Il 5 giugno audizione ACTA al Senato!
Abbiamo ricevuto una convocazione dalla Commissione lavoro al Senato!
Saremo auditi il 5 giugno prossimo alle 8,30.
L’audizione è stata programmata all’interno della discussione sui disegni di legge n.1428 e connessi in materia di delega del lavoro (jobs act).
Un disegno di legge che ignora il lavoro autonomo, coglieremo l’occasione per presentare le nostre richieste e una memoria scritta.
ACTA
7 Commenti
Marco
ReplyBene! Mi raccomando cogliete l’occasione per ricordare loro l’immonda proposta dell’aumento contributivo in gestione separata, sarebbe bello sapere se lorsignori sono disposti a riportare la contribuzione a livelli equi.
Grazie – Marco
FREE LANCE
ReplyNon solo l’immonda proposta della contribuzione INPS, ma anche:
1) la possibilità di versare i contributi ogni mese o ogni due mesi in modo da dedurre per competenza. Se apri una partita iva a gennaio i primi contributi li versi l’anno successivo, ed in questo modo non li puoi dedurre il primo anno. Di conseguenza l’intero reddito è imponibile sia previdenziale sia fiscale. Una mazzata del cinquanta per cento! Non solo: l’anno successivo devi versare anche gli acconti! Su redditi bassi è un suicidio.
2)Necessità di un sistema contabile semplificato per chi non dispone di granchè di beni strumentali, e la possibilità per chi non ne possiede proprio di optare per la tassazione sul reddito come un dipendente!
Per esempio non tutti sanno che la deducibilità delle spese per l’abitazione è inceppata da un dettaglio: se il proprietario loca ad “uso promiscuo” la cedolare secca non può essere praticata, di conseguenza le sue imposte aumentano e così il canone d’affitto….e la deduzione del cinquanta per cento delle spese per l’abitazione viene vanificata….
Insomma serve la possibilità di utilizzare la casa anche come luogo di lavoro e basta. Non si deduce niente ma si hanno le stesse detrazioni dei dipendenti….Secondo me sarebbe la cosa migliore per tutte le piccole partite iva (fermo restando, ovviamente, che in una abitazione non si può fare un negozio o una fabbrica, ma solo un ufficio in cui entrano una o due persone alla volta, esattamente come se entrassero due ospiti).
Alessandro
ReplyOttimo. Ragazzi, spingete per fargli dire no 33 e per un regime dei minimi con esonero da IVA indipendente da età/inizio dell’attività!
Christian73
ReplyForza! Facciamoci valere. È un occasione per ricordare il NO AL 33!!! Vogliamo una contribuzione più equa. Grazie Acta. Ancora una volta, mi sento orgoglioso della mia scelta di diventare socio e sostenervi.
Alliandre
ReplyFORZA ACTA!
No 33, minimi senza IVA e senza limiti di età, ma anche un’aliquota di tassazione PROPRIA MA NON sostitutiva dell’IRPEF, altrimenti le spese mediche e di assicurazione/pensione integrativa non sono scaricabili dalle tasse e ai redditi più bassi questi minimi non convengono ugualmente. per info chiedere a qualsiasi commercialista.
Qua non è che si diventa più giovani, e invecchiando le spese mediche aumentano, mica diminuiscono 🙁
cinzia landi
ReplyLa semplificazione delle tasse: non è possibile che una partita iva da 15-20 mila euro debba spendere 1000-2000 euro di commercialista per farsi fare i conti, è una vessazione incredibile. Volete il 50%? benissimo, se ho guadagnato 20mila vi do 10mila, poi i conti fateveli voi e mandate le diverse percentuali alle varie destinazioni.
Alessandro
ReplySu…. allora?