La piattaforma ACTA ha bisogno del tuo fosforo
19 Settembre 2013 Acta informa, Lavoro, News, Vita da freelance
Dai il tuo contributo di idee e di conoscenza, rispondi al questionario ACTA!
Forse si intravedono i primi segnali di ripresa, ma la maggior parte di noi fatica a vederli.
Il “decreto del fare” ci ha ignorato, dobbiamo evitare di essere ignorati anche dalla legge di stabilità attualmente in preparazione.
Sindacati e Confindustria hanno proposto alcune misure sul lavoro: taglio del carico fiscale sui redditi da lavoro (ma nessun intervento sui contributi), eliminazione dei compensi da lavoro dalla base per l’imponibile Irap e misure fiscali e contributive a vantaggio della produttività del lavoro. Come naturale per organizzazione di rappresentanza del lavoro dipendente e delle imprese, si tratta di rivendicazioni pensate per questi due target.
E il nostro lavoro?
Se non si interviene con la massima urgenza, si avvicina inesorabilmente l’aumento dei contributi pensionistici, mentre non è mai stato all’orizzonte un intervento di detassazione e decontribuzione anche per i lavoratori autonomi, in ragione del contributo che quotidianamente, attraverso la flessibilità delle loro prestazioni, danno alla produttività delle imprese, né si intende risolvere una volta per tutte l’annosa questione dell’IRAP dei professionisti.
Non possiamo contare sugli altri, resta a noi il compito di riportare all’attenzione i nostri problemi!
Abbiamo già una piattaforma, vogliamo rilanciarla, ma prima vogliamo sentire le vostre opinioni.
Vi chiediamo di rispondere ad un breve questionario, con cui potrete esprimervi sulle nostre proposte, che ci aiuterà ad identificare le priorità.
Come potrete osservare, non parliamo mai di generiche politiche “per la crescita”, “per lo sviluppo” o “per l’equità”; molto pragmaticamente facciamo riferimento a misure ben definite.
Rispondi oggi stesso al questionario ACTA: investi pochi minuti del tuo tempo per difendere i tuoi diritti.
2 Commenti
Laura
ReplyGrazie per il vostro lavoro e l’impegno per sostenere i nostri diritti.
Vorrei che in questa situazione lavorativa difficile noi liberi professionisti senza albo (sono una traduttrice) non veniamo trattati come aziende. Anche se il nostro fatturato non è eccessivo ma non abbiamo più i criteri per poter godere delle agevolazioni dei minimi, abbiamo aliquote e acconti altissimi, calcolati come se fossimo aziende…
Il problema che i costi sono pochi e vediamo quindi sfumare tutti i nostri soldini in tasse e nessuna spesa scaricabile.
So di non dire nulla di nuovo, ma forse una figura fiscale differente dovrebbe essere creata in cui inserire le persone che come me hanno questo profilo e un reddito giusto ma non altissimo che comporta sempre più difficoltà.
Grazie per l’ascolto!
Luigi Daghetti
ReplyRelativamente ai contributi previdenziali, ho sempre parlato mettendo in evidenza le diverse metodologie di calcolo (dipendente 33% che diventa circa 26% secondo il calcolo a cui siamo soggetti) senza aver ascolto.
Ebbene, penso che un cambio di strategia possa essere utile, ovvero:
– diciamo che vogliamo pagare il 33% come il dipendente, ma che devono applicarci la stessa metodologia di calcolo basata sul lordo valutato per il dipendente (lordo contributivo parziale e non totale come siamo soggetti attualmente).
Sono pienamente d’accordo per:
– No IRAP;
– Valutazione delle spese a forfait.
Saluti a tutti
Luigi