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La soglia della “ricchezza" è 90.000 euro per i dipendenti e 55.000 per gli autonomi?

12 Agosto 2011 Fisco, Lavoro

Gli aggiornamenti sull’andamento delle borse e sul rating dei rischi paese si alternano con le indiscrezioni sulla nuova manovra in preparazione, che non potrà contare sulla tradizionale indifferenza di mezzo agosto sia per l’ampiezza degli interventi, sia per la diffusa sensazione di pericolo di una nuova crisi che spinge un po’ tutti a mantenersi connessi con quanto accade.
La stampa anticipa interventi sull’area fiscale e sulle pensioni per ridurre il deficit e riforme del mercato del lavoro per incentivare la crescita. Le parti sociali invitate al confronto parlano tutte di rigore ed equità, ma pongono condizioni e innalzano paletti per proteggere i propri target prioritari: i commercianti si oppongono all’aumento dell’IVA, il sindacato difende l’articolo 18 e le pensioni di anzianità, Confindustria è contraria alla patrimoniale…
Noi professionisti con partita IVA, paria del sistema di rappresentanza, rischiamo ancora una volta di fare la fine del vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro e di pagare molto più del dovuto.
Le ultime indiscrezioni avvalorebbero questi timori, anticipando provvedimenti sui redditi più alti, ma con una discriminazione molto forte a danno degli autonomi.
Il Corriere della Sera di oggi 12 agosto, in un articolo di Mario Sensini, riferisce:

Si interverrebbe su un doppio binario: con un’addizionale Irpef per i lavoratori autonomi e con un prelievo dalle buste paga per i dipendenti del settore privato. Sugli stipendi si interverrebbe a partire dai 90 mila euro in su, esattamente come stabilito dalla manovra 2010 per i dipendenti pubblici. Il taglio sarebbe del 5% per la parte eccedente i 90 mila euro, del 10% oltre i 150 mila. Per gli autonomi la maggiorazione scatterebbe a partire dall’aliquota del 41% che si applica ai redditi superiori a 55 mila euro.

Come al solito vale il principio di colpevolezza degli autonomi, che perciò sono condannati a pagare di più. Questo tipo di provvedimenti non colpisce gli evasori, che continueranno ad essere tali,  ma discrimina pesantemente coloro che non possono evadere, perchè lavorano con le imprese o con la Pubblica Amministrazione, e  coloro che non vogliono evadere (esistono anche questi, anche se  provvedimenti così iniqui probabilmente ne assotiglieranno le fila).

Anna Soru

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16 Commenti

  1. Marcello

    Reply

    Io mi sono veramente rotto le palle e sono stanco di combattere! Ho deciso, a fine anno chiudo i battenti, non ne posso più.

    12 Ago 2011
  2. Alessandro

    Reply

    La notizia non trova conferma su Il Sole 24 Ore, dove la soglia dei 90.000 Euro è prevista sia per dipendenti che per autonomi:

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-08-11/addizionale-oltre-90mila-euro-230654.shtml?uuid=AaN9NgvD

    12 Ago 2011
  3. Carlotta

    Reply

    Io se continua così chiudo i battenti, non tanto solo perchè mi hanno esasperata e dissanguata, ma perchè alla fine solo quello potrò fare.

    12 Ago 2011
  4. Anna Soru

    Reply

    La Stampa, con gli ultimi aggiornamenti sul decreto anticrisi (successivo alla riunione del Consiglio dei Ministri) confermerebbe un “Aumento della quota Irpef per gli autonomi, a partire dall’attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro” (http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/415600/

    12 Ago 2011
  5. Beppe

    Reply

    Si è superata la misura, ormai gli autonomi non lavorano più per la propria sopravvivenza bensì per dare tutto il frutto del loro sudore allo Stato che fa man bassa di tutto, pure della loro dignità e delle loro speranze.
    Ci hanno tolto tutto, nemeno ai servi della gleba era riservato un trattamento così inumano.
    Un manipolo di cialtroni ormai dispone totalmente del diritto di vita e di morte di quanti, chi per scelta e chi per necessità, hanno puntato in un futuro da autonomi.
    Altro che autonomi, più schiavi di così si muore.

