Self-employed of Europe si riuniscono a Milano
3 Febbraio 2012 Dal mondo, News
La prima riunione 2012 del Forum Europeo dei Professionisti Indipendenti (http://www.efip.org/), riservata ai rappresentanti delle organizzazioni aderenti, si terrà il 9 febbraio p.v. a Milano, presso la Triennale d’Arte di Cadorna.
La riunione è organizzata da Acta, da sempre impegnata sulle tematiche che travalicano i confini delle singole professioni, anche al di fuori dei confini nazionali.
Ma cos’è l’ European Forum of Independent Professionals (EFIP)?
L’EFIP è un tavolo di collaborazione di recente costituzione fra associazioni di professionisti indipendenti, già presenti in diversi paesi d’Europa, che mira, attraverso la conduzione di studi e ricerche, a svolgere attività di rappresentanza e di lobbying presso le istituzioni europee per lo sviluppo del lavoro professionale freelance.
Uno degli obbiettivi più immediati di EFIP è quello di far crescere la consapevolezza dei self-employed europei e di far maturare nei paesi membri e nelle istituzioni europee la percezione di questa tipologia professionale, facendo uscire il concetto di freelance dallo stretto cappio del lavoro atipico.
Per questo si prefigge di identificare e analizzare gli ostacoli “invisibili” che si frappongono in vario modo alla piena affermazione del lavoro freelance europeo e alla crescita di una professione che, nei paesi dell’Europa Unita, si traduce in valori sempre più elevati sia per numero di occupati (fino al 30% della popolazione totale in alcuni) che per cifre indicative della maggiore produttività (circa il 13% del PIL in Italia).
L’EFIP si prefigge anche di offrire un supporto conoscitivo al legislatore per agevolare una normazione europea in grado di comprendere e tenere conto delle specificità di questa tipologia di lavoro: un programma ambizioso, ma che trova pragmatici riscontri oltreoceano nella Freelancer Union americana, che è riuscita ad abolire l’Unincorporated Business Tax (UBT), corrispondente alla nostra IRAP, per i redditi inferiori a USD 100,000 e a far emanare nel 2011 il “The Freelancer Payment Protection Act”, a seguito del quale il committente insolvente, se segnalato da apposito ricorso, può essere condannato personalmente a pagare un’ammenda fino a USD 20,000.
Riteniamo che ci sia bisogno anche in Europa di un organismo forte e parallelo alla Freelancer Union, perché il lavoro freelance ha un’importanza chiave come leva in grado di apportare un alto valore aggiunto in tutte le economie dei paesi membri e di contribuire all’incremento della produttività di cui tanto si parla per uscire dall’attuale stagnazione.
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Replycome poter comunicare con l associazione