Gestione separata: approvato maxi emendamento, nessun blocco dei contributi
20 Dicembre 2014 Lavoro
Durante la notte, poco prima delle 5 di oggi il Senato ha approvato con voto di fiducia il maxiemendamento alla legge di Stabilità proposto dal governo. Il provvedimento ora dovrà passare alla Camera per l’approvazione definitiva, ma non ci saranno cambiamenti ulteriori.
Il maxiemendamento approvato non contiene alcuna modifica riguardo all’aumento dei contributi INPS per gli iscritti alla Gestione Separata.
Grazie davvero a tutti coloro che si sono mobilitati negli ultimi giorni, ma purtroppo i nostri appelli non sono stati ascoltati.
Dal 1 gennaio 2015 i contributi INPS per gli iscritti alla gestione separata aumenteranno al 29,72% o addirittura al 30,72% (non c’è chiarezza su questo punto).
Nessuna concessione anche con riferimento al regime dei minimi, dove la soglia di fatturato per i freelance, contrariamente a quanto avevamo inizialmente capito (e a quanto era stato anticipato da referenti politici e dalla stampa) non è passata a 20.000 euro, ma è rimasta a 15.000 euro.
Insomma per i freelance ci sarà un aumento della pressione previdenziale ed un peggioramento del regime dei minimi. Tutto questo mentre, secondo il Ministro Padoan:
“con questa legge di stabilità, abbiamo messo in campo un significativo abbattimento delle tasse che ha pochi precedenti nella storia del Paese”.
ACTA però non si arrende! Da domani vi aiuteremo a individuare le diverse alternative esistenti, a valutarne tutti gli aspetti e a mettere in pratica le migliori strategie di sopravvivenza, anche attraverso incontri e seminari.
Allo stesso tempo continueremo a impegnarci per ottenere quello che tutti dovrebbero avere, a fronte dei contributi versati, ovvero equa indennità di malattia, ammortizzatori in caso di disoccupazione/inoccupazione.
25 Commenti
Gianluca Molina
ReplyIn parole povere siamo alla solite…. di noi se ne FREGANO!
Siamo solo polli da spennare…..
Samuele
ReplyAnzitutto vorrei ringraziare tutti quelli di Acta che in questi anni si sono battuti come leoni per far valere le nostre ragioni di fronte ad un governo che si è dimostrato sempre più insensibile, scorretto e ottuso di fronte alla nostra situazione, preoccupato di solamente quanti ritenuti elettoralmente interessanti.
I doppio colpo del nuovo regime dei minimi e dell’ennesima escalation dei contributi inps per la GS sono solo le ultime tappe, chiare ed inequivocabili, di una totale incuranza della nostra situazione e della conseguente tendenza a renderci la vita sempre più un inferno.
A questo punto per tutti noi le alternative diventano sostanzialmente tre:
– o continuare a farsi massacrare fiscalmente rimanendo in questa sempre più folle Gestione Separata
– o trovare vie d’uscita che ci permettano di continuare le nostre attività senza il macigno della GS
– oppure delocalizzarsi e abbandonare questo Paese che certamente rimane uno dei più belli dove vivere ma che ormai è diventato uno dei più infernali dove lavorare
Per questo motivo colgo con piacere ed interesse la volontà di Acta di approfondire nei prossimi giorni le diverse possibilità che abbiamo per trovare, un modo diverso di inquadrarci e poter proseguire le nostre professionalità in modo umanamente e fiscalmente un po’ più accettabile.
Oltre alle ipotesi relative ad artigiani e commercianti, sarebbe molto utile avere un maggiore dettaglio sulle opportunità derivanti dal diritto d’autore che è stato appena accennato nei giorni scorsi.
Non arrendiamoci di fronte a questa situazione infame e difendiamo il nostro diritto di vivere e lavorare in condizioni accettabili!
Francesco
ReplyGrazie per il costante lavoro di proposta e aggiornamento.
Non arrendiamoci.
Attendiamo spunti , indicazioni , iniziative e pensieri.
Gratitudine sincera,
Francesco
Francesco
ReplyPeggio per loro, l’INPS e il fisco, chiuderò la piva tra 10gg.
Alessandro
ReplyNel 2014 credere alle promesse dei politici è MALAFEDE
Simone
ReplyChe sia proprio questo governo a non ascoltare le nostre richieste e’ indicativo del livello di fuffa, menzogna e cecità di chi decide per noi. Credo che le conseguenze politiche di questa scelta si vedranno. Per quanto mi riguarda ringrazio Acta per lo sforzo e per gli aggiornamenti: siamo tanti, creativi ma, forse, un po’ troppo educati…
Luisa
Replygrazie Acta. Noi tutti dobbiamo attivarci ancora di più, essere presenti fisicamente e arrivare anche a un’opposizione dura.