    Non mi riesce più nemmeno di farmi il sangue marcio che mi hanno succhiato via pure quello.
    Che branco di schifosi parassiti questi politici, se esistesse il baygon anche per questi pidocchi sarebbe da riempirci parlamento senato e camera.

    13 Ago 2011
  6. Mario Panzeri

    Reply

    Questa differenziazione – per di più enorme – della “soglia” di ricchezza non è che l’ultima, pur se la più grave, di una serie di vergognose discriminazioni nei confronti dei lavoratori autonomi, non colpiti per responsabilità individuali ma criminalizzati per il semplice fatto di appartenere ad una categoria. Ricordo, tra le altre, le diverse “finestre” per dipendenti e autonomi in ambito previdenziale, che fanno sì che i primi debbano attendere 12 mesi, dopo il raggiungimento dell’età pensionabile, per l’ottenimento dell’assegno mensile, mentre per i secondi tale attesa è di 18 mesi. Per non parlare delle presunzioni legali di evasione che ci colpiscono e dei vessatori controlli a cui soprattutto noi veniamo sottoposti.
    A questo punto lamentarsi non basta più, e nemmeno esporre con pacatezza le nostre ragioni. E’ giunta l’ora di passare all’azione, di urlare forte ovunque la nostra rabbia, di non dare tregua a chi ci sta massacrando per riconquistare, ancor prima delle risorse monetarie di cui veniamo sistematicamente spogliati, la nostra dignità di lavoratori e cittadini, di nuovo calpestata da questa casta di dinosauri politici e sindacali che ancora considerano il mondo del lavoro diviso tra padroni e salariati, e l’esistenza del lavoro autonomo – e massimamente di quello intellettuale – soltanto un incidente di percorso lungo la strada dello sviluppo socioeconomico.
    Nelle prossime settimane sarà necessario procedere all’elaborazione, possibilmente d’intesa con altre associazioni del lavoro autonomo professionale, di un piano di lotta che, nella legalità ma senza alcuna esclusione di colpi, prosegua fino al ripristino di condizioni di accettabile equilibrio tra chi si guadagna il pane con o senza partita IVA.
    Ora o mai più: nessuno che oggi senta l’esasperazione dall’ennesima pugnalata a tradimento che gli viene inferta potrà domani tirarsi indietro accampando qualche scusa con gli altri e con se stesso. Come insegnano le rivoluzioni americana e francese, la libertà, anche dall’oppressione fiscale, non si ottiene, si conquista.

    13 Ago 2011
  7. Daniele

    Reply

    Ma voi tutti fatturate più di 90k? e io che fativo ad arrivare a 20k.

    14 Ago 2011
  8. Daniele

    Reply

    aaaah scusate, vi riferivate al fatto che oramai non è più vero, ossia 90k per tutti dipendenti e autonomi.

    Però a questo punto mi interesserebbe sapere cosa ne pensate ora, credete ancora sia ingiusto tassare del 5% chi fattura piu’ di 90k? e 10% chi fattura piu’ di 150k?….

    14 Ago 2011
  9. Daniele

    Reply

    aaah scusate, vorrei anche sapere cosa ne pensate sul fatto che chi dichiara sopra i 90k euro l’anno sono al 90% dipendenti.

    Detto in parole povere, se prima vi sentivate altamente discriminati, ora direte che i discriminati sono i dipendenti? oppure che semplicemente è una realtà di fatto che quasi non esistano autonomi in grado di fare certe cifre?

    Lo dico senza polemica, è che non vorrei che voi interveniste a far sentire la vostra voce solo quando si ipotizzano soluzioni che vi riguardano, ma che lo faceste sempre.

    14 Ago 2011
  10. beppe

    Reply

    X Daniele: a parte che si parla di 55k per gli autonomi e non 90k che invece riguarda i dipendenti ( come per dire che un autonomo che dichiara 55k è equiparato per tenore di vita ad un dipendente da 90k di reddito annuale…un’assurdità, sarebbe invece più verosimile l’opposto); ma qui non si tratta di coltivare ognuno il proprio orticello ( chi è toccato dalla manovra protesti e gli scampati invece tacciano felici e contenti), qui si tratta di un fatto di principio che si va per l’ennesima volta a mettere le mani in tasca agli autonomi, in maniera sconsiderata se non addirittura illegittima, senza che a questi ultimi sia dato alcun diritto di replica od intervento: come se gli autonomi fossero carne da macello a disposizione della premiata macelleria italia & co.

