Difendi il diritto a vivere del tuo lavoro!
17 Aprile 2012 Diritti, News, Previdenza, Vita da freelance
Unisciti alla nostra protesta
Venerdì 20 Aprile a Milano
Dalle 18.30 in poi troviamoci al Fuorisalone in Via Tortona, al ponte sulla ferrovia.
Il DDL governativo sulla “riforma del lavoro in prospettiva di crescita”, con un’impostazione che riconosce solo il lavoro dipendente e quello “atipico”, cancella la realtà del lavoro indipendente e decreta la nostra condanna a morte.
– L’aumento al 33% delle aliquote contributive della Gestione Separata INPS andrà a finanziare tutele dalle quali siamo esclusi e ci porterà ad un livello di contribuzione insopportabile. Noi saliremo al 33%, quando un professionista ordinista paga il 14%, commercianti ed artigiani il 21% e un lavoratore dipendente, calcolando la contribuzione sul costo per l’azienda, il 25%.
– Inoltre le norme per contrastare le “false” partite IVA nei fatti rischiano di cancellare i lavoratori indipendenti, che tali sono e tali vogliono continuare ad essere.
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, recita il primo articolo della Costituzione. Di tutto il lavoro, ribadiamo noi, senza discriminazioni fra cittadini di serie A e di serie B.
Sostieni la Memoria di ACTA in Commissione Lavoro del Senato per modificare il DDL del Governo!
Difendi il diritto a vivere del tuo lavoro!
Unisciti alla nostra protesta
Venerdì 20 Aprile a Milano
Dalle 18.30 in poi troviamoci al Fuorisalone in Via Tortona, al ponte sulla ferrovia.
28 Commenti
DONATO L'ABBATE
ReplyPurtroppo per motivi di lavoro non posso raggiungervi da Roma , vi ringrazio per quello che state facendo .
Nicola
ReplyAi professionisti e dipendenti cioè noi stessi offriamo l’opportunità di esprimere le proprie opinioni e difese su INPSBLOG su facebook
Luisa
ReplyCi sarò!
ugo
Replyci sarò anch’io, e dobbiamo essere in tanti: facciamo girare la notizia!
Dario
Replyci sarò. e voi? l’invito è rivolto a tutti quelli che in queste settimane hanno detto: diteci cosa fare e lo faremo, ecco, iniziamo a trovarci sul ponte! a volantinare e MOBILITARCI nella zona più viva di Milano in questi giorni, dove certamente passeranno freelance, partite IVA e professionisti..
nikema
Replycercherò di esserci! propongo di fare qualcosa di analogo in altre città alla stessa ora, in questo modo anche chi è lontano in qualche modo partecipa e si pò creare un evento mediatico più forte
Alberto Manganaro
ReplyAnche io cerchero’ di esserci. E’ possibile avere maggiori dettagli sull’iniziativa? Sara’ un presidio, un volantinaggio, una protesta? Come mai la scelta del posto? C’e’ qualche obiettivo particolare a cui far sentire la nostra voce? Grazie!
Elisa
ReplyCi sarò!
Sara
ReplyCi sarò anche io!
Samanta
ReplyAnch’io ci sarò! Dobbiamo fermare queste ingiustizie!
Massimo
ReplyCercheremo di esserci tutti!!
Nicola Busin
ReplyQuesto governo sta impazzendo, con discriminazioni della peggior specie: lavoratori in prima classe, in seconda, in terza, carrri bestiami. Ecco le partite IVA sono da caricare su carri di bestiame. In realtà sono il motore del lavoro e della società. Siamo tornati nel regno italico che a fine 800 aveva imposto la tassa sul macinato (leggi pane) con rivolte civili e tanti morti (350 solo a Bologna). Oggi è diverso ma le analogie sono chiare.
Paco
ReplyBella fregatura questo DDL, non sapevo, grazie. Ma in realtá questo fará sì che i Professonisti a partita IVA diventeranno lavoratori atipici? Sapete cos’è la partita IVA a regime unico, è qualcosa di nuovo e interessante??
