Per la Camusso il futuro è alle nostre spalle
24 Settembre 2013 Fisco
(ANSA) – ROMA, 23 SET – 2013
Bisogna redistribuire il reddito e ridurre le tasse sul lavoro dipendente e sulle pensioni: se la legge di stabilità non darà risposte in questo senso “non si potrà procedere che con la mobilitazione unitaria”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che torna a sollecitare il governo a “convocare un tavolo”.
Questa affermazione dice che:
1) è prioritario il lavoro, ma solo se è dipendente;
2) è più importante agevolare i pensionati che i lavoratori autonomi.
Perché?
Anna Soru
4 Commenti
Ugo Testoni
ReplyGran bella domanda!
Sicuramente anche la CGIL ha bisogno di fosforo.
Ormai è sempre più il sindacato dei pensionati e non sa che dire o fare per tutti gli altri lavoratori.
Chissà cosa ne penserebbe di questa impostazione il buon Antonio Gramsci, così attento all’egemonia che la classe operaia doveva esercitare, coinvolgendo tutti i ceti sociali nelle proprie rivendicazioni.
Deciomeridio
ReplyI Sindacalisti chiedono sempre di “aprire un tavolo” oppure di “convocare un tavolo ”
A parte l’ idiozia delle due frasi se le leggiamo non distrattamente , vi siete mai chiesti perché tutto questo amore nei confronti dei tavoli ???
Forse perché attorno ai tavoli ci sono sempre tante belle poltrone ?
Giacomo Mazzini
ReplyCome ACTA possiamo aprire un tavolo con la Camusso (non sto scherzando, ma non so se sia un’iniziativa gia’ avviata o addirittura percorsa)?
Andrea
ReplyChe cosa volete aspettarvi dalla CGIL. Il guaio è che ce ne sono tanti anche in politica a cominciare dal PD (vedi l’ostruzionismo che fanno al rinnovamento).
Sono rimasti lontani anni luce e per loro dipendenti ma soprattutto i pensionati sono il loro bancomat.
Il sindacato da difensori del lavoro sono diventati una lobby e ragionano da impresa non da sindacato.
Sono una fetta del nostro disastro industriale.
Oramai spero in Papa Francesco, perché politica, sindacati, finanza, industriali, ecc. non credo o non vogliono più credere in questo paese e nel rinnovamento.
Pensate come siamo presi.