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INPS: cosa fare se la domanda viene respinta

26 Maggio 2015 Malattia, Maternità, Vita da freelance

Pubblichiamo la testimonianza di Myriam, una nostra socia che si è vista respingere una domanda di malattia domiciliare di 14 giorni. I motivi del respingimento non sussistevano. Lei non ha mollato e ha presentato domanda di riesame (non il ricorso che può essere presentato solo entro 90 giorni). Dopo qualche giorno l’indennità le è stata accreditata sul conto. Qui ci racconta come ha fatto valere i suoi diritti! 

Lantefatto

Mi chiamo Myriam e sono una freelance iscritta alla gestione separata INPS.

A maggio 2014 mi sono ammalata di polmonite, una forma piuttosto seria che mi ha costretta a letto per settimane. Il mio medico curante e lo specialista mi hanno prescritto un periodo di riposo di 14 giorni.

Seguendo i consigli di ACTA, ho inoltrato la domanda di indennità all’INPS in via telematica: con non poche difficoltà nella compilazione, a cui il call center ha potuto darmi solo parzialmente risposte (come al solito, delle indennità spettanti ai liberi professionisti sapevano poco e niente).

Le difficoltà con linvio della domanda di indennità di malattia

Pochi giorni dopo l’invio telematico della domanda, e l’invio contestuale del certificato da parte del medico della mutua, ho ricevuto una mail da SostegnoReddito.MilanoNord (l’ufficio INPS di riferimento) che mi chiedeva di: “Inviare certificato del medico del SSN al fax 02…”. Una richiesta al di fuori di ogni procedura, che va contro la legge che impone che le pubbliche amministrazioni debbano comunicare tra di loro e non possano rivalersi sul cittadino, aggravata dal mezzo con cui mi veniva chiesto di inoltrare il documento (il fax, evidentemente non disponibile in una casa privata e non accessibile da una persona che si trovava a letto con la febbre alta). Ovviamente, non ho ricevuto nessuna risposta alle mie richieste di delucidazioni, e con un atto di gentilezza la mia dottoressa ha inviato il fax.

Il respingimento della domanda

Il giorno successivo a questo invio ho ricevuto, dallo stesso indirizzo, questa e-mail:

“Il certificato è arrivato. Grazie. Attualmente la domanda è stata respinta in quanto la contribuzione versata per ora non è sufficiente. Si prega, tra alcuni mesi, di presentare domanda di riesame per verificare la registrazione di ulteriore contribuzione. Utilizzare questo canale o inviare fax al numero precedentemente indicato. Cordiali saluti”

Non potendo chiedere notizie a nessuno (non ci sono numeri di telefono, alle mail non rispondono, il call center non sa nulla) ho verificato dall’estratto conto contributivo che tutti i contributi sono stati regolarmente versati, e in abbondanza! La motivazione del respingimento pertanto non sussiste.

Qualche giorno dopo ho ricevuto una raccomandata che in termini più formali diceva sostanzialmente le stesse cose dell’e-mail, ovvero: “In suo favore risultano accreditati meno di 3 mesi di contribuzione alle aliquote vigenti nei 12 mesi precedenti l’inizio dell’indennizzo”.

Mi veniva anche detto che entro 90 giorni avrei potuto presentare ricorso, cosa che non ho fatto non sapendo da che parte iniziare (e, dovendo ancora del tutto guarire, avevo altre cose per la testa).

Come ho risolto il problema

Grazie ad ACTA, che mi ha consigliato di non lasciar perdere – la tentazione è stata forte, perché perdere tempo ed energie per un indennizzo tutto sommato basso sembra uno spreco – ho deciso qualche mese fa di presentare domanda di riesame, come mi veniva detto nell’e-mail che annunciava il respingimento. Per farlo, ho scritto all’indirizzo direzione.agenziacomplessa.milanonord@postacert.inps.gov.it, dell’ufficio INPS di riferimento, e in cc a due referenti che mi sono state indicate da ACTA, con i miei dati fiscali, il numero di pratica, e riassumendo sinteticamente la mia posizione. Ho allegato il mio estratto conto contributivo, scaricato dal sito INPS, la ricevuta della domanda e il riepilogo della stessa.

In poche ore mi hanno risposto, dicendomi che la liquidazione sarebbe avvenuta con la successiva elaborazione. E così è stato!

Chi la dura la vince!

ACTA
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5 Commenti

  1. Luca

    Reply

    Io ho avuto da poco lo stesso problema: domanda respinta per mancanza di invio del certificato medico e per mancanza di sufficienti contributi, ma ho controllato ed entrambi i requisiti invece sussistono. Si tratta di una cifra irrisoria, ma non voglio lasciar perdere: è mio diritto avere questa indennità e mi fa imbestialire il fatto che si inventino motivazioni false per non liquidarle. Io sono però ancora dentro i 90 giorni: mi consigliate quindi di procedere con il ricorso (ho visto che si può presentare anche online)? O di attendere come Myriam (il che mi permetterebbe di avere un indennizzo leggermente più alto perché aumenterebbe la quota contributiva con il pagamento del F24 a luglio)? Grazie mille!

    26 Mag 2015
  2. Laura

    Reply

    Buongiorno, a mio marito è stata rifiutata la richiesta di congedo parentale COVID per mancata indicazione del reddito. Potete aiutarmi nel ricorso ?

    9 Lug 2021
  3. Irene Ndinda

    Reply

    Buonasera!ho fatto bonus asilo ma mi mandano un messaggio di domanda respinto qualcuno mi aiuti?

    1 Nov 2021
  4. Angela

    Reply

    La mia domanda è stata respinta pk l’INPS dice che nel stato di famiglia c’è mio figlio mente nel ISEE non c’è ma non è così pk mio figlio fa resistenza in un altra abitazione e o fatto pure lo stato di famiglia e mio figlio non sta con me non so più cosa fare mi aiutate

    25 Feb 2024
    • Samanta Boni

      Reply

      Buongiorno Angela, prova a usare il servizio INPS Risponde spiegando loro la situazione, facendo riferimento al numero della tua pratica e mandando copia dello stato di famiglia da cui risulta che tuo figlio non è più a tuo carico. In bocca al lupo, Samanta

      26 Feb 2024

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INPS: cosa fare se la domanda viene respinta

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