Freelance. Replica a Gutgeld
27 Dicembre 2014 Lavoro, Previdenza, Vita da freelance
Di seguito la lettera scritta da Acta, Alta Partecipazione e Confassociazioni al Corriere della Sera in risposta a Yoram Gutgeld.
Caro Direttore,
scorrendo la lettera del consigliere economico del Governo Renzi, On. Yoram Gutgeld, pubblicata sul Corriere della Sera del 23 dicembre siamo rimasti stupiti dal leggere una significativa quantità di errori tecnici e sostanziali.
Affermare che la legge di stabilità non rappresenta una stangata fiscale per gli autonomi, senza indicare alcun dato a sostegno, appare solo l’estremo tentativo di salvare la faccia di fronte a una realtà opposta. Sostenere che il nuovo regime dei minimi eliminerà i registri contabili e consentirà l’accesso anche agli over 35 significa ignorare che ciò è già consentito dall’attuale regime. Inoltre, parlare genericamente di partite iva in tale contesto è fuorviante, perché la manovra sui minimi concede ad artigiani e commercianti condizioni di accesso nettamente più agevoli rispetto a professionisti autonomi e freelance.
Ci permetta, quindi, di rispondere alle parole con alcuni fatti:
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è un fatto che il nuovo regime dei minimi potrà portare una minima convenienza rispetto al regime ordinario solo per quei professionisti autonomi con compensi compresi tra 12.000 e 15.000 euro annui. In ogni caso con un aggravio d’imposta fino al 300% rispetto all’attuale regime dei minimi;
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è un fatto che il nuovo regime dei minimi, come dimostrato dallo studio di Confprofessioni Lazio, porterà un aggravio fiscale fino al 500% sui professionisti under 40;
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è un fatto che contrariamente agli ultimi due Governi, l’esecutivo Renzi consente l’aumento dell’aliquota contributiva dei professionisti iscritti alla gestione separata di 2 punti percentuali, mentre contestualmente si abbatte la contribuzione di artigiani e commercianti;
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è un fatto che l’incremento della aliquota sui rendimenti delle casse di previdenza dei professionisti ordinistici (dal 20% al 26%) penalizzerà le pensioni degli attuali 30-40enni, già penalizzate dal passaggio al calcolo contributivo;
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è un fatto che, se nella Legge di Stabilità non fossero state “asfaltate” le partite iva, lo stesso Presidente Renzi non avrebbe annunciato un prossimo provvedimento ad hoc.
Di fronte a tutto questo affermare che “comunque nessuno pagherà più tasse” fa venire il dubbio se proprio chi è chiamato a compiere scelte così delicate, agendo sulle condizioni di lavoro e di vita delle persone, sia portatore della necessaria consapevolezza tecnica e sostanziale di ciò che si compie
8 Commenti
Christian73
ReplyBene. Ridpondiamo tono su tono a queste aberranti affermazioni!! Certo che se costui è un consigliere economico del Governo Renzi siamo in buone mani…
Margherita Vitulano
ReplySiamo alle solite! Le affermazioni del Consigliere Economico del Governo Renzi fanno capire che non conoscono la nostra situazione e ciò è tanto grave per noi quanto per l’intera economia italiana.
L’aumento di due punti sui contributi Inps è INSOSTENIBILE, per noi.
Se questo è non abbiamo scelta. Chiudere la partita Iva, o lo sciopero fiscale.Ci costerà un pò lo sciopero fiscale, ma comunque in molti saremo costretti a farlo, perchè non si può lavorare per pagare il 70% circa di tasse, senza avere garanzia alcuna di una pensione, un paracadute se ci si ammala o si perde il lavoro.
Bisognerebbe anche rivolgersi alla Corte Suprema dei Diritti dell’Uomo, costituirci parte civile contro lo Stato che ci sta soffocando, insomma se il ns Governo non ci ascolta bisogna andare oltre, sono sicura che si troveranno un gruppo di Avvocati volenterosi disposti a rappresentarci.
antonella b.
Replynon sono né de minimi, né giovane, ma neppure ricca e anziana ! a 46 anni perché devo pagare il 33 % inps come i dipendenti senza nemmeno 1 giorno di malattia se mi ammalo? faranno una correzione solo per le giovani partite IVA in chiave tutta demagogica ? non riconoscere pari diritti per pari doveri (pari contribuzione fiscale) è una discriminazione inaccettabile !
Paolo
ReplyGutgeld è un dirigente McKinsey. Quella società che convinse AT&T a non investire sui telefoni cellulari, giudicati mercato di nicchia, e le ferrovie inglesi a ridurre i livelli di sicurezza per risparmiare (qualcuno ricorderà la serie di disastri ferroviari in Gean Bretagna). Come dice Bersani, stavolta andiamo a sbattere.
Andrea
ReplyScusate la volgarità: ma chi cazzo è questo Yoram Gutgeld? Da Dove viene da Marte?
Ma mandiamoli a casa a calci in culo!!! Scusate Eh, ma la bontà di un premier si misura anche dagli uomini di fiducia.
Io mi sto già muovendo con il mio commercialista per passare come artigiano.
Non mi fido di nessun politico, chissà quando arriverà il provvedimento ad hoc forse nel 2100, quando il Signore se sarà buono mi avrà accolto nelle sue braccia e allora chi se ne frega di quello che succederà in Italia.
Saluti.
Samuele
ReplyCondivido in pieno il pensiero di Andrea. E se guardate quì avrete la riprova che siamo lontani anni luce dalle nostre richieste!
http://www.corriere.it/economia/14_dicembre_28/professionisti-sgravi-cosi-nuovo-fisco-fae5922a-8ea2-11e4-9f4a-a1bebd9fbc0e.shtml
Giulia B
ReplyBene, molto bene la risposta, dobbiamo farci sentire!
Mi chiedo se potremo concretizzare tutte queste interessantissime discussioni in via concreta.. Riuniamoci e cerchiamo di avviare un fronte comune, perché non cominciamo con il fare una petizione contro le ultime terribili novità dettate dalla legge di stabilità?
Patrizia
ReplyPremesso che condivido al 100% il pensiero di Andrea, mi fanno ridere anche quando parlano di GIOVANI partite IVA perché si capisce chiaramente che non hanno la minima conoscenza di come è composto “il popolo delle partite IVA”, altra definizione che detesto, manco fossimo una specie di gregge di pecore! Nelle partite IVA iscritte alla famigerata gestione separata, ci sono moltissimi OVER 35 che, perso il lavoro, se ne sono CREATI un altro cercando di mettere a frutto capacità e conoscenze maturate in anni e anni di studio e di lavoro, senza chiedere la carità ad uno stato che tanto li avrebbe completamente ignorati! Ho sentito poi qualcuno dire che l’innalzamento dei nostri contributi serve a dare dignità alle nostre future pensioni. Peccato che chi dice questo non considera che con il magro reddito guadagnato dovremmo anche riuscire a VIVERCI NEL PRESENTE, né considera che tale contribuzione è interamente a carico del lavoratore, non esiste percentuale a carico del datore di lavoro come per i dipendenti ai quali, quando fa comodo, ci vogliono paragonare. Infine c’è ogni anno da anticipare una fetta non indifferente per l’anno successivo calcolata su quello che non ho ancora nemmeno fatturato (e non so se mai fatturerò). Alla fine cosa resta? Briciole? Ed è questo il modo di restituire dignità? Ma credo che all’esimio Gutgel non importi un bel niente!