Iscritti alla Gestione Separata. Penalizzati per legge
28 Aprile 2011 News, Previdenza
Il nostro socio Silvestro De Falco con un’analisi dettagliata che potete leggere nel documento Penalizzati per legge. Un piano pensione pubblico molto più oneroso di uno privato(.PDF in download) ha dimostrato che la Gestione Separata dell’INPS è meno conveniente di una assicurazione privata sia sulla base dei rendimenti offerti (per modalità di costruzione del montante e di erogazione della rendita) sia per il trattamento fiscale dei contributi e della rendita.
Un altro tassello importante che si aggiunge alle analisi di ACTA sulla Gestione Separata, che non a caso avevamo denominato “Il sistema previdenziale più iniquo della storia italiana“.
7 Commenti
Federico
ReplyComplimenti a Silvestro,con la sua precisa analisi che conferma ancora una volta la discriminazione che subiamo tutti noi iscritti alla gestione separata dell’Inps. Io resto dell’idea che il contributo del 27% che paghiamo è una tassa camuffata… È certo che, a meno di versamenti esagerati, non possiamo far conto su rendite del genere per campare quando andremo in pensione.
romano calvo
ReplyOttimo, tieni conto di un altro possibile confronto: il TFR accantonato dal lavoratore presso il datore di lavoro, viene ogni anno rivalutato per legge dello 1,5% più il 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo (tasso di inflazione). Facendo due calcoli, sul 2010 il TFR viene rivalutato più di quanto non vengano rivalutati i miei contributi versati alla Gestione Separata. Eppure sempre di una legge dello Stato si tratta!
antonio
ReplyLa gestione separata non consente di fare piu’ la libera professione in quanto i soldi che l’INPS richiede, attraverso i contributi per gli anni precedenti, con relative sanzioni e interessi, (78% del contributo dovuto, non lasciano dubbi. Si smette tutti!!!
La responsabilità non puo’ essere pagata con 1.790,00 euro l’anno, su una base di reddito per lavoro autonomo di circa 34.000,00 euro. Ma siamo matti.
Non riesco proprio a capire:
Pago inarcassa 4%
Pago tasse 37% circa;
Pago INPDAP in busta paga che spero mi possa dare una pensione finale;
devo pagare anche INPS 17% con sanzione del 60% più 8,5 interessi annui.
I conti son presto fatti.
Io lavoro dalla mattina alle 6,00 alle 24,0, peraltro non smettendo mai di pensare! Cosa devo fare? Formalizziamo una proposta per modificare da subito con un solo articolo la legge sulla gestione separta che di fatto è divenuta solo una tassa per le fasce medie, mentre godono i soliti con redditi sopra i 95.000,00 euro.
Saluti Prof. Antonio Ciancio più altri 200.000 trattati dall’INPS in modo vergognoso e ingiusto.
Dilva
ReplyUna domanda:
perché non fare finalmente una vera e propria lotta, una vera e propria denuncia, per riportare la Gestione Separata in conformità con la nostra Costituzione?
Essendo, la Gestione Separata, una tassa (Cass. Civ. SSUU, 3240/10), se si applicasse la Costituzione Italiana (non dovrebbe essere un’opzione), più o meno e solo per es., la GS potrebbe divenire:
– entro i 20.000 eu: 0
– dai 20.000 ai ai 40.000 eu: 15%
– dai 40.000 eu ai 60.000 eu: 20%
– dai 60.000 eu ai 90.000 eu: 25%
– dai 90.000 eu: 30%
Forse, esigere e mobilitarsi affinché la Costituzione debba essere applicata…
Monica
Reply… e adesso il Governo Monti ha stabilito un ulteriore aumento dell’aliquota per gli iscritti alla gestione separata, salirà ancora, gradualmente ogni anno e nel 2018 arriverà al 33%!!!
Noi consulenti, amministratori di società di consulenza, partite iva, ecc DOBBIAMO MOBILITARCI, FARE QUALCOSA, NON POSSIAMO SOLO E SEMPRE SUBIRE!!!
Maria grazia
ReplyIo sto impazzendo. Anche a mio marito è arrivata la cartella di pagamento dell’Inps, per dei contributi che non solo noi non sapevamo di dover pagare, ma che nemmeno la commercialista conosceva (e nessun altro commercialista interrogato sull’argomento), anzi la risposta è stata :”Vai tu all’INPS e fammi sapere!”
Sono andata all’INPS, sede di Monza e, previo appuntamento telefonico preso, per evitare di fare la fila, la persona che avrebbe dovuto darmi spiegazioni, non c’era. L’impiegato di turno si è impegnato a farmi chiamare l’indomani.
La telefonata è arrivata e mio marito si è sentito dare dell’EVASORE FISCALE da questa signora, che ha anche detto che secondo lei i professionisti sono daccordo con i commercialisti, in modo tale da evitare di pagare questi contributi e che bisogna pagare e poi rivalersi sui commercialisti che non hanno fatto il proprio lavoro.
Mio marito è nella stessa situazione di Antonio:
– paga l’INPDAP, in quanto insegnante
– paga INARCASSA, in quanto ingegnere
– paga le tasse ogni anno, in quanto onesto cittadino
– è stato costretto a chiudere anche la partita IVA, in quanto la crisi nell’edilizia ci ha travolto
– ora dovrebbe pagare anche l’INPS, con tassi usurai per contributi di cui nussuno sapeva nulla, in quanto l’inps ha deciso di batter cassa
Ma gli ordini professionali dove sono? Quando ho fatto l’esame di stato, ho imparato che l’ordine professionale è un organo di tutela per un professionista. La tutela in questo caso non c’è (come in tanti altri casi) e l’ordine degli ingegneri di Monza non ha preso nessun provvedimento.
Sto aspettando il PIN per fare ricorso e, onestamente vorrei capire come portare avanti la battaglia, perchè sentirsi dare degli Evasori fiscali, dopo una vita di cittadino ligio al dovere, mi ha mandato su tutte le furie.
felice
ReplySempre in tema di costituzione: quando pagherò il 33% dei contributi, pari ad un dipendente, potrò anch’io avere la diaria quando sto a casa con l’influenza? Potrò anch’io avere 10 mesi di contributo di disoccupazione se chiudo la partita IVA? Perchè dovrò pagare quanto un dipendente e non avere i medesimi diritti del dipendente?
Il problema è che noi non siamo rappresentati perchè non siamo una categoria. Siamo professionisti che operano in miriadi di settori differenti, senza iscrizioni ad albi spesso, e senza alcuna tutela. Danno per scontato che siamo evasori e ci bastonano, tanto non abbiamo nessuna Camusso che vada a fare la guerra per noi.
Dobbiamo mobilitarci, creare una associazione che ci tuteli.