Basta fare cassa a nostre spese!
19 Novembre 2009 Previdenza
Questa citazione è coerente con quanto riferito da Michele Tiraboschi venerdì 13 novembre 2009 a Milano in occasione del convegno “Domanda di lavoro e retribuzioni”, in cui ha anticipato alcune operazioni in corso, tra le quali l’aumento dei contributi previdenziali finalizzato a innalzare i sussidi di disoccupazione per i collaboratori e allargare la platea degli aventi diritti. Non è chiaro chi rientri nella definizione di parasubordinati, ma ci auguriamo che non includa le partite IVA, dato che non hanno alcun diritto ad ammortizzatori sociali.
In ogni caso ci sembra indecente proporre un ulteriore aumento previdenziale a una categoria vessata da contributi elevati e cresciuti a dismisura negli ultimi anni, che solo teoricamente sono per i 2/3 a carico delle aziende, ma che nella realtà sono molto spesso stati trasferiti ai collaboratori attraverso una diminuzione dei compensi.
Se è una misura di emergenza per lavoratori in difficoltà , non possono essere questi ultimi a finanziarla, come d’altra parte accade normalmente per gli ammortizzatori in deroga.
Per chi non l’ha vissuto sulla propria pelle aggiungiamo una rapida sintesi degli ultimi aumenti:
- + 3,8% nel 2003, in cui si è passati dal 14% al 17,8% ;
- + 5,2% nel 2006, ovvero dal 17,8% al 23% ;
- + 3,1% (dal 23,71% al 26,82%) approvato nel 2007 per il periodo 2008-2011 con l’accordo del welfare.
246 Commenti
Adele Oliveri
ReplySono assolutamente d’accordo con la necessità di una manifestazione a Roma. Per quanto mi riguarda, sarò lieta di dare una mano nell’organizzazione e di offrire ospitalità se necessario.
Paola Dentifrigi
ReplyCome Adele, sono assolutamente d’accordo per la manifestazione.
Christiane Berthold
ReplyCome sarebbe prendere esempio da altri grandi stati europei, come la Francia?
http://www.montermonentreprise.com/autoentrepreneur.html
Io personalmente non riuscirei neanche ad andare a Roma per partecipare ad una manifestazione ACTA – per mancanza di fondi. E’ una catastrofe!
Marie-Helene Hayles
ReplyCi sono anch’io per la manifestazione a Roma.
angelo simone
Replyio posso partecipare alla manifestazione a Roma e mettere a disposizione la mia rete di contatti e il mio blog.
Francesca Pesce
ReplyAnche io ci sono. Ci sarò ad una manifestazione, e sono disposta ad aiutare per quanto possibile a diffonderne la notizia e a fare campagna. Direi che si tratta di una assoluta necessità.
Grazie a voi intanto di averla pensata!
Giuliana d'Orazi
ReplyCi sono anch’io per la manifestazione a Roma… sono assolutamente d’accordo
Paola Mariani
ReplyPartecipo volentieri alla manifestazione, a un’eventuale contribuzione e a tutto quello che c’è da fare per fermare questo dissanguamento.
Federico Soresini
ReplySe l’ipotesi si avvera è giunto il momento di darci una vera mossa e uscire dal mantello dell’invisibilità.
Sono completamente d’accordo di farci sentire nei modi dovuti, anche con una manifestazione a Roma.
Proprio l’altro ieri ho scritto un commento al blog “generazione pro.pro” del Corriere della sera che era incentrato sulla iniquità dell’aliquota INPS che versiamo attualmente (http://generazionepropro.corriere.it/2009/11/diario_le_voci_degli_invisibil.html#comments) .
Resto a disposizione. Saluti.
Federico Soresini
Giulio Marini
ReplyPenso sia giusto fare una manifestazione, ma ancora meglio sarebbe continuare un’azione mediatica e istituzionale. Alla fine noi non abbiamo frotte di pensionati con la tessera del sindacato da mandare coi pullman a Roma. Per il resto, come dicevo circa un anno fa, in uno stato sociale corporativo-mediterraneo, o sei dentro o sei fuori. E se sei fuori paghi te i diritti degli altri…
Cristina Zanni
ReplyDobbiamo assolutamente farci sentire. Per Roma ci sono.
Sbrighiamoci decidono tutto per il 4 dicembre.
ROMANO CALVO
ReplyAUTO-RIDUZIONE ORGANIZZATA DELL’ALIQUOTA CONTRIBUTIVA:
in Italia l’aliquota contributiva media del lavoratore autonomo si aggira attorno al 20-21%. A chi ha partita iva senza albo si chiede di versare il 26-27-28%. Bene, potremmo già farlo a partire dal versamento del 30 novembre: ugnuno si riduce l’aliquota, ad un valore stabilito insieme, pari alla media del lavoro autonomo. Quando l’inps ci manderà Capitalia a riscuotere la differenza, tutti insieme in modo organizzato daremo la stessa risposta: art. 3 della costituzione. E NON PAGHIAMO. Intanto predisponiamo un bel ricorso alla corte di giustizia europea.
Adele Oliveri
ReplyAggiungo che sono d’accordo con Giulio riguardo alla necessità di agire sul fronte mediatico. Per cominciare, si potrebbe accettare l’invito de L’Infedele e usare quello spazio di visibilità per lanciare un forte messaggio sull’argomento.
Samanta Boni
ReplyAnch’io ci sono per qualsiasi iniziativa possa servire. Dobbiamo muoverci subito prima ancora che ne discutano in Parlamento. Appoggio la manifestazione a Roma, così come lo sciopero fiscale o qualsiasi forma di riduzione dell’aliquota. Dobbiamo essere in tanti a farlo però, dobbiamo essere più che mai uniti.
Gyorgyi Tassy
ReplyCi sarò anch’io a Roma. Mi associo a tutte le iniziative, e offro la mia collaborazione fin da ora.
Per Romano Calvo: non credo che sia saggio iniziare una lotta singolarmente contro i .. mulini a vento dell’INPS. E’ troppo alto il pericolo di rimetterci singolarmente e basta. Dobbiamo unire le forze per cambiare la legge.
Ma soprattutto: quando i nostri contributi diventeranno veri contributi, a formare un fondo per le nostre pensioni? Dobbiamo farci riconoscere come onesti lavoratori, e toglierci di dosso il marchio di evasori, noi che evadere le tasse non potremmo nemmeno a volerlo…
Elena Doria
ReplyCerto, benissimo la manifestazione alla quale parteciperò e offro tutto il supporto possibile.
Penso che il punto non sia il numero delle persone che vi parteciperanno – augurandomi ovviamente che siano molte – ma il come di questa manifestazione.
Le recenti manifestazioni, spesso oceaniche, hanno dimostrato che poco possono con questo governo.
Sono anch’io per azioni di disobbedienza civile come suggerisce Romano Calvo da unire alla manifestazione.
Alessandro
ReplyIo sono per una forma di protesta più drastica:
-ACQUISTO DI UNA O PIU’ PAGINE SUI PRINCIPALI QUOTIDIANI ITALIANI.
-MINACCIA DI SOSPENDERE DEFINITIVAMENTE IL PAGAMENTO DELLA QUOTA INPS in favore eventualmente di altre forme di previdenza e assicurazione privata.
Quando capiranno che IL TROPPO STROPPIA, forse rinunceranno a infierire ulteriormente sulla nostra categoria…
rinaldo crespi
ReplySono d’accordo con Romano Calvo. Dobbiamo forzare la mano. Purtroppo noi non abbiamo tetti di fabbrica da dove minacciare di buttarci o gru su cui arrampicarci per fare da amplificatore alle nostre giuste proteste.
Io proporrei qualcosa di eclatante per la manifestazione. Tipo arrivare truccati tutti da zombie con un striscione che dice più o meno (SIAMO RIDOTTI COSI’ PERCHE’ CI AVETE DISSANGUATO)!!!!
romano calvo
ReplyComunque non escluderei neanche di salire sui tetti: ad esempio il palazzo INPS fa da arco su una delle strade più trafficate di milano. Devo verificare come salirci sopra, ma se fosse possibile, uno striscione di 10 metri per 2 ci porterebbe addosso gli occhi di tutta italia. Altre location le possiamo trovare, ma per adesso non conviene scriverle sul blog (!). Occorre un minimo di attrezzatura alpinistica: chi si propone?
romano calvo
ReplyNON FARETE PAGARE A NOI LA VOSTRA CRISI,
una classe politica allo sbando, incapace di vedere le vere cause della crisi, non sa far altro che piccoli ritocchi alla spesa e continui salassi alle categorie meno organizzate, avendo timore soltanto del supremo quanto ignorante e corrotto giudizio dei mass media. I paginoni del corriere della sera sul lavoro autonomo hanno prodotto il contrario di quanto ci si aspettasse. Perchè ad entrambi (ceto politico e mass media) sfugge totalmente la conoscenza delle condizioni reali in cui versa il paese. Si parte da qui, ma l’obiettivo è rovesciare il tavolo, non soltanto elemosinare le briciole.
Andrea Grassetti
ReplySalve a tutti, bene iniziamo a mobilitarci. Facciamo vedere che ci siamo, che l’italia va avanti anche per merito nostro. Una proposta per sottolineare le nostre difficoltà nell’ONESTA libera professione: in tutte le fatture mettiamo quanto alla fine ci resta per comprare il pane e quanto viene versato nelle casse del nostro simpatico socio sfaticato e inventiamoci un nostro marchio di qualità: NERO FREE così la finiamo di sentire commenti del tipo: “ah beh tu sei libero professionista, quindi nonpaghiletasseetiscarichituttoanchelemutande”. Un salutone a tutti e coraggio!
Mayumi Sasao
ReplyAbito a Roma e se organizzate una manifestazione, cercherò a chiamare amici, colleghi di Roma e dintorni. Ho consultato un mio commercialista per valutare se sia meglio uscire da “Gestione Separata” per passare alla categoria di “Commercianti” iscrivendomi come ditta individuale alla Camera di commercio (costa 80 euro circa all’anno). I commercianti pagano 21% circa all’INPS con il minimo di 28.000 euro circa all’anno. Non hanno niente, ma pagano meno almeno…
Manuela Congia
ReplyFinché ce ne stiamo zitti e buoni e subiamo tutte queste angherie lo Stato continuerà a prendersela con noi quando vuole soldi. Dobbiamo assolutamente far sentire la nostra voce. L’INPS per conto mio andrebbe abbassata, non aumentata. Non ce la facciamo neppure a mangiare, tra poco !!
Io comunque sono pronta, anzi prontissima ad andare a protestare a Roma.
Federico Soresini
ReplyHo appena inviato una email ad un giornalista del Corriere che segue assieme a Di Vico il blog “generazione pro.pro” , dobbiamo farci sentire dai media, consiglio a tutti di scrivere ai vari giornali, blog, ecc. per evidenziare al massimo questa notizia che è stata riportata per ora solo dal Sole 24 Ore.
Mario Panzeri
ReplyDo la massima disponibilità per qualsiasi forma di protesta. Abbiamo subito fin troppo, è ora di passare all’azione con decisione: manifestazione, sciopero fiscale, sciopero del voto… I signori del palazzo di ogni orientamento politico, presi soltanto dalle loro beghe partitiche e personali, ormai da tempo stanno tirando la corda oltre ogni limite sopportabile: o ci decidiamo a romperla o presto finirà per impiccarci.
Agnès Levillayer
ReplyCome principio, sono d’accordo per una manifestazione a Roma. Non basta sicuramente come dice chi mi precede ma sarebbe un bel segno a patto di fare numero (importa, eccome, il numero soprattutto da parte degli invisibili). Tuttavia, se la data di un eventuale raduno è entro il 4 dicembre, non vorrei fare la pessimista di turno ma mi sembra veramente molto molto difficile. Non ho nessuna esperienza sindacale e quindi ignoro tutta la logistica che c’è attorno ad un raduno del genere (comunicazione alle autorità ecc.). C’è qualche membro di Acta che sa da che parte cominciare?
