Con INAREDIS architetti e ingegneri cercano di fuggire dalla Gestione Separata INPS
30 Ottobre 2013 Lavoro, Vita da freelance
Da oltre 2 anni, un nostro post dal titolo “Gestione Separata INPS: quando le sanzioni pesano più del non versato”, è diventato un luogo virtuale di scambio per ingegneri e architetti.
Come mai?
Il post parlava delle sanzioni INPS in caso di mancato pagamento e moltissimi ingegneri ed architetti avevano appena ricevuto dall’INPS la richiesta di versamenti per attività svolte nel 2005. Era l’estate 2011 ed era appena scattata l’operazione Poseidone, un’iniziativa di accertamento dell’INPS rivolta a chi svolge un’attività professionale autonoma in aggiunta ad un rapporto dipendente. In sostanza l’INPS chiedeva il versamento della contribuzione previdenziale alla gestione separata per la parte di reddito derivante da attività autonoma.
Come spesso succede in Italia, le norme non sono del tutto chiare e sul tema si è sviluppato un contenzioso.
Il post sul nostro sito è stato utilizzato come uno spazio di confronto aperto tra le vittime di Poseidone, che, dopo un lungo dibattito (come potete osservare ci sono oltre 700 commenti!), nel luglio scorso hanno fondato un sindacato.
Il sindacato si chiama INAREDIS ed ha l’obiettivo di ottenere, per la parte di reddito autonomo professionale, l’adesione ad Inarcassa (la cassa di previdenza di ingegneri e architetti liberi professionisti) o ad un’altra Cassa che non sia la Gestione Separata INPS (chi la conosce cerca di evitarla!).
il coordinatore di INAREDIS è L’architetto Nicola Busin, che ha scritto una lettera diretta a tutti i potenziali iscritti e che trovate qui allegata.
Tanti auguri ad INAREDIS!
6 Commenti
paolo
ReplyDovrebbe stare attenta ACTA a conoscere bene i protagonisti nel campo previdenziale.
Le casse dei liberi professionisti andrebbero tutte chiuse a prescindere dalle professioni e dovrebbero confluire in INPS il prima possibile.
Qualcuno ha chiamato tale passaggio la loro omogeneizzazione in INPS.
Un nuovo sindacato che si prefigge di creare una nuova gestione separata è una assurdità in sé soprattutto in un periodo di crisi economica come questo.
Nulla da dire per la loro battaglia sulle ingiuste sanzioni fatte da uno Stato incomprensibile e dilapidatore di risparmi.
Ma far passare il messaggio che la soluzione del problema previdenziale dei professionisti sia quello di creare altre gestioni è veramente assurdo.
krok
ReplyCaro Paolo,
le assurdità di cui parli, non esistono sono da te sostenute in maniera strumentale: ci dai una sola ragione per cui non si rende possibile istituire una Gestione Separata Inaredis che Inarcassa non ha voluto istituire e che Inps non è deputata ad istituire CHE COSA CI AZZECCA CON LA CRISI?
Anzi tutto il contrario, credo che una ipotetica Gestione Separata Inaredis venisse istituita potrebbe risultare all’aderente molto più economico in quanto la nuova Gestione Separata potrebbe risultare molto più efficiente sia di G.S. INPS nonché rispetto ad una indesiderata GS INARCASSA (che di recente nel CND del 10-11 ottobre 2013 ha definitivamente sancito l’impossibilità e la volontà non voler implementare tale gestione).
paolo
Replynel post iniziale si dice
“Il sindacato si chiama INAREDIS ed ha l’obiettivo di ottenere, per la parte di reddito autonomo professionale, l’adesione ad Inarcassa (la cassa di previdenza di ingegneri e architetti liberi professionisti) ”
Quindi se il messaggio è datato rispetto ai fatti, non devi prendertela con me, ma con chi lo ha scritto. Tra l’altro, il messaggio allegato non è neanche visibile, quindi non posso neanche dire di aver letto l’appello finale (perché non lo alleghi?).
Per la istituzione di una GS INAREDIS, dovrebbe riguardare gli ingegneri dipendenti per la quota di reddito professionale prodotta come ingegneri.
Tale quota di reddito sembra che attualmente sia un 5% di tutti i redditi prodotti dagli ingegneri e architetti liberi professionisti, quindi il tema è del tutto marginale.
Creare una nuova pubblica amministrazione ancorché di diritto privato è proprio quello di cui l’Italia può fare a meno, soprattutto se il fine è quello di recuperare un 2% di contributo, visto che l’altro 2% Inarcassa non lo mollerà mai.
Augurandovi che la politica non faccia marcia indietro, consiglierei di fare, per gli amanti del privato e dei sistemi a capitalizzazione, un fondo pensionistico aperto o un piano pensionistico individuale che rende di più. Se però senti la necessità di un ente pubblico con un altro presidente, un altro c.d.a., altri delegati, altri consulenti, altri esperti che prendono in giro anche voi, accomodatevi. In Italia non aspettano altro.
ACTA
Replyscusate, c’era stato un errore nel caricamento della lettera, ora è a posto.
Luigi Sammartino
ReplyAmici, ho aderito ad un piano di rientro con gestione separata e ho pagato già alcune rate. Me ne mancano ancora diverse. Sono dipendente e non iscritto a inarcassa (pagavo solo l’integrativo). Alla luce delle sentenze di Rieti ecc devo fermarmi nei pagamenti ? Cosa mi consigliate di fare ? Saluti Luigi Sammartino