Gestione Separata INPS: quando le sanzioni pesano più del non versato
13 Luglio 2011 News, Previdenza, Vita da freelance
Mi faccio interprete del caso di una amica ex partita iva che ha ricevuto in questi giorni la cartella di pagamento dall’INPS di Varese: per l’anno 2005, a causa del mancato versamento dei contributi alla gestione separata, si trova oggi a dover pagare 11.800 euro per contributi non versati e – udite udite – 9.300 euro di sanzioni. Per un totale di 21.200 euro, pagabili a rate col modico tasso del 9%!!!
Chiedo agli amici che ci leggono di segnalare casi del genere per dare un consiglio alla nostra amica. Nella lettera viene detto che il pagamento deve avvenire entro 30 giorni, mentre il ricorso potrà essere fatto entro 90 giorni: secondo voi è meglio pagare subito e poi fare ricorso oppure fare prima ricorso? Avete nominativi di commercialisti preparati sulla materia (in area milano-varese) da consigliare?
Fateci sapere la vostra opinione ed esperienza. Scatta la solidarietà tra Partite IVA.
732 Commenti
Alessandro
Reply11.800 Euro non mi sembrano una svista e, considerando la condizione media degli iscritti alla Gestione Separata, non mi sembra nemmeno una cifra compatibile con redditi particolarmente bassi. Il motivo del mancato pagamento?
Samanta Boni
ReplyTutto questo è semplicemente assurdo. Ho chiesto al mio commercialista e ti farò sapere che ne pensa. Hai provato a sentire il commercialista attivo su Milano-Varese convenzionato con ACTA?
Ornella
ReplyAttenzione perché una volta rateizzata la cartella sarà necessario pagare tutte le rate prima di poter presentare ricorso e ottenere il rimborso (qualora ci fosse stato un errore). E per un totale di oltre 20.000 euro potrebbero essere diversi anni di rate…
Se pensa che ci siano gli estremi (errore, incongruità del mancato versamento, etc.) dovrebbe presentare subito la domanda di ricorso tramite avvocato, quantomeno per fermare l’emorragia degli interessi. Io ricordo che i gg per presentare ricorso sono 60 dalla notifica della cartella, ma non vorrei sbagliare…
romano calvo
ReplyIl motivo del mancato pagamento è dovuto ad una effettiva violazione di legge (l’idea sbagliata per cui se chiudi la partita iva non devi più pagare le rate inps, pregresse). Il problema è l’entità delle sanzioni (nemmeno una banca potrebbe applicare una rivalutazione così esosa).
Non ho gli estremi del commercialista convenzionato con ACTA: Samantha, si può rendere pubblico?
Samanta Boni
ReplyRomano, accedi come socio ACTA e fai clic da questa pagina al servizio che ti interessa: https://www.actainrete.it/servizi/convenzioni/
Troverai tutti gli indirizzi e-mail e gli estremi per rivolgerti ai consulenti convenzionati. In bocca al lupo per la tua amica!
Satira
ReplyLa satira per questo post è facile facile, prendi l’esempio di Santa Marina Berlusconi e non pagare… Se hai immobili li vendi tramite notaio a chi vuoi tu e all’importo che decidi tu, i soldi li ritiri in contanti e li spendi per pagarti debiti pregressi o in cibo e vestiario, se hai stipendio da dipendente credo che non te la scamperai proprio purtroppo!
Chiaramente la mia è solo satira non spingo nessuno a fare il furbo: la tranquillità e l’onestà sono impagabili, ci sono forse degli strumenti per verificare se quello che chiedono era veramente dovuto, purtroppo se c’è di mezzo equitalia ne sento veramente di cose ingiuste…
luca
Replymi sembra opportuno rilevare che nella manovra finanziaria in corso di approvazione c’è una norma di interpretazione autentica che esclude che debbano pagare i contributi alla gestione separata Inps coloro che svolgono un’attività il cui esercizio sia subordinato all’iscrizione ad un albo.
si tratta nello specifico dell’articolo 18, comma 12 che così recita:
L’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, si interpreta nel senso che i soggetti
che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo tenuti
all’iscrizione presso l’apposita gestione separata INPS sono esclusivamente i soggetti che svolgono
attività il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali, ovvero
attività non soggette al versamento contributivo agli enti di cui al comma 11, in base ai rispettivi
statuti e ordinamenti, con esclusione dei soggetti di cui al comma 11. Resta ferma la disposizione di
cui all’articolo 3, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103. Sono fatti
salvi i versamenti già effettuati ai sensi del citato articolo 2, comma 26, della legge n.335 del 1995.
Romano Calvo
ReplyCari colleghi,
che fossero esclusi gli iscritti agli ordini credevo già di saperlo, non so la manovra che cosa possa aggiungere.
Per quanto riguarda la “satira” posso rispondere che viene il momento in cui cui non c’è più motivo di scherzare, nè di perdere tempo con chi ha bisogno di accarezzare il priopro ego. Parliamo di merito, cioè di cose serie. Non è obbligatorio scrivere tutte ciò che passa per la mente.
susanna botta
Replyin passato (e sicuramente accadrà anche in futuro) anche io non ho versato i contributi dovuti alla gestione separata, ma la mia commercialista afferma che la sanzione è pari a quella applicata per il mancato pagamento dell’IVA (ovvero il 30% del dovuto) più ovviamente gli interessi. Allora l’unica spiegazione per la sanzione di oltre 9000 euro potrebbe essere il fatto che a non essere pagata è stata una cartella esattoriale già in mano a Equitalia. A me è successa la stessa cosa con una multa non pagata che da 200 euro è arrivata a più di 1000. forse in questo caso il fatto che sia stata abolita la funzione di Equitalia (ma per tutti i tipi di sanzioni o solo per i tributi locali?)potrebbe essere un fatto positivo della manovra.
susanna
luca
ReplyCaro Romano, non è proprio così e infatti la norma di interpretazione autentica sta a dimostrare che non fosse così chiara la questione.
Proprio nei giorni precedenti e sin dal 2010, nell’ambito della nota operazione poseidone, l’Inps ha inviato un numero impressionante di messe in mora anche a professionisti iscritti a ordini vari chiedendo il pagamento dei contributi per l’anno 2005.
romano
ReplyGrazie delle utili informazioni. Tenete conto che la cartella NON arriva da Equitalia ma direttamente dall’INPS di Varese. Come gentilmente mi ha segnalato Mario, c’è in ballo la prescrizione che dovrebbe scattare dopo 5 anni. Comunque vediamo come va a finire. In fondo è meglio tenersi preparati.
Alessandro
ReplyIn tutta sincerità non riesco a vedere nulla di male nel punire duramente chi tenta di fare il furbo (in modo più o meno consapevole e malizioso). Forse ho capito male, ma qui c’è stata una chiara evasione volontaria di un versamento INPS ingente, quindi non trovo assolutamente ingiusta l’entità della sanzione (di sanzione si tratta, non di semplici interessi).
Diverso è il caso in cui per aver sbagliato ad approssimare una cifra decimale in bona fede, vengono comminate sanzioni folli (come i circa 200 Euro chiesti a mio padre per aver pagato pochi centesimi di ICI in meno alcuni anni fa).
Chiediamoci piuttosto se fosse equo chiedere il versamento di 11.800 Euro per avere in cambio una pensione ridicola!
luca
Replybeh, non sono d’accordo col discorso della furbizia, in quanto ove trovasse approvazione quella norma che ho riportato, significa che la norma originaria avrebbe dovuto essere interpretata e applicata così sin dall’inizio e quindi l’Inps non avrebbe mai potuto chiedere il pagamento di alcunchè, limitatamente alle categorie interessate.
LEO
ReplyIl problema serio è che chi ironizza o chi ritiene che si sia furbi non sa come sta realmente la situazione. A me, professionista occasionale e docente di scuola pubblica a tutti gli effetti (sono di ruolo dal 1985), la mia cassa “INARCASSA”, cui ho sempre versato il contributo previsto del 2%, non ha mai chiesto la iscrizione ad essa perchè sono iscritto ad altra forma di previdenza obbligatoria (INPDAP ) come docente. Quindi IO I MIEI CONTRIBUTI PENSIONISTICI li ho versati, certo, non per il reddito da lavoro autonomo, ma io all’INPS non chiedo NIENTE e niente voglio pagare perchè avendo la mia brava pensione, alta o bassa che sia, mai niente chiederò all’INPS. Fra l’altro molti dicono che due pensioni ce le possiamo sognare, ragion per cui, perchè questa richiesta? Io vado in pensione dal 01/09/2011, cioè fra quaranta giorni. La mia situazione economica non è più quella del 2005: oggi a stento arrivo a fine mese. L’INPS mi chiede 2.957,21 € di cui 1.663,60 di mancata contribuzione e 1.293,61 di sanzioni. E’ logico e normale tutto questo o è un furto legalizzato? Sono talmente arrabbiato da essere disposto ad arrivare fino alla corte internazionale dei diritti dell’uomo, quindi non cederò mai. Nessuno mi aveva fatto la richiesta di quel contributo in precedenza, quindi, ammesso che sia un obbligo di legge, perchè quelle sanzioni? o ha ragione “Il sole 24 ore” quando dice che l’INPS batte cassa negli studi professionali? Vuole forse risolvere in questa maniera i suoi problemi di cassa? Sappiatelo:io non pago!!!(anche perchè non posso).
edino
ReplyCaro Leo, sono più o meno nella tua stessa situazione. Ingegnere libero professionista e docente universitario che, data l’impossibilita di iscrizione all’INARCASSA e conseguente versamento, credeva che non fosse obbligatorio il versamento INPS.
Gradirei essere informato sulla possibilità di resistere all’Azione INPS. Io sono nella situazione di dover versare ( anno 2005) circa 10.000 euro di cui 5.500 di contributo e 4.500 di sanzione. Naturalmente cercherò di fare il possibile per non versarle ma , allo stato attuale, non mi sembra che ci siano elementi credibili per sostenere il non versamento. Sono molto interessato a sapere quello che farai tu e/o quello che altri, nelle stesse situazioni, faranno.
Edino
luca
Replyscusate se vi annoio ma valutate se rikentrate o meno nella previsione della norma di interpretazione autentica (quindi retroattiva) contenuta nella legge finanziaria che ho richiamato sopra, precisamente il comma 12 dell’art. 18, io credo che voi essendoi ingegneri vi rientrate perfettamente.
in ogni caso posto questi link che vi potrebbero tornare utili per il ricorso indipendentemente dalla questione di cui sopra che comunque a mio avviso è assorbente ed elimina ogni discussione.
http://www.previdenza-professionisti.it/gestione-separata-e-professionsiti
Valutate inoltre anche la prescrizione e quando vi è stata inviata la raccomandata, se dopo il 20 giugno è scattata la prescrizione quinquennale.
Nicola
ReplySono uno di voi, ho letto i commenti con attenzione e non capisco proprio quelli che ci considerano furbetti. Sono docente iscritto quindi all’INPAD e mai iscritto alla gestione separata (non vorrei proprio mai iscrivermi) ma ho ricevuto come voi la comunicazione di iscrizione d’ufficio con relativo pagamento e sanzioni folli. Non ho i soldi per pagare e sono andato all’INOS. Un funzionario mi ha detto di lasciar stare e di pagare invece per il 2009, 2010 e acconto 2011, tanto poi arriva la cartella di equitali che puoi rateizzare in 72 rate. Ora però leggo della finanziaria 2011- L. 111 del 15 luglio 11 che prevede l’esonero a chi è iscritto ad albi professionali ma anche della circolare n. 99 del 22-7-11 dell’ INPS che invece conferma l’iscrizione (pare) per architetti ed ingegneri. E’ IL CAOS, PERCHE’ NON PROMUOVIAMO UNA CLASS ACTION? SCRIVETEMI SONO DI VICENZA ED HO ALTRI COLLEGHI NELLA MIA STESSA SITUAZIONE la mia mail è : arxvice@aruba.it grazie in ogni caso, è un furto legalizzato
Nicola
ReplyScusate errata corrige, non sono andato all’INOS ma all’INPS (purtroppo)
Nicola
ReplyAllego alcune iniziative su questa giusta causa:
http://ordine.architettiroma.it/notizie/13607.aspx e sul sito dei radicali italiani
http://www.radicali.it/contributi-silenti
Di mia iniziativa ho inviato a tutti gli ordini architetti capoluogo di regione la lettera di Roma (link sopra)
L’unione fa la forza
arch. Sebastiano Zanetello, Vicenza
ReplySono anch’io architetto e insegnante. A inizio carriera mi ero iscritto a Inarcassa (cassa prev. architetti e ingg.), ma, diventato anche insegnante, mi hanno detto che non potevo avere due casse di previdenza e due pensioni: così MI HANNO RESTITUITO I CONTRIBUTI.
Ora invece l’INPS, senza alcuna informazione preventiva, né da parte sua, né da parte dell’Ordine Professionale – ma per cosa paghiamo l’iscrizione, se non per essere informati? – pretende proprio il contrario, e con effetto retroattivo. neanche i commercialisti da me interpellati ne sapevano niente!
E chiede i pagamenti arretrati con un TASSO USURAIO (60% + interessi annui)!
Purtroppo noi professionisti/docenti siamo sì iscritti a un ordine professionale ma, dal momento che non versiamo il contributo soggettivo all’Inarcassa, rientriamo comunque fra quelli che hanno l’obbligo della gestione separata Inps:
http://www.inps.it/bussola/visualizzadoc.aspx?svirtualurl=%2Fcircolari%2Fcircolare%20numero%2099%20del%2022-07-2011.htm
Resta l’odiosità di quello che sembra, più che un civile rapporto tra enti pubblice e cittadino, un odioso tranello e una ruberia pianificata.
Vi segnalo inoltre:
PENALIZZATI PER LEGGE
https://www.actainrete.it/2011/04/iscritti-alla-gestione-separata-penalizzati-per-legge/
Segnalo infine l’iniziativa dei Radicali per la restituzione dei contributi silenti:
http://new.ancot.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1614:contributi-silenti-e-pensioni-20-maggio-davanti-alle-sedi-inps&catid=156:ancot-news
Bisogna far sentire la nostra voce in tutti i modi e in tutte le sedi possibili (associazioni per la difesa del cittadino, ordini professionali, partiti politici, …)
L’ordine degli architetti di Roma qualcosa la sta facendo:
http://ordine.architettiroma.it/notizie/13607.aspx
arch. Sebastiano Zanetello, Vicenza
ReplyE se andate nel sito INPS per avere informazioni per la compilazione del modello F24 (per effettuare i versamenti) TROVATE LE ISTRUZIONI RELATIVE ALL’ANNO SCORSO:
http://www.inps.it/portale/default.aspx?lastMenu=5645&iMenu=1&iNodo=5645&p1=2
Quando lo Stato viene incontro al cittadino…
mara
ReplyMa Inarcassa cosa fa??? Non ci vuole iscritti ma pretende da noi il 4%?? E noi accettiamo??’ Ma quale altra cassa di categoria vessa così i propri aderenti? E gli Ordini Professionali??
Tra l’altro dovremmo esporre in fattura il 4% di rivalsa INPS e il 4% Inarcassa…più di quanto espone un iscritto Inarcassa!!!
DOVREMMO RIFIUTARCI TUTTI DI PAGARE!!!
luca
Replyhttp://www.eutekne.info/Sezioni/Art_349310.aspx
luca
Replyhttp://www.inps.it/bussola/visualizzadoc.aspx?svirtualurl=%2fcircolari%2fcircolare%20numero%2099%20del%2022-07-2011.htm
Nonostante la norma di interpretazione autentica ( a mio modestissimo avviso molto chiara) da me più volte richiamata in interventi precedenti, con la cicolare 99/2011 del 22.7.2011, l’Inps dimostra di non mollare, interpretando a sua volta la norma che er già interpretativa.
Io penso che la questione si risolverà davanti ai Giudici e dopo che molti avranno dato ragione ai ricorrenti sulla base di quella norma, l’INPS si adeguerà.
Quindi ahimè, dovete fare ricorso.
Nicola
ReplyScusa Luca ma se questo direttore inps Nori interpreta a suo favore è come dire che chi vuole i nostri soldi li prende in ogni caso anche davanti all’evidenza. In realtà la corretta interpretazione dovrebbe arrivare dal Ministero, attiviamoci. Oggi ho inviato una richiesta di iscrizione a inarcassa a tutti i delegati architetti d’Italia e credo di aver colto nel segno date le mail che mi sono arrivate. Qualcuno può farlo per i delegati ingegneri? è sufficiente andare su inarcassa e trovare il link delegati ingegneri con tutte le rispettive mail presenti Saluto tutti Se volete la lettera che ho scritto ; arxvice@aruba.it
luca
ReplyIo non sono archietto, ho fatto l’avvocato per tanti anni prima di vincere un concorso pubblico e non ho ricevuto nessun invito al pagamento da parte dell’Inps, mi sono interessato della questione perchè non essendomi mai iscritto nè alla Cassa Forense nè alla Gestione separata Inps, se la famosa operazione “Poseidone” messa in atto dall’Inps dovesse continuare, come sembra, mi chiederanno sicuramente nei prossimi anni i contributi per gli anni in cui ho esercitato e ho dichiarato redditi di lavoro autonomo.
Ribadisco che di fronte alla forzatura intepretativa da Pparte dell’Inps, l’unica strada è vincere i ricorsi giudiziari, dopodichè l’inps si fermerà.
Cristiano
ReplySalve, non sono un architetto, ma un ingegnere, dipendente a tempo indeterminato di una azienda, che in passato ha avuto anche la P.IVA e, come voi, ha ricevuto il caro avviso dall’INPS.
Se ho ben capito, facendo un ricorso, sulla base dell’art 18. comma 12, della finanziaria, si dovrebbe poter avere speranze di vittoria. giusto?
io ho già mobilitato un avvocato. se qualcuno vuole contattarmi: cristiano.frati@virgilio.it
loredana
ReplyNon serve fare ricorsi da soli ma dobbiamo far mobilitare gli ordini che hanno gli avvocati che fanno le consulenze pagati con le nostre quote di iscrizione agli albi.
Il punto è che noi professionisti dipendenti siamo penalizzati perchè alla fine dovremmo aggiungere in fattura un 4% di rivalsa INPS che ci renderebbe fuori mercato rispetto ai nostri colleghi solo professionisti.E’ concorrenza sleale, diversità di trattamento e non so che altro termine usare!
Comunque dobbiamo unirci.
Firmate la petizione dei radicali e visitate il sito facebook
https://www.facebook.com/group.php?gid=56795685208
mario
ReplyE’ concorrenza sleale fare il dipendente ed il lavoro autonomo, quindi si paghi per l’eccedenza..
francesca
Replyio credo che se bisogna pagare, per lo meno tolgano le sanzioni visto che c’è voluta una norma di interpretazione autentica per “definire” laquestione
Cristiano
Replynon capisco perchè sia concorrenza sleale, se lavoro per 4 ore al giorno in una azienda e per le restanti 4 ore faccio il professionista, non vedo dove sia la concorrenza sleale. il vero problema sono le sanzioni, e visto che c’è voluta una norma di interpretazione autentica, spero anche io che tolgano le sanzioni. Comunque state molto attenti alla data di spedizione della raccomandata da parte dell’INPS: infatti loro dentro hanno messo la data del 13 giugno, in molti casi però la raccomandata è stata da loro spedita dopo il 20 giugno, che come loro stessi mi hanno confermato telefonicamente, era il termine ultimo per la prescrizione (insomma ci stanno provando…)
luca
Replyinfatti, a molti colleghi avvocati di bari che l’hanno avuta, è arrivata il 21 giugno
Nicola
ReplyMi sono impegnato mplto in questi giorni, ho contattato molti colleghi e sto cercando con determinazione di far venire alla luce questo sopruso dell’operazione “poseidone”!!!! Ho attivato su facebook “gestione separata inps blog” troviamoci tutti. Ciao, Nicola Busin architetto di Vicenza . In ogni caso grazie ad ACTA per l’impegno e l’interesse dimostrato sin’ora.
Nicola
ReplyEcco il link diretto e grazie, Nicola
http://it-it.facebook.com/pages/gestione-separata-inps-blog/206889999360608
b.claudio
Replysintetizzo alcuni dubbi:
prescrizione.
chi sostiene che il 20 Giugno sia la data ultima entro la quale dovevano notificare la richiesta puo’ per favore indicare la fonte ? Dai siti INPS l’evasione si prescrive in 10 anni. Appare anche interessante questo link http://www.quagliarella.com/lav12.html.
Alla luce di questo non mi pare ci siano margini per invocare la prescrizione.
sanzione:
quale sanzione ?
come tutti si sono accorti le sanzioni sono quasi pari alla somma “evasa”. Nell’avviso che tutti abbiamo ricevuto viene indicato che per la sanzione è stato applicato l’articolo 116 cmma 8 lett b della L 388/2000. In tal caso siamo stati considerati (parlo di singoli professionisti, ovvio) come datori di lavoro con intenzione specifica di non versare i contributi o i premi. A mio parere portrebbero sussistere motivi di ricorso quanto meno per far applicare il comma a. Questo potrebbe essere motivo di class action per chi ha svolto attività professione da solo.
quanto pagare ?
rimango perplesso sui calcoli. se provo ad apllicare l’articolo 116 comma 8 lett. b non mi tornano i conti. la sanzione dovrebbe essere del 30% in ragione d’anno e dagli esempi citati nel forum non mi tornano i conti.
spero di aver portato un contributo.
nel frattempo ho sollecitato lordine ed il delegato inarcassa. A settembre occorrerà fare un pressing
Cristiano
ReplyAi fini Inps, la legge 335/95 di riforma del sistema pensionistico ha innovato il regime della prescrizione dei debiti contributivi come segue:
10 anni se riferiti a contributi al Fondo pensioni lavoratori dipendenti o altra forma pensionistica obbligatoria sino al 21.12.1995
5 anni se riferiti a contributi al Fondo pensioni lavoratori dipendenti o altra forma pensionistica obbligatoria a partire dal 1.1.1996
5 anni per tutte le altre contribuzioni obbligatorie a partire dal 17.08.1995
Questi termini sono applicabili anche alle contribuzioni precedenti l’entrata in vigore della legge (17.08.1995) salvo i casi di interruzione della prescrizione compiuti entro tale data secondo la precedente normativa. Nei solo caso di interruzione dei termini occorre computare anche il periodo di sospensione di tre anni previsto dalla legge 638/83. Gli atti interruttivi della prescrizione inviati dall’Ente (non hanno validità gli atti inviati da soggetti terzi) inviati a partire dal 1.1.1996 interrompono la prescizione su periodi anteriori di 5 anni. Sono considerati interruttivi della prescrizione ance gli atti presentati dal debitore intesi a riconoscere il debito stesso (quali denunce contributive…)
nel nostro caso, esendo gestione separata sono 5 anni dalla scadenza del versamento, ovvero il 20 giungo 2006, confermato dal mio avvocato che mi segue nel ricorso
Enzo
ReplyLa prescrizione è di 5 anni, altrimenti avremmo avuto le notifiche anche per gli anni precedenti.
Ho già predisposto il ricorso online all’INPS ma la mia paura è per gli anni successivi.
Credo che dovremmo fare pressing all’INARCASSA al fine di modificare lo statuto e permettere il pagamento, anche degli arretrati, dei contributi.
Cristiano
Replysono d’accordo con te, meglio versarli ad INARCASSA a rate che all’INPS. Telefonicamente l’inps aveva ammesso che erano prescritti gli anni precedente il 2005, salvo poi rimangiarsi tutto con delle scuse del tipo: mancava il quadro RR sulla dichiarazione e quindi la prescrzione non esiste…. ma se non esiste allora perchè non chiedere anche gli anni indietro? La prescrzione c’è.. solo che biosgnrà farla valere in sede civile, perchè il ricorso verrà rigettato e ci toccherà andare dal giudice ordinario e chiedere anche la sospensiva del pagamento
luca
Replyla prescrizione ormai è assodato che sia quinquennale, il problema è che non so se l’attività di recupero proseguirà per gli anni successivi.
Nonostante la circolare Inps n. 99, io dubito che l’Inps andrà avanti, dato che sa benissimo che quella circolare è una evidente forzatura giuridica rispetto a quento previsto nella manovra finanziaria.
Marco
ReplySono ingegnere dipendente di ente pubblico e nel 1996 non mi ero iscritto alla Gestione Separata INPS per tre motivi: all’epoca il sistema di calcolo della mia pensione era diventato contributivo (per insufficiente anzianità di servizio) e raggiungevo circa il massimale di contribuzione previsto nella Gestione Separata; la mia attività professionale non era (così come non è oggi)né prevalente né abituale; era previsto che INARCASSA istituisse una propria Gestione Separata.
Ricevuta la comunicazione INPS per i redditi 2005 mi sono rivolto ad un avvocato che ha fatto ricorso contestando quanto sopra (sembra però che in argomento non ci sia molto da fare), ma, soprattutto, contestando la prescrizione dei termini per il reddito 2005; infatti la lettera INPS pur datata 13 giugno è pervenuta dopo il 20 giugno e, non essendo raccomandata, INPS non può dimostrare il contrario.
Il mio avvocato esercita nel foro di Torino e si sta occupando anche di altri malcapitati con lo stesso problema. Ai fini di una azione collettiva mi ha autorizzato a comunicare il suo indirizzo email: “Avv. Carlo Bosso” .
P.S. da fonti interne INPS mi giunge notizia che a settembre/ottobre partirà un’altra raffica di lettere per i redditi 2006 (e quindi non sarà più possibile contestare la prescrizione dei termini)
Enzo
ReplyPurtroppo è certo che arriveranno le comunicazioni INPS per gli anni successivi al 2005.
Ma le sanzioni non sono contestabili? mi sembrano interessi da usurai!!
DOMENICO
Replynoi,ingrgneri romani siamo abbiamo un avvocato comune dell’ordine degliingegnerii di roma.
Secondo me, gli avvocati dovrebbero unirsi anche loro per dare più forza all’azione congiunta.
luca
Replyse l’inps comincerà a perdere i giudizi si fermerà e alla luce della norma di interpretazione autentica, totalmente disattesa dall’Inps, credo che l’esito sarà negativo per l’Inps stessa. Si tratta solo di aspettare.
Ovviamente chi ha ricevuto già la richiesta credo che, salvo sorprese, dovrà portare avanti il ricorso.
marco
ReplyHo letto tutti gli interventi precedenti e sono consapevole delle reazioni che scatenerò con la mia modesta opinione che vado ad esporvi. Sono docente di ruolo dal 1991 e dal 1991 al 1997 ho avuto anche p.IVA (poi l’ho chiusa per alcuni anni).
Tuttavia, che piaccia o meno, è dal 1995 che è stata istituita la Gestione separata INPS (art.2 comma 26 della legge n.335/1995) ed il mio commercialista di allora mi fece iscrivere. E’ altrettanto vero che nella scuola dove insegno su circa 40 colleghi ing./arch./avv./dott.agraria/….. eravamo solo in due ad essere iscritti, mentre gli altri se ne sono bellamente infischiati, anzi non esagero se ne hanno sempre fatto un motivo di vanto (specie nei confronti dei fessi che invece pagavano…)
Nel 2006 ho riaperto p.iva e naturalmente mi sono iscritto ancora.
In conclusione quello che volevo evidenziare è che la legge c’è da un sacco di tempo, così come era chiaro che le sanzioni sarebbero state quasi uguali all’importo evaso (mi dispiace dirlo così brutalmente, ma di evasione si tratta, altrimenti …… rivoglio indietro anch’io quello che ho versato!!)
Invece di prendersela con l’INPS io me la prenderei con il commercialista che non ha avvisato che c’era l’OBBLIGO di iscrizione o che addirittura ha consigliato di non iscriversi (tanto siamo in Italia e si condona tutto…). In questo ultimo caso rallegratevi almeno degli anni prima del 2005 che sono ormai prescritti, ma per chi ha fatto il “furbetto”, mi scuserete, se non riesco a provare compassione.
Ed ora scatenatevi…..
bye bye
luca
Replyno, per me hai perfettamente ragione, solo che per molti quello che è fatto è fatto, quindi adesso alcuni andrebbero a pagare cifre astronomiche per ogni anno “evaso” per non avere nulla, ma davvero nulla a livello previdenziale e non credo tutti se lo possano permettere, anzi, sono sicuro che alcuni andranno incontro a gravi problemi.
Detto questo, se c’è stata una norma di interpretazione autentica abbastanza chiara, seppur disattesa dall’Inps, ti aggiungo che la questione non è così pacifica come l’hai prospettata tu.
Rileggi la norma di interpretazione autentica e capirai che in realtà non si dovrebbe pagare proprio un bel nulla, poi che l’inps vada ugualmente avanti e tiri fuori una ridicola circolare per dire il contrario di ciò che dice la norma, questo lo valuteranno i giudici di merito che vsaranno investiti dei ricorsi.
marco
ReplyPur avendo sempre avuto difficoltà a districarmi nella chiara comprensione degli intendimenti dei nostri legislatori, la norma di interpretazione che indichi mi sembra che vada presa in tutta la sua estensione. Cerco di spiegarmi meglio.
E’ chiaro che farebbe comodo fermarsi a leggere dove dice che “… tenuti all’iscrizione presso l’apposita gestione separata INPS sono esclusivamente i soggetti che svolgono attività il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali,….”
però c’è anche il seguito della stessa frase,
“….. ovvero attività non soggette al versamento contributivo agli enti di cui al comma 11, in base ai rispettivi statuti e ordinamenti, con esclusione dei soggetti di cui al comma 11.”
Il nodo della questione non è tanto l’iscrizione ad un albo, quanto il fatto che ci sia una parte di reddito sul quale non si paga nessun tipo di contributo.
E’ chiaro che se uno svolge una attività che non ha un albo professionale non c’è nessuno che gli può chiedere i contributi sul reddito da lavoro autonomo e quindi se li prende l’INPS.
Se invece c’è una cassa dell’albo professionale, allora bisogna vedere cosa prevede il singolo statuto.
Nel mio caso INARCASSA non li vuole perché ho già una forma di previdenza obbligatoria come docente e quindi, così come pago i contribuiti all’INPDAP sullo stipendio, devo pagare a “qualcuno” i contributi sulla quota di libera professione: visto che INARCASSA non li vuole ecco che salta fuori INPS con la sua gestione separata.
Se fossi solo libero professionista allora sì che INARCASSA li prenderebbe tutti e l’INPS non potrebbe chiedermi niente.
Ecco perché si fa riferimento esplicito allo statuto del singolo albo professionale.
In effetti ci potrebbe anche essere un altro ordine al quale i contributi degli iscritti, per così dire, part-time non fa così schifo, anzi magari ci sono pure e sono io a non conoscerli.
Solo così INPS non avrebbe nulla da pretendere.
Torno perciò a sottolineare che il problema non è di appartenenza o meno ad un albo, ma è una vile questione di denaro: su qualsiasi reddito da lavoro (autonomo o dipendente) si devono pagare i contributi.
Per i dipendenti c’è sempre un ente specifico a cui versarli, mentre per gli autonomi ogni albo può fare lo statuto che preferisce, quindi o se li prende la relativa cassa professionale oppure li prende l’INPS con la gestione separata.
Anche se mi rode molto (ogni anno col 730 vado a pari o a credito, ma poi con quello che vuole l’INPS se ne vanno sempre alcune migliaio di euro) devo ammettere che il principio che tutti i redditi devono avere i relativi contributi mi sembra abbia una logica ineccepibile e rispetti perfino un principio di equità.
Detto questo me li terrei più che volentieri in tasca anch’io, non sono così masochista, e ….. le bestemmie volano sempre alte ogni volta che si va dal commercialista..
francesca
Replyla norma parla di attività; facendo riferimento a ciò fa presupporre che rientrano nella gestione separata quei redditi non propri dell’attività professionale, che so se uno è avvocato e gestisce condomini saremmo in presenza di un’attivita che lo statuto della cassa non fa rientrare fra le attività proprie di un iscritto e quindi equipara il reddito prodotto a quello di un non iscritto.
Detto ciò credo che inps si sia avventurata in un campo minato, esistono tanti e tali statuti con tante specificità (iscrizione retroattiva ecc) che avrebbe fatto meglio a non interessarsi degli iscritti agli albi
francesca
Replyaggiungo che essendo la norma tutt’altro che chiara visto che nel 2011 il legislatore ha dovuto interpretarla, inps farebbe bene a non applicare le sanzioni visto che non credo che tutti quelli che non hanno pagato avessero intenti truffaldini, molti sono in assoluta buona fede
luca
ReplyConcordo con Francesca.
Per quanto riguarda Marco, ti posto un link che non è altro che un’altra interpretazione alla questione della gestione separata, scritto prima della recente norma di interpretazione autentica.
Questo solo per dirti che non è che non condivida la tua opinione in assoluto, ma come in tutti i casi giuridici, ogni tesi ha le sua ragione su cui si può legittimamente fondare.
Quindi non contesto la tua opinione ma il fatto che da come la esponi la consideri pacifica in assoluto, cosa che invece non ritengo io e l’intervento recente del legislatore appunto ne è esplicita conferma, checcè se ne dica, altrimenti non ce ne sarebbe stato alcun bisogno
http://www.previdenza-professionisti.it/gestione-separata-e-professionsiti
marco
ReplyIl link indicato da Luca conferma una delle mie prime osservazioni: siamo in italia (volutamente minuscolo) e quindi tutto è possibile.
In primo luogo perché il legislatore non è in grado di fare norme chiare ed univoche (o non vuole??), secondariamente perché anche questa volta andrà a finire che chi ha rispettato le regole ed ha pagato sarà penalizzato mentre chi se ne è strafregato avrà fatto solo bene.
Al limite, a quel punto, proverò almeno a farmi ridare indietro le migliaia e migliaia di euro che gli ho versato. Ci credete? Per dirla alla Totò: “Ma mi faccia il piacere!!”
Quindi: cornuto e mazziato.
Però una cosa che mi infastidisce è che mi si parli di buonadefe.
Mi dispiace, sarò malfidente, ma come si può parlare di buonafede su una legge che c’è dal ’95 e che solo oggi ha queste interpretazioni autentiche: e dal ’95 ad oggi qual’era la scusa per non essersi iscritti?
Se non sapevi che c’era la legge allora ti posso anche capire e dare una pacca sulla spalla, se ora sei sorpreso che l’INPS bussi cassa, ma resti ugualmente inadempiente, se invece sapevi che c’era e non l’hai ottemperata volutamente, di che ti lamenti? Ci hai provato, ma ti è andata male.
Quali altri possibilità ci possano essere?
Anch’io nel 1995 avrei potuto dire al commercialista che non volevo iscrivermi, non mi ha obbligato con la pistola alla tempia, però oggi dovrei avere un bella faccia tosta a dire che non ne sapevo niente. Se almeno a noi stessi potessimo non raccontarci balle.
Vi ricordo che dove insegno siamo in 2 su 40 ad aver aderito nel ’95,….. tutti in buona fede gli altri? (sicuramente tutti più furbi, ma questo è un altro discorso)
Comunque anch’io ritengo più che possibile che il tutto finirà italicamente a tarallucci e vino, non fosse altro per il fatto che se la proporzione tra chi si è iscritto e chi non l’ha fatto dovesse essere come nella mia scuola, vuoi mettere il peso che avrebbero migliaia e migliaia di persone, rispetto a quei 4 coglioni che hanno pagato? Basterebbe un deCRETINO legge veloce veloce e tutto si sistemerebbe.
Evidentemente è vera la regola “primo, non pagare mai”, tanto poi qualcuno che trova il modo di saltarne fuori c’è sempre, anche se bisogna andare dall’avvocato (uhmm…. vuoi vedere che i nostri legislatori sono così fumosi e vaghi proprio per quello?).
marco
ReplyComunque, per non essere frainteso, ci tengo a precisare che la soluzione ideale (specie per le mie tasche) sarebbe che abbiate ragione voi e che INPS mi debba restituire quanto gli ho versato negli anni (mi ci prenderei senza problemi un audi Q5).
luca
Replyanch’io per non essere frainteso, preciso che sul discorso italico generale sono d’accordo con te e capisco benissimo il tuo stato d’animo, anch’io ho pagato sempre tutto quello che c’era da pagare, persino il canone Rai :-))
in questa situazione in particolare, e nonostante abbia fatto per anni l’avvocato e quindi colpevolmente, la legge non la conoscevo come moltissimi altri colleghi che non ne hanno mai sentito parlare (non è una scusante, sia chiaro, è per fotografare la situazione reale) nè i commercialisti che mi hanno seguito negli anni me ne hanno mai minimamente accennato.
non mi è arrivato nulla per il 2005 ma se mi arriverà qualcosa per gli anni successivi, mi batto fino alla Cassazione con tutte le arimi legali a mia disposizione, non c’è dubbio su questo.
francesca
Replyper chiarire io non ho detto di non pagare, ma visto che il legislatore ha specificato nel 2011 quello che dal 95 doveva essere chiaro ritengo che qualche dubbio sulla intellegibilità della norma doveva pur esserci; aggiungo che sarebbe opportuno che se si paghi all’inps quel 4% vesato a fondo perduto alle casse dovrà essere elòiminato e restituito;
Angelo
Replyho scritto una lettera (non ancora inviata) all’Ordine degli Architetti di Roma, all’INARCASSA, all’INPS, al Ministro ecc. secondo me dovremmo firmarlaed inviarla tutti. ma datemi una risposta subito, la finanziaria si discute in questi giorni. la mia e.mail è: c_mp@libero.it
vi mostro il testo:
indirizzata a:
Al Presidente dell’Ordine
degli Architetti della Provincia di Roma
Arch. Amedeo Sciattarella
architettiroma@awn.it
Al Presidente di INARCASSA
Arch. Paola Muratorio
segreteria.presidenza@inarcassa.it
Al Presidente dell’INPS
dott. Antonio Mastropasqua
CasellarioCentralePensioni@inps.it
direzione.provinciale.roma@postacert.inps.gov.it
Spett.le Ministero delle Finanze
Direzione Legislazione Tributaria
Dott. Paolo Puglisi
df.dlt.segreteria@finanze.it
Alessandra.Sarti@finanze.it
Al Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali
dott. Maurizio Sacconi
segreteriaMinistroSacconi@lavoro.gov.it
ai Sottosegretari del
Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali
On. Nello Musumeci
segreteriamusumeci@lavoro.gov.it
On. Luca Bellotti
segreteriabellotti@lavoro.gov.it
Ingegneri ed Architetti dipendenti e liberi professionisti
loro sedi
Roma, 27.08.2011
La presente per inserirsi nel dibattito tra Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Arch. Amedeo Sciattarella, il Presidente di INARCASSA Arch. Paola Muratorio ed INPS nella persona del suo Presidente dott. Antonio Mastropasqua, per esprimere alcune considerazioni che invierò, contemporaneamente al Ministro del Lavoro.