Intanto è veramente il caso di capire su chi pende questo regalino… Personalmente non credo che riguardi i freelance come noi se leggo bene qui: http://www.inps.it/Doc/Pubblicazioni/Miniguide/minparasubordinati.pdf
“Per lavoro parasubordinato si intendono quei rapporti di collaborazione svolti in modo continuativo nel tempo, coordinati con la struttura organizzativa del datore di lavoro committente, in modo prevalentemente personale e senza vincolo di subordinazione.”
Tuttavia, proprio perché c’è molto flou attorno alla cosa, è importante muoversi A PRESCINDERE.
Una manifestazione da un po’ di visibilità (bellissima l’idea di Rinaldo!). Per mobilitare meglio chi ha poco tempo da perdere (personalmente non lo ritengo una perdita di tempo ma è inutile farsi troppo illusioni), sarebbe bello associare una manifestazione alla mattina ad un dibattito/assemblea/incontro (anche informale) o altro momento aggregante e di scambio con la stampa o chi vorrà ascoltarci al pomeriggio…
P.S. Non sarebbe più costruttivo parlare di queste “strategie” nella rubrica “Varie” del Forum? E’ pieno di ragnatele 🙂
Cristina Zanni
Replymeglio scrivere qui, è più visibile. In questo momento l’obiettivo è farci vedere
Federico Soresini
ReplyNoi professionisti senza albo, versiamo l’aliquota INPS proprio alla cassa dei parasubordinati… con le stesse percentuali, ma con la piccola differenza che il contributo iniquo lo paghiamo tutto noi (a parte il misero 4% di rivalsa che non tutti i clienti accettano che si metta in fattura) e noi 2/3 il datore di lavoro e 1/3 il lavoratore…
selena fadi
Replyinteressante quanto scrivi, ma ci sono davvero gli estremi per farlo. tu sapresti come coordinare un ricorso alla corte di giustizia europea. se fosse possibile, io aderirei subito!
Manuela Dal Castello
Replyil numero conta in queste cose, sapendo anche che “secondo la questura” alla dimostrazione ha partecipato…. un quinto dei partecipanti.
Piuttosto che una manifestazione di piazza vedrei bene altre forme di protesta mediatica, cioè che con poca partecipazione (di sicuro non si potrebbe essere in migliaia di persone) attiri l’attenzione sul problema.
Mayumi Sasao
ReplyHo letto gli articoli usciti sulla Corriere della Sera a proposito di invisibili. Una cosa da fare notare ai giornalisti che bisogna distinguere tra i lavoratori autonomi: avvocati, architetti che hanno la propria cassa previdenziale con un contributo intorna a 10%, Co.co.pro. che hanno come parasubbordinati veri l’indennità di malattia e il terzo del contributo INPS a carico di datori di lavoro, commercianti che pagano il 21% circa come contributo INPSe noi liberi professionisti senza cassa che abbiamo il 25,72% come conributo INPS tutto a carico nostro senza l’indennita di malattia che è diversa da quella di ricovero. Ci sono confusioni che non ci siutano.
Anonimo
ReplyAlessandro, proponi l’acquisto di pagine pubblicitarie… Ma se tanti non pagano nemmeno la quota Acta (c’è una bella differenza tra gli iscritti al sito e i membri realmente paganti!) credi veramente che si autotasseranno per una iniziativa del genere?
Idem, lo sciopero “fiscale”, quanti lo metteranno in atto nell’intimità del loro studiolo o di quello del comercialista, magari dopo un discorso dissuasivo?
Ne conoscete molti che hanno preso il rischio di non pagare l’Irap, anni fa, tanto per dirne una (io ne conosco molto bene solo un*, ecco perché non firmo questo intervento !)
Mayumi Sasao
ReplySono traduttrice con una partita IVA, libera professionista senza cassa. L’anno scorso quando ho avuto un infortunio, ho tentato di chiedere l’indennità di malattia per i parsubbordinati introdotta nel Governo Prodi. All’inizio sembrava che la domanda venisse accolta ma alla fine è stata respinta. Questa esperienza mi ha fatto capire che la definizine dei parasubordinati non è chiara nemmeno per l’INPS e il fatto è che quando paghiamo i contributi siamo classificati nella categoria Parasubordinati e quando dobbiamo ricevere prestazioni dall’INPS, siamo esclusi e distinti da altri parasubordinati come i Co.co.pro. Quindi temo cha anche questa volta, parlano di parasubordinati intesi Co.co.pro. che hanno datori di lavoro e quindi riescono a dimostrare che hanno perso un lavoro quando un contratto finisce.
Anna Giannotti
ReplyDobbiamo contrastare due elementi di debolezza che ci limitano:
1. sfatare l’idea diffusa che le “partite iva” sono evasori benestanti
2. non avere una organizzazione accreditata che ci rappresenti e difenda i ns. interessi.
Il primo punto può essere affrontato solo con una attività di comunicazione pianificata, pervasiva, costante e incisiva. Dobbiamo cercare di coprire tutti gli ambiti possibili (dove sono tutti i giornalisti che intervengono ai ns. seminari?) e approfittare di ogni opportunità che si presenta (es. L’Infedele). Poi, chi per mestiere fa il creativo, ci dia una mano con qualche idea, please!
Comunque, in questo caso, io CONTRIBUIREI VOLENTIERI per ACQUISTARE UNO SPAZIO SU UN GIORNALE “blasonato” ed emettere un comunicato che faccia ben capire alle persone e ai governanti l’iniquità del trattamento fiscale a cui siamo soggetti e che ora CON NOI LA PACCHIA È FINITA! (es. non versiamo gli aumenti che dovessero imporre e continuiamo con le aliquote attuali).
Il secondo punto richiede una paziente ma ferrea attività di tessitura per affermare ACTA come organismo che rappresenta una categoria di professionisti che intende avere voce in capitolo quando si tratta di stabilire le regole del gioco, e non solo subirle.
La manifestazione è una iniziativa complicata. Richiede organizzazione, molti mezzi, numerosità, controllo (qualsiasi esito può essere facilmente strumentalizzato, in qualsiasi senso). Temo che al momento non ne abbiamo la forza.
Paola Dentifrigi
ReplySono, a malincuore, d’accordo con Anonimo per lo sciopero fiscale: tanto alla fine ne farebbero le spese solo pochi (e chi fa il traduttore capisce cosa intendo, è come per l’aumento delle tariffe…). Per quanto riguarda le pagine dei quotidiani: ricordiamoci che in Italia conta purtroppo quasi esclusivamente la TV e i nostri annunci finirebbero per esseri letti da noi soliti tre gatti che aquistiamo ancora un giornale.
Sarei favorevole a manifestazioni e occupazioni “brutali” come il tetto dell’INPS (io aspetto in basso, soffro di vertigini :-), anche se non siamo certo gli operai della INNSE. Noto purtroppo che sui nostri siti (e parlo ancora di traduttori) c’è il silenzio più assoluto. Non so per le altre categorie (giornalisti, web designer ecc.). Come al solito non solo dobbiamo combattere contro leggi inique, ma anche contro l’ignavia di chi queste leggi preferisce subirle.
Dilva Giannelli
ReplyNON FARETE PAGARE A NOI LA VOSTRA CRISI
L’ABBIAMO GIA’ PAGATA, NON ABBIAMO PIU’ NIENTE
Concordo pienamente con Romano Calvo e sono PRONTA A MANIFESTARE OVUNQUE, sia a Roma che, in più, a Milano.
Oltre che a scendere in piazza e a salire sui tetti (però soffro di vertigini) sono disposta a fare qualunque altra cosa. Tranne donazioni in denaro: non ne ho più.
Paola Gatto
ReplyAlla fine mi sto convincendo anch’io che questa forma di espressione (e direi anche, di urlo!), la manifestazione di piazza, sia fra le poche soluzioni percorribili ORA, ora che la situazione viene spinta oltre al limite. Posso essere d’accordo anche nel fare uno sforzo per la raccolta di fondi al fine di comprare qualche pagina di quotidiano: almeno possiamo informarci e se giudicheremo la spesa fattibile, tanto meglio. A mali estremi, estremi rimedi. Per quanto riguarda la proposta di Alessandro, sospendere unilateralmente il versamento dei contributi INPS, significa tirarsi subito addosso controlli e verifiche delle autorità preposte. Ma altre proposte sono disponibile a seguirle.
Nicoletta Saccon
ReplyNon sono d’accordo del tutto con Anna Giannotti; le due debolezze resteranno tali se non ci sbrighiamo anche con qualche gesto più plateale. C’è un tempo per pensare e un tempo per agire….
Nicoletta Saccon
Samanta Boni
ReplyProbabilmente è vero che non avremmo la forza o i numeri per fare una grande manifestazione, ma forse basterebbe solo qualcosa di eclatante fatto da poche persone, purché riuscisse a catturare l’attenzione dei media, così da finirci sul serio in prima pagina o in prima serata senza bisogno di pagare nessuno. L’occupazione del tetto dell’INPS a Roma o a Milano che sia mi sembra ad esempio una buona idea. Si potrebbero bloccare anche i binari delle ferrovie, magari quelli su cui transitano i Frecciarossa da Milano a Roma… Ho sempre contestato chi fa questo genere di cose, ma mi rendo conto che almeno servono a creare casino e a farsi notare.
Anna M. Ponzellini
ReplyCredo che la manifestazione vada bene e parteciperò. Serve comunque organizzarci per una battaglia/resistenza. Credo però che la cosa più importante sia, come il solito, di fare sapere: della iniquità in generale della nostra situazione contributiva e di welfare e di questa nuova ingiustizia. Proporrei di preparare un comunicato-stampa tutto di numeri: quanti siamo, quanto guadagniamo, quanto paghiamo di tasse, quanto paghiamo di contributi, quanto riceviamo in prestazioni, quanto pagano gli altri, quanto ricevono in prestazioni.
Elena Doria
ReplyPaola, mica tutti i siti per traduttori e sulle mailing list se ne parla da stamattina!
http://www.the-checklist.org/blog/
Dai tempo …
Helen Farrell
ReplyChe tristezza! Questo discorso va sempre peggio. Partecipero’ piu’ che volentieri a qualsiasi manifestazione e in qualsiasi modo possibile a bloccare questa mossa ingiusta e assurdo.
Marie-Helene Hayles
ReplySamanta, ho copiato il tuo intervento su Proz e l’ho inviato al mailing list IT-EN. Speriamo che qualcun’altro si fa vivo.
Paola Gatto
ReplyVorrei dire brevemente ancora una cosa per quanto riguarda la riduzione autonoma e volontaria dell’aliquota e lo sciopero fiscale: sono forme di protesta che non avevo mai vagliato prima, e le trovo abbastanza radicali. Non le giudico inidonee alla situazione, anzi, il contrario. Tuttavia sono prese di posizione forti e per sortire l’effetto voluto devono essere condivise non soltanto da un gruppetto sparuto, ma, possibilmente, dalla maggioranza. Senza indietreggiamenti, senza “franchi tiratori”. L’adesione ad una misura così drastica, che sfida le norme e le leggi, deve essere sicura, trovare il consenso di tutti e può essere molto efficace se è anticipata dalla minaccia della sua messa in pratica, come forse già qualcuno ha detto. E non la vedo come un’operazione attuabile a breve. La creazione del consenso e della convinzione richiede tempo. – Solo un mio pensiero, magari invece siamo già in tanti ad essere stufi da tempo…. -. ciao.
Francesca Marchei
ReplyNon so niente dell’invito a L’infedele, ma certo che sarebbe un’ottima opportunità per farsi sentire. Chi ci va?
Perché una manifestazione a Roma sia anche solo citata al telegiornale dovremmo essere davvero tanti. Se si fa, io ci sono ma siamo sicuri che qualcuno se ne accorgerà? Forse è il caso di cominciare a contarsi
Elisa Marras
ReplyIo concordo ormai sulle misure drastiche: facciamo presente il nostro (cresciuto e crescente) numero e minacciamo uno sciopero integrale sul pagamento INPS. Passare all’azione sarà un piacere, per una volta!
Totale disponibilità a forme di manifestazione, a Roma e a Milano.
