Daniela e il rifiuto di pagare l’INPS
24 Febbraio 2014 Acta informa, Malattia
Nella battaglia a sostegno dei diritti di tutti i lavoratori autonomi, Daniela Fregosi ( Afrodite K) ha deciso di non pagare gli anticipi INPS, come forma di disobbedienza civile.
L’INPS non ammette deroghe: non puoi rinviare il versamento dell’anticipo dei contributi neppure se sei malato e addirittura neppure in caso di decesso.
Questa norma nasce per il lavoro dipendente: anche nel caso di malattia dell’imprenditore i dipendenti non devono restare senza contribuzione.
Una misura quindi a tutela dei dipendenti, o meglio a tutela della stessa INPS, perché, se il datore di lavoro non paga, l’INPS risponde per i contributi non versati.
Ma nel caso di un freelance, come Daniela:
- Chi versa i contributi è la stessa persona che poi riceverà la (magra) pensione;
- Se i contributi non vengono versati, l’INPS non ne risponderà.
Quindi che senso ha una norma di questo tipo?
È solo un modo per riaffermare e ricordarci (casomai l’avessimo dimenticato) che paghiamo i contributi non per assicurarci una futura (magra) pensione, ma per sostenere il bilancio dell’INPS. E la gestione separata contribuisce in maniera rilevante a questo scopo.
In definitiva anche con questa misura l’INPS tutela se stessa. A spese di noi tutti.
Non proprio in linea con quanto riportato nel Bilancio Sociale, nel paragrafo in cui si definisce il ruolo e l’identità dell’INPS:
La sua mission è quella di garantire servizi e protezione sotto il profilo sociale e previdenziale al mondo del lavoro (lavoratori e imprese), sostenere l’occupazione e la legalità del lavoro, integrare il reddito delle famiglie disagiate, fornire indennità nei casi di malattia e nella maternità, garantire un reddito alle fasce più deboli della popolazione quali gli anziani privi di reddito e le persone con disabilità.
4 Commenti
Paola G -
Reply…. e allora capisco che la vera “battaglia” è appena iniziata. Cominciamo a diffondere per sensibilizzare gli altri freelance.
Giovanni, consulente gestione aziendale, p.iva
ReplyDirei che anche questa mancata tutela, oppure questa OGGETTIVAMENTE ingiustificata richiesta da parte dell’INPS, dovrà essere oggetto di richiesta di rettifica della normativa INPS, visto che le argomentazioni proprio non mancano
Guido
ReplyBisogna spedire una lettera a tutte le partite iva
claude
ReplyMa come possiamo andare contro un gigante come INPS ? Io sono stato costretto , perchè messo sulla strada dalla azienda dove lavoravo, ad aprire P.IVA come consulente . Era una soluzione temporanea per trovarmi un lavoro nel frattempo. Qundi ho fatto questo ragionamento l’INPS mi risarcirà in base al versato , quindi meno avrò versato meno riceverò , il danno lo cagiono a me stesso ora invece mi arriva dopo 5 anni un accertamento bonario per il 2006 che mi ha ucciso , sanzioni , more etc etc ….per non avere versato i miei contributi ? inoltre per avere diritto a ricevere qualcosa di quanto versato dovrò versare 5 anni …ma la mia PIVA è stata chiusa dopo 3.
E dulcis in fundu …SONO DISOCCUPATO DA ” ANNI SENZA SUSSIDIO ALCUNO Non mi resta che appendrmi ad un albero con una cartello con scritto GRAZIE INPS