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#BandiBassotti: la caccia continua!

24 Maggio 2016 Acta informa, Diritti

Le vostre segnalazioni ci hanno permesso di tracciare la mappa dei #BandiBassotti: i territori che negano l’accesso ai freelance alle gare pubbliche per l’affidamento di servizi professionali e ai bandi per la formazione. Molti di questi bandi sono già scaduti e non è più possibile opporvisi, ma stiamo lavorando perchè le discriminazioni non si ripetano.

Ecco la mappa dei #BandiBassotti

 

12 #BandiBassotti segnalati

I #BandiBassotti segalati sino ad ora sono dodici: 3 per ciascuna delle Regioni Lazio, Piemonte e Sardegna; 2 in Emilia Romagna e 1 in Calabria.

Scendendo più nel dettaglio, si tratta di:

  • 2 bandi di emanazione delle Regioni per la formazione FSE: 1 in Piemonte e 1 in Emilia Romagna. Entrambi sono destinati a imprese e a professionisti ordinisti, tutti e due i casi non prevedono i freelance tra i soggetti ammissibili all’attività formativa;
  • 1 bando emesso da una Unione di Comuni e 9 banditi da GAL (Gruppi di Azione Locali) per l’affidamento di servizi di coordinamento e supporto alla progettazione di Strategie di Sviluppo Locale e di Piani d’Azione da attuare nel corso della Programmazione europea 2014 – 20, che permettono l’accesso solo a imprese e professionisti iscritti ad ordini.

I bandi promossi dai GAL

Come anticipato e si vede bene dalla mappa, la maggioranza delle segnalazioni dei #BandiBassotti riguarda l’ambito dello sviluppo rurale.
I GAL si configurano perlopiù come società consortili (pubblico-private) volte a sostenere lo sviluppo territoriale, attraverso la gestione di contributi erogati dal Fondo FEASR. Attualmente sono impegnati nelle fasi preliminari di definizione della strategia di valorizzazione delle aree rurali e stanno individuando gli operatori a cui affidare l’incarico, tramite bando di gara o manifestazione di interesse. Pur trattandosi di un servizio professionale, i soggetti ammessi a presentare l’offerta per realizzare la consulenza sono solo le imprese e/o professionisti ordinisti dato che i GAL interpretano l’art. 34 del Codice degli Appalti senza tenere conto delle normative europee e nazionali a riguardo, escludendo quindi i professionisti autonomi non registrati alla Camera di Commercio o non iscritti ad alcun albo professionale.
Può così verificarsi il caso che un geometra, in virtù della sua iscrizione all’albo professionale, sia ammesso a partecipare alla gara mentre un laureato in Economia o Scienze politiche, magari specializzato in Sviluppo locale a Torino o Cagliari, ne sia escluso.

Le ragioni della campagna #BandiBassotti

Poco più di un mese fa abbiamo lanciato la campagna #BandiBassotti  al fine di individuare i bandi co-finanziati da fondi europei che discriminano i professionisti autonomi escludendoli dalle gare pubbliche per l’appalto di servizi professionali e dalla formazione. Obiettivo della mobilitazione è monitorare se e come le Regioni italiane si stiano adeguando alle regole comunitarie e alla normativa italiana, volte a promuovere la parificazione giuridica del professionista e della piccola impresa. Riassumiamo qui i termini della questione, rimandando al post che abbiamo già pubblicato.

  1. La Commissione Europea utilizza una definizione estremamente ampia del concetto di impresa che include anche i professionisti. Ciò implica che entrambi i soggetti, considerati “attività economiche” che producono beni e servizi”, possano essere destinatari dei diversi programmi finanziati dai fondi europei . A sostegno di questo orientamento si è espresso anche il governo italiano con il DDL “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”.
  2. Il nuovo Codice degli Appalti (Dlgs n. 50 del 2016) con l’Art. 45 attribuisce rilevanza essenziale all’oggetto dell’attività e non alle caratteristiche del soggetto, non rilevando se chi offre “prestazioni di servizi” sia persona fisica o persona giuridica, imprenditore o professionista né, in quest’ultimo caso, iscritto o meno ad un ordine professionale.

La campagna #BandiBassotti raccoglie e supporta la denuncia di alcuni professionisti autonomi che si sono visti negare la possibilità di partecipare a bandi pubblici, subendo una doppia discriminazione: rispetto all’impresa e ai professionisti con ordine.

Prossimi passi

Ora ACTA andrà avanti. Come?

  1. Stiamo prendendo contatti con le istituzioni per segnalare il problema e chiedere che gli orientamenti europei vengano rispettati;
  2. Sui prossimi bandi non in scadenza individueremo un professionista  che abbia un  profilo professionale ed esperienziale coerente con le richieste del bando, ma ne è escluso in quanto non ordinista e non iscritto alla camera di commercio;
  3. ne sosterremo il ricorso.

In questo modo sosterremo una battaglia collettiva senza coinvolgere i professionisti che ci hanno segnalato i #BandiBassotti.

La caccia ai #BandiBassotti continua!

Continuate a inviare le vostre segnalazioni a monitor@actainrete.it permettendoci di individuare le regioni che non si adeguano alle normative europee, opponendosi ai cambiamenti che l’UE, l’Italia e il mercato richiedono. Fatelo per tempo e vi sosteremmo nella battaglia legale per vedere riconosciuti i diritti di tutti i freelance!

Aiutateci a contrastare le discriminazioni dei freelance!

ACTA

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#BandiBassotti: la caccia continua!

di ACTA tempo di lettura: 3 min
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