Paola Dentifrigi
ReplyScusa Elisa se sono pessimista: considerando che sono ore che Anna ha inviato il messaggio, che molti di noi stanno tutto il santo giorno on-line e lo hanno fatto girare… e siamo a cosa? Una 40ina di interventi??? E per di più da quasi sempre gli stessi? Come possiamo soltanto pensare di fare uno sciopero fiscale e non rimetterci in poche anime belle? Dove la troviamo la coesione? Forse ci servirà un po’ più di tempo, ma dovremmo ricorrere a forme meno pericolose (per probabili multe) per le nostre tasche già vampirizzate, come manifestazioni, programmi TV, blocco stazioni ecc.
Marie-Helene Hayles
ReplyPurtroppo non posso non essere d’accordo con Paola: sui siti e sui mailing list che conosco io (Proz, IT-EN (anche se ho lanciato il messaggio solo poco tempo fa), The Checklist), zero risposta.
Mi chiedo fino a che punto dobbiamo arrivare prima che la maggior parte di noi dirà finalmente “basta!”. Incredibile, ma non sembra che ci siamo arrivati ancora. E se siamo solo una cinquantina o una centinaia che scendiamo in piazza o che facciamo lo sciopero fiscale, non avrebbe nessun senso.
Paola Dentifrigi
ReplyIo sono più disgustata dall’indifferenza che dallo Stato.
Gian Franco
ReplyPropongo una richiesta di intervento da Santoro possibilmente in una trasmissione in cui si affrontano solo i nostri problemi. Deve essere ben preparato l’intervento in modo che sia diretto ad attirare l’attenzione.
Paola Dentifrigi
ReplySpiacente Elena, ma ho visto agitarsi le acque sulle nostre liste per molto meno (tipo un typo). Sono mesi che facciamo pubblicità ad Acta tra i traduttori, ma quasi nessuno si è mai interessato. E’ la stessa solfa delle tariffe. Il masochismo impera. A quanto pare non solo nella nostra categoria.
Gian Franco
ReplyPaola ha fatto una buona osservazione. Dobbiamo aumentare la velocità di comunicazione tra di noi e coinvolgere molti più lavoratori. Teniamoci in contatto.
Massimo
ReplyCome suggeriva Romano un po di anni fa
Andiamoci ad incatenare in qualche posto “sensibile”
Facciamo casino
Convochiamo i giornalisti, soprattutto quello del Corriere della Sera, Di Vico
Immediatamente
Buona l’idea del tetto dell’INPS
Ottima quella dell’autoriduzione, ma dobbiamo esser in tanti altrimenti non è efficace e si ritorce sui pochi che l’hanno effettuata.
io sono d’accordo a raccogliere fondi per un articolo su giornali rilevanti
romano calvo
ReplyFidati… ci siamo, è il momento…
Vincenzo Scuccimarra
ReplyIo sono di Roma e parteciperei volentieri a questa manifestazione anche per conoscere gli altri membri di questa meritevole associazione.
romano calvo
Reply…nella storia c’è sempre qualcuno che comincia… devi solo decidere se ci vuoi essere anche TU…
Marialuisa
ReplyPropongo di dividerci i compiti di organizzazione delle varie imprese:
– andare all’Infedele
– preparare materiali da diffondere con tabelle chiare sui dati dell’imposizione-sorpruso
– organizzare comunque la manifestazione a Roma e vedere in quanti siamo
– contattare tutte le associazioni sindacali e datoriali che ultimamente hanno “corteggiato” ACTA per eventuali intese inclusive e chiedergli di muoversi con noi ADESSO
sono disgustata, mi sento derubata, la foto dell’Italia è una m….. generale,
ma rifiuto di arrendermi, ci sto ad agire ADESSO
Massimo
Replyl problema della mancata sensibilità da parte dei colleghi “professionisti” a partita iva è dettatto soprattutto dall’ignoranza in materia. Sembra che il problema non li sfiori poichè non se lo sono mai posto.
E’ incredibile ma vero.
Bisogna quindi fare una efficace campagna di comunicazione per far sapere che, non solo subiamo le tariffe contributive più alte, ma abbiamo prospettive pensionistiche da miseria. ( se sborsi oltre centomila euro nel periodo contributivo riesci ad assicurarti meno di 500 Euro al mese. E chi ci campa con 500 Euro mensili?)
Non abbiamo certezze pensionistiche
Non abbiamo dirittoa nessuna liquidazione
Non abbiamo assicurazione sanitaria
Non abbiamo equità fiscale
Non abbiamo diritti di nessun tipo.
Lo stato ci riconsoce solo al momento di pagare tasse e contributi.
Capisco che i giovani pensano ad altro, alla carriera, a guadagnare, ai clienti, ma è bene che comincino a pensare sin da ora al loro futuro altrimenti saranno più inguaiati di noi.
Massimo
romano calvo
Replynon ne ho la più pallida idea, ma con pietro ichino la nostra anna ha già affrontato l’idea.
Alessandra
ReplyPer qualsiasi cosa io possa fare, sono con voi.
romano calvo
Replyinfatti, dopo le esperienze fatte, le trasmissioni alla infedele, ballorò e santoro vari, sono finte, servono solo a far girare l’aria della vulgata mediatica del momento, ma non gliene frega veramente un cazzo di dare voce ai problemi veri. Si deve fare come GRILLO, sputtanarle tutte e costruire spontaneamente noi le condizioni perchè siano loro che ci vengono a cercare e ci facciano dire chiaro e tondo quello che pensiamo.
romano calvo
Replyla cosa più saggia è sempre quella di stare a guardare quello che succede…. e poi così non succede niente.
romano calvo
Replye lì ti sbagli: secondo te perchè di fatto, anche se non ancora legalmente, moltissimi professionisti non la pagano più? Eh?
carlotta cuppi
ReplyVeramente inaudito pensare di aumentare l’aliquota contributiva. Dobbiamo davvero farci sentire. Questi governi devono smetterla di succhiarci il sangue. Disponibile a dare una mano.
chiara de santis
ReplyOk alla manifestazione, ma soprattutto alla disobbedienza civile e al ricorso alla corte di giustizia europea. Come organizzarci come gruppo operativo?
Federico Soresini
ReplyIl tempo stringe… sul Sole 24 Ore di ieri l’articolo di pagina 6 indicava che questa era una “ipotesi di aumento del 1,2% delle aliquote INPS dei parasubordinati”, da inserire nella finanziaria. La commissione bilancio chiuderà i lavori il 4 dicembre e le aule si attiveranno subito dopo per le votazioni… quindi rimane pochissimo tempo perchè la decisione non è detto che venga presa all’ultimo. Certo può essere cancellata dal voto delle camere, ma dobbiamo agire con assoluta velocità. Ritengo che l’organizzazione di una manifestazione sia da decidere al + presto. E’ da valutare se magari non sia più semplice farla a Milano, visto che immagino che molti di noi siano di Milano. Certo è meno eclatante di Roma ma comporta minori problemi organizzativi…
Catherine Bolton
ReplyChe schifo … alla manifestazione io ci vengo!
Mayumi Sasao
ReplyMi sembra che la decisione sull’aumento è stata fatta due anni fa con una legge: art. 1, comma 79 della Legge 24 dicembre 2007, n. 247 (Vedi: https://servizi.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=/circolari/Circolare%20numero%2013%20del%2028-1-2009.htm&iIDDalPortale=&sAltriParametri=iIDNews=465).
Quindi mi chedo che c’entra la finanziaria ora… Ma stanno discutendo sull’aumento di 1,2% invece di 1%?
Federico Soresini
ReplyMayumi, l’aumento, come ha scritto anche Anna Soru è da sommare all’1% previsto, quindi diventerebbe del 2,2%…
cristina Zani
Replyanch’io lo credo. la penso come te
cristina zanni
Replyno di 2,2 invece di 1 purtroppo
Cécile Lambert
ReplyPerché non approfittare dello speciale del Corriere di Lunedì?
http://generazionepropro.corriere.it/
Lunedì 23 novembre, per proseguire ed arricchire il dibattito, questo blog dedicherà la giornata a un dossier composto dalle vostre storie. Da quelle che ci avete scritto in mail o commentando gli articoli qui pubblicati, ma anche da quelle che ci manderete in questi giorni.
Mi sembra una buona occasione per raccontare questo ennesimo soppruso.
Comunque sono pronta a partecipare ad una manifestazione, anche se i tempi mi sembrano davvero molto stretti.
Federico Soresini
ReplyHo mandato nel pomeriggio una email al gionalista del Corriere che si occupa del blog della generazione pro pro. Facciamolo tutti!
Anna Soru
Replyho mandato questo messaggio al corriere:
A nome di ACTA (www.actainrete.org) intendo lanciare un ALLARME: si sta parlando di AUMENTARE ULTERIORMENTE, con la finanziaria, I GIÀ GRAVOSI CONTRIBUTI INPS PER GLI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA.
Sul sole 24 ore e sul corriere di ieri si accenna infatti ad un aumento dell’1,2% delle aliquote contributive dei parasubordinati.
Questi cenni sono coerenti con quanto riferito da Michele Tiraboschi venerdì 13 novembre 2009 a Milano in occasione del convegno “Domanda di lavoro e retribuzioni”, in cui ha anticipato alcune operazioni in corso, tra cui l’aumento dei contributi previdenziali finalizzato ad innalzare i sussidi di disoccupazione per i collaboratori e allargare la platea degli aventi diritti.
Da quanto sopra non è chiaro chi rientri nella definizione di parasubordinati.
Siamo molto preoccupati perché è ormai diventata un’abitudine, per il nostro paese in perenne necessità di fondi, risolvere i problemi di cassa aumentando i contributi previdenziali della Gestione Separata. Una rapida sintesi + 3,8% nel 2003 – primo governo Berlusconi- + 5,2% nel 2006 secondo governo Prodi e +3,1% approvati nel 2007 per il periodo 2008-2011 dallo stesso governo con l’accordo del welfare. Totale siamo oggi al 25,72%, è già previsto che saremo al 26,72% nel 2010 e 26,82% nel 2011.
Non è accettabile che si propongano ulteriori aumenti (peraltro in un periodo già di per sé difficilissimo!), quando al contrario ci saremmo aspettati una riduzione, per arrivare ad un’equiparazione con gli altri lavoratori autonomi (commercianti e artigiani pagano circa il 20%, professionisti con cassa il 12-14%).
Il tutto entro una Gestione pensionistica che avrebbe dovuto essere Separata, ma che in realtà è stata utilizzata a piene mani per coprire i buchi dell’INPS, con la certezza di pensioni incerte e misere per i suoi iscritti e senza aver ancora risolto (a 13 anni dalla sua costituzione) i problemi di incompletezza della totalizzazione (I contributi versati risultano non recuperabili se ci sono meno di 3 anni di versamenti e quanto versato alla Gestione Separata non può essere trasferito su altri fondi pensionistici) e colmato la mancanza di misure transitorie (tutti gli iscritti alla gestione separata, indipendentemente dall’età lavorativa, ricadono nel regime contributivo e non sono state previste misure transitorie per la copertura dei periodi in cui non esisteva la Gestione Separata).
Gian Franco
ReplyCome forma di protesta potremmo ideare qualcosa di sorprendente, anche se con pochi mezzi e pochi partecipanti, ad esempio sullo stile di quell’artista che aveva messo il colorante sull’acqua della fontana di Trevi.
Possiamo contare ora su pochi mezzi e su scarsa organizzazione ma siamo anche abituati ad usare parecchio la testa sul nostro lavoro, e quindi forse riusciamo a creare l’evento.
Dobbiamo colpire l’opinione pubblica
Gian Franco
ReplyAd esempio potremmo stendere un filo davanti alla facciata del palazzo dell’inps e stendere una lunga fila di mutande che a loro volta reggono uno striscione in cui sta scritto ” A SOSTEGNO DEI VOSTRI BUCHI FINANZIARI VI OFFRIAMO CIO’ CHE CI RIMANE” firmato I PROFESSIONISTI SENZA ALBO, SENZA CASSA, SENZA SOLDI E SENZA MUTANDE
Sabrina
ReplyMa che fine ha fatto la proposta di legge del Senatore Pietro Ichino?? (“RIFORMA DELLA PREVIDENZA PER I LAVORATORI AUTONOMI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA INPS”) Qualcuno lo sa??
