Radicali italiani: l'INPS deve restituire i contributi non trasformati in pensione
4 Aprile 2011 Eventi, News, Previdenza
I radicali italiani hanno lanciato un’iniziativa per chiedere all’Inps la restituzione dei “contributi silenti”, ovvero di quei contributi che non vanno a costituire il montante pensionistico perché non è stato raggiunto il numero di anni necessario ad una pensione o alla totalizzazione (riunificazione gratuita di contributi versati su gestioni diverse). Nel caso della gestione separata la totalizzazione è consentita solo se ci sono 3 anni di versamenti.
Il ragionamento dei radicali è molto semplice e condivisibile: se verso dei soldi per avere una pensione, ma in realtà non avrò diritto a percepirla, è giusto che questi soldi mi vengano restituiti.
A tale scopo hanno presentato una proposta di legge (firmatari Maurizio Turco, Rita Bernardini, Marco Beltrandi, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci ed Elisabetta Zamparutti) ed hanno lanciato una campagna, che culminerà il prossimo 20 maggio con la Prima Giornata Nazionale dei Silenti.
4 Commenti
Marcello
ReplyOttima iniziativa,
alla fine un colpo di quà e uno di là, qualche cosa si smuoverà! Che fà pure rima! Non arrendiamoci cari colleghi.
Marcello
GERARDO DI MURI
ReplyE’ UNA INIZIATIVA ENCOMIABILE E SACROSANTA ED E’ PROPRIO PER QUESTO CHE NON SI RIESCE A CAPIRE PERCHE’, COME ASSOCIAZIONE DI LIBERI PROFESSIONISTI SOGGETTI AL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI NELLA FAMIGERATA GESTIONE SEPARATA, NON VI SIATE AGGREGATI ALLA BATTAGLIA PROMOSSA DAL PARTITO RADICALE E DALL’ANCOT!
Petra Haag
ReplyOttima iniziativa!
Grazie a chi si attiva. A quando anche il riconoscimento della malattia certificata senza ospedalizzazione?
Petra, iscritta nella gestione separata