Argomenti

Articoli recenti

Sostieni ACTA

Fai valere i tuoi diritti di freelance! Sostieni Acta e assicurati un futuro lavorativo migliore grazie a vantaggi, convenzioni e maggiori tutele.

La malattia diffusa dello struzzo

28 Ottobre 2010 Previdenza

Non si possono trovare parole migliori di quelle scritte oggi da Dario Di Vico sul Corriere della Sera per rappresentare la situazione che stiamo vivendo in Italia:

Dario Di Vico - Verità Nascoste

Eccoci, siamo qui. ACTA è pronta a discuterne apertamente!

Con una sola premessa: non rappresentateci come precari. Siamo lavoratori autonomi, che è assai diverso. Iniziamo dall’ABC. Perché altrimenti tocca leggere cose di questo genere:

[…] Insomma le variabili sono troppe, spiega l’Inps, senza contare che di regola la condizione di parasubordinato non è a vita e quindi non avrebbe senso, continua l’istituto, stimare la pensione su pochi anni di contribuzione […] (Tratto da E. Marro, “Le minipensioni dei parasubordinati avranno appena il 36% del reddito“, Corriere della Sera, 28 ottobre 2010)

Che sia chiaro: c’è chi sceglie di lavorare in maniera indipendente e non desidera un lavoro subordinato o, per il tipo di professione che svolge, non è integrabile stabilmente nel sistema d’impresa (si pensi a un traduttore, per esempio). Non è il lavoro dipendente il nostro obiettivo, ma un sistema di flessibilità sostenibile, supportato da un Welfare forte, universalistico. Il riconoscimento e la tutela del lavoro autonomo vengono prima. E’ questo per noi il punto di partenza e non ha nulla a che fare con l’idea di innalzare le aliquote per scoraggiare il lavoro indipendente, affinché esista solo il lavoro dipendente. Non è questa la soluzione, anzi ci danneggia. Lo diciamo alla politica e ai sindacati da tempo e a chi oggi è davanti alla sede INPS di Roma per protestare. Tirate fuori anche voi la testa dalla sabbia.

Alfonso Miceli

ARTICOLI CORRELATI

7 Commenti

  1. Federico

    Reply

    Di Vico scrive sacrosante verità con il suo articolo. Mi sconcerta invece l’articolo di Enrico Marro, che come al solito pensa che all’interno della categoria dei parasubordinati ci siano solo i precari… ma caspita con tutti gli articoli usciti in questi mesi sul Corriere!! Proprio la mano destra non sa quello che fa la sinistra.

    28 Ott 2010
  2. Adele Oliveri

    Reply

    @Federico: concordo pienamente con te. Come ho scritto altre volte anche in altre sedi, occorre fare chiarezza sui termini. Di Vico lo dice bene nel suo articolo, quando distingue tra lavoratori parasubordinati e partite IVA. Sono due categorie di lavoratori differenti, accomunati dal fatto di essere iscritti alla Gestione Separata dell’INPS. Non tutti sono (o si sentono) precari, ma tutti hanno diritto (o avrebbero diritto, se questo diritto al momento non venisse loro negato) di conoscere in maniera trasparente e cristallina la realtà del loro futuro previdenziale. Invece nella narrazione dominante si continua a fare confusione tra le diverse realtà lavorative, in modo da non dover intervenire (o intervenire con provvedimenti, come l’innalzamento delle aliquote contributive che andrebbero solo a vantaggio delle già pingui casse della Gestione Separata).

    29 Ott 2010
  3. Paola Gatto

    Reply

    A proposito… con tutta questa confusione fra parasubordinato e professionista autonomo della GS non c’è da star tranquilli… quindi, dove trovo delle istruzioni per ricevere il PIN di accesso al sito INPS….?

    29 Ott 2010
  4. gerardo di muri

    Reply

    HO GIA’ SCRITTO UN COMMENTO SUL SUO ARTICOLO CON UNA E-MAIL DEL 28.10 U.S. E RIBADISCO IN QUESTA SEDE CHE COSI’ COM’ E’ STATA STRUTTURATA LA GESTIONE SEPARATA E’ SEMPLICEMENTE UNA GABBIA PER TOPI: ANCHE IL SOTTOSCRITTO E’ RIMASTO INTRAPPOLATO ED E’ MOLTO GRAVE PER TUTTI NOI MALCAPITATI SOPRATTUTTO PERCHE’,CONTRARIAMENTE AD OGNI REGOLA DI BUON SENSO E DI CIVILTA’, NON CI E’ CONSENTITO DI RICONGIUNGERE E/O DI CUMULARE I DIVERSI PERIODI CONTRIBUTIVI PRESENTI NELLA NOSTRA PERSONALE POSIZIONE ASSICURATIVA.
    CIO’ E’ VERAMENTE ASSURDO, OLTRE CHE ILLEGITTIMO ED INCOSTITUZIONALE, E SAREI MOLTO GRATO PER QUESTO SE QUALCUNO DEI LETTORI DEL SITO SA DI INIZIATIVE LEGALI TESE AD ELIMINARE TALE VERGOGNA DALLA LEGISLAZIONE PREVIDENZIALE, E COMUNQUE, SE COSI’ NON FOSSE, PERCHE’ NON INTERESSARCI TUTTI NOI CHE ABBIAMO UN INTERESSE IN PROPOSITO AD UNA SORTA DI “CLASS ACTION”?
    GRAZIE E BUON LAVORO.

