Il Primo maggio è anche la nostra festa
29 Aprile 2015 Vita da freelance
Per più di un secolo il 1 maggio è stato la festa del lavoro. Oggi non è più chiaro se sia ancora una festività o una giornata come le altre. La scelta di inaugurare l’EXPO a Milano il 1 maggio e di fare appello al lavoro gratuito sembra quasi voler intenzionalmente distruggere uno dei simboli della civiltà occidentale.
Il 1 maggio è stata la festa della dignità del lavoro. Era nata da un grande movimento per le otto ore, con scioperi di massa, soprattutto negli Stati Uniti, brutali repressioni poliziesche, impiccagioni d’innocenti accusati di aver fomentato violenze. Alla fine il movimento operaio l’aveva spuntata e certi diritti, certi principi, sono diventati patrimonio comune. Nel secondo dopoguerra era diventata una festa di pace, con manifestazioni gioiose, una festa che accomunava tutti coloro che vivevano di un salario. Poi, dagli Anni 80, il clima è cambiato e il 1 maggio ha rischiato di diventare un rito nostalgico, perché la forma di lavoro subordinato si stava sgretolando, perché le forme di resistenza sindacale del vecchio movimento operaio erano armi spuntate.
Siamo arrivati al punto che per il lavoro c’è sempre meno rispetto e chi non rispetta il lavoro non rispetta la persona. La solidarietà tra lavoratori sta vacillando, si trova sempre qualcuno disposto a lavorare per meno. Le otto ore sono diventate un miraggio per tanti, per noi autonomi non sono mai esistite, si sta diffondendo la pratica di non pagare chi ha lavorato, forse si sta perdendo pian piano la nozione stessa di lavoro, come prestazione per conto di terzi.
Ma proprio per questo dobbiamo riaffermare il valore simbolico del 1 maggio! Proprio per questo è il momento di ricordare a tutti che siamo un bel po’ di persone determinate a non cedere, a non tornare indietro, a far valere la propria dignità di donne e uomini che lavorano, da freelance, da dipendente, da intermittente, in condizione precaria. Tutti, senza distinzioni di contratto. Il 1 maggio ACTA è in festa.
1 Commenti
Anna Pregliasco
ReplyBello l’articolo ,ma non parla della storia Vera e Propria di questo simbolico giorno che ha lasciato e lascerà il segno. Molto sentimentale e con cose corrette;è quasi una sorta di commento critico!!!!. Se tutti lo leggessero staremmo sicuramente allibiti dalle molteplici speranze che ci trasmetti o trasmettete,forse potrebbe farci ragionare questa cosa e farci capire,finalmente che non dobbiamo essere schiavi di nessuno e che nessuno e nostro padrone. Dobbiamo formare uno squadrone enorme,così da poter schiacciare tutte le persone che gli interessano solo il loro bene e non il nostro,così per dirne una: ecco i politici,ci rubano i soldi con la scusa (vaga) di darli per il Paese,poi si vedono i risultati. Carissimi guardate che ville che hanno,che vestiti che hanno addosso,sono sempre puliti,profumati si cambiano due se non tre volte al giorno e poi le macchine….e loro non provano per niente vergogna!!!. Che mondo di MERDA…spero,io che sono ancora giovane,di riuscire a conoscere un giorno un mondo più bello e sano dove non c’è tanto inquinamento e dove nessuno è schiavo e dove nessuno è padrone di pincopallo o pancopillo….vogliamo un mondo più giusto un mondo dove si conosce la giustizia e non l’ingiustizia..Quindi con molta FEDE e SPERANZA preghiamo per una mondo migliore per tutti..ce lo meritiamo davvero!!!!!.