Contiamoci per contare di più. Aderisci all'indagine ACTA sulla condizione del lavoro autonomo di seconda generazione.
31 Ottobre 2012 News, Vita da freelance
Se sei un professionista autonomo, con o senza iscrizione ad un ordine professionale, e lavori con una modalità non dipendente, qualunque essa sia (partita iva, collaborazione a progetto, collaborazioni occasionali, cessione di diritti d’autore, impresa o studio associato), dai il tuo contributo e compila subito il questionario ACTA.
Siamo tanti ma non siamo mai al centro dell’agenda politica. La nostra crisi e i nostri problemi non fanno notizia, anche se dobbiamo affrontarli senza il supporto di alcun ammortizzatore sociale. Conoscere la nostra situazione è un primo passo per uscire dall’ombra.
La crisi, le manovre finanziarie, la spending review , le modifiche normative incidono sul nostro lavoro e sulla nostra vita. Le fonti statistiche monitorano l’andamento della produzione industriale, dell’occupazione, delle retribuzioni, dei bilanci delle imprese…ma poco o nulla si sa di quanto sta accadendo a chi ha un’attività professionale autonoma, se tutti i settori sono ugualmente colpiti o se qualcuno va controcorrente, se le prospettive sono ancora di peggioramento o se ci sono segnali di ripresa.
Come sta cambiando la nostra situazione lavorativa? Come si evolve il mercato per i nostri servizi, come si riorganizzano i nostri clienti? La riforma del lavoro ci costringe a rivedere la nostra organizzazione? Contribuisci con le tue risposte all’indagine ACTA.
Investi 15 minuti adesso. Se vuoi che domani qualcuno parli di te.
Compila e invita a compilare il QUESTIONARIO ACTA.
9 Commenti
ALOAP
ReplyiL “pOPOLO DELLE PARTITE IVA NON HA VOCE IN CAPITOLO, NEL NOSTRO PAESE E TANTO MENO NELLA UE, A CONTRASTARE LEGGI VESSATORIE E DI LIBERALIZZAZIONE SELVAGGIA. I PROFESSIONISTI CHE NON CHIEDONO NIENTE A NESSUNO, PAGANO REGOLARMENTE LE TASSE E NEL CASO NON POSSONO VANTARE NESSUN DIRITTO NOI NON ABBIAMO CASSA INTEGRAZIONE NON ESISTONO ORARI DI LAVORO E NE’ SICUREZZA DI UN FUTURO VORREI COMNOSCERE QUALI ALTRE CATEGORIE DI LAVORATORI SAREBBERO DISPOSTE A LAVORARE A QUESTE CONDIZIONI !
.BELLE PROSPETTIVE DI LAVORO PEGGIO CHE NEL MEDIOEVO!!!!!
Alfredo Accatino
ReplyCiao, su questi temi ho pubblicato oggi il secondo articolo su Huffingotn post, andate a vederlo, e fatrmi sapere
http://www.huffingtonpost.it/alfredo-accatino/creativi-meglio-ucciderli_b_2048816.html
Anna Soru
ReplyDa oltre 8 anni stiamo lavorando per dare rappresentanza a questo mondo di creativi, che noi intendiamo con un’accezione ancora più ampia. Lo facciamo cercando di superare le visioni corporative, come ben chiarito nel nostro manifesto. E da oltre 8 anni elaboriamo proposte su fisco, previdenza, malattia, maternità … Confrontiamoci
Giuseppina Manca di Mores
ReplyE gli archeologi? Ancora e sempre sotto la voce “altro”? Che cosa dobbiamo ancora fare per testimoniare la nostra situzione e la nostra esistenza? Per favore, modificate l’elenco delle professionalità per compilare il questionario e aggiungeteci la parola “archeologo”!Grazie.
Giuseppina Manca di Mores
Presidente ANA (Associazione Nazionale Archeologi) Sardegna
ACTA
Replychiediamo scusa agli archeologi! abbiamo modificato l’elenco.
free-lance
Replyhttp://www.repubblica.it/economia/2012/11/12/news/nel_2015_il_web_generer_tra_il_3_3_e_il_4_3_del_pil_italiano-46464736/?ref=HREC1-7
bisognerebbe farlo leggere a chi parla ancora di sindacati e lavoro dipendente