Mayumi Sasao
ReplyGrazie. Mi rendo conto della gravità della situazione ora.
Ho letto articoli della Corrire della Sera che parlano di altre casse previdenziali (architetti, avvocati, ecc) che finiscono soldi. Ma se non fanno mai bianci tipo quanto incassano e quanto spendono (pensioni e poi immobili che comprano e regalano a qualche amico), avranno sempre meno soldi.
Una cosa che temo è che fanno credere che manchino soldi a tutte le casse e che giustificano un aumento generalizzato. Ma i giornalisti non se ne accorgono?
Marialuisa
ReplyLanciamo una data per una prima manifestazione a Milano?
attrezziamoci con uno stock di mutande e seguiamo l’idea di Gian Franco, ma non tralascerei neanche l’idea delle sanguisughe da esibire, mi fa un po’ schifo ma si può fare …..
da lì possiamo lanciare la manifestazione direttamente a Roma
Paola Dentifrigi
Reply28 novembre? ce la facciamo? Ci sto per una prima dimostrazione a Milano, ma senza sanguisughe… Ciascuno di noi dovrebbe divulgare sulle proprie liste e tra i colleghi. Noi traduttori abbiamo dato, purtroppo per ora con scarso successo. Speriamo sia colpa del week end. Continuiamo a far girare la voce!
Paola Dentifrigi
ReplyMah… Qui occorre qualche azione eclatante, vistosissima, come si addice alla nostra società, altro che proposte. Tanto quelli pensano alla coda del cane.
Francesca Marchei
ReplyPer me il 28 novembre a Milano è impossibile: troppo lontano, dovrei partire il giorno prima ma il 27 ho un impegno di lavoro che non posso rimandare (interpretariato in tribunale). Perché non a Roma?
Paola Gatto
ReplyMi sembra che quella proposta di legge sia caduta nel vuoto a causa della crisi di governo e conseguente scioglimento delle Camere (fine della legislatura). A percorrere le vie ordinarie, è già più di una volta che finisce così…..
Federico Soresini
ReplyConcordo anch’io per Milano, sabato 28 novembre… bisogna spargere il + possibile la voce però.
Penso che una dimostrazione si possa fare anche senza chiedere permessi come quelli per le manifestazioni, in materia però non sono molto ferrato….. Potremmo andare davanti alla sede regionale dell’INPS che dal sito dicono essere in via Gonzaga 6 (piazza Missori) http://www.inps.it/AgendaSedi/regionale2.asp?selreg=03
Potremmo anche fare due dimostrazioni in contemporanea a Milano per il nord e a Roma per il centro sud… sempre davanti alle sedi INPS… in questo modo evitiamo spostamenti.
anna soru
ReplyNo la proposta è di quest’anno, di questa legislatura. speriamo che vada avanti
Elsa Bettella
ReplySono una degli invisibili che ha già messo la faccia (intervista Corsera) nonchè prossima pensionata (350 euro lordi mensili!) e pur avendo deciso di chiudere la partita iva, sono disponibile a collaborare. Non sono convinta di una manifestazione a Roma: ormai i palazzi si sono abituati a cortei e proteste e la nostra presenza sarebbe più una guerra tra poveri, mescolata ad altri lavoratori, ciascuno con proprie urgenze, che una nostra battaglia efficace. Ma sono disposta a contribuire. Mi sembrano efficaci: ocupazioni tetto INPS (nelle due città), protesta fiscale (di gruppo), denuncia alla Corte europea, coingolgimento dei giornalisti stranieri in Italia (che scrivono di cose italiane) e di testate straniere a cui far presente, presenza massiccia in piazza alla prima della Scala con travestimenti (zombie) e cartelli e ogni altra azione dimostrativo/creativa.
Elena Doria
ReplyI tempi sono molto stretti, possiamo fare sicuramente una manifestazione “creativa” a Milano e Roma davanti alla sede dell’INPS (?) o dove meglio si deciderà, chiedendo le debiti autorizzazioni, ma non penso basti.
Una manifestazione “grande” per ora la rimanderei.
La mia proposta è di redigere un testo, Anna (Soru) potresti pensarci tu? e bombardare la rete con questo testo.
Siti e blog istituzionali, i deputati e senatori tutti, blog e siti di giornali, siti di partiti e movimenti ecc. senza escludere niente.
In due occasioni diverse mi è capitato di passare la nottata “postando” e mandando e-mail e vi assicuro che il risultato si ottiene. Una volta il testo è finito sulla prima pagina di Repubblica on-line.
Se solo tutte e tutti quelli che sono qui si mettono di buona lena e “bombardano”, creiamo prima, di uscire fisicamente in strada, l’attenzione di cui abbiamo bisogno.
Ciao
Gian Franco
ReplyInsisto con la proposta della manifestazione creativa e efficace. Pensateci bene tutti, noi in fondo siamo un simbolo della creatività, non chiediamo mai niente, vogliamo solo non essere privati del poco che ci rimane!
Con poca organizzazione dobbiamo raggiungere il nostro risultato, farci vedere
anna soru
Replyanche io avevo pensato alla scrittura di un testo, però poi serve la collaborazione di tutti x farlo girare su blog, socialnetwork e giornali.
Dimenticavo: qualcuno potrebbe predisporre vignette, immagini, foto a commento del testo?
anna
Replyho scritto il post successivo in contemporanea a Gian Franco.
Penso che si possa agire in contemporanea con un approccio creativo sia con uno più standard
Gian Franco
Replyil testo in cui si descrive il nostro malcontento potrebbe essere inviato a questo indirizzo “segreteriaMinistroSacconi@lavoro.gov.it”
Elena Doria
ReplyAnna, non ho idee per vignette e immagini, ma posso chiedere al mio collega creativo, che ora non c’è.
Offro tutta la collaborazione a farlo girare, cosa che dovremmo fare tutti, vi assicuro che è anche divertente.
Federico Soresini
ReplyHo già postato la notizia e il link di questa pagina sul blog “generazione pro pro” del Corriere (a proposito invito tutti a scrivere subito su questo blog visto che lunedi esce uno speciale con la pubblicazione delle varie esperienze personali), su LinkedIn, su Facebook (qui servirebbe aprire una pagina ufficiale di ACTA), su OkNotizie, su PolisBlog (come segnalazione: http://www.polisblog.it/tips/latest)… Se occorre far girare un nuovo testo avete la mia collaborazione.
Elena Doria
ReplyUn’ultima cosa il testo, per come la vedo io, dovrebbe essere pubblicato sulla prima pagina del sito di ACTA, cioè qui.
Il bombardamento potrebbe essere fatto riportanto un messaggio più breve e il link alla pagina.
Per bombardamento intendo migliaia di post ed e-mail. Senza escludere niente e nessuno: alzare un polverone gigantesco.
anna soru
Replyesiste già un gruppo acta su facebook, e mi sembra anche su linkedIn ,le altre che citi non le conosco. Non ho capito cosa vuol dire creare una pagina ufficiale, comunque non sono molto informata e attiva sui socialnetwork
Federico Soresini
ReplyPer pagina ufficiale su Facebook intendo una pagina gestita ad ese
pio direttamente da chi cura il sito Acta e ha le info di prima mano. Io non l’ho trovata su Facebook. Se volete dei consigli sono disponibile.
Paola Dentifrigi
ReplySecondo me dovremmo creare dei sottogruppi in cui ognuno mette a sorvizio la propria professionalità: i creativi dovrebbero pensare al messaggio, i traduttori a farlo girare all’estero ecc. Dovremmo stendere una lista anche delle azioni da intraprendere, con tanto di elenco dei siti da bombardare e delle testate da contattare. Una specie di campagna marketing.
Agnès Levillayer
Replyx Federico: cercando “Gruppo Acta” ne saltano fuori 2 su FB. Personalmente mi sono iscritta adesso al + numeroso (dove c’è anche Anna) e Samanta si attiva credo per far confluire i membri dell’altro nel primo per poterlo chiudere ed evitare confusione e dispersione.
Paola: sono d’accordo con te sui sottogruppi, ecco perché balenavo l’opportunità di usare il forum perché era più gestibile e chi ha voglia di darsi da fare si registra sul sito. Non occorre rendere tutti i semplici visitatori partecipi delle nostre strategie.
Paola Dentifrigi
ReplyConcordo con Agnès sull’opportunità di usare i forum e quindi creare sottogruppi.
Gian Franco
ReplyQuindi che si fa?
Cominciamo a creare i gruppi su facebook e da li organizziamo le varie azioni
Paola Dentifrigi
ReplyPerché non qui?
Federico Soresini
ReplyGrazie Agnès mi sono appena iscritto… in effetti io cercavo solo ACTA e non Gruppo ACTA.
Siamo però un po’ pochini… solo 26.
Gian Franco
Replyok!
un gruppo dovrebbe buttar giù il testo da inviare ai siti istituzionali dei parlamentari! Deve essere una specie di pro memoria della nostra situazione. Probabilmente molti di loro non sanno neanche chi siamo!
Il testo ce lo scambiamo e ognuno di noi provede ad inviarlo ai diversi indirizzi e-mail istituzionali.
Nei blog dei partiti politici, stessa cosa, però qui dobbiamo entrare con una frase ad effetto ben strutturata, sintetica ma efficace. Anche qui dobbiamo essere in tanti a farlo. Queste sono azioni che possiamo fare subito
Ornella Giacobone
ReplyCi vuole una manifestazione eclatante. Va bene andare a L’Infedele, se ACTA e’ stata invitata e’ un’occasione da non perdere, ma oramai fa scalpore solo cio’ e’ davvero sopra le righe. Siccome non ci resta che piangere e sperare nell’aiuto dei santi, io propongo di appollaiarci sul Duomo di Milano con striscioni sui quali “chiediamo aiuto alla Madonnina” tipo: “Madonnina aiutaci tu!” Tra l’altro le partite IVA sono percentualmente piu’ numerose al Nord, quindi avremmo piu’ probabilita’ di riunire piu’ velocemente un maggior numero di autonomi qui a Milano che a Roma. Le date ideali sarebbero il 7 e l’8 dicembre: S. Ambrogio e l’Immacolata, due santi migliori di questi quando li troviamo?????????
Occorre si’ verificare che l’ulteriore aumento INPS riguardi anche gli autonomi veri e non solo i parasubordinati, ma di argomenti per protestare e salire sul Duomo ne abbiamo comunque molti altri.
In caso di manifestazione a MI io ho 4 posti letto da mettere a disposizione a chi viene da fuori.
Ciao Ornella Giacobone (un’altra traduttrice che si unisce alle tante gia’ presenti)
Vania Dionisi
ReplyDo la mia adesione per l’eventuale manifestazione a Roma. Milano per problemi logistici non mi è possibile.
Sonia
ReplyA me è sembrato efficace l’intervento sul Blog del Corriere, e credo che questa dovrebbe essere la strada. Ci sono per eventuali manifestazioni, più o meno creative, ma se a una manifestazione si è in meno di 100 persone, il rischio è di far percepire che è un problema “di pochi”, che è esattamente il contrario di quello che vorremmo ottenere.. credo sia un’arma rischiosa, visto il numero di partecipanti a questo forum o alle inziiative di Acta a cui finora ho partecipato. Credo che al momento le cose più efficaci siano quelle che possano coinvolgere il maggior numero di persone. Mi sembra interessante l’idea di MariaLuisa di coinvolgere anche altri attori che avevano contattato Acta… il numero e la forza aumenterebbe. E ancora di più l’idea di preparare del materiale creativo di protesta (vignette, volantini, etc.) – che spieghi bene, come dice Anna, i numeri essenziali della questione e sia chiaro nel far capire che non siamo da confondere con il profesisonista che evade – da far girare: consentirebbe di coinvolgere anche chi è più restio, a far girare una mail o un comunicato non ci vuole molto! E è vero che esiste un problema economico, ma l’idea di comprare una pagina di Corriere o Repubblica mi sembra davvero l’idea più forte. forse si può pensare a un’iniziativa di raccolta fondi, non so. E poi, per ultimo, non si potrebbero contattare i politici della maggioranza che sono intervenuti invitati da Acta prima delle elezioni?
anna soru
ReplyC’è il comunicato e c’è un approfondimento che riassume lo stato dell’arte della gestione separata (il titolo è ispirato da Giulio Marini). Potete scaricarlo dalla home page e diffonderlo
Gian Franco
ReplyAnna potresti inviarmelo via e-mail il comunicato e il pro-memoria
non riesco ad aprirlo
grazie
Gian Franco
ReplySto pensando se sia opportuno chiedere la collaborazione delle altre associazioni che hanno i nostri stessi problemi,come ad esempio i tributaristi, gli informatici, ecc
Gian Franco
ReplyIl testo del documento va bene, ma aggiungerei se possibile nelle conclusioni nella parte dove sta scritto che “non è accettabile che si parli di ulteriori incrementi dei contributi INPS, qualunque sia l’obiettivo” che non accettiamo neanche gli aumenti fin qui stabiliti dalla legge. Ricordiamo i diversi disegni di legge presenti in commissione parlamentare in cui si è chiesto di ridurre le aliquote al 20%. Quindi non solo non piu aumenti ma pretendiamo riduzioni fino ad essere trattati come gli altri autonomi.
