Non aprite quella posta! Redacta premia le email peggiori
Anche quest’anno Redacta dà voce alle tue paure più profonde con un concorso a premi: “Non aprite quella posta”. Perché quando guardi a lungo un’email di lavoro, l’email di lavoro ti guarda dentro.
Quando il sole sta pigramente sorgendo all’orizzonte, e tu sei lì a rigirarti tra le coperte, ancora con gli occhi sbarrati per quell’editing che ormai ti toglie il sonno, e ti fa chiedere se magari non conveniva di più lasciar perdere l’editoria per intraprendere una carriera nel campo della serialità omicida…
Oppure quando, nel cuore della notte, la luna è ancora alta nel cielo e le stelle vegliano il buio.
Ecco. È in quei momenti che il destino tocca le vite di chi lavora in editoria. E un impercettibile suono annuncia quel: “Spero che questa mia ti trovi bene”, molto spesso traducibile in “Spero che questa mia ti trovi in vita, perché se non sarai tu ad accettare questo lavoro allora non so davvero chi lo farà”.
Oniriche, ermetiche, espressionistiche, aperte a molteplici significati…Le email di lavoro sono un po’ come dei rotoloni Regina fluttuanti e posseduti, a volte sembrano non finire mai… e soprattutto non abbandonarci MAI. Come certi demoni giapponesi che vivono alle spalle di chi parassitano, anche le email si nascondono nell’ombra, per uscire alla luce del sole quando meno ce lo aspettiamo, proprio quando davamo per scontato che tutto fosse tranquillo.
Certe volte, prima di aprirle, nella tua testa giureresti di sentire qualcosa, un suono di tamburi alla Jumanji, o peggio, una specie di avvertimento da film dell’orrore: “Abbi paura. Abbi molta paura”.
Il premio
Durante la nostra festa di compleanno vogliamo leggere le email di lavoro più assurde e disperate che avete ricevuto e ridere tutte insieme per superare il trauma… o abbracciarlo.
Email fuori tempo massimo, email che vi sbolognano lavori terribili, email maligne, email acide, email dai toni passivo-aggressivi, email agli orari più improbabili e con con le proposte economiche più svilenti, email che andate a rileggere quando state male per poter stare peggio: semplicemente, le email che rivelano il lato oscuro dell’editoria (e, a volte, dell’umanità).
Ogni testo dovrà riportare un titolo e, se necessario, qualche riga di contestualizzazione, dove potrete mostrare le vostre doti di redattrici consumate e aspiranti scrittrici.
I nomi delle case editrici e delle persone coinvolte, va da sé, dovranno essere per forza occultati. Largo quindi alla censura … e che vinca la peggiore!
Alcune info pratiche da leggere con attenzione per poter aspirare alla vittoria e alla meritata gloria
Per partecipare al concorso sono necessari:
Uno o più testi
Da 1 (minimo) a 5 (massimo) brevi testi. Lunghezza massima: 1 cartella editoriale (2000 caratteri spazi inclusi. Se siete cottimisti editoriali sapete già di che si tratta…).
Alcune norme:
– I nomi reali delle persone e delle case editrici coinvolte devono tassativamente essere occultati (sbizzarritevi con la fantasia!).
– Date un titolo: scrivetelo all’inizio e poi andate a capo.
– Eventuali introduzione, conclusione o contestualizzazione vanno inserite tra parentesi quadre.
– Il testo originale dell’email va racchiuso tra virgolette alte.
Tutte queste belle norme che renderanno i vostri testi dei veri Frankenstein editoriali sono necessarie perché il modulo non tiene le formattazioni. Bella la vita in un mondo senza corsivi, eh?
Un po’ di puntualità
La scadenza è fissata per le 23:59 di lunedì 8 maggio 2023: entro e non oltre.
Un link
Attraverso questo modulo potete mandare i vostri elaborati (massimo 5). Contestualmente vi iscrivete al concorso.
Capire come avviene praticamente il certamen
Una severa giuria esperta in email ruvide leggerà i vostri testi, eventualmente suddividendoli in categorie per formare dei gironi. L’integgerima giuria ha anche la facoltà di escludere dal concorso testi ritenuti diffamatori.
Il prestigioso premio verrà assegnato venerdì 12 maggio 2023 durante i festeggiamenti di Carta/Balla, la serata dedicata al quarto compleanno di Redacta (a Milano, Libreria Calusca/Cox18 di via Conchetta 18, dalle 19). In quell’occasione una selezione di elaborati verrà letta pubblicamente. Nel modulo di iscrizione potrete indicare se sarete presenti alla serata e se vorrete interpretare il testo in prima persona (cosa che può accrescere, e di molto, le possibilità di successo).
Sapere come si vince e soprattutto che cosa si vince
La votazione sarà pubblica. Le persone presenti alla festa del 12 maggio voteranno l’elaborato preferito di ogni girone attraverso l’ineccepibile strumento dell’applausometro. Tra i racconti premiati di ogni girone avverrà uno scontro finale all’ultimo applauso che decreterà a chi assegnare il Premio costituito da un oggetto raffinatissimo da sfoggiare con amiche e colleghi, parenti e collaterali, quando, durante un aperitivo o una cena, ecco arrivare la fatidica domanda: “Ma che vuol dire che correggi i libri?”.