Una sintesi dell'assemblea ACTA a Roma
Nella sezione Verbali riservata ai soci è disponibile il verbale relativo alla prima parte dell’assemblea in cui è stato approvato all’unanimità il bilancio 2012 e la presidente Anna Soru ha ricordato quanto fatto l’anno scorso. Vale la pena leggerlo per capire l’entità delle azioni portate avanti dall’associazione.
Qui invece pubblichiamo un resoconto della nostra Barbara Imbergamo sull’assemblea nazionale dei soci ACTA tenutasi a Roma, sabato scorso 11 maggio 2013.
1. Comunicazione e organizzazione interna
“Chi è attivo si domanda perché gli altri non partecipano, chi non è nel Consiglio direttivo pensa che decidano tutto nel consiglio”
Il tema delle modalità per una migliore comunicazione interna e per individuare modalità organizzative è stato il primo argomento di confronto trattato all’incontro di sabato.
Il tema è stato esplorato alla luce di due specifiche questioni: la progressiva crescita di ACTA che rende necessaria l’individuazione di modi di comunicare efficaci e coinvolgenti e il desiderio di coinvolgere un maggior numero di soci e iscritti/e nelle attività.
La criticità principale che è stata rilevata nel funzionamento attuale è che alcune decisioni possono essere percepite da soci e iscritti come “calate dall’alto” e troppo poco condivise e di conseguenza, successivamente, poco sostenute.
Si è perciò provato a individuare delle soluzioni per fare sentire tutti partecipi, per esplicitare meglio le linee e le posizioni di ACTA, per comunicare a tutti.
Soluzioni ipotizzate:
– modificare il sito valutando la necessità di fare un investimento in questo senso;
– darsi una continuità di comunicazione con un appuntamento stabile e cadenzato via skype;
– verificare i destinatari della newsletter;
– fare girare i contatti delle varie zone in modo da poter scrivere mail personalizzate da Roma ai romani, da Firenze ai fiorentini, ecc.
– sperimentare sia maling list tematiche interne sia discussioni aperte sul sito.
Per quello che riguarda le modalità organizzative alcuni propongono di lavorare per campagne e intorno alle campagne aggregare un gruppo di lavoro (“task force”) che se ne occupi; qualcun altro propone di lavorare per “competenze” strutturando dei gruppi “capaci di” che entrino in attività a seconda delle necessità. Di fronte a ciascuna delle due soluzioni si intravedono pro e contro.
Per proseguire il confronto si sono formati due sottogruppi che elaboreranno delle proposte operative su comunicazione e organizzazione e che lavoreranno a ipotesi da presentare agli altri entro fine giugno.
2. Il futuro di ACTA: vogliamo crescere e come?
In questo secondo momento del confronto la discussione si è mossa intorno al tema della crescita di ACTA dal punto di vista numerico e degli obiettivi. A più riprese è sembrato che il discorso fosse difficile da districare e che tutte le ipotesi si riavvolgessero su se stesse in una dinamica da “viene prima l’uovo e poi la gallina o viceversa?” che si esemplifica bene con queste parole:
“Per coinvolgere di più dovremmo avere più soldi, ma per avere più soldi dovremmo avere più soci, dunque avere già coinvolto di più”.
Successivamente però sono stati messi a fuoco alcuni punti fermi:
ACTA è riconosciuta, in particolare sul tema dell’Inps come autorevole, offre un’aggregazione trasversale e non di settore professionale, ha un ruolo politico e una buona reputazione per la buona qualità delle proposte.
Ci si iscrive ad ACTA per diversi motivi: per militanza sindacale e per portare avanti un tema di diritti del lavoro che ACTA rappresenta in modo inedito rispetto al resto delle associazioni o per avere un servizio (consulenza commercialista, l’esperto risponde…).
Consapevoli che abbiamo dei competitor (Cna, Consulta delle professioni), e che il freelance è un target difficile da aggregare si è pensato di esplorare quali altri servizi potrebbero essere utili a chi si associa (recupero crediti? Gruppi d’acquisto scontati di materiale da lavoro) e di provare a declinare i servizi in un’ottica di accrescimento dei diritti (per esempio, come è stato fatto, la mutua salute per incrementare la tutela dei soci); di continuare a svolgere il ruolo politico che contraddistingue l’associazione.
Per portare dentro altri soci si è esplorata la possibilità di una tessera “crisi” a prezzo ridotto per chi ritiene di averne diritto a causa della forte crisi economica; e di coniugare l’obiettivo politico con campagne di promozione (come per esempio la raccolta firme Inps); ma anche di fare una campagna porta un amico/a o di dare a tutti/e un bannerino da mettere in calce alle mail con scritto “io sono socio ACTA”.
