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Progetto 4-eParent

Il tempo dei padri (freelance)

7 Ottobre 2024 Diritti, Genitorialità

Il tempo dei padri è adesso. Padri presenti, padri partecipi, padri… anche se sono padri partite IVA!

Lo scorso 26 settembre, la nostra consigliera Federica Ciccariello ha partecipato al convegno “Il tempo dei papà” organizzato a Roma dal progetto europeo 4e-Parent per presentare una proposta di riforma sui congedi genitoriali da inserire nella prossima Legge di Bilancio. 

Il progetto 4e-parent mira a promuovere l’impegno precoce dei padri nella cura come strumento di benessere familiare, di equità sociale per prevenire la violenza di genere.

Noi di ACTA abbiamo contribuito alla proposta dando voce alle esigenze dei freelance, prima fra tutte l’estensione della platea dei beneficiari del congedo di paternità anche ai liberi professionisti. 

Condividiamo l’obiettivo del progetto 4e-Parent e la necessità di lavorare in prospettiva per una paritetica condivisione delle responsabilità e della cura fra i genitori così come l’importanza della presenza paterna nei primi mille giorni per la salute infantile. Per questo, qualsiasi politica che voglia mettere al centro il benessere del bambino non può discriminare il minore alla presenza o meno del padre a seconda del fatto che il padre sia un lavoratore dipendente o un libero professionista. 

Perché congedi per i genitori

I congedi genitoriali e il congedo di paternità sono da sempre due dei focus principali  delle nostre battaglie per garantire anche ai freelance la possibilità di essere genitori con garanzie. Inoltre, promuovere un congedo più equo tra le figure genitoriali rappresenta un incentivo al lavoro femminile, per combattere il gap salariale e la differenza di opportunità di carriera delle donne. Gli ultimi dati presenti nel XXIII Rapporto annuale INPS così come i dati condivisi dal progetto 4-eParent purtroppo mostrano bene come la genitorialità, senza un’adeguata serie di misure a sostegno della natalità e dei neogenitori, modifichi notevolmente il reddito e il lavoro delle madri mentre il cambiamento della condizione lavorativa dei padri non è ugualmente sostanziale. 

Il congedo non è certamente l’unico strumento di equità parentale, ma è imprescindibile affinché un cambiamento possa avvenire. 

La nostra richiesta

In quest’ottica, la nostra richiesta a nome dei freelance è stata quella di estendere il congedo genitoriale ai padri alle medesime condizioni delle madri e  calcolare il compenso sugli ultimi 24 mesi precedenti l’evento di nascita o l’arrivo in famiglia del bambino –  invece che sui 12 mesi precedenti, come attualmente è.

Per capire l’importanza e l’urgenza di questa riforma facciamo un passo indietro e rispondiamo alla domanda: quali sono i diritti che ha un padre freelance? Al momento pochi, poco conosciuti. 

Quali sono i diritti dei padri freelance nel 2024

La “paternità”, un congedo equivalente alla maternità di 5 mesi a cavallo del parto o subito dopo, è prevista solo in casi gravissimi (morte prematura o grave infermità della madre o se affidatari esclusivi del minore). Quindi il congedo di paternità è considerato come un’opzione “alternativa”, che potrà essere richiesto solo in caso in cui la madre non possa ricevere l’indennità di maternità.

Per quanto riguarda poi il congedo parentale per padri freelance avevamo già spiegato in questo articolo quanto la situazione sia frastagliata e per nulla equa. I più fortunati al momento sono i padri liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS, che possono richiedere dai 3 ai 6 mesi di congedo parentale entro i 12 anni di vita del figlio, in condivisione con le madri. Se invece sono freelance, ma iscritti alla cassa Artigiani o Commercianti, o se lavorano come autonomi nel mondo dello spettacolo e sono iscritti al FPLS, il diritto scende a soli 3 mesi da fruire tassativamente entro il primo anno di vita del bambino. Per non parlare degli ordinisti che per ora non hanno diritto ad alcuna misura di congedo parentale.
 
Non sorprende quindi leggere le statistiche di accesso ai congedi di maternità obbligatoria e parentali e constatare quanto siano penalizzati i padri freelance.

A cosa puntare per un futuro più equo

Da qui il bisogno urgente, di cui ACTA si fa promotrice, di estendere anche ai padri freelance il congedo genitoriale.

Ma questo, a nostro avviso, è solo un piccolo passo verso la conquista di ulteriori urgenti necessità per i genitori freelance, tra cui:

trasparenza delle modalità di calcolo (e di pagamento) e modifica del periodo preso a riferimento per il calcolo (i 24 mesi precedenti al posto dei 12 mesi come attualmente è previsto);

ricezione automatica del conguaglio;

– possibilità di un congedo congiunto e non separato o alternato (non madre o padre, non un genitore alla  volta), ovvero la necessità di abolire l’obbligo di astensione dal lavoro per i periodi di congedo parentale. In questo modo si favorisce la  costruzione di una relazione a tre con il neonato e si favorisce in egual misura la partecipazione della coppia alla nuova vita. Una partecipazione che, è dimostrato, migliora anche il benessere del bambino, della coppia e quindi della famiglia stessa. 

Il lavoro da fare è ancora tanto, ma se guardiamo indietro alle battaglie che ACTA ha fatto e alle conquiste che abbiamo ottenuto non possiamo che essere ottimisti. Qualcosa cambierà, ma più siamo a far sentire la nostra voce e più presto cambieremo.

Se credi all’importanza delle nostre battaglie activati e sostienici!

Se credi all’importanza della presenza del padre e alla prevenzione primaria della violenza di genere con un focus sulle modifiche delle norme sociali e dei comportamenti e con l’obiettivo di promuovere una mascolinità accudente attraverso il coinvolgimento concreto dei papà fin dalla gravidanza, scopri di più sul progetto 4-eParent.

 

 

ACTA

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