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Questa sera da Floris si parla di #refurtIVA

10 Febbraio 2015 Eventi, News

DiMartedì Acta partite iva freelance

La campagna che abbiamo lanciato con il tweet bombing continua a dare risultati: questa sera dalle 21.15 a DiMartedì si parlerà anche di #refurtIVA

Siederemo in studio fra gli ospiti di Giovanni Floris: il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, il vice-segretario del PD Debora Serracchiani, il presidente del Censis Giuseppe de Rita, il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, i giornalisti Mario Giordano (Libero), Marco Damilano (l’Espresso), Stefano Cappellini (il Messaggero), Annalisa Cuzzocrea (la Repubblica), il vice direttore diBanca Akros, Gianluca Verzelli

A Debora Serracchiani chiederemo di annullare l’autogol del Governo. Anzi i due autogol: uno sul versante fiscale e l’altro su quello contributivo.

Chiederemo di recedere dalla nuova impostazione del regime dei minimi. In attesa di una più ampia revisione del sistema fiscale per il lavoro dei freelance, di tornare subito al tetto dei 30.000 euro per tutti i freelance, senza distinzione di età: il tetto dei 15.000 avrebbe una platea molto ristretta e un’ottica da fame.

Chiederemo di bloccare subito l’aumento al 30,72% dell’aliquota INPS della Gestione Separata (la contribuzione in assoluto più alta in Italia) e in prospettiva di uniformare questa contribuzione a quella degli altri lavoratori autonomi .

Annullati questi due autogol potremo rimettere la palla al centro e discutere con il Governo politiche fiscali e contributive. Con il coinvolgimento di chi davvero conosce e rappresenta il lavoro indipendente.

Per questo chiediamo a tutti i freelance di  seguire, scrivere mail a dimartedi@la7.it , twittare  a @diMartedi  coinvolgendo i politici, i giornalisti e gli altri ospiti in sala!

 

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4 Commenti

  1. antonella

    Reply

    Già che siamo a parlare di contributi INPS per la gestione separata…nell’informativa sulla presentazione della domanda di congedo di maternità – scaricabile dal sito INPS dentro la sezione per la procedura online di presentazione della domanda – si possono leggere diverse anomalie giuridiche.

    1) Si cita chi pagherà l’indennità (INPS, ovviamente) ma non QUANDO. Non è dato saperlo.

    2) Si parla di “prescrizione” del diritto di indennità qualora INPS non paghi l’importo pattuito entro l’anno e il contribuente non faccia niente.

    Copio incollo dal testo:

    “Il diritto all’indennità si perde qualora trascorra il termine prescrizionale di un anno senza che sia stato effettuato il pagamento dell’indennità.”

    Attenzione! Non si parla di perdita di diritto in caso non venga esercitato (requisito minimo per la prescrizione – art. 2934 c.c.) – cioè il contribuente non faccia domanda di congedo di maternità nei tempi stabiliti; ma di perdita dell’indennità nel caso in cui il contribuente faccia domanda – quindi chiaramente esprima la volontà di esercitare il diritto – ma INPS “si dimentichi” di pagarla.

    Il testo continua:

    “L’anno di prescrizione inizia a decorrere dal giorno successivo alla fine del periodo indennizzabile a titolo di congedo di maternità e può essere interrotto dalla lavoratrice interessata mediante presentazione (prima dello scadere dell’anno) di istanze scritte di data certa volte ad ottenere il pagamento della indennità.
    Dalla data di presentazione dell’atto interruttivo inizia a decorrere un nuovo anno di prescrizione; pertanto, fino a quando il pagamento non viene effettuato, occorre presentare di volta in volta atti interruttivi della prescrizione.
    Gli atti interruttivi della prescrizione possono essere effettuati anche tramite PEC oppure spediti a mezzo posta (raccomandata con ricevuta di ritorno).”

    In sostanza, l’iscritto alla gestione separata fa domanda di indennità di maternità. Non è dato sapere quando questa indennità gli verrà pagata – quindi gli viene impedito di esercitare eventuali altri diritti, quali la mora per mancato pagamento nei confronti di INPS – MA se non viene pagata, rischia di perdere l’indennità stessa se non inizia a scrivere lettere di “data certa” – raccomandate o PEC – per sollecitare il moroso – cioè INPS.

    Credo che questa parte del testo sia totalmente giuridicamente impugnabile e chiedo a Renzi di rettificare quest’ennesimo sopruso nei confronti di chi continua obbligatoriamente a versare in questa cassa senza averne in cambio nulla o quasi.

    10 Feb 2015
  2. Maria

    Reply

    Perchè per le donne della gestione separata che hanno maturato i contributi per la pensione non si applica l’opzione donna?

    10 Feb 2015
  3. Gianfranco

    Reply

    Come al solito ci hanno dedicato solo due minuti.. Di questo passo non ne usciamo più…

    11 Feb 2015
  4. Andrea

    Reply

    Dopo quello sentito dal rappresentante del governo ieri sera da Floris penso che siamo nelle peggior mani. Un rappresentante che non sa la differenza tra autonomi come artigiani e commercianti ed iscritti alla gestione separata o cosiddetti freelance cosa volete aspettare??? Quando ha detto che sono stati aumentati si i contributi e dall’altra diminuito le tasse per 800 milioni (ma agli artigiani e commercianti) mi son cascate le braccia e per poco stavo cadendo dalla sedia.
    Mamma che governo abbiamo che Dio ci salvi.

    11 Feb 2015

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