Per L’Espresso le partite IVA evadono a prescindere
16 Aprile 2014 Fisco
In un fondo dal titolo “Renzi, perché non parli di evasione fiscale?”, pubblicato sul numero del 17 aprile 2014 de L’Espresso, il direttore della rivista Bruno Manfellotto, dopo essersi chiesto “perché Renzi non ha mai nominato fino a oggi quelle due magiche parole, evasione fiscale”, afferma:
Parafrasando il Berlusconi trionfante dl 1994 potremmo dire che se ogni impresa e partita IVA riducesse la sua evasione o elusione fiscale di mille euro l’anno, lo Stato incasserebbe una decina di miliardi.
A questo, dunque, siamo arrivati: a dare per scontato che tutte le imprese e tutte le partite IVA, indiscriminatamente, evadono o eludono il fisco (per inciso, viene da chiedersi se nel gruppone dei “furbi” sia compresa anche la società editrice de l’Espresso o se goda di una particolare esenzione). Il commento non può essere che di una parola: vergogna! Parafrasando lo stesso Manfellotto, si potrebbe dire che, se i giornalisti – e a fortiori i direttori di testate – cessassero di abbandonarsi ad affermazioni demagogiche e diffamatorie come questa, la carta stampata italiana comincerebbe a godere di un minimo di credibilità (ovviamente smetterò immediatamente di acquistare L’Espresso).
6 Commenti
Stefano da Bolzano
ReplySono un consulente a P.IVA dal 1993.
Lavoro con aziende e pubblica amministrazione e quindi non posso essere imputato di alcun centesimo di evasione. Si fattura tutto, anche i rimborsi spese.
Ma, diciamocela tutta e distinguiamo tra chi lavora con le aziende e chi con i privati.
È lì che sta l’evasione da parte delle partite IVA – artigiani, commercianti – ma anche dei professionisti – avvocati, architetti, studi medici vari, fisioterapisti, ecc.
Per le aziende poi è un’altro discorso e lì siamo alla competenza dellea Guardia di Finanza con le patruglie stradali.
Il tema vero è: si vuole o no stanare questa evasione? Qui Renzi ha qualche novità da introdurre?
Rimane l’ignoranza o la malafede della classe giornalistica e della lobby editoriale che a mio avviso è sempre più screditata ( e poi parlano della casta…)
Gilberto Allesina
ReplyLa mia parte l’ho fatta. Sono andato sull’articolo e ho scritto la mia opinione. Suggerisco che i colleghi facciano lo stesso. Il link è questo: http://espresso.repubblica.it/opinioni/questa-settimana/2014/04/09/news/renzi-perche-non-parli-di-evasione-fiscale-1.160518
Alessandro
ReplyRagazzi è un articolo di repubblica… cosa vi aspettavate …
Andrea
ReplyL’Espresso a volte fa inchieste interessanti (di parte ovviamente) certo che da certa stampa ( e non solo perché molta gente comune diciamocelo pure ignorante) piace dare dell’evasore e quindi ladri a tutte le partite IVA indipendentemente dalla loro grandezza (dal piccolo autonomo alla multinazionale).
Se come dice Grillo Renzi è un uomo di De Benedetti, cosa volete che ci aspettiamo?
E’ da tempo che non leggo più l’espresso (tanto meno La repubblica perché avverto una forte allergia al solo nominarlo), visto il loro schieramento.
Certo che non è solo la partita IVA che lavora con il privato ad evadere, ma secondo me la grossa evasione sta nelle medie e grandi aziende che lavorano con banche all’estero e con i paradisi fiscali, ma parliamo di decine e migliaia di milioni di Euro, poca cosa con il lavoretto del lavoratore autonomo, anche se entrambi in errore.
Altra cosa sono le sanzioni, al piccolo gli levano tutto, al grande ai voglia prima di toccarlo.
Alessandro
ReplyAndrea, non è che lo dici tu, lo dicono tutte le statistiche. “Gli evasori fiscali più “accaniti” sono gli industriali, con a ruota i bancari e gli assicurativi; a seguire ci sono i commercianti, gli artigiani ed i professionisti, mentre i fanalini di coda sono i lavoratori dipendenti”
Notare chi è in seconda e terza posizione…
Fonte: contribuenti.it
Marco
ReplyPer quello che vale sono assolutamente d’accordo con Stefano da Bolzano e Alessandro.
Vorrei dire solo una cosa ad Andrea.
Basta con Grillo, almeno qui sul sito di un’associazione che dovrebbe difendere gli interessi dei freelance.
Grillo ha un blog sul quale poter esprimere le proprie supercazzole e mi sarei anche rotto le scatole di farmi spiegare come va il mondo dal comico miliardario di turno.
Un’ultima considerazione: non tutti i giornalisti sono “casta”. Anzi, il mondo del giornalismo è sempre di più popolato da precari e partite iva, spesso pagati due spiccioli ed estremamente ricattabili dall’editore.
Ma devo constatare che continuiamo a dividerci tra noi favorendo coloro che hanno tutto l’interesse a “dividere e imperare”.
p.s.: non sono un giornalista freelance, faccio lo sviluppatore web.
Un saluto 🙂