Elena Doria
ReplyAnna, grazie.
Oggi sono via tutto il giorno per lavoro. Da stasera inizio a “bombardare”.
Paola Dentifrigi
ReplyPer il bombardamento: stiliamo una lista dei “bombardandi”? Magari ci trasferiamo sui forum. Che ne pensate? Io per ora mi sono limitata a mailing list di traduttori e Proz.
Manuela Dal Castello
ReplyPurtroppo non ce la faccio a venire a manifestazioni, ma secondo voi “inchiodare” per qualche mezz’oretta il sito dell’INPS (o di qualche ministero, che forse ha meno banda e quindi è un obiettivo più facile) sarebbe possibile? e poi rivendicare che lo abbiamo fatto perché almeno così si accorgono di noi?
Manuela
Paola Dentifrigi
ReplySecondo me più che quelli dell’INPS si devono accorgere di noi i cittadini tutti (vd. anche quelli che continuano a trattarci da evasori…). Quelli dell’INPS sanno già ci stanno facendo ;-). Io sono per stampa, TV, radio e dimostrazioni eclatanti. Chi non ce la fa a venire pace: l’importante è diffondere, diffondere, diffondere. Più siamo, meno ci si accorge se qualcuno manca 🙂
Federico Soresini
ReplyMi sembra sia il caso di pubblicare il comunicato anche come post, in modo da poter diffondere solo il link e non essere costretti ad inviare email con l’allegato o email con il link. In questo modo si propaga meglio anche sui social…
Altra cosa, non è meglio se il comunicato viene inviato ufficialmente da ACTA alle varie testate di giornali, radio e tv?
anna
ReplyACTA ha già mandato comunicato a giornalisti, ma non guasta se ci sono azioni parallele. Soprattutto va alimentata la comunicazione su blog e social network
rinaldo crespi
ReplyOccupandomi di pubblicità so che l’utilizzo di una pagina su un quotidiano, ha resa se è il messaggio è spregiudicato e forte! Bisognerebbe studiare una campagna di impatto come vengono realizzate nel mondo anglosassone, con un messaggio provocatorio tale da suscitare almeno la curiosità di leggerlo. Non essendo un tema di pubblico interesse almeno bisogna ottenere il risultato che l’opinione pubblica si ponga qualche interrogativo… da parte mia e dall’associazione i-network massima disponibilità…
rinaldo crespi
ReplyCiao Anna, ritorna ancor più utile ripensare a quelle idee di campagna istituzionale che ti abbiamo sottoposto recentemente. Forse bisognerebbe essere ancor più crudi, ma dovremmo verificare se c’è copertura economica per uscire sui nazionali…
ann
Replyse tutti pagassero la quota di iscrizione sarebbe certamente possibile. Nel frattempo non possiamo che continuare a contare principalmente sul lavoro gratuito e limitare al massimo le altre spese…comunque è positivo che ci siano sempre più persone disposte ad attivarsi……..
Gianluca Bozzia
ReplyCreiamo un ALBO che rappresenti le partite iva. Io ci sono a Milano: dove? Sotto il Corriere e davanti alla Camera del lavoro o davanti alla Camera di Commercio o all’Agenzia delle entrate. Chi è il nostro referente?
Gian Franco
ReplyiO PROCEDO A INVIARLO AL MAGGIOR NUMERO DI SITI POSSIBILE, COMINCIO DAL MINISTERO “segreteriaMinistroSacconi@lavoro.gov.it” FATELO ANCHE VOI
Paola Dentifrigi
ReplyCredo che la cosa migliore sia che il comunicato venga inviato _ufficialmente_ da ACTA a ministeri, enti, giornali, radio ecc. Noi dovremmo far girare nelle nostre mailing list e associazioni di categoria. Dovremmo anche contarci, perché per ora, scusate se sono ripetitiva, siamo 3 gatti a fronte della marea di persone iscritte alla gestione separata.
Dovremmo lanciare un sondaggio sul forum, tipo: chi è disposto a manifestare davanti alla sede dell’INPS a Milano/Roma? Dopo di che, se vediamo che ci sono i numeri, si pubblicizzerà l’inziativa con i media (agenzie di stampa, quotidiani italiani ed esteri, le solite trasmissioni TV note e Raidio 2 es. Caterpillar).
Non frammentiamoci: è proprio questa la nsotar debolezza e la loro forza.
Gian Franco
Replyio l’ho gia inviato!
Hai comunque ragione Paola a dire che ci dobbiamo coordinare.
anna
ReplyNon preoccupatevi di essere ripetitivi, repetita iuvant
intanto vi segnalo che potete scrivere anche al blog del corriere, che ha pubblicato in evidenza l’allarme ACTA
http://generazionepropro.corriere.it/2009/11/a_nome_di_acta_intendo.html
Gian Franco
ReplyComunque il mio invio isolato non conta nulla. O seguono gli invii di tanti altri subito, o cade nel vuoto.
Gian Franco
ReplyAnna chiediamo il sostegno delle altre associazioni.
Paola Dentifrigi
ReplyContiamoci: come le firme delle petizioni di Repubblica (che io firmo quasi sempre…). I numeri contano!
Gian Franco
Replyinviatemi tutti i presenti una email con scritto “io ci sono” all’indirizzo gf.contu@gmail.com e vediamo quanti siamo
Gian Franco
ReplyIl messaggio al ministero è stato già letto, inviatelo tutti
anna
ReplySul blog del corriere stanno dando spazio a più interventi, quelli più articolati e argomentati possono trovare maggiore risalto.
Alle 11,45 verrà pubblicato quello di Federico Soresini, potete aggiungere vostri commenti al suo o inviarne di nuovi.
Come associazione abbiamo già mandato a giornalisti , associazioni, sindacati, oltre che a politici conosciuti, ma più persone scrivono meglio è
Federico Soresini
ReplyHo appena inviato il comunicato ACTA a Corriere, Repubblica, Libero, Il Giornale, Il sole 24 ore, Il Giorno, Panorama, Ministero Lavoro, Ministero Tesoro… facciamolo tutti a pioggia… sperando che almeno sui giornali si parli del problema. Il Corriere ha pubblicato la mia lettera nel blog pro-pro … una precisazione l’avevo inviata giovedi non sapendo ancora del possibile aumento in finanziaria della aliquota INPS…
Gian Franco
Replyok, procediamo
Paola Dentifrigi
ReplyHo scritto a Caterpillar…
Paola Dentifrigi
ReplyPer agevolare: è possibile scrivere una lista dei contatti? Per noi e per diffonderla nelle ns mailing list. Io ho scritto a Caterpillar: caterpillar@rai.it
Fatelo anche voi.
Gian Franco
ReplyInviato
anna
Replyqualcuno sarebbe disposto a cercare e tirar giù tutte le mail dei componenti delle due commissioni lavoro a CAmera e Senato e inviarle a info@actainrete.org?
grazie
Gian Franco
ReplyAnna ho visto che si può scrivire solo dal sito della camera dei deputati.
Bisogna entrare , selezionare commissione lavoro e viene visualizzato l’elenco dei membri dal presidente ai segretari ecc.
anna
Replyè troppo lungo, si possono cercare le mail sul sito della camera e del senato per mandarle tutte insieme
Cecile Lambert
ReplyAnna, io mi posso occupare di recuperare tutti gli indirizzi della Camera.
Marie-Helene Hayles
ReplySiamo sempre dell’ idea di mandare il comunicato stampa anche alla stampa estera? Io sono disposta a tradurrlo in inglese ed a mandarlo a The Guardian, The Telegraph e The Independent, oltre (ovviamente) a renderlo disponibile a chi altro vuole usarlo.
Cecile
ReplyHo mandato ad Acta le e-mail dei membri delle 2 Commissioni Lavoro, alla Camera e al Senato.
anna
Replyperchè no?
Marie-Helene Hayles
ReplyOK, ho fatto una traduzione approssimativa ma vorrei il parere di qualche traduttore di madrelingua inglese e/o esperto nella materia. Chiedo in giro, oppure mi potete contattare a marie.helene_AT_tiscali.it.
Purtroppo non potrei venire a Milano il weekend prossimo per mancanza di tempo e sono all’estero il weekend del 4 dicembre (fatto che avevo dimenticato venerdì).
Marie-Helene Hayles
ReplyHelen, saresti disposta a dare un’occhiata alla traduzione che ho fatto del comunicato stampa?
Sonia
ReplyInformazione per chi andrà all’Infedele: il lancio della trasmissione su sito e giornali vede, in rappresentanza delle partite IVA, un fantomatico “movimento veneto delle Partite Iva” di cui portavoce è Luca Casarini. Già settimana scorsa è uscito su un po’ di giornali. Conoscendo l’ego del soggetto, e la curiosità mediatica intorno a questo suo “cambio di immagine”, da leader dei movimenti a difensore dei lavoratori autonomi, il rischio è che nello spazio dedicato al tema partite iva e eventualmente “scassati” in realtà si parli più di lui… è pur vero che di capacità di far notizia ne ha. Magari può essere utile a far arrivare il tema in luoghi dove non sarebbe arrivato.
Manuela Dal Castello
Replyio lo faccio per il senato. Ma non illudetevi perché le poche volte che ho inviato io delle e-mail a nostri egregi senatori spesso sono state rifiutate perché “la casella è piena”.
Agnès Levillayer
Reply1) Grazie Sonia dell’info che mi allarma assai. Non ho mai condiviso il modo di agire di questo personaggio e diffido degli amici dell’ultima ora come dice il Sole24Ore (P.IVA aperta da 2 mesi, boh). Oltretutto è iscritto alla CGIA, non rappresenta esattamente i ns problemi. Speriamo che qualcuno di noi riesca ad intervenire in trasmissione in quanto Acta o simpatizzante. Il difetto di Lerner è di riempire lo studio con gente di tutti gli orizzonti e non dedicare poi il tempo necessario ai vari interventi… Se poi bisogna confrontarsi con chi ha sempre usato passamontagna e megafono, sono molto perplessa. Tuttavia bisogna usare questa vetrina…
2) x Anna: stavo x diffondere il CS nonché il doc. sulla Gestione separata ai miei contatti e oltre (ho pensato anche agli eletti città/provincia/regione, o almeno alle commissioni lavoro delle varie giunte, si può?). Su questo 2° doc., c’è una cosa che mi ha incuriosito: nella nota1 della pag. 1 leggo “È scandaloso che ci siano ancora categorie per le quali vale ancora il contributivo, così come è scandaloso che… ” si intende dire “per le quali vale ancora il retributivo” no??
manuela dal castello
Replyse volete capire un po’ di che cosa si parla: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2009/18-novembre-2009/benvenuto-all-imprenditore-casarini-cosi-capira-che-notte-non-si-dorme-1602026341424.shtml
Gian Franco
ReplyDatemi il vostro assenso alla mia e-mail gf.contu@gmail.com con scritto “io ci sono”.