Per crescere e uscire dalla pura ottica di lavoro volontario si è pensato di esaminare attraverso quali strade si potrebbero incrementare le entrate di ACTA. È stata fatta una prima lista di idee che verrà esplorata nei prossimi giorni da un sottogruppo (Francesca, Barbara, Angelo, Elisabetta e da interpellare Elena Sinibaldi) che poi presenterà ipotesi di lavoro agli altri/e.
– Quote associative/donazioni
– Fondi da servizi (corsi, formazione, etc.)
– Convenzioni
– Sponsor
3. Quali campagne e obiettivi per il prossimo futuro?
Le proposte in questo senso sono state articolate pensando a un piano nazionale e a un piano regionale/locale e su tre macroaree: istituzionale/politica; comunicativa/culturale; movimento/mobilitazione. L’insieme delle proposte è stata organizzata nella matrice seguente.
Nazionale | Locale | |
Istituzionale/politica | Aspi: spingere per un sostegno al reddito che sia davvero universale | Fondo di garanzia per prestiti e recupero crediti (Regione Lombardia/Lazio/Toscana) |
33% l’aumento incombe su di noi continuare a occuparsene tenendo conto anche del fatto che avevano detto che quanto ricavato in più serviva per l’apprendistato che invece non è stato finanziato. | ||
Le nostre consulenze vengono considerate spesa corrente non investimenti e dunque ci sono meno incentivi a comprare i nostri servizi che una sedia di design. Fare pressioni per modificare queste norme. | ||
Comunicazione /culturale | In questo paese si rilancia l’economia sempre col “mattone” spingere per una vera campagna di investimento sui cervelli. | |
La “produttività” prevede degli sgravi in termini di detassazione e di decontribuzione a favore dei dipendenti. Sarebbe importante sottolineare che alla produttività contribuiscono anche i consulenti esterni. | ||
Dopo il manifesto scrivere un altro documento di elaborazione politica. | ||
Mobilitazione/movimenti | Flash mob di protesta e raccolta fondi | Spettacolo “Penso dunque pensiono” |
È possibile rivedere le registrazioni dell’assemblea sul canale YouTube di Millepiani, il coworking di Roma che ci ha messo a disposizione la sede e il servizio di streaming. Grazie a tutti e buona visione!
1a parte – 11 maggio a Roma: ACTA incontra e si incontra!
3 Commenti
Andrea
ReplyRitengo fondamentale fare in modo che i soci siano più partecipi. Concentrare incontri solo a Milano e Roma per me ad esempio è un fatto di isolamento non di aggregazione all’associazione che sento effettivamente poco vicina in questo senso, anche se la collaborazione e lo scambio mail funziona benissimo e ottengo sempre le risposte.
Vedi il fatto che Samanta Boni mi ha aiutato a fare da apripista per ottenere l’indennità di malattia Novembre 2012 e Gennaio/Febbraio 2013, quando ancora l’INPS non aveva il sito aggiornato come adesso.
Saluti.
cristina
ReplyCaro Andrea, i risultati che Acta ha fino ad ora raggiunto sono incredibili se pensi che si basa solo sul lavoro volontario di poche persone. Il salto può essere fatto solo con un incremento esponenziale degli iscritti paganti, che consenta di darsi una struttura retribuita (e puoi immaginare da solo quanti soci dovremmo raggiungere!! si tratta quindi di un obiettivo di medio-direi lungo- periodo) o su un incremento (forse altrettanto esponenziale)di lavoro volontario. Ciò detto ci sono sicuramente moltissimi margini di migliormanento, tra cui una maggiore presenza sul territorio, che senza l’aiuto di chi vive su quel territorio è però, per le forze che abbiamo ora, impossibile.
Come dice il nostro pay off “senza di te acta non c’è”: organizza una riunine con una ventina di persone interessate nella tua regione e qualcuno di noi (a sue spese,impegnando il suo tempo gratuitamente) volentieri verrà a parlarvi.
Le nuove tecnologie aiutano i movimenti poveri e nuovi (come insegna il movimento 5 stelle): la riunione di Roma era in diretta streaming, e solo 3 persone hanno ritenuto utile collegarsi…. partiamo da cosa ciascuno di noi può fare… Acta non è un sindacato con molti iscritti, fondi pubbici, una struttura pagata. Parafrasando frasi celebri: NON CHIEDIAMOCI COSA ACTA PUO’FARE PER NOI, MA.. 🙂
Buona giornata
Cristina Zanni Consiglio direttivo ACTA