Vivere più a lungo, condannati a lavorare di più?
13 Luglio 2010 Diritti, Previdenza
Dovremmo essere felici: l’attesa di vita continua ad aumentare, ma ciò appare sempre più una condanna, una condanna a lavorare sempre più a lungo, magari in condizioni fisiche non proprio efficienti o in condizioni di mercato che ci rifiuteranno perchè vecchi e obsoleti, e ciò rappresenta un problema soprattutto per chi, come noi, non ha un lavoro stabile, ma sarà costretto a lavorare più a lungo di chi è dipendente (la Legge Finanziaria prevede uno slittamento di 18 mesi per chi è autonomo, di 12 per chi è dipendente).
In un’intervista a La Stampa, “Ma allungare la vita lavorativa è necessario“, Elsa Fornero (una delle più autorevoli esperte di pensioni in Italia) si chiede se sia lecito pensare che l’accrescimento della vita debba necessariamente essere dedicato al lavoro ed evidenzia la scorrettezza del diverso trattamento per gli autonomi. La Fornero ripropone un pensionamento flessibile, che consenta di incontrare le diverse esigenze personali e ricorda che nel regime contributivo la flessibilità dell’età del ritiro è coerente con le esigenze di equilibrio dei conti pubblici (chi andrà in pensione prima avrà una pensione più bassa) .
1 Commenti
Dilva Giannelli
ReplyA parte che molti miei conoscenti e amici se ne sono andati tra i 55 e i 65 anni…
E’ sempre la medesima solfa delle statistiche basiche: tutti gli italiani mangiano almeno un pollo a settimana, ma solo perché c’è un italiano che mangia un pollo al giorno….
Le condizioni ambientali di oggi sono di gran lunga ben peggiori di quelle di alcuni anni fa: il livello di stress è ai massimi livelli causato anche dal preponderante senso di instabilità, insicurezza, precarietà, ed anche il massiccio utilizzo di strumenti elettronici non aiuta di certo… sì, è una condanna.
“Il lavoro rende liberi” fu coniato dai nazisti per Auschwitz!
No, non è lecito pensare che l’accrescimento della vita (di alcuni) debba necessariamente essere dedicato al lavoro (che, tra l’altro, troppo speso non c’è) e che per noi debba essere ancora più lecito.