Raccolto un bel numero lo giro ad acta come gruppo che in modo coordinato diffonde il pro-memoria.
Silvia_M
ReplyCiao a tutti,
ho appena versato la mia quota associativa per il 2010, per cui ora mi sento più a posto con la coscienza :).
Detto ciò, come altri credo che essendo da questo punto di vista un Paese dove viene ascoltato solo chi fa la voce grossa a nche a noi non resta che farci sentire in piazza, sperando che la gente si dia una svegliata e che la reazione non sia ovunque come quella della nostra mailing list dei traduttori , niente di peggio che ritrovarsi in quattro coglioncelli….Per quanto mi riguarda se si organizza a Roma farò di tutto per esserci, se il diavolo non mi ci mette la coda in questo periodo di guai familiari.
Silvia
Silvia Manganelli
Reply…a occhio e croce mi sa che con questo qui non abbiamo tantissimo a che spartire….
Silvia Manganelli
Reply…a occhio e croce mi sa che con questo qui non abbiamo tantissimo a che spartire….
Sarah Jane Webb
ReplyAdele, Paola, Marie Hélène, e tutti gli altri: grazie per quello che state facendo.
Sono anch’io d’accordo per la manifestazione. Purtroppo sono bolletta sparata (seconda tranche delle tasse a fine mese), e non posso permettermi il viaggio.
Sto diffondendo il comunicato tra gli interessati di mia conoscenza.
Sarah
anna
Replyvanno bene le mail di chi è in commissioni importanti, direi che con lavoro , bilancio e finanze può bastare grazie
anna
Replysì è un refuso…parto del weeekend tra spesa e cucina….
mandalo pure a chi ritieni più opportuno
Francesca Mazza
ReplySono una traduttrice di Milano e sono disposta a partecipare a manifestazioni e iniziative nella mia città. Per me Roma purtroppo è scomoda. Intanto comincio anch’io a inviare il CS di ACTA ai vari giornali.
Marialuisa
Replyanch’io ho inviato agli indirizzi che ricordi, e con la mail a tutta la rubrica ho stanato alcuni possibili soci, continuiamo così
Mario Panzeri
ReplySiccome ho visto che diverse persone propongono di comprare una pagina su uno o più giornali per far conoscere lo scandalo della gestione separata INPS, vorrei ricordare che con il denaro necessario per realizzare un’operazione del genere si potrebbero probabilmente sostenere i costi di una causa presso la Corte Costituzionale e/o la Corte di Giustizia Europea, a mio parere con assai maggiori probabilità di conseguire un risultato concreto. Purtroppo temo che per ora non possiamo permetterci né l’una né l’altra iniziativa, anche se varrebbe la pena verificare. Per quanto riguarda la manifestazione, io ritengo che debba essere fatta, e nel modo più eclatante possibile, ovviamente restando nei limiti della legalità (ma proprio nei limiti…). Quando ero uno studente (parlo del ’77) occupammo il rettorato dell’Università di Bologna in quattro gatti ma, siccome non eravamo i soliti estremisti ma gente da giacca e cravatta (anche se in realtà quasi nessuno le indossava), la cosa fece scalpore in tutta la città. Naturalmente fu determinante la copertura del Resto del Carlino, che allora era l’unico quotidiano cittadino: conservo ancora la foto pubblicata su tale giornale dove i miei compagni di “lotta” ed io abbiamo ognuno un cartello appeso al collo e urliamo come degli ossessi con la faccia davvero incazzata. Meglio venti persone che fanno un gran casino che mille silenziose e compassate.
Gian Franco
ReplyC’è nessuno nel forum?
Marialuisa
ReplyCiao Gian Franco, sto vedendo l’Infedele, dopo ore di trasmissione finalmente qualcuno ha detto che ci siamo anche noi invisibili senza tutele ma subito la sindacalista è intervenuta con delle …. omissis
Gian Franco
ReplySi anch’io guardo l’infedele. Ora mi sento ancora più invisibile.
Sembrerà pure strano, ma finora nn ho mai sentito una persona parlare della nostra situazione in televisione. Il nostro problema riguarda soprattutto i contributi esagerati. Mi verrebbe voglia di bombardarlo in tutte le salse in continuazione fino a sentirlo ripetere anche ai bambini.
Barbara
ReplySalve, ho appena mandato il mio assenso a Gian Franco. Sono una traduttrice anch’io e parteciperei volentieri alla manifestazione a Milano, Roma sarebbe troppo scomodo.
Grazie per quello che state facendo.
Gian Franco
ReplyParlano di fascino, di politica generica, di tutto e di niente….tranne che di noi
Marialuisa
ReplyDobbiamo continuare con il bombardamento; si percepisce comunque che il momento è cambiato, due anni fa eravamo stati all’Infedele, Anna era ospite e Gad Lerner non l’ha fatta praticamente intervenire. Il concetto di “iniquità” a quell’epoca era inconcepibile, soprattutto perchè proveniva da un popolo invisibile. Oggi si parla di continuo di partite IVA, proviamo ad emergere davvero
Gian Franco
ReplySignore e signori, sto raccogliendo i nominativi per creare un bel gruppo che si muove con azioni coordinate.
dobbiamo essere tanti, inviatemi una email all’indirizzo gf.contu@gmail.com con scritto “io ci sono”
Mario Panzeri
ReplyMagari dipese anche dal fatto che allora c’era il governo Prodi, non proprio inviso a Gad Lerner… Comunque se è vero che una menzogna ripetuta cento volte diventa una verità, proviamo ad immaginare che cosa succede se ad essere ripetuta altrettante volte è già una verità…
Elena Doria
ReplyHo iniziato il bombardamento e come Anna penso che repetita iuvant.
Sono un’ascoltatrice di Prima pagina su Radio tre http://www.radio.rai.it/radio3/primapagina/index.cfm, tenuta questa settimana da Mario Deaglio.
Ora mando un’e-mail alla redazione, invito altri a farlo. Anna (o chi ?) ce la faresti a chiamare domani o comunque entro la settimana? Il numero verde è 800 050 333 attivo dalle 7:00 alle 8:30
Adele Oliveri
ReplyREPORT!! Ecco, forse la Gabanelli un po’ di ascolto ce lo darà. Loro sono sempre alla ricerca di storie di questo tipo, mi pare. Anche se non ci dedicano un numero intero, magari uno spazietto dentro una delle puntate ci potrebbe stare.
In quanto alla percezione di invisibilità, vi rimando a questo “gustoso” articolo di Luciano Gallino che parla della “classe invisibile”: peccato che si riferisca agli operai, che non mi pare abbiano problemi di visibilità 🙁 anche se magari ne hanno di altri, non nego…
http:// http://www.repubblica.it/2009/ 11/sezioni/ economia/crisi-44/ autunno-2009/autunno-2009.html
A che punto siamo con le iniziative? Sono state avanzate tante proposte, vogliamo quagliare?
Adele Oliveri
ReplyAltra proposta. Quanti di noi sono a Roma potrebbero inscenare una manifestazione nel cuore del potere romano. Basterebbe andare ad assistere a una seduta della Camera e, al momento opportuno, tirar fuori uno striscione o mostrare delle magliette con un messaggio per i nostri cari rappresentanti. Di sicuro non passeremmo inosservati 🙂
Così, solo un’idea.
Adele Oliveri
ReplyNo vi prego, facebook no. chi non è iscritto cosa fa? meglio usare mailing list ad hoc o anche questo spazio.
anna
ReplyIl bombardamento funziona: in questi giorni stiamo registrando centinaia di contatti al sito da parte di persone nuove che entrano attraverso motori di ricerca e da siti di riferimento (in particolare dalle liste dei traduttori proz.com e the-checklist.com ).
Nel bombardamento occorre anche cercare di distruggere il luogo comune secondo cui i dipendenti pagano più contributi pensionistici di noi, che si ritrova citato anche sul corriere di oggi. E’ un concetto che ripetiamo da tempo, ma che fatica a essere recepito, ho inserito un appunto tra le NEWS
Federico Soresini
ReplySegnalo anch’io l’articolo di pagina 6 del Corriere di oggi dal titolo: “I conti della previdenza? Salvati dai precari”.
Nel testo dove indicano a chi fa riferimento il fondo dei parasubordinati, non hanno citato i liberi professionisti con partita IVA, ma una generica definizione di “collaboratori” e non hanno detto nulla del possibile nuovo aumento in finanziaria della maledetta aliquota INPS. Di sicuro meglio che se ne parli… però una occasione sprecata, visto che potevano citare quanto scritto nel loro forum “generazione pro-pro” a proposito di noi invisibili.
Ho fatto scrivere un post a mio nipote blogger (http://www.thenorba.com/ ), lui conosce un sacco di altri blogger spero che diffondano in rete la notizia…
Paola Dentifrigi
ReplyGrazie Sarah. Diffondi, diffondi, diffondi 🙂
Paola Dentifrigi
ReplyIo no sto a Roma, lo sai Adele, ma un trenino da FI ci mette poco poco ad arrivare 😉
Paola Dentifrigi
ReplyAvevo tirato giù un po’ di contatti Web. Se posson servire…
Associazione della stampa estera:
http://www.stampa-estera.it/
Giornali e agenzie di stampa nel mondo:
http://www.wuz.it/directory-web-utile/stampa-estera/a1.html
Giornali, periodici e agenzie di stampa in Italia:
http://www.wuz.it/directory-web-utile/stampa-italiana/a1.html
Radio Rai:
http://www.rai.it/dl/portale/radio.html
TRASMISSIONI:
L’Infedele:
http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=infedele
Report:
http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,,243,00.html
Ballarò:
http://www.ballaro.rai.it/R2_HPprogramma/0,7353,1067011,00.html
Anno Zero:
http://www.annozero.rai.it/dl/portali/site/page/Page-d50a80cb-73ce-4885-830d-c77e45b4885d.html
BLOG
Caterpillar
http://caterpillar.blog.rai.it/
Marie-Helene Hayles
ReplyVorrei starci, ma temo di non avere il tempo – sono sommersa di lavoro. Forse la settimana prossima, questa sicuramente no.
Salvo Barrano
ReplyGarantisco il mio sostegno, anche a nome dell”Associazione Nazionale Archeologi, all’eventuale manifestazione contro l’aumento dell’aliquota previdenziale. Roma sarebbe a nostro avviso più indicata ma ci saremo in ogni caso.
anna
Replysono diventato amministratore del gruppo acta di linkedIn, dove ho messo il link con la notizia dell’aumento dei contributi, se vi iscrivete e fate girare l’invito alle persone con cui siete in collegamento possiamo cercare di usare anche questo canale
Elena Doria
ReplyHo mandato una mail alla redazione di Prima Pagina e chiesto a Deaglio che cosa pensa di un’eventuale aumento dei contributi ecc.
Mario Deaglio (copio dalla presentazione sul sito di Prima Pagina)
“Ordinario di Economia Internazionale all’Universita’di Torino, Mario Deaglio ha seguito due carriere parallele: in campo accademico e nel giornalismo economico. Le sue ricerche riguardano la struttura delle moderne economie occidentali. In particolare si e’ occupato di globalizzazione, di “economia sommersa” e di risparmio. Ha collaborato a vari quotidiani e periodici, tra cui “The Economist” e dal 1980 all’83 ha diretto “Il Sole 24 ore”. Oggi firma editoriali economici sul quotidiano “La Stampa”.
Vi prego di scrivere altre e-mail.
Per chi non conosce Prima Pagina: è la rassegna stampa di Radio Tre Rai. Viene condotta da un giornalista diverso ogni settimana che legge appunto le prime pagine dei giornali dalle 7:15 fino alle 8:00 – dalle 8:00 in poi ci sono le chiamate degli ascoltatori che pongono domande o chiedono chiarimenti ecc.
Il programma è seguito in genere da un pubblico illuminato, preparato.
Sentiamo se Deaglio affronta l’argomento.
Elena Doria
Replyho scritto l’apostrofo ad un eventuale aumento e vi prego di considerarlo un refuso dato dalla fretta
e mi sono dimenticata di scrivere l’indirizzo e-mail di Prima pagina
primapagina@rai.it
Ciao
Marie-Helene Hayles
ReplyHo mandato il comunicato stampa in inglese a The Guardian, The Times e The Telegraph.