In riferimento alle lettera del Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Roma del 21.07.2001 ed alla successiva risposta fornita da parte del Presidente di INARCASSA del 3.08.2011 (si attende, invece, ancora la risposta dell’Ente Previdenziale Statale), va aggiunto a proposito della vicenda (Operazione Poseidone) che sembra costringere centinaia di liberi professionisti Architetti ed Ingegneri ad iscriversi alla gestione separata dell’INPS pur essendo soggetti a contribuzione integrativa obbligatoria presso la loro cassa professionale INARCASSA e ugualmente contribuenti in forma obbligatoria presso gli enti di riferimento al loro contratto di lavoro subordinato a T.I. vi è il tentativo da parte del Presidente di INARCASSA di declinare ogni responsabilità e coinvolgimento. Con la presente, al contrario, si intende esprimere quanto segue:
vi è responsabilità di INARCASSA per inadeguata comunicazione agli iscritti. La Cassa, se considerasse necessaria ed inconfutabile la contribuzione alla Gestione Separata da parte di un soggetto non iscritto ad INARCASSA perchè appartenente ad altra forma di contribuzione previdenziale obbligatoria, avrebbe dovuto utilizzare le stesse modalità di informazione (per raccomandata ed ultimamente anche per e-mail e addirittura per sms) considerate utili per le richieste di produzione delle dichiarazioni relative al reddito o altre incombenze contributive legate alla cassa. Il presidente di INARCASSA afferma di aver adempiuto ad ogni dovere affrontando la questione attraverso i propri mezzi di comunicazione istituzionali, ma la rivista, la cui lettura potrebbe essere già messa in dubbio per un iscritto, lo è a maggior ragione per un non iscritto, così come il sito internet e tutti i suoi aggiornamenti.
la responsabilità di INARCASSA è riscontrabile anche per quanto riguarda l’adeguamento dello statuto richiesto già dalla legge n. 335 del 1995 e succ. D. Lgs. 103/1996 e poi all’art. 18 c.11 del D.L. 98/2011 convertito in legge 111/2011 e mai realizzato al contrario di altre modifiche dello stesso statuto, vale solo la pena citare l’esempio l’elevazione del contributo integrativo dal 2% al 4%, anche di recente realizzate.
Va, tra l’altro, sottolineato quanto non sia, probabilmete, dopo l’emanazione della L.335/95, più motivata la richiesta del contributo integrativo ad un non iscritto se riferito alla legge n. 6 del 3 .01.1981 che all’art. 10 comma 1 recita:”(…) tutti gli iscritti agli albi di ingegnere e di architetto devono applicare una maggiorazione percentuale su tutti i corrispettivi rientranti nel volume di affari ai fini dell’IVA e versarne alla Cassa l’ammontare indipendentemente dell’effettivo pagamento che ne abbia eseguito il debitore. La maggiorazione è ripetibile nei confronti di quest’ultimo.” Intanto, leggendo il passo legislativo, sembra che il contributo sarebbe da intendersi necessario per tutti gli Architetti ed Ingegneri con la sola condizione che siano iscritti all’Ordine di appartenenza, pur ottenendo i propri redditi da lavoro dipendente (per esempio per Enti ed Amministrazioni, ma anche per società private e/o cooperative) purchè gli oneri e competenze siano legate all’essere Ingegnere o Architetto e non solo nel caso di espletamento della libera-professione. Inoltre, se è necessaria la contribuzione alla G.S. per chi è professionista e dipendente allo stesso tempo, allora il contributo integrativo da versare alla Cassa (INARCASSA richiede oggi il 4%) va inteso come quota di rivalsa da drenare dal committente e girare alla Gestione Separata e non di certo da versare alla cassa di Ingegneri ed Architetti.Non è proponibile pretendere dal committente il 4% da versare ad INARCASSA e aggiungere a questo il 4% da versare all G.S. per la stessa competenza professionale. Ciò è completamente in antitesi con qualsiasi principio di concorrenza e competitività e palesa un contrasto in essere riguardo al principio di esclusività legato ai contributi previdenziali. In questo senso sembra legittima e motivata la richiesta del legislatore di operare interventi di raccordo e modifica degli statuti da parte della Cassa degli Ingegneri ed Architetti fin dal 1995 che, come precedentemente detto, non sono ancora avvenuti.
Pare pure immotivata l’eccezione relativa al “Dumping” sollevata dal presidente di INARCASSA nella sua del 3.8.2011 poiché questa comporta la presunzione che il professionista non iscritto alla G.S. sia un evasore e abbia avuto un comportamento consapevole, invece credo che si tratti, in gran parte, di situazioni fortuite e dolorose e prive di dolo (l’unica negligenza sarebbe da individuarsi, oltre che nella condotta di INARCASSA, nell’operato del consulente fiscale che si svincola dalla questione affermando di non essere un consulente del lavoro). Per appurare la buona fede sarebbe sufficiente osservare le fatture prodotte dal professionista e vedere se egli abbia chiesto al committente di versare il 4% come diritto di rivalsa da girare all’INPS. In caso affermativo allora sì ci sarebbe dolo, evasione contributiva ed appropriazione indebita.
Sarebbe auspicabile, invece, vista la discussione in questi giorni della legge finanziaria bis e vista la effettiva difficile e non univoca interpretazione della legge del 1995 e dalle successive modifiche ed integrazioni, compreso l’interpretazione autentica dell’art. 2, c. 26, L. 335/95, laddove appunto al c. 12, art. 18 del prec. citato D.L. 98/2011 cosi precisa: “ l’art. 2 comma 26 della Legge 335/95, si interpreta nel senso che i soggetti che esercitano per professione abituale, ancorchè non esclusiva, attività di lavoro autonomo tenuti all’iscrizione presso l’apposita gestione separata Inps sono esclusivamente i soggetti che svolgono attività il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali, ovvero attività non soggette al versamento contributivo agli enti di cui al c.11…”, che ci fosse un consistente impegno da parte degli Ordini Professionali e della Cassa di competenza di un ulteriore chiarimento da parte degli organi competenti dello Stato relativamente alla fattispecie e, se necessario, forme concordate che possano evitare ai malcapitati vogliosi di mettersi in regola con le necessità contributive previdenziali quantomeno sanzioni, more ed interessi.
Bisogna considerare come, da questa vicenda, i dipendenti contemporaneamente liberi professionisti sembrino considerati da Ordine e Cassa dei “Professionisti” lavoratori di serie “B”, dei soggetti dai quali richiedere l’osservanza di doveri, contributivi in questo caso, ma rispetto ai quali non sia necessario riconoscere uguali diritti.
Si chiede al Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma di diffondere la presente dandone massima divulgazione e pubblicità nell’interesse e tutela dei propri iscritti.
francesca
Replydirei che l’invito va fatto per tutte le casse, biologi avvocati ecc
Vinicio
ReplyAnche io sono nelle stesse vs. condizioni. Ingegnere con P.I. e dipendente, mi sono visto recapitare la cartella INPS per il pagamento in G.S. anno 2005. Ho pagato, ma intendo fare ricorso.
La questione che intendo sollevare, oltre quelle indicate qua e ne parlerò con il mio avvocato, è l’aspetto del calcolo della Pensione con il metodo CONTRIBUTIVO. Voglio sollevare il problema sulla obbligatorietà del versamento sulla base del fatto che la pensione mi verrà erogata in funzione dei contributi versati. A questo punto deve essere una mia scelta quanto versare (anche perchè di quei soldi verosomilmente non ne vedrò un euro).
E’ anticostituzionale, a mio avviso, cambiare le regole quando il gioco è in atto (dal Retibutivo al Contributivo).
mara
Replysalve a tutti!
Ho ricevuto la “famosa” lettera raccomandata da Inps datata 13 giugno 2011 ma ricevuta il 23 giugno 2011 riferita ai redditi dell’anno 2005. Qualcuno mi sa dire se i termini sono validi o se nel mio caso sono arrivati troppo tardi??
Sto preparando un ricorso da presentare a Inps e ho già inviato all’Ordine Architetti di Cremona la lettera datata 21.7.2011 dell’O.A. di Roma a Inarcassa, Inps e Ministero delle Finanze…se tutti gli Ordini provinciali si muovono in massa magari qualcosa succede..
francesca
Replyla cosa più interessente di questa operazione dell’inps e che vi possano cadere non solo chi non avrebbe versato ma anche chi lo ha fatto non all’inps: il cittadino suddito in quel caso dovrà discolparsi.
E chi mi ripaga dello spavento di una cartella esatoriale?
Mi sembra una pesca a strascico
luca
Replyl’opinione prevalente confermata anche dalla Corte di Cassazione credo è che la prescrizione per l’anno 2005 cadesse al 20 giugno 2011, quindi nel tuo caso dovrebbe essere prescritto.
il tuo avvocato avrà già trovato i riferimenti giurisprudenziali, in ogni caso se li trovo vedrò di postarli qui.
http://www.noiconsumatoribari.it/index.php?option=com_content&view=article&id=386:prescrizioni-contributi-previdenziali-&catid=3:notizie-flash&Itemid=29
c’è proprio una circolare inps del 2005 sul punto
Tore
ReplyQualcuno sa notizie precise su i due messaggi INPS n. 15783/2011 e n. 16336/2011.
E come interpretare l’articolo di ItaliaOggi
http://cngeologi.it/wp-content/uploads/2011/08/Evasione.pdf
marco
ReplyPurtroppo vedo che l’articolo di ItaliaOggi è in linea con le mie pessimistiche interpretazioni.
Non conosco le casistiche di altri ordini o dei pensionati, ma limitandomi a situazioni simili alla mia (docente+lib.prof.) mi sembra chiaro che il contributo integrativo ad inarcassa (4%) è solo un balzello odioso che paga inutilmente il cliente ma non produce alcun effetto pensionistico, tant’è che lo riscuote e lo versa anche chi alla cassa non può iscriversi avendo già una previdenza obbligatoria.
A meno che, come mi era capitato nel periodo 1998-2005 quando avevo chiuso la P.IVA, non si facciano solo prestazioni occasionali inferiori ai 5000 euro annuali (almeno all’epoca era questa la soglia).
In quel caso niente gestione separata, niente contributo integrativo, niente iva e rilascio di semplici ricevute, con importo ed al massimo la ritenuta di acconto.
Peccato, stavo cominciando a sperare che fosse prevalente la vostra interpretazione e che avrei potuto chiedere anch’io il rimborso….
Vabbè, vedremo come procede la cosa…non si può mai dire in questo paese.
Tore
ReplyPERO’ :
L’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, si interpreta nel senso che i soggetti che esercitano per professione abituale, ancorche’ non esclusiva, attivita’ di lavoro autonomo tenuti all’iscrizione presso l’apposita gestione separata INPS sono esclusivamente i soggetti che svolgono attivita’ il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali,
“ovvero attivita’” non soggette al versamento contributivo agli enti di cui al comma 11….
Per cui se viene svolta “un’attività”, dichiarata con il codice ATECO, per la quale sia prevista una Cassa professionale obbligatoria…
Sembra che l’articolo evidenzi questa situazione o sbaglio
Santi
ReplyVorrei solo dare un commento a quanto ha scritto Marco il 25 agosto 2011 alle 00:29: “Il nodo della questione non è tanto l’iscrizione ad un albo, quanto il fatto che ci sia una parte di reddito sul quale non si paga nessun tipo di contributo” a fronte dell’interpretazione autentica: “….. ovvero attività non soggette al versamento contributivo agli enti di cui al comma 11, in base ai rispettivi statuti e ordinamenti, con esclusione dei soggetti di cui al comma 11.”
Dal momento che nell’interpretazione autentica si parla genericamente di “contributo” (senza specificare se si tratti di “soggettivo”, “integrativo” di solidarietà” , “di maternità” o per la “difesa dei gatti domestici” ) , mi piacerebbe sapere se Marco si dimentica che gli ingegneri dipendenti con partita IVA pagano comunque un contributo “integrativo” ad INARCASSA, quindi NON E’ VERO che ci sia una parte di reddito sul quale non si paga nessun tipo di contributo. Inoltre tale contributo è a fondo perduto esattamente come , nel 99.99% dei casi, lo è quello della Gestione separata INPS che è destinato a diventare un “contributo silente” a causa dei vari vincoli di durata e continuità della contribuzione, che non ritengo giustificabili (ma piuttosto truffaldini) dato che la Gestione separata si rivolge prevalentemente a tipologie di lavoro altamente precarie e discontinue che rendono pressoché impossibile ottenere il benché minimo frutto dalle somme versate.
Se mai, il vero nodo della questione è che i contributi previdenziali sono nati come forma di “risparmio forzato” per poter poi evitare, alla fine della vita lavorativa, di trovarsi in condizioni di indigenza e, per poter mantenere un tenore di vita accettabile, invece con tutte le leggi, leggine, statuti , decreti, circolari e messaggi INPS, siamo arrivati ad una situazione in cui buona parte dei contributi che tutti versiamo, in una forma o nell’altra, servono a mantenere una macchina infernale e vampiresca (succhiasangue) di Enti previdenziali con fior di stipendi a funzionari e dirigenti che, al riparo da qualsiasi possibilità di pagare per i propri errori, si divertono a complicare le cose.
Francamente non avrei avuto nessun problema a pagare la Gestione separata nel breve periodo (un anno e un mese) in cui sono stato libero professionista e contemporaneamente dipendente di azienda privata se le leggi fossero state più chiare (ancora oggi il commercialista che mi seguiva a suo tempo mi ha confermato che non dovevo iscrivermi alla GS INPS), ma soprattutto se i contributi da versare avessero avuto effettivamente uno scopo previdenziale (penso che sia già abbastanza il pagamento del contributo integrativo OBBLIGATORIO versato ad INARCASSA che, ripeto, è a fondo perduto) .
Marco
ReplyScusa, Santi ma non concordo tanto con quello che dici.
Il contributo integrativo non lo paghiamo mica noi, lo paga il cliente e infatti non produce nessun effetto pensionistico (ci mancherebbe anche che tizio paga il 4% e caio si vede aumentare la pensione!).
Io me la prenderei invece col commercialista, perché dal 95 ad oggi ne ho cambiati 4 ma al primo incontro, quando dicevo loro che ero docente con p.iva, la prima domanda era sempre “Lei è già iscritto alla G.S. Inps?”.
O sono stato sempre fortunato io a trovare gente aggiornata e informata oppure è andata male ad altri.
Ad ogni modo dopo 5 anni di G.S. si comincia a maturare il diritto ad avere una pensione aggiuntiva a quella inpdap (parlo sempre per noi docenti).
Inoltre se facciamo due conti, il 17% che gli verso ogni anno in contributi (calcolato sul netto del reddito professionale) accumula effettivamente il 17% ma a me costa meno, perché il 4% lo espongo al cliente ed inoltre i contributi di quest’anno mi diventano un costo nella dichiarazione del prossimo anno, quindi ci risparmio il 38% del 17%. A grandi linee, quindi, pur versando il 17% il costo effettivo è circa della metà. Ad ogni modo, anche se poco ma col tempo qualcosa si accumula e qualcosa arriverà (sempre meglio dei fondi pensione che hanno disintegrato il tfr di alcune categorie).
marco
ReplyUna sola considerazione indipendente dal pagare o meno si pone.
E’ un paese normale quello cui un ente ti invia una cartella di pagamento di X euro più X sanzioni senza alcun preavviso e senza tener conto la specifica situazione di ogni singolo.
A me è successo ho dovuto far ricorso l’ho vinto ritengo però che questa pesca a strascico è scandalosa in generale, ancor di più nei casi di doppia attività insegnante ricercatore più libera professione, casì che avrebbero dovuto suggerire più cautela.
Lo spavento l’inps lo ripaga?
DOMENICO
ReplyLunedi 5 Settembre ci sarà il terzo incontro presso la Sede dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma via V.E. Orlando, 83 alle ore 18.00 sull’argomento in istanza per dar seguito ai lavori preparatori per le azioni che l’Ordine vorrà intraprendere inerenti la Gestione Separata INPS – Divulgare, Grazie.
Tore
ReplyArticolo 4 settembre Il Sole 24 Ore
I professionisti che non possiedono i requisiti per l’iscrizione ad Inarcassa ma producono redditi di natura professionale sono comunque tenuti al versamento alla Cassa del contributo integrativo, il che – a parere dell’Inps – non li libera dall’obbligo di contribuzione alla gestione separata.
Ma la corretta interpretazione non dovrebbe arrivare dal Ministero ?
Guido
ReplyPenso che questo schema di ricorso possa essere utile un po’ a tutti.
http://www.ordingaq.it/documenti/inarcassa/pdf-inarcassa/ORDINE%20SCHEMA%20RICORSO%20INPS%20ISCRITTI.pdf/view?searchterm=inps
Nicola Busin architetto
ReplyCari amici, pregandovi di collegarvi su facebook a gestione separata inps blog http://www.facebook.com/pages/gestione-separata-inps-blog/206889999360608 che ho creato come forum vi allego link utile per bozza ricorso preparata dall’ordine ingegneri dell’Aquila
http://www.ordingaq.it/documenti/inarcassa/pdf-inarcassa/ORDINE%20SCHEMA%20RICORSO%20INPS%20ISCRITTI.pdf/view?searchterm=inps
Restiamo uniti, determinati e attivi, ciao, Nicola Busin
Nicola Busin architetto
ReplyScusa Guido ma dalla fretta non mi ero accorto che anche tu prima di me hai comunicato il link dell’ordine ingegneri dell’Aquila, “meglius est abundare quam deficere” Ciao
Nicola Busin architetto
Replyscusate MELIUS e non meglius
francesca
Replyconcordo con marco, L’inps manda avvisi più sanzioni a strascico.
Bessuno si indigna se poi comunica di aver annullto 465 dico 465 avvisi inviati ingiustamente a commercialisti: cioè 465 malcapitati si sono visti recapitare avvisi illegittimi.
PESCA A STRASCICO SCANDALOSA
Cristiano
Replylo schema di ricorso qui suggerito è praticamente analogo a quello che ho presentato tramite il mio avvocato, il quale mi ha ribadito che comunque la faccenda finirà in sede civile, poichè l’INPS rigetterà tutti i ricorsi. comunque lui è fiducioso che andrà bene.. speriamo!
francesca
Replyho scritto a andrea.carli@ilsole24ore.com segnalandogli la pesca strascico dell’inps, mi ha cortesemente risposto che stanno seguenendo la questione e che sarebbe lieto di avere testimonianze dirette
Nello Pennisi
ReplyMi trovo in una particolarissima situazione:sono un iscritto ad Inarcassa,da subito,da quando ho cominciato ad esercitare la professione,durante gli anni ho anche effettuato delle supplenze saltuarie nelle scuole con contratti a tempo determinato anche per alcuni mesi.Ho sempre pagato regolarmente i contributi previdenziali INARCASSA.Ora apprendo che per i mesi in cui ho insegnato avrei dovuto versare invece all’INPS e cancellarmi da inarcassa.Lo trovo molto ridicolo e strano anche perché il reddito di supplente arriva a circa 6000 euro netti all’anno mentre quello di libero professionista é sei volte tanto.L’attività prevalente é certamente quella di libero professionista.Se versassi all’Inps non maturero MAI una pensione,dovendo continuamente cancellarmi ora da inarcassa ora dall’inps in seguito ai contratti di supplenza temporanea,ma vi sembra logico? L’interessante é che io abbia una copertura previdenziale,perché questa legge medievale ci costringe ad iscriverci forzatamente al”Inps.Non ho ancora ricevuto niente dall’Inps ,ma seguo con trepidazione l’evolversi della situazione
francesca
Replycon l’inps non rischi nulla perchè per loro risulti iscritto INARCASSA.
Ripeto sono tante e tali le situazioni e le specificità dei singoli ordinamenti che l’inps avrebbe fatto bene ad evitare di invadere uncampo non suo, e poi si lamentzano se in Italia c’è troppo contenzioso previdenziale….
Nello Pennisi
ReplyMi sono documentato con maggior rigore e ritengo che Francesca abbia veramente ragione:l’Inps entra a gamba tesa in un territorio non suo,con la complicità di un Ministro del lavoro e di numerosi deputati e senatori consenzienti, che come dimostrano i guai nazionali di questi giorni sono profondamente incompetenti.Ho letto il ricorso degli ingegneri dell’Abbruzzo e lo ritengo valido in molte sue parti,é carente quando fà riferimento al solo contributo integrativo e non anche a quello soggettivo dovuto ad Inarcassa.E’ certo ed assodato che chi, per svolgere la professione DEVE iscriversi ad un albo ed ha una cassa, DEVE versare alla sua cassa per il reddito derivante dall’attività professionale(integrativo e soggettivo),diverso é il caso di chi non ha albo e non ha cassa.Faccio rilevare che l’Inps ha lucrato in questi anni i contributi integrativi e soggettivi di numerosissimi colleghi che svolgono anche lavoro dipendente che avrebbero dovuto versare almeno il contributo integrativo all’Inarcassa.Ora assediata dai conti da pagare si getta affamata sui liberi professionisti,cercando di spolpare l’osso,applicando sanzioni borboniche. I massimi reggitori del sistema leggi Governo,tacciono:infatti il sistema fiscale italiano prevede l’istituto del ravvedimento operoso(pagare l’arretrato con sanzioni ed interessi umani e non da strozzini come fa l’Inps,ma tutti tacciono )I regolamenti INPS non lo prevedono,ma vi pare giusto???????.Conosco numerosi commercianti e contadini della mia zona che hanno visto mettersi all’asta dall’inps case e terreni per l’eccessiva onerosità delle sanzioni.E’ vergognoso che nessuno intervenga nei confronti di questo assurdo sistema sanzionatorio con interessi assurdi del 9%.Perché una legge CRETINA come la 335,fatta in un periodo di pansindacalismo,che voleva l’Inps onnipresente sulla scena previdenziale italiana non può essere modificata,rilevato che gli scenari del lavoro sono profondamente mutati e che io ,lavoratore autonomo ,posso decidere di farmi una assicurazione privata per conto mio senza ricorrere a giganteschi e PANTAGRUELICI carrozzoni.L’interessante é che il lavoratore autonomo abbia una sua copertura previdenziale acclarata che la debba avere a tutti i costi con L’inps mi sembra semplicemente assurdo,visti i tempi che mutano.
francesca
Replyripeto la cosa assurda e che per cercare di dipanare la questione con una delle ultime finanziarie è stata data un’interpretazione autentica della legge sulla gestione separata.
Ebbene indipendentemente dalla bontà dell’interpretazione il solo fatto che nel 2011 c’è voluta un interpretazione autentica di una legge del 95 dovrebbe indurre l’inps a non applicare le sanzioni..
aggiungo come già detto in un altro post che inps invia 465 avvisi infarciti di sanzioni ad altrettanti commercialisti per poi dire scusate abbiamo sbagliato…
C’è ne anche per le casse private: ammesso che l’inps abbia ragione a che pro versare il 4% ad una cassa a fondo perduto se poi devo versare i contributi all’inps?
Chiudo e ribadisco siamo un paese normale in cui un ente pubblico può avvalersi della pesca a strascico per cercare di recuperare qualche soldo?
marco balzarelli
ReplyInnanzitutto un saluto a tutti.
Sono anch’io uno dei tanti insegnanti con part.iva ed ho letto con interesse tutti i messaggi precedenti. Personalmente sono fuori dalla mischia perché sono tra quelli che ha sempre pagato anche INPS, però tifo fortemente per chi ha ricevuto gli accertamenti perché, nel caso, chiederei subito un rimborso (anch’io come uno dei “marco” potrei prenderci un Q5 anzi, avendo iniziato nel ’95 ed essendo un pò avanti con gli anni, forse anche un Q7).
Ho solo una osservazione da fare.
Anche se è già stato fatto notare più volte, continua a ritornare il discorso del contributo integrativo del 4% e se parla come se fosse un nostro costo, per poter dire che alla finfine qualcosa ad inarcassa si versa. Ok, però possiamo concordare tutti sul fatto che il 4% non esce dalle nostre tasche ma da quelle dei clienti? Personalmente io la vedo così: per 12 mesi incasso il 4% dal cliente, su questa somma maturo pure gli interessi, e poi ad agosto dell’anno dopo giro il 4% ad inarcassa. Non mi sembra di averci rimesso e non vedo cosa centri il 4% con la pensione.
Cosa ci faccia poi realmente inarcassa, oltre a pagarci la gestione dell’ente, bisognerebbe chiederlo a loro.
Concordo inoltre sul ragionamento che faceva un altro dei “marco” sulla reale incodenza del 17% versato ad INPS. Il gruzzolo dei contributi aumenta del 17% ma tra rivalse e detrazioni dell’anno dopo l’onere reale è più o meno dimezzato.
Alla prossima.
Tore
ReplyRevisione della “Gestione Separata INPS”
la replica dell’Ordine di Roma
http://ordine.architettiroma.it/notizie/13735.aspx
francesca
Replyinfatti io penso che se non devo essere iscritto ad una cassa privata è giusto che questa non prenda nemmeno il 4%, anche se a pagarlo è il cliente
Federica
ReplySalve in 4 anni di collaborazioni occasionali con redditi superiori a 5000 € l’anno non ho mai effettuato l’iscrizione alla gestione separata all’Inps semplicemente perchè non al corrente di tale obbligatorietà. L’anno scorso mi sono recata in un ufficio Inps per avere maggiori informazioni ma non mi è stato detto che avrei dovuto iscrivermi per aprire una posizione.
Ora considerando che il reddito annuo lordo medio in 4 anni è di 9000, c’è una sanzione e a quanto ammonta?
Grazie
Cristina Zanni
ReplyCara Federica,
sono previste delle sanzioni che riguardano sia te sia i tuoi committenti.
La legge prevede infatti che sia il collaboratore a dover avvertire il committente con il quale sta superando la soglia, che dovrà pagare 2/3 dei contributi.
E’ quindi una situazione molto delicata.
Sarebbe meglio parlarne con un consulente del lavoro per capire il da farsi.
Purtroppo questi contratti vengono usati troppo spesso con superficialità senza capire (o spiegare) in dettaglio quali regole li caratterizzano.
Buona fortuna
Federica
ReplyOk grazie per la risposta ma dato che lavoro per in media 25 committenti l’anno, come verranno avvisati? li devo pescare io nel mio Unico? che ansia..
Nello Pennisi
ReplyX Marco Balzarelli
Sono d’accordo con te parzialmente.Se fai bene i conti chi é dipendente(ormai ho capito bene,se ingegnere od architetto iscritto all’albo e con partita IVA),versa il 4% all’INARCASSA ,il 4% all’INPS,la Gestione Separata 17% all’INPS frazionata se supplente,il contributo soggettivo frazionato all’INARCASSA..se supplente.!!!!Chi più ne ha ne metta…Succede però che così facendo siamo fuori mercato…!Prova a fare la fattura di un ingegnere iscritto solo ad INARCASSA(imponibile 1000 +40 Inarcassa +218,40 IVA 21% -200 ritenuta d’acconto= 1058,40 totale da pagare (A).
Vediamo la stessa fattura predisposta da un collega iscritto alla GS
(imponibile 1000+40-(4%INPS)+41,60( 4% Inarcassa)+227,14 IVA 21%-208,00 ritenuta d’acconto=1100,74 totale da pagare(B)
B maggiore di A per lo stesso lavoro i committenti non sono fessi.Perchè il mio cliente deve pagarsi il 4% in più..!!!!E’ vero paga lui io su quella cifra lucrerò interessi,come si spargerà la voce in automatico siamo fuori mercato.Non é forse il caso di segnalare con forza ai nostri cari politici questa grave distorsione del mercato prodotta da una legge CRETINA (GS/INPS riforma Dini del 1995).
Ad oggi putroppo,vuoi per incompetenza dei nostri commercialisti,vuoi per la farraginosa e lacunosa stesura delle leggi,si é prodotta una situazione abbastanza aggrovigliata avendo fatto una piccola indagine campionaria fra i colleghi.A me pare ovvio che é l’INPS a dover rinunciare al 4% essendo noi ingegneri o architetti con partita IVA iscritti ad ualbo e con propria cassa e non vedo poi perché dobbiamo pagare il 17% del reddito netto professionale sempre al’INPS,rilevata la natura residuale di questo ente nei confronti di coloro che sono iscritti ad un albo con cassa.La cretinata autentica é che nel 95 la legge Dini profetizzava un unico trattamento pensionistico per tutti,che é andato a carte 48,poiché é facilmente rilevabile che i liberi professionisti e tante altre categorie godono di diversi trattamenti pensionistici
Esempio ingegnere docente di ruolo:pensione INPDAP +pensione gravante sulla GS.INPS gli esempi ho scoperto sono tanti..potrei continuare. Dobbiamo darci una smossa ed investire della cosa qualche politico o legale che renda di tutta evidenza le incongruenze delle cosidetta legge che istituisce la GS.INPS
Cristiano
Replyla cosa più grave è che, una volta che l’INPS avrà rigettato i ricorsi, manderà la cartella esattoriale, la quale finirà nelle mani di Equitalia, che secondo l’ultima normativa può pretendere il pagamento entro 60 gg, anche se noi si procederà ad un ricorso al tribunale civile…. il quale, ci darà anche ragione, ma nel frattempo dovremo pagare ed i soldi li riavremo, default permettendo, fra qualche anno.
Stefano
ReplyE’ arrivata anche a me questa assurda richiesta (con iscrizione d’ufficio dal 2005), con sanzioni ed interessi che se applicati da un normale cittadino per un qualunque prestito di danaro, avrebbe fatto configurare il reato di usura. Non dobbiamo stare zitti, ma lottare per affermare il nostro diritto a farci una pensione con chi vogliamo versando quanto ci conviene. I nostri poveri soldi andranno a contribuire al pagamento di qualche pensione d’oro. Ma avete sentito quanto prende quel dirigente della regione Sicilia in un anno, di pensione? euro 500 mila!!!!!!!!Ma vi sembra giusto? E vengono a noi ad imporci l’iscrizione alla GS, senza la possibilità di riprenderci i nostri soldi!!!!
E’ vero che Equitalia farà le azioni per il recupero delle somme, anche in attesa della definizione dei ricorsi giurisdizionali, ma bisogna farsi furbi e non farli trovare un bel niente………….
luca
Replyla tua è prescritta.
avrebbero dovuto inviartela entro il 20 o 21 giugno 2011
Graziano
ReplyA me è arrivata da Inarcassa una richiesta di pagare:
A) 0.00 Euro di addebito (lo giuro!), e senza specifica dell’anno di riferimento
B) 4,55 Euro di interessi (su 0,00 Euro ??)
C) 173,25 Euro di penali, riferiti all’anno 2006: anno in cui non ho avuto nessun reddito da lavoro autonomo, essendo passato nel 2005 al lavoro dipendente.
Ciliegina sulla torta, INARCASSA sostiene di avermi già notificato l’addebito in precedenza, pertanto non mi danno nessuna altra informazione e non accettano reclami. Io non ho ricevuto nessun avviso (forse perché nel frattempo ho cambiato residenza?).
Calcolare 4,55 euro di interessi su 0,00 euro di addebito potrebbe sembrare un ridicolo errore di arrotondamento, ma la penale di 173,25 non lo è.
Getterei tutto nel cestino della carta straccia, salvo che non vorrei che il fascicolo passasse a Equitalia, che per prima cosa ti pignora l’automobile o la casa.
Qualcuno sa darmi dei suggerimenti?
PS
Ovviamente, al Call Center di Inarcassa c’è solo la vocetta fissa “si prega di richiamare più tardi”, a qualunque ora di qualunque giorno.
luca
Replyvai a un’associazione di consumatori, dubito che ti possano aver mandato un atto non impugnabile, se così fosse dovrai aspettare la cartella esattoriale che non so se e quando arriverà
Cristiano
Replyavete saputo nulla dei ricorsi presentati? a me hanno detto che trascorsi 90 gg, per l’INPS vale il silenzio diniego. è vero?
luca
Replyè VERO
Cristiano
Replyperfetto.. allora c’è da aspettarsi prima o poi un provvedimento esecutivo. il mio avvocato ha detto che dovremo fare ricorso al giudice per chiederne la sospensiva e farlo annullare per prescrizione
libero
ReplySi riporta per opportuna memoria l’avviso pubblicato sul sito.
Si informano gli iscritti che, presso la sede dell’Ordine, mercoledì 30
novembre 2011 alle ore 16.30 si terrà un incontro dal titolo:
“GESTIONE SEPARATA INPS”
Saranno presenti gli architetti delegati romani INARCASSA:
– Marco Alcaro
– Loredana Regazzoni
– Gianluca Valle
– dott. Giancarlo Ricotta Fiscalista dell’Ordine
È stata richiesta la presenza di un rappresentante INPS
Cristiano
Replycome è andato questo incontro? si può sapere qualcosa? grazie mille!!
nicola s.
Replysono un ingegnere libero professionista e dipendente comunale part-time come amministrativo. i contributi per lavortaore dipendente me li versa l’inpdap e faccio la beneficienza all’inarcassa del 4% per ogni fattura che emetto, non potendo esserne iscritto. a giugno ho avuto richiesta di pagamento di € 5.500 di cui 2500 di sanzione per l’anno 2005 con iscrizione di ufficio alla gestione separata dell’inps. sto impazzendo per uscirne fuori da questa storia, in quanto, la previsione per chiarire la mia posizione ad oggi, prevede un esborso di oltre 40.000 euro!!! non sono un furbetto che non si è voluto iscrivere all’inps, ma solo ignoranza peraltro anche del mio commercialista che non mi ha mai avvisato della questione. vi chiedo. è sua responsabilità non aver considerato la mia posizione reddituale, lavorativa e contributiva? se sì, non dovrebbe corrisponderne almeno la quota parte di sanzione? e poi, come vi state orientando, state pagando o no? ultima cosa. abbiamo fatto ricorso in novembre con motivazioni molto superficiali, ma è stato rigettato. fatemi sapere notizie
Cristiano
ReplyIl mio avvocato ha detto che al commercialista si può far poco. Per adesso del mio ricorso non so nulla, anche perchè a me l’avviso è arrivato a prescrzione avvenuta. Comunque ho saputo che non tutte le sedi INPS provinciali hanno aderito all’operazione. Per esempio sembra, da come mi hanno detto alcuni ispettori di Pisa, che loro hanno fatto decadere tutto…
Cristiano
Replyl’INPS nno si arrende e vuole i soldi, come riportato qui:
Roma, 12-01-2012
Messaggio n. 709
OGGETTO:
Gestione Separata – operazione PoseidOne – chiarimenti in ordine all’obbligo contributivo dei professionisti con Cassa.
Nel mese di giugno u.s. questo Istituto ha inviato, nell’ambito delle operazioni di verifica delle posizioni contributive, denominata PoseidOne, le lettere di invito al pagamento dei contributi dovuti alla Gestione separata di cui all’art. 2, comma 26 della legge n. 335/1995, relative ai soggetti che hanno dichiarato redditi da arti e professioni nel quadro RE del modello Unico PF anno 2006, periodo di imposta 2005.
I redditi interessati dall’operazione sono stati quelli provenienti da attività denunciate con codici ateco 47111 (studi legali), 7420E –74.20F74.20.2 (studi di architettura, ingegneria e ingegneria integrata), 74.12.A (commercialisti), 74.12.B (Ragionieri), 85.14.2 (attività professionali paramediche).
Successivamente all’invio delle comunicazioni ai contribuenti, alla luce anche delle disposizioni relative all’art. 18, comma 11 e 12, del decreto legge 6 luglio 2011 n. 98 convertito con modificazioni dalla legge n.111 del 15 luglio 2011, sono pervenute numerose richieste di chiarimenti in merito alla legittimità dell’imposizione contributiva INPS in capo al professionista che iscritto al proprio albo di categoria si trova a versare il solo contributo integrativo alla propria Cassa.
A seguito degli approfondimenti intervenuti in sede ministeriale, si forniscono le seguenti precisazioni.
Con circolare n. 99 del 22 luglio 2011 questo Istituto ha precisato l’obbligo contributivo dei soggetti pensionati che svolgono e percepiscono redditi derivanti dallo svolgimento di attività libero professionale. A tali soggetti infatti, non sottoposti ad obbligo contributivo pressola Gestioneseparata, saranno restituiti i contributi pagati con espressa riserva di ripetizione. Per i soggetti che hanno presentato richiesta di annullamento dell’accertamento, la sede provvederà ad annullare il provvedimento con motivazione: Legge 111/2011 art. 18 comma 11.
Il comma 12 dell’art. 18 del decreto 98/2011, nell’introdurre una norma di interpretazione autentica dell’art. 2 comma 26 della Legge 335/95, ha delimitato gli ambiti di competenza della Gestione separata e delle altre forme assicurative private e privatizzate, di cui ai decreti legislativi 509/1994 e 103/96, confermando la possibilità che la separazione di competenza possa venire meno nei casi in cui le singole casse professionali abbiano, all’interno delle proprie norme istitutive, ipotesi di esclusione dall’obbligo assicurativo o di opzione di iscrizione.
Qualora dunque le disposizioni statutarie delle singole Casse prevedano l’iscrizione facoltativa la mancata iscrizione del soggetto interessato non è, da sola, elemento sufficiente ad incardinare obbligo contributivo alla gestione separata; poiché infatti l’obbligo è strettamente legato alla volontà del contribuente stesso e alle disposizioni che regolamentano le modalità di iscrizione delle casse stesse, il contribuente potrà esplicitare anche ora per allora la sua scelta, chiedendo alla Cassa di categoria di poter versare la contribuzione omessa.
In presenza però di regimi previdenziali che escludano la possibilità di iscrizione alla cassa per alcune tipologie di professionisti, rimane confermato l’obbligo contributivo alla gestione Separata.
Pertanto nel caso in cui il professionista, che ha ricevuto l’accertamento, espliciti la sua volontà al pagamento della contribuzione alla propria Cassa di appartenenza, la sede provvederà all’annullamento dell’accertamento con motivazione previa acquisizione della documentazione, quale:
– Copia della ricevuta di pagamento in caso di versamento del contributo.
– Copia del provvedimento della Cassa di autorizzazione al pagamento dei contributi dovuti per l’anno di riferimento dell’accertamento stesso
– Copia della delibera di riscatto
Diversamente, se il regime di riferimento prevede l’esclusione dall’obbligo assicurativo[1], l’accertamento non potrà essere annullato.
Si comunica infine che questa Direzione Centrale sta predisponendo i dati da inviare alle Casse Nazionali (Forense, Commercialisti, Ragionieri, Ingegneri ed architetti e ENPAPI) relativi ai soggetti il cui accertamento è stato annullato per contributo dovuto alla propria cassa di appartenenza. Si invitano pertanto le sedi ad aggiornare con urgenza le posizioni in sospeso.
Il Direttore Generale
Nori
a questo punto solo se INARCASSA cambia statuto ci si salva da accertamenti futuri
Giovanni23
ReplyCiao Cristiano, cosa intendi dire che alcune sedi INPS hanno fatto decadere tutto.
Tutto che cosa?
Ci sono inoltre delle indiscrezioni su quale sara’ il comportamento di INARCASSA, circa la modifica dello statuto, dando la possibilita’, anche a chi e’ assoggettato ad altro ente pensionistico obbligatorio di iscriversi e pagare oltre al contributo integrativo anche quello soggetivo, eventualmente anche con procedura retroattiva, ossia per gli anni precedenti.
Per noi sarebbe un bel risparmio, non trovi?
Saluti a tutti coloro che come me vivono questo periodo con grande ansia.
cristiano
Replysembra che alcune sedi INPS non siano andati avanti con gli accertamenti. Per INARCASSA non so nulla, ma spero che sia così, perchè ci leverebbe dalla peste…
nicola s.
Replycari colleghi, la mia è una situazione particolare. io sono ingegnere libero professionista e dipendente pubblico non come ingegnere ma amministrativo. l’inarcassa non vuole sapere se nell’ente pubblico svolgo attività di ingegnere. basta avere un’altra forma previdenziale per non poter essere iscritto a inarcassa. non so cosa fare. intanto faccio iscrivere al ruolo il pagamento richiesto del 2005 dall’inps, rateizzo con equitalia e poi chi vivrà vedrà. la cassa dei geometri, però, consente l’iscrizione di dipendenti pubblici. perchè la nostra no?
