Basta! Dateci dei politici con partite iva! e delle partite iva "più politiche"…
17 Febbraio 2012 Lavoro, News, Previdenza
L’altro ieri sul Corriere Ichino poneva la domanda: “quanto costa la garanzia del posto fisso al singolo e alla collettività?“. La questione ci riguarda direttamente, visto che di questo costo i lavoratori professionisti rappresentati da ACTA se ne fanno carico in maniera diretta e personale. Su questo si potrà e dovrà, prima o poi, aprire un dialogo.
Ma quello che è indiscutibile sono i costi degli errori – inutili e dannosi per noi e per tutto il Paese – di chi è chiamato a legiferare e ad amministrare la cosa pubblica.
Due inchieste degli ultimi giorni ci portano direttamente al centro della questione. La prima è quella di Report “Quando il pizzo è dovuto per legge“: persone che devono pagare migliaia di euro (duecentomila, trecentomila, ventisettemila!?) per poter cumulare i contributi INPDAP con quelli INPS. Più delle cifre dice l’imbarazzo del povero Giuliano Cazzola, chiamato in causa come politico esperto che non riesce a trovare giustificazioni per un errore di politici suoi colleghi. Ma l’errore non basta: per rimediare a quello che più che un ingiustizia si configura come un furto bello e buono, ci viene detto che “bisogna prima trovare una adeguata copertura finanziaria…”. Tra l’altro sembra che solo qualche mese fa Cazzola sia stato tra i proponenti di un ulteriore aumento dei nostri contributi, col solito motivo di “fare cassa”… (ormai tutte le razionalizzazioni di copertura sono saltate e si continua a prendere là dove i rischi elettorali sono minori). Attraverso l’attività di ACTA sappiamo che di errori e incongruenze simili ne verranno ancora fuori tante nei prossimi anni, e lo sanno anche i “tecnici”, che però non sono disponibili a intraprendere azioni a nome di chi è oggi sotto-rappresentato e non tutelato.
L’altra inchiesta è quella di Repubblica su “La disfatta dei fondi UE“, destinati allo sviluppo: 28 miliardi di fondi strutturali destinati all’Italia per il 2007-2013, ma ne sono stati spesi finora solo 5… Gli altri 23 rischiamo di perderli!
Incompetenza? Malafede?
Inutile discutere a questo livello: chi è responsabile di tali sprechi ed errori dovrebbe dimettersi dall’incarico (senza drammi e tragedie) o almeno non essere rieletti (informatevi gente, a chi state dando il vostro voto?).
Chi lavora in autonomia è abituato a rispondere in prima persona dei risultati con competenza e responsabilità. Ma questo non basta più. Vedo ancora troppi colleghi che preferiscono “non pensare alla pensione”, non si rendono conto che i fondi inutilizzati per lo sviluppo sono tolti dalle nostre tasche, che la flessibilità ha un costo che va anche ripartito socialmente, e che paghiamo più di tutti (più dei professionisti con albo o ordini – fino al 15% in più, poco più dei dipendenti ma con rischi e costi ben diversi).
Essere autonomi vuol dire sviluppare una sensibilità acuta per i fenomeni collettivi sociali ed economici, vuol dire imparare a distinguere chi, fra legislatori e amministratori pubblici, è veramente competente e meritevole di fiducia, vuol dire comprendere la possibilità di agire subito inviando questo messaggio a tutti coloro che non hanno ancora compreso l’importanza di partecipare alla vita associativa e costruire una adeguata rappresentanza dei nostri interessi.
8 Commenti
autonomo
Replyacta, dovremmo chiedere al governo un canale di comunicazione soltanto per noi, dobbiamo far capire (ma lo sanno, quando guardano i conti!) che il motore dell’italia siamo noi, e che se ce ne andiamo sarà crisi doppia, il gettito fiscale che offriamo noi con il nostro dinamismo e iperattivismo non glielo dà nessuno, quindi che cominciassero a parlare con noi come meritiamo…non vogliamo pagare meno tasse nè fare politica, ma non vogliamo BUROCRAZIA e soprattutto che i politici non si azzardino nemmeno a nominarci perchè sennò chiudiamo le attività e ci spostiamo all’estero, in gran parte siamo anche in credito con lo stato, a chiusura partita iva avremmo in conto acconti già pagati e che dovranno restituirci
autonomo
Replypossiamo fare anche uno sciopero, che non blocchi l’italia ma che si traduca in meno gettito fiscale
quanto guadagniamo in media all’anno? 50.000 euro? sono circa 950 euro a settimana
prendiamoci una settimana di festa
moltiplichiamo 950 euro di fatturato x il numero degli autonomi in italia, e sarà una cifra che lo stato e chi deve comprendere le nostre ragioni non potrà succhiare
una cifra enorme
non ci considerano, faremo altre settimane di sciopero
tanto, le vacanze nessuno ce le paga comunque, quindi una settimana ce la prendiamo di festa, non fatturiamo, e visto che ci tengono tanto ai conti, soprattutto ai nostri, a come attingere, capiranno sin da subito quanto ci vanno a perdere
soluzione? ci trattino con più decenza e civiltà
facciamolo, li facciamo tremare, il comunicato stampa andrebbe fatto specificando quanto ci va a perdere lo stato per non ascoltarci a settimana, ovvero quanto valiamo!!!!
PIETRO
ReplyE’ praticamente inutile usare la carota con gente (i politici) che capisce solo il bastone.
In affetti i risultati usando la corata si sono visti. Nulli se non negativi.
Mario Panzeri
ReplyMi sembrava di avere capito che il problema del cumulo dei contributi INPS-INPDAP fosse stato risolto con la nuova norma sulla totalizzazione del governo in carica. Una persona di mia conoscenza con questo problema, da me sensibilizzata sulla suddetta norma, si è rivolta ad un sindacalista UIL che ha confermato che il problema è stato così risolto: ha preso un abbaglio?
alfonso
Replya proposito di tasse e balzelli, ecco l’ultima novità… sembra che adesso chiedano di PAGARE IL CANONE RAI ALLE PARTITE IVA…
qui la notizia:
http://www.corriere.it/politica/12_febbraio_20/canone-rai-pc-ipad_284512ee-5bad-11e1-9554-12046180c4ab.shtml
Alfonso Miceli
ReplyPer Mario:
il giornalista di Report ne ha parlato di recente. E’ probabile che non ci siano ancora i decreti attuativi e quindi che le persone interessate siano ancora nel caos…
facci sapere se il tuo conoscente ha altre notizie.
Guido
ReplyAntonio Mastrapasqua, che percepisce 1,2 milioni di euro l’anno
laura
Replyconcordo con autonomo, e anzi direi che bisogna iniziare quantomeno a PAVENTARE lo sciopero fiscale di tutta la categoria, ve ne ho già parlato in passato ma non avete mai preso in considerazione la cosa. Faremmo cosa utile non solo a noi ma anche al resto della cittadinanza, dando l’esempio. La sola minaccia di sciopero fiscale smuove le montagne.