#svegliaINPS: venerdì 14/9 twitta con noi per ottenere il diritto alla maternità che è già legge!
12 Settembre 2018 Diritti, Eventi, Maternità
A oltre un anno dall’approvazione dello Statuto del lavoro autonomo, non è ancora possibile accedere alla maternità senza una dichiarazione di astensione dal lavoro e non sono liquidabili i congedi parentali se questi superano i 3 mesi.
Chiediamo all’INPS di sbloccare la situazione e per questo organizziamo un tweet bombing venerdì 14 settembre alle ore 13. Preparatevi a twittare con noi!
Cosa dice la legge su maternità e congedi
L’articolo 13 della legge 81/ 2017, meglio nota come Statuto del lavoro autonomo, stabilisce due importanti novità per la maternità:
- si può accedere all’indennità di maternità anche senza astensione dal lavoro;
- i congedi parentali passano da 3 a 6 mesi e sono esigibili nei primi 3 anni di vita del bambino e non più solo nel primo anno di vita.
Si tratta di due norme che avrebbero dovuto avere applicazione immediata e che invece non sono ancora state recepite dall’INPS.
L’applicazione è sospesa
A distanza di oltre un anno dall’approvazione della legge le procedure online del portale www.inps.it continuano a pretendere una dichiarazione di responsabilità in carta semplice nella quale la richiedente dichiara di astenersi dal lavorare/fatturare durante il congedo obbligatorio e impediscono l’accesso ai congedi parentali se il bambino ha più di un anno. Parallelamente sono bloccate le liquidazioni dei congedi parentali se questi superano i 3 mesi, blocco tuttavia superabile se la domanda viene presentata entro il primo anno del bambino.
È quanto ci segnalano tre nostre socie.
Miriam: la lotta per i 6 mesi di congedo parentale
Miriam ha tempestato la sede INPS di Venezia a partire dal settembre 2017 con mail e raccomandate per poter usufruire di 6 mesi di congedo parentale, è riuscita ad aggirare il blocco del portale, ma non riesce ad ottenere la liquidazione dell’importo.
A febbraio 2018 l’INPS Venezia, in seguito a sue pressioni, ha richiesto alla sede centrale di poter procedere con un’operazione contabile separata.
A giugno 2018 Miriam ha sollecitato con una nuova mail inviata alla direzione INPS del Veneto e al presidente Boeri il pagamento dei congedi parentali.
Ma non ha ancora ricevuto nulla!
Elisabetta: lo spiraglio dell’integrazione cartacea
Elisabetta è nella stessa situazione di Miriam, ovvero ha goduto dei primi tre mesi di congedo ma sta aspettando i tre restanti. Alla sua sede INPS di competenza a Torino ha trovato una persona preparata, consapevole dei nostri diritti di iscritti alla Gestione Separata, che le ha consentito di presentare una domanda cartacea per richiedere gli altri tre mesi. Anche lei non ha ancora percepito niente, ma la sua storia è indicativa del fatto che, in assenza di istruzioni operative precise dall’alto, ogni sede si regola in autonomia e trova degli escamotage, lasciando le freelance richiedenti in balia della fortuna e purtroppo della perdurante inadempienza dell’INPS.
Elisa deve dichiarare il falso?
Elisa ha presentato domanda di maternità all’INPS di Firenze e in questo mese (settembre 2018) le è stato richiesto di allegare una dichiarazione di astensione da lavoro e fatturazione per godere della maternità.
Che cosa aspetta l’INPS?
L’INPS, inflessibile con i nostri ritardi nei pagamenti dei contributi, è in fortissimo e intollerabile ritardo nel riconoscere i nostri diritti.
Presidente Boeri, nella sua ultima relazione giustamente evidenzia, tra le altre cose, lo scarso peso delle politiche a favore dei giovani, la necessità di tutelare le nuove forme di lavoro e il pericolo del declino demografico.
Non crede sia il caso di intervenire per dare applicazione ad una delle poche leggi a favore delle mamme freelance, comunque fortemente discriminate rispetto alle mamme dipendenti?
2 Commenti
Miriam
ReplyGrazie ACTA per dare voce a queste storie.
Nella mia in particolare ho ricevuto un ottimo supporto dalla sede INPS di Venezia ma anche loro non possono procedere con la liquidazione dei 3 mesi restanti di congedo parentale che mi spettano e che ho richiesto a fine 2017, perché a mesi e mesi di distanza le procedure INPS a livello nazionale non sono ancora aggiornate con quanto previsto dalla legge. Questa situazione è vergognosa dal punto di vista formale e poco rispettosa verso una contribuente (sempre puntuale nei versamenti dei salatissimi contributi, peraltro), una professionista, una mamma.
Giulia T.
ReplyGrazie ACTA per le informazioni! Sono anch’io nel mezzo di questo caos, dovrei partorire il 1° dicembre, quindi l’obbligo di astensione dalla fatturazione (e dal lavoro) partirebbe già dal 1° ottobre (sempre che non riesca a capire come richiedere la flessibilità, e iniziare il 1° novembre). L’addetta del call center con cui ho parlato oggi ha provveduto a inviare un’interrogazione al riguardo, dovrei ricevere risposta entro 15 giorni.
Inoltre, nessuno al call center INPS è stato in grado di aiutarmi con una simulazione dell’importo dell’indennità di maternità a cui avrei diritto, qualcuno ha suggerimenti al riguardo?
Grazie e seguo gli sviluppi!