Cristiano
Replyma l’accertamento in che data l’hai ricevuto? se giunto dopo il 20 giugno 2011 è andato prescritto e ti conviene impugnare il tutto.
nicola s.
Replyno caro cristiano. la nota l’ho ricevuta dopo il 20 giugno ma osservo che la prescrizione per l’inps è 10 anni e non 5.
nicola s.
Replymi correggo. da ultime informazioni, la prescrizione è di 5 anni, ma il pagamento richiesto è della dichiarazione del 2006 per i redditi del 2005. il debito si prescriveva a fine 2011….
Cristiano
Replyno.. si prescrive il 20 giugno 2011. Così mi ha detto l’avvocato e il consulente del lavoro.
Nicola
ReplyMa perchè non facciamo tutti pressione a INARCASSA di modificare lo statuto, possibilmente retroattivamente?
Io ho chiamato INARCASSA, e mi hanno risposto che stanno lavorando in merito, e che pubblicheranno ogni variazione e/o chiarimenti sul loro sito.
Sapete inoltre se l’INPS, sta continuando gli accertamenti anche per glia anni successivi al 2005/2006 o ha messo tutto in standbay?
Sarei lieto di un vostro commento, se siete a conoscenza di qualche novità.
Io ho delle posizioni aperte per l’anno 2010 reddidti 2009, e dei quali il commercialista non mi ha detto un bel nulla.
Ora ho l’ansia anche perchè il fatturato da lavoro autonomo del 2009 è stato di circa 48.000 euro. Immaginate un po.
Un Saluto Nicola
agostino
ReplyHa ragione Nicola bisogna fare pressione su tutti i delegati Provinciali (Architetti e Ingegneri) che rappresentano INARCASSA.
INARCASSA deve modificare lo statuto ed accoglierci tutti perchè entrambe le categorie sono formate da architetti e da ingegneri tutti con uguali diritti e con uguali doveri.
Assurde sono le forzate diversità dettate dalla Gestione separata INPS e dall’attuale posizione di INARCASSA nei nostri confronti.
Bisogna unirsi tutti insieme, accomunati dalle stesse problematiche, per forzare anche sugli Ordini Provinciali di rappresentanza perchè difendano i diritti di tutti gli iscritti. Sono stati eletti per queste ragioni.
Altra problematica è quella di far ridurre a zero le ingenti ed ingiuste sanzioni imposte dall’INPS.
Svegliamoci!!!
Diamoci da fare tutti per trovare la forma giusta per risolvere tutti i problemi bene evidenziati in questo sito!!!
nicola s.
Replysono d’accordo con voi. dobbiamo svegliarci e prendere in mano la situazione per distruggere queste lobby!!! tanto sappiate che non ci aiuta nessuno, nè consulenti, nè avvocati. tutte le altre casse (geometri, geologi) danno possibilità di iscrizione anche se si hanno altre fortme previdenziali. non capisco perchè INARCASSA non lo consente. è democrazia questa? abbiamo pari opportunità?
per cui uniamoci e lo dico con tutta la forza che ho, e andiamo avanti, se vogliamo continuare a sopravvivere. non so voi, ma io sto avendo seri problemi di sopravvivenza: clienti che non pagano, tasse, iva e ora quest’altra bella batosta… dove dobbiamo arrivare
volevo inoltre chiedere a cristiano se è sicuro sulla prescrizione. se la lettera è relativa al 2006, si prescrive a fine 2011. o no?
SONO A VOSTRA DISPOSIZIONE PER QUALUNQUE COSA. teniamoci in contatto cari miei
francesca
Replycome già ho detto più volte la cosa più assurda di tutta questa operazioni sono le abnormi sanzioni, ma sul punto inps nulla dice
nicola s.
Replyragazzi, vi prego. non continate passivamente a scrivere commenti. siate propositivi. accettate il mio invito a muoverci insieme
nicola s.
Replyper CRISTIANO. in riferimento a che norma sei convinto del fatto che se la richiesta di pagamento è arrivata dopo il 20 giugno si è prescritta? se è relativa ai redditi del 2005 dichiarati nel 2006, non si prescrivono al 31 dicembre 2011?
Cristiano
Replyla prescrzione per i contributi sulla gestione separata è di 5 anni dalla data di scadenza del versamento (la prima utile.. quella senza more) ovvero per il 2005 era il 20 giungo 2006, confermato anche dalla impegata dell’INPS a cui avevo chiesto come mai non mi erano stati contestati gli anni precedenti, domanda alla quale lei aveva candidamente risposto che ormai erano prescritti… ( si sono sconfessati da se..) e che avevano cercato di mandare tutto entro il 20 giugno, pena prescrzione. Tesi confermata anche dal mio legale.
nicola s.
Replygrazie per la buona notizia, Cristiano. rimane il dubbio sul fatto che la lettera che mi hanno mandato è datata 13 giugno 2011, arrivata il 21 giugno 2011 a casa, ma ritirata dalla posta il 22 giugno perchè assente. domani la mia commercialista andrà all’inps a porre il quesito. ad ogni buon conto ti aggiornerò di tutto. ti ringrazio ancora
nicola s.
ReplyANCORA PER CRISTIANO. pare che la prescrizione parta, secondo l’inps, dal 30 giugno del 2006, data di presentazione della dichiarazione dei redditi. il mio consulente dice che il pagamento delle imposte (che coincide con quello dei contributi) và fatto dal 16 giugno con possibili proroghe. secondo le tue notizie, chi ha ragione? cambia molto tra le due versioni. se è vera quella dell’inps sono fuori e il debito non è prescritto, al contrario secondo quello che dice il mio commercialista
agostino
ReplyEcco cosa dobbiamo fare e speditamente:
*Fare pressione o meglio cercare di sensibilizzare tutti i delegati provinciali e regionali(Architetti e Ingegneri)che rappresentano INARCASSA perchè quest’ultima ha il dovere di accettare la nostra iscrizione, come peraltro lo fanno le altre casse (agronomi, geologi, avvocati, medici, etc.).
*Dobbiamo relazionarci tra noi, costituendo ad esempio un coordinamento generale ingegneri-architetti, per portare le nostre giuste e sacrosante istanze ad INARCASSA.
N.B. Per quanto attiene alla ricerca ed individuazione dei sopraccitati delegati provinciali e regionali andare sul sito di INARCASSA.
*Bisogna, in fretta, trovare il modo per far si che siano annullate le ingiuste e smisurate sanzioni richieste da INPS a chi sta pagando, come me, sugli importi imposti dallo stesso Ente per l’iscrizione d’ufficio alla Gestione Separata.
Svegliamoci e svegliatevi!!
Andiamo agli ordini provinciali di appartenenza a fare le giuste pressioni e rimostranze sui nostri colleghi da noi eletti quali componenti dei Consigli direttivi.
agostino
ReplyUn’ultima considerazione.
E’ ora che si guardi all’interesse collettivo della categoria e non alle solite ed illogiche storie di tornaconto personale.
Tiriamo fuori alti ideali con sincero spirito di appartenenza alle nostre belle ma da tempo vilipese categorie di architetti ed ingegneri.
Solo così, a mio parere, si riuscirà a fare qualcosa di veramente efficace e positivo.
nicola s.
Replyho parlato con il presiedente del mio ordine provincia barletta andria trani (ex bari) e mi ha detto che potremmo parlare con il nostro delegato inarcassa per sottoporgli il problema. sarebbe auspicabile, ha detto, muoversi in gruppo per non creare il caso isolato. per cui sarebbe il caso di scoprire le “carte”, scoprire i nomi e le mail di coloro che hanno interesse a risolvere il problema. possiamo usare o questo strumento o un altro. che facciamo?
cristiano
Replyi contributi andavano versati entro il 20 giugno, ne sono sicuro e comunque non conta la data messa sulla lettera, ma quando l’hai ricevuta, dato che non è una cartella esattoriale. io addirittura l’ho ricevuta a luglio…
nicola s.
Replyse avete ricevuto la newsletter di inarcassa news n. 01/2012, rimane confermata la prescrizione al 31/12/2011 per i contributi relativi al 2005 da pagare nel 2006. pare ci sia stato un accordo tra inps e agenzia delle entrate. io intanto faccio istanza di prescrizione di quanto richiesto, poi vediamo, visto che l’unica fonte ufficuiale è il comma 9 dell’art. 3 della legge 335/95 e che i contributi andavano pagati effettivamente il 20 giugno del 2006, data dalla quale bisogna calcolare i 5 anni. vi aggiorno
dario
Replysono un architetto nelle stesse Vostre condizioni, tramite il mio avvocato ho presentato entro sessanta giorni dal ricevimento dell’avviso IMPS, arrivato il 20 giugno e consegnato il 22 giugno, ricorso, ad oggi non ho avuto alcuna comunicazione in merito.
Un aspetto che nel ricorso abbiamo evidenziato è che la circolare esplicativa risale al 2011, per cui non essendo precedentemente disposizioni precise in merito, abbiomo richiesto in primo luogo l’annullamento del provvedimento, in seconda istanza il solo versamento del dovuto senza le sanzioni e non per ultimo il non versamento in quanto l’avviso è stato consegnato dapo il 20 giugno.
Condivido che in tutto questo l’INARCASSA ha grandi responsabilità incassando un 4% senza titolo ed obbligandoci alla cancellazione del contributo soggettivo che avremmo tranquillamente versato senza incorrere ora nelle morse della gestione separata IMPS.
dario
ReplyDimenticavo,se INARCASSA decide di permettere i versamenti dei contributi soggettivi anche retroattivi sarebbe opportuno valutare soluzioni con percentuali evidentemente limitate in quanto siamo tutti già titolari di versamenti contributivi pensionistici con altri enti (INDAP)’ otre a considerare l’indispensabile ricongiugimento a diritto pensionistico acquisito a costo zero.
Cristiano
ReplyConcorso sul ricorso fatto da DARIO. Poi la legge parla chiaro: la prescrzione è al 20 giugno.. e non si può cambiare la legge con una circolare dell’INPS che si mette d’accordo con qualcuno.. un qualsiasi giudice li massacra su questo aspetto..
Giovanni
ReplyOggi, ho chiamato INARCASSA, per avere notizie circa la variazione dello statuto, che permeterebbe l’iscrizione e quindi il pagamento del contributo soggettivo anche a coloro iscritti ad altra forma obbligatoria contributiva. L’interlocutrice mi ha risposto che al momento non c’è nulla in pentola che bolle, confermandomi che dovrei iscrivermi alla gestione separata INPS, e continuare a versare ad INARCASSA il 4% per il contributo integrativo. Vista la mia insistenza in merito, mi ha suggerito di inviare una mail ad INARCASSA nella quale chiedere lumi in merito, ed eventualmente sollecitare la variazione dello statuto.
Ho voluto mettere al corrente di ciò, tutti coloro che utilizzano questo forum, nella speranza che la mia mail ad INARCASSA non resti isolata, ricordando che stiamo tutti sulla stessa assurda barca. Perchè pagare il 18%, quando possiamo pagare il 10%.
P.S. Sapete se i controlli INPS (operazione Posseidone) stanno continuando anche per gli anni successivi? e a che anno sono arrivati con i controlli ???
Non fermiamoci, continuiamo a conbattere per la stessa causa.
GIOVANNI
claudio
ReplyIeri ho chiamato all’inps di Taranto e mi hanno detto:
presto faremo ripartire i controlli per gli anni successivi e inoltre inarcassa non era tenuta a prendersi il 4%, pertanto potete richiederli indietro…..
cristiano
Replye su quale base normativa dicono che non dovevamo versare i contributi del 4%? ma siamo matti….
nicola s.
Replyragazzi, mi sa che ci stiamo bevendo il cervello tutti quanti. la mia posizione è questa. al momento, dopo aver richiesto l’annullamento di quanto richiesto all’INPS per prescrizione in quanto sono passati 5 anni – “grazie cristiano”(e vedremo cosa rispondono), attendo con ansia cosa rispondono. dato che non vogliono finire la mia esistenza con questo incubo (la faccenda stava condizionando la mia vita), sto vivendo alla giornata aspettando la risposta dell’INPS. poi vedremo cosa fare.
la faccenda del 4% del contributo integrativo ad INARCASSA l’ha decisa il legislatore. l’INPS dice un sacco di fesserie. sono cose dovute e tocca a noi fare in modo che cambino lo statuto.
pertanto sono d’accordo con Giovanni. scriverò anch’io una mail a INARCASSA. il presidente del mio ordine ha detto che se gli riunisco 4-5 casi, mi fa parlare con il nostro referente di INARCASSA prov. barletta-andria-trani. uniamoci, allora e lottiamo, se vogliamo quello che diciamo.
francesca
ReplyMa cosa ne sanno all’inpsdi Taranto: i controlli sono centralizzati le sedi periferiche sono passacarte, molti non sanno nemmeno di cosa si tratta…
agostino
ReplyBravi Givanni e Nicola S., avete le ideee chiare!
A noi, accomunati tutti dalle medesime problematiche, interessa fare in modo che INARCASSA modifichi lo statuto.
Ovvero ammetta, magari costituendo una Gestione Separata (ovviamente modificando lo statuto)interna ad INARCASSA, l’iscrizione a tutti gli architetti ed ingegneri che esercitano la professione in italia anche in via non esclusiva.
ABBIAMO DIRITTO A CHIEDERE LA MODIFICA DELLO STATUTO ed INARCASSA E’ TENUTA A MODIFICARLO.
Occorre parlare con i delegati proviciali INARCASSA di ogni Ordine perchè sensibilizzati possano rappresentare le nostre giuste e sacrosante istanze.
Sono nostri colleghi e, quindi, bisogna agire con coraggio e determinazione.
Importante ed intelligente è la proposta di Giovanni di scrivere una mail a INARCASSA chiedendo la modifica del suo statuto.
Però sarebbe meglio farlo tutti insieme magari costituendo un COORDINAMENTO NAZIONALE ARCHITETTI ED INGEGNERI presso qualche Ordine Provinciale appoggiandosi ovviamente ad un buon Studio Legale Giuslavorista.
Proponete delle iniziative serie e concrete.
Penso possa esserci molto seguito specie se si guarda agli interessi di tutti e non ai soli casi personali.
anche perché: ……
(vedi link http://www.previdenza-professionisti.it/gestione-separata-e-professionsiti)
“…. Di recente, la gestione separata Inps ha intrapreso una generalizzata azione di recupero crediti nei riguardi di professionisti che, con riferimento all’esercizio di attività professionale assoggettabile a previdenza categoriale, abbiano, in concreto, omesso di iscriversi all’ente di previdenza di riferimento (per colpa o in quanto esclusi dalla possibilità di iscriversi a cagione di situazioni oggettive – ad es. in quanto iscritti ad altra forma di previdenza obbligatoria per attività contestualmente esercitata – ingegneri e architetti – o a causa dell’esiguo volume dei redditi e volumi d’affari raggiunti – ad es avvocati e commercialisti).
L’assoggettabilità a contribuzione previdenziale di redditi non assoggettati al prelievo del contributo soggettivo presso l’ente di riferimento presso la gestione separata Inps non pare, tuttavia, una conclusione certa alla luce di considerazioni di carattere generale ed in considerazione di una serie di evidenti incongruenze applicative.
La Gestione Separata, infatti, nasce come una gestione di carattere residuale che offre tutela previdenziale ad attività prive di una copertura previdenziale specifica.
In tale prospettiva, non sembra che, per effetto dell’omesso versamento del contributo soggettivo all’ente di riferimento, possa ritenersi esigibile la contribuzione previdenziale da parte della gestione seprata in quanto la contribuzione è e resta dovuta all’ente categoriale il quale potrà, nei termini e nei limiti prescrizionali, esercitare la propria potestà impositiva ed esigere il relativo credito.
Appare, in definitiva, del tutto illogico e soprattutto privo di un valido supporto normativo, ritenere che l’inadempimento dell’obbligo contributivo nei riguardi di un ente di previdenza possa, di per sè, determinare una conversione legale dell’obbligo contributivo e del soggetto creditore dell’obbligazione contributiva, se non altro per la agevole considerazione che l’importo della contribuzione e delle sanzioni è ben diverso nell’un caso e nell’altro.
Ma altrettanto controversa appare l’assoggettabilità a contribuzione previdenziale presso la gestione separata di compensi che sarebbero astrattamente di carattere professionale e come tali soggetti a prelievo contributivo presso l’ente di previdenza di categoria e che non lo sono, in concreto (ma limitatamente al contributo soggettivo) per ragioni di esclusione di carattere normativo:
1) è possibile al riguardo che l’ente previdenziale richieda, ai fini dell’iscrizione e della conservazione dell’iscrizione, il raggiungimento di determinati livelli di reddito e volume d’affari (in tal caso è dovuto il solo contributo integrativo e non quello soggettivo);
2) è possibile che l’ente di previdenza escluda la possibilità di iscriversi all’associazione a professionisti che siano iscritti a diverse forme previdenziali in dipendenza di diversa attività svolta (anche in tal caso è dovuto il solo contributo integrativo e non quello soggettivo);
3) è poi possibile che l’ente di previdenza escluda l’obbligo di pagare il contributo soggettivo successivamente al pensionamento limitandosi al prelievo del contributo integrativo.
In tutte le descritte ipotesi, non sembra che possa sostenersi che, con riferimento all’attività professionale esercitata, manchi un ente preposto alla relativa copertura previdenziale, così da rendere attuale la diversa forma di tutela rappresentata dalla gestione separata Inps.
Si tratta, infatti, di peculiari condizioni che rendono la tutela previdenziale di categoria solo temporalmente inoperante ma che certo non valgono a mutare sostanzialmente le caratteristiche dell’attività professionale tanto da determinarne la confluenza nell’ambito delle gestione separata.
Si tratta di un profilo controverso che non ha, tuttavia, ricevuto, a quanto consta, inquadramenti e linee interpretative a livello giurisprudenziale e che può compendiarsi nel seguente quesito:
se l’attuale insussistenza dell’obbligo di iscrizione e dell’obbligo di versare la contribuzione soggettiva (pur permanendo l’obbligo di versare la contribuzione integrativa) per i professionisti che svolgano attività assoggettabile alla contribuzione previdenziale presso gli enti di cui al D-Lgs. n 509/94 e presso gli enti di cui al d.lgs. n 103 del 1996, abbia l’effetto di far espandere l’obbligo contributivo alla gestione separata inps.
Alla luce del quadro normativo esistente, appare sufficientemente chiara la volontà del Legislatore di porre la tutela previdenziale di categoria come alternativa a quella di cui all’art. 2 comma 26 della L. n. 335 del 1995, da considerarsi come gestione a vocazione residuale.
Sul tessuto delle norme primarie si sono, tuttavia, innestate le asciutte norme dei decreti ministeriali attuativi che non hanno certo brillato in chiarezza forse anche ispirate da logiche di cassa.
L’art. 3 del DM del 24 novembre 1995 ha, infatti, posto l’obbligo di contribuire alla gestione separata a carico di tutti gli esercenti attività di lavoro autonomo ex art. 49, comma 1, escludendo dalla base imponibile i soli redditi assoggettati a contribuzione obbligatoria previdenziale .
Con norma formulata in chiave negativa ma ispirata alla medesima logica, l’art. 6 del successivo DM 281 del 2 maggio 1996 esclude dalla contribuzione alla gestione separata i soli redditi già assoggettati ad altro titolo a contribuzione previdenziale obbligatoria .
Le due norme regolamentari disciplinanti l’obbligazione contributiva presso la Gestione Separata Inps, se apparentemente confermano il principio dell’alternatività desumibile dai commi 25 e 26 dell’art. 2 della L. n 335 del 1995, in realtà ne alterano significativamente il baricentro in quanto le richiamate norme di legge collocavano l’alternativa sul piano della tutela assicurativa complessiva mentre le norme dei richiamati ddmm fondano l’obbligo contributivo sull’esistenza di redditi professionali non assoggettati a contribuzione obbligatoria.
In ogni caso, non è possibile conferire alla norma regolamentare l’effetto di ampliare l’ambito di applicazione della tutela della gestione separata al di là di quello fissato dalle norme primarie e ,cioè dall’art. 2 comma 26 della L. n. 335 del 1995; le norme dei decreti devono perciò essere interpretate alla luce delle norme primarie e non in contrasto con esse.
In tale prospettiva saranno assoggettabili a contribuzione presso la gestione separata solo quelle attività che non hanno un punto di riferimento nella previdenza di categoria e non quelle attività che non lo siano state in concreto o per periodi di tempo limitati in dipendenza di situazioni contingenti.
La soluzione appare confortata dalla sussistenza, anche in difetto di iscrizione all’ente di categoria, di un obbligo previdenziale sia pure dimidiato.
In tutte le indicate ipotesi infatti il professionista resta pur sempre obbligato a versare il contributo integrativo e, considerato il recente innalzamento di tale contributo al 4%, tale obbligo risulta tutt’altro che indifferente per le casse degli enti previdenziali di categoria e per le tasche del professionista.
Un’eventuale duplicità del sistema d’imposizione contributiva (che si verificherebbe ove si ritenesse dovuta la contribuzione previdenziale alla gestione separata, creerebbe, peraltro, l’anomalia di assoggettare la medesima fattura, riferita alla medesima prestazione professionale ad una duplice contribuzione a carico del committente, la rivalsa del 4% in relazione all’obbligazione contributiva dovuta alla gestione separata e il contributo integrativo del 2% (o del 4%) in favore dell’ente di previdenza di categoria.
Tale duplice maggiorazione determinerebbe, tra l’altro, effetti chiaramente distorsivi della concorrenza a svantaggio dei professionisti costretti alla doppia imposizione in fattura.
Riteniamo dunque preferibile un’interpretazione sistematica delle norme per la quale la sussistenza di una previdenza categoria pone, di per sè, fuori gioco la gestione separata inps almeno sino a che perduri l’assoggettamento all’obbligo di versamento del contributo integrativo. …..”
agostino
ReplyBravi Givanni e Nicola S., avete le ideee chiare!
A noi, accomunati tutti dalle medesime problematiche, interessa fare in modo che INARCASSA modifichi lo statuto.
Ovvero ammetta, magari costituendo una Gestione Separata (ovviamente modificando lo statuto)interna ad INARCASSA, l’iscrizione a tutti gli architetti ed ingegneri che esercitano la professione in italia anche in via non esclusiva.
ABBIAMO DIRITTO A CHIEDERE LA MODIFICA DELLO STATUTO ed INARCASSA E’ TENUTA A MODIFICARLO.
Occorre parlare con i delegati proviciali INARCASSA di ogni Ordine perchè sensibilizzati possano rappresentare le nostre giuste e sacrosante istanze.
Sono nostri colleghi e, quindi, bisogna agire con coraggio e determinazione.
Importante ed intelligente è la proposta di Giovanni di scrivere una mail a INARCASSA chiedendo la modifica del suo statuto.
Però sarebbe meglio farlo tutti insieme magari costituendo un COORDINAMENTO NAZIONALE ARCHITETTI ED INGEGNERI presso qualche Ordine Provinciale appoggiandosi ovviamente ad un buon Studio Legale Giuslavorista.
Proponete delle iniziative serie e concrete.
Penso possa esserci molto seguito specie se si guarda agli interessi di tutti e non ai soli casi personali.
agostino
ReplyBravi Giovanni e Nicola S., avete le ideee chiare!
A noi, accomunati tutti dalle medesime problematiche, interessa fare in modo che INARCASSA modifichi lo statuto.
Ovvero ammetta, magari costituendo una Gestione Separata (ovviamente modificando lo statuto)interna ad INARCASSA, l’iscrizione a tutti gli architetti ed ingegneri che esercitano la professione in italia anche in via non esclusiva.
ABBIAMO DIRITTO A CHIEDERE LA MODIFICA DELLO STATUTO ed INARCASSA E’ TENUTA A MODIFICARLO.
Occorre parlare con i delegati proviciali INARCASSA di ogni Ordine perchè sensibilizzati possano rappresentare le nostre giuste e sacrosante istanze.
Sono nostri colleghi e, quindi, bisogna agire con coraggio e determinazione.
Importante ed intelligente è la proposta di Giovanni di scrivere una mail a INARCASSA chiedendo la modifica del suo statuto.
Però sarebbe meglio farlo tutti insieme magari costituendo un COORDINAMENTO NAZIONALE ARCHITETTI ED INGEGNERI presso qualche Ordine Provinciale appoggiandosi ovviamente ad un buon Studio Legale Giuslavorista.
Proponete delle iniziative serie e concrete.
Penso possa esserci molto seguito specie se si guarda agli interessi di tutti e non ai soli casi personali.
agostino
ReplyMi scuso per aver ripetuto tre volte il messaggio (n.d.r. per errore).
Ma “repetita iuvant”.
Saluti a tutti.
nicola s.
Replyieri ho mandato la mail al presidente di inarcassa chiedendo di prendere in considerazione la modifica dello statuto. vediamo cosa e se risponde.
paola
ReplyScrivo per segnalare una cosa molto importante per chi è “non occupato”, e che riguarda la riforma delle pensioni. Dal sito dell’Inps (e per conoscenza diretta):
“La riforma per i lavoratori non occupati
La riforma non si applica ai lavoratori che si trovano in situazioni di mobilità lunga in attesa che si perfezionino i requisiti per la pensione.
Sono esclusi anche i lavoratori che sono stati ammessi alla contribuzione volontaria prima del 4 dicembre 2011.”
Quindi bisognerebbe diffondere a tutti gli interessati che se si hanno i requisiti, e si può fare domanda anche se iscritti solo alla gestione separata e vale per il periodo di sei mesi precedente alla presentazione della domanda, se si riesce ad essere autorizzati ai contributi volontari prima del 4 dicembre 2011, vale il regime pensionistico precedente alla riforma, che è meno sfarovevole.
Maurizio
ReplyIn considerazione della GS non potremmo fare una class action a livello nazionale? penso sarebbe l’unico modo per cercare di risolvere la questione, salvo che l’inarcassa ci ricomprenda on modifica statuto. Io mi sono rivolto ad un legale e sembra che fare un azione legale di primo grado con Giudice del lavoro possa servire quanto meno ad interrompere i termini per le cartelle esattoriali.
Saluti a tutti.
cristiano
Replyl’azione legale col giudice può are qualcosa, ma spesso equitalia se ne frega e va avanti lo stesso, salvo poi essere condannata, ma molto poi….
per la class action dovrebbero pensarci gli ordini, i quali stanno facendo ben poco, rivelandosi per quel che sono…
agostino
ReplyRicordiamoci che noi siamo iscritti agli ordini e quindi componenti dei medesimi.
Ogni ordine professionale ha un consiglio direttivo eletto dagli iscritti.
Pertanto fare un ricorso generale, class action, esteso a tutti è cosa corretta e fattibile e bisogna farla attraverso i consigli direttivi dei nostri ordini.
Però, a mio giudizio, occorre un coordimento generale, istituito presso qualche ordine provinciale il cui consiglio direttivo sia particolarmente sensibile a queste giuste istanze, a cui potersi riferire tutti sotto l’egida d un buono Studio Legale Giuslavorista.
Occorre parallelamente fare in modo che INARCASSA modifichi lo statuto.
Ovvero ammetta, modificando il suo statuto, l’iscrizione a tutti gli architetti ed ingegneri che esercitano la professione in italia anche in via non esclusiva.
Occorre contattare e sensibilizzare i delegati proviciali e regionali di inarcassa perchè possano rappresentare le nostre giuste istanze.
Sono nostri colleghi e, quindi, bisogna agire con determinazione.
E’ cosa intelligente, perchè potrebbe avere dei risvolti positivi, scrivere una mail personale a INARCASSA chiedendo al Presidente la modifica dello statuto.
Occorre che qualcuno proponga su questo sito una bozza, scritta in modo corretto e succinto e preciso, della sopraccitata lettera in modo che tutti la possano inviare (al Presidente di inarcassa) redatta nella medesima forma e con la stessa sostanza.
Però, a mio parere, sarebbe meglio farlo tutti insieme magari costituendo un coordinamento nazionale presso qualche Ordine Provinciale (avente un gruppo di iscritti tosti e motivati e/o un consiglio direttivo sensibile e disponibile).
Proponete delle iniziative serie e concrete.
Penso possa esserci molto seguito specie se si guarda agli interessi di tutti e non ai soli casi personali.
Siamo tutti in attesa di avere novità a riguardo.
Saluti a tutti.
nicola s.
Replyla settimana scorsa ho spedito una e-mail al presidente inarcassa. ancora non ho avuto notizie. la stessa meil l’ho mandata al delegato inarcassa del mio ordine. sono sicura che lui l’ha letta (mi è arrivata la notifica), ma ancora non ho avuto nessuna risposta. tra qualche giorno penso di perdere le speranza che qualcuno mi risponda dando conferma alla mia sensazione: gli ordini professionali e le casse professionali sono LOBBY a cui poco interessa se noi, poveri sprovveduti c……i abbiano ricevuto una richiesta di pagamento. io ho deciso di non pagare, tanto, peggio di così…
agostino
ReplyOh Nicola S., non disperare!
Sii fiducioso!
Pensa che la questione è risolvibile e vedrai che sarà risolta.
Ma da tutti insieme pensando agli interessi di tutti.
Parliamo con i nostri colleghi, quelli della nostra zona, e sensibilizziamoli al problema.
Conviciamoli sul fatto che da soli si risolve poco o niente.
Facciamo solo guadagnare gli avvocati.
Ma agendo tutti insieme inn modo coordinato, naturalmente pensando agli interessi di tutti e non ai singoli problemi personali, possiamo ottenere quello che desideriamo.
Ribadisco che, a mio parere, occorre unirsi nelle forme che ho già descritto in altri miei precedenti commenti.
Interessante èl’iniziativa di Angelo (lettera) descritta nel commento del 29 agosto 2011.
A presto.
Maurizio
ReplySentite, la cosa che possiamo fare anche subito è inviare TUTTI una lettera di iscrizione a Inarcassa di voler essere annoverati negli elenchi previdenziali. Forse qualcuno l’ha già fatta, altri no, ingolfiamoli di richieste, prima di perdere tempo a coordinarci (che sarebbe la cosa più giusta, ma non immediata), questo mi sembra l’unico modo per farci sentire con tutto il ns peso (cioè numero).
Diamone massima divulazone a tutti i colleghi che sono in questa situazione e vediamo se riusciamo a smuovere qualcosa.
Poi vedremo cosa succede.
Saluti a tutti.
nicola s.
Replygrazie agostino per l’incoraggiamento. è che questa cosa mi sembra come una mannaia che potrebbe cadermi in testa da un momento all’altro. ho deciso comunque di continuare a vivere facendo finta di niente.
sono d’accordo con maurizio.
ma, ascoltatemi. fino a quando non usciremo dall’anonimato non risolveremo niente, assolutamente niente.
mi sembra giusta l’idea di richiedere l’iscrizione a inarcassa, anche se credo che a noi servirà scrivere tante lettera, a loro una sola con una bella stampa unione. però proviamole tutte.
agostino
ReplyMaurizio hai scritto una cosa sensata, però mi sembrerebbe giusto che il contenuto della lettera che vuoi scrivere debba avere una linea comune anche se scritto in modo diverso.
Pertanto ti invito, cortesemente a proporre a tutti noi attrasverso questo sito, una bozza della stessa in modo che la si possa condividere insieme magari perfezionata con il contributo e/o con il concorso di tutti.
Coraggio svegliamoci!
E’ ora di lavorare insieme!
nicola s.
Replyeccezionale ANGELO: con la sua nota del 29 agosto 2011 ha centrato in pieno la logica della nostra questione. vorrei sapere le conseguenze di tale scritto. chiaro, lineare, ha esplicitato professionalmente la problematica.
agostino
ReplyCoraggio e Fiducia!
Siamo sulla buona strada!
Ci dobbiamo organizzare e coordinare su tutto il territorio nazionale.
Dobbiamo essere tosti e compatti.
E tutto sarà in discesa!
Avanti delle altre proposte.
nicola s.
Replysi, agostino, ma dobbiamo uscire allo scoperto. come faccio a contattare te e gli altri????
Maurizio
ReplyAppena l’avrò fatta l’allegherò ad una mail che vi invierò.
Poi dovremo decidere di darci un tempo (uguale per tutti) e spedirla (abbiamo un po’ di fede per favore); poi se l’inarcassa ci risponderà univocamente e negativamente sapremo almeno di che morte morire sapendo quindi come muoverci per una successiva mossa, o al limite avendo anche il coraggio di contrattare con la contoparte se necessario.
Casomai se uno di voi avesse un’idea di come favorire i passaggi fra tutti dei ns indirizzi mail che non abbiamo mi e ci aiuterebbe.
Grazie. Maurizio
nicola s.
Replypossiamo scrivere il proprio indirizzo e-mail accanto al nome come di seguito (FACCIO IO LA PRIMA MOSSA, DAI)
nicola s.
Replyingselvarolo@tiscali.it
Giovanni
ReplyGIOVANNI
gionic@libero.it
nicola s.
Replyper CRISTIANO. vedi che la prescrione è il 30 settembre 2011. informati bene. e le altre mail????? dai, sbrigatevi, non c’è tempo da perdere
Cristiano
Replyno è il 20 giugno.. il 30 settembre è un termine per pagamento con mora.. vai tranquillo, la stessa impegata INPS confermò la prescrzione al 20 giugno.
Cristiano
Replyleggere commenti di agosto per quanto riguarda la prescrizione.
agostino
ReplyEcco la mia mail:
ing.august@gmail
agostino
ReplyEcco la mia mail:
ing.august@gmail.com
agostino
ReplyConsiderate le notevoli problematiche in gioco, occorre, secondo me, organizzarsi in questo modo, :
-individuare per ogni ordine provinciale (Architetti e Ingegneri) dei colleghi referenti facenti parte di commissioni apposite (ad esempio ingegneri dipendenti-professionisti) che possono essere istituite su apposita richiesta al medesimo ordine;
-cercare di raccogliere il maggior numero di adesioni, in sede provinciale, alle iniziative da intraprendere (n.d.r. che sono ancora da definire concretamente anche se abbiamo letto alcune proposte e siamo in attesa di visionarle altre);
-coordinarsi a livello nazionale facendo riferimento ad uno o piu’ ordini provinciali (di Architetti e/o Ingegneri) che facciano da capofila (n.d.r.: ci sono parecchi ordini sul territorio nazionale che hanno preso valide iniziative a riguardo ad esempio: ordine ingegneri dell’Aquila, ordine degli architetti di Roma, ordine degli architetti di Brescia, ordine ingegneri di Padova, etc.);
-agire verso inarcassa in modo che sia cambiato lo statuto sensibilizzando i rappresentanti provinciali inarcassa, che sono semplicemente nostri colleghi e nient’altro di più;
-agire verso inps con un ricorso nazionale collettivo, che si può denominare class action, ricordando che la Gestione separata inps crea una “… duplice maggiorazione che determina, tra l’altro, effetti chiaramente distorsivi della concorrenza a svantaggio dei professionisti costretti alla doppia imposizione in fattura) che valga per tutti i casi in generale ovvero per tutti.
Secondo me, se ognuno fa la sua parte (sul territorio dove vive e lavora) PENSANDO AGLI INTERESSI DI TUTTI e considerando che l’unione motiva e fa la forza, si può riuscire in breve tempo e con buoni risultati.
Ecco questo è il mio pensiero.
agostino
ReplyLeggete questo interessantissimo articolo, che forse in parte superato dalle nuove norme ma tratta della bontà in termini pensionistici della gestione separata:
https://www.actainrete.it/wp-content/uploads/2010/07/pensioni_2007.pdf
agostino
ReplyE divertitevi a leggere anche questo interessante articolo:
https://www.actainrete.it/2011/04/iscritti-alla-gestione-separata-penalizzati-per-legge/
A questo punto SORGONO SPONTANEE DUE DOMANDE:
-MA COME SI FA A NON OPPORSI, o meglio, ad accettare supinamente ciò?
-MA CHI E’ L’ARTEFICE DI QUESTA PESANTISSIMA, per i poveri malcapitati, STORTURA?
Buon week-end a tutti.
nicola s.
Replyriguardo la prescrizione l’inps ha scritto che non si può procedere ai sensi dell’art. 10 del dlgs 241/1997 e dell’art 43 comma 2 del DPR 600/1973 che non riguardano la prescrizione. ragazzi, è un casino!!!!
Angelo
ReplyMa smettetela e pagate.
Io nel 2001, l’anno in cui sono stato immesso in ruolo, mi sono iscritto alla gestione separata inps, così come prescriveva la legge. Bastava collegarsi al sito dell’inarcassa ed era tutto chiaro, infatti si rimarcava l’obbligatorietà della cancellazione da inarcassa e l’altrettanto obbligatorietà dell’iscrizione alla gestione saparata inps.
Che si doveva pagare lo sapevano tutti, però ogni qualvolta io ai mie colleghi, nella mia stessa condizione, facevo presente che era obbligatorio iscriversi alla gestione separata, mi prendevano in giro dicendomi che ero un fesso e che loro non avrebbero mai pagato.
Purtroppo questa è l’Italia, i furbi una volta scoperti dicono che non sapevano niente e che le leggi erano poco chiare.
Erano chiarissime ……………………………………..
agostino
ReplyBravo Angelo.
Ti aspettavamo.
Ci fa piacere che anche tu contribuisca alla discussione.
Infatti anche a Te, cointeressato dal problema della Gestione Separata, sono rivolti tutti i commenti sopradescritti.
Questi si riferiscono a tutti i colleghi ingegneri- architetti che esercitano la libera professione non in via esclusiva, paganti e/o non paganti la Gestione separata INPS.
Pertanto ritengo che anche tu, che hai pagato e stai pagando, sia interessato, nello stesso modo di chi non ha pagato, a far sì che siano tutelati i tuoi diritti ed allo tempo tu possa espletare i giusti doveri.
Tutti noi, ingegneri e/o architetti esercitanti la libera professione in via non esclusiva e quelli esercitanti la professione in via esclusiva, dobbiamo essere trattati (in termini di DIRITTI/DOVERI) allo stesso identico modo dalle Leggi dello Stato e dagli Enti competenti (Amministrazione dello Stato Italiano, INPS ed INARCASSA).
Cosa che, allo stato delle cose, non avviene assolutamente.
Inutile, mi pare, ricordarti il perchè.
INARCASSA ci deve accogliere!
Questo è il problema!
Ognuno dovrà percepire una pensione (da Inarcassa e non da INPS) in modo proporzionale a quanto a quanto versato!
I versamenti che Tu hai fatto a INPS dal 2001 dovranno passare da quest’ultimo ad INARCASSA.
Concludo, quindi, che tutti (ovvero compresi Te e coloro che ghanno agito come Te) dobbiamo muoverci per il bene di Tutti.
Aspettiamo la tua piena collaborazione.
Le critiche servono a ben poco.
Ciao Angelo.
A presto.
Maurizio
ReplyVi allego la lettera che potrete utilizzare ed adattare al vs uso.
