Le previsioni per l’anno nuovo sono da sempre un format redditizio per l’editoria italiana. A questo giro si butta nella mischia anche Redacta, che da tempo sta unendo divinazione e lotta sindacale. Abbiamo formulato cinque previsioni per cinque domande scottanti su sovrapproduzione, nuova legge sul libro, intelligenza artificiale e molto altro.

Il traguardo di quota 100 mila

Quesito: A fine 2023 avremo i dati Istat sulle novità pubblicate nel 2022. Nel 2021 sono stati stampati più di 90 mila nuovi titoli, nel 2022 supereremo quota 100 mila?
Metodo divinatorio: Piromanzia. 

Per applicare questo antico metodo – in cui gli antichi cercavano di prevedere il futuro guardando nel fuoco – un contingente di Redacta si è recato nei Campi Flegrei, in uno dei più importanti maceri di libri italiani.

Risposta: Il terrore per le rese di Amazon e il costo della carta (prima o poi Confindustria e Adei si metteranno d’accordo su quanto è aumentata, 40%? 80%? Comunque tanto, eh!) rallenteranno la crescita vertiginosa degli ultimi anni. Dunque quota 100 mila è rimandata per il 2023, nel 2022 non ci arriveremo, ma quasi. Non mancherà un forte sostegno alla filiera da parte del Ministro della Cultura che, appena eletto, ci ha tenuto a specificare di avere uno degli scaffali più lunghi d’Italia, 15000 libri!

Intrighi di palazzo

Quesito: Nel 2023 avremo la Nuova Legge sul Libro che viene promessa da anni?
Metodo divinatorio: Bibliomanzia.

Questo metodo prevede l’apertura della Bibbia in una pagina casuale e la lettura del primo versetto che capita sotto gli occhi. Nel nostro caso abbiamo aperto a Proverbi 3:5
Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza.

Risposta: Il lavoro dei grandi tavoli apparecchiati da Franceschini – ai quali agnelli e pastori hanno potuto votare “Pasqua!” all’unanimità –, verrà lodato ma ignorato. Avremo una Nuova Legge sul Libro che verrà presentata come un provvedimento “per rilanciare la Grandezza della Cultura Italiana”. Conterrà pochi spiccioli per gli editori, ancora meno per le corporazioni, ma ci sarà anche qualche taglio.

Ahi Ahi, AI

Quesito: Sarà il 2023 l’anno in cui l’intelligenza artificiale sostituirà il lavoro umano nell’editoria?
Metodo divinatorio: Tarocchi.

Abbiamo fatto una stesa di 4 carte con il mazzo Rider Waite Smith.

Risposta: Si tenterà di far scrivere il libro marchetta di un imprenditore rampante [Cavallo di denari] a Chat GPT [Asso di spade]. Il chatbot soffrirà di una crisi depressiva [10 di bastoni] che verrà curata con una settimana di manutenzione [Il Giudizio]. 

Concentrati sulla concentrazione

Quesito: Nel 2023 continuerà la campagna acquisti dei grandi gruppi editoriali?
Metodo divinatorio: Sugomanzia.

Risposta: Il soffritto non ha dubbi, nel 2023 un prestigioso medio editore milanese verrà acquistato da un grande gruppo editoriale, sempre milanese. Anche in questa nuova configurazione entrambi continueranno a pagare il lavoro a schiaffi, ma faranno ottimi affari nel campo immobiliare.

Usciremo dalla barbarie?

Quesito: Nel 2023 i rapporti di lavoro in editoria usciranno dalla barbarie? O si continuerà a contrattare al massimo ribasso, a premiare chi nasce con i soldi, a pagare se e quando capita?
Metodo divinatorio: Azione collettiva.

Questa pratica non viene attestata in nessun manuale, neanche in quelli più scientifici.

Risposta: La risposta non è dentro di te, e neanche in un mazzo di tarocchi, la risposta è fuori da te, nella coalizione con gli altri e le altre. 

Prevediamo di cambiare le cose, di fare ancora più eventi (nel 2022 sono stati 31 in 5 città), di aggiornare i compensi dignitosi, di aumentare il numero di soci e socie, di sfruttare le nuove regole sulla contrattazione collettiva.
Lo prevedi anche tu?