L’ho anche inviato al mio fisioterapista: stamattina mentre mi rompeva le ossa emergeva che forse anche i fisioterapisti sono nella stessa situazione (lui non sapeva neanche quanto di INPS pagava perché lascia tutto al commercialista, ma spero che leggendo la situazione attuale si sveglierà un po’).
Mario Panzeri
ReplySegnalo l’opportunità di scrivere in tanti, come io ho già fatto, al sito Dagospia – http://www.dagospia.com – inviando sia i comunicati stampi di ACTA sia una propria breve lettera di protesta per lo scandalo della gestione separata. Come è noto, si tratta di un sito molto frequentato, tra gli altri, sia da politici sia da giornalisti.
Raffaele Tutino
ReplyCiao a tutti ragazzi, sto seguendo da un po’ il thread e come voi sono arrabbiato e preoccupato per questo provvedimento. Tra l’altro sono socio AITI, una delle associazioni di categoria che contribuisce all’esistenza di ACTA.
Come già specificato da alcuni, preferirei che ci fosse una manifestazione anche a Milano perché abito a Torino e per me Roma è scomoda per via di diversi impegni che mi impediscono di allontanarmi troppo (almeno in questo periodo).
Mario Panzeri
ReplyScusami Raffaele, ma non mi risulta che AITI contribuisca in alcun modo all’esistenza di ACTA, che è un’associazione autonoma che vive delle proprie modeste risorse. Naturalmente ACTA – i cui associati sono professionisti senza albo e cassa autonoma che svolgono le più diverse attività – ha rapporti di collaborazione con tante altre associazioni come AITI – più specificamente di categoria – con le quali condivide alcuni importanti obiettivi.
Ciò detto, ti do il benvenuto in questo luogo di discussione e confronto, non fine a se stesso ma con obiettivi molto concreti, ricordandoti il nostro motto: “Più siamo, più contiamo”.
Raffaele Tutino
ReplyTi ringrazio per il benvenuto. Pensavo che AITI nazionale elargisse un contributo, non so in che misura, mi era parso di sentirlo in qualche assemblea ma evidentemente devo aver capito male.
In ogni caso, ci sono per la causa 🙂
Paola Dentifrigi
ReplyForse è il COLAP? Ciao, Raffaele, benevenuto!! 🙂
Paola Dentifrigi
ReplyScritto or ora. Ho consigliato di tenerci d’occhio. Se facciamo qualcosa di “eclatante” (vd. suggerimenti di Adele, vd. mutande) dovranno accorgersi di noi per forza. Siccome ci sono tanti pubblicitari e giornalisti tra noi, dobbiamo uscire allo scoperto con qualcosa di creativo e intelligente. Noi traduttori, ripeto, faremo il ponte con l’estero. Saremo anche invisibilii e vessati, ma le risorse, proprio in virtù di quel che facciamo per mangiare, non ci mancano. O sbaglio?
Raffaele Tutino
ReplyEhm… mi sa che hai ragione 😉 Che figuraccia… va beh ci sono… Ciao Paola, che bello risentirti e vederti sempre in prima linea!
Paola Dentifrigi
ReplyGrazie della segnalazione, Elena. Anch’io ho mandato una mai.
Francesca Pesce
ReplyIn tema manifestazioni:
Sabato 28 novembre è in programma a Roma una manifestazione nazionale contro la violenza alle donne. Quindi Roma non mi sembra una buona idea, ma neanche Milano. Fare una manifestazione in contemporanea non è una grande idea se vogliamo visibilità.
Per mia esperienza personale, occorre l’autorizzazione della questura per qualsiasi tipo di manifestazione pubblica: corteo, sit-in, tavoli di raccolta firme.
Le alternative per le manifestazioni sono tre:
(1) corteo tradizionale, richiedendo l’autorizzazione della questura. Vantaggi: facile da organizzare. Svantaggi: siamo in pochi. Servirebbe giusto per contarci, ma non per contare.
(2) corteo non convenzionale, colorato, rumoroso, etc. chiedendo l’autorizzazione della questura. Vantaggi: se riesce bene arriva ai media. Svantaggi: difficile da organizzare. Servono amici tra i media. Ci riescono quasi solo gli animalisti della PETA con le manifestazioni nudiste, e l’associazione dei padri separati.
(3) azione eclatante. Senza chiedere l’autorizzazione della questura. Vantaggi: se riesce bene, arriva di sicuro ai media. Non necessita di grandi numeri. Svantaggi: difficile da pensare bene. Non facilita la partecipazione di chi ha paura di partecipare ad azioni illegali. Occorre farlo in accordo con qualche (anche un paio) giornale e fotografo/TV. Altrimenti le forze dell’ordine rischiano di mandarti via prima che qualcuno se ne sia accorto.
A me va bene tutto. Non sarebbe la prima volta. Però bisogna fare i conti con la nostra categoria, tradizionalmente poco avvezza a impegnarsi/esporsi in prima persona, relativamente poco numerosa, poco abituata ad azioni collettive.
Quindi consiglio di puntare a sfruttare le nostre teste e la nostra fantasia, più che la forza dei numeri.
Adele Oliveri
Replyio ci sono 🙂
Adele Oliveri
ReplyIn termini di rapporti con i media: c’è qualcuno che ha contatti con i giornalisti de “Il Fatto Quotidiano”? Loro sono piccoli ma fanno molto rumore, e forse un orecchio ce lo prestano pure.
Samanta Boni
ReplyCiao, preciso che AITI è entrata a fare parte de La Rete su iniziativa di ACTA, quindi non sostiene direttamente ACTA, ma ne appoggia gli obiettivi insieme alle altre associazioni professionali confluite ne La Rete.
Mario Panzeri
ReplyDagospia ha pubblicato la mia lettera sulla gestione separata.
Alessandra Torriani
ReplyCiao colleghe, anche io verrei volentierissimo a Roma, ma non ci sto dentro coi fondi. O quello o aggiorno alcuni software! Questa situazione è una vergogna. Magari fossero capaci di fare una cosa come quella francese… ma riuscirebbero a incasinarla e complicarla ugualmente, vedi come è successo con i contribuenti minimi.
Cialtroni che non sono altro…
Elena Doria
Replysottoscrivo tutto
Alessandra Torriani
ReplyColleghe, su Roma per me è un casino ma su Milano mi sposto più che volentieri 🙂
Alessandra Torriani
ReplySono in tanti a non saperle, queste cose, tanti amici e colleghi e conoscenti che limitandosi a passare le fatture al commercialista subiscono passivamente quel che gli vien detto di pagare, senza mai approfondirlo. Io in genere ‘spammo’ ACTA ovunque 😉
Paola Dentifrigi
ReplyIdem e mi hai fatto pure ridere, Francesca (con gli animalisti e i padri separati…)
Paola Dentifrigi
Replymetti link per favore? Scusa, ma sono fusa di lavoro e non ho tempo di cercare.
anna
Replyil link è in cima all’articolo, insieme agli altri che man mano vengono segnalati
Paola Dentifrigi
ReplyScusa, Anna, dicevo il link della lettera di Mario su Dagospia. Non vedo nulla.
Elena Doria
ReplyQui trovate gli indirizzi e-mail della Redazione de il Sole 24 ore online.
Ho scritto a tutti. Per chi vuol fare altrettanto
http://www.ilsole24ore.com/redazione/news24.shtml
Gian Franco
ReplySono stato contattato da diversi di voi nella mia email.
Continuate a farlo scrivendo io ci sono al gf.contu@gmail.com.
Voglio creare un bel gruppo ch esi muove in modo coordinato secondo le direzioni stabilite in questo forum.
Muoviamoci secondo azioni precise. Ad esempio possiamo bombardare con tutte le nostre email i diversi siti uno per volta
anna
Replydopo i comunicati stampa e i link al blog del corriere
Elena Doria
ReplyDeaglio oggi non ha affrontato il tema, se non mi sono persa qualcosa. Oggi scrivo di nuovo. Deaglio rimane infatti fino a domenica.
Volevo darvi notizia di questo
“Parte domani (25 novembre) su Modena Radio City la nuova striscia settimanale di approfondimento sul lavoro precario e i contratti atipici a cura del sindacato Nidil Cgil di Modena. E’ quanto si apprende in una nota della Cgil regionale.
Ogni mercoledì mattina, da domani e sino al 3 febbraio, alle ore 11.20, sarà possibile ascoltare gli esperti del sindacato che affronteranno questioni legate ai contratti di collaborazione, contratti a progetto, lavoro interinale, tutele e protezioni sociali per chi ha perso il lavoro, bonus per la formazione, indennità di malattia, infortunio e
maternità.”
Questo il link della radio http://www.modenaradiocity.it/ .
Scriverò anche a loro, ma c’è qualcuno/a di Modena che potrebbe chiamare?
Samanta Boni
ReplyCiao, ho appena visto che oggi pomeriggio alle 16.30 la videochat del corriere è dedicata al seguente argomento:
“Come sopravvivere a fisco e burocrazia” – http://videochat.corriere.it/index_Milano02.shtml
Interverrà il presidente del CNA.
Perché non bombardiamo la chat di messaggi sull’aumento INPS?!?
Elena Doria
ReplySu http://jobtalk.blog.ilsole24ore.com/jobtalk/2009/11/capitalisti-individuali-taglio-dellacconto-irpef-per-le-partite-iva-risparmio-tra-i-mille-e-i-2275-e.html#comments è stato pubblicato un mio commento, che segue quello di Anna.
Come vedrete è rivolto soprattutto alla categoria interpreti/traduttrici.
Secondo me dovrebbero intervenire con commenti anche rappresentanti delle altre categorie
ciao
Marie-Helene Hayles
ReplyIl link non funziona, almeno non per me.
Alessandra Torriani
ReplyQualcuno dica per favore qualcosa al capogruppo PD in Commissione Lavoro alla Camera, che a quel che ho capito è stato quello che se ne è uscito con la bella proposta:
” l’aumento graduale dell’aliquota previdenziale per i lavoratori parasubordinati, finalizzata a rafforzare la posizione pensionistica dei giovani”
(http://www.borsaitaliana.it/borsa/area-news/news/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=674442&lang=it)
Elena Doria
ReplyCi riprovo
http://jobtalk.blog.ilsole24ore.com/jobtalk/2009/11/capitalisti-individuali-taglio-dellacconto-irpef-per-le-partite-iva-risparmio-tra-i-mille-e-i-2275-e.html
Elena Doria
Replynon funziona allora andate su http://jobtalk.blog.ilsole24ore.com/ e poi nella colonna di destra trovate Ultimi commenti – C’è anche il mio.
Il titolo del posto è Capitalisti individuali? Taglio ecc.
Scusate
Gian Franco
ReplyIl mio gruppo si sta facendo un po piu solido.
Da stasera cominicmo a bombaradre tutti insieme un sito per volta a ripetizione.
Stabiliamo l’ora e via.
Michele
ReplyQuesto è l’intervento di Damiano, “Quelle dei giovani sarano da fame. Governo intervenga”
Dichiarazione di Cesare Damiano, capogruppo Pd Commissione Lavoro della Camera
“Secondo i dati emersi dal numero odierno di ‘Repubblica’, i giovani con un lavoro avranno a fine carriera una pensione che potrebbe variare dal 50 al 77% dell’ultima retribuzione. Questa decurtazione potrebbe derivare dal persistere di lunghi periodi di precarietà nel corso della carriere lavorativa, a causa di contratti a progetto o a tempo determinato, e il risultato minimo e massimo
dipenderà dall’età di uscita verso la pensione (60 o 65 anni).
Questi dati non tengono ovviamente conto di un peggioramento che potrebbe derivare da periodi di lavoro nero, che pure interessano una quota crescente
di mercato del lavoro. Non è un caso che il protocollo del 23 luglio 2007, stipulato al tempo del governo Prodi, abbia previsto, accanto alla rideterminazione dei coefficienti di trasformazione utili per calcolare la
pensione, anche l’esigenza di individuare meccanismi di tutela delle pensioni più basse e di solidarietà e garanzia per portare il tasso di sostruzione ad
un livello non inferiore al 60%.