Vi chiedo solo di concordare una tempistica coordinata, per cui fate le proposte che vorrete ma aspettate un ok anche da me per l’invio in modo da farlo in modo univoco. Vi ringrazio. Maurizio
Al Presidente di INARCASSA
Arch. Paola Muratorio
segreteria.presidenza@inarcassa.it
protocollo@pec.inarcassa.org
Al Delegato INARCASSA
____
____@___
Per conoscenza
Ingegneri ed Architetti dipendenti e liberi professionisti
c/o sito dell’ordine di Milano
____@____
Al Presidente dell’Ordine
degli Ingegneri di MILANO
Ing. Stefano Calzolari
info@ordineingegneri.milano.it
Ingegneri ed Architetti dipendenti e liberi professionisti MI
Via Giustiniano 10 Milano (MI) 20129
info@inarsindmilano.it
lì, 20.02.2012
Con riferimento alla corrispondenza intercorsa tra il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Arch. Amedeo Sciattarella, il Presidente di INARCASSA Arch. Paola Muratorio ed INPS nella persona del suo Presidente dott. Antonio Mastropasqua, resa nota attraverso il sito dello stesso Ordine degli Architetti di Roma, relativamente alla vicenda (Operazione Poseidone) che vuole costringere centinaia di liberi professionisti Architetti ed Ingegneri ad iscriversi alla gestione separata dell’INPS pur essendo soggetti a contribuzione integrativa obbligatoria presso la loro cassa professionale INARCASSA e ugualmente contribuenti in forma obbligatoria presso gli enti di riferimento al loro contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato,
I sottoscritti Ingegneri:
§ ………………………………………………;
§ ………………………………………………;
§ ………………………………………………;
§ ………………………………………………;
con la presente
CHIEDONO
al presidente di INARCASSA di dare attuazione al comma 11 dell’art. 18 del Decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con legge n.° 111 del 15 luglio 2011. che impone agli enti previdenziali di diritto privato di prevedere negli statuti e nei regolamenti l’obbligatorietà dell’iscrizione e della contribuzione in tutti i casi di svolgimento dell’attività professionale.
Il richiesto adeguamento statutario dovrà essere redatto con una formulazione tale da consentire, anche retroattivamente, la soluzione della questione bene esposta nel sito web sotto riportato e di seguito trascritto:
( http://www.previdenza-professionisti.it/gestione-separata-e-professionsiti)
“…. Di recente, la gestione separata Inps ha intrapreso una generalizzata azione di recupero crediti nei riguardi di professionisti che, con riferimento all’esercizio di attività professionale assoggettabile a previdenza categoriale, abbiano, in concreto, omesso di iscriversi all’ente di previdenza di riferimento (per colpa o in quanto esclusi dalla possibilità di iscriversi a cagione di situazioni oggettive – ad es. in quanto iscritti ad altra forma di previdenza obbligatoria per attività contestualmente esercitata – ingegneri e architetti – o a causa dell’esiguo volume dei redditi e volumi d’affari raggiunti – ad es avvocati e commercialisti).
L’assoggettabilità a contribuzione previdenziale di redditi non assoggettati al prelievo del contributo soggettivo presso l’ente di riferimento presso la gestione separata Inps non pare, tuttavia, una conclusione certa alla luce di considerazioni di carattere generale ed in considerazione di una serie di evidenti incongruenze applicative.
La Gestione Separata, infatti, nasce come una gestione di carattere residuale che offre tutela previdenziale ad attività prive di una copertura previdenziale specifica.
In tale prospettiva, non sembra che, per effetto dell’omesso versamento del contributo soggettivo all’ente di riferimento, possa ritenersi esigibile la contribuzione previdenziale da parte della gestione seprata in quanto la contribuzione è e resta dovuta all’ente categoriale il quale potrà, nei termini e nei limiti prescrizionali, esercitare la propria potestà impositiva ed esigere il relativo credito.
Appare, in definitiva, del tutto illogico e soprattutto privo di un valido supporto normativo, ritenere che l’inadempimento dell’obbligo contributivo nei riguardi di un ente di previdenza possa, di per sè, determinare una conversione legale dell’obbligo contributivo e del soggetto creditore dell’obbligazione contributiva, se non altro per la agevole considerazione che l’importo della contribuzione e delle sanzioni è ben diverso nell’un caso e nell’altro.
Ma altrettanto controversa appare l’assoggettabilità a contribuzione previdenziale presso la gestione separata di compensi che sarebbero astrattamente di carattere professionale e come tali soggetti a prelievo contributivo presso l’ente di previdenza di categoria e che non lo sono, in concreto (ma limitatamente al contributo soggettivo) per ragioni di esclusione di carattere normativo:
1) è possibile al riguardo che l’ente previdenziale richieda, ai fini dell’iscrizione e della conservazione dell’iscrizione, il raggiungimento di determinati livelli di reddito e volume d’affari (in tal caso è dovuto il solo contributo integrativo e non quello soggettivo);
2) è possibile che l’ente di previdenza escluda la possibilità di iscriversi all’associazione a professionisti che siano iscritti a diverse forme previdenziali in dipendenza di diversa attività svolta (anche in tal caso è dovuto il solo contributo integrativo e non quello soggettivo);
3) è poi possibile che l’ente di previdenza escluda l’obbligo di pagare il contributo soggettivo successivamente al pensionamento limitandosi al prelievo del contributo integrativo.
In tutte le descritte ipotesi, non sembra che possa sostenersi che, con riferimento all’attività professionale esercitata, manchi un ente preposto alla relativa copertura previdenziale, così da rendere attuale la diversa forma di tutela rappresentata dalla gestione separata Inps.
Si tratta, infatti, di peculiari condizioni che rendono la tutela previdenziale di categoria solo temporalmente inoperante ma che certo non valgono a mutare sostanzialmente le caratteristiche dell’attività professionale tanto da determinarne la confluenza nell’ambito delle gestione separata.
Si tratta di un profilo controverso che non ha, tuttavia, ricevuto, a quanto consta, inquadramenti e linee interpretative a livello giurisprudenziale e che può compendiarsi nel seguente quesito:
se l’attuale insussistenza dell’obbligo di iscrizione e dell’obbligo di versare la contribuzione soggettiva (pur permanendo l’obbligo di versare la contribuzione integrativa) per i professionisti che svolgano attività assoggettabile alla contribuzione previdenziale presso gli enti di cui al D-Lgs. n 509/94 e presso gli enti di cui al d.lgs. n 103 del 1996, abbia l’effetto di far espandere l’obbligo contributivo alla gestione separata inps.
Alla luce del quadro normativo esistente, appare sufficientemente chiara la volontà del Legislatore di porre la tutela previdenziale di categoria come alternativa a quella di cui all’art. 2 comma 26 della L. n. 335 del 1995, da considerarsi come gestione a vocazione residuale.
Sul tessuto delle norme primarie si sono, tuttavia, innestate le asciutte norme dei decreti ministeriali attuativi che non hanno certo brillato in chiarezza forse anche ispirate da logiche di cassa.
L’art. 3 del DM del 24 novembre 1995 ha, infatti, posto l’obbligo di contribuire alla gestione separata a carico di tutti gli esercenti attività di lavoro autonomo ex art. 49, comma 1, escludendo dalla base imponibile i soli redditi assoggettati a contribuzione obbligatoria previdenziale .
Con norma formulata in chiave negativa ma ispirata alla medesima logica, l’art. 6 del successivo DM 281 del 2 maggio 1996 esclude dalla contribuzione alla gestione separata i soli redditi già assoggettati ad altro titolo a contribuzione previdenziale obbligatoria.
Le due norme regolamentari disciplinanti l’obbligazione contributiva presso la Gestione Separata Inps, se apparentemente confermano il principio dell’alternatività desumibile dai commi 25 e 26 dell’art. 2 della L. n 335 del 1995, in realtà ne alterano significativamente il baricentro in quanto le richiamate norme di legge collocavano l’alternativa sul piano della tutela assicurativa complessiva mentre le norme dei richiamati ddmm fondano l’obbligo contributivo sull’esistenza di redditi professionali non assoggettati a contribuzione obbligatoria.
In ogni caso, non è possibile conferire alla norma regolamentare l’effetto di ampliare l’ambito di applicazione della tutela della gestione separata al di là di quello fissato dalle norme primarie e ,cioè dall’art. 2 comma 26 della L. n. 335 del 1995; le norme dei decreti devono perciò essere interpretate alla luce delle norme primarie e non in contrasto con esse.
In tale prospettiva saranno assoggettabili a contribuzione presso la gestione separata solo quelle attività che non hanno un punto di riferimento nella previdenza di categoria e non quelle attività che non lo siano state in concreto o per periodi di tempo limitati in dipendenza di situazioni contingenti.
La soluzione appare confortata dalla sussistenza, anche in difetto di iscrizione all’ente di categoria, di un obbligo previdenziale sia pure dimidiato.
In tutte le indicate ipotesi infatti il professionista resta pur sempre obbligato a versare il contributo integrativo e, considerato il recente innalzamento di tale contributo al 4%, tale obbligo risulta tutt’altro che indifferente per le casse degli enti previdenziali di categoria e per le tasche del professionista.
Un’eventuale duplicità del sistema d’imposizione contributiva (che si verificherebbe ove si ritenesse dovuta la contribuzione previdenziale alla gestione separata, creerebbe, peraltro, l’anomalia di assoggettare la medesima fattura, riferita alla medesima prestazione professionale ad una duplice contribuzione a carico del committente, la rivalsa del 4% in relazione all’obbligazione contributiva dovuta alla gestione separata e il contributo integrativo del 2% (o del 4%) in favore dell’ente di previdenza di categoria.
Tale duplice maggiorazione determinerebbe, tra l’altro, effetti chiaramente distorsivi della concorrenza a svantaggio dei professionisti costretti alla doppia imposizione in fattura.
Riteniamo dunque preferibile un’interpretazione sistematica delle norme per la quale la sussistenza di una previdenza categoria pone, di per sè, fuori gioco la gestione separata inps almeno sino a che perduri l’assoggettamento all’obbligo di versamento del contributo integrativo. …..”
Confidando nella volontà di volere risolvere positivamente quanto sopra, porgiamo distinti saluti.
nicola s.
Replyaspettiamo il tuo via Maurizio. dacci tempo almeno una settimana fissando esattamente la data di invio della nota. a presto
agostino
ReplyMolto bene Maurizio.
Ti ringrazio personalmente come penso ti ringrazieranno tutti gli interessati alla risoluzione di questa assurda e contorta (n.d.r.: tutt’altro che chiara!) vicenda (n.d.r.: legata a forzatura di norme nate per altri fini e corretta a suon di precisazioni attraverso l’emissione di circolari (che confermano la poca chiarezza, ovvero la fumosità, delle stesse norme).
Da una letta sommaria del contenuto della bozza mi pare che il contenuto della tua lettera sia ben fatto e corretto.
Lo farò leggere, anche, ad un mio amico avvocato per avere un parere in merito (che vi farò sapere).
Importante è muoversi e muoversi insieme.
Ti chiedo, se lo ritieni giusto, di lasciare sul sito un tuo recapito e-mail per meglio coordinarsi.
Occorre coinvolgere più professionisti, paganti e/o non paganti e/o ricorrenti, in modo da avere una notevole forza d’insieme.
Ciao a tutti.
Siamo sulla buona strada.
Maurizio
Replyla mia mail è mauriziofe.bianchi@tiscali.it
mi raccomado coinvolgiamo più colleghi che possiamo in qualunque modo sia possibile, cioè anche oltre questo sito, spero che non saremo solo noi tre!!..
anch’io dovrò avere il tempo per sistemare i dati mancanti
ciao. Maurizio
nicola s.
Replyqualcuno mi può far sapere se ha regolarizzato la sua posizione con l’inps a seguito di richiesta? io sono ancora in trattativa per la prescrione di quanto richiesto relativamente al 2006 (anno di riferimento 2005). oggi ritiro la risposta dell’inps e vi faccio sapere. come giustificazione addurrò la circolare inps del 2005. vedremo cosa rispondono
Fabrizio
ReplyBuongiorno a tutti, sono insegnante di scuola secondaria e dal 2009 Ingegnere libero professionista (in modo saltuario); ho seguito la vicenda anche perchè ne sono interessato io stesso in prima persona; sono iscritto alla GS (volontariamente senza richieste Inps) solo dal 2011 perchè sinceramente mi ero affidato al Commercialista (ingenuamente) e mi sono poi informato in ritardo sulla reale normativa,devo dire però che sia Inarcassa sia gli Ordini, a mio avviso, hanno chiarito la cosa in modo esplicito sono nel 2010(resta il fatto che le norme esistevano già, nulla da dire, solo che un pò più di trasparenza non guasterebbe data la tassa che si paga all’Ordine), fatto sta che 2009 e 2010 sono saltati;fortunatamente il fatturato non era e non è tutt’ora elevato (tra l’altro se dovessi passare di ruolo probabilmente lascerei stare la professione, troppe problematiche con Inarcassa Inpdap e GS; aspetto quindi le relative sanzioni che arriveranno tra qualche anno. Sono comunque interessato ai risvolti della vicenda per i motivi sopra esposti. In bocca al lupo!
pisi
ReplyPER ANGELO. mi sa che dai discorsi che fai, devi essere veramente fesso…
agostino
ReplyCiao Fabrizio.
Benvenuto.
Anche tu fai parte del gruppo.
Sei uno dei casi particolari ovvero una delle persone avvisate dell’operazione Poseidone e, quindi, hai avuto la possibilità di iscriverti volontariamente (cosa che invece non è successa a me e a tantissimi altri …).
Sei uno degli svariati casi particolari facenti parte del grande minestrone (per non chiamarlo in altro modo).
Un appello, invece, lo voglio fare a tutti gli altri che ci leggono e non commentano ed a quelli che hanno scritto in precedenza su questo sito.
E’ ora di muoverci assieme (scusate se ripeto sempre la stessa cosa) per sensibilizzare il Consiglio Direttivo di INARCASSA a modificare lo statuto per accogliere tutti gli ingegneri e architetti che esercitano la libera professione, nessuno escluso.
E’paradossale pensare che INARCASSA sia composto da nostri Fratelli, ingegneri e architetti (stessa laurea, stesse fatiche, stesse capacità, stessi rischi) che hanno la specificità di esercitare la libera professione in via esclusiva, e, quindi, l’assurdo privilegio di essere diversi da noi, poveri fratellastri con la colpa di esercitare la libera professione in via non esclusiva (ad ex.: professori universitari, docenti di materie tecniche, dipendenti di imprese ed aziende leader, etc.).
Questo fatto crea una disuguaglianza enorme tra le due figure il Fratello INARCASSA ed il fratellastro INPS: 15% (fratello INARCASSA) rispetto al 21% (fratellastro INPS) di oneri di legge aggiuntivi sullo stesso importo di parcella.
Cosa assolutamente assurda ed impari!
IMPORTANTE. Vi informo di: http://www.ordingaq.it/documenti/comunicazioni/pdf/delibera_n._3_assemblea_del_08.10.2011.pdf/view?searchterm=gestione separata
Sveglia!
Angelo
ReplyIn Italia purtroppo quelli che rispettano le leggi sono fessi.
Gli evasori invece sono Furbi.
Avete esercitato per anni in barba alla concorrenza, tanto sbandierata nei vostri interventi.
Voi non pagavate il contributo, mentre i professionisti non dipendenti pagavano i contributi inarcassa.
Eravate in un regime di libera concorrenza?
Se capite la domanda rispondete.
pisi
Replycaro angelo, non volevo offenderti come hai cercato di fare tu, ma devi cercare di capire che la nostra posizione (e io parlo per me) non è stata assolutamente scelta o voluta, ma solamente condizionata da pseudo professionisti (commercialisti) che hanno causato il disguido. sappi che mai mi sarei permesso di fare il “furbo” non pagando i contributi, visto che le tasse le pago. quindi non pensare che tale azione sia stata volontaria. spero abbia chiarito….
Danilo
ReplyHo letto con interesse la discussione, quanto mai di attualità. Francamente il comma 12 dell’art. 18 chiamato “Interpretazione autentica” mi pare chiarissimo.
E mi sembra invece assolutamente inopportuna (non mi viene un aggettivo migliore) la circolare INPS n° 99 del 22/07/2011 (che per contro possiamo definire tempestiva essendo uscita appena 6 giorni dopo la Legge).
Purtroppo una Legge dello Stato, chiarissima, viene “manipolata” dall’Ente interessato, che giocando sulle parole vuole garantirsi l’incasso.
Per fare questo la circolare sfrutta il gioco del distinguo, ovvero, aggiunge ciò che nella Legge non c’è; la Legge parla di contributo? bene distinguiamolo in soggettivo e integrativo, se paghi solo il contributo integrativo allora paghi anche la GS.
Però a questo punto il distinguo lo faccio anch’io: un conto se questo me lo dice una Fonte Normativa un conto se me lo dice un Ente che vuole i miei soldi.
marco
Replyio dico che la cosa più assurda è che l’inps vuole le sanzioni nonostante per interpretare una legge (quella del 95)c’è voluta un altra legge: non è un classico caso, come minimo, di incertezza normativa che dovrebbe escludere la sanzione?
ps ammesso che abbia racione inps a questo punto che c’azzecca versare il 4 % alla ppria cassa?
Luisa
ReplyBasta con queste assurde disparità! Vogliamo essere trattati tutti allo stesso modo. Molto efficaci sono le argomentazioni riportate nella discussione mentre la proposta di Maurizio, ovvero quella di inviare la lettera ad inarcassa, è per me essenziale.
agostino
ReplyAPPELLO a Maurizio.
Stiamo aspettando la tua versione definitiva della lettera da inviare ad INARCASSA.
Ciao.
A presto.
nicola s.
Reply…e facci sapere il momento preciso in cui spedirle, in modo che arrivino nello stesso periodo…
nicola s.
Replymaurizio hai provveduto a mandare la mail a quei pochi che l’hanno pubblicata su questo forum?
Maurizio
ReplyCiao a tutti la lettera non riesce a stare sul blog per qualche problema tecnico, è al 99% uguale all’ultima che avevo inserito, nel caso quindi utilizzate quella oppure mandatemi una mail (che avevo già inserito sul blog) e ve la invierò con l’allegato (direi utile). Direi di inviarla intorno a lunedi – martedi della prossima settimana.
Tra l’altro settimana prossima sarò da un legale che è già entrato nel merito giuridico e che ci aggiornerà nel merito dell’intraprendere un azione legale di primo grado.
Se fosete interessati a partecipare fatemelo sapere che potremo certamente avere un maggior peso di fronte al Giudice del Lavoro e 2) abbattere i relativi costi.
Ciao. Maurizio
nicola s.
Replymaurizio cerca di mandarci la versione formato doc della lettera e non pdf per non riscriverla. riguardo l’avvocato, facci sapere per aderire in modo da ripartire le spese.
Maurizio
ReplyI contributi previdenziali dei professionisti vanno tutti versati alle Casse private
Il comma 25 dell’art. 2 della legge 335/95 – concernente la delega al Governo ad emanare norme volte ad assicurare la tutela previdenziale in favore dei soggetti che svolgono attività autonoma – non può che interpretarsi nel senso che la sog-
gezione dei professionisti alla gestione separata INPS riguarda, giusta la previsione di cui alla lettera d) del comma 25 della stessa legge, i soli soggetti appartenenti a
categorie per le quali non sia possibile procedere ai sensi della lettera a), e cioè attraverso la costituzione di forme autonome di previdenza obbligatoria con riferimento al modello delineato dal decreto legislativo.
Ciò trova conferma nella ratio del comma 26 dell’art. 2 della legge n. 335/95, che va essenzialmente individuata nell’esigenza di estendere la tutela previdenziale
a coloro che, per svolgere attività di lavoro autonomo senza essere iscritti ad alcun Ente, risultavano privi di ogni tutela previdenziale.
Non v’è dubbio, infatti, che la legge 335/95, in sede di riforma del sistema pensionistico generale, ha inteso estendere la tutela previdenziale a soggetti che prima ne erano privi, nel rispetto e nella concatenazione di tutte le norme, generali e speciali, disciplinanti la materia.
Se le premesse di cui sopra sono esatte, come confermano anche i lavori preparatori della legge 335/95, appare evidente che tutta la decretazione che ne è derivata, tendente, almeno in apparenza, a ricondurre alla gestione separata INPS ogni
contribuzione previdenziale derivante da forme, anche sporadiche, di collaborazione coordinata, svolta da professionisti, ancorché iscritti alle Casse private, è incoerente con il sistema e risulta inficiata da fondati sospetti di incostituzionalità.
In base ai principi generali dell’ordinamento giuridico, confermati da numerose risoluzioni ministeriali e autorevoli pareri di studiosi della materia, si può agevolmente affermare che, ogni qualvolta l’attività di lavoro autonomo richieda le stesse competenze tecniche di cui un professionista si avvale nell’esercizio della propria attività professionale, la collaborazione coordinata e continuativa costituisce, sotto
il profilo dell’inquadramento fiscale e contributivo, un tutt’uno con l’attività professionale, perdendo ogni sua autonoma rilevanza (c.d. principio “dell’attrazione”).
Sulla base di tale principio è stato, ad esempio, più volte specificato dal Ministero delle Finanze che i compensi percepiti da dottori commercialisti e ragionieri,
per gli uffici di sindaco o revisore ricoperti in società o enti, rientrano nell’oggetto proprio della professione.
In definitiva la linea di demarcazione, tra compensi da assoggettare a contribuzione INPS e quelli da assoggettare a contribuzione a favore delle Casse libero-
professionali, è costituita non solo dalla natura del compenso, ma anche dal soggetto percettore, anche al di là della sua imputazione in sede di denuncia dei redditi.
Va, quindi, confermato che qualora un compenso percepito da un professioni sta iscritto ad una Cassa previdenziale privata possa ritenersi, per sua natura intrinseca, anche indirettamente riconducibile ad attività professionale, intesa in senso lato, il compenso stesso può essere correttamente assoggettato al contributo soggettivo dovuto alla Cassa stessa, senza contravvenire ad alcuna normativa concernente obblighi contributivi nei confronti del fondo speciale INPS, istituito per i soggetti non titolari di posizioni previdenziali obbligatorie.
In tale contesto normativo e interpretativo va collocato il collegato alla Finanziaria 2000 (in corso di approvazione), il cui testo non può operare uno spostamento delle collaborazioni coordinate da redditi di lavoro autonomo a redditi assimilati al lavoro dipendente.
Non può, pertanto, estendersi in alcun modo la qualificazione di lavoro subordinato agli “uffici di amministratori, sindaci o revisori di società, associazioni ed altri enti con o senza personalità giuridica, alla collaborazione a giornali, enciclo-
pedie e simili, alla partecipazione a collegi e commissioni e ad altri rapporti di collaborazione coordinata e continuativa”.
Non esistono, infatti, validi motivi per operare un tale spostamento. Sussistono, invece, ulteriori ragioni a sostegno dell’esposto ragionamento.
Anzitutto, non vanno sottratte risorse agli Enti previdenziali privati dei professionisti, la cui iscrizione è obbligatoria; il che costituirebbe un ulteriore, ennesimo attacco alla loro autonomia.
I soggetti maggiormente danneggiati da una eventuale revisione della disciplina fiscale delle collaborazioni appaiono proprio i professionisti interessati, che si vedrebbero, diversamente, assottigliare la tutela previdenziale a causa di un assurdo ed illegittimo frazionamento della loro posizione previdenziale con conseguenze
anche gravi sull’ammontare delle prestazioni (si pensi ad un professionista vicino all’età pensionabile, costretto a diminuire fortemente il reddito professionale su cui
verrà calcolata la sua pensione di professionista per versare inutili contributi, per pochi anni di iscrizione, all’INPS.
Non si capisce, poi, come un diverso scenario previdenziale possa conciliarsi con i principi di cui alla legge n. 45/1990 in tema di ricongiunzione.
Se l’intento del legislatore, esteriorizzato con l’istituto della ricongiunzione, è nel senso di evitare inutili “duplicazioni” di rapporti previdenziali per lo stesso professionista, non si giustificherebbe una prescrizione normativa che, al contrario, imporrebbe all’Amministratore, che sia libero professionista, già con un rapporto previdenziale “di categoria”, di iscriversi necessariamente alla gestione separata INPS.
Sembra un evidente controsenso imporre al professionista di versare i contributi all’INPS per non riconoscergli, poi, nemmeno la facoltà di chiederne la ricongiunzione, non prevista per periodi coincidenti.
In sostanza appare assolutamente inconcepibile voler forzatamente equiparare alcune attività autonome che meglio possono rientrare nello schema del lavoro subordinato (si pensi ai pony-express, ai procacciatori d’affari di agenzie assicurative o immobiliari, ai traduttori o correttori di bozze di riviste e simili) con quelle che tipicamente riguardano la sfera professionale, sia pure in senso lato, e si sviluppano
nell’ambito di essa (amministratori e sindaci di società o enti, partecipanti a collegi e commissioni).
L’assoggettamento a contribuzione previdenziale di tutti i redditi lavorativi dei professionisti merita la esposta coerente soluzione, e ciò in presenza di una (già
esistente) iscrizione obbligatoria ad un Ente previdenziale di categoria ( 23 ).
È a questo che devono affluire tutti i contributi di pertinenza dei professionisti, onde tener conto, agli effetti pensionistici, di tutta la loro capacità reddituale.
È chiaro che, di fronte ad un qualsiasi attacco all’autonomia finanziaria degli Enti privati e alla posizione previdenziale dei singoli professionisti, l’AdEPP non può restare inerte e provvederà a tutelare gli interessi dei propri iscritti, se neces-
sario, con la mobilitazione delle categorie.
Ma vi è di più. Il Presidente dell’INAIL ha recentemente precisato: “Adesso apro un capitolo dei professionisti presso l’INAIL”.
Ma i professionisti non c’entrano nulla nè con l’INAIL nè con l’INPS. Ma vogliamo scherzare! È come se le Casse private aprissero un capitolo sulla previdenza pubblica.
Siamo arrivati ad uno straordinario livello di arroganza nei confronti del ceto professionale. Mentre il ragionamento da fare è opposto: “Concentriamo tutte le
risorse dei professionisti nell’ambito della contribuzione a favore delle Casse private di previdenza” ( 24 ).
(24) Riguardo alla presa di posizione delle singole Casse dei professionisti v. i seguenti documenti:
a) nota Inarcassa del 7 novembre 1996, a firma del Presidente Marcello Conti; b) delibera adottata in data 20 febbraio 1998 dall’Ente Nazionale di Previdenza dei Veterinari (Presidente Alessandro Lombardi); c) documento della Cassa di Previdenza dei Consulenti del Lavoro (Presidente Vincenzo Miceli) del 19 gennaio 2000; d) delibera del Consiglio di Amministrazione della Cassa Forense (30 maggio 1997).
Maurizio
ReplyVi consiglio di leggere il Messaggio 709 INPS del 12.1.12, a mio parere utile per T U T T I.
agostino
ReplySalve a tutti!
Voglio ricordare a tutti gli amici e colleghi lettori, ma anche a me stesso, alcuni proverbi pertinenti alla maggior parte degli interventi riportati nel blog:
• CHI DORME NON PIGLIA PESCI!
• L’UNIONE FA LA FORZA!
• BATTI IL FERRO FINCHE’ E’ CALDO!
• LA MIGLIOR DIFESA E’ L’ATTACCO!
• CHI SI ARRENDE E’ PERDUTO!
• QUANDO SI E’IN BALLO BISOGNA BALLARE!
Meditiamo e meditate gente!
Buon weekend.
agostino
ReplyMa per allietarvi il fine settimana e nella logica di:
REPETITA IUVANT! (traduzione letterale presa da WIKIPEDIA: ” …. La locuzione latina repetita iuvant, tradotta letteralmente, significa “le cose ripetute aiutano”. ….”.
UN APPELLO lo voglio fare A TUTTI COLORO che LEGGONO e NON COMMENTANO ed a quelli che hanno scritto in precedenza su questo sito.
E’ ora di muoverci assieme per sensibilizzare il Consiglio Direttivo di INARCASSA a modificare lo statuto per accogliere tutti gli ingegneri e architetti che esercitano la libera professione, nessuno escluso.
E’paradossale pensare che INARCASSA sia composto da nostri Fratelli, ingegneri e architetti (stessa laurea, stesse fatiche, stesse capacità, stessi rischi) che hanno la specificità di esercitare la libera professione in via esclusiva, e, quindi, l’assurdo privilegio di essere diversi da noi, poveri fratellastri con la colpa di esercitare la libera professione in via non esclusiva (ad ex.: professori universitari, docenti di materie tecniche, dipendenti di imprese ed aziende leader, etc.).
Questo fatto crea una disuguaglianza enorme tra le due figure il Fratello INARCASSA ed il fratellastro INPS: 15% (fratello INARCASSA) rispetto al 21% (fratellastro INPS) di oneri di legge aggiuntivi sullo stesso importo di parcella.
Cosa assolutamente assurda ed impari!
IMPORTANTE. Vi informo di: http://www.ordingaq.it/documenti/comunicazioni/pdf/delibera_n._3_assemblea_del_08.10.2011.pdf/view?searchterm=gestione separata
Meditiamo e meditate gente!
Buon weekend ed a presto!
Angelo
ReplyAgostino hai proprio ragione. Resta il fatto che voi per anni avete pagato solo il 2%, mentre i vostri fratelli pagavano il 2% + 10% /13%, di oneri aggiuntivi sullo stesso importo di parcella.
Allora se voi volete essere considerati fratelli, mettetevi in pari e pagate tutto l’arretrato, a partire dal momento che siete entrati in ruolo nella pubblica amministrazione e avete continuato ad esercitare.
Solo dopo aver pagato, penso sia giusto che voi possiate scegliere a quale gestione pagare, inarcassa o inps, ma fino a quando cercate la solita scorciatoia degli italiani furbi, credo che sia giustissimo che inarcassa non vi accolga.
Proponete di pagare tutto l’arretrato e l’inarcassa vi accoglierà.
pisi
ReplyANGELO hai rotto!!! qui chi si è sbagliato e si sta sbagliando a pagare sono quelli come te. continua a regalare i soldi all’inps per trovarti un pugno di mosche in mano…quando vinceremo questa battaglia, perchè la vinceremo, rimani con l’inps se sei coerente!!!
Maurizio
ReplyMi spiace leggere che continuiamo ad accapigliarci fra noi, mentre dovremo pretendere di avere delle posizioni chiare come Ingegneri e Architetti. Nessuno vuole fare il furbo mi sembra strano che migliaia di colleghi in tutta Italia abbiano voluto fare i furbi, io personalmente pago tutte le tasse, ma questa pretesa di Inps la ritengo ingiusta, ed anzi penso che non sia nemmeno conveniente continuare a lavorare con questa pretesa, e certamente si vorrebbe pagare per avere una contropartita dignitosa per la ns vecchiaia, altrimenti credo che saremmo potuti andare a fare un’altra professione avendo meno problemi (e sapete quanti ne abbiamo oggi!!). La stortura del sistema purtroppo esiste e lavoreremo per quanto mi riguarda per cercare di risolverla, quindi o saremo annoverati in Inarcassa pagando il dovuto (che è quello che vogliamo) oppure faremo parte anche noi della gestione separata Inps (che giudico un mero tentativo di far cassa ai ns danni). In questo caso Inarcassa dovrà logicamente resituire il contributo integrativo quinquennale. Mi sembra che sia finito il tempo di pagare a Babbo Morto. In ogni caso ribadisco dovremo essere uniti per titolo non per posizione contribuitva; poi a chi farà piacere rimanere nella Gestione Seaparata Inps cogliendone i frutti potrà continuare a farlo, ma se cambieranno le cose dovrà non accordarsi per opportunismo. Mi sembra chiaro no? Per quanto riguarda poi il 2005 verificate bene le carte è certo al 100% che è prescritto. Ciao a tutti.
agostino
ReplyCari amici,
vi informo che in questi giorni ho inviato la lettera a INARCASSA per raccomandata A.R. come, peraltro, lo hanno fatto tanti altri colleghi in tutta Italia.
Auspico che lo facciate anche voi e che, allo stesso tempo, coinvolgiate il maggior numero di colleghi che sono nella nostra stessa posizione.
Ovvero quelli formanti il consistente gruppo della GESTIONE SEPARATA, relativa agli ingegneri/architetti esercitanti la libera professione in via non esclusiva, che è attualmente formato da:
•coloro che al ricevimento della lettera inps (iscrizione d’ufficio) hanno fatto ricorso e non stanno pagando;
•coloro che hanno sempre pagato;
•quelli che hanno cominciato a pagare perchè iscritti d’ufficio da quest’anno;
•quelli, che non sono pochi, che si sono iscritti volontariamente quest’anno perchè avvisati preventivamente dai loro commercialisti della operazione Poseidone.
L’intento è quello di COINVOLGERE TUTTI i personaggi sopraccitati, ovvero AGIRE IN MODO CHE TUTTI CAPISCANO LA CONVENIENZA A FARE CIO’.
Ricordo sempre (n.d.r. “REPETITA IUVANT”) le due semplici considerazioni:
•ingegnere (dipendente + professionista): sull’imponibile 4% a inarcassa e 17% a inps per un totale del 21%.
•ingegnere solo professionista: sull’imponibile 4% a inarcassa e 11% a inarcassa per un totale del 15%.
Vi chiedo queste due figure sono uguali o diverse?
Rispondo io:
SONO PERFETTAMENTE UGUALI.
Ovvero: stesso tipo di studio, stesse fatiche, stessi richi professionali, ma soprattutto, STESSI DIRITTI e STESSI DOVERI.
Ecco perché INARCASSA deve accogliere TUTTI.
QUESTO E’ IL PERCHE’ DELLA LETTERA e delle azioni che seguiranno.
La G.S. INPS è una grande forzatura.
E’ per questo che tutti insieme (n.d.r.: perchè è interesse di tutti) dobbiamo smontarla.
E mi pernmetto di darvi, in ultimo, due semplici consigli, validi per me e per TUTTI, ma proprio per TUTTI:
1. non cachiamoci sotto ed impariamo, me compreso, a collaborare ed agire insieme per il bene comune.
2. non lamentiamoci, poi, se le cose non vanno nel verso giusto.
P.S. Un invito particolare lo faccio a TUTTI VOI CHE LEGGETE: cercate di informare e coinvolgere tutti i colleghi interessati dalle problematiche sopraccitate.
Ciao a tutti.
Agostino
agostino
ReplyCaro collega Angelo,
ho letto quanto hai scritto.
Oggi, purtroppo, non ho tempo per rispondere a quanto hai scritto.
Lo farò in settimana prossima.
Comunque, se mi fai sapere tramite mail (il mio indirizzo di posta elettronica è: ing.august@gmail.com) il numero del tuo Studio avrei il piacere di parlarti personalmente.
Un caro saluto ed a presto.
Agostino
nicola s.
Replycondivido tutto lo scritto di maurizio e agostino. nessuno può obbligare nessuno a condividere le proprie idee. certo è che se dovesse andare a buon fine questo tentativo, credo che angelo sarebbe annoverato tra gli iscritti della G.S. INARCASSA! se così fosse, chi sarebbe poi il furbo? intanto per ora continua a scrivere, scrivere e scrivere giudicando male quelli che secondo lui sono i furbi. Vabbè. ognuno ha il diritto di parlare. andiamo avanti noi, agostino, maurizio e qualche altro “furbetto” di turno che si sta impegnando per far piacere agli altri…d’altronde, questa è l’italia che con queste persone non potrà cambiare MAI!!
a tutti gli altri dico: avete spedito anche voi la lettera di maurizio? cosa aspettate?
Nicola
ReplyPER TUTTI GLI INTERESSATI AL TEMA VI INFORMO CHE E’ ATTIVO UN BLOG SU FACEBOOK A VOSTRA COMPLETA DISPOSIZIONE CHE GIA’ HA BUONE FREQUENTAZIONI.
Ecco il link diretto e grazie, Nicola
http://it-it.facebook.com/pages/gestione-separata-inps-blog/206889999360608
Sempre bravi quelli di ACTA a tenere aperto questo spazio.
agostino
ReplyCari amici,
su gentile indicazione di Nicola ho visitato il blog di facebook.
E’molto valido.
Su questo sito ho notato gli interessanti interventi dell’Avvocato Luca Maggi che, poi, ho contattato telefonicamente chiedendogli un parere che qui di seguito riporto:
” L’iscrizione d’ufficio alla gestione separata INPS può avvenire solo:
1) nei confronti dei lavoratori autonomi (secondo quanto stabilito dall’art. 2, comma 26, Legge n. 335/1995)
2) nei confronti delle CATEGORIE di liberi professionisti che al momento dell’entrata in vigore della Legge n. 225/1995 erano sprovviste di una propria Cassa previdenziale e che non hanno provveduto a dotarsi di una propria forma di tutela (secondo quanto stabilito dall’art. 2, comma 25, Legge n. 335/1995 e dall’art. 3, comma 1 e 2, del d. lgvo n. 103/1996).
Ne consegue che i singoli soggetti appartenenti a categorie dii liberi professionisti già dotate di una Cassa di previdenza autonoma al momento dell’entrata in vigore della riforma del 1995 (tra i quali rientrano certamente anche gli avvocati, gli ingegneri e gli architetti) NON possono essere iscritti di ufficio alla gestione separata INPS, pena l’illegittimità della stessa.”
Riporto, altresì, quello che lui a scritto che:
“… Domani sono a Roma, in via Teulada, per rilasciare un’intervista dalle 15 in poi alla trasmissione televisiva REPORT di rai tre che ho interessato sull’argomento. Chiunque volesse contattarmi il mio cell è 3287651200. Uniamoci tutti contro questo sopruso! …
Domenica 25 marzo lo vedremo in televisione a REPORT su RAI TRE a disquisire sugli argomenti della Gestione Separata.
BRAVO QUESTO AVVOCATO!!!
A presto.
Nunzio
ReplyINARCASSA: 16.000.000 di motivi, per non istituire una GS per liberi professionisti – dipendenti
La Legge n.335/1995, la cosiddetta “Riforma Dini”, per assicurare una tutela previdenziale a tutti i soggetti che esercitano in via abituale ma non esclusiva attività di lavoro autonomo e quindi privi di copertura previdenziale, ha istituito con l’art.2, comma 26, la Gestione separata presso l’INPS a cui versare appunto contributi previdenziali. Per quanto il testo di legge non consenta d’individuare quali soggetti siano tenuti all’iscrizione “Gestione separata Inps” emerge chiaramente come tale “Gestione” debba essere intesa come fondo pensionistico “residuale”, destinato a tutelare i “soggetti privi di una propria cassa previdenziale” e, nel caso specifico, gli ingegneri non iscritti all’Albo Professionale con redditi derivanti da attività estranee al proprio ordinamento professionale;
Le novità introdotte dall’art. 18, comma 12, del D.L. n. 98/2011, tiene ferma la disposizione che affida agli enti esponenziali a livello nazionale degli enti abilitati la tenuta di albi od elenchi, il compito di deliberare l’inclusione della categoria nella forma di previdenza obbligatoria prevista;
Inoltre, il Messaggio 12 luglio 2011, n. 14490 dell’INPS, ben chiarisce, che solo qualora vi sia l’impossibilità di iscrizione alla propria cassa, vi è l’obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS, per i soggetti (lavoratori autonomi) iscritti ad albi, che esercitano la professione abituale, ancorché in maniera non esclusiva.
Per quanto sopra, risulta pacifico che restino iscritti ad apposita gestione separata Inps tutti i soggetti la cui attività professionale non ha una cassa previdenziale propria, mentre INARCASSA dovrebbe/potrebbe provvedere, tenendo conto per analogia delle prestazioni e del settore professionale svolto, ad istituire una propria gestione separata deliberando l’inclusione dei professionisti/dipendenti in apposita categoria previdenziale di appartenenza.
