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Il FPLS è il Fondo di Previdenza dei lavoratori dello Spettacolo, è la vecchia cassa ENPALS confluita nell'INPS. È una cassa complicata, con differenze legate alla professione e alla tipologia di contratto e che in più ha alcune eccezioni (musicisti). All’interno del lavoro dello spettacolo esistono infatti diversi raggruppamenti, che definiscono obblighi e tutele.

CHI AFFERISCE AL FPLS?

  • Gli artisti: ovvero un insieme di lavoratori che vi aderisce per la qualifica. Vari decreti definiscono l’elenco di qualifiche che obbligano all’iscrizione a questa cassa.
    • Se sono lavoratori dipendenti a tempo determinato o lavoratori autonomi appartengono al GRUPPO A.
    • Se sono lavoratori dipendenti a tempo indeterminato appartengono al GRUPPO C.
  • I lavoratori che svolgono un’attività funzionale a uno spettacolo e che vi aderiscono solo per tali attività. Ad esempio, un elettricista aderisce al FPLS se è incaricato di curare la parte elettrica di uno spettacolo, per altre attività fuori dallo spettacolo verserà i contributi alla cassa artigiani.
    • Se sono lavoratori dipendenti a tempo determinato o lavoratori autonomi appartengono al GRUPPO B.
    • Se sono lavoratori dipendenti a tempo indeterminato appartengono al GRUPPO C.

Per individuare quali sono le attività del FPLS e il gruppo di appartenenza si veda l’elenco fornito dal D.M. 15 marzo 2005. Circ. n. 155/2021.

Da segnalare che con la legge 26/2021 sono state introdotte nel FPLS anche alcune attività di insegnamento e promozionali.

L’appartenenza a uno dei gruppi di cui sopra è rilevante per l’applicazione dei contratti collettivi e per il raggiungimento dell’annualità di contribuzione, che è necessaria per avere la possibilità di accedere alle prestazioni previdenziali.

QUANTO SI VERSA

A prescindere dalla tipologia della natura del rapporto di lavoro e del relativo contratto stipulato (contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato, contratto di collaborazione a progetto, contratto di lavoro intermittente, ecc.), l’onere è del 33% (eccezione: 35,7% per ballerini e tersicorei) della base contributiva e pensionabile, di cui due terzi, pari al 23,81%, a carico del datore di lavoro/committente e un terzo, pari al 9,19%, a carico del lavoratore.

TUTELE

Il versamento dei contributi è condizione necessaria per avere diritto a:

ONERI BUROCRATICI A CARICO DEL COMMITTENTE

I vari obblighi burocratici (iscrizione all’INPS, obbligo di versare i contributi, comunicazioni obbligatorie al centro per l’impiego, presentazione del certificato di agibilità, assicurazione presso INAIL) anche nei casi di rapporto di lavoro autonomo sono a carico del committente.

ECCEZIONE:  le attività musicali

Queste sono inserite nell’elenco delle figure obbligatoriamente iscritte al Fondo dello spettacolo nel 2003 (con la legge finanziaria per il 2004, comma 98 dell’art. 3 della L. 350/2003), ma per esse valgono condizioni un po’ diverse rispetto agli altri lavoratori dello spettacolo.

Prendendo atto della difficoltà da parte dei gestori, soprattutto di piccoli esercizi pubblici, a versare i contributi al FPLS (allora era ENPALS), il legislatore ha dato direttamente ai lavoratori autonomi che esercitano un’attività musicale la facoltà di fare i versamenti. Gli obblighi a carico del committente non sono assoluti, quindi di fatto dovrà provvedere il musicista.

Sarà cioè il musicista a:

  1. effettuale l’iscrizione al FPLS;
  2. versare i contributi all’INPS e trasmettere la denuncia;
  3. presentare il certificato di agibilità.

FAQ – Frequently Asked Questions

Nel FPLS il minimale è calcolato in contributi giornalieri e dipende dal gruppo di appartenenza.

Un anno contributivo convenzionalmente è di 312 giorni in questo settore (12 mesi di 26 giornate ciascuno). I giorni necessari per maturare un’annualità di contribuzione sono:

Gruppo A 90 contributi giornalieri (per attori cinematografici e audiovisivi ogni giornata è computata doppia sino a 90 giornate)

Gruppo B 260 contributi giornalieri

Gruppo C 312 contributi giornalieri

Quindi un artista del gruppo A si vedrà riconosciuto un anno di lavoro (ai fini della pensione e di accesso alle altre indennità) se ha versato contributi per almeno 90 giornate in un anno.

Se questo minimale non è raggiunto, ai fini pensionistici vengono accreditati dei periodi (in mesi) proporzionali alle giornate coperte da contribuzione.

È un documento preventivo (che serve come controllo e deterrenza dall’evasione, un po’ come la comunicazione obbligatoria) attraverso il quale il datore di lavoro, committente o titolare dell’impresa di spettacolo, segnala all’INPS che un lavoratore non subordinato si esibirà il giorno X nella location Y e per tale esibizione percepirà un compenso sul quale verranno versati i contributi previdenziali INPS sul Fondo Pensione Lavoratori Spettacolo. Questo certificato non va presentato per le attività che obbligatoriamente afferiscono al FPLS in seguito alla legge 23 luglio 2021 n. 106, ovvero per le attività di lavoratori dello spettacolo nell’insegnamento, formazione e promozione di spettacoli.

Nelle attività musicali è il musicista a doverlo presentare.