Io sono per la disobbedienza fiscale
Paola G
ReplyGrazie Acta, e grazie a tutti coloro che si sono Activati e a quelli che non si sono mai disActivati, grazie ad Anna, Ugo, Sam, Sergio, Dario, Francesca, Adele, Susanna, Fabio,… (la lista è ancora lunga) a chi ci ha creduto e a chi non si dà per vinto, grazie a tutti
Massimo
ReplyAdesso i tanti precari che hanno votato Renzi perchè giovane e dinamico saranno contenti…..
Christian73
ReplyClass acri in alla corte europea, sciopero fiscale o che altro. Basta con la protesta da signori che abbiamo fatto fino ad ora. Dobbiamo protestare in modo brutale con questi ignoranti. Chiediamo all’Europa i diritti che l’Italia non concede ai propri cittadini. Questo aumento è contro i diritti umani, è contro la dignità di noi CITTADINI DI SERIE A. Basta con le carezze… Prendiamo provvedimenti forti!!!!
Christian73
ReplyClass action intendevo. Scusate.
Alessandro
ReplyScusate ma siamo sicuri che non si può fare più nulla?
Su http://www.repubblica.it si parla di 130 emendamenti presentati prima dell’approvazione della Camera……. non ci fasciamo la testa prina di esssercela definitivamente rotta… ACTA può contattare qualcuno dei parlamentari per presentare un emendamento…..
Luigi
ReplyFrancamente il pensare di contattare qualcuno dei parlamentari per presentare un emendamento mi pare, con tutto il rispetto, fanciullesco. Personalmente credo che serva qualcosa di un poco più incisivo. Che cosa, dovremmo parlarne confrontandoci tra di noi. E’ possibile disporre di uno spazio virtuale su cui confrontarci? Anche creare un hashtag dedicato allo scopo può essere utile, per aggregare e diffondere le iniziative. Mobilitiamoci! Nessun altro lo farà per noi!
Alessandro
ReplyAhhh Luigi, hai ragione, creare un hastag è davvero più efficace che provare a far presentare un emendamento ad uno dei parlamentatri che ha aderito a Dica No 33!!!
Alessandro il fanciullo
Sergio
ReplyGrazie Fantastico Renzi per aver dato un colpo letale a tutti i free lance che cercano di sopravvivere in questa Italia annegata nel marciume. Spero fortemente che Acta ci possa dare qualche consiglio per sopravvivere in questa agonia fiscale…
Matteo
ReplyAlessandro ha ragione. Perché non fare un ultimo(anche se ammetto disperato tentativo) e contattare qualche deputato in linea rispetto alla nostra richiesta di giustizia?
In fondo cosa abbiamo da perdere?
Matteo
ReplyAggiungo: Giorgio Sorial su Facebook ha esplicitamente sottolineato che sul lavoro autonomo e in atto una “porcata” … Quindi qualcuno di buon senso su cui fare leva ancora c’è!
VIttorio
ReplyA mio parere le motivazioni dello stato di cose presente, che rimane altamente discrimniatorio nei confronti del lavoro autonomo, ha radici culturali complesse e profonde. Inutile girarci attorno. Credo che tutte le iniziative proposte abbiano un senso ( campagna social, pressione sul parlamento, una class action a livello italiano e europeo. Ma ci vuole anche una leadership riconosciuta per portare avanti tutte queste battaglie in modo coordinato, e con le risorse necessarie. Così come ci vogliono gli strumenti adeguati. A cominciare da un forum, o uno strumento + aperto per estendere la discussione il più possibile sul web. Che va bene una serie di hashtag, ma ci vuole dietro un hub, uno spazio di confronto e di inziativa, in cui tutto ritorni e possa essere attivato in una strategia coesa.. ( Aggiungo anche del mio, perché non un meetup organizzato su base cittadina — > dove ci si trova a Milano ? )
In un parola ci vuole un sindacato 2.0 del lavoro autonomo, che sia qualcosa di radicalmente diverso dagli ordini professionali vigenti, e che sappia sappia portare avanti una battaglia anche culturale sulla necessità del lavoro autonomo in una economia dei flussi e della conoscenza. Che è iinsomma una questione culturale prima che economia in senso stretto. Io ad esempio sono uno sfigatissimo freelance web developer rilocato in Italia per causa maggiore. Basta leggere il design blog di google per capire che il freelance non è un lusso in una eonomia della conoscenza, ma una prescrizione strutturale della medeisma, qualcosa di necessario per accompagnare i processi d’impresa nella loro infanzia, quando questi richiedono la maggiore flessibilità possibilie nel definire prodotto e business model. Non un accessorio dunque dell’economia contemporanea, ma al contrario qualcosa di strutturale, essenziale al suo funzionamento ..