Di recente, la gestione separata INPS ha intrapreso, una vasta e generalizzata azione di recupero crediti nei riguardi di professionisti che, in riferimento all’esercizio di attività professionale assoggettabile a previdenza categoriale, abbiano per i più svariati motivi, omesso di iscriversi all’ente di previdenza di riferimento. Sono stati notificati accertamenti a persone iscritte al fondo pensioni lavoratori dipendenti e percettori di redditi prodotti da attività libero professionali per i quali non risulta pagato il contributo alla relativa cassa. È il caso, per esempio, di ingegneri o architetti docenti di scuola superiore o Università pubblica, o di professionisti che non hanno raggiunto il reddito minimo previsto per l’obbligo di contribuzione alla Cassa di appartenenza (avvocati).
Secondo quanto precisato dalla circolare INPS n 99 del 2011, infatti, il fatto di versare all’ente di previdenza di categoria contributi integrativi o contributi di solidarietà, non correlati alla futura percezione di un trattamento pensionistico, non esclude l’obbligo di versare la contribuzione alla gestione separata. Coloro che, pur svolgendo attività iscrivibili ad appositi Albi, non abbiano corrisposto i relativi versamenti legati al contributo soggettivo presso alle proprie Casse di appartenenza, ivi compresi i casi in cui l’iscrizione viene espressamente negata per specifica previsione statutaria (vedasi art. 7.5 dello Statuto di Inarcassa) debbono assoggettare la propria contribuzione presso la gestione separata INPS. Solo la contribuzione soggettiva versata alla propria Cassa di previdenza libera i professionisti dall’obbligo di iscrizione alla gestione separata presso l’Inps.
L’INPS, con l’operazione Poseidone, ha iscritto a ruolo, notificando tramite Equitalia, migliaia di cartelle esattoriali, richiedendo coattivamente i crediti contributivi oltre agli interessi e le sanzioni che complessivamente si aggirano intorno al 60% dell’intera somma.
Un consistente gruppo di ingegneri ed architetti, è favorevole alla costituzione di una nuova Gestione Separata Inarcassa “GS Inarcassa” anziché GS INPS, relativa agli ingegneri/architetti esercitanti la libera professione in via non esclusiva.
Ai sensi degli artt. 6 della L. n. 290/1990 e l’art. 24 dello Statuto, solo il contributo soggettivo risulta frazionabile in dodicesimi e commisurabile ai mesi di effettiva iscrizione alla Cassa, mentre il contributo integrativo non può essere frazionato e va interamente corrisposto alle casse di Inarcassa.
Secondo la posizione di Inarcassa, fino ad oggi, è possibile raggruppare due tipologie di liberi professionisti:
1) ingegnere (dipendente + professionista): un contributo integrativo pari al 4% dell’imponibile (a fondo perduto) e il 17% a INPS per un totale del 21% (potendo usufruire solo del 80,095 % dei contributi versati ai fini pensionistici);
2) ingegnere libero professionista “puro”: un contributo integrativo pari al 4% dell’imponibile ed un contributo soggettivo pari all’11 % sul volume d’affari, corrispondendo a Inarcassa un totale del 15% (e potendo usufruire del 100 % dei contributi versati ai fini pensionistici).
Inarcassa non può avere due tipi di iscritti, ovvero quelli di serie “A” (iscritti prima della riforma DINI, ante 1996, e quindi un sistema di calcolo della pensione di tipo retributivo) ed quelli di serie “B” (iscritti dopo il 01.01.1996, come introdotto dalla L. 335/95 cosiddetta “Riforma DINI”, dove il sistema di calcolo è addirittura diverso, ovvero valutato con il metodo di calcolo contributivo, come previsto per Legge);
In questo modo si determina un duplice effetto sulla posizione previdenziale degli ingegneri-dipendenti (o part time): cesserebbe l’afflusso della loro contribuzione, ex comma 26, all’INPS, e dall’altro cesserebbe la contribuzione del 2% all’Inarcassa (ora del 4%), essendo i due flussi destinati insieme all’auspicata GS Inarcassa. Inoltre, va pure evidenziato, che la generalizzata azione di recupero crediti nei riguardi di professionisti che hanno omesso, per i più svariati motivi, l’iscrizione alla GS INPS, culminerebbe con una naturale e indolore (comunque lenita) soluzione della vicenda.
Inarcassa ha più volte ha ostacolato l’iniziativa (vedasi bozza dello Studio Tonucci del 18/02/1999 relativa all’istituzione di una gestione separata Inarcassa). La G.S. INPS è una forzatura che crea una discriminazione, una differenza di trattamenti previdenziali ed una palese iniquità tra lavoratori autonomi liberi professionisti della stessa tipologia. Ritengo che, che tutti debbano sostenere con coraggio una pura questione di principio.
In relazione alle conseguenze dell’“irruzione di nuovi iscritti entro un ente già funzionante e che ha già compiuto la programmazione della propria vita finanziaria” è doveroso evidenziare, che le prime erogazioni previdenziali gravanti sulla istituenda GS Inarcassa, se l’auspicata modifica statutaria fosse introdotta nel corrente anno, decorrerebbero nel 2035, dato che comunque per godere della prestazione previdenziale l’iscritto deve vantare almeno trentacinque/quaranta anni di anzianità. Il dato rende evidente come i calcoli “attuariali e finanziari” di un ente non possano dirsi sconvolti dalla proposta di una GS Inarcassa del tutto autonoma rispetto alla cassa esistente, quale quella prospettata, dato che non si è mai visto che un ente pubblico o privato invoca la violazione dell’art. 38 o 42 della costituzione per essere costretto ad incassare per i prossimi trentacinque/quaranta anni di contributi senza essere costretto ad alcuna controprestazione.
agostino
ReplyVoglio ringraziare anch’io, come ha fatto Nicola, ACTA per lo spazio che, gentilmente, ci mette a disposizione!
nicola s.
Replycondivido agostino. senza ACTA non avremmo avuto modo di conoscerci
nicola s.
Replydopo l’emissione della prima fattura ad un’impresa in cui ho inserito il 4% di rivalsa INPS, sono stato chiamato dal commercialista dell’impresa dicendomi che la fattura era sbagliata!! mi ha detto che non posso mettere due volte il 4%, uno all’inps e l’altro a inarcassa. mezz’ora al telefono! mi ha detto che è impossibile ciò che stavo dicendo. se non sono iscritto a inarcassa, perchè devo versare il 4%? gli ho spiegato la difefrenza tra contributo integrativo e soggettivo. non convinto ha detto che si informava meglio. VI RENDETE CONTO IN CHE CONDIZIONI SIAMO?
agostino
ReplyRiporto una precisazione a quanto ho scritto precedentemente io ed a quanto ha scritto sopra Nunzio.
Ovvero da quest’anno:
” …. Secondo la posizione di Inarcassa, fino ad oggi, è possibile raggruppare due tipologie di liberi professionisti:
1) ingegnere (dipendente + professionista): un contributo integrativo pari al 4% dell’imponibile (a fondo perduto) e il 18% a INPS per un totale del 22% (potendo usufruire solo del 80,095 % dei contributi versati ai fini pensionistici);
2) ingegnere libero professionista “puro”: un contributo integrativo pari al 4% dell’imponibile ed un contributo soggettivo pari all’11 % sul volume d’affari, corrispondendo a Inarcassa un totale del 15% (e potendo usufruire del 100 % dei contributi versati ai fini pensionistici). ….”.
RIASSUMO sinteticamente:
1) ingegnere e/o architetto (dipendente/professionista): totale oneri sopraccitati 22%(VENTIDUE percento);
2) ingegnere e/o architetto libero professionista “puro”: totale oneri sopraccitati 15%(QUINDICI percento).
CONSIDERATE, poi, CHE LA MAGGIOR PARTE DEGLI INGEGNERI e/o ARCHITETTI (di cui al punto 1 ovvero i: dipendenti/professionisti) non caricano il diritto di rivalsa del 4% in fattura.
Questo, chiaramente, per poter essere concorrenziali con i professionisti “puri” ai fini di procacciarsi il lavoro.
FACENDO LA DIFFERENZA TRA LE DUE POSIZIONI: 22% – 15% = 7% (SETTE percento).
E’ COSA PARADOSSALE e VERGOGNOSA!
Dov’e’ l’EQUITA’ e la CORRETTEZZA?
La nostra Italia sembra diventata paese da Terzo Mondo.
marco
Replyma a parte correttezza ed equità:
in che paese un ente di previdenza si può permettere di iscrivere d’ufficio dei professionisti con una propria cassa e che per legge o per statuto sono esentati da quella iscrizione?
In quale paese chi paga già la propria copertura previdenziale (da dipendente) versa un ulteriore obolo a fondo perduto (il 4%) deve versare ulteriori contributi che non potranno mai avere effetto ai fini della futura pensione?
E da ultimo lho ripetuto tante volte, se pure fosse legittimo tale comportamento, c’è stata o non c’è stata un’incertezza normativa che è stata sanata nel 2011: PERCHE’ ALLORA APPLICARE LE SANZIONI?
Mah
nicola s.
Replysi, marco, hai ragione ma ho il sentore che qui non ci stia ascoltando nessuno…
Nicola
ReplyOgni tanto vi ricordo che c’è uno spazio tutto nostro onlus per discutere e inserire commenti/proposte: http://www.facebook.com/pages/gestione-separata-inps-blog/206889999360608 grazie, Nicola
Luis Anderson
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agostino
Reply” … Non ragioniam di lor, ma guarda e passa …”
Maurizio
ReplyLo sò di non essere un ottimista, ma penso che rientrare nella GS sia iniquo ed ingiusto, sono Ingegnere e con l’Inps non voglio niente a che fare. Inoltre trovo altrettanto iniquo pagare un contributo integrativo ad Inarcassa che non mi garantirà mai nulla. Ho già valutato tutto, e quest’anno risolta la situazione GS (in un senso o nell’altro) dovrò necessariamente chiudere l’attività con mio malincuore. Oggi nonostante i notevoli problemi a cui siamo sottosposti come tecnici (che ben conoscete), a questo punto anche la mancanza di un guadagno minimo (per rientrare in una forma di pensione residuale con versamento al 17%) mi impongono di chiudere almeno per non pagare inutilmente soldi sia a Inps che a Inarcassa (quest’ultimi si vantano anche di aumentare negli anni il contributo integrativo), bene non contate su di me.
Questa è una mia forma di autotutela, basta partita iva, basta assicurazione professionale, basta commercialista, basta Inarcassa, basta Inps, basta problemi.
Cosa farò? Beh vedrò, in ogni caso non verserò soldi sudati a enti che non danno niente in cambio e che come sanguisughe vivono a nostre spese, avendo poi patrimoni immobiliari pazzeschi, oppure per essere presi per i fondelli da persone che su questo sito si prodigano a offrire soldi per i debiti contratti lavorando onestamente (vedi sopra: vergognati!, ma vedrai che quando te l’aspetti la medicina arriva anche per te..)
nicola s.
Replymaurizio, mi hai letto nel pensiero. ieri pensavo proprio che questa potrebbe essere la soluzione risolutiva dei miei problemi. gongolarmi a fare il dipendente comunale a tempo pieno, essere libero per tre giorni alla settimana dalle 14 in poi e per due giorni dalle 18: questa è vita!!! e al diavolo inps, inarcassa monti e tremonti.
ma cosa direbbero i miei genitori che con tanto sacrificio mi hanno fatto laureare? che ne sarebbe della passione e della mia creatività? te lo sei chiesto? ci sarà pure una soluzione a questo. ci hanno insegnato che qualunque problema può essere risolto e troveremo la solzuione anche a questo.
la verità è che ormai manca lo stimolo ad esercitare la professione dell’ingegnere per le tante “prostitute” di colleghi, per la mancata tutela del nostro ordine professionale che ha fatto completamente scadere la figura dell’INGEGNERE e per la pressione fiscale e contributiva che colpisce anche noi.
cosa ne sa l’inps di quanti crediti abbiamo nei confronti dei clienti che non pagano o di quanti soldi perdiamo da questi. siamo anche noi delle puttane (lasciatemi passare questo termine), è così!
l’altro giorno sono stato fermato dalla finanza in quanto possessore di un catorcio di grossa cilindrata, considerato bene di lusso. non vale più niente e non posso comprare un auto nuova anche perchè non so se regalare i soldi all’ins, ma rientro comunque nel mirino di coloro a cui controllare quanti peli ci sono nel culo.
e allora, di cosa stiamo parlando…
credo siamo in piena recessione e che ci vorrà molto tempo per riprenderci.
per cui, chi vivrà, vedrà.
p.s. vi prego di non recepire pessimismo dal mio scritto: E’ SOLO REALISMO.
nicola s.
Replyagostino e maurizio, ci sentiamo domani per contattare Luis Anderson. mi sembra una proposta molto interessante, perchè vi sentite presi in giro???
nicola s.
Replyspero che abbiate visto la puntata di report di domenica 25 marzo…consiglio a chi non avesse avuto la possibilità di rivederla vista la sua importanza. è da RIVOLUZIONE…nessuno dovrebbe pagare!!!
agostino
ReplyGrazie ACTA!
Perché attraverso il vostro sito ho avuto modo di conoscere un consistente numero di persone – colleghi e non – leali, coraggiose, capaci e determinate a modificare ciò che non funziona nella nostra società.
A loro porgo la mia sincera stima!
Roberto
ReplyVorrei intervenire sull’argomento con alcune considerazioni. Innanzitutto ritengo che se è stato necessario addivenire con una norma di interpretazione autentica che individua le categorie che hanno l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata INPS, la situazione normativa non era lineare e se mi permettete non lo è tuttora. Infatti, per gli ingegneri e architetti l’interpretazione autentica della norma sembrerebbe non sancire l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata, fatto salvo poi l’intervento dell’INPS che con circolare dirameta pochi giorni dopo separa il contributo da versare alla cassa in soggettivo e integrativo e dice in sostanza che se non versi il contributo soggettivo devi versare anche all’INPS. Questa mi sembra un’altra interpretazione su una interpretazione normativa autentica, la quale invece precisa semplicemente che se versi un contributo alla cassa (senza fare questi distinguo)non hai l’obbligo di iscrizione all’INPS. In ogni caso al di là dell’azione che spero anche gli ordini professionali portino avanti nei confronti dell’INPS che continua a fare interpretazioni su una interpretazione autentica di una norma non chiara, penso sia per lo meno plausibile chiedere una riduzione delle sanzioni civili ai sensi dell’art. 116 comma 15 lettera a), che recita testualmente: “Fermo restando l’integrale pagamento dei contributi e dei premi dovuti alle gestioni previdenziali e assistenziali, i consigli di amministrazione degli enti impositori, sulla base di apposite direttive emanate dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, fissano criteri e modalità per la riduzione delle sanzioni civili di cui al comma 8 fino alla misura degli interessi legali, nei seguenti casi:
a) nei casi di mancato o ritardato pagamento di contributi o premi derivanti da oggettive incertezze connesse a contrastanti ovvero sopravvenuti diversi orientamenti giurisprudenziali o determinazioni amministrative sulla ricorrenza dell’obbligo contributivo successivamente riconosciuto in sede giurisdizionale o amministrativa in relazione alla particolare rilevanza delle incertezze interpretative che hanno dato luogo alla inadempienza e nei casi di mancato o ritardato pagamento di contributi o premi, derivanti da fatto doloso del terzo denunciato, entro il termine di cui all’articolo 124, primo comma, del codice penale, all’autorità giudiziaria”.
A mio avviso considerata l’incertezza normativa in cui ci si trova sarebbe per lo meno possibile chiedere la riduzione delle sanzioni civili sino alla misura degli interessi legali.
Roberto
ReplyScusate la legge che consente la riduzione delle sanzioni civili è la 388/2000 art. 116 comma 15
Paolo
ReplySalve a tutti,
sono docente e libero professionista iscritto all’ordine dal 2009 e versando il famoso 4% ad inarcassa a “fondo perduto”. Il commercialista non sapeva nulla ma qualche giorno fa un mio collega mi informa del problema INPS e poseidone (lui stesso è stato informato da altri). Tra colleghi c’e’ molta preoccupazione, anche io lo sono. Non sono ancora stato colpito ma credo che lo sarà in futuro. Cosa proponete? Lettera ad inarcassa, diffida, ricorso? Come intendete procedere poi in dettaglio?
Maurizio
ReplySignori, dobbiamo e dovete coinvolgere il maggior numero di colleghi che si trovano o si troveranno assoggettati d’ufficio alla gestione separata dell’inps. Putroppo inarcassa nella figura del presidente ha sempre diniegato anche su richiesta attuale la possibilità di iscriverci, per loro è molto meglio farci pagare il contributo integrativo senza darci mai nulla, e quindi al contempo assoggettarci alle fantastiche percentuali inps per avere in cambio un tozzo di pane.
Io dico che non bisogna pagare più nessuno, perchè non ci daranno mai nulla se non il tozzo di pane che potremo trovare anche da soli. questo sistema non funziona più ed è evidente l’antieconomicità a lavorare così. Purtroppo loro sfruttano che caratteristiche peculiari di rincoglioneria della ns categoria, siamo portati a lavorare e basta, poi se qualcuno va avanti a sfondare la porta per altri meglio no? Io per il momento ho deciso di chiudere, ho comprato la canna da pesa così da non pagare più Inarcassa e Inps. Ciao a tutti.
Maurizio
ReplyAltra informazione NON PAGATE il 2005 è PRESCRITTO!!! SCADEVA IL 20/6/11, QUINDI SE L’AVETE RICEVUTO DOPO FATE CAUSA MA NON PAGATE!!!
nicola s.
Replyanche se stasera trasmettono l’ultima puntata di servizio pubblico di michele santoro, ho deciso di informare anche lui di questa iniquità. se volete farlo anche voi per dare forza a questa azione, la mail è redazione@serviziopubblico.it.
proviamole tutti ragazzi e vediamo cosa succede. sensibilizziamo quanta più gente possibile. non è giusto chiudere l’attività professionale!!!
nicola s.
ReplyQUESTA E’ LA MAIL CHE HO MANDATO ALLA REDAZIONE DEL PROGRAMMA SERVIZIO PUBBLICO DI MICHELE SANTORO. spero che rispondano.
buongiorno. sono l’ing. xxxxxxx e come altre migliaia di professionisti, nel giugno del 2011 mi sono visto arrivare una richiesta da parte dell’inps di contributi oltre che l’iscrizione d’ufficio alla gestione separata – OPERAZIONE POSEIDONE.
mi spiego meglio.
chi come me è dipendente pubblico part-time, può esercitare la libera professione ma non può essere iscritto a inarcassa (cassa ingegneri e architetti), perchè ha già una posizione previdenziale (nella fattispecie inpdap). non potendo essere iscritto a inarcassa, anche se versiamo il 4% di contributo integrativo per ogni fattura a fondo perduto, i contributi per la professione di ingegnere io e altre migliaia di persone, non gli abbiamo mai versati perchè i nostri consulenti non ci hanno mai edotto sull’obbligo della gestione separata inps. a proposito di questo, solo con la manovra finanziaria 2011 c’è stata una interpretazione autentica della norma, che ha incluso ufficialmente nella G.E. inps anche i liberi professioni senza cassa (anche se noi una cassa ce l’abbiamo!!).
la lettera di giugno 2011 dell’inps, richiedeva i contributi dell’anno 2005 (dichiarazione 2006) e prevedeva, oltre ai contributi, sanzioni pari al 60%.
vorrei farvi notare che, non abbiamo pagato, solo perchè non informati dai nostri consulenti. per questo, siamo al pari di evasori fiscali!!!
cosa vi si chiede. se provate ad andare su questo link https://www.actainrete.it/2011/07/gestione-separata-inps-quando-le-sanzioni-pesano-piu-del-non-versato/comment-page-3/#comment-2158 vi renderete conto di quanta gente si è denunciata, senza contare quanti altri rimangono nel silenzio aspettando le evoluzioni della vicenda.
la vicenda ha interessato la presidente inarcassa arch. paola muratorio la quale, alla nostra richiesta di iscrizione a inarcassa o all’istituzione della gestione separata in inarcassa, ci ha risposto che non ne vuole sapere nulla, tanto il regalo del 4% da noi se lo prende già!!!
perchè vogliamo entrare in inarcassa? per essere uguali ai nostri colleghi “puri” pagando la stessa percentuale di contributi che per inps è molto superiore a inarcassa oltre che per poter prendere una pensione dignitosa cosa che per l’inps non lo è.
a questo si unisce il fatto che, nelle nostre fatturazioni, dobbiamo inserire il 4% di rivalsa inps sul quale si calcola il 4% di contributo inarcassa: siamo fuori mercato. mi spiegate perchè un cliente deve venire da me a pagare il 4% in più rispetto ad un collega “puro”? ecco perchè molti colleghi che scrivono sul forum che ho indicato prima, hanno gia chiuso partita iva o lo stanno facendo, perchè non è possibile continuare su questa strada di iniquità e di pressione fiscale (e poi dicono che siamo evasori!!).
a questo ancora si unisce il fatto che, se è vero che siamo in un paese democratico con uguale dignità e opportunità, vorrei sapere il motivo per il quale i geometri, i geologi e tante altre categorie professionali hanno casse che prevedono l’iscrizione volontaria e non hanno la sanguisuga inps dietro le spalle.
perchè sono arrivato a scrivere a voi, ritengo anche in maniera superficiale e confusionaria. perchè le stiamo provando tutte. ad esempio, per quanto richiesto per il 2005 che dovrebbe essere prescritto il 20 giugno 2011, l’inps non ne vuole sapere. per due volte ho richiesto la prescrizione perchè la comunicazione mi è arrivata il 22 giugno e per due volte mi hanno risposto con normative completamente differenti, ma non hanno preso in considerazione una loro circolare la n. 69/2005 che chiarisce proprio la problematica prescrizione 2005.
e allora, se questo problema vi interessa e vi assicuro che sta diventando un problema veramente importante che convolge decine di migliaia di persone e se volete ulteriori chiarimenti per decidere se possa essere oggetto di una vostra trasmissione, non esitate a contattarmi. vi garantisco che ne verranno fuori delle belle.
vi prego di prendere in considerazione tale problematica.
vi ringrazio molto.
p.s. se vorrete ripsondermi usate la seguente mail:
Cristiano
Replylunedì 2 aprile mi vedrò col mio legale ed inizerò la causa davanti al giudice del lavoro per far valere la prescrizione e per far valere l’illegittimità della iscrizione di ufficio alla GS
nicola.s
Replycristiano, su quali basi vuoi far valere l’illegittimità dell’iscrizione d’ufficio alla GS?
nicola s.
Replysu quali basi l’illegittimità di iscrizione d’ufficio GS, cristiano?
leggetevi questa bozza di ricorso: http://www.ordingaq.it/wp-content/uploads/downloads/2012/03/ORDINE-SCHEMA-RICORSO-INPS-ISCRITTI.pdf
nicola s.
ReplyMAURIZIO NON CEDERE. TROVEREMO LA SOLUZIONE, DAI!!!!
Maurizio
Replystavo pensando… certo che viviamo in un paese di MERDA, ma veramente, senza speranza…
nicola s.
Replyè vero Maurizio. ti eccepisco che la merda comunque può servire come concime per le piante…deve essere del tipo senza nessun elemento fertile e su questo posso essere d’accordo.
prendiamola in allegria, dai e fanculo tutti coloro che le pensano ste cose. tanto tra un pò non potremo nenache mettere il piatto sulla tavola e andremo tutti a mangiare da monti e dalla fornero.
Maurizio
ReplyCristiano, tienimi informato perfavore, nel blog più in alto trovi la mia mail, anch’io sono nella stessa situazione con altri colleghi, per cui sarebbe utile scambairci opinioni in merito, con Nicola, Agostino e Nunzio già siamo in contatto.
Cristiano
Replybene! vi farò sapere, comunque tutto nasce dal fatto che un professionista avente cassa non può essere iscritto alla GS di ufficio, vedete anche il parere dell’Avv. Luca maggi
Maurizio
Replyok tieni conto che Maggi affronterà il tema in particolare per l’isrizione d’ufficio come avvocato…
io come altri sono un ingegnere al quale non viene (ingiustamente) concessa la possibilità di essere annoverato negli elenchi di inarcassa che tra l’altro ci dà una matricola e ci chiede il 4% senza nessuna contropartita. quindi lascia il campo aperto all’inps di inserirsi per mangiare soldi. da qui è evidente l’antieconomicità al lavoro, visto che anche la gestione separata a carattere pensionistico residuale non ci riconoscerà una pensione adeguata al versato tanto che acta ci definisce a questo punto pirlaparasubordinati. la cosa bella è che secondo me tra qualche anno la cosa si sistemerà (per mancanza di fondi a inarcassa), ma a quel punto pagando l’inps bisognerà pagare fior fior di quattrini per ricongiungerla, anche se riflettendo credo non si potrà mai fare.
Maurizio
Replyritengo che per tante ragioni forse troppe sarebbe meglio che questo paese fallisse, ripartiremmo tutti da zero, mangiando pane e cipolla e dando una speranza ai ns figli, così com’è il sistema è tossico e non se verrà a capo di nulla…
agostino
ReplyMESSAGGIO MOLTO IMPORTANTE!
Molto probabilmente, nessuno di voi sa che:
Il nuovo DDL sul lavoro prevede un AUMENTO dei CONTRIBUTI per tutti i soggetti (Ingegneri/Architetti) che versano alla GESTIONE SEPARATA INPS.
L’AUMENTO comporta un passaggio dall’attuale 17% al 24% nel 2018 (VENTIQUATTRO percento) ad INPS.
A cui va ad aggiungersi il 4% (a fondo perduto) ad INARCASSA.
IL TOTALE E’ PARI AL 28% (VENTOTTO percento).
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E pensate tutti i soggetti che versano nella Gestione Separata dell’INPS, perchè lavoratori autonomi senza Cassa, passano dall’attuale 27% al 33% nel 2018.
Sulla Home del nostro caro sito ACTA c’e’ un post a riguardo.
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ACTA ha preparando un comunicato stampa e si sta mobilitando.
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NON SI PUO’ PIU’ ASPETTARE.
MOBILITIAMOCI ANCHE NOI, INGEGNERI E ARCHITETTI!
NON POSSIAMO SUBIRE COSI’ PASSIVAMENTE!
BASTA ESSERE OSSERVATORI PASSIVI!
MUOVIAMOCI!
UNIAMOCI INSIEME!
SVEGLIA!
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agostino
ReplyRISCRIVO MEGLIO!!
MESSAGGIO MOLTO IMPORTANTE!
Molto probabilmente, nessuno di voi sa che:
Il nuovo DDL sul lavoro prevede un AUMENTO dei CONTRIBUTI per tutti i soggetti che hanno una cassa(Ingegneri/Architetti) e che versano, purtroppo ingiustamente, alla GESTIONE SEPARATA INPS.
L’AUMENTO comporta un passaggio dall’attuale 17% al 24% nel 2018 (VENTIQUATTRO percento) ad INPS.
A cui va ad aggiungersi il 4% (a fondo perduto) ad INARCASSA.
PER UN TOTALE che E’ PARI AL 28% (VENTOTTO percento)!!!!!!!!!!!!!!!!!
Poveri noi!
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E pensate!?! Tutti i soggetti che versano alla Gestione Separata dell’INPS, perché lavoratori autonomi senza cassa, passano dall’attuale 27% al 33% nel 2018!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Poveretti anche loro!
Sulla Home del nostro caro sito ACTA c’e’ un post a riguardo (vi consiglio di leggerlo).
——————————————————————-
ACTA ha preparato un comunicato stampa e si sta mobilitando.
Cosi’ dobbiamo fare anche noi.
——————————————————————-
NON SI PUO’ PIU’ ASPETTARE!
NON POSSIAMO SUBIRE PASSIVAMENTE!
BASTA ESSERE OSSERVATORI PASSIVI!
UNIAMOCI INSIEME!
MUOVIAMOCI!
SVEGLIA!
MOBILITIAMOCI ANCHE NOI!
————————
Mi domando, spesso ed ormai da tempo, se la nostra categoria di INGEGNERI e ARCHITETTI possieda o no i giusti attributi per tutelare i propri interessi e diritti?
Perché mi sembra di appartenere ad una categoria formata di innocue pedine, disinteressate e disunite, tali da poter essere mosse e posizionate ovunque senza alcun problema?
Preciso che queste mie affermazioni sono di tipo costruttivo perché ho sempre amato la mia/nostra professione, anche se, in questi ultimi tempi, provo sentimenti di sconforto e di demotivazione nel fare uno dei mestieri più belli e creativi quale il nostro.
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agostino
ReplyLEGGETE BENE!
E MEDITATE se VALGA LA PENA AGIRE!
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ECCO IL DISEGNO DI LEGGE, SOPRACCITATO, nel mio commento del 05 aprile 2012.
(da ACTA Home)
Ecco il Disegno di Legge per la Riforma del Mercato del Lavoro tanto atteso.
Altro che interesse per le Partite IVA, le aliquote INPS passeranno al 33% entro il 2018. Si legge:
Art. 36 (Aumento contributivo lavoratori iscritti Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995)
1. All’articolo 1, comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, al primo periodo le parole “e in misura pari al 26 per cento a decorrere dall’anno 2010” sono sostituite dalle seguenti: “, in misura pari al 26 per cento per gli anni 2010 e 2011, in misura pari al 27 per cento per l’anno 2012, al 28 per cento per l’anno 2013, al 29 per cento per l’anno 2014, al 30 per cento per l’anno 2015, al 31 per cento per l’anno 2016, al 32 per cento per l’anno 2017 e al 33 per cento a decorrere dall’anno 2018” e al secondo periodo aggiungere, in fine, le seguenti: “ per gli anni 2008-2011, al 18 per cento per l’anno 2012, al 19 per cento per l’anno 2013, al 20 per cento per l’anno 2014, al 21 per cento per l’anno 2015, al 22 per cento per l’anno 2016, al 23 per cento per l’anno 2017 e al 24 per cento a decorrere dall’anno 2018.”
Autore: ACTA
agostino
ReplyDA LORO DOBBIAMO PRENDERE ESEMPIO !
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UNITI E COESI NELL’INTERESSE DI TUTTI !
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E’ ORA DI PARTECIPARE ATTIVAMENTE TUTTI INSIEME !
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(da ACTA Home)
PER LE PARTITE IVA UNA PROSPETTIA DI MORTE
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| 5 APRILE 2012 | 36 COMMENTI | LETTO: 5.602 VOLTE |
“Il Disegno di Legge recante disposizioni in materi
a di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” … decreta la morte dei lavoratori indipendenti con partita IVA.
E’ stato reso pubblico in queste ore il testo integrale del DDL sulla riforma del mercato del lavoro e le paure sono ormai una certezza: un’impostazione che riconosce solo il lavoro dipendente e quello “atipico” cancella la realtà del lavoro indipendente e lo condanna alla morte. Almeno per due motivi.
Contribuzione pensionistica INPS dal 27 al 33% entro il 2018!
Il DDL prevede un incremento annuo di 1 punto percentuale, dall’attuale 27% al 33% nel 2018, per tutti i soggetti che versano nella Gestione Separata dell’INPS. Quindi anche per i lavoratori indipendenti con partita IVA: quelli che per intendersi si confrontano sul mercato con altri professionisti con casse indipendenti che pagano una contribuzione che si aggira mediamente intorno al 14% e molto più dei dipendenti (che teoricamente versano il 33% ma a partire da una diversa base di calcolo; nella realtà la loro contribuzione pensionistica è intorno al 25%).
Una palese violazione dell’equità, tanto sbandierata.
Ancora una volta si fa cassa con i nostri contributi, per pagare tutele (la nuova indennità di disoccupazione AsPI) da cui siamo esclusi.
Tre condizioni che cancellano la nostra condizione!
Nel DDL c’è poi un dispositivo che formalmente è contro le “false” partite IVA, ma che nei fatti rischia di cancellare i veri lavoratori indipendenti con partita IVA. Si stabiliscono infatti tre condizioni: (1) durata della collaborazione superiore a sei mesi; (2) valore della collaborazione superiore al 75% del reddito annuo; (3) postazione di lavoro presso il committente. Se ricorrono almeno due di queste condizioni il rapporto non è più indipendente e regolato da partita IVA, ma diventa di collaborazione coordinata e continuativa. Ciò significa ad esempio che se all’inizio dell’anno ti viene proposta una consulenza annuale importante e tu ritieni che potrebbe rappresentare per te oltre il 75% del tuo reddito annuale non puoi accettarla e devi chiedere una collaborazione coordinata e continuativa.
La verità di questo DDL è che non guarda affatto allo sviluppo, ma rendere ancora più fragili e precarie le tutele e le condizioni del lavoro. Nel caso del lavoro indipendente ha un valore ancora più tragico: ne decreta la fine! Perché lo vessa con una tassazione cui nessun altro tipo di lavoro è soggetto e non lo riconosce come motore di sviluppo.
Vogliamo credere che ci sia ancora spazio per un ripensamento e possibilità di dialogo. Ma siamo anche consapevoli che se così non sarà dovremo intraprendere altre strade, per affermare il nostro diritto di esistere.
Chiediamo immediata udienza al Ministro Fornero per un confronto.
Chiediamo solidarietà a tutti i lavoratori dell’informazione per diffondere queste notizie.
Chiamiamo alla mobilitazione tutti i lavoratori indipendenti con partita IVA: la nostra sopravvivenza è nelle nostre mani!
Il Consiglio Direttivo ACTA
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Maurizio
ReplyStavo pensando, ma non è che la Fornero voglia proprio la ns morte?
nicola s.
Replynon penso, maurizio. siamo nella settimana santa. domenica gesù risorge. non può volere questo la magnifica FORNERO.
secondo me, siamo sulla strada giusta. sto cercando di organizzare una tre giorni per pensare a cosa fare in alternativa all’ingegnere. chi vuole può partecipare. vediamo dove andare. avevo pensato o al mare (tipo sharm che è vicino) o in montagna(tipo alto adige). ci sentiamo, amici miei
agostino
ReplyDA LORO DOBBIAMO PRENDERE ESEMPIO !
Leggere al link sotto riportato:
https://www.actainrete.it/wp-content/uploads/2012/04/CS_Milano_5-aprile-2012.pdf
http://www.actainrete.it
francesco1802
ReplySono un pensionato o meglio un elemosinato che dalla gestione separata ed altra contribuzone obbligatoria = 21 anni, liquidati col sistema contributivo, ricava dal montante (mi farebbe comodo averlo ora tutto per me!) meno del minimo trattamento (pensione sociale). Per fortuna che alle sigarette e al tozzo di pane ci pensa, o meglio ci ha pensato, la pensione correlata ad un fondo previdenziale soppresso. (peccato che vi ho cumulato solo 19 anni).
Una vita di contribuzioni per un pugno di mosche.
E poichè sono costretto a tirare il carro fino a che ho le forze vorrei sapere se la morte delle partite IVA riguarda anche chi appartiene ad un ordine professionale con regolare iscrizione all’albo. La trappola ‘dell’equità al downgrade Monti maniera’ è tesa anche per questi lavoratori ?
Grazie
maurizio
Replymi rivolgo a te francesco1802, che tristezza sei?, io mi stò incazzando proprio per cercare di evitare tutto quello che tu dici e hai fatto, e perchè la gente (chiamamoli colleghi anche se mi vergogno di loro) dovrebbero trarre qualche spunto della tua esperienza per come si và a finire pagando come c….ni la gestione separata. E per la tua domanda mi spiace comunicarti che sei compreso nella morte come dici.
Benvenuto nel club! Evviva Monti e la Fornero che ci hanno sistemato per benino (noi e tutti gli altri); quindi la riflessione è : perchè agitarsi chiudete la partita iva e aspettate… cosa? l’assegno della gestione separata no? Auguri a tutti
agostino
ReplyMi permetto di fare un appunto a tutti e due: sia a Maurizio che a Francesco.
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PREMESSE
Preciso che mi riferisco all’ingegnere e/o architetto, professionista + dipendente, ovvero ad un SOGGETTO considerato di SERIE B.
Quest’ultimo è tenuto per legge ad essere iscritto ad Inarcassa, infatti possiede un numero di matricola e da sempre è tenuto a pagare il contributo integrativo del 2% mentre ora paga il 4% e non gli è mai stato permesso di pagare il contributo soggettivo per motivi dipendenti esclusivamente da Inarcassa e non dal medesimo SOGGETTO considerato di SERIE B (n.d.r. che, peraltro, avrebbe pagato e pagherebbe volentieri ad Inarcassa nella logica di potersi garantire una adeguata pensione integrativa a quella di lavoratore dipendente), ed è tenuto iscriversi all’Ordine professionale di appartenenza per esercitare la libera Professione.
E’ lampante, quindi, che l’ingegnere e/o l’architetto, professionista + dipendente, non appartenga alla Gestione Separata INPS.
La cosa, da sempre grandemente controversa a livello legale, è, ampiamente, dimostrata da tutti i ricorsi in essere e da tutte le motivazioni che si trovano ovunque.
Il fatto che l’INPS abbia dovuto emettere, a seguito della operazione Poseidone, una serie di circolari esplicative a mo’ di interpretazioni autentiche, dimostra palesemente l’incertezza delle norme che riguardano la situazione di cui si tratta.
Faccio quattro esempi relativamente a quatto situazioni di ingegnere e/o di architetto che lavori come dipendente a tempo indeterminato ed allo stesso tempo faccia la libera professione:
1)monte ore da dipendente part/time: 20 ore/settimana + monte ore da libero professionista: 20 ore/settimana per un totale di 40 ore lavorative a settimana.
2)monte ore da dipendente part/time: 9 ore/settimana + monte ore da libero professionista: 31 ore/settimana per un totale di 40 ore lavorative a settimana.
3)monte ore da dipendente part/time: 31 ore/settimana + monte ore da libero professionista: 9 ore/settimana per un totale di 40 ore lavorative a settimana.
4)monte ore da dipendente a tempo pieno: 40 ore/settimana + monte ore da libero professionista praticamente nullo per l’esercizio della libera professione.
Il soggetto di cui al caso 1 è da considerarsi libero professionista e/o dipendente?
Il soggetto di cui al caso 2 è da considerarsi sicuramente libero professionista e non dipendente!
Il soggetto di cui al caso 3 è da considerarsi è da considerarsi dipendente e/o professionista?
Di questi l’unico soggetto che potrebbe essere considerato come dipendente , a tutti gli effetti, è il quarto.
Questi semplici ma chiarissimi esempi dimostrano, inconfutabilmente, l’incoerenza e l’iniquità delle norme.
Un ultimo caso.
INARCASSA, attualmente, non accetta il versamento del contributo soggettivo da parte Di tutte le figure sopradescritte ai punti 1, 2, 3 e 4.
Mentre pare che coloro, ingegneri e/o architetti, che lavorino come liberi professionisti ed, allo stesso tempo, come dipendenti a tempo determinato perché incaricati temporaneamente da Enti anche con continuità nel tempo (ad esempio supplenti annuali incaricati dal Ministero della Pubblica Istruzione) abbiano la facoltà di poter versare il contributo soggettivo ad INARCASSA.
Questa è giustizia?
Il fatto si commenta da se !
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Torno a voi per dirvi questo.
SE CONTINUIAMO A LAMENTARCI INVECE di PENSARE ED AGIRE: LA SCONFITTA SARA’ CERTA!
RIPETO, per l’ennesima volta, CHE SOLO TUTTI INSIEME, accomunati dalle medesime problematiche, possiamo fare in modo che INARCASSA ci apra le porte!
E lo deve fare!
