"Freelance: ho sbagliato" dice Matteo. Lanciamo #RenziRewind: la partita non è chiusa!
23 Dicembre 2014 Previdenza, Vita da freelance
Matteo Renzi ammette di aver sbagliato sulle partite iva ed annuncia un provvedimento ad hoc sul mondo dei giovani professionisti, anche se fra un po’.
“Un intervento correttivo sulle partite Iva è sacrosanto e me ne assumo la responsabilità» lo ha detto Matteo Renzi a Rtl 102.5 aggiungendo che «la legge di stabilità ha dei limiti e di questo ne sono consapevole io per primo. Però non è tutta da buttare, per i commercianti e gli artigiani c’è molto».
Per Renzi si tratta comunque di «una legge di stabilità assolutamente innovativa. Sulle partite Iva c’è un effetto che fa molto arrabbiare nella suddivisione di questi soldi in più. Artigiani e commercianti sono un po’ aiutati mentre per i giovani avvocati e giovani architetti aumenta il peso».
Bene! Prendiamo atto della dichiarazione, ma non vogliamo che rimanga tale. Vogliamo un’azione immediata! Prima del 31 dicembre 2014. Altrimenti la macchina infernale partirà e per noi freelance sarà l’inizio della fine: con aliquota INPS al 29%, in crescita sino al 33%; e minimi ai minimi storici di 15.000 euro con tassazione che sale dal 5 al 15%.
Anche l’informazione ne ha dato ampio risalto: Corriere (ieri e oggi) , Stampa, Manifesto, Linkiesta, Gli Stati Generali, Il Fatto Quotidiano sono tutti concordi nel definire la legge di stabilità un tradimento di Matteo Renzi.
Ora sta a lui… ma soprattutto a noi! Lanciamo in rete la nostra richiesta: Renzi, torna indietro. Subito!
Lanciamo in rete il #RenziRewind. Ora. La partita non è ancora chiusa! Ogni click fa la differenza.
37 Commenti
Silvestro De Falco
ReplyOra sarebbe proprio interessante sapere chi è il suo consigliere in materia di lavoro indipendente.
Christian73
ReplyDiteci cosa fare. Io ci sono!!!
margherita vitulano
Replyditemi cosa fare contro questa infamia, sono anche disposta allo sciopero fiscale e farmi arrivare cartelle esattoriali.,sono infurita!
Benedetto Motisi
ReplyRimango sempre perplesso.. hanno avuto mesi, hanno avuto input dai freelance coinvolti, e dopo l’approvazione si svegliano?
Qualcuno direbbe meglio tardi che mai!
Ugo Testoni
ReplyCarissime/i,
per ora è fondamentale spingere in rete. Fate circolare in rete il #RenziRewind la partita non è ancora chiusa. Mandatelo a chiunque vi venga in mente, chiedetegli di aderire, ogni click fa la differenza, condividete in FaceBook… Babbo Natale non esiste (forse) ma la pressione della rete esiste eccome.
Tempo per decidere cosa fare poi ce ne sarà. MA ORA SERVE QUESTO #RenziRewind
paolo
ReplyQualcuno gli dica che chi fa servizi alle imprese non puo’ evadere, perche’ e’ questo (no ?) il peccato originale..
Mirko D'Isidoro
ReplyI miei complimenti per l’impegno e la tenacia con cui come associazione state portando avanti la causa dei freelance. Sono molto dubbioso sul fatto che cambierà qualcosa perché come diceva lo stesso Benedetto in questa discussione è un pezzo che sanno che questa legge è molto penalizzante per un freelance.
Incrociamo le dita e seguiamo le sviluppo delle modifiche e promesse fatte da Renzi.
Misterzu
ReplyFinalmente qualcosa di innovativo per noi freelancer…
Francesca
ReplyUna curiosità. In questo articoletto si parla di giovani avvocati e giovani architetti… sono iscritti anche loro alla gestione separata dell’INPS?
Simone
ReplySpero di sbagliarmi ma credo trattasi di ennesima bufala. O forse si è accorto di quanti voti potrebbe perdere. Per la serietà e la conoscenza della manovra dimostrata il mio, in ogni caso, l’ha già perso…e poi il riferimento ad architetti e avvocati, che hanno già una cassa, sembra confermare la mia impressione: parla ma non sa di cosa parla…
AVVOCATI ARCHITETTI
ReplyPer Francesca. No. O mentito sapendo di mentire, o ha fatto confusione nel suo parlare a raffica, o non sa di cosa sta parlando.
