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ISCRO: l’hanno visto in pochi!

3 Febbraio 2022 Ammortizzatori sociali, Lavoro, News

Avevamo lanciato un breve sondaggio sull’ISCRO, per monitorare quanti conoscessero lo strumento, quanti avessero presentato domanda e l’iter di tali domande.

Naturalmente è un sondaggio che non pretende di avere significatività statistica, ma che è utile per dare qualche indicazione, in attesa di poter contare su dati ufficiali da parte dell’INPS.

Una misura poco conosciuta

Le risposte sono state molto poche, pochissime per i nostri standard: 118!

Già il fatto che abbia raccolto così poche risposte rappresenta un primo segnale di disinteresse o di non conoscenza dello strumento.
Ed in effetti la metà dei rispondenti (esattamente il 50,8%) ha dichiarato di non aver mai sentito parlare di ISCRO, qualcuno si chiede come mai…

Se non ne hanno sentito parlare coloro che seguono ACTA, nonostante l’attenzione che vi abbiamo dedicato sul nostro sito e sui social, possiamo immaginare quanto nei siano informati coloro che non ci seguono!

Le prestazioni della gestione separata non sono mai state veramente pubblicizzate, tanto che tutt’oggi, a 15 anni di distanza dalla loro introduzione, molti non sono a conoscenza dell’esistenza di una indennità di maternità e di malattia.

Con l’ISCRO questa tradizione di non informazione è stata mantenuta

Che cosa ne pensi dell’ISCRO?

Esaminando le risposte a questa domanda, escludendo chi non conosceva la misura o non si è ancora fatto un’idea, si individuano tre gruppi.

Un primo gruppo lo considera uno strumento interessante e utile.

Qualcuno lo approva senza riserve, magari perché l’ha ricevuto [credo sia un buon ammortizzatore; L’ho fatto; Utile; È un bene] o comunque con aspettative molto positive [L’attendevo con ansia, sembra utile -; ho compilato la domanda, mi sembra una occasione interessante – Potrebbe essere molto utile].

Altri l’approvano, in maniera più criptica [Le partite iva hanno diritto a una disoccupazione proprio come esiste per i dipendenti] o con l’idea che non sia sufficiente e debba essere migliorata [Un’ottima idea, ma andrebbe approfondita e ampliata in termini economici – Se pur con parecchie criticità, penso sia da apprezzare come iniziativa che possa migliorare nel tempo – Meglio di niente] .

Un secondo gruppo, il più numeroso, approva l’introduzione di un ammortizzatore sociale ma è molto critico sull’ISCRO:

  1. perché troppo restrittivo nelle condizioni di accesso: la misura di per sé è buona cosa, ma le condizioni erano limitanti – Ogni cosa nuova a sostegno è interessante ma accedervi è impossibile. – I criteri sono troppo stringenti perché sia una misura valida. – Requisiti per accedervi ridicoli! – Troppi vincoli all’accesso. – Criteri troppo selettivi. – Platea troppo limitata. – I criteri sono molto limitanti. – Limite di reddito troppo bassa: equivale alla no tax area di un dipendente….- Mi è sembrato un dovuto passo avanti, ma le condizioni restringono troppo il bacino di utenza.
  2. perché inadeguata per risorse erogate e/o durata: Buona la proposta ma troppo macchinosa per avere pochi spiccioli – Perché l’ISCRO dura 6 mesi? I dipendenti sono tutelati da diversi tipi di cig alternate che arrivano con il covid a coprire più di 2 anni. Perché l’ISCRO durante il covid? È una grande stronzata, avrebbero dovuto fare una ISCRO-Covid specifica per l’emergenza e una ISCRO ordinaria, entrambe da alternare senza limiti, così come è concesso ai dipendenti. L’elemosina va sempre agli autonomi.
  3. Per come è stato gestito: Aiuti che dovevano essere erogati subito, condizioni quasi impossibili per accedere, se si accede poi non rispettano i pagamenti (ricevute le prime tre rate, poi il nulla cosmico). -Gestita malissimo.

Infine, alcuni appaiono sfiduciati, se non apertamente contrari: Penso sia inutile! Requisiti irraggiungibili e fatti apposta per avere poche domande ed eliminare la misura – Considerati i vincoli di accesso è pressoché inutile, se non addirittura un semplice pretesto per aumentare i contributi della Gestione Separata.- Un’assurdità. Nell’anno in cui una persona ha eventualmente guadagnato meno di 8.145€, questa persona è già a gambe all’aria e non arriva all’anno successivo per poter ottenere questa indennità.- Assolutamente inutile.

Pochi hanno richiesto ISCRO, molti gli esclusi dai vincoli di accesso

Dei 58 che sapevano dell’esistenza dell’ISCRO, 18 hanno fatto richiesta dell’indennità (il 31%).

Altri 24 dichiarano di aver registrato un calo del reddito, ma non rientravano nelle condizioni di accesso.

I rimanenti o non avevano registrato una diminuzione del reddito (11), o non avevano abbastanza informazioni o infine non sono riusciti a presentare la domanda.

Esito dell’iter

Delle 18  domande presentate, 3 sono state rifiutate, 8 non sanno ancora nulla o non hanno completato la pratica e 7 sono state accettate.

Le motivazioni delle pratiche respinte sono la mancanza dei requisiti (in un caso c’è stato ricorso).

Delle 7 domande accettate, 2 non hanno ancora portato all’erogazione di indennità, 5 hanno ricevuto le prime rate (in genere le prime tre).

Conclusioni

Sono emersi due elementi di ostacolo.

Il primo è l’informazione, dato che la metà dei rispondenti non sapeva neppure dell’esistenza di questa indennità.

Il secondo sono le condizioni d’accesso, che si sono confermate troppo restrittive  anche in un anno in cui la caduta del reddito è stata eccezionale e generalizzata.

Possiamo concludere che l’interesse verso un ammortizzatore sociale è nel complesso elevato, ma uno strumento di welfare per essere considerato tale deve essere accessibile  e l’ISCRO non lo è.

ACTA

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di ACTA tempo di lettura: 3 min
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