E’ bello leggere e non partecipare, perché si pensa che ciò comporti una sorta rischio, ma è ora di CAMBIARE ATTEGGIAMENTO!
UN UOMO VALE SE SA PRENDERE DELLE DECISIONI E POSIZIONI, anche se queste possono sembrare scomode, QUANDO HA LA CERTEZZA DI AGIRE NEL SUO PIENO DIRITTO!
agostino
Replyprosegue.
MA COME E COSA FARE?
1) FARE PUBBLICITA’ PRESSO OGNI ORDINE PROVINCIALE DI INGEGNERI E ARCHITETTI DI TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE!
2) FARE PUBBLICITA’ DI QUESTO SITO E DI QUELLI FACEBOOK “BLOG INPS GESTIONE SEPARATA” E FACEBOOK “ISTITUZIONE INARCASSA GESTIONE SEPARATA”!
3) CONTARCI!
4) DARE LA PROPRIA DISPONIBILITA’ A PARTECIPARE !
5) SEGUIRE L’ESEMPIO DI ACTA:
https://www.actainrete.it/wp-content/uploads/2012/04/CS_Milano_5-aprile-2012.pdf
6) Eccetera … .
A voi le altre proposte!
E le cose si svolgeranno positivamente da sole ………….
Maurizio
ReplyBravo Agostino! io ti seguirò, ma dietro di me non vedo nessuno, ma guardali son tutti lì a guardare dalle loro finestre, e non si sono neanche accorti che non hanno più il pavimento sotto i piedi (glielo hanno portato via…), ma sono ingegneri e si sentono furbi, ma a me mi sembrano tanti spaventapasseri.
Come categoria finchè ognuno si farà solo i c..zi suoi non combineremo niente e daremo modo a tutti ed in questo caso a inps di fregarci per benino. Come fare per unirci? Come fare per protestare contro questo sistema iniquo ed ingiusto? Come fare? Stare a guardare alla finestra? Non credo! Bisogna agire! Capito spaventapasseri di cui mi vergogno di essere collega…
nicola s.
Replymaurizio, ma avevi dubbi sul fatto di avere colleghi spaventapasseri, c…..ni? non stanno facendo altro che quello che, generalmente, fanno nella libera professione. che pena!! quando mai hai visto un tuo collega difendere la categoria professionale degli ingegneri? e vuoi che adesso scoprano la loro identità? vedi in quanti hanno aderito alla mia proposta di presentarsi tramite acta! tempo fa avevo inserito la mia mail su questo forum proponendo agli altri di fare lo stesso per sentirci, accomunati dallo stesso problema. quanti lo hanno fatto? presto detto: io, te, agostino. e noi ci stiamo sentendo, con infinito piacere. condividiamo tutto, ci consigliamo, ci diamo informazioni che i nostri consulenti e avvocati ci trasmettono. e gli altri dove sono? aspettano noi, i nostri ricorsi e il loro esito. E’ VERGOGNOSO!!! tutti pecore della muartorio e affini. guai ad avere il coraggio di farsi sentire, come se quello che stiamo chiedendo fosse utopia. SVEGLIA!!!!!! tra un pò non potrete mettere il piatto sulla tavola, lo volete capire o no!!!! ….se poi siete contenti solo perchè vi sentite chiamare INGEGNERI….
nicola s.
Replycaro maurizio, il 16 febbraio 2012, proponevo di inserire la nostra mail su questo forum. chi ha aderito? io, tu, agostino e giovanni. tranne giovanni, noi cio stiamo sentendo e confrontando su questa vicenda (sembra che ci conosciamo da una vita) e abbiamo raggiunto, credo, un elevato livello di confidenza. io ne sono fiero!! e gli altri? a guardali, sono alle finestre a guardare l’esito dei nostri ricorsi, a leggere quello che scriviamo. ma si rendono conto che tra un pò non potranno mettere più neanche il piatto sulla tavola? …se poi vogliono essere chiamati solo ingegneri perchè tanto li gratifica….
Maurizio
ReplyRendete (lo dico a tutti quelli che leggono questo sito e che avete lo stesso ns problema sia che paghiate sia che no) le vs mail disponibili sul sito o sulla mia mail personale (che trovate sopra) per intraprendere un azione comunitaria che tuteli la ns professione, altrimenti credetemi non avremo un futuro. Dobbiamo cambiare le cose. Attendo fiducioso. Ciao. Maurizio
agostino
Reply———–
“ … Il Disegno di Legge recante disposizioni in materia di
riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di
crescita” … decreta la morte dei lavoratori indipendenti
con partita IVA. …”
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Per comprendere bene l’affermazione leggi lo stralcio del Disegno di Legge sopra riportato nel mio commento datato 6 aprile 2012 at 12:10, Art. 36 (Aumento contributivo lavoratori iscritti Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995).
agostino
ReplyNOTIZIE DA ACTA.
All’incontro di ieri promosso da ACTA con il Senatore TREU al Pirellone di Milano e’ stato confermato che l’aumento dell’aliquota riguarda tutta la GESTIONE SEPARATA.
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N.B. QUINDI ANCHE NOI.
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agostino
ReplyRIPORTO NUOVAMENTE IL DISEGNO DI LEGGE, SOPRACCITATO
ECCO IL DISEGNO DI LEGGE, SOPRACCITATO, nel mio commento del 05 aprile 2012.
(da ACTA Home)
Ecco il Disegno di Legge per la Riforma del Mercato del Lavoro tanto atteso.
Altro che interesse per le Partite IVA, le aliquote INPS passeranno al 33% entro il 2018. Si legge:
Art. 36 (Aumento contributivo lavoratori iscritti Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995)
1. All’articolo 1, comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, al primo periodo le parole “e in misura pari al 26 per cento a decorrere dall’anno 2010” sono sostituite dalle seguenti: “, in misura pari al 26 per cento per gli anni 2010 e 2011, in misura pari al 27 per cento per l’anno 2012, al 28 per cento per l’anno 2013, al 29 per cento per l’anno 2014, al 30 per cento per l’anno 2015, al 31 per cento per l’anno 2016, al 32 per cento per l’anno 2017 e al 33 per cento a decorrere dall’anno 2018” e al secondo periodo aggiungere, in fine, le seguenti – (n.d.r. LA PARTE SOTTO RIPORTATA E’ RELATIVA A QUANTO CI RIGUARDA)- : “ per gli anni 2008-2011, al 18 per cento per l’anno 2012, al 19 per cento per l’anno 2013, al 20 per cento per l’anno 2014, al 21 per cento per l’anno 2015, al 22 per cento per l’anno 2016, al 23 per cento per l’anno 2017 e al 24 per cento a decorrere dall’anno 2018.”
Autore: ACTA
maurizio
ReplyLa gestione separata realizza una pensione del 5% annuo lordo (valor medio) rispetto il montante versato, e se si rientra nella pensione minima non viene elargita, e sarà pagata circa dopo i 65 anni.
Ad ognuno i suoi conti.
Se chi come me ha dovuto chiedere il part-time al 50% per svolgere la professione riducendosi al 50% i contributi con altra cassa di previdenza, il conto è presto fatto : una miseria, ma una vera miseria, versando poi le percentuali che aumenteranno alla GS come ha detto sopra Agostino.
Possibile che valutiate l’iniqua ed ingiusta situazione a cui siamo sottoposti (come professionisti)? Vi rendete conto che non si può lavorare in queste condizioni? Possibile che nessuno abbia il coraggio di ribellarsi? La GS non è nata per noi, e ci stanno letteralmente fregando… a qualcuno può interessare?
maurizio
ReplyUna cosa molto importante da sapere per tutti coloro che hanno ricevuto l’accertamento dell’inps per il 2005 con l’iscrizione alla GS, è che anche in caso di autodenuncia volontaria, le sanzioni restano secondo normativa vigente al massimo al 60%. Per inps l’accertamento determina il fatto comunque per sempre come evasione fiscale, quindi l’ovvia domanda, conviene autodenunciarsi o aspettare che arrivino i vari accertamenti per anno? nel secondo caso cambia solo il calcolo del tasso d’interesse fatto al momento della notifica dell’accertamento bonario. Quindi la risposta al quesito datelo voi, ma sembrerebbe matematicamente che la risposta è NO. C’è poi da considerare la prescrizione, anche in questo caso poichè sembra prescritto l’anno 2005 converrebbe fare una causa per bloccare eventuali cartelle esattoriali che dovessero arrivare (aumentate del 9% da Equitalia). Avete dubbi quindi?
agostino
ReplyCari Amici e Colleghi,
se, considerate le premesse di cui al D.D.L. sul lavoro, non usciamo allo scoperto facendo attivamente opposizione ma rimaniamo, come spettatori passivi ed inermi, in attesa dello sviluppo degli eventi, come sempre rimarremo scottati, amareggiati e FREGATI.
Verseremo dall’attuale 21% un futuro 28% di oneri contributivi previdenziali per ottenere, poi, un pugno di mosche di pensione.
nicola s.
Replycome sai, maurizio, io ho già deciso: ASPETTO. probabilmente mi arriveranno anno per anno le richieste di pagamento. riguardo le altre cose, ad es. la possibilità di prescrizione e l’eventuale ricorso, l’inps andrà avanti fino alla morte anche in cassazione per recuperare i crediti, tanto i soldi per farlo ce li ha, li paghiamo noi!!! non è un motivo di sollevare anche questo problema nel polverone? questa storia è così sporca che basterebbe un soffio per sollevare polvere. eppure molti colleghi pare vivino in apnea e la prova che chi scrive su questo forum siamo io, te e agostino, CRISTIANO, dove sei finito? batti un colpo se ci sei ancora!!!! e gli altri? rispondete a questa domanda: vi sta bene questo stato di fatto, avete paura di essere scoperti o guadagnate così tanto che volete fare le donazioni all’inps senza ritrovarvi niente nel futuro prossimo?
cristiano
Replyeccomi, batto il colpo: ieri presentato ricorso al giudice del lavoro, secondo l’avvocato che ho preso, professore universitario di diritto amministrativo e del lavoro, la prescrizione è al 20 giugno 2011, poichè esistono in tal senso sentenze della cassazione ben precise; quindi vinco di sicuro al 100%, inoltre mi ha consigliato di stare fermo e aspettare anno per anno, perchè non è detto che arrivino altri accertamenti, e nel caso arrivino, che non siano anche essi prescritti. io da parte mia ho chiuso la P. IVA nel 2010 e adesso lavoro o come dipendente di ditta privata o tramite cocopro per altre attività marginali.
Dimenticavo, nel ricorso presentato abbiamo chiesto anche che il giudice si pronunciasse, in seconda battuta, sulla legittimità della multa, mancando l’elemento soggettivo di colpa per mancanza di chiarezza della normativa, come dimostrato dalla necessità di una interpretazione autentica.
Tempi di risposta: si va da 6 mesi all’anno.
N.B: il ricorso al giudice blocca la possibilità di INPS di emettere cartella esattoriale.
Danilo
ReplyCiao Cristiano, molto interessante la tua risposta. Mi sorge però spontanea la domanda: nel ricorso, hai citato la prescrizione della richiesta, e l’illegittimità dell’applicazione delle sanzioni. Ma sul fatto che la richiesta INPS di iscrizione alla GS sia Legittima, cosa dice l’Esimio Avvocato? Ovvero ha senso l’Interpretazione INPS dell’Interpretazione Autentica scritta su una Legge?
maurizio
ReplyCristiano, mi piacerebbe parlare con te, la mia mail è sopra indicata nel blog, comunque è mauriziofe.bianchi@tiscali.it; sono anch’io nella stessa situazione con l’avvocato e avrei bisogno un confronto. Ciao
maurizio
ReplyDanilo, è evidente che l’interpretazione di inps è di parte, quindi ti dico dove stà scritto che pagando solo il contributo integrativo e non quello soggettivo si è automaticamente assoggettati d’ufficio alla GS? se leggi bene l’art. della Legge parla di contribuzione in senso lato. Ciao
agostino
ReplyMessaggio per Cristiano,
mettiti in contatto con Maurizio, hai sopra la sua mail, perché è importante confrontarsi per i vari ricorsi in atto.
Ciao e grazie.
Cristina Zanni.
ReplyCari colleghi, leggete il post in home page, venite anche voi ci troviamo in occasione del salone del mobile venerdì alle 18.30 a milano al ponte di porta genova. Questa riforma riguarda anche voi, lottiamo insieme per un mondo del lavoro più giusto.
Cristina cd Acta
Cristiano
Replylascio anche io la mia mail: cristiano.frati@virgilio.it contattatemi pure
nicola s.
Replybene. cristiano si è fatto sentire. adesso siamo io, agostino, maurizio, cristiano e danilo. e gli altri???? FORZA
agostino
ReplyQui riporto una bella nonché molto efficace affermazione della brava e tosta PRESIDENTE DI ACTA.
” … Se vogliamo ottenere qualcosa dobbiamo metterci la faccia! Io lo faro’ … ”
Questo è sempre stato il mio/nostro motto ovvero quello di coloro che non hanno timore di “metterci la faccia”!
agostino
ReplyIO CI METTO LA FACCIA!
Ing. Agostino Lertora
N.B: Fatelo anche Voi! Ne sarete Fieri!
maurizio
ReplyIng. Maurizio Bianchi
nicola s.
Replyaostino, e che ci vuole. più sputtanati di quanto siamo…. eccoti servito: ing. Nicola Selvarolo
nicola s.
Replyagostino, e che ci vuole…più sputtanati di quanto siamo….eccoti servito: ing. nicola selvarolo
agostino
ReplySE UN UOMO NON E’ DISPOSTO A LOTTARE PER LE PROPRIE IDEE,O LE SUE IDEE NON VALGONO NULLA,O NON VALE NIENTE LUI.
Queste sono le parole con le quali EZRA POUND (grande scrittore statunitense) lega indissolubilmente la vita di ogni uomo a ciò che egli pensa, a ciò in cui egli crede e a ciò per cui lotta: le proprie idee.
cristiano
ReplyIng. Cristiano Frati, di Firenze
nicola s.
Replyok. ci siamo. avanti tutta
Nunzio
ReplyPreg.mo Dott.ssa Soru
Volevo chiederLe, se eventualmente disponibile, di consegnare un documento che rappresenta le problematiche che accomunano ingegneri/architetti liberi professionisti dipendenti. Di seguito riporto i contenuti del documento:
La Legge n.335/1995, la cosiddetta “Riforma Dini”, per assicurare una tutela previdenziale a tutti i soggetti che esercitano in via abituale ma non esclusiva attività di lavoro autonomo e quindi privi di copertura previdenziale, ha istituito con l’art.2, comma 26, la Gestione separata presso l’INPS a c…ui versare appunto contributi previdenziali. Per quanto il testo di legge non consenta d’individuare quali soggetti siano tenuti all’iscrizione “Gestione separata Inps” emerge chiaramente come tale “Gestione” debba essere intesa come fondo pensionistico “residuale”, destinato a tutelare i “soggetti privi di una propria cassa previdenziale” e, nel caso specifico, gli ingegneri non iscritti all’Albo Professionale con redditi derivanti da attività estranee al proprio ordinamento professionale;
Le novità introdotte dall’art. 18, comma 12, del D.L. n. 98/2011, tiene ferma la disposizione che affida agli enti esponenziali a livello nazionale degli enti abilitati la tenuta di albi od elenchi, il compito di deliberare l’inclusione della categoria nella forma di previdenza obbligatoria prevista;
Inoltre, il Messaggio 12 luglio 2011, n. 14490 dell’INPS, ben chiarisce, che solo qualora vi sia l’impossibilità di iscrizione alla propria cassa, vi è l’obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS, per i soggetti (lavoratori autonomi) iscritti ad albi, che esercitano la professione abituale, ancorché in maniera non esclusiva.
Per quanto sopra, risulta pacifico che restino iscritti ad apposita gestione separata Inps tutti i soggetti la cui attività professionale non ha una cassa previdenziale propria, mentre INARCASSA dovrebbe/potrebbe provvedere, tenendo conto per analogia delle prestazioni e del settore professionale svolto, ad istituire una propria gestione separata deliberando l’inclusione dei professionisti/dipendenti in apposita categoria previdenziale di appartenenza.
Di recente, la gestione separata INPS ha intrapreso, una vasta e generalizzata azione di recupero crediti nei riguardi di professionisti che, in riferimento all’esercizio di attività professionale assoggettabile a previdenza categoriale, abbiano per i più svariati motivi, omesso di iscriversi all’ente di previdenza di riferimento. Sono stati notificati accertamenti a persone iscritte al fondo pensioni lavoratori dipendenti e percettori di redditi prodotti da attività libero professionali per i quali non risulta pagato il contributo alla relativa cassa. È il caso, per esempio, di ingegneri o architetti docenti di scuola superiore o Università pubblica, o di professionisti che non hanno raggiunto il reddito minimo previsto per l’obbligo di contribuzione alla Cassa di appartenenza (avvocati).
Secondo quanto precisato dalla circolare INPS n 99 del 2011, infatti, il fatto di versare all’ente di previdenza di categoria contributi integrativi o contributi di solidarietà, non correlati alla futura percezione di un trattamento pensionistico, non esclude l’obbligo di versare la contribuzione alla gestione separata. Coloro che, pur svolgendo attività iscrivibili ad appositi Albi, non abbiano corrisposto i relativi versamenti legati al contributo soggettivo presso alle proprie Casse di appartenenza, ivi compresi i casi in cui l’iscrizione viene espressamente negata per specifica previsione statutaria (vedasi art. 7.5 dello Statuto di Inarcassa) debbono assoggettare la propria contribuzione presso la gestione separata INPS. Solo la contribuzione soggettiva versata alla propria Cassa di previdenza libera i professionisti dall’obbligo di iscrizione alla gestione separata presso l’Inps.
L’INPS, con l’operazione Poseidone, ha iscritto a ruolo, notificando tramite Equitalia, migliaia di cartelle esattoriali, richiedendo coattivamente i crediti contributivi oltre agli interessi e le sanzioni che complessivamente si aggirano intorno al 60% dell’intera somma.
Un consistente gruppo di ingegneri ed architetti, è favorevole alla costituzione di una nuova Gestione Separata Inarcassa “GS Inarcassa” anziché GS INPS, relativa agli ingegneri/architetti esercitanti la libera professione in via non esclusiva.
Ai sensi degli artt. 6 della L. n. 290/1990 e l’art. 24 dello Statuto, solo il contributo soggettivo risulta frazionabile in dodicesimi e commisurabile ai mesi di effettiva iscrizione alla Cassa, mentre il contributo integrativo non può essere frazionato e va interamente corrisposto alle casse di Inarcassa.
Secondo la posizione di Inarcassa, fino ad oggi, è possibile raggruppare due tipologie di liberi professionisti:
1) ingegnere (dipendente + professionista): un contributo integrativo pari al 4% dell’imponibile (a fondo perduto) e il 17% a INPS per un totale del 21% (potendo usufruire solo del 80,095 % dei contributi versati ai fini pensionistici);
2) ingegnere libero professionista “puro”: un contributo integrativo pari al 4% dell’imponibile ed un contributo soggettivo pari all’11 % sul volume d’affari, corrispondendo a Inarcassa un totale del 15% (e potendo usufruire del 100 % dei contributi versati ai fini pensionistici).
Inarcassa non può avere due tipi di iscritti, ovvero quelli di serie “A” (iscritti prima della riforma DINI, ante 1996, e quindi un sistema di calcolo della pensione di tipo retributivo) ed quelli di serie “B” (iscritti dopo il 01.01.1996, come introdotto dalla L. 335/95 cosiddetta “Riforma DINI”, dove il sistema di calcolo è addirittura diverso, ovvero valutato con il metodo di calcolo contributivo, come previsto per Legge);
In questo modo si determina un duplice effetto sulla posizione previdenziale degli ingegneri-dipendenti (o part time): cesserebbe l’afflusso della loro contribuzione, ex comma 26, all’INPS, e dall’altro cesserebbe la contribuzione del 2% all’Inarcassa (ora del 4%), essendo i due flussi destinati insieme all’auspicata GS Inarcassa. Inoltre, va pure evidenziato, che la generalizzata azione di recupero crediti nei riguardi di professionisti che hanno omesso, per i più svariati motivi, l’iscrizione alla GS INPS, culminerebbe con una naturale e indolore (comunque lenita) soluzione della vicenda.
Inarcassa ha più volte ha ostacolato l’iniziativa (vedasi bozza dello Studio Tonucci del 18/02/1999 relativa all’istituzione di una gestione separata Inarcassa). La G.S. INPS è una forzatura che crea una discriminazione, una differenza di trattamenti previdenziali ed una palese iniquità tra lavoratori autonomi liberi professionisti della stessa tipologia. Ritengo che, che tutti debbano sostenere con coraggio una pura questione di principio.
In relazione alle conseguenze dell’“irruzione di nuovi iscritti entro un ente già funzionante e che ha già compiuto la programmazione della propria vita finanziaria” è doveroso evidenziare, che le prime erogazioni previdenziali gravanti sulla istituenda GS Inarcassa, se l’auspicata modifica statutaria fosse introdotta nel corrente anno, decorrerebbero nel 2035, dato che comunque per godere della prestazione previdenziale l’iscritto deve vantare almeno trentacinque/quaranta anni di anzianità. Il dato rende evidente come i calcoli “attuariali e finanziari” di un ente non possano dirsi sconvolti dalla proposta di una GS Inarcassa del tutto autonoma rispetto alla cassa esistente, quale quella prospettata, dato che non si è mai visto che un ente pubblico o privato invoca la violazione dell’art. 38 o 42 della costituzione per essere costretto ad incassare per i prossimi trentacinque/quaranta anni di contributi senza essere costretto ad alcuna controprestazione.
Sicuro della cortese attenzione alla presente, con l’occasione saluta e ringrazia distintamente.
Lanciano, lì 18/04/2012. Dr. Ing. Nunzio Di Castelnuovo
agostino
Reply“Si può evitare facilmente qualsiasi critica se non si dice nulla, non si fa nulla, non si è nulla, se non si rischia nulla …”
Aristotele
agostino
ReplyQui riporto una bella nonché molto efficace affermazione della brava e tosta PRESIDENTE DI ACTA.
” … Se vogliamo ottenere qualcosa dobbiamo metterci la faccia! Io lo faro’ … ”
Questo è sempre stato il mio/nostro motto ovvero quello di coloro che non hanno timore di “metterci la faccia”!
agostino
Reply” LA FELICITA’ E LA PACE DEL CUORE NASCONO DALLA COSCIENZA DI FARE CIO’ CHE E’ GIUSTO E DOVEROSO, E NON DAL FARE CIO’ CHE GLI ALTRI DICONO E FANNO ”
Mahatma Gandhi
Maurizio
ReplyColleghi dobbiamo raddrizzare questa situazione, diamoci una mano, è una situazione difficile, ma non possiamo demordere dobbiamo crederci fino in fondo e ottenere dal Giudice una sentenza vittoriosa. Forza! Per tutti coloro invece che stanno alla finestra a guardare auguro di rimenere dove sono, cioè con GS o col nulla. Meglio lottare e avere coraggio in questo mondo, altrimenti è meglio che andiate s scopare il mare. Ciao a tutti e sopratutto grazie a chi come me ha deciso di mettersi in prima linea contro questi enti che si arrogano il diritto e la presunzione di considerarci dei ladri, ma invece siamo persone oneste e ci mettiamo la faccia al contrario di qualcuno.
INPSBLOG
ReplyCiao Maurizio ma ti sei iscritto su mi piace di INPSBLOG spazio libero per i nostri temi? Vieni a darci un aiuto, Nicola
agostino
Reply“I nostri dubbi sono traditori, e ci fanno perdere il bene che potremmo ottenere perché abbiamo paura di tentare.”
William Shakespeare
agostino
ReplyMOLTO INTERESSANTE E’ L’INTERVISTA AD ALFONSO MICELI, VICEPRESIDENTE ACTA.
https://www.actainrete.it/2012/04/acta-a-skytg24-per-i-diritti-delle-partite-iva/
nicola s.
Replycari amici, agostino, maurizio, cristiano, nunzio, a quanto pare l’invito a metterci la faccia, lo abbiamo accettato solo noi. andiamo avanti: vuol dire che se riusciremo ad ottenere qualcosa, gli altri ne trarranno i benefici. volevo solo dire che questo non è l’atteggiamento tipico dell’ingegnere. ci hanno insegnato a risolvere qualsiasi problema e lo facciamo (professionalmente). credete non riusciremo a risolvere anche questo? ci batteremo fino alla morte in questa che sembrerebbe una guerra persa in partenza a causa delle lobby di potere di questi enti che ci vogliono salassare.
credo che la dignità umana, da difendere sopra ogni cosa, vada salvaguardata e tutelata e noi lo stiamo facendo. la vita è bella perchè è varia. c’è chi combatte contro iniquità e per difendere le proprie ragioni e chi ne trae profitto dai risultati delle battaglie.
pertanto, non demordiamo, almeno noi che ci crediamo!
agostino
Reply” Nella prosperità i nostri amici ci conoscono; nelle avversità noi conosciamo i nostri amici. ”
John D. Rockefeller
agostino
Reply“ELOGIO DELL’ INGEGNERE
Grande professione quella dell’ingegnere!
Con l’aiuto della scienza ha il fascino di trasformare un pensiero in linee di progetto per realizzarlo poi in pietra o metallo o energia.
Quindi creare lavoro e case per gli uomini elevando il tenore di vita e aggiungendone conforto.
Questo e’ il grande privilegio dell’ingegnere ed anche il grande rischio che le sue opere, a confronto di altri uomini e professionisti, sono all’aperto sotto lo sguardo di tutti.
I suoi atti, passo passo, sono di dura materia.
L’ingegnere non puo’ seppellire i suoi errori nella tomba come i medici; ne puo’ trasformarli in aria sottile o darne colpa ai giudici, come gli avvocati.
Egli non puo’ coprire i suoi insuccessi con alberi o rampicanti come gli architetti; ne, come i politici, riversare gli errori sugli oppositori sperando che la gente dimentichi. L’ingegnere, semplicemente, non puo’ negare quello che ha fatto e viene condannato se l’opera non regge.
D’altra parte in contrasto con quella dei medici la sua non e’ vita in mezzo ai deboli, ne la distruzione e’ il suo scopo come per i militari, e le contese non sono il suo pane quotidiano come per l’avvocato.
All’ingegnere compete rivestire di vita, conforto e speranza lo scheletro della scienza.
Con il passare degli anni senza dubbio la gente, se mai lo ha saputo, dimentica l’ingegnere che ha costruito.
Qualche politico avra’ apposto all’opera il suo nome o questa sara’ stata attribuita a qualche promotore che ha fatto uso di denaro altrui.
L’ingegnere, con una soddisfazione che poche professioni conoscono, gode dei benefici senza fine che scaturiscono dai suoi insuccessi; il verdetto dei suoi colleghi e’ il solo titolo d’onore che egli desidera.”
Ingegnere Clark Herbert Hoover
31° presidente degli Stati Uniti d’America (1929-1933)
arxvice
ReplyMa Nicola S., Maurizio, Cristiano perchè non frequentano il nostro (di tutti noi) INPSBLOG? Ho già contattato Anna Soru, presidente ACTA venite a leggere
http://www.facebook.com/pages/gestione-separata-inps-blog/206889999360608
nicola s.
Replyper arxvice. già fatto, anche se l’ho trovato un pò confusionario.
agostino
ReplyIMPORTANTE.
Leggete al link sottoriportato:
https://www.actainrete.it/2012/04/assemblea-a-roma-contro-il-ddl-fornero/
agostino
Reply“Ciò che è stato scritto senza passione, verrà letto senza piacere.” Samuel Johnson
“Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.”
Pablo Neruda
nicola s.
Replyagostino, ho sempre pensato che l’ingegnere sia un filosofo. SEI GRANDE!
nicola s.
Replyè dal 4 maggio che non scrive nessuno. Si dorme???
Maurizio
ReplyE’ ormai mesi che scriviamo su questo blog per cercare di coinvolgere il maggior numero di colleghi per risolvere il problema della gestione separata, perchè di questo si tratta di un problema. Esorto pertanto tutti i lettori a darci una mano, ma non tanto a noi, ma alla categoria professionale a cui apparteniamo; siamo o non siamo tutti ingegneri ed architetti? fatelo per il futuro di questa professione che penso meriti dignità, che ci vogliono togliere.
Dobbiamo combattere si combattere per un ideale non stare sempre alla finestra ed attendere gli eventi. Dobbiamo tutti far parte di inarcassa perchè è giusto perchè siamo tutti colleghi.
Spero di esortarvi con queste poche parole perchè sono veramente rattristato per tutto quanto stà succedendo, e se qualcuno non l’ha ancora capita è l’unione di intenti che fà la forza, io combatto e combatterò da solo, ma certamente avrò un impatto diverso.
Ciao
cristiano
Replynessuna nuova, buona nuova.. attendo fiducioso il 21 giugno per mandare in prescrzione anche il 2006
agostino
ReplyEd ecco una interessante ed importante novità !
Leggi al link:
https://www.actainrete.it/2012/05/giovedi-10-maggio-incontriamo-il-ministro-fornero/
POSSIAMO, anzi dovremmo, PARTECIPARE TUTTI
al forum, ponendo i temi di nostro interesse. Per avere maggiori probabilita’ che le domande vengano riprese dal Dott. Dario Di Vico e poste al Ministro è utile:
1. Scrivere domande molto sintetiche;
2. Inviare la domanda al momento opportuno, quando il tema posto é congruente con gli argomenti che si stanno affrontando quel momento.
Ringraziamo ACTA per le continue opportunità.
agostino
ReplyRelativamente ai post sopra riportati ricordo che:
“CHI DORME NON PECCA, MA NON PIGLIA PESCI”
Ovvero:
“se non ci si dà da fare e non ci si mette all’opera, non si ottiene nulla, in quanto il pescatore deve essere costantemente attento, quindi senza distrarsi o addirittura addormentarsi, per riuscire a tirare su i pesci quando abboccano.”
Meno male che tanti lavorano in silenzio, dietro le quinte, per la nostra giusta causa.
agostino
ReplyAbbiamo una grossa opportunità:
Siamo tutti invitati a partecipare collegandovi al forum e inviando le vostre domande giovedì 10 maggio alle ore 15.
CHIEDIAMO AL MINISTRO ELSA FORNERO
In un forum online organizzato dal Corriere della Sera si parlerà del lavoro professionale soggetto a partita iva.
All’incontro, moderato dal Dott. Dario Di Vico, parteciperanno:
-il Ministro Elsa Fornero,
-il Dott.Costanzo Ranci, sociologo e professore al Politecnico di Milano,
-la Dott.ssa Anna Soru, Presidente ACTA,
-il Dott. Giuseppe Lupoi, Presidente COLAP.
L’incontro potrà essere seguito in diretta via web dal sito del Corriere della Sera.
CONSIGLIAMO di formulare le domande:
1. sintetiche, chiare e concise;
2. cogliere la tampestica (cioè è consigliabile inoltrare le domande solo quando il tema viene affrontato nella discussione).
Ringraziamo ACTA per la sensibilità alle problematiche della categoria e la cortese disponibilità a comunicarci tempestivamente importanti informazioni.
Maurizio
ReplySpero che qualcuno che sia stao alla finestra abbia un po’ di coraggio e domani ci dia una mano a ribaltare questa annosa vicenda!!!
Maurizio
nicola s.
Replyi soliti maurizio, agostino, cristiano e lo scrivente. ci sentiamo domani maurizio, come al solito. agli altri non interessa questo problema. mi chiedo. io ho cominciato per caso a partecipare a questo forum dal 12 gennaio 2012. e gli altri che avevano cominciato prima di me, dove sono andati a finire? e date voce, dai…
nicola s.
Replyalessandro, samanta boni, ornella, romano calvo, satira, luca, susanna botta, leo, edino, nicola, sebastiano, mara, loredana, mario…dove siete andati a finire? dateci notizia se avete risolto qualcosa o siete in attesa o siete espratriati o avete cambiato mestiere o avete fatto ricorso o avete parlato con la muratorio o…insomma, qualcosa avrete fatto in questo periodo?
agostino
ReplyConoscete l’etimologia del termine RESILIENZA?
DERIVA dal verbo latino “RESILIO” ovvero “l’arte di risalire quando la barca è rovesciata”.
“LA RESILIENZA NON E’ UNA CONDIZIONE MA UN PROCESSO CHE SI COSTRUISCE LOTTANDO.”
George Vaillant
AVANTI TUTTA !
Nicola
ReplyCiao, non ho partecipato piu’ al Forum, e questo me ne dispiace, ma ho perso quasi totalmente le speranze di poter risolvere positivamente questa annosa e assurda situazione. Non voglio piu’ rischiare. Oggi mi sono recato nella sede INPS della mia citta’ e ho provveduto ad effettuare, a malincuore, l’iscrizione alla Gestione separata Inps. Ho gia’ tre anni di scoperto 2008-2010 e sicuro di un provviso acertamento voglio limitare i danni. La mia sofferta decisione e’ maturata dopo aver quasi settimanalmente telefonato alla segreteria di Inarcassa ed aver ricevuto sempre la stessa risposta: “NON SI HA AL MOMENTO NESSUNA INTENZIONE E/O VOLONTA’ DI MODIFICARE IL PROPRIO STATUTO”. Voglio precisare, a qualche perbenista utente del Forum, che la mia situazione, non e’ figlia di nessun atto di furbizia e/o disonesta’ alcuna, ma di una estrema convinzione, forse errata, che essendo regolare contribuente di INARCASSA (anche se del solo contributo integrativo) non ero assoggettato alla iscrizio della gestione separata inps.
Oggi il mio comercialista mi ha anche comunicato l’amontare del dovuto per l’anno 2011: 5000€ per il saldo e 2000€ per il primo acconto. Saro’ mio malgrado quest’anno quindi a rinunciare alle ferie per raccimolare i 7.000 € da versare all’inps. Questa e’ disonesta’.
Salutoni
Nicola.
Nicola
ReplyScusate per i numerosi errori ortagrafici ma ho utilizzato la tastiera del mio iphone.
Antonio F.
ReplyMa secondo voi gli arretrati saranno richiesti in unica soluzione o anno per anno?
nicola s.
Replypare anno per anno
Maurizio
ReplyInvito tutti i colleghi interessati all’annova vicenda Gestione separata, a collegarsi al blog – gestione separata inps, il collega Arch. Busin da un recente incontro con alcuni delegati ha evidenziato l’intenzione di Inarcassa di iscriverci, la svolta sembra epocale. Ciao a tutti. Maurizio
agostino
Reply” DOPO AVER SPIANATO IL TERRENO LE COSE SI ORIENTANO SEMPRE NELLA GIUSTA DIREZIONE … ”
Detto cinese.
Antonio F.
ReplyMa ci sarà qualche probabilità che venga cambiato lo statuto?
Tore
ReplyCominciamo, però, a trasmettere e diffondere il Modello di domanda per l’iscrizione alla GS INARCASSA
agostino
ReplyGentilissimi Colleghi ed Amici,
vi informo (come potete leggere sui siti facebook “INPS BLOG GESTIONE SEPARATA” E “ISTITUZIONE DI GESTIONE SEPARATA INARCASSA”e presto su “ACTA Gestione … Quando … “ ) che:
“ NOTIZIA IMPORTANTISSIMA: INARCASSA FINALMENTE VORREBBE ISTITUIRE UNA GESTIONE SEPARATA.
Parola del consigliere inarcassa arch. Agostinetto che ieri durante l’incontro a Vicenza, su mia espressa richiesta (pensate ho fatto un intervento nella fossa dei leoni e mi hanno anche apprezzato: sono cambiati i tempi, il vento sta girando per il verso giusto) ha riportato l’opinione del direttivo nazionale inarcassa.
La Presidentissima Paola Muratorio lamenta però che ci sono poche richieste da parte dei colleghi dipendenti ad istituire una gestione separata.
Quindi metteremo on line qui un facsimile di richiesta da inviare anche tramite posta certificata ad Inarcassa.
Dai che ci siamo, a presto.
Nicola Busin “
Questo fatto è confermato anche da altre fonti attendibili.
Si tratta ora di diffondere la voce ai Nostri colleghi che sono nella stessa situazione.
E così dovremo informare e sollecitare tutti gli Ordini Provinciali.
Tengo a precisare che la possibilita’ di avere una Gestione separata INARCASSA va al di la del fatto che tra noi/essi ci siano colleghi con diverse fattispecie di comportamento ovvero:
• coloro che al ricevimento della lettera inps (iscrizione d’ufficio) hanno fatto ricorso e non stanno pagando,
• coloro che hanno sempre pagato;
• quelli che hanno cominciato a pagare perchè iscritti d’ufficio da quest’anno;
• quelli, che non sono pochi, che si sono iscritti volontariamente quest’anno perchè avvisati preventivamente dai loro commercialisti della’operazione Poseidone.
Il fac-simile del modulo da compilare ed inviare ad Inarcassa lo potete prelevare su sui siti facebook “INPS BLOG GESTIONE SEPARATA” e “ISTITUZIONE DI GESTIONE SEPARATA INARCASSA”
BISOGNA DIRE AI COLLEGHI INTERESSATI DI PARTECIPARE IN MASSA.
SPERIAMO FINALMENTE UNITI, TUTTI INSIEME, IN INARCASSA CON STESSI ONERI E STESSI ONORI.
agostino
ReplyRiporto il modello con la importante precisazione vedi NOTA BENE.
Modello di domanda per l’iscrizione alla GS INARCASSA.
N.B.: IL MODELLO ALLEGATO COSTITUISCE SEMPLICEMENTE UNA MANIFESTAZIONE DI VOLONTA’ FAVOREVOLE ALL’ISTITUZIONE DI UNA G.S. INARCASSA ED ALLE CONSEGUENTI MODIFICHE STATUTARIE, MODIFICHE CHE A TUTT’OGGI NON SONO STATE ANCORA RATIFICATE DAL CND (prevedibilmente settembre 2012).
Al Presidente di Inarcassa
Arch. Paola Muratorio
protocollo@pec.Inarcassa.org
via Salaria 229
00199 ROMA
Oggetto: domanda di iscrizione alla gestione separata Inarcassa di nuova istituzione.
Il sottoscritto arch/ing ………………………………….. residente a ………………… , iscritto all’Ordine arch/ing di …………. con il n° ……………. Matricola Inarcassa n° ………….
CONSIDERATO
che attualmente gli architetti e ingegneri dipendenti già soggetti a contribuzione previdenziale obbligatoria con altro ente sono obbligati a iscriversi alla gestione separata inps che in realtà è dedicata ad altra tipologia di lavoratori autonomi; inoltre tale gestione prevede il pagamento di aliquote contributive diverse da quelle richieste da Inarcassa, creando di fatto un regime di concorrenza sleale tra professionisti che svolgono identica prestazione;
che gli architetti ed ingegneri dipendenti già soggetti a contribuzione previdenziale obbligatoria sono di fatto già iscritti ad Inarcassa in quanto obbligati al versamento del contributo obbligatorio del 4% sulle prestazioni professionali svolte;
che è già previsto dalla legge n. 335 del 1995 e succ. D. Lgs. 103/1996 e poi chiarito all’art. 18 c.11 del D.L. 98/2011 convertito in legge 111/2011, laddove al c. 12, art. 18 del succitato D.L. 98/2011 così precisa: “l’art. 2 comma 26 della Legge 335/95, si interpreta nel senso che i soggetti che esercitano per professione abituale, ancorchè non esclusiva, attività di lavoro autonomo tenuti all’iscrizione presso l’apposita gestione separata Inps sono esclusivamente i soggetti che svolgono attività il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali, ovvero attività non soggette al versamento contributivo agli enti di cui al c.11…”
CHIEDE
ai sensi dell’art. 3, lett. c) D.lgs 103/96, che sia istituita una gestione separata presso l’Inarcassa con retroattività dall’anno 2005, ove includere gli architetti ed ingegneri, già iscritti a forme di previdenza obbligatorie in dipendenza di un rapporto di lavoro subordinato, che svolgano anche attività libero professionale.