Luca Ticca
ReplyPeccato che la retromarcia di Renzi è limitata alle “giovani partite Iva” quindi parrebbe che si rivedrà solo il regime dei minimi. Per i freelance resta solo la Fuga dalla Gestione Separata.
Luca Ticca
ReplyPer Francesca ho sentito anche io che si riferiva ad Architetti ed Avvocati che con la Gestione Separata non c’entrano niente. Questo fa capire che siamo in mano a dilettanti!. Meno male che gli impreparati erano i grillini…
francesca
ReplySecondo me è miope e profondamente sbagliato cercare di lottare solo contro l’innalzamento dell’aliquota INPS al 29% e poi al 33%. E’ una sorta di resistenza fine a se stessa.
Quello che veramente bisognerebbe chiedere è che all’innalzamento corrispondessero:
– un sussidio di disoccupazione se un freelance si trova a non lavorare per un tot di mesi
– un’integrazione al reddito qualora ci si ritrovasse per periodi medi o lunghi a incassare poco o pochissimo (tariffe basse, pagamenti ritardati, o magari i 120 giorni dalla consegna per un lavoro al quale dedichi 8 mesi, o semplicemente se in alcuni momenti dell’anno non hai sufficiente lavoro)
– l’indennità di malattia
– la maternità pagata quando si ha un figlio e non un anno dopo
A tutto questo bisognerebbe aggiungere la richiesta di bloccare il meccanismo assurdo e ingiusto degli anticipi su iva e contributi inps. Meccanismo indecente se si considera che l’inps quando non puoi pagare l’anticipo, oltre agli interessi, ti chiede il 10% in più sull’intero importo annuo (che manco i cravattari)
Un’altra cosa: ci si sforzasse per una volta di non fare cazzate e leggi “forfettone” (leggi che facilitano il nero e su vasta scala deprimono l’economia), iniziare a raffinare un po’ lo sguardo perchè i freelance non sono tutti uguali e ficcare insieme commercianti e redattori dimostra, nella migliore delle ipotesi, che con gli studi di settore ci hanno fatto gli aeroplanini di carta oppure che non si vuole proprio fare nulla oltre che a spremere come limoni (in molti casi facendo crepare) chi non può o non vuole evadere.
Alessandro
ReplyRagazzi, ma quanta ne dovete mangiare per capire che è polenta…?
ugo
ReplyForse è anche peggio di polenta.
Ma ancora peggio sono tutti i MA. Il portatwitter di Renzi li sta contando … e sorride.
E voi che fate? Lanciate tweet o sollevate ma?
Alberto
ReplyCondivido i mille dubbi di molti: avevano tutto il tempo e le possibilità di affrontare seriamente l’argomento ed invece hanno finito per fare una manovra che metta una pietra tombale sui destini destini dei freelance iscritti alla gestione separata. Ed ora Renzi si inventa una labile promessa di rivedere qualcosa in un paio di mesi…. Comunque concordo con. Acta: mettiamolo alla prova e chiediamogli una retromarcia decisa entro il 31.12.2014: se poi saranno le ennesime sparate di un premier fantoccio lo sapremo molto presto e ne trarremo le debite conclusioni. Comunquè anche il fatto di parlare solo di giovani partite iva ignorando chi lavora in età adulta come libero professionista non promette nulla di buono e lascia aperti molti dubbi…
Comunque attendiamo e inondiamo la rete di messaggi!
alucab
ReplyMa quale decisa retromarcia
E’ la solita pesca a strascico, aprono una finta agevolazione, quando un bel pò di pesciolini hanno mangiato l’esca chiudono la rete e fanno cassa.
L’hanno fatto già altre volte in tutti i settori ed in particolare con i minimi che sono tra i più indifesi.
Adesso qualche finta micro concessione tipo si passa da 15000 a 15050 Euro di tetto con il 77,74% di coeficiente invece di 78% per far titolare ai giornali “Un primo passo per recuperare..” e tutti speranzosi a pagare ed aspettare due tre anni
CASSA
Poi iniziano i fallimenti e le chiusure e allora riallentano un pò la garrota per una nuova imbarcata di pescetti
Mauro
ReplyIo, come forse anche tanti altri, non uso i social network. Non c’è anche un altro modo per diffondere la protesta? Per esempio, un appello / lettera aperta ecc. da sottoscrivere on line o da inviare in massa al governo?
