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Assegno Unico Universale per i Figli

COS’È?

L’Assegno Unico Universale per i Figli (AUUF) è una misura di supporto alla genitorialità operativa a partire da marzo 2022. L’assegno è stato istituito con il decreto legislativo n. 230/2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 309 del 30 dicembre 2021.

Nello specifico si tratta di un sostegno economico a favore di tutti i nuclei familiari con figli a carico a partire dal 7° mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni di età. Per i figli disabili non ci sono limiti di età. L’assegno è UNICO perché accorpa una serie di trasferimenti monetari esistenti sin qui e UNIVERSALE perché destinato a tutti i genitori indipendentemente dal loro status lavorativo.

PERCHÉ UNICO?

Dal mese di marzo 2022 decadono le altre misure a sostegno della famiglia, come il Premio alla nascita o all’adozione (bonus mamma domani), l’assegno di natalità (bonus bebè), il bonus tre figli, gli assegni familiari (ANF) e le detrazioni fiscali per figli al di sotto dei 21 anni. Restano invece validi il bonus asilo nido e l’assegno di maternità concesso dai comuni alle mamme disoccupate.

Chi è in possesso dei requisiti necessari, e non avesse ancora fatto domanda, potrà comunque richiedere gli assegni al nucleo familiare fino a 5 anni indietro. Per i dettagli vi invitiamo a consultare il nostro Infopoint dedicato.

Sarà anche possibile continuare a beneficiare degli sgravi fiscali per gli oneri sostenuti a favore dei figli, ad esempio ristorazione scolastica, sport, trasporti, spese mediche, ecc. (vedi decreto Sostegni ter n. 4/2022) nella misura del 19% e con varie soglie limite.

PERCHÉ UNIVERSALE?

L’assegno è garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli minorenni a carico e/o con figli maggiorenni fino a 21 anni di età purché studenti, impegnati nel servizio civile, in un tirocinio o in un’attività lavorativa con reddito inferiore a 8mila euro annui oppure disoccupati in cerca di lavoro registrati presso gli uffici per l’impiego. Non ci sarà più una distinzione in base alla cassa previdenziale di appartenenza e anche i disoccupati potranno beneficiarne. Una buona notizia per tutte le categorie finora escluse da ogni tipo di sussidio familiare, come la maggior parte dei lavoratori autonomi.

QUANTO SPETTA?

L’importo mensile nel 2024 va da un massimo di 189,2 euro a figlio (96,90 euro per i figli maggiorenni) per chi ha un ISEE inferiore a 17.090,61 euro a un minimo di 57,2 euro a figlio (28,50 euro per i figli maggiorenni) per tutte le famiglie con ISEE pari o sopra i 45.575 euro oppure che non presentano l’ISEE. Chi fosse sprovvisto di ISEE può comunque richiedere l’assegno fin da subito. In un primo tempo l’importo sarà erogato al minimo previsto per ogni figlio, ma una volta che l’INPS avrà acquisito automaticamente la documentazione ISEE del richiedente, l’assegno sarà ricalcolato in base alla soglia di appartenenza. Si riceveranno quindi eventuali quote di conguaglio.

Sono previste alcune maggiorazioni in caso di disabilità, madri under 21 e dal terzo figlio in su che variano a seconda della soglia ISEE.

COME RICHIEDERLO?

La domanda per il riconoscimento dell’assegno ha validità annuale (da marzo a febbraio) e andrà pertanto rinnovata ogni anno. Può essere presentata in modalità telematica all’INPS tramite l’apposito servizio oppure presso patronati e CAF. La procedura è aperta da gennaio 2022. Chi ha presentato domanda entro il 28 febbraio 2022, inizierà a ricevere l’assegno mensile a partire dalla metà di marzo.

Chi non avesse ancora richiesto l’AUUF è bene lo faccia entro giugno. In questo caso riceverà anche gli arretrati di marzo, aprile, maggio e giugno.

Chi infine presenterà domanda dal 1° luglio in poi riceverà l’assegno a partire dal mese successivo.

Chi percepisce il reddito di cittadinanza, riceverà direttamente la quota spettante per i figli a carico sulla carta RdC senza bisogno di fare domanda.

Chi beneficia del reddito di inclusione che ha sostituito quello di cittadinanza, dovrà presentare una nuova richiesta per continuare a ricevere l’assegno unico per i figli a carico.

Occorre essere in possesso dei codici fiscali dei componenti del nucleo familiare e dei dati per il pagamento. Non è necessario allegare la documentazione ISEE che, se presente, verrà acquisita in automatico da INPS una volta presentata la domanda.

CHI DEVE PRESENTARE LA DOMANDA?

Uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale, oppure il tutore, o anche il figlio maggiorenne per sé stesso. In caso di genitori separati e/o non conviventi vi è la possibilità di dividere al 50% l’importo dell’assegno. In questo caso la domanda avviata da uno dei due genitori, dovrà essere completata dall’altro.

È importante che vi sia corrispondenza tra il richiedente beneficiario della prestazione e l’intestatario del conto corrente indicato per l’accredito dell’assegno. Quindi fate attenzione all’IBAN che inserite. È possibile inserire anche l’IBAN di un conto cointestato.

Per maggiori informazioni vi suggeriamo di consultare il sito dedicato all’Assegno Unico Universale, dove troverete anche un simulatore, una sezione di Domande e risposte con le varie casistiche e un tutorial che spiega come fare domanda sul sito dell’INPS.