Quale pensione spetterà alle Partite IVA?
13 Dicembre 2008 Previdenza
Gli iscritti alla Gestione separata Inps hanno titolo a percepire, in relazione ai periodi di iscrizione alla predetta gestione, pensioni di vecchiaia, pensioni d’inabilità, assegni d’invalidità e pensioni ai superstiti calcolate secondo il metodo contributivo definito con Legge 8 agosto 1995, n. 335 “Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare“.
LA PENSIONE DI VECCHIAIA
La pensione di vecchiaia a carico della Gestione separata, spetta al compimento del 65° anno d’età per gli uomini e del 60° per le donne oppure, teoricamente, con almeno 58 anni d’età e 5 anni di contributi. Teoricamente perché la condizione necessaria è che l’ammontare della pensione sia almeno pari a 1,2 volte l’importo dell’assegno sociale, e questo importo al momento non può essere raggiunto dagli attuali 58-enni (la Gestione Separata esiste dal 1996 e i contributi versati da allora a oggi difficilmente possono aver consentito il raggiungimento di una pensione superiore all’assegno sociale). La pensione di vecchiaia spetta anche, a prescindere dal requisito anagrafico, nel caso in cui si possa vantare un’anzianità contributiva, presso la gestione separata, pari o superiore a 40 anni (situazione che potrà interessare chi andrà in pensione dopo il 2030).
Mentre per i dipendenti era prevista la possibilità di andare in pensione a 57 anni di età (poi 58 anni) con 35 di contribuzione, per chi ha versato una parte dei contributi alla Gestione Separata questo non è possibile. Essi devono aspettare i 60 anni se donne e i 65 anni se uomini per acquisire il diritto alla pensione.
LA PENSIONE PER SUPERSTITI
Sulla base delle norme generali ai superstiti del pensionato o sell’assicurato della Gestione Separata dovrebbe essere riconosciuta la pensione di reversibilità (se il deceduto era pensionato) o la pensione indiretta (se il deceduto era assicurato), a condizione, in quest’ultimo caso, che l’assicurato possa vantare un’anzianità contributiva pari ad almeno cinque anni, di cui almeno tre anni nei cinque precedenti al decesso ovvero i requisiti per conseguire la pensione di vecchiaia. Tuttavia il sito dell’INPS non contiene informazioni precise in merito alla Gestione Separata e le indicazioni rilasciate dagli uffici INPS non sono concordi: in alcuni casi gli impiegati interpellati hanno confermato l’esistenza della pensione ai supertiti, in altri casi no.
QUANTO SI PERCEPIRA’?
Gli iscritti alla Gestione Separata ricadono tutti nel sistema pensionistico contributivo puro, in cui la pensione dipende:
- dai contributi versati: la pensione sarà proporzionale ai contributi versati, indipendentemente dal numero di anni di lavoro;
- dall’età in cui si va in pensione: la pensione sarà più bassa se si andrà in pensione prima dei 65 anni;
- dal tasso di rivalutazione (legato alla crescita del PIL italiano e storicamente insufficiente a mantenere il potere d’acquisto);
- dai coefficienti di trasformazione, che verranno periodicamente rivisti al ribasso.
Le stime medie per una pensione nel sistema contributivo si attestano intorno al 40%, nell’ipotesi di 40 anni di versamenti e di 65 anni di età (con il retributivo tale tasso era invece tra il 73 e l’87% a seconda della tipologia di lavoro).
Per un iscritto alla Gestione Separata le stime sono ancor più negative (a causa di periodi di non copertura pensionistica, per malattia, disoccupazione o anche perchè la gestione separata prima non esisteva) e in molti casi potrebbe non raggiungere il livello della pensione sociale.