Alessandro
Reply@alucab – d’accordo al 100%
Andrea
ReplyDitemi cosa devo fare non ho dimestichezza con Twitter
vale
ReplySalve. Capisco e apprezzo la lotta che Acta fa contro l’innalzamento dell’aliquota ma …
Qui esiste un problema grande, come ben sappiamo, di “contenitore” capace di accogliere un mercato del lavoro sfuggente e con mille variabili.
Porto ad esempio la mia attività di quasi cinquantenne musicista, conferenziere, coordinatore di team building, professore di musica.
Per chi come me fa attività culturale l’Iva, è una follia inutile che, ricadendo esclusivamente sull’utente finale (che MAI potrà scaricarla), rende l’offerta economicamente “fuori mercato”. Le spese di viaggio e trasporto intrinseche nell’attività hanno una deducibilità ridicola rispetto al reale impatto, la vita di un’artista (mi si passi questo altisonante attribuzione) tranne rari casi, è fatta di redditi bassi, viaggi continui, nessuna garanzia di continuità e di aggiornamenti, tecnici e culturali, costosi e costanti.
L’attuale crisi, insieme alla disorganizzazione normativa ed organizzativa, ha devastato il nostro comparto creando un vuoto culturale (in termini di diversità e di libertà di offerta) che pagheremo e cominciamo già a pagare tutti.
Quando sento riferimenti per i nuovi regimi dei minimi ai soli “giovani” rabbrividisco. In questo sventurato paese le speranze ed i diritti di un’intera generazione (quella degli attuali quaranta/cinquantenni) sono stati calpestati e cancellati. Smettetela di nominare solo i “giovani” io, e tantissimi altri, siamo tra quelli che a furia di aspettare non lo sono più …
Tempo addietro ho lavorato a Berlino per la Bauhaus. Erano interessati ad un mio progetto e mentre se ne discuteva la fattibilità, di fronte alla totale inconsistenza ed assenza istituzionale ci siamo bloccati. Il Direttore di allora mi disse: “Voi artisti italiani siete così … avete un’inventiva ed una capacità di guardare oltre straordinaria ma siete abbandonati a voi stessi. Qui in Germania tu avresti già un teatro in affidamento per portare avanti i tuoi progetti … che aspetti ad andare via?”
Chiara Esse
ReplyUn intervento correttivo???? E’ ora che il mondo delle partite Iva venga rivisto in toto….. lavoro da 15 anni in queste condizioni, ed in un settore dove si pensa sempre che le assunzioni siano la regola…. La sanità. Qui non si parla di autonomi che fatturano parcelle da 170 euro a visita, si parla del mondo sommerso degli operatori sanitari che sono costretti ad aprire partite Iva per lavorare, affidati alla gestione separata Inps, come fisioterapisti, logopedisti etutti gli altri paramedici…. senza casse previdenziali che si vedono salassati dai contributi Inps senza garanzia alcuna. I sindacati non esistono, andate a bastonare tutto il settore privato che fa lavorare in queste condizioni o te ne stai a casa…… oppure fate in modo che questa fetta di mondo venga alla luce…. altro che agevolazioni ai dipendenti e bla bla bla bla…… Bisogna muoversi non solo a parole però..
Samuele
ReplyE l’ondata di sdegno finalmente si allarga a macchia d’olio su tutti i media…. http://www.corriere.it/inchieste/reportime/interviste/piu-tasse-freelance-ecco-economia-20-secondo-renzi/63bcf19c-8ad1-11e4-9b75-4bce2f4b3eb9.shtml Continuiamo a mantenere viva l’attenzione sulla nostra assurda situazione! Brava Acta!