E’ dall’applicazione integrale di quel protocollo che bisogna ripartire se si vuole dare una giusta prospettiva pensionistica alle giovani generazioni.
Inoltre, va ricordato come quel protocollo prevedesse un insieme di interventi in materia previdenziali per i giovani in grado di produrre un miglioramento
pensionistico: la contribuzione figurativa commisurata alla retribuzione realmente percepita, nei momenti di disoccupazione; la totalizzazione dei contributi versati in diverse casse pensionistiche; interventi più favorevoli
di riscatto della laurea; l’aumento graduale dell’aliquota previdenziale per i lavoratori parasubordinati, finalizzata a rafforzare la posizione pensionistica dei giovani.
Il governo deve garantire piena attuazione di tutte queste norme che possono contribuire a dare maggiore serenità alle nuove generazioni”.
NON GLI BASTA LA MAZZATA CHE CI HA DATO CON IL PROTOCOLLO DEL WELFARE????
Alessandra Torriani
ReplyDove si dimostra che il governo prodi di welfare per i lavoratori autonomi senza cassa non aveva capito niente. Non puoi pensare di colpire l’azienda in questo modo, perché l’azienda di quest’aliquota non versa niente. Ci rimettiamo solo noi 🙁
O ci creano una gestione separata della gestione separata con aliquote più basse, o abbassano le aliquote a tutta la gestione separata. Non puoi pensare di trattare allo stesso modo parasubordinati e autonomi senza cassa, è iniquo e basta, a noi autonomi nessuno paga i 2/3 dell’aliquota. E alzare la rivalsa in fattura equivale semplicemente a perdere clienti.
La risposta vera per una pensione almeno decente non è continuare ad alzare l’aliquota a noi, è alzare l’età pensionabile a tutti indistintamente, gestire meglio le spese interne dell’INPS eliminando gli sprechi (non mi dite che non ce n’è perché strillo) e, diciamocelo, abbassare drasticamente o eliminare un po’ di contributi figurativi ai nostri parlamentari, che non versano per anni ma ricevono e basta (prelevando dalle nostre tasche).
Ornella Giacobone
ReplyCome ti ho già scritto, io ci sto. Potremmo iniziare dalle ore 21:30? Mi sembra un orario in cui tutti possano essere liberi da impegni. Come procediamo? Mandi tu di volta in volta un indirizzo di un sito da bombardare, oppure un elenco di indirizzi dove ognuno dovra’ essere bombardato a una data ora, in pratica a ogni ora corrispondera’ il bombardamento di un determinato sito da parte di tutti noi.
Ciao Ornella Giacobone
Ornella Giacobone
ReplyHo appena mandato una mail ai soci di AITI invitandoli ad aderire al bombardamento. Spero si facciano vivi numerosi con Gian Franco e inizino a frequentare il forum.
Ciao Ornella Giacobone
Alessandra Torriani
ReplyAlmeno Sacconi è dalla nostra parte: http://www.borsaitaliana.it/borsa/area-news/news/ansa/dettaglio.html?newsId=159841
Alessandra
Replyp.s. dove si dimostra che veramente i sindacati non han capito niente, vedere i commenti in fondo a questo articolo: http://donneriv.blogspot.com/2009/03/il-monito-ue-litalia-aumenti-leta.html (equiparare l’età pensionabile di uomo e donna sarebbe veramente il minimo da fare)
Ornella Giacobone
ReplyUn collega inglese mi dice che la BBC World News è molto attenta alle notizie italiane, per cui mi stavo domandando se Marie-Helene che ha tradotto il comunicato in inglese non avesse voglia di mandarlo anche a worldhaveyoursay@bbc.co.uk … non si sa mai che ci diano più risalto i media stranieri di quelli italiani!
Ciao Ornella Giacobone
Elena Doria
Replyil link non si apre.
comunque sull’equiparazione ci sarebbe da discutere.
Personalmente non credo affatto che sia il minimo da fare.
Equipararla adesso, per come stanno le cose, con le donne italiane che si fanno carico ben più degli uomini del lavoro di cura (anziani, figli ecc.) non sarebbe un’equiparazione, ma una condanna a carcere duro. o a morte lenta.
anna
Replyè di oggi?
sul corriere di venerdì l’ipotesi di aumento dei contributi veniva attribuita a Sacconi (era solo un titolino nella pagina in cui si parlava degli autonomi)
se la notizia è di oggi vuol dire che ci ha ripensato!
Elena Doria
ReplySe Sacconi è tanto dalla nostra parte perché si sta parlando dell’aumento ulteriore dell’1,2% in Finanziaria?
Diciamocelo: non ci sono paladini per la nostra situazione.
C’è la propaganda, ma quella è un’altra cosa.
Marie-Helene Hayles
ReplyLo farò subito, grazie per il link. Non avevo pensato al BBC, che vergogna!
Cecile
ReplyCesare Damiano ha un blog dove è riportato la prima parte dell’intervento qui sopra, perché non risponderli nei commenti? Così gli spieghiamo come stanno veramente le cose
il suo blog è http://cesaredamiano.wordpress.com
anna
Replytrovata! e rilanciata come news grazie Alessandra
Marie-Helene Hayles
ReplyFatto.
chiara de santis
ReplyHo inviato il documento sulla situazione (Lo scandalo della gestione separata) e copia della dichiarazione di Damiano ad una persona attiva su diversi blog del PD, magari qualcuno comincia a farli ragionare…
Paola Gatto
ReplySto sentendo ora la videochat che è iniziata alle 16:30 e ho inviato il mio messaggio di protesta.
Paola Gatto
ReplyIo ora sto ascoltando la videochat del CORRIERE TV che parla di fisco e burocrazia, dopo aver inviato il mio messaggio di protesta.
Alfonso Miceli
ReplyCHE FARE?
il 4 dicembre la finanziaria…
la scadenza si avvicina… guardando i contributi di tutti provo a sintetizzare:
– siamo d’accordo che una manifestazione è giusto farla ma i tempi sono troppo stretti; per il futuro terremo conto che le disponibilità sono state tante… e quindi in qualche modo una delle iniziative dovrà essere questa;
– c’è spazio per un’iniziativa più piccola ma che cominci a dare visibilità in forma di protesta pubblica: potrebbe essere il ritrovarci nella giornata di martedì con cartelli – mutande? – maschere dell’invisibilità? – vignette della Pat Carra su lenzuolo – striscione/i davanti alle sedi INPS di Roma e Milano? o a Roma meglio davanti al parlamento?
In questo modo:
– vediamo cosa riusciamo a fare, quanti vengono, quali permessi ci vogliono (se ci vogliono), e se riusciamo ad avere qualcuno della stampa…
Domani sera un gruppo dovrebbe incontrarsi… nel week end potrebbe esserci da fare qualcosa per preparare striscioni o altro…
Fateci sapere vostre disponibilità e feed back
Alfonso
Paola Gatto
ReplyIl gruppo che si incontra domani sera prevede la partecipazione solo di alcuni, o possono partecipare tutti? Se possono partecipare tutti liberamente, per favore facci sapere dove è il luogo di incontro. Ciao Alfonso, grazie. E’ il caso che si cominci a definire una data precisa anche per le manifestazioni, no?
Paola Dentifrigi
ReplyIo proporrei due dimostrazioni in contemporanea a Roma e Milano, davanti alla sede dell’INPS. Faccio l’impossibile per esserci (Roma) perché sono carica di lavoro e in partenza per conferenza. Date: lunedì o martedì prox. sett.? Raccogliamo le mutande? Più brutte e vecchie meglio è? Occorre decidere presto perché come diceva Francesca Pesce più su “occorre l’autorizzazione della questura per qualsiasi tipo di manifestazione pubblica: corteo, sit-in, tavoli di raccolta firme”.
Ornella Giacobone
ReplySono disponibile, NON domani sera purtroppo, ma venerdì e sabato SI’, a qualsiasi ora. Diamoci appuntamenti in luoghi e orari precisi, cosi’ faccio girare a tutti i miei contatti.
Per MARTEDI’: OK manifestazione davanti a INPS a MI e Roma; a che ora?
Bombardamento via e-mail: si fa? quando?
Io sto allertando tutti, prima comunichiamo orari, luoghi e procedure meglio e’.
Ciao a tutti Ornella
Alfonso Miceli
ReplyCHE FARE?
il 4 dicembre la finanziaria…
la scadenza si avvicina… guardando i contributi di tutti provo a sintetizzare:
– siamo d’accordo che una manifestazione è giusto farla ma i tempi sono troppo stretti; per il futuro terremo conto che le disponibilità sono state tante… e quindi in qualche modo una delle iniziative dovrà essere questa;
– c’è spazio per un’iniziativa più piccola ma che cominci a dare visibilità in forma di protesta pubblica: potrebbe essere il ritrovarci nella giornata di martedì con cartelli – mutande? – maschere dell’invisibili tà? – vignette della Pat Carra su lenzuolo – striscione/i davanti alle sedi INPS di Roma e Milano? o a Roma meglio davanti al parlamento?
In questo modo:
– vediamo cosa riusciamo a fare, quanti vengono, quali permessi ci vogliono (se ci vogliono), e se riusciamo ad avere qualcuno della stampa…
Domani sera un gruppo dovrebbe incontrarsi… nel week end potrebbe esserci da fare qualcosa per preparare striscioni o altro…
Fateci sapere vostre disponibilità e feed back
Alfonso
Gian Franco
Replyc’è nessuno
datemi conferma via email cominciamo stesera il bombardamento
Manuela Dal Castello
ReplyCiao, guardate che carina questa manifestazione!
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_novembre_25/g7_nani_piazza_popolo-1602060701903.shtml
Comunque volete qualche mutanda vecchia? Alla manifestazione non posso venire ma mandatemi l’indirizzo che ve le spedisco volentieri.
Francesca Mazza
ReplyMartedì davanti all’INPS di Milano vengo volentieri anch’io! Continuo a seguirvi (e intanto sto inviando le mail a Sacconi), così vedo come ci si organizza.
Paola Dentifrigi
ReplyMi è venuto in mente ora, ma gli europarlamentari?
Manuela Dal Castello
ReplyEuroparlamentari? Sì grazie, ammesso che si interessino alle cose concrete. guarda questo link, ci hanno già fatto il lavoretto: che facciamo, aggiungiamo alla lista del bombardamento? 🙂
http://www.laleva.cc/integratori/lista_europarlamentari.html
Alessandra
ReplyBene, io intanto ho fatto girare i documenti in Facebook, LinkedIn, Twitter, blog, Friendfeed. Tra un po’ mi metteranno in blacklist causa spam 😛
Una cosa carina: chi è in FB e LinkedIn potrebbe mettere questo come status:
“Condivido la protesta dei lavoratori autonomi senza cassa previdenziale, su ACTA: http://digs.by/s3r”
🙂
Roberta Linssen
ReplySono anch’io d’accordissimo con una manifestazione contro l’aumento, e tutto quello che possiamo fare. Ho proprio l’impressione che tutto quello che guadagno, mi scorre via sotto le dita, ma solo per tasse, contributi, ecc…. BASTA!!! Voglio vedere uno di loro nella nostra situazione… Saluti, Roberta
Tiziana Camerani
ReplyDitemi cosa c’è da fare (mandare mail, preparare striscioni, radunare colleghi traduttori), sono a disposizione. Tiziana (Roma)
Adele Oliveri
ReplyPER LA MANIFESTAZIONE DI ROMA – chi non l’ha ancora fatto è pregato di scrivere all’indirizzo melippa[at]gmail.com, vi inserirò nella mailing list di Acta Roma in modo da poterci coordinare per quella via.
Grazie.
Manuela Dal Castello
Replyè arrivata anche a voi una risposta dall’on. Cazzola?
Andrea Facco
ReplyPurtroppo anch’io non ho potuto partecipare alla manifestazione, ma ho cercato di scrivere al mondo politico, anche se èuna pia speranza.
Sono con Voi con tutto il cuore, quando economicamente e con il tempo andrà meglio voglio esserci.
Saluti