Diventa un ACTivista, unisciti a noi!
Arriva fresco fresco dall’editing di Elisa l’ultimo lavoro di sintesi dello spettacolo Lo stato del Quinto Stato che abbiamo messo in scena il 12 gennaio di quest’anno. Ve lo riproponiamo, lasciandovi di seguito anche una raccolta di risorse fotografiche e testuali.
Qualcuno ci ha detto alla fine dello show in Triennale: “È davvero un modo nuovo di rappresentare il mondo del lavoro e dare voce a chi non ce l’ha!”
Questo è stato per noi il vero successo, perché vogliamo realmente rappresentare in maniera nuova e diversa il mondo del lavoro indipendente e dei freelance. Non siamo un sindacato, non vogliamo poltrone, ma diritti. Desideriamo che il nostro Paese capisca chi siamo e possa nascere una nuova importante coalizione che raccolga il mondo delle Partite IVA e degli independent workers. Lo spettacolo Lo stato del Quinto Stato è stata l’occasione e lo strumento. L’obiettivo era di presentare a livello nazionale il nostro “Manifesto dei lavoratori autonomi di seconda generazione” per unirci e fare di più insieme. Crediamo di esserci riusciti, ora tocca anche a voi.
In molti abbiamo messo tempo e passione su questo progetto. L’adrenalina è svanita da tempo, ma la soddisfazione per ciò che abbiamo saputo realizzare è davvero alta e resterà a lungo, sostenuta da continui apprezzamenti e nuove adesioni, dalle richieste di collaborazione su vari fronti e dall’aumento di visibilità sui media e in generale dall’interesse che stiamo risvegliando un po’ ovunque, tra la politica e nelle comunità di freelance. Tutti segnali positivi che confermano che ACTA è sulla strada giusta e dobbiamo continuare a farci sentire, ora più che mai!
ACTIvisti si diventa
Personalmente ho deciso di unirmi ad ACTA e diventare socia dopo aver conosciuto di persona alcuni “ACTivisti” in occasione di un convegno, dopo aver visto che dietro alle loro rivendicazioni così puntuali, le analisi accurate e l’informazione obiettiva ci sono persone oneste che si impegnano in prima linea con convinzione e dedizione alle cause di un’intera categoria, del Quinto Stato e oltre.
Da allora ho voluto contribuire sempre di più, secondo le mie possibilità, dapprima entrando nel Consiglio Direttivo e assumendomi l’incarico di Ufficio Stampa e di recente occupandomi dell’organizzazione dello spettacolo Lo Stato del Quinto Stato. Una grande opportunità, non priva di difficoltà, fatica e tensioni. Alla fine, però, ciò che conta è il risultato: è stata un’avventura appassionante e chissà, magari, un domani, se dovesse andar male con le traduzioni (la mia principale attività), potrò sempre rivendermi come organizzatrice di eventi 🙂
Già, perché ACTA è anche questo. Aiuta a crearsi una rete, sviluppare contatti e scambiarsi competenze e conoscenze, in modo creativo e piuttosto divertente, direi.
Grazie ACTA, grazie a tutti voi, grazie a tutti noi che ci mettiamo tempo e risorse!
[P.S. Beh, ti ho convinto? Che cosa fai, non ti interessa partecipare? Contattaci!]
Lo Stato del Quinto Stato – Risorse
Crediamo sia utile fornire una sintesi delle risorse che possono fare a capire a chi non c’era come è nato e si è sviluppato lo spettacolo Lo stato del Quinto Stato. Testi, fotografie e soprattutto alcuni video dello show:
Il Copione: “Lo stato del Quinto Stato” (.PDF) | L’Invito (.PDF) e la Locandina (.PDF) |
La Rassegna stampa | Il Comunicato stampa (.PDF) |
Le Fotografie (Le Prove; il Fotoracconto; il Backstage e il dopo spettacolo; le Foto d’autore) | |
Alcuni Video (Video sintesi di 7 min.; Video sintesi di 3 min.; Incipit; Sei un lavoratore autonomo e devi solo morire: Parte I e Parte II; il Finale) | |
Diffondi Il Manifesto in Rete | Il Manifesto dei lavoratori autonomi |
Un grazie a tutti voi!