Francesca
ReplyBeh, certo che questa confusione fra giovani professionisti, indipendentemente che siano appartenenti a un ordine o meno, fa capire che il nostro Presidente del Consiglio ha le idee un po’ confuse sulla nostra situazione. Non per niente ha vantato stanziamenti 800.000 € per le P.IVA, quando poi la somma era esclusivamente a favore di artigiani e commercianti con una situazione contributiva completamente diversa e un tipo di clientela notevolmente diverso da quella del terziario avanzato. Purtroppo il sistema previdenziale italiano è troppo frammentato da poter fare confronti. Mi sembra innegabile, però, che i freelance non appartenenti a un ordine iscritti alla gestione separata dell’INPS, siano i più penalizzati in termini di pressione contributiva e assenza di tutele. Sarei favorevole a una coalizione con tutti gli altri professionisti per segnalare che il nostro peso “elettorale” non è indifferente, ma temo che questo confonda le idee. Da quello che ho letto, gli iscritti alla cassa forense ad esempio hanno diritti che noi ci sogniamo, sebbene abbiano un minimo contributivo in certi casi obiettivamente pesante. E’ possibile che il fatto di non appartenere a un ordine ci renda così invisibili? Perché appena hanno iniziato a protestare giovani avvocati e architetti, il PdC ha subito reagito, mentre a fatica noi freelance senza ordine riscuotiamo solo “indifferenza”?
Giulia
ReplyAnche io ci sono! Ora inizio a diffondere questo LINK! Anche io sono sconvolta, dobbiamo fare qualcosa…
Christian73
ReplyL’ignoranza del presidente del consiglio è o inquietante i voluta. Tra il resto io ho amici in giro per l’Europa e mi riportano le prese per il culo sua in merito al fatto di avere un presidente che non è stato nemmeno eletto, sia in merito all’abominevole trattamento nei confronti dei freelance. Dobbiamo dargli un out out per rivedere la porcata che hanno fatto ( crede proprio con dolo), altrimenti come già detto uniamo tutte le forze economiche che possiamo (anche se grazie al governo sempre meno) per fare una guerra senza precedenti e fargli capire che siamo veramente rotti!!!!
Silvia
ReplyAl rogo!
Alessandro
ReplySi insomma, anche chia ha aperto questa discussione ha fatto un po’ di confusione. Come non censurare la toppa del premier su gestione separata e giovani avvocati/architetti? E poi io ho 47 anni ma vorrei che non mi si derubassero i soldi che guadagno con notti in bianco a lavorare. La gestione separata è il bancomat dello Stato. Vogliamo fare un’azione sistematica e continua richiedendo audizioni ial Senato, alla Camera (alle commissioni), invitando i parlamentari sensibili ai meet up. Insomma cominciamo il 1/1 per arrivare alla nuova legge di stabilità con uno schema dio legge che garantisca l’abbattimento dei contributi almeno al 23%.
Auguri a tutti
Francesca
ReplyOk, se dobbiamo fare una rivoluzione, io ci sono, però evitiamo inneggiamenti alla violenza, soprattutto in un forum pubblico come questo, perché sono inutili e ci fanno solo sembrare poco seri agli occhi del nostro interlocutore al quale, invece, dobbiamo spiattellare in faccia l’iniquità del nostro trattamento pensionistico. Che voi sappiate esiste un confronto (magari una tabella) con le posizioni contributive dei vari tipi di liberi professionisti, giusto così per avere le idee più chiare noi e rinfrescarle al nostro premier?
Alessandro
Reply@Francesca – secondo me la violenza sarebbe l’unica possibilità per cambiare le cose. Questo non è inneggiare la violenza, perché in ogni caso nessuno ci garantisce che se un generalissimo marcia su Roma ai freelancer verranno garantiti contributi al 10% e tasse al 3%, anzi, probabilmente con la violenza il cambiamento sarebbe in peggio (senza contare il durante) ma senza la violenza non cambierà nulla. Com’è da secoli… In Italia ci sono troppe persone che vivono di sfruttamento fiscale di altre categorie e hanno troppa potenza e questa spirale non può essere spezzata arrivati a questo punto.
giontix
ReplyLa dichiarazione di Renzi è vergognosa, sia perché fatta dopo aver approvato la legge di stabilità che per i contenuti. Mi sento doppiamente preso in giro.
Christian73
ReplyIo ripeto all’infinito… Dobbiamo insistere fino allo sfinimento. Possiamo farlo sul web ma anche in altre sedi e per questo sono perfettamente d’accordo con Alessandro. Dobbiamo eleggere Acta come nostro baluardo e per questo per chi può (per vicinanza geografica) la sostenga con il proprio tempo e per chiunque sostenendola con un contributo economico. Fino ad ora siamo stati molto signorili e pacati nella protesta. Rimaniamo signorili perché noi lo siamo ma, se Acta dispone di maggiori risorse sicuramente centuplicherà gli sforzi a difesa di tutti noi. Chi più si lamenta più attenzione riesce ad attirare. Se continuiamo sui social, se si va in TV e si leggono continui articoli sui giornali, giorno dopo giorno, dopo giorno… qualche attenzione ce la devono dare. Deve essere un martellamento che non si esaurisce fino a che non ci fanno sedere ai tavoli di discussione politica!!!