RENATO
ReplyCI SARO CON IL CUORE, FATEVI SENTIRE, GRAZIE
Angelo
ReplyPutroppo non potrò esserci per motivi di lavoro ma date il vostro meglio per tutti noi! Grazie
Diego
ReplyNon ci sarò ma che bello tutto questo fervore!! Bella l’idea del ponte anche come metafora!
Valeria
ReplyVERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA! Non posso dire altro. Con questo sistema non faranno altro che invitarci a evadere quanto più possiamo. Costringerci a trovare delle nuove “scappatoie” per continuare a esercitare un onesto lavoro, pagarne i contributi ed esercitare una – seppur difficile e mai tutelata – libera professione. Di fronte ad uno stato ladro, evadere è legittima difesa!
Non potrò essere presente domani, e mi spiace, ma allarghiamo a macchia d’olio la nostra indignazione. Difendiamo i nostri diritti, che nessuno lo fa per noi!
Monica
Reply“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”… anche quello indipendente, soprattutto quando questo è onesto e alla luce del sole!!! Ogni giorno questo Stato ci porta via più della metà di quello che guadagniamo ed ora ci mette pure i bastoni fra le ruote! Per la serie: oltre il Danno, la Beffa!
Paola Giovannetti
ReplyCi sono sicuramente, e voglio protestare non solo per me, i miei colleghi traduttori e tutti i freelance non ordinisti, ma anche per i miei figli (24, 22 e 21 anni), futuri freelance, che presto dovranno affrontare le mille contraddizioni e iniquità del mondo del lavoro autonomo professionale, imprigionato nelle trappole vessatorie della Gestione Separata INPS.
Discriminazione previdenziale e sociale, precariato, disoccupazione, nessuna progettualità: non voglio questo per i miei figli!
Marcello
ReplyPurtroppo non potrò partecipare….
Sono con tutti voi
Paolo
ReplyParteciperei anche, se non fosse per la location che avete scelto: via Tortona nei giorni del Fuori Salone… un posto fighetto e inutile quanto nessun altro. Sarà per la prossima volta 😛
Nicola Busin
ReplyE’ COMPLETAMENTE DISONESTO UNO STATO CHE TRATTA I LAVORATORI CHE SVOLGONO LO STESSO LAVORO IN MODO COSI’ ASSURDAMENTE DIVERSO: ARCHITETTI INGEGNERI ISCRITTI INARCASSA PAGANO IL 14% DI CONTRIBUZIONE PREVEDENZIALE. ARCHITETTI E INGEGNERI LIBERI PROFESSIONISTI NON ISCRITTI A INARCASSA PER DIVIETO DI STATUTO IN QUANTO DIPENDENTI PAGHERANNO IL 28%. QUESTA E’ CONCORRENZA SLEALE DA TRIBUNALE E CHI HA SBAGLIATO A FARE QUESTE LEGGI DOVRA’ PAGARE. COLLEGHI UNIAMOCI!
agostino
ReplyNon ho potuto partecipare alla manifestazione di protesta ma vi sono stato accanto con il cuore!
BRAVI!
Giuseppe
ReplyPurtroppo, dopo quello che dobbiamo sentir dire, proprio nel giorno della commemorazione di Placido Rizzotto, ucciso perché difendeva i diritti dei lavoratori,e proprio dalla Ministra del Lavoro, e non del licenziamento, ovvero che, per equità, dopo aver aperto la porta a licenziamenti nel privato, cercheremo di licenziare anche nel pubblico, sembrerebbe che vogliano cambiare la Costituzione nell’art. 1 in: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sull’equo licenziamento”.
Ma non sarebbe il caso di parlare di estendere ad altri le assunzioni invece che di estendere ad altri i licennziamenti? Questo Paese, da quando è entrato nell’euro, non fa altro che estendere a tutti in negativo, invece che di estendere a tutti quel poco di positivo che c’era. Continuate a farci del male..