Lo spettacolo del 12 gennaio è stato un successo possibile grazie alla disponibilità di tante persone che hanno deciso di unirsi per un obiettivo comune: far vivere il nostro Manifesto, spiegare a tutti senza equivoci chi siamo, rappresentarci come lavoratori e cittadini e invitare chi si trova nelle nostre stesse condizioni a coalizzarsi con ACTA per fare di più.
In qualità di organizzatrice dell’evento vorrei davvero ringraziare ufficialmente chi ha reso possibile tutto questo. Da attori non professionisti e senza un budget adeguato, siamo riusciti in una bella impresa. Non credete? Vale la pena ricordare i protagonisti e gli amici che hanno collaborato affinché resti traccia dei loro nomi e del loro impegno.
Grazie in primis a Sergio Bologna che ci ha regalato il testo in cui oggi possiamo riconoscerci, il Manifesto dei lavoratori autonomi di seconda generazione, che ben descrive la nostra genesi, analizza il mondo del lavoro autonomo, delineando le prospettive future e infine sancisce gli obiettivi ai quali dobbiamo puntare e investire per cambiare le cose.
Un grazie speciale a Marcela Serli, regista professionista e donna vulcanica che ha saputo interpretare e dirigere magistralmente il nostro messaggio, tenendo a bada con pazienza 12 attori non professionisti e ricavandone una performance immediata, incisiva e coinvolgente.
Grazie a tutti i professionisti-attori per essersi messi in gioco, grazie a quelli che ci sono stati fin dall’inizio e a quelli che hanno saputo integrarsi brillantemente nelle ultimissime prove. In ordine alfabetico, questi gli ACTORI:
- Elsa Bettella (formatrice di professione, attrice per passione, una delle “mie” colonne portanti);
- Samanta Boni (la sottoscritta, traduttrice);
- Romano Calvo (esperto di politiche del lavoro);
- Maria Luisa Di Bella (ricercatrice di professione e abile co-organizzatrice dell’evento, grazie per l’aiuto!);
- Paola Gatto (interprete, unica nel suo genere, sempre presente);
- Paola Giovannetti (traduttrice, memorabili i suoi panini ristoratori);
- Enza Latella (consulente amministrativa e attrice per passione);
- Luca Perniceni (poeta e promotore finanziario, uno degli ultimi attori assoldati);
- Riccardo Polesel (consulente in marketing e comunicazione, la nuvolona della scalinata, aggiuntosi al cast il giorno stesso dello spettacolo);
- Rodolfo Principi (uomo di marketing e tanto altro, istrionico, altro perno dello spettacolo);
- Antonella Ratti (avvocato e donna dalle mille risorse);
- Carlo Washington Solmi (consulente IT, anche lui egregiamente inserito in ultima battuta).
Grazie a tutto il CD di ACTA che ha creduto in me e mi ha autorizzato a “investire” l’esiguo budget dell’associazione per il finanziamento dello spettacolo. Grazie in particolare ad Anna Soru e Alfonso Miceli che, a distanza, mi hanno sempre sostenuta e spronata ad andare avanti, dandomi la più completa fiducia.
Grazie a Dario Banfi, che ha avuto l’idea dello spettacolo e oltre ad aver fotodocumentato prove e show, ha curato la comunicazione online e mi ha assistito nell’ombra più volte in vari aspetti organizzativi e comunicativi, con suggerimenti sempre preziosi.
Grazie a Giuliano Tedesco per tutta l’attività di copywriting, dall’invito alla locandina fino al comunicato stampa e ai vari post precedenti l’evento.
Grazie a Giacomo Mason per averci autorizzato a riprendere il suo testo “Sei un lavoratore autonomo, e devi solo morire” nel nostro spettacolo. Sicuramente una delle parti più riuscite.
Grazie a tutto il Gruppo Comunicazione di ACTA per l’attività di promozione e supporto nella divulgazione del materiale relativo all’evento e per la successiva rassegna stampa.