Christian73
Replyhttp://www.beppegrillo.it/m/2014/12/il_m5s_salva_le_partite_iva.html
Diciamogli che ci sono anche i meno giovani!!! Io dal cellulare non riesco a commentare.
Giulia B
ReplyCiao a tutti! Novità sugli interventi “correttivi” tanto predetti da Renzi? Ragazzi, io sono davvero preoccupata…poco importa che grazie al cielo chi è già nel regime dei minimi non verrà toccato ma per tutti coloro che vorranno mai aprire una partita iva sarà uno sfacelo…dobbiamo fare qualcosa…
Nadia
ReplySi ma lui ha capito che deve dare un contentino al terzo mondo dei 15000 euro, ma credo che non abbia capito che nel mondo delle P.IVA non ci sono solo i giovani ma anche i vecchi e secondo voi fara’ qualcosa per la Gestione Separata???? Il vero dramma e’ questo, cosi’ facendo affoghiamo, ma del resto, Renzi con che le paga le regalie agli imprenditori che si sbaferanno per tre anni ogni volta con i contributi a piggia dello stato??
Andrea
ReplyCari amici,
sono un ingegnere libero professionista in regime “ordinario” quindi sulla carta non toccato dai provvedimenti che qui state discutendo. Dico sulla carta perché in realtà, come forse molti di voi sapranno, la famigerata Gestione Separata INPS è stata ed è ancora un incubo anche per i professionisti con cassa autonoma se per avventura (e per avere un reddito almeno almeno dignitoso) accettano di fare qualche supplenza scolastica o cose simili.
Le norme approvate dai recenti governi (e/o parlamento) sembrano e ahimé sono folli. Le spiegazioni addotte per giustificarli sono assurde e violano anche i più elementari principi di logica. Tanto coloro che le approvano quanto coloro che le contestano sembrano del tutto incompetenti e paiono agire più per partito preso che per il conseguimento di un qualche obiettivo. Non c’entra nulla, ma ricordo d’aver assistito a un dibattito con Fassina in merito all’introduzione della Tasi e non c’è stato verso di fargli capire che ridurre l’aliquota ma contemporaneamente eliminare le detrazioni avrebbe comportato un aumento del tributo tanto maggiore quanto minore fosse stato il valore dell’immobile. Niente da fare, continuava a ripetere che anche un bambino avrebbe capito che aliquota più bassa equivale a meno tasse. Che dire, evidentemente la sua comprensione non andava oltre quella appunto di un bambino (anche un po’ sciocco, aggiungerei).
Quello che mi sembra sempre più palese è che le leggi non sono frutto del lavoro e del pensiero (non ridete!) dei ministri e/o dei parlamentari ma sono dei pacchetti confezionati da altri, altri che ben sanno il loro significato e la loro portata. Un tempo i politici blateravano e gli uffici legislativi procuravano di rendere in un formulario burocratico accettabile quanto blaterato curando di far collimare quanto più possibile le due espressioni. Oggi non è più così, i politici continuano a blaterare, naturalmente, ma i testi legislativi e regolamentari sono del tutto scollegati da questo: Renzi può promettere qualunque cosa e magari anche crederci, ma le leggi che lui e i suoi parlamentari approveranno diranno sempre e solo una cosa: AUMENTARE LE ENTRATE DELLO STATO, DELL’INPS, DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI! Punto. Potranno dirlo con toni mielosi o aspri, ma solo quello diranno.
Quindi, se qualcuno di voi crede che “la partita non sia ancora chiusa” ha ragione. Ma non nel senso auspicato. La Pubblica Amministrazione divora una marea sempre crescente di denaro, che in gran parte finisce nele tasche di pochi e quelle tasche lo riversano all’estero. Le tasse oggi non sono più un veicolo di circolazione del denaro all’interno della nazione, ma un mero drenaggio e una emorragia, che solo la morte del paziente (ovvero noi) potrà arrestare.
Qualche politico lo sa, molti altri non sanno neppure di cosa stiamo parlando, ma per una misteriosa alchimia sia gli uni sia gli altri voteranno e agiranno nello stesso identico modo. Lasciate ogni speranza …