Io di ACTA Roma allo sciopero sociale
17 Novembre 2014 Lavoro, Vita da freelance
Oggi ho scioperato.
Mica facile col padrone che mi ritrovo.
Sì, magari anche nella grande fabbrica sei riconosciuto e perseguito, ma nel mio caso il contatto diretto col padrone è inevitabile.
Quindi l’ho preso di petto. Domani sciopero. Ma che sei matto? Ti licenzio … Non puoi.. Ah Ah Ah Ma dai scherzo! Figurati… Questo sciopero è davvero giusto: vengo anch’io..
Che bravo il mio padrone. Quel pezzo di me che fa il padrone.
Io sono padrone di me stesso. Io sono un lavoratore autonomo.
(Io sono il corto circuito fra capitale e lavoro, che dovrebbe sconfessare manager e teorici della Fine del Conflitto come Markio Markionne, assertori in fondo che “tutto è capitale”. Io dovrei far prevalere il lavoro cioè il fattore umano).
A che ora è la manifestazione? Dice, pratico, il mio padrone.
Tanto oggi non abbiamo niente di “lavoro”… Peccato c’era da scrivere quel progetto… oppure mandare quelle mail…. O rispondere all’INPS…. Fare un salto all’Agenzia delle Entrate.. ma vabbé… come ti ha detto Landini in quell’assemblea: “Lavoro è solo quando il padrone ti paga…”
Bastardo. Sarebbe più facile con Markio Markionne. Ma oggi sono riuscito a far vincere quella parte di me che riesce ad aprire finestre sul futuro “umano”. E il corteo era bellissimo.
Dentro di me avevo vinto la battaglia più importante. Ma subito dovevo tornare a occuparmi delle “piccole” ingiustizie quotidiane, previdenze e diritti sociali da conquistare, ricchezze da redistribuire, associazione e coalizione con gli atri “umani” da costruire…
E per un bel pezzo ho visto pure il mio padrone sorridente. Stava parlando ancora di Landini, segretario FIOM, che in una trasmissione televisiva non aveva saputo rispondere alla sfida dell’imprenditore Brambilla “Diventate voi imprenditori”. E diceva qualcosa tipo “Controllo pubblico dei Capitali e tutti lavoratori autonomi (almeno Cittadini-Lavoratori)”… Ahh, non c’è niente di peggio dei padroni quando vogliono fare i comunisti….