Lancio dunque il mio appello ad ACTA perché si proceda in questo senso, ci si muova insomma per darsi gli strumenti necessari a una guerra culturale di lungo corso. La nostra legittimità sta sempre e ancora nel fatto che la nostra battaglia non è corportativa, ma il veicolo necessario alla modernizzazione dell’economia. Sono i freelance che mettono in rete e interfacciano con la globalizzazione la piccola/media impresa italiana. Noi rappresentiamo l’interesse gnerale del paese intrepretato nel suo poternziale trnasformativo, noi e nessun altro. Dunque damose una mossa. A quando il prossimo incontro ?
Christian73
ReplyAnche Librandi (sc) dice quanto affermato da Sorial.
http://www.iltempo.it/adn-kronos/2014/12/21/l-stabilita-librandi-sc-pasticcio-modifiche-a-regime-dei-minimi-1.1360378
Quindi un tentativo lo farei.
Poi sono in completo accordo con quanto detto da Vittorio. Ma ci vogliono anche risorse economiche per fare questo. ACTA può essere il centro nevralgico di questo progetto e tutti gli autonomi dovrebbero sostenerla perché con le poche risorse di cui disponeva credo che il risultato sia evidente. Diventeremo sempre più poveri per pagare gli ignoranti di Roma.
Max
ReplyHaha…forte Librandi. Forse in Commissione Bilancio era un po’ distratto….
Alessandro
ReplyBeh, a Christian 73 pregherei di evitare di citare a sproposito Roma.
Sono di Roma ma sono un freelance come te. La battaglia si combatte contro questa gente che legifera senza possedere la percezione del mondo reale. Inoltre ti dico che qui a Roma le ultime nefandezze le hanno proprio combinate proprio i “padani” (in parlamento dico), a cominciare dai vari Monti/Fornero/Berlusconi/Sacconi che sono tutto tranne che romani.
Insomma liberiamoci di questi steccati geografici e combattiamo uniti contro i parassiti/ignoranti non “di Roma”… ma che stanno “a Roma”.
Saluti, Alessandro
dorotea ausenda
ReplyIo sono solo disperata. con tre figli, i vari anticipi dell’IVA, e tutto non so come uscirne. questa è una botta forte. mi sembra che si vogliano proletarizzare le partite IVA.
Christian73
ReplyPer Alessandro, non intendevo Roma come città o persone ma in riferimento del centro politico che ci sta attaccando.
gianni
ReplySiamo alle solite. Renzi dice quattro stronzate contro i dipendenti statali dicendo che se sbagliano devono pagare sapendo che una cosa del genere neppure lo sfiora lontanamente mentre… si signori…. mentre per chi ha una p.Iva non alza un mignolo. Non parliamo degli altri mangiasoldi che siedono in parlamento che a tutto pensano fuorchè delineare regole definitive a favore di chi veramente paga grandi denari solo per sopravvivere. Ma voi lo sapete che i poveri lavoratori dipendenti pagano 1/3 del 33% dei contributi Inps (chiedetevi perchè non tolgono l’Inps….) mentre i 2/3 li paga il loro datore di lavoro che per chi è uno statale indovinate un pò… chi è che paga? Bravi, siamo tutti noi italiani a pagare ecco perchè poi l’80% dei vigili a Roma si mettono in malattia all’ultimo giorno dell’anno 2014. Poverini. Vediamo quali provvedimenti prenderà Renzino nei loro confronti. Nulla. Mentre molti di noi pagano i vari anticipi (bella porcata) i dipendenti prendono (non pagano prendono) la 13^ e chi gliela paga? Bravi,gliela paghiamo anche noi. Questi politicanti dovrebbero metterci il tappeto dove passiamo invece ci stanno uccidendo. Uniamoci e facciamoci sentire altrimenti meglio andare via da questo Paese che fa di tutto per ostacolare chi vuole intraprendere.
sara
ReplySe tutti smettessero di pagare… io la mia scelta l’ho fatta. . No fatturo e no ho niente da pignorare. .. Fuck