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In marcia per Francesca. Dedicato a Francesca Pesce.

8 Marzo 2022 Dal mondo, Eventi

Una lettura di “Marcia Mondiale delle Donne 2000”, a cura di Nadia De Mond, Nicoletta Pirotta, Marilena Pelli.

ACTA ha scelto di presentare questo libro con una doppia voce: una donna e un uomo, una persona che conosceva Francesca Pesce, una che non la conosceva perché ci sembra bello scrivere su passato e futuro partendo dalla presentazione del libro.

Oggi ricorre un 8 marzo particolare, drammatico, impegnativo e profondamente riflessivo per il mondo post-pandemia.

Due anni esatti dal primo lockdown, due anni che hanno messo profondamente in crisi l’obiettivo dell’Agenda ONU 2030 che colloca la Gender Equality come quinto pilastro per un mondo “pacifico, prosperoso e sostenibile”. La pandemia ha rallentato il cammino per il riconoscimento della Gender Equality come fondamentale diritto umano, dimostrando che siamo ben più lontani di quanto l’ONU auspicasse qualche anno fa.

Oggi è un giorno simbolico, una ricorrenza in cui fermarsi e riflettere, ricordare anche chi ha vissuto in prima linea per costruire un mondo migliore e più equo, come Francesca Pesce. 

“In marcia per Francesca” catapulta il lettore nella vita e nel ricordo di una donna straordinaria capace di grandi amicizie, di impegno quotidiano e di incrollabile fiducia nell’umanità.

Le origini di quella che oggi è la Giornata Mondiale delle Donne si perdono e si confondono negli archivi e nella ricostruzione storica degli inizi del XX secolo, correlando apparentemente “piccoli” — ma impetuosi — eventi storici in un movimento internazionale prima, globale poi. 

Avrebbero immaginato le prime suffragette che cento anni dopo le donne di tutto il mondo avrebbero marciato insieme, costruendo un evento e una rete culturale di portata mondiale?

Leggendo, mi è apparso quasi evidente come sia stato proprio il proliferare di una miriade di apparentemente “piccoli” eventi legati alle rivendicazioni femminili a dare vita a un cambiamento storico e culturale epocale. Ogni 8 marzo ricordiamo non solo l’impegno delle donne in questo cammino ma anche il legame con aspirazioni più ampie, da sempre legate alla lotta femminista: pace, diritti umani, parità, welfare per tutti, ovunque e sempre. 

E Francesca Pesce è stata una protagonista, a cui spetta il merito di aver costruito metro dopo metro la grande Marcia Mondiale delle Donne, credendo che un mondo migliore e più equo fosse non solo auspicabile, ma possibile. 

In due anni di pandemia le donne hanno pagato un prezzo altissimo. Già alle prese quotidianamente con i tetti di cristallo e la discriminazione sul posto di lavoro, le donne di tutto il mondo si sono ritrovate — seppur in modalità diverse — di nuovo alle prese con i confini delle mura domestiche. 

Violenza domestica, disagio psichico e difficoltà economiche sono esplose come un ordigno nella quotidianità già precaria di molti di noi, in tutto il mondo. 

I lavoratori autonomi, senza un sistema di welfare reale e realmente supportante per la famiglia e la salute hanno avuto un ruolo spesso silenzioso e una voce sfocata e attutita sia in Italia che all’estero.

E anche in questo Francesca Pesce era in prima linea: a fianco di tutti i freelance e di tutte le donne del mondo. 

Non ho avuto il privilegio di conoscere Francesca di persona. L’ho ascoltata parlare molte volte — a Roma non era infrequente poter assistere a un suo intervento pubblico — e in diverse occasioni. Mi ha sempre dato la sensazione di essere una donna tenace, con una visione ben chiara e lucida sul bene comune. 

Una donna a cui oggi avremmo guardato, chiedendole consiglio su come davvero celebrare questa ricorrenza. 

“In Marcia Per Francesca” raccoglie testimonianze di donne combattive e tenaci, che hanno creato una comunità internazionale attiva e vitale intorno alla Marcia Mondiale delle Donne. 

Fra le righe, in ogni parola, emerge Francesca Pesce. 

Oggi leggo questa raccolta di vite, di ricordi e di desideri, aspirazioni e volontà e trovo un senso profondo e ben più grande. Dalle testimonianze emerge un attivismo determinato, quotidiano, costante. L’attivismo aperto e solidale, forte di considerare un diritto una conquista per tutti che rende l’8 marzo una ricchezza da condividere e celebrare.

