Il decreto ministeriale pubblicato il 3 giugno stabilisce che anche chi percepisce redditi da cessione di diritto d’autore ha diritto a ricevere un sostegno economico

Fra le nostre proposte per uscire dall’emergenza c’era quella di estendere il bonus economico anche a coloro che percepiscono redditi da diritto d’autore. Il decreto del Ministero per i beni e le attività culturali pubblicato il 3 giugno in Gazzetta Ufficiale sembra aver recepito le indicazioni di Acta e delle associazioni di categoria, attribuendo ad autori, artisti e mandatari le risorse finanziarie previste dall’articolo 90 del cosiddetto Cura Italia.

L’articolo 90 stabiliva infatti che la quota del 10% dei compensi incassati da SIAE nell’anno 2019 per la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi (la cosiddetta “copia privata”), pari a circa 13,5 milioni di euro, venisse attribuito agli artisti. Il timore era che il bonus venisse attribuito esclusivamente agli iscritti SIAE, ma il decreto ha fugato ogni dubbio, aprendo la strada non solo a chi suona o recita, ma anche a chi traduce, illustra, scrive o compie qualsiasi attività venga retribuita tramite cessione del diritto d’autore.

Il 50% della quota prevista, pari a 6.768.000€, verrà infatti distribuito ai percettori di diritto d’autore a prescindere dall’iscrizione alla SIAE o ad altri organismi di gestione collettiva. Il decreto stabilisce però alcune regole per l’accesso al beneficio, riferite ai redditi 2018 (dichiarati nel 2019):

• reddito complessivo lordo non superiore a 20.000 euro;
• reddito autorale che costituisca almeno il 20% del reddito complessivo lordo, e comunque pari a non meno di 1.000 euro.

Il contributo, che verrà distribuito da SIAE, potrà corrispondere al massimo al 50% del reddito autorale maturato nel 2018, per un importo massimo di 3.000 euro.

Le domande andranno inoltrate entro il 3 luglio 2020 a SIAE, tramite PEC o raccomandata, compilando i moduli disponibili nella pagina dedicata alla misura d’emergenza.