Grazie a Dilva Giannelli, la nostra art director, che si è occupata dell’immagine coordinata di ACTA, della copertina e della stampa del Manifesto, nonché dei disegni utilizzati in parte dell’allestimento.
E ora passiamo a tutti i tecnici:
Grazie ai ragazzi dell’Hamster Studio – Marco, Fabrizio e Davide – per essersi offerti di realizzare gran parte del nostro allestimento scenico. Sono loro il magnifico albero, i fumetti con i punti interrogativi, le nuvolone, le saette e il cuore. In particolare, Davide Ratti (in arte Ratzo) ci ha aiutato con la regia video dei contenuti trasmessi sui monitor appesi al centro del teatro, che hanno accompagnato l’intera performance, sottolineando anche visivamente i momenti più salienti.
Grazie alla nostra Elisa Marras di Multiforme.net per il concept e video making. È lei che ha curato le riprese e ne ha estratto una bellissima sintesi di 7 minuti visualizzabile sul nostro canale YouTube e il video in apertura di questo post.
Grazie a Francesca Dal Cero, regista della trasmissione radiofonica Dispenser (Radio2), che ha sapientemente selezionato e mixato le nostre musiche.
Grazie ad Adrianna Mongelli, il nostro tesoriere, per avermi seguita con pazienza in tutti gli aspetti amministrativi.
Grazie anche a Giovanna Massironi, copywriter e consulente per la comunicazione, che ha realizzato questo bel fotoracconto con gli scatti delle prove generali.
E, infine, un grazie a tutti i fornitori.
Grazie alla Triennale di Milano per averci messo a disposizione una location così significativa come il teatro Agorà e per averci invitati – con le parole dello stesso direttore Andrea Cancellato a fine spettacolo – a scegliere la Triennale come luogo di incontro e scambio per le nostre iniziative future.
Grazie alla Compagnia ATIR del Teatro Ringhiera per averci fornito gratuitamente parte dell’allestimento (faretti e sedie).
Grazie all’UNI3 e in particolare al progetto OpenBox che ci ha permesso di utilizzare le loro sale per le nostre prove e all’Oratorio di Don Guido di via Cufra 3, luogo memorabile delle nostre primissime prove.
Grazie alla tipografia Nuovagrafica di Carpi per la stampa del Manifesto in versione libretto, alla copisteria Helios Guzzi per la stampa di inviti e locandine e al Centro Copie De Angeli per la stampa di fumetti e altri cartelli.
Grazie a tutti quelli che hanno contribuito in un modo o nell’altro all’affermazione della nostra identità e all’appello all’unione. Spero di non aver dimenticato nessuno.
Grazie anche a tutto il pubblico intervenuto e a tutti quelli che dopo lo spettacolo si sono fermati a ringraziarci e che il giorno dopo si sono iscritti, hanno pagato la quota e hanno fatto passaparola tra i loro contatti. È grazie a voi che ACTA può crescere e prendere la direzione giusta per contare sempre più.
6 Commenti
Dario Banfi
ReplySamanta, grazie a te per l’incredibile impegno di coordinamento. Le idee senza una fattiva costruzione di risultati non contano nulla. Chi ha dato vita a tutto questo ha dimostrato che non soltanto ha delle buone proposte e una buonissima capacità di analisi – il nostro Manifesto ne è una prova – ma che non ci manca il pragmatismo, la volontà e la passione. E, pensando agli ACTori, neppure il talento 🙂
Bravi, bravi, bravi.. Grazie Samanta e a chi ci ha messo anima e corpo.
Dilva
ReplyGrazie a te, carissima e bravissima Samanta!
Paola Gatto
ReplySpettacolo incisivo e moderno, resoconto “fresco”, preciso: grazie Samanta. Quello spettacolo, le parole del Manifesto ci rappresentano davvero! Bellissimo anche il dibattito che ne è seguito a teatro, fra gli spettatori, coinvolti – io trovo – in maniera unica. E ancora grazie per il tuo coordinamento, e grazie, in ultima analisi, ad Acta che ci ha dato la possibilità di esprimere proprio quello che siamo e di fare gruppo, associazione, rete!