Vale davvero la pena di lavorare in editoria? Il nuovo sondaggio di Redacta
7 Giugno 2023 Compensi, News, Vita da freelance
Redacta lancia la versione 2023 del suo sondaggio rivolto a tutte le persone che lavorano con i libri in Italia: autonomi/e, stagisti/e, dipendenti, microimprese, precari/e e figure autoriali. Quanto guadagnano? Come lavorano? Ma soprattutto, come sopravvivono? I risultati verranno presentati a partire da settembre 2023.
Qualche mese fa, alla fine di una nostra lezione all’Università Statale di Milano, una studentessa ci ha fatto questa domanda:
“Ma, alla fine, vale davvero la pena di lavorare in editoria?”.
Sul momento abbiamo risposto come potevamo, però, però…
Possiamo dare la risposta solo insieme, raccogliendo le esperienze di più persone possibili, confrontando regimi fiscali, inquadramenti contrattuali, problemi, redditi e ambizioni. È per questo che abbiamo preparato un nuovo sondaggio.
Avevamo fatto il nostro primo sondaggio nel 2019, appena dopo le primissime riunioni di Redacta. Seguendo l’esempio della Rete Redattori Precari, avevamo raccolto le risposte di quasi 300 persone, riuscendo così a ricostruire l’editoria a partire da chi ci lavora. I risultati li potete trovare qui, ma anche in articoli pubblicati su riviste accademiche e in un libro della Fondazione Brodolini.
Il nuovo sondaggio serve a raccogliere più dati, più precisi e più aggiornati, su chi lavora in editoria. Le domande a cui vogliamo rispondere sono tante.
Riusciamo a mettere insieme il pranzo e la cena? E i controlli pre-ciano del venerdì pomeriggio? E quella strana necessità di consumare un pur simbolico quantitativo di alcolici? Per quante settimane all’anno riusciamo a stare a distanza da InDesign?
Ed è meglio fare ghostwriting o ghostare il mondo editoriale? Si sta meglio da dipendenti o da freelance? Si sta peggio da stagista o lavorando in cessione di diritto d’autore? Dovremmo lavorare solo per la scolastica? Come stiamo rispetto a quattro anni fa? E tra cinque anni saremo ancora qui?
Col nuovo sondaggio speriamo di trovare una risposta a tutte queste domande, e ad altre.
Il sondaggio 2023 è molto più completo e inclusivo.
È frutto di quattro anni di ricerca e inchiesta di Redacta, ed è maturato grazie al confronto con le tante persone incontrate nelle riunioni, negli sportelli, negli incontri e nei seminari tenuti in giro per l’Italia. Rispetto al nostro primo sondaggio, tiene maggiormente conto delle differenze tra i vari ambiti che compongono il nostro vasto settore (scolastica? Certo! Ma anche l’editoria accademica e tutti i rivoli della varia), identifica un ventaglio di professioni molto ampio (anche il book influencing? Yes), e approfondisce le specificità di chi lavora come dipendente, freelance, stagista, di autori e autrici, di chi ha una microimpresa e di chi lavora in editoria solo per una piccola parte del suo tempo.
Le coalizioni non si fanno al buio, le battaglie non si combattono alla cieca. Per continuare dobbiamo saperne di più.