Terminata l'indagine ACTA sul lavoro autonomo di seconda generazione
10 Dicembre 2012 Vita da freelance
Abbiamo chiuso l’indagine ACTA sulla condizione del lavoro autonomo di seconda generazione.
Ringraziamo chi ha partecipato e chi ha collaborato alla diffusione, un ringraziamento particolare alle associazioni che hanno pubblicizzato il questionario presso i loro aderenti.
I questionari raccolti sono stati 759, dei quali 744 sono risultati adeguati, dopo le operazioni di controllo e pulizia (abbiamo escluso questionari di dipendenti, lavoratori autonomi “tradizionali”, questionari doppi etc).
Ricordiamo che l’indagine non ha significatività statistica, ma è molto utile ad approfondire alcuni temi di particolare interesse per il nostro mondo e ad individuare cambiamenti in essere, anche perché il questionario conteneva un buon numero di domande aperte che hanno consentito di raccontare ed esemplificare
Hanno partecipato un po’ di più le donne (52,7%) e le generazioni degli anni ’70 e ’60 (rispettivamente 35,6% e 29,8%) , residenti soprattutto al Nord (62,9%), di cui quasi la metà in Lombardia (30,5%). Significativa anche la partecipazione del Centro (27,6%, di cui 13,4% nel Lazio), mentre è decisamente minoritaria la presenza del Sud (9,5%).
La professionalità più rappresentata é quella dei traduttori ed interpreti (26,7% delle risposte), che ancora una volta hanno dimostrato una grande capacità di mobilitarsi e a cui si deve anche la lieve maggiore presenza femminile sull’intero panel (se escludiamo il settore delle traduzioni, il peso delle donne è il 40%).
Molto importante anche la partecipazione dei professionisti dell’area comunicazione e pubblicità (18%) e dell’ ICT (13%), ma anche dei consulenti di strategia, direzione ed organizzazione (10,8%) e ricercatori/formatori/esperti di politiche pubbliche (9,7%).
Nelle prossime settimane pubblicheremo i risultati approfondendo di volta in volta uno dei temi indagati.
4 Commenti
ugo
ReplyPiù di 700 questionari mi sembrano un bel risultato. Quali saranno i temi che verranno approfonditi nelle prossime settimane?
Erica
ReplyIl peso delle donne è in linea con l’incidenza a livello nazionale sugli autonomi o siamo solo, come sempre, più maltrattate e più combattive?
Mi sembra anche importante la rilevanza di una certa età. Perchè si parla tanto di giovani, ed è assolutamente giusto, ma nn si deve dimenticare chi ha già contribuito parecchio (e non dico solo economicamente ) e deve e vuole ma nn può dare ancora molto.
Vediamo cosa ci diranno gli approfondimenti delle prossime settimane.
Elisa
ReplyScarsa la partecipazione dei professionisti del Sud.. Peccato! Invece sarebbe utile raccogliere maggiori informazioni su come lavoriamo, a livello indipendente, da Roma in giù. Mi chiedo se sia perché il lavoro autonomo al sud non funziona, non c’è, non viene scelto.. o cosa?