Riuniti a Milano i freelancers europei
Giovedì 9 febbraio si è tenuta a Milano la riunione dell’European Forum of Independent Professionals (EFIP) nella sala del Consiglio di Amministrazione della Triennale, gentilmente messa a disposizione di ACTA, organizzazione ospitante. Erano presenti rappresentanti di associazioni di professionisti autonomi di Gran Bretagna, Francia, Olanda, Belgio ed Italia. Sono stati discussi dei documenti preparati dall’Ufficio di Bruxelles dell’EFIP su: missione e visione del coordinamento europeo, azioni di lobbying presso le istituzioni europee, modalità di comunicazione e di allargamento della rappresentanza. In particolare si è posta la candidatura di due associazioni, la Féderation des Autoentrepreneurs francese (che conta 32 mila iscritti) e l’Associazione Italiana di Progettazione e Comunicazione Visiva (AIAP). Sono state rimandate invece alla prossima riunione, che si terrà a Bruxelles in giugno, alcune decisioni statutarie relative ai diritti di voto e alle quote associative. In quella sede verrà presentato anche il Business Plan. E’ stata presentata e commentata una ricerca commissionata da EFIP sul lavoro professionale indipendente in Europa che verrà presentata ai membri della Commissione del Parlamento europeo Affari Sociali. Da questa ricerca risulta che negli ultimi dieci anni il numero di professionisti indipendenti in Europa è cresciuto dell’82%. Da parte di ACTA sono state espresse perplessità sulle cifre riguardanti l’Italia – estratte dalla base dati Eurostat – che segnalavano invece un lieve decremento nel nostro Paese, a fronte di un numero complessivo che sarebbe invece il più alto d’Europa. I commenti saranno acclusi al report finale.
Uno dei problemi strutturali con cui si trova confrontato il coordinamento europeo è quello della differenza tra Paesi dove la rappresentanza dei freelance è concentrata in poche grandi organizzazioni, solide dal punto di vista finanziario, com’è il caso del PCG britannico, forte di 20 mila soci e in continua crescita, e Paesi come l’Italia dove la rappresentanza è dispersa in una miriade di piccole associazioni.
L’utilità dell’esistenza di un coordinamento europeo consiste tra l’altro nella possibilità di constatare con (magra) soddisfazione che le problematiche dei freelancers sono simili pur in Paesi di diversa storia e di diverso assetto istituzionale, in particolare sono simili i pregiudizi e gli ostacoli che impediscono un’immagine del lavoro indipendente lontana dai soliti stereotipi.
I partecipanti hanno pranzato nel ristorante situato al piano terreno della Triennale, ospiti di ACTA ed hanno inoltre potuto visitare il Palazzo ed in particolare il teatro dell’Agorà dove la nostra Associazione ha presentato il suo Manifesto e lo spettacolo diretto dalla regista Marcela Serli. Insomma, abbiamo fatto una bella figura….bene per noi come ACTA, bene per il nostro Paese che ha bisogno di migliorare la sua immagine.
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