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Redacta è come l’universo: in espansione

27 Marzo 2024 Compensi, Lavoro, News

Stiamo per lanciare tre satelliti per riunire e difendere chi lavora con e dietro ai libri.
Rompiamo con i cliché, riscriviamo la nostra storia: aprile sarà una rivoluzione gioiosa se sarete con noi.

Le inchieste, le riunioni, le consulenze, le interviste, i sondaggi, i gruppi di lavoro, le call su Zoom, gli eventi dal vivo, le lezioni in università, le feste. Tutto quello che abbiamo fatto a partire dall’aprile del 2019 ci porta a questo momento.
Il momento in cui lanciamo tutto in orbita: non uno, non due, ma ben tre satelliti.

Quando ci chiedono cosa siamo, non abbiamo dubbi.
Siamo quelle che invece di parlare di passione parlano di soldi; quelle che invece di prestare il fianco all’individualismo preferiscono riunirsi in una coalizione.
Siamo lo spazio di convergenza per tutte le persone che lavorano nell’editoria libraria e che non hanno mai avuto un luogo – fisico, ma anche metaforico – in cui ritrovarsi, confrontarsi, cospirare. Insieme.
Siamo il sindacato di chi lavora con i libri e dietro ai libri.
Solo che per incarnare tutto ciò non bastano passaggi simbolici, servono passi molto pratici.

Siamo un’inchiesta permanente.
Abbiamo appena chiuso un sondaggio per ricostruire il lavoro editoriale in tutta la sua complessità. E tuttavia la fotografia di un settore che si tiene in piedi spingendo con tutto il peso sulla compressione continua del costo del lavoro, sfruttando l’isolamento di collaboratori e collaboratrici freelance, sovraccaricando di mansioni chi ha un contratto da dipendente, abusando della turnazione forsennata di stagisti e stagiste, evitando di pagare le royalties alle figure autoriali, di certo, non è sufficiente.
Perché, se ci fermassimo a parlare di tutto quello che non va e non fossimo capaci di vedere l’orizzonte oltre il dito che lo indica, non potremmo definirci un sindacato.

Aprile sarà il meno crudele dei mesi per chi lavora in editoria.
Oggi comincia il nostro countdown: le prossime tre settimane saranno un lungo e continuo fuoco d’artificio. Questo è il mese in cui rompiamo tutto.
Rompiamo con la vecchia diceria del “Chi lavora in partita Iva non può coalizzarsi”. Rompiamo con la monotona cantilena del “Perché ti lamenti, fai un lavoro bellissimo!”. Rompiamo con quella narrazione, diventata diktat, che ci ha fatto credere che fare un lavoro che ci appassiona implichi necessariamente uno scotto da pagare: chinare la testa, accettare qualunque condizione e alla fine ringraziare pure.

Rompiamo con l’idea consolidata di doverci identificare con il nostro lavoro.
Riscriviamo insieme l’incipit della nostra storia.
Se ci identificheremo con qualcosa, sarà con la lotta collettiva per i nostri diritti, con la rivendicazione di compensi dignitosi e compatibili con una vita libera, con la pretesa gioiosa di riappropriarci del nostro tempo.

Aprile sarà il meno crudele dei mesi se rimarrete con noi a vedere cosa succede.

Redacta

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di Redacta tempo di lettura: 2 min
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