In un suo intervento pubblico, Francesca aprì il dibattito dicendo “Parto dalla mia esperienza, come noi donne tendiamo a fare”. 

E così il volume raccoglie le voci, i passi e i pensieri di moltissime donne che hanno condiviso con lei una parte del lungo cammino verso l’uguaglianza nei diritti. 

Leggerlo è un viaggio e una ricerca allo stesso tempo. 

Un ottimo modo per riflettere oggi, 8 marzo 2022, sulla strada già fatta e su quella che ci resta da fare.

(Caterina Giannottu)

 

Per chi come me ha avuto la fortuna di conoscere Francesca Pesce questo libro è un insieme di emozioni forti.

L’attivismo politico multiforme di Francesca è il filo conduttore di tutta la sua vita e le pagine scritte dalle sue amiche ne sono una testimonianza limpida, affettuosa, commuovente. Questo libro racconta il segno che Francesca ha saputo lasciare in ciascuna di loro e rimanda a quello che ha lasciato in ciascuno di noi. Racconta della sua capacità di coinvolgere, accogliere, ascoltare attivamente, prendersi cura delle persone con autenticità. La Marcia Mondiale delle Donne del 2000 è stato un evento straordinario perché ciascuna delle autrici racconta il proprio protagonismo in una dimensione politica di leadership diffusa e plurale. Un attivismo profondo che parte da valori altrettanto profondi e vivi e che Francesca ha portato con sé in molte delle esperienze politiche che ha condotto nella sua vita. A partire dalla esperienza Scout passando dal femminismo come attivista della Marcia, dalla lotta alla violenza sulle donne, all’impegno per la pace e la lotta alla povertà, alle attività politiche per la difesa dei diritti dei freelance con ACTA, alle attività di volontariato per la Casa delle Donne Lucha y Siesta, per le persone in transito dal nostro paese con Baobab Experience e per i pazienti con tumore al pancreas con l’associazione Codice viola. In molte delle sue esperienze politiche ha cercato la dimensione internazionale: lo è stato con la Marcia Mondiale delle Donne così come per i diritti dei freelance che l’ha portata ad essere vicepresidente di EFIP e ideatrice della European Freelance Week.

A mettere in fila tutte queste attività traspare l’incredibile carrellata di esperienze politiche su molti fronti anche molto diversi tra di loro e restituisce la complessità e nello stesso tempo la sincera e straordinaria forza propulsiva delle sue azioni che hanno sempre saputo coniugare la visione, passione, semplicità. Un attivismo concreto fatto con il corpo senza mai perdere di vista il profondo senso di giustizia che ha guidato la sua esistenza.

Il libro che mette insieme 15 testi di donne che hanno condiviso con Francesca l’esperienza della Marcia Mondiale delle Donne ci porta a riflettere sulla necessità di creare relazioni, aprire confini, governare processi complessi tutte cose che Francesca sapeva fare bene con grandissima intelligenza, uno spontaneo spirito di cooperazione, un trainante approccio positivo, una fulgida generosità e un sorriso negli occhi capace di guardare nel profondo delle persone.

Tutte e tutti noi abbiamo ricevuto una eredità da Francesca: è stata capace di trasformare il mondo perché è riuscita a trasformare un pezzettino di tutte le persone che l’hanno incontrata, ha lasciato i luoghi che ha frequentato in una situazione migliore di come li aveva trovati perché ha saputo farci capire la rivoluzione che c’è nei gesti semplici. 

Questo spirito continua nelle persone che hanno avuto l’idea di scrivere questo libro e che hanno deciso di devolvere il ricavato a RAWA – Revolutionary Association of the Women of Afghanistan (Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afghane) perché Francesca oggi è in tutte le donne che fanno la rivoluzione.

Nell’ultimo messaggio che ho ricevuto, Francesca mi diceva di “fare cose belle”. Sintesi allo stesso tempo dello spirito che la ha unita a tutte le persone che ha incontrato e la luminosa rappresentazione della grazia del suo cuore.

(Giulio Stumpo)

 

Se vuoi sostenere l’Associazione Codice Viola per i pazienti affetti da Tumore al Pancreas clicca qui:

 

 

Foto:  https://www.lumsanews.it/non-una-di-meno-la-marcia-delle-donne-di-roma/ 

ACTA

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1 Commenti

  1. Mariapia Polidori Pesce

    Reply

    Grazie per l’ottimo ricordo della.mia adorata figlia. Si, era proprio così come descritto e manca tanto perché sapeva dare tanto.

    8 Mar 2022

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In marcia per Francesca. Dedicato a Francesca Pesce.

di ACTA tempo di lettura: 5 min
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