Luogo, data In fede
agostino
ReplyL’INDIRIZZO MAIL SOPRA RIPORTATO E’ ERRATO
QUESTO E’ L’INDIRIZZO MAIL CORRETTO:
protocollo@pec.inarcassa.org
Tore
ReplyControllate poi sulla vostra posta pec che giunga il seguente messaggio
“Il giorno 17/05/2012 alle ore xxxx il messaggio “domanda di iscrizione alla gestione separata INARCASSA” proveniente da “xxxxxxingpec.eu” ed indirizzato a “protocollo@pec.inarcassa.org” è stato consegnato nella casella di destinazione.”
agostino
ReplyATTIVIAMOCI TUTTI PER PUBBLICIZZARE L’INIZIATIVA PRESSO I NOSTRI ORDINI PROVINCIALI SENSIBILIZZANDO ANCHE I CONSIGLI DIRETTIVI!
QUINDI PROCEDIAMO A COMPILARE E SPEDIRE LA NOSTRA RICHIESTA AD INARCASSA!
nicola s.
Replydai dai dai. più che potete. state uscendo tutti allo scoperto e non può farmi altro che piacere. siate tenaci e ce la faremo
Nicola Busin
ReplyCarissimi colleghi è giunto il momento di fare il miracolo: moltiplicare le richieste di creare una gestione separata inarcassa. Forza dai Nicola Busin
http://www.facebook.com/pages/gestione-separata-inps-blog/206889999360608
Antonio F.
Replyio ho provveduto ad inoltrare la richiesta ad inarcassa.
Speriamo lo facciano in tanti.
paolo
Replysalve
l’ho inviata anche io
ciao
Paolo
agostino
Reply“E PUR SI MUOVE!”
Galileo Galilei
Ottavio B.
ReplySaluto tutti, Sono un ingegnere nelle Vs stesse condizioni, poco fa ho inviato la richiesta di iscrizione a GS di nuova istituzione inarcassa. PS il ripensamento di inarcassa forse è dovuto ai contenziosi forse già in essere
Antonio F.
ReplyNessuno ha ricevuto richieste di pagamento degli arretrati oltre al 2005?
nicola s.
Replyantonio f., quelle prima del 2005 erano già prescritte, quindi non le hanno mandate.
mi fa piacere vedere nomi nuovi che scrivono. dai che l’unione fa la forza. certo che ne siamo proprio tanti…
nicola s.
Replyio l’ho inviata la lettera a inarcassa. confermate anche voi, solo per sapere in quanti siamo
antonio
ReplyNicola,scusa,mi. riferivo agli anni 2006 2207. e successivi
Giovambattista S.
ReplySaluto tutti, sono un Architetto e anch’io ho inviato la lettera a Inarcassa.
Agostino L.
Replyciao, sono un ingegnere ho inviato anch’io la lettera a inarcassa.
nicola s.
Replyantonio, per il 2006 e 2007 pare che non ci siano novità. enorme è il piacere che provo a vedere tante conferme. bravi. insieme ce la possiamo fare
Maurizio
Replyanch’io l’ho inviata. però adesso dobbiamo ognuno coinvolgere il proprio ordine provinciale per dare ampia trasparenza alla questione.
agostino
Reply” MUTATIS MUTANDIS. ”
Espressione presa dalla lingua latina che significa:
“Cambiate le cose che debbono essere cambiate.”
ing.lima
ReplySalve a tutti anche io ho inviato richiesta a INARCASSA per GS, ma credo che in settimana farò comunicazione all’INPS del periodo di apertura p.iva e quindi aspetterò le loro richieste.
cristiano
Replynotizia allarmante, mi ha scritto un collega a cui, a fine maggio è arrivata la multa di 15000 € dall’INPS per il 2006….
Antonio F.
Replyera stato iscritto anche lui d’ufficio alla gestione separata?
NINO
ReplyRagazzi Buongiorno.
Sono io il colega ing. che ha ricevuto la lettera dall’INPS con la sanzione da 15.000 € (8.500 di contributo e 6.500 di sanzioni)per l’anno 2006.
Oggi sono stato all’INPS di Prato ed ho chiamato l’Inarcassa a Roma.
Entrambe mi dicono che devo pagare per forza perchè il solo contributo del 4% all’Inarcassa non mi dava diritto a non versare altri contributi a fini previdenziali.
All’INPS mi dicono che se chiedo la rateizzazione per il 2006, in automatico si accede alla rateizzazione anche per il 2007, 2008 e 2009, anno in cui io ho chiuso PIVA rimanendo solo con il lavoro dipendente.
Mi conigliate di fare ricorso così intanto blocco gli interessi?
La lettera è datata 21.05.2012, quindi ho 30 giorni oppure 60 per fare ricorso?
Se faccio ricorso, devo comunque pagare?
E’ davvero sconsolante vedersi vessati così da enti statali.
Grazie per un vs. feedback, ciao
NINO
ReplyP.S.
Si, l’INPS mi ha iscritto di ufficio alla GS.
Antonio F.
Replyma non avevi ricevuto comunicazione per il 2005?
Antonio F.
ReplyTi hanno iscritto dal 2006? e
NINO
ReplyMi hanno iscritto dal 2006 perchè ho aperto PIVA dal 2006.
Nicolò Blunda
ReplyBuongiorno a tutti.
La mia situazione è simile a quella di alcuni che sono intervenuti sul forum (docente a tempo indet. con P. IVA contribuenti minimi per collaborazione con case editrici), ma “condita” di un simapatico particolare.
Ho aperto la partita nell’Ottobre del 2009 (nel 2009 non ho fatturato!) e, nel Febbraio del 2010, disorientato dalle notizie contrastanti che leggevo sul WEB, mi sono recato direttamente all’INPS. Voglio precisarlo, visto che non mi rimane che la possibilità di una pubblica denuncia dell’incopetenza di questi solerti funzionari: Torino, sede centrale di via XX settembre.
Sì, perchè dopo 3 ore di coda, vengo ricevuto da un sedicente funzionario che, dopo aver controllato su alcuni “tabulati” il mio codice ATECO, mi risponde che, con _assoluta certezza_ non devo iscrivermi alla gesione separata perché ho un reddito prevalente come insegnante e che i contributi li verso all’INDPDAP.
Incalzato più volte dal mio “posso stare tranquillo, allora?!”, mi ha risposto più volte di sì.
Io, ingenueamente, non penso di farmi rilasciare qualcosa di scritto, ma la sicumenra del mio interlocutore non da adito a dubbio alcuno.. mi dico “questa è la legge”…
Ora, ho impostato la mia attività in questi anni, facendo compilare l’Unico alla agenza delle entrate (possibilità offerta ai contribuenti minimi) senza che nessuno si sia mai posto il problema di quella somma “0.0” piazzata del famigerato riquadro RR.
Solo oggi, al terzo Unico (redditi 2011), l’impiegato di turno dell’Agenzia delle Entrate si accorge del problema e mi comuncia che devo pagare tutti i contributi sul reddito degli scorsi anni.
Ma è mai possibile: uno cerca di marciare nella perfetta legalità, di non lanciarsi in furbate di sorta, viene rassicurato “alla fonte”, dalle uniche persone che dovrebbero avere competenza decisionale e informativa e se lo ritrova in quel posto. Rimpiango solo di non avere 20 anni di meno e non poter emigrare dal paese dei vantaggi_per_i_soli_furbi!!!
maurizio
ReplyQualcuno ha in mano una comunicazione scritta di inps che chi ha posizioni come le ns non doveva pagare all’ente. Questo servirebbe per non pagare sanzioni come stabilito dal dpr 388, cioe’ se gli uffici hanno fornito nel tempo notizia forvianti, si potrebbe fare ricorso per incertezza normativa.
Nicolò Blunda
ReplyDomani torno all’INPS ala ricerca del funzionario di 3 anni fa…
Senza sicurezza di trovarlo ancora lì, senza nulla in mano che possa dimostrare le notizie criminali che mi ha dato… Chiaasà riesca a spuntare, almeno, uno “scusi per il disagio” (!!!!???).
L’idea di Maurizio mi pare ottima: santa cosa questo forum… magari, stando uniti nell’agire, qualcosa possiamo ottenere….
Maurizio
ReplyIl mio commercialista dice che nel tempo gli uffici hanno sempre detto verbalmente che non bisognava pagare la gestione separata, a me avevano detto di stare tranquillo “tutto a posto mi dissero”, apro una parentesi adesso il suddetto professionista ovviamente se ne lava le mani e sembra da una recente sentenza di cassazione che la responsabilità dell’aver male operato ricadrebbe ancora sul cliente, perchè lo stesso dovrebbe sempre vigilare sul buon operato del proprio consulente (ma che ne sò io del qudro RR o RT o R batte la pesca delle dichiarazioni dei redditi che invia lui telematicamente?).
Qui siamo all’assurdità!
In ogni caso per tornare al discorso principale, se qualcuno di TUTTI voi avesse una lettera scritta dell’aver ricevuto notizie forvianti il DPR 388 (andate a leggerlo) eviterebbe le abnormi sanzioni previste dallo stesso DPR. Magari potremo usarlo per provare che ci hanno sempre preso in giro…
Nicolò Blunda
ReplyAggiorno.
Ritrovo lo stesso funzionario…
Ribadisce la sua versione di tre anni fa: non ho l’obbligo di iscrizione alla gestione separata e che il mio reddito di docente full-time, assieme al mio CODICE ATECO (ecco il partovcolare importante) “produzione sw non connesso all’edizione”, configurano la situazione del “reddito prevalente” e non devo nulla ll’INPS.
Che faccio, sto tranquillo, a questoo punto???
Maurizio
Replysai che non capisco, se mi mandi un tuo rif telefonico sulla mia mail (mauriziofe.bianchi@tiscali.it) ci possiamo confrontare…
grazie. MB
Maurizio
ReplyOra è chiaro i codici Ateco oggetto di accertamento sono quelli sotto evidenziati:
I redditi interessati dall’operazione Poseidone sono stati quelli provenienti da attività denunciate con codici ateco 47111 (studi legali), 7420E –74.20F74.20.2 (studi di architettura, ingegneria e ingegneria integrata), 74.12.A (commercialisti), 74.12.B (Ragionieri), 85.14.2 (attività professionali paramediche); non riesco a capire la differenza, non conosco neanche il mio ma è così come vi scrivo.
Francamente bastasse questo avremmo aperto tutti come il tuo.
Ciao
Tore
ReplyA prescindere dei codici ATECO, sul sito di inarcassa.it viene riportato : l’obbligo assicurativo presso gestione separata INPS è la produzione di un reddito non assoggettato ad altra contribuzione previdenziale obbligatoria, mentre è del tutto irrilevante l’eventuale contemporanea iscrizione ad altro ente in relazione ad ulteriore attività esercitata.
L’unica via di uscita, si spera, è “ISTITUZIONE DI GESTIONE SEPARATA INARCASSA”
Nicolò Blunda
ReplySono schifato e disorientato. Ma a questo punto devo dare più credito all’INPS che a una cassa previdenziale. Se fosse possibile, posterei sul gruppo la scansione delle paginette che il funzionario mi ha stampato, comprensiva dei codici per i quali è possibile iscriversi alla gestione separata… Chi fosse interessato mi scriva a nickbl@libero.it .
Tore
ReplyAl personale docente è consentito previa autorizzazione del direttore didattico o del preside, l’esercizio di libere professioni *(NOTA) che non siano di pregiudizio all’assolvimento di tutte le attività inerenti alla funzione docente e siano compatibili con l’orario di insegnamento e di servizio. Avverso il diniego di autorizzazione è ammesso ricorso al Provveditore agli Studi, che decide in via definitiva.
*(NOTA) LIBERI PROFESSIONISTI
A1. Libero professionista in forma singola
La figura tradizionale del libero professionista è quella di colui che svolge la professione individualmente, mantenendo con la propria clientela un rapporto di carattere fiduciario e rispondendo direttamente dell’opera prestata. La vigente legislazione (art. 2229 e seg. Del C.C. – legge 1395/1923 e R.D. 2537/1925) salvaguarda il carattere rigorosamente personale della prestazione d’opera intellettuale per il cui esercizio sia necessaria l’iscrizione in appositi Albi.
L’INGEGNERE LIBERO PROFESSIONISTA
Definizione
Nella legislazione italiana non vi è una definizione di “libera professione”, anche se
il Codice Civile ( artt. 2229 e seguenti) prescrive che per l’esercizio delle professioni
necessita l’iscrizione all’Albo e le prestazioni vanno rese a seguito di un contratto.
Il Codice Civile al libro V Titolo III dà, come riferimento, la disciplina del “lavoro
autonomo” e quindi indica un rapporto tra un committente ed un lavoratore
autonomo che a seguito di un contratto d’opera svolge la propria attività a proprio
rischio, impegnandosi a raggiungere un determinato risultato, che viene remunerato
da un importo concordato o da ricavare con l’applicazione di una tariffa.
Campi di attività
Per le prestazioni “intellettuali” di professionisti, quali gli ingegneri, è di primaria
importanza il rapporto che si viene ad instaurare quando un committente sceglie un
determinato professionista per affidargli un incarico. Si determina un rapporto di
fiducia tra il committente ed il professionista, fondato sulle positive valutazioni del
primo sulla persona del professionista e sulle sue capacità di espletare lo incarico
Nel caso specifico della professione di ingegnere le sue attività sono definite dall’art.
51 del R.D. 23.10.1925 n° 2537
nicola s.
Replysono contento per te nicolò, ma adesso non ci capisco proprio più niente. la gs nasce per coloro che non hanno una cassa professionale di riferimento o non possono esserne iscritti (come inarcassa). a prescindere dalle attività considerate nell’operazione poseidone, mi chiedo: se l’attività svolta da te non era coperta da una cassa, non dovevi comunque essere iscritto a gs inps?
te lo dico perchè quando ho chiamato inps all’inizio di questa storia, mi hanno fatto notare che io non avevo mai versato i contributi per la mia professione di ingegnere. e questo è vero. e non basta giustificarsi con il fatto che inarcassa non ci fa iscrivere.
ecco perchè è un casino totale!
ad ogni buon conto, ripeto, sono veramente contento per te nicolò per averla scampata.
speriamo di trovare una via d’uscita anche noi.
Maurizio
ReplyCon questi ultimi messaggi potete ben capire come INPS ci stia prendendo in giro, se la fanno e se la cantano, ed in mezzo noi poveri diseredati della cassa….
Non ho parole, sono veramente avvilito, questo è veramente il paese delle banane.
Nicolò Blunda
ReplyGrazie nicola, ma non sento affatto di averla scampata.
Semmai la risposta avuta stamane del funzionario INPS aumenta anche in me la confusione… Come saggiamente afferma Maurizio, è vitale ottenere qualche dichiaraziione scritta.
Attenderò una settimana, poi scriverò al funzionario (che mia ha lasciato l’email) e vediamo che cosa succede.
Tra l’altro, stamattina,a differenza di tre anni fa, ho chiesto una nota scritta di quanto affermava, da poter opporre al funzionario dell’Agenzia delle entrate che, dopo tre anni e due Unici “lisci”, mi ha fatto sorgere il dubbio affermando che le info dell’INPS sono errate.
Ma il “nostro” (fuzionario INPS) mi ha risposto che non possono rilasciare nulla di scritto per <> (letterale…).
Gente, teniamoci in contatto!!!!
Nicolò Blunda
ReplyLa parte tra parentesi acute nel messaggio precendente (non visualizzata nella pagina) è “paturnie altrui”….
Michele
ReplyBuongiorno, io ho ricevuto la raccomandata da inps un anno fa ho fatto ricorso come indicato in questo forum e da poco ho anche scritto a Inarcassa.
Da quella raccomandata e del ricorso non ho più avuto notizie!! qualcuno sa qualcosa? quando scade la prescrizione per il 2006??
a presto.
cristiano
Replydunque, la prescrzione per il 2006 dovrebbe scattare entro giugno, circa il 20. io non accetto raccomandate fino a luglio.
nicola s.
Replyfai bene nicolò: verba volant scripta manent, dicevano i “croati”. e sì, tanto oramai non si capisce più niente. ogni sede inps dà un’informazione sbagliata. credono di avere a che fare con dei burattini ma non hanno capito proprio niente…
francesca
Replye di fronte a questo casino inps nn ha nemmeno il buon senso di nn applicare sanzioni…
Maurizio
ReplyVolete ridere? mi sono permesso di verificare i codici ATECO oggetto di accertamento Poseidone (come da altro mio messaggio sopra), ed ho scoperto che li hanno sbagliati, cioè come professionisti architetti e ingegneri apparteniamo al codice 71 mentre loro nella circolare esplicativa hanno indicato il 74 che in effetti è corretto cioè relativo a designer e fotografi cioè altre attività professionali privi di copertura previdenziale. Provate a vedere anche voi. E’ pazzesco non trovate?
Danilo
ReplyE vero Maurizio, hai curiosamente ragione. Però l’aggettivo giusto a mio parere, non è “pazzesco”, ma “tristissimo”.
Maurizio
ReplyTutti sanno che la gestione separata “a carattere residuale” non nasce per i professionisti come noi, ma per coloro che non hanno una cassa: Versare i soldi a Inps è una fregatura. Francamente non sò come potremo fare per vedere riconosciuta la giusta battaglia, certo Inarcassa gli stà dando campo libero per farlo, è questo è vergognoso, sono veramente schifato di essere un ingegnere. Hanno reso questa professione una vera schifezza, non bastassero già i problemi professionali che ben conosciamo, adesso abbiamo anche l’Inps che, vi rendete conto, non sà nemmeno esplicitare i codici ateco e fà le circolari esplicative; è il colmo; son proprio degli IGNORANTI! per non dire altre, ma sò che lo state pensando. Ciao
nicola s.
Replya me i conti non tornano. è come se avessero lanciato degli ami e stanno aspettando che i pesci abbocchino. ma c’è qualcosa che ancora non riesco a cogliere.
maurizio, riguardo i codici ateco, non ci si può appellare a questi? anche se comunque, la 335/95 art. 2 parla chiaro…o no?
Maurizio
ReplyPer risolvere la questione bisognerà fare causa ad Inps, anch’io penso che ci stanno provando, infatti sugli accertamenti emessi se uno va a parlare con loro, vogliono estorcerti una autodichiarazione di denuncia, e questo è sospetto.
Per quanto riguarda i codici dimostra quello che ho già detto, e cioè hanno messo i codici di attività tipo designer o fotografici in quanto prive di casse previdenza. Del resto il collega di Torino che come potete vedere sopra ha parlato col funzionario che gli ha spiegato che il suo codice ateco non è oggetto di accertamento e quindi può continuare a lavorare così senza iscriversi da nessuna parte. Secondo me le cose potrebbero anche rimanere come tali, chi lo dice che siamo obbligati ad iscriverci ad Inarcassa, chi lo dice che se non paghi il contributo soggettivo allora sei tenuto a versare alla gestione separata, queste sono tutte prese di posizione di Inps, perchè probabilmente sono messi male. Molto male, e tra un po’ non avranno più soldi per pagare le pensioni comprese quelle di chi la legge 335 l’ha fatta è se non mi sbaglio prende 20 o 30 mila euro tutti i mesi. Capisci dove vanno i nostri soldi? Ciao
Nicolò Blunda
ReplyNo, caro Maurizio… Il funzinario non mi ha parlato di “codici oggetto di accertamento”, ma di “impossibilità di iscrizione alla GS per il mio codice”.
In pratica, mi ha mostrato un A4 (che, come scrivevo, sarei ben lieto di postare scannerizzato nel forum) che riporta gli UNICI codici per i quali è possibile richiedere la GS… Il mio non compare!
Questa situazione, unita alla presnza di un contratto full-time di docente a TI, configura, a suo dire, la contribuzione sulla base del solo reddito prevalente. Nel caso di passaggio a part-time (che ho chiesto per il prossimo A.S.), la situazione cambierebbe e sarei tenuto al versamento del 17%; non so in che modalità, però, visto che alla GS non potrei proprio iscrivermi, nemmeno pregando!!! Chi ci capisce nulla….
Maurizio
ReplyNicolò, mandami alla mia mail che vedi sopra, ma che dovresti già avere con il foglio scansito, qui la situazione si complica, e francamente non ci capisco più niente, perchè codici a parte, nessuna aveva mai fino ad ora tirato in piedi la questione del full o del part time. Ti dò un consiglio non chiedere il part time rimani così, se lo sapessi oggi che era così non l’avrei mai chiesto, comunque è solo un consiglio da non tenere in considerazione. Ciao
Roberto
ReplyScusate, anche io ho inviato la richiesta a Inarcassa, e ho fatto opposizione per l’anno 2005. Volevo porvi una domanda riguardo la prescrizione; qualcuno di Voi sa se vale la data di invio della raccomandata o la data di ricevuta della stessa? Perchè ho saputo che qualche funzionario INPS sostiene che la data che conta è quella di invio della raccomandata.
Grazie a tutti per la collaborazione.
francesca
Replyho la vaga impressione che l’inps segue questo orientamento:
colui che svolge attività da loro qualificata commerciale (es design) può essere iscritto per legge ad una sola gestione previdenziale, quindi se svoge diverse attività ha diritto a rimanere iscitto alla gestione in cui svolge attività prevalente (nn importa se ftimw o ptime); prevalenzache va dichiarata con la dichiarazione dei redditi anche retroattivamente (in questo modo vengono annullati gli accertamenti poseidone per i commercianti)
2) la circostanza singolare e che ciò nn avviene per i professionisti, questi pur esercitando molteplici attività dovrebbero essere iscritti in più gestioni, e ciò nonostante gli statuti delle loro casse per i più vari motivi li esonerano dall’iscrizione
NN si capisce cme mai il commerciante gode del beneficio dell’attività prevalente e gli altri no
Nicolò Blunda
ReplyFrancesca, io NON sono commerciante. La mia attività (codice ATECO 62.01.00) è da “libero professionista”.
Eppure, l’INPS mi continua a dire che:
1) non posso iscrivermi alla GS (il codice non lo permette);
2) ho un reddito prvalente, come docente di scuola supeiore fulltime.
Ergo: NON DEVO VERSARE ALTRI CONTRIBUTI.
Ma possibile che non esista una piccala tabellina che specifiche gli obblighi-esenzioni sulla base di qquesti pochi elementi.
AL GRUPPO: MA VI RENDETE CONTO CHE STIAMO PERDENDO IL NOSTRO TEMPO A RICOSTRUIRE UNA NORMA E CHE NESSUNO (INPS; COMMERICIALISTI, CIAMBELLANI DI CORTE) POSSA DIRCI NULLA DI CONVINCENTE????
Repubblica delle Banane….
Maurizio
ReplyI vs interventi sono tutti utili, perchè riusciamo a ricostruire la questione che la stessa inps non ha, e questo mi convince di giorno in giorno che ci stanno solo provando, la gestione separata come mi disse il funzionario inps è nata per altre figure, non la ns di professionisti, ma che in questo momento avendo potuto inserirsi (come hanno ritenuto opportuno) nella norma fanno quello che sappiamo.
E’ necessario portare all’attenzione di qualche politico la vicenda, alternativamente costituire un comitato che faccia valere la nostra ragione, e cioè che la gs non và pagata e l’inps non può annoverarcici d’ufficio; ritengo infine per tutto quanto sopra a questo punto, che anche ad Inarcassa non dovremo chiedere nulla perchè la ns attività come dipendenti ci copre con i contributi versati (e poi se ognuno di noi vorrà farà pensioni di secondo pilastro) e come disse essa stessa nel 2005 non è possibile avere doppie partite contributive, e certamente non ges che ha carattere residuale. Vi rendete conto che stiamo subendo un sopruso bello e buono operato da un ente di stato!! e loro lo sanno, e questa potrebbe essere una spiegazione per il quale dopo un anno non sono ancora arrivate le cartelle esattoriali, stanno andando fuori dal seminato, e nessuno gli dice niente. Io a breve se non succederà nulla farò causa a inps e a inarcassa…
Ma si può andare avanti così? Certo sarebbe bello essere tutti uniti, ma credo sia utopia. Ciao a tutti.
Michele
ReplyCiao Maurizio
se fai causa la faccio anche io…
non si può andare avanti così.
nicola s.
Replycari nicolò e maurizio, credo sia palese che si rientra nella gs in funzione della professione prevalente. la prevalenza la dà ovviamente il reddito percepito e non le ore che si dedica alla professione.
l’inps ha interesse ad introitare danaro, ma credo che lo faccia senza avere titolo. l’unico che ha è l’art. 2 della 335/95 chiarita solo negli ultimi tempi circa i professionisti. tant’è vero che sul portale dell’inps, quando parla di chi si deve iscrivere alla gs cita l’art. 2 e tra parentesi, a titolo di esempio, cita gli ingegneri non iscritti alla cassa di appartenenza.
voglio però sottoporvi questo particolare. la legge 335/95 dice che sono tenuti ad iscriversi coloro che non hanno una cassa di riferimento (la gs non è nata per noi ma per giornalisti, fisioterapisti, ecc. che non hanno una cassa) interpretando tale norma con la nostra inclusione visto che abbiamo una cassa di riferimento ma non possiamo iscriverci in quanto abbiamo già una forma previdenziale.
tanto per dimostrarvi che, il fatto che ci considerano evasori, è totalmente sbagliato e improprio. noi non ci siamo iscritti alla gs perchè (a parte che nessuno mai ce l’ha mai detto e questo può essere discutibile) la stessa non era diretta a noi. è l’inarcassa che ha sbagliato a non consentire la nostra iscrizione. quindi maurizio, bisogna fare causa all’inarcassa e non all’inps.
poiroberto, credo sia palese che la data per la prescrione sia quella di arrivo della raccomandata e non quella di spedizione. è quando arriva una lettera che ne posso apprendere il contenuto, non prima. non ti pare?
VEDO CHE SIAMO TUTTI CONFUSI. UN CONSIGLIO PER TUTTI: ANDIAMOCENE IN VACANZA SENTITE A ME!!!! AL RITORNO SARA’ TUTTO PIU’ CHIARO, VERO MAURIZIO??????
Maurizio
ReplyNicola giusto per precisare quello che dici che è abbastanza giusto e condivisibile, ma qui noi abbiamo una cassa, che sembra non volerci, e noi paghiamo i contributi già col ns reddito da lavoro dipendente, quindi se inps ci chiede i soldi lo fà senza titolo. Se fosse poi stato così chiaro che bisognava iscriverci quando nel 2005 scrissi a Inarcassa nulla mi dissero, anzi mi dissero che non dovevo fare nulla se non le solite comunicazioni perchè io già avevo una posizione contributiva e non ne potevo avere altre. Se così tanta gente l’ha omesso è palese la responsabilità della Cassa Ingegneri e Architetti.
Per quanto riguarda la raccomandata preciso senza ombra di dubbio che vale il giorno in cui vieni a conoscenza della raccomandata, anche se non la ritiri vale il giorno di quando il tagliandino della posta ti viene lasciato nella casella. Quindi vedi che più o meno la pensiamo uguaale. Ciao
nicola s.
Replymi fa piacere che la pensiamo uguale maurizio. potremmo sentirci per e-mail per confrontarci più dettagliatamente. la mia la trovi sopra. la tua?
Michele
ReplyA qualcuno è arrivata la raccomandata per il 2006??
Tore
Replyoggi 12-giugno-2012…ed entro e non oltre 30 giorni si deve pagare tramite modello F24 TELEMATICO
CI RISIAMO………….
Antonio F.
ReplyTore, ti è arrivata la richiesta per il solo 2006?
marco
Replynon ho capito il consiglio di non mettersi part time come mai?
Tore
Replyper Antonio F., si ieri
agostino
ReplyACTA SI MUOVE COESA E, OVVIAMENTE, COLPISCE NEL SEGNO !
BRAVI !
DA ACTA HOME:
Fax bomb! Colpito! – sospensione
| 12 GIUGNO 2012 | LETTO: 276 VOLTE | 4 COMMENTI | AUTORE: ACTA | SHORT URL |
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La Segreteria della Commissione Lavoro della Camera ci ha scritto chiedendoci di interrompere l’invio dei fax, pervenuti a centinaia già nella prima ora dell’azione di fax bombing, assicurandoci che le nostre “richieste sono già state portate all’attenzione dei componenti la commissione” e pregandoci di “non intasare l’unica linea disponibile e rendere difficoltoso lo svolgimento dei compiti istituzionali della segreteria della Commissione“.
Ci scrivono inoltre che “potremmo essere convocati in qualità di soggetti da audire nell’ambito dell’esame del provvedimento“.
Sospendiamo quindi per oggi l’azione e ci riserviamo di proseguire in seguito, in questa modalità o in altre.
Ringraziamo vivamente tutti coloro che hanno aderito all’appello: pare abbia funzionato!
Michele
ReplyPer Tore:
ciao Tore, ti era arrivata anche quella del 2005? hai fatto ricorso o la avevi pagata?
Io avevo fatto subito ricorso e non ho mai avuto risposta ed ora con quella del 2006 che devo fare??? devo rifare lo stesso ricorso???
marco
ReplyCosa significa nn chiedere il part time?
Roberto
ReplyOggi mi è arrivato un avviso di ritiro raccomandata… Penso che sia relativo al pagamento degli oneri per l’anno 2006. Anche se è strano perchè riporta come sede di provenienza Peschiera??? mah!!!!
Mi chiedo, ma se dovessi ritirare la raccomandata il 21 giugno, che succede? Secondo Voi nel ricorso posso far valere la prescrizione? Si lo so è un comportamento sleale, ma non mi pare che lo Stato abbia un comportamento leale nei confronti dei contribuenti… Un avvocato da me interpellato a riguardo mi dice che per l’amministrazione l’atto si perfezione al momento dell’invio e per me invece al momento del ritiro, nel senso che i giorni per pagare o fare ricorso intervengono dal giorno in cui ritiro il tutto, ma per l’interruzione della prescrizione vale la data di invio della comunicazione.
Voi cosa ne pensate?
Tore
Replyper Michele, a giugno del 2011 mi era arrivata quella del 2005, dopo una lunga discussione al telefono!!! con un funzionario INPS, di persona manco a parlarne!!!, ho pagato a luglio del 2011 ed adesso sinceramente non so che fare???
Antonio F.
ReplyTore,
hanno applicato sempre le stratosferiche sanzioni?
agostino
ReplyCTA SI MUOVE COESA E, OVVIAMENTE, COLPISCE NEL SEGNO !
BRAVI !
DA ACTA HOME:
“…
Fax bomb! Colpito! – sospensione
| 12 GIUGNO 2012 | LETTO: 276 VOLTE | 4 COMMENTI | AUTORE: ACTA | SHORT URL |
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La Segreteria della Commissione Lavoro della Camera ci ha scritto chiedendoci di interrompere l’invio dei fax, pervenuti a centinaia già nella prima ora dell’azione di fax bombing, assicurandoci che le nostre “richieste sono già state portate all’attenzione dei componenti la commissione” e pregandoci di “non intasare l’unica linea disponibile e rendere difficoltoso lo svolgimento dei compiti istituzionali della segreteria della Commissione“.
Ci scrivono inoltre che “potremmo essere convocati in qualità di soggetti da audire nell’ambito dell’esame del provvedimento“.
Sospendiamo quindi per oggi l’azione e ci riserviamo di proseguire in seguito, in questa modalità o in altre.
Ringraziamo vivamente tutti coloro che hanno aderito all’appello: pare abbia funzionato!
…”
MI CHIEDO, VI CHIEDO:
PERCHE’ NON UTILIZZARE LA STESSA STRATEGIA?
Tore
ReplyPER Antonio F, SI
Antonio F.
ReplyGrazie Tore,
posso chiederti di dove sei?
Tore
ReplyLombardia
Battista
ReplyCiao a tutti!
Ho ricevuto ieri quella del 2006.
Sono un dipendente e ho p IVA dal 2006.
Non sapevo che dovevo iscrivermi alla GS dell ‘INPS. Pensavo di aver pagato sempre tutto.
Agire in maniera autonoma credo non serva.
Il mio indirizzo email è battistagallo@gmail.com
Mettiamoci in contatto, uniamo le esperienze e cerchiamo la strada più opportuna da seguire insieme.
Maurizio
ReplySignori benvenuti ahimè nel club, la cosa positiva è che aumentiamo di numero in relazione al ns problema, potrete leggere in questo blog come è evoluta la questione dall’anno scorso, perchè io ho avuto l’accertamento l’anno 2005. Dobbiamo unirci e muovere un azione collettiva contro Inps. Sono in corso sviluppi quindi leggete questo blog e quello di gestione separata.
Ciao a tutti.
cristiano
Replydunque, stanno arrivando, a me oggi, le richieste per il 2006. Io non ho ritirato la raccomandata. L’avvocato ha detto che CONTA la data del ritiro, non essendo questo un atto giudiziario, quindi la ritirerò verso fine luglio, facendomi fare regolare timbro con data di ricezione dalle poste e poi impugnarla, come ho fatto con la precedente, per prescrizione!.
cristiano
Replyla prescrizione del 2006 è il 18 giugno 2012. I contributi andavano versati alla scandenza del saldo IRPEF , che nel 2007 era il 18 giugno.
Roberto
ReplyAllora forse sono l’unico ancora confuso sulle date di prescrizione, però cerco di avere maggiori riscontri anche con l’aiuto dle FORUM in quanto questa volta li voglio incastrare per bene. Tramite una ricerca su internet sono riuscito a trovare le Sentenze della Corte di cassazione n. 17.644/2008 e n. 543/1992 che dicono che conta solo la data di notificazione, quindi di ricezione. Non sono ancora riuscito a trovare le sentenze per intero, ma se così fosse sarebbe sufficiente ritirare la raccomandata dopo il 20 giugno e, fare ricorso per intervenuta prescrizione. Poi ho trovato anche un’altra sentenza della corte di Cassazione la n° 3 Anno 2010 che dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 140 cod. proc. civ., nella parte in cui prevede che la notifica si perfeziona, per il destinatario, con la spedizione della raccomandata informativa, anziché con il ricevimento della stessa o, comunque, decorsi dieci giorni dalla relativa spedizione. In definitiva questa sentenza sembra dire che se l’hanno spedita entro l’8 giugno l’INPS è a posto, ma se l’hanno spedita il 10 o l’11 forse è già tutto prescritto.
Farò ricorso anche in questi termini, oltre che contestarli il fatto che non dobbiamo pagare, che c’è una norma di interpretazione autentica e se prorpio vogliamo in ultima analisi poichè la norma non era chiara a termini di legge non possono applicare le sanzioni. Che la norma non è chiara è palese in quanto si è dovuti ricorrere ad una interpretazione autentica della norma l’anno scorso che dice che non dobbiamo pagare, perchè non dimentichiamo che a dire che dobbiamo pagare è solo l’INPS con una circolare che interpreta a modo suo la norma di interpretazione autentica. Ma ci sarà un giudice in Italia che ci darà ragione su un sopruso, un comportamento sleale così grave?…. Speriamo io credo nella giustizia… e vorrei anche farli causa per lo stress che questa cosa mi sta creando… Secondo Voi possiamo chiedere anche i danni in tal senso?
agostino
ReplyACTA SI MUOVE COESA E, OVVIAMENTE, COLPISCE NEL SEGNO !
PERCHE’ NON UTILIZZARE LA STESSA STRATEGIA?
DA ACTA HOME:
CONVOCATI DALLA COMMISSIONE LAVORO DELLA CAMERA!
| 14 GIUGNO 2012 | LASCIA UN COMMENTO | LETTO: 22 VOLTE | SHORT URL |
Oggi Acta è stata ufficialmente convocata dalla Commissione Lavoro della Camera in qualità di soggetto da audire in merito al DDL di Riforma del Lavoro, in rappresentanza dei professionisti autonomi. L’audizione è fissata lunedì 18 alle 18.
L’evento segna un punto di svolta, un nuovo riconoscimento della capacità di rappresentanza di ACTA.
E’ davvero un’occasione per spiegare le nostre ragioni a chi ha il potere di legiferare e quindi decidere il nostro futuro.
Non nascondiamo la soddisfazione per questo obiettivo raggiunto e guardiamo all’incontro con grande speranza e con ancora più forte determinazione.
Tore
ReplyInviamo un fax di protesta (es. di testi: il decalogo, Perchè istituire una GS INARCASSA, 16.000.0000 per non istituire una G.S. Inarcassa) al numero telefonico 06 67603904 recapito fax della Commissione Lavoro
agostino
ReplyVero Tore,
si deve fare così.
Ho appena inviato un fax al numero sopra riportato, recapito della Commissione Lavoro, con la seguente intestazione:
“INARCASSA: 16.000.0000 DI MOTIVI per non istituire una G.S. per liberi professionisti-dipendenti”.
nicola s.
Replybene. anch’io ho ricevuto e ritirato la raccomandata dei contributi 2006. non ritirare la raccomandata pare non sia una buona strategia: vale lo scontrino lasciato nella buca della posta.
visto che il lavoro manca per la crisi economica, possiamo lavorare su questo argomento con più serenità. che ne dite?
COMINCIAMO CON L’INTERPRETAZIONE DI QUESTA:
La dichiarazione dei redditi si considera omessa quando non e’ presentata ovvero quando e’ presentata oltre il termine di 90 giorni dalla scadenza prevista.
La dichiarazione dei redditi si considera nulla quando viene redatta su modelli non conformi da quelli approvati dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, ovvero quando e’ priva della sottoscrizione da parte del contribuente ovvero degli altri soggetti incaricati alla sottoscrizione (revisore, presidente del collegio sindacale), oppure e’ sottoscritta da persona non munita di rappresentanza legale o negoziale.
Ne discende, che l’INPS avrebbe dovuto applicare il comma 1 del ridetto art. 43 del DPR 600/73 in luogo del comma 2, dove e’ espressamente previsto che “Gli avvisi di accertamento devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui e’ stata presentata la dichiarazione” e quindi il 31.12.2010, quindi a maggior ragione, i contributi sarebbero prescritti.
BUON LAVORO
Giovambattista S.
ReplyCiao a tutti ieri ho ritirato la raccomandata dei contributi per l’anno 2006.
Non capisco perchè nella lettera è scritto reddito da lavoro autonomo derivante dall’esercizio abituale di arti e professioni, in quanto dovrebbe esserci scritto da attività degli studi di architettura.
cristiano
Replyallora, chiarimento: NON VALE LO SCONTRINO. ho parlato con i due avvocati che mi seguono: quella non è una raccomandata con valore di notifica, per cui vale la data dello scontrino. quella è una semplice raccomandata mandata per interrompere la prescrizione, e come tale vale quando tu la ritiri. L’INPS ha fatto così perchè non poteva mandare una raccomandata di notifica su un debito presunto (ricordiamoci che il primo avviso che riceviamo è una presunzione di credito da parte loro.. leggete bene).