    14 Ago 2011
  11. Daniele

    Reply

    mmmm…..no aspetta ti sei perso qualcosa, oramai non si parla piu’ di 55k, tutti 90k..

    Capisco comunque cosa intendi, ma la mia domanda era proprio questa: “Considerando che è stato equiparato a 90k e considerando che chi dichiara > 90k sono al 90% dipendenti (quindi non autonomi) cosa ne pensate ora? che è qua? che colpisce autonomi e dipendenti allo stesso modo? perchè non ci sono autonomi che guadagnano piu’ di 90k?”

    14 Ago 2011
  12. Alex

    Reply

    Non stiamo a prenderci per i fondelli, eliminiamo ogni forma di evasione sia piccola che grande e vediamo dove si arriva.
    Pagare tutti in modo equo ed imbrigliari i piccoli e grandi furbetti

    15 Ago 2011
  13. Daniele

    Reply

    già, il problema è farle pagare le tasse, ci fosse un pulsante da premere sarebbe facile.

    La mia soluzione è semplice: da domani niente piu’ contanti, contributo statale per recapitare ad ogni cittadino un conto corrente gratuito e fissare a 0.1% il costo di transizione (così che è conveniente sia per le banche che per il cittadino), poi voglio vedere come evadono.

    15 Ago 2011
  14. Ciccio

    Reply

    Sono uno di quelli che quest’anno hanno lavorato per i 90.000 e pusa
    Non esprimo pareri personali, e se in qualche modo posso contribuire ad aiutare
    famiglie a disagio, ben volentieri…

    Sperando che mi paghino!!!!!!!

    16 Ago 2011
  15. Andrea

    Reply

    Io sinceramente da lavoratore autonomo mi sento dire che se prendessi più di 90.000€ all’anno farei salti di gioia e non mi preoccuperei dell’aumento delle tasse del 5%. Certo averli in tasca quei soldi è meglio, ma siccome non arrivo nemmeno ai 55.000€ non mi sento di condannare la manovra su questo punto. Quello che dovremmo un po’ tutti arrabbiarci non è sulla soglia ma far in modo che sia uguale per tutti anche per pensionati, dipendenti sia del privato che pubblici, ecc.
    Inoltre è inutile farsi la guerra tra poveri, dovremmo tutti impegnarci affinché l’evasione sia sconfitta, che le tasse che servono a finanziare ospedali, strade, ecc che tutti usiamo siano pagate da tutti. Dovremmo arrabbiarci non per la soglia ma perché c’è chi ci marcia sopra lavorando in nero e noi gli paghiamo i servizi. Dovremmo arrabbiarci contro i politici che a noi chiedono i tagli e loro si aumentano con la manovra di Luglio lo stipendio di 12.000€ lordi. Forse dovremmo tutti svegliarci e indignarci difronte a tanta discriminazione sociale. E’ inutile dire io pago 10, io 12 io 13 ma far in modo che tutti paghino in funzione del reddito e soprattutto direi del quoziente e della situazione familiare in cui vive (moglie e figli a carico, disabili a carico, ecc), dovremmo essere un paese che ritorna con i piedi per terra e che pensi al bene comune non solo del proprio orticello, altrimenti sarà la fine di questo paese. Se non lo facciamo adesso temo veramente che fra qualche anno forse ci preleveranno i soldi dal conto corrente come in Argentina. E’ il momento di fare gruppo e combattere chi ci froda, ma tutti assieme e invece ognuno guarda il suo orticello da perfetti egoisti che non riescono a vedere oltre il proprio naso.
    Oggi chiedere lo scontrino sembra di essere un finanziere, invece dovremmo farlo tutti dando l’esempio anche agli altri.
    Saluti.

    18 Ago 2011

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La soglia della “ricchezza" è 90.000 euro per i dipendenti e 5…

di Anna Soru tempo di lettura: 1 min
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