    2 Nov 2010
  5. ALBERTO

    Reply

    SONO INTERESSATO AD UNA CLASS ACTION PER MODIFICARE IL TRATTAMENTO DEI CONTRIBUTI VERSATI NELLA GESTIONE PARASUBORDINATI.
    HO 36 ANNI DI VERSAMENTI INPS DI CUI 26 COME DIPENDENTE E 10 NELLA
    GESTIONE SEPARATA.
    64 ANNI – DAL 2007 SONO DISOCCUPATO NON HO NESSUNA TUTELA E TRA POCHI MESI SARO PER STRADA.
    NEL 1997 QUANDO HO APERTO LA GESTIONE SEPARATA I CONSULENTI INPS ED ANCHE I SINDACATI NON MI HANNO INFORMATO DELLE LIMITAZIONI DELLE TUTELE . DOPO DUE ANNI DI VERSAMENTI SONO VENUTO A CONOSCENZA CHE
    PER AVERE VALORE DOVEVO VERSARE ALMENO 5 ANNI DI CONTRIBUTI E CHE
    SE NON SI VERSA ALMENO IL MINIMALE NON VENGONO CONSIDERATI COME ANNUALITA.
    NON MI SONO ISCRITTO ALLA GESTIONE SEPARATA PER RISPARMIARE SUI CONTRIBUTI, COME DICONO I CONSULENTI INPS, MA SONO STATO COSTRETTO
    DAL MIO COMMITTENTE.
    RITENGO AL MOMENTO SE NOM CI SARANNO MODIFICHE CHE LA GESTIONE SEPARATA E SOLO UNA TASSA.E ANCHE UNA TRUFFA.
    IO NE STO SUBENDO AMARAMENTE LE CONSEGUENZE CHE PER ME HANNO GIA AVUTO EFFETTO.

    1 Gen 2011
  6. romano calvo

    Reply

    PER ALBERTO:
    Situazioni come la tua ve ne sono molte e rappresentano una chiara ingiustizia oltre che una presa in giro (non voglio immaginare come avrei reagito io di fronte a quell’impiegato INPS). Rispetto alla Class Action ci pensiamo da tempo, ma abbiamo bisogno di un congruo numero di denuncianti e di un mimimo di denaro per pagare l’avvocato. Per questo dobbiamo prima creare una massa critica di coalizione. So che questo non risolve il tuo problema, ma se sei disposto a mettere il tuo caso a disposizione, lascia i tuoi dati ad ACTA e ci organizziamo. Spero di vederti il 12 Gennaio per conoscerci di persona. romano.calvo@libero.it

    4 Gen 2011
  7. alberto

    Reply

    La gestione separata dell’INPS è nata per far pagare tasse agli amministratori e sindaci di S.p.a che, di solito, sono anche i soci.
    Le Spa di medie/piccole dimensioni denunciano utili irrisori o addirittura passivi e con questo sistema detraggono costi e danno uno stipendio fisso ai soci senza fare artefici sul conto economico.
    Questo tipo di trattamento va bene per queste categorie,oltre ad artisti e professinisti che guadagnano oltre 100.000.oo euro l’anno
    Un giovane che viene assunto,come prima occupazione, con un contratto co.co.co o P:IVA da euro 1000,oo coperto dalla GESTIONE SEPARATA INPS si rovina l’esistenza perchè:
    1 . Deve versare i contributi per almeno 5 anni altrimenti
    andranno a fondo perso.
    2 – Se non si versa il minimale non viene considerata l’annualità
    3 -I contributi che versa non saranno cumulabili con quelli di un
    possibile,auspacabile e futuro lavoro dipendente
    4 – Mancanza di tutele,malattia ,disoccupazione mobilità
    5 – Pensione ? quanto e quando ????????????????????????????????

    LA GESTIONE SEPARATA INPS VA COMPLETAMENTE MODIFICATA O ELEMINATA
    E NON ABUSATA COME SI STA FACENDO DA ALCUNI ANNI.

    11 Gen 2011

Lascia un commento

La malattia diffusa dello struzzo

di Alfonso Miceli tempo di lettura: 1 min
7