Per cui:
RITIRATELA DOPO IL 18 DI GIUGNO
è stata spedita intorno all’11 di giugno, per cui, anche se consideriamo legali i 10 giorni di giacenza alle poste per il ritiro, andiamo al 21, prescrizione avvenuta!!!
cristiano
Replyottimo lo spunto anche di NICOLA per motivare ulteriormente la prescrizione
Maurizio
ReplyBene, visto che il club si è allargato, e visto che vi sento abbatanza arrabbiati, cosa ne dite di fare causa all’inps per la prescrizione, per l’iscrizione d’ufficio, e per richiedere indietro(in via subordinata) a Inarcassa i contributi impropriamente introitati (il 4% che sembra non servire a nulla! secondo l’interpretazione dei suddetti enti). Tutta questa situazione è voluta da Inarcassa che ci ha abbandonato ad Inps (avranno un accordo sottobanco per non far fallire Inps grazie ai ns soldi).
Se dovremo andare nella gestione separata facciamolo anche con i soldi del contributo integrativo, qui è finito il tempo del pagare a babbo morto, già non c’è più lavoro, se poi ci beffano con la gs ed in più inarcassa ci ha abbandonati dobbiamo agire. La mia mail la vedete sopra in un altro messaggio. Coordinaniamoci tutti con una bella azione collettiva. Che lo dica un Giudice se è giusto pagare tutti senza avere nulla, e se possiamo lavorare essendo palesemente fuori mercato (doppia rivalsa 4%!!!). Cosa ne pensate? Io la delega l’ho già firmata al legale con altri colleghi, se saremo tanti spnderemo anche meno di quanto richiestoci. la causa sarà veloce (1 anno) perchè giurispudenziale pura. La risolviamo, ci togliamo il dente sia quel che sia e ricominciamo a vivere sapendo come. Non andare a ritirare le raccomandate non risolverà il ns problema, credetemi, dobbiamo avere coraggio… Attendo Vs. riscontri. Ciao. Maurizio
nicola s.
Replycristiano, dissento, anche perchè l’ho già ritirata per questo motivo.
riguardo lo spunto che vi ho dato di cui sopra, all’inizio di luglio vedo un mio amico consulente che mi ha promesso di dedicarsi alla mia faccenda e andare a fondo stabilendo se può rappresentare una via di fuga. vi faccio sapere novità. voi fatemi sapere le vostre.
SAPPIATE che ho chiamato inarcassa e mi hanno detto che l’obolo del 4% del contributo integrativo non lo paghiamo noi ma il cliente. quindi ringraziate il cliente quando vi paga e fategli presente che ha fatto una beneficienza a inarcassa e quindi a messa può fare a meno di partecipare alla questua, può non aiutare i poveri e i terremotati. insomma è a posto con la coscienza.
è ormai palese che tutta questa storia ha un solo colpevole: INARCASSA e contro di essa dobbiamo andare. come tutti gli altri professionisti che hanno una cassa, noi, ingegneri e architetti, dobbiamo pretendere non l’istituzione di una gs ma la volontarietà di iscrizione come i geometri, i geologi, ecc.
un’ultima cosa. anche se so bene che molti di voi non sono d’accordo, io rifiuterei a questo punto la possibilità di entrare in inarcassa. fatevi un pò di conti, anche sulla base del fatto che anche loro sono così scannati che la pensione di inarcassa sarà uguale a quella dell’inps.
che vuole farlo solo per una questione di appartenenza (sono ingegnere e voglio appartenere alla mia cassa) si prende solo in giro. quando mai la cassa degli ingegneri o gli ordini professionali si sono mai interessati ai nostri problemi? MAI!!!!
ALLORA TUTTI IN GS INPS, contando sulle prescrizioni e sugli esiti delle nostre cause. inarcassa ci restituirà le somme pagate finora e lo deve fare.
Maurizio
ReplyHo appena finito di parlare con l’arch Bernini di Federarchitetti di Milano; poichè il prs 25-26 giugno sottoporranno al vaglio del CND di Inarcassa alcune questioni relativamente a proposte di modifiche dello statuto della stessa, mi ha chiesto di avere una ns richiesta sottoscritta dai richiedenti (ovvio che più siamo e meglio è, tutti quelli del 2005 e tutti quelli dell’ultimo accertamento del 2006). La nota da condividere insieme la divulgehremo a mezzo del presente sito e del blog di gestione separata. In questo modo speriamo che la questione sia discussa e valuatata attentamente.
Spero sia tutto chiaro anche perchè non avrò molto tempo settimana prossima da dedicare alle questione per impegni personali.
Ciao. Maurizio
cristiano
Replyio la causa per prescrizioneetc etc.. l’ho già inziiata…
antonio F
ReplyAnche a me è arrivata la RR.
Non l’ho ancora ritirata, lo farò dopo il 18.
Ma voi cosa fate?
Si paga tutto o solo la parte esclusa le sanzioni, che secondo me,
non dovrebbero essere applicate, vista l’indeterminatezza che ha portato anche ad un interpretazione autentica?
Danilo
ReplyUn commento sul 4% di Inarcassa; chi vi dice che il 4% lo paga il cliente non conosce lo statuto Inarcassa. L’art. 23.1 dello Statuto obbliga il professionista a versare il 4%. Il contributo è “ripetibile” nei confronti del debitore, ma non siamo obbligati ad esporlo al cliente, il contributo lo versiamo NOI calcolandolo sul nostro fatturato. Però se Inarcassa dice che lo paga il cliente allora facciamo così: gli mandiamo la lista delle fatture annuali e pensa Inarcassa a farsi pagare il 4% del fatturato da ciascun cliente, così la smettiamo di fare il “recupero soldi” per conto loro.
PAOLO C.
ReplyScusate se la lettura vi porterà via del Vostro prezioso tempo, ma credetemi, la sua lunghezza e pari alla mia RABBIA, ma che spero possa esservi di AIUTO anche pe affrontare il Vostro/Nostro problema, ricordiamoci:
“UNITI SI VINCE SEMPRE DA SOLI SEMPRE SI PERDE”
Scrivo pertanto in merito alle notifiche di pagamento, tramite raccomandata, da parte dell’INPS che mi sono pervenuti a me e a mia moglie , in questi giorni per il 2006, che si aggiungono a quelle dello scorso anno per il 2005, alla GESTIONE SEPARATA per un importo di complessivo di circa 10.000,00 euro.
Siamo due insegnati iscritti dal 1988 all’O.P. di Reggio Calabria e titolari di P.I.
Al 31 dicembre 2011, ESAPERATI E TERORIZZATI per gli scenari futuri, abbiamo chiuso la P.I. ed effettuato la cancellazione all’Ordine di mia moglie, spero di non dover fare altrettanto al 31 dicembre p.v. sarebbe il fallimento di una vita e di un sogno quello di continuare a fare, finché DIO lo vorrà, la professione??? di “ARCHITETTO”.
Tanto io che mia moglie abbiamo sempre e comunque pagato regolarmente le TASSE giuste o ingiuste imposte dalle Leggi del “Sistema Italia” e anche il 2% ora 4% all’INARCASSSA per quel poco di lavoro professionale che abbiamo svolto di cui il 99% per gli enti pubblici evasione ZERO, per far quadrare il bilancio familiare con 3 figli, di cui 2 già studenti Universitari fuori sede con tutti i problemi che ciò può implicare, tasse (con l’aliquota MAX ovviamente si ricorre al prestito per poterle pagare, 2 stipendi da insegnante e non da Parlamentare o Dirigenti, e un il pò reddito da lavoro autonomo), vitto alloggio viaggi, ecc.
Ma da quando è arrivata, lo scorso anno, la prima comunicazione di pagamento dell’INPS, vi posso garantire che è iniziato un calvario, non abbiamo più pace, solo al pensiero che dobbiamo pagare per tutti questi anni qualcosa come 40 50 mila euro tra il dovuto, sanzioni al 60% e interessi, non riusciamo più a trovare pace.
Se ha questo si somma la crisi generale e quella che ha investito il nostro settore, non riesco ad aggiudicarmi un lavoro pubblico da almeno 3-4 anni (i colleghi concorrono con il 70% di ribasso) e non riesco ad incassare un Euro dagli Enti, ho una fattura emessa dal 2007 (15.000,00 euro ) nemmeno con decreto ingiuntivo, è la FINE, almeno potessi beneficiare del credito per pagare il debito.
Il mio ex commercialista ha sempre sostenuto la tesi che non dovevamo pagare la G.S. in quanto eravamo già assoggettati al sistema pensionistico INPDAP (ora INPS!!!!!).
Comunque lo scorso anno nel mese di agosto inoltrammo, tano io che mia moglie, il ricorso amministrativo in duplice copia raccomandata con A.R. al Comitato Amministratore del fondo di Gestione dell’INPS, così come specificato nella comunicazione di avvenuta iscrizione d’ufficio, con decorrenza 1 gennaio 2005 alla Gestione Separata.
I ricorsi ci sono stati restituiti il mese scorso con la motivazione che non potevano essere accettato in quanto CARTACEO e pertanto IMPROCEDIBILE e che dal 26 aprile 2011 il ricorso deve avvenire esclusivamente a mezzo del canale telematico in ottemperanza della Circ. INPS n. 32/2010. (Assurdo come un cittadino comune possa essere a conoscenza delle circolare interne di un Ente).
Oltre ovviamente al caso personale e familiare tale situazione farà sicuramente una “CARNEFICINA” che interesserà centinaia di colleghi architetti e ingegneri della Provincia e migliaia a livello nazionale.
Se non si corre ai ripari molto probabilmente gli iscritti ai vari ordini subiranno un drastico calo (Magari è il vero scopo e finalità di questa stupida e discriminante Legge).
Ho chiesto al Presidente dell’Ordine coordinarsi con gli altri Ordini d’Italia Architetti e Ingegneri e di diramare un comunicato a tutti gli iscritti per individuare coloro che svolgono la professione in concomitanza di altro rapporto di lavoro che, così come afferma INARCASSA, non possono iscriversi ad essa (Ancora mi sfugge il motivo- forse è una questione di architetti di serie “A” o di serie “B”) e magari incaricare congiuntamente un legale per poterci patrocinare in questa disavventura.
Forse per lo STATO e meglio alla fine, lavorare MENO e lavorare in NERO, facendo concorrenza SLEALE a colleghi, magari molti già lo fanno e pochi fessi che ci siamo messi nelle mani delle varie rappresentanze ISTITUZIONALI avremo sicuramente il BENSERVITO.
Aliquote fattura per i primi 100 EURO fatturati:
4% INARCASSA
18% Gestione Separata (4+14)
36″ IRPEF media (da € 28.000,01 a € 55.000 euro da 30% a 38%)
15% SPESE per l’attività
73% TOTALE
27% RESTO
Sicuramente quello che rimane o che è rimasto del lavoro svolto in questi ultimi anni non sarà sufficiente a pagare le cartelle dell’INPS. In parole povere si è lavorato a PERDERE – SOPRATTUTO LA SALUTE .
Perché e per chi LAVORARE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Spero che questa non sia una battaglia già persa dall’inizio, perché le armi sono sicuramente impari.
La Giustizia dovrebbe essere Giusta e non le Leggi vessatorie che impongono imposte ingiuste ai suo Cittadini.
VIVA la DEMOCRAZIA quella VERA di uno Stato Libero, Giusto, Democratico e LEALE con i suoi CITTADINI, nel rispetto dei principi di UGUAGLIANZA, FRATELLANZA E LIBERTA’.
Pagare le tasse è sicuramente cosa giusta, ingiuste sono i sopprusi a cui un popolo è assoggettato è questo che stiamo subendo TUTTI è sicuramente, anche se alla fine ci costringeranno a PAGARE, è TRA QUESTI.
Grazie
Paolo C.
agostino
ReplyCaro Paolo,
la tua lettera è cristallina e rappresenta in sintesi la storia comune di tantissime persone, leali ed oneste, che vivono lo stesso tuo problema.
Ho, pertanto, ritenuto giusto di scrivere alla COMMISSIONE LAVORO DELLA CAMERA in modo che i Componenti della stessa possano apprendere la gravità di quanto hai scritto e ben evidenziato.
Ecco la lettera appena inviata via fax.
Spero di aver fatto cosa gradita e valida per tutti gli interessati al problema.
Infatti come hai scritto sopra Tu:
“UNITI SI VINCE SEMPRE ! DA SOLI SEMPRE SI PERDE !”
Spett. COMMISSIONE LAVORO DELLA CAMERA
Sua Sede
ROMA Anticipata via fax al n° 06.6760.3904
Dal sito ACTA :
Gestione Separata INPS: quando le sanzioni pesano più del non versato
Per Vostra conoscenza, Vi prospetto questa situazione :
“…
PAOLO C. ha scritto:
Scusate se la lettura vi porterà via del Vostro prezioso tempo, ma credetemi, la sua lunghezza e pari alla mia RABBIA, ma che spero possa esservi di AIUTO anche pe affrontare il Vostro/Nostro problema, ricordiamoci:
“UNITI SI VINCE SEMPRE DA SOLI SEMPRE SI PERDE”
Scrivo pertanto in merito alle notifiche di pagamento, tramite raccomandata, da parte dell’INPS che mi sono pervenuti a me e a mia moglie , in questi giorni per il 2006, che si aggiungono a quelle dello scorso anno per il 2005, alla GESTIONE SEPARATA per un importo di complessivo di circa 10.000,00 euro.
Siamo due insegnati iscritti dal 1988 all’O.P. di Reggio Calabria e titolari di P.I.
Al 31 dicembre 2011, ESAPERATI E TERORIZZATI per gli scenari futuri, abbiamo chiuso la P.I. ed effettuato la cancellazione all’Ordine di mia moglie, spero di non dover fare altrettanto al 31 dicembre p.v. sarebbe il fallimento di una vita e di un sogno quello di continuare a fare, finché DIO lo vorrà, la professione??? di “ARCHITETTO”.
Tanto io che mia moglie abbiamo sempre e comunque pagato regolarmente le TASSE giuste o ingiuste imposte dalle Leggi del “Sistema Italia” e anche il 2% ora 4% all’INARCASSSA per quel poco di lavoro professionale che abbiamo svolto di cui il 99% per gli enti pubblici evasione ZERO, per far quadrare il bilancio familiare con 3 figli, di cui 2 già studenti Universitari fuori sede con tutti i problemi che ciò può implicare, tasse (con l’aliquota MAX ovviamente si ricorre al prestito per poterle pagare, 2 stipendi da insegnante e non da Parlamentare o Dirigenti, e un il pò reddito da lavoro autonomo), vitto alloggio viaggi, ecc.
Ma da quando è arrivata, lo scorso anno, la prima comunicazione di pagamento dell’INPS, vi posso garantire che è iniziato un calvario, non abbiamo più pace, solo al pensiero che dobbiamo pagare per tutti questi anni qualcosa come 40 50 mila euro tra il dovuto, sanzioni al 60% e interessi, non riusciamo più a trovare pace.
Se ha questo si somma la crisi generale e quella che ha investito il nostro settore, non riesco ad aggiudicarmi un lavoro pubblico da almeno 3-4 anni (i colleghi concorrono con il 70% di ribasso) e non riesco ad incassare un Euro dagli Enti, ho una fattura emessa dal 2007 (15.000,00 euro ) nemmeno con decreto ingiuntivo, è la FINE, almeno potessi beneficiare del credito per pagare il debito.
Il mio ex commercialista ha sempre sostenuto la tesi che non dovevamo pagare la G.S. in quanto eravamo già assoggettati al sistema pensionistico INPDAP (ora INPS!!!!!).
Comunque lo scorso anno nel mese di agosto inoltrammo, tano io che mia moglie, il ricorso amministrativo in duplice copia raccomandata con A.R. al Comitato Amministratore del fondo di Gestione dell’INPS, così come specificato nella comunicazione di avvenuta iscrizione d’ufficio, con decorrenza 1 gennaio 2005 alla Gestione Separata.
I ricorsi ci sono stati restituiti il mese scorso con la motivazione che non potevano essere accettato in quanto CARTACEO e pertanto IMPROCEDIBILE e che dal 26 aprile 2011 il ricorso deve avvenire esclusivamente a mezzo del canale telematico in ottemperanza della Circ. INPS n. 32/2010. (Assurdo come un cittadino comune possa essere a conoscenza delle circolare interne di un Ente).
Oltre ovviamente al caso personale e familiare tale situazione farà sicuramente una “CARNEFICINA” che interesserà centinaia di colleghi architetti e ingegneri della Provincia e migliaia a livello nazionale.
Se non si corre ai ripari molto probabilmente gli iscritti ai vari ordini subiranno un drastico calo (Magari è il vero scopo e finalità di questa stupida e discriminante Legge).
Ho chiesto al Presidente dell’Ordine coordinarsi con gli altri Ordini d’Italia Architetti e Ingegneri e di diramare un comunicato a tutti gli iscritti per individuare coloro che svolgono la professione in concomitanza di altro rapporto di lavoro che, così come afferma INARCASSA, non possono iscriversi ad essa (Ancora mi sfugge il motivo- forse è una questione di architetti di serie “A” o di serie “B”) e magari incaricare congiuntamente un legale per poterci patrocinare in questa disavventura.
Forse per lo STATO e meglio alla fine, lavorare MENO e lavorare in NERO, facendo concorrenza SLEALE a colleghi, magari molti già lo fanno e pochi fessi che ci siamo messi nelle mani delle varie rappresentanze ISTITUZIONALI avremo sicuramente il BENSERVITO.
Aliquote fattura per i primi 100 EURO fatturati:
4% INARCASSA
18% Gestione Separata (4+14)
36″ IRPEF media (da € 28.000,01 a € 55.000 euro da 30% a 38%)
15% SPESE per l’attività
73% TOTALE
27% RESTO
Sicuramente quello che rimane o che è rimasto del lavoro svolto in questi ultimi anni non sarà sufficiente a pagare le cartelle dell’INPS. In parole povere si è lavorato a PERDERE – SOPRATTUTO LA SALUTE .
Perché e per chi LAVORARE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Spero che questa non sia una battaglia già persa dall’inizio, perché le armi sono sicuramente impari.
La Giustizia dovrebbe essere Giusta e non le Leggi vessatorie che impongono imposte ingiuste ai suo Cittadini.
VIVA la DEMOCRAZIA quella VERA di uno Stato Libero, Giusto, Democratico e LEALE con i suoi CITTADINI, nel rispetto dei principi di UGUAGLIANZA, FRATELLANZA E LIBERTA’.
Pagare le tasse è sicuramente cosa giusta, ingiusti sono i soprusi a cui un popolo è assoggettato è questo che stiamo subendo TUTTI è sicuramente, anche se alla fine ci costringeranno a PAGARE, è TRA QUESTI.
Grazie
Paolo C.
# 17 giugno 2012 at 11:09
… “
Sperando che venga capita a fondo la reale gravità della storia sopraccitata e, di conseguenza, venga risolto il pesante problema che grava su una infinità di onesti cittadini italiani, porgo cordiali saluti.
Agostino Lertora (ingegnere civile)
Nicola Busin
ReplyCiao a tutti, io inviterei Paolo ad aggiornare la tabella con un 4,2% di irap e un 5,2% tra addizionale irpef regionale e comunale. Resta un guadagno del 17% per chi come Paolo ha poche spese di studio (15%). Quelli che si devono pagare anche l’affitto, riscaldamento ecc. cosa guadagnano? E’ urgente coalizzarci, venite tutti su http://www.facebook.com/pages/gestione-separata-inps-blog/206889999360608, a presto
agostino
ReplyE TENENDO BENE A MENTE CHE IL DISEGNO DI LEGGE per la Riforma del Mercato del Lavoro PREVEDE CHE:
le aliquote INPS passeranno (per NOI) al 24% entro il 2018.
Si legge:
Art. 36 (Aumento contributivo lavoratori iscritti Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995)
1. All’articolo 1, comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, al primo periodo le parole “e in misura pari al 26 per cento a decorrere dall’anno 2010” sono sostituite dalle seguenti: …………………..
(n.d.r. LA PARTE SOTTO RIPORTATA E’ RELATIVA A QUANTO CI RIGUARDA)- : “ per gli anni 2008-2011, al 18 per cento per l’anno 2012, al 19 per cento per l’anno 2013, al 20 per cento per l’anno 2014, al 21 per cento per l’anno 2015, al 22 per cento per l’anno 2016, al 23 per cento per l’anno 2017 e al 24 per cento a decorrere dall’anno 2018.”
ALLUCINANTE il 24% nel 2018 + (probabilmente) il 5% (e non il 4%) di contributo soggettivo!
SCRIVETE SUBITO ALLA COMMISSIONE LAVORO DELLA CAMERA via fax!
CI VOGLIONO SCHIACCIARE ! ANNULLARE ! DISTRUGGERE !
agostino
ReplyRETTIFICO PER ERRORE.
E TENENDO BENE A MENTE CHE IL DISEGNO DI LEGGE per la Riforma del Mercato del Lavoro PREVEDE CHE:
le aliquote INPS passeranno (per NOI) al 24% entro il 2018.
Si legge:
Art. 36 (Aumento contributivo lavoratori iscritti Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995)
1. All’articolo 1, comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, al primo periodo le parole “e in misura pari al 26 per cento a decorrere dall’anno 2010” sono sostituite dalle seguenti: …………………..
(n.d.r. LA PARTE SOTTO RIPORTATA E’ RELATIVA A QUANTO CI RIGUARDA)- : “ per gli anni 2008-2011, al 18 per cento per l’anno 2012, al 19 per cento per l’anno 2013, al 20 per cento per l’anno 2014, al 21 per cento per l’anno 2015, al 22 per cento per l’anno 2016, al 23 per cento per l’anno 2017 e al 24 per cento a decorrere dall’anno 2018.”
ALLUCINANTE il 24% nel 2018 + (probabilmente) il 5% (e non il 4%) di contributo integrativo!
SCRIVETE SUBITO ALLA COMMISSIONE LAVORO DELLA CAMERA via fax!
CI VOGLIONO SCHIACCIARE !
ANNULLARE !
DISTRUGGERE !
agostino
ReplyECCO LA MIA ULTIMA VERSIONE INVIATA:
Spett. COMMISSIONE LAVORO DELLA CAMERA
Sua Sede
ROMA Anticipata via fax al n° 06.6760.3904
Dal sito ACTA :
Gestione Separata INPS: quando le sanzioni pesano più del non versato
Per Vostra conoscenza, Vi prospetto questa situazione :
“…
PAOLO C. ha scritto:
Scusate se la lettura vi porterà via del Vostro prezioso tempo, ma credetemi, la sua lunghezza e pari alla mia RABBIA, ma che spero possa esservi di AIUTO anche pe affrontare il Vostro/Nostro problema, ricordiamoci:
“UNITI SI VINCE SEMPRE DA SOLI SEMPRE SI PERDE”
Scrivo pertanto in merito alle notifiche di pagamento, tramite raccomandata, da parte dell’INPS che mi sono pervenuti a me e a mia moglie , in questi giorni per il 2006, che si aggiungono a quelle dello scorso anno per il 2005, alla GESTIONE SEPARATA per un importo di complessivo di circa 10.000,00 euro.
Siamo due insegnati iscritti dal 1988 all’O.P. di Reggio Calabria e titolari di P.I.
Al 31 dicembre 2011, ESAPERATI E TERORIZZATI per gli scenari futuri, abbiamo chiuso la P.I. ed effettuato la cancellazione all’Ordine di mia moglie, spero di non dover fare altrettanto al 31 dicembre p.v. sarebbe il fallimento di una vita e di un sogno quello di continuare a fare, finché DIO lo vorrà, la professione??? di “ARCHITETTO”.
Tanto io che mia moglie abbiamo sempre e comunque pagato regolarmente le TASSE giuste o ingiuste imposte dalle Leggi del “Sistema Italia” e anche il 2% ora 4% all’INARCASSSA per quel poco di lavoro professionale che abbiamo svolto di cui il 99% per gli enti pubblici evasione ZERO, per far quadrare il bilancio familiare con 3 figli, di cui 2 già studenti Universitari fuori sede con tutti i problemi che ciò può implicare, tasse (con l’aliquota MAX ovviamente si ricorre al prestito per poterle pagare, 2 stipendi da insegnante e non da Parlamentare o Dirigenti, e un il pò reddito da lavoro autonomo), vitto alloggio viaggi, ecc.
Ma da quando è arrivata, lo scorso anno, la prima comunicazione di pagamento dell’INPS, vi posso garantire che è iniziato un calvario, non abbiamo più pace, solo al pensiero che dobbiamo pagare per tutti questi anni qualcosa come 40 50 mila euro tra il dovuto, sanzioni al 60% e interessi, non riusciamo più a trovare pace.
Se ha questo si somma la crisi generale e quella che ha investito il nostro settore, non riesco ad aggiudicarmi un lavoro pubblico da almeno 3-4 anni (i colleghi concorrono con il 70% di ribasso) e non riesco ad incassare un Euro dagli Enti, ho una fattura emessa dal 2007 (15.000,00 euro ) nemmeno con decreto ingiuntivo, è la FINE, almeno potessi beneficiare del credito per pagare il debito.
Il mio ex commercialista ha sempre sostenuto la tesi che non dovevamo pagare la G.S. in quanto eravamo già assoggettati al sistema pensionistico INPDAP (ora INPS!!!!!).
Comunque lo scorso anno nel mese di agosto inoltrammo, tano io che mia moglie, il ricorso amministrativo in duplice copia raccomandata con A.R. al Comitato Amministratore del fondo di Gestione dell’INPS, così come specificato nella comunicazione di avvenuta iscrizione d’ufficio, con decorrenza 1 gennaio 2005 alla Gestione Separata.
I ricorsi ci sono stati restituiti il mese scorso con la motivazione che non potevano essere accettato in quanto CARTACEO e pertanto IMPROCEDIBILE e che dal 26 aprile 2011 il ricorso deve avvenire esclusivamente a mezzo del canale telematico in ottemperanza della Circ. INPS n. 32/2010. (Assurdo come un cittadino comune possa essere a conoscenza delle circolare interne di un Ente).
Oltre ovviamente al caso personale e familiare tale situazione farà sicuramente una “CARNEFICINA” che interesserà centinaia di colleghi architetti e ingegneri della Provincia e migliaia a livello nazionale.
Se non si corre ai ripari molto probabilmente gli iscritti ai vari ordini subiranno un drastico calo (Magari è il vero scopo e finalità di questa stupida e discriminante Legge).
Ho chiesto al Presidente dell’Ordine coordinarsi con gli altri Ordini d’Italia Architetti e Ingegneri e di diramare un comunicato a tutti gli iscritti per individuare coloro che svolgono la professione in concomitanza di altro rapporto di lavoro che, così come afferma INARCASSA, non possono iscriversi ad essa (Ancora mi sfugge il motivo- forse è una questione di architetti di serie “A” o di serie “B”) e magari incaricare congiuntamente un legale per poterci patrocinare in questa disavventura.
Forse per lo STATO e meglio alla fine, lavorare MENO e lavorare in NERO, facendo concorrenza SLEALE a colleghi, magari molti già lo fanno e pochi fessi che ci siamo messi nelle mani delle varie rappresentanze ISTITUZIONALI avremo sicuramente il BENSERVITO.
Aliquote fattura per i primi 100 EURO fatturati:
4% INARCASSA
18% Gestione Separata (4+14) (*)
36″ IRPEF media (da € 28.000,01 a € 55.000 euro da 30% a 38%)
15% SPESE per l’attività
73% TOTALE
27% RESTO
Sicuramente quello che rimane o che è rimasto del lavoro svolto in questi ultimi anni non sarà sufficiente a pagare le cartelle dell’INPS. In parole povere si è lavorato a PERDERE – SOPRATTUTO LA SALUTE .
Perché e per chi LAVORARE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Spero che questa non sia una battaglia già persa dall’inizio, perché le armi sono sicuramente impari.
La Giustizia dovrebbe essere Giusta e non le Leggi vessatorie che impongono imposte ingiuste ai suo Cittadini.
VIVA la DEMOCRAZIA quella VERA di uno Stato Libero, Giusto, Democratico e LEALE con i suoi CITTADINI, nel rispetto dei principi di UGUAGLIANZA, FRATELLANZA E LIBERTA’.
Pagare le tasse è sicuramente cosa giusta, ingiusti sono i soprusi a cui un popolo è assoggettato è questo che stiamo subendo TUTTI è sicuramente, anche se alla fine ci costringeranno a PAGARE, è TRA QUESTI.
Grazie
Paolo C.
# 17 giugno 2012 at 11:09
… “
Sperando che venga capita a fondo la reale gravità della storia sopraccitata e, di conseguenza, venga risolto il pesante problema che grava su una infinità di onesti cittadini italiani, porgo cordiali saluti.
Agostino Lertora (ingegnere civile)
(*) N.B. PRECISAZIONE:
E TENENDO BENE A MENTE CHE IL DISEGNO DI LEGGE per la Riforma del Mercato del Lavoro PREVEDE CHE:
le aliquote INPS passeranno (per NOI) al 24% entro il 2018.
Si legge:
Art. 36 (Aumento contributivo lavoratori iscritti Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995)
1. All’articolo 1, comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, al primo periodo le parole “e in misura pari al 26 per cento a decorrere dall’anno 2010” sono sostituite dalle seguenti: …………
(n.d.r. LA PARTE SOTTO RIPORTATA E’ RELATIVA A QUANTO CI RIGUARDA): “ per gli anni 2008-2011, al 18 per cento per l’anno 2012, al 19 per cento per l’anno 2013, al 20 per cento per l’anno 2014, al 21 per cento per l’anno 2015, al 22 per cento per l’anno 2016, al 23 per cento per l’anno 2017 e al 24 per cento a decorrere dall’anno 2018.”
nicola s.
Replypaolo c. se ti può consolare in molti siamo nelle tue condizioni, almeno psicologiche. vedrai che il tempo ci darà ragione. questa reazione, la tua, la nostra, è tipica di coloro che non hanno mai rubato nulla e non ne sono capaci. a questo punto penso dobbiamo cominciare a cambiare il nostro modo di pensare. personalmente sto lavorando per non pagare perchè richieste ingiuste e, tra l’altro, possibili da evadere e sostenere. la questione inarcassa, sinceramente va in subordine, visto grazie a loro ci troviamo in queste condizioni pietose.
la soluzione migliore a questo punto, è riunirci in una vera e propria CLASS ACTION.
pensateci
Maurizio
ReplyLa questione che non vi è chiara Paolo, è che i professori sopratutto se universitari a dire dei professionisti puri, è che reputano sleale la concorrenza che fanno, da ciò deriva la completa chiusura di Inarcassa, e tra l’altro ciò ha fino ad ora pregiudicato la possibilità di farvi parte anche a chi per svolgere la libera professione ha dovuto chiedere un regime part time (al 50%) rinunciando appunto al 50% dei propri contributi (inpdap), mentre i professori che hanno sempre svolto entrambe le professioni al 100% non hanno rinunciato a nulla. In effetti per esperienza devo ammettere che i professori universitari a Milano si sono accaparrati alcuni dei principali progetti della città di Milano. Da qui nasce tutta la questione di poter far parte di Inarcassa.
Spero di essere stato chiaro perchè anche al ns interno le posizioni non sono sempre uguali seppur simili.
Non ho ancora avuto nessun riscontro alla nota sollevata sopra per l’arch. Bernini, si vede che non interessa? Fatemi sapere così da non inviare nulla. Ciao
Antonio F.
ReplyPersonalmente non so’ cosa fare, se pagare tutto, se pagare ad esclusione delle sanzioni che trovo inaccettabili.
Siamo considerati evasori e invece nel modello unico abbiamo denunciato tutto pagandoci le tasse!
E’ semplicemente incredibile!
Mi sono sempre ritenuto onesto e ho fatto fatica a rispettare le regole ma le ho sempre rispettate.
Ora mi trovo ad avere l’appellativo di evasore!
Mi spiace ma non ci sto’.
Attilio
ReplyIl problema è inarcassa perchè se non ci vuole, bene, ma non deve chiedere il 4% di contributo integrativo, perchè saremmo discriminati rispetto ad altri ingegneri. E qui dovrebbe interbenire anche il CNI, non si possono avere due tipi di ingegneri. Poi, io sono molto sfiduciato, a parte essere considerato evasore con colpa, per cui ci applicano le sanzioni massime. Tenete anche in conto che molti professionisti hanno pagato la GS, e se passa che non era dovuta, INPS si troverà a dover resituire il maltolto a chi ha versato, per cui non si arrenderà mai! Noi ci troviamo tra l’incudine ed il martello, non so cosa fare
agostino
ReplyCARI AMICI E COLLEGHI,
RITENGO CHE, AL DI LA DEI PESANTI PROBLEMI PERSONALI IN CUI OGNUNO E’ INCORSO SUO MALGRADO (mi riferisco alle problematiche INPS/INARCASSA), SI DEBBA GUARDARE ALL’INTERESSE DI TUTTI PER POTER POI GIUNGERE A DELLE EFFETTIVE CONCLUSIONI.
DI CHE TIPO DI CONCLUSIONI STO PARLANDO?
DELLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI SOPRAMENZIONATI!
E’ CHIARO CHE LE COSE SI RISOLVERANNO IN MODO POSITIVO.
PERCHE’ COSI’ NON SI PUO’ ANDARE AVANTI !!!
E’ COSA NOTA A TUTTI IVI COMPRESI I VERTICI DI TUTTE LE ISTITUZIONI INTERESSATE!
ALLORA CHE SI DEVE FARE?
COLLABORARE, COLLABORARE UNITI E COESI PERCHE’ ACCOMUNATI DAGLI STESSI INTENTI!
FORTUNATAMENTE CI SONO PERSONE/COLLEGHI, VERAMENTE IN GAMBA, CHE STANNO LAVORANDO, INTENSAMENTE ED IN SILENZIO, PER LA RISOLUZIONE DELLA NOSTRA CAUSA !
ATTENDIAMO FIDUCIOSI !
Antonio F.
Replyagostino,
grazie per le prospettive positive,
tu pensi si debba pagare o attendere?
edoardo
ReplyINFORMAZIONE PER CHI HA RICEVUTO L’AVVISO 2006.
CON LA RISOLUZIONE 128/E DEL 6.6.2007, L’AGENZIA DELLE ENTRATE HA CHIARITO CHE IL VERSAMENTO DELLE IMPOSTE RISULTANTI DAL MOD.UNICO 2007 DEVEVA ESSERE EFFETTUATA ENTRO IL 18 GIUGNO PER I SOGGETTI:
1) PERSONE FISICHE
2) SOCIETA’ DI PERSONE E SOGGETTI EQUIPARATI
3) SOGGETTI IRES CON PERIODO D’IMPOSTA COINCIDENTE CON L’ANNO SOLARE.
MENTRE PER CONTRIBUENTI SOGGETTI A STUDI DI SETTORE TALE VERSAMENTO DOVEVA ESSERE EFFETTUATO ENTRO IL 9 LUGLIO 2007.
QUINDI LE SCADENZE PER L’AVVISO INPS SONO DUE
18 GIUGNO PER CHI NON E’ SOGGETTO A STUDI DI SETTORE.
09 LUGLIO PER LE CATEGORIE SOGGETTE A STUDI DI SETTORE.
EDOARDO
Danilo
ReplyCiao Edoardo, ho scaricato la risoluzione che hai citato e l’ho letta, ma non trovo assolutamente le date alle quali tu fai riferimento.
Nella circolare si cita il 18 giugno quale termine per il pagamento delle imposte, prorogabile al 18 luglio con una sanzione dello 0,4 %.
nicola s.
Replyvi pongo una domanda a cui spero rispondiate chiedendo consulenza ai vostri commercialisti.
siamo entrati in questo incubo perchè loro/noi hanno omesso la compilazione del quadro RR sulla dichiarzione dei redditi.
CHIEDETE: NON COMPILARE QUEL RIQUADRO EQUIVALE AD OMESSA DICHIARAZIONE O NO?
ATTENDO RISPOSTA. c’è una piccola via di fuga…
edoardo
Replyper Danilo:
proroga slittata di 20 giorni in virtù dell’art. 12, D. Lgs. n. 241/1997, tramite D.P.C.M. da parte dell’Agenzia dell’Entrate, per ciò che concerne i CONTRIBUENTI SOGGETTI A STUDI DI SETTORE.
VEDI COMUNICATO E TABELLE SUL SEGUENTE LINK:
http://www.studioripa.it/Scadenze/2007/scademze_ed_adempimenti_2007-07.htm
edoardo
Maurizio
ReplyNonostante il tempo impiegato e le energie profuse per cercare di risolvere il problema della gestione leggo tutti i messaggi di questi giorni, che mi fanno capire che cercare di risolevere il problema per tutti è impossibile. Siamo qua a leggere i messaggi sull’andare a ritirare le raccomandate, o la risoluzione dello slittamento dei 20gg. Non comprendete nulla di tutto quanto scritto sopra, e francamente mi avete stufato. Non scriverò più su questo blog perchè voglio lasciarvi comunicare su tutte le minchiate che state dicendo.
Scusate il francesismo, ma siamo proprio una categria senz’anima, ognuno pensa per sè, e allora io penserò per me e voi per voi.
Meno male che siete igegneri ma non sapete guardare al di là del proprio naso e questo mi spiace.
nicola s.
Replymaurizio condivido in pieno il tuo pensiero. è vero, ognuno si sfoga in questo forum portando le proprie esperienze improduttivamente. e questo la dice lunga sul fatto che siamo ingegneri…abituati a risolvere nel migliore dei modi i problemi.
sembriano stonati, storditi da una molteplicità di problemi a cui non sappiamo dare neanche la priorità. ooooooooooHHH sveglia!!!!!
non piangetevi addosso. agite, studiate, cercate e, soprattutto, lasciatevi coinvolgere da chi sta agendo per voi.
maurizio fammi sapere come dare l’adesione ALLA NOTA PER L’ARCH. BERNINI e fallo subito. FATELO ANCHE VOI!!!!!!!
Tore
ReplyCredo che Maurizio abbia proprio ragione, il problema deve essere affrontato alla fonte, ossia, come tutti gli altri professionisti, anche gli ingegneri ed architetti dipendenti e liberi professionisti, per la libera professione soltanto devono pagare una quota, proporzionale a quello che poi si avrà come integrazione di pensione, alla propria cassa di riferimento (vedi statuto Eppi ecc..) altrimenti …..
Antonio F.
ReplyMaurizio, mi associo anch’ io.
Fammi sapere come aderire alla richiesta.
Comprendo anche il tuo sfogo.
cristiano
Replyragazzi, io ho fatto causa all’inps.. per tutti e due gli anni, 2005 e 2006.. vediamo chi vince!
Antonio F.
ReplyCristiano,
Domani chiamo il mio avvocato
Ė ora di dire basta
cristiano
Replyè quello che vi dico! abbiate coraggio, iniziamo le cause.. basta che uno vinca!!! vinciamo tutti
Attilio
ReplyMa esiste qualcuno che ha fatto ricorso e che ci può dire come sta andando? Ormai l’operazione Poseidone è già un paio d’anni che ha cominciato, possibile che nessuno sa come si stanno muovendo?
Attilio
ReplyInserisco un commento alla norma di interpretazione autentica contenuta nella finanziaria 2011, molto interessante per la causa:
Il medesimo comma 12 stabilisce poi l’obbligo di contribuire alla gestione separata con riferimento ad attività, pur riservate, in relazione alla quale non vi sia l’obbligo di contribuire all’ente di previdenza di categoria. La norma non chiarisce il tipo di contribuzione all’ente categoriale che è idoneo ad escludere l’obbligo di contribuire alla gestione separata e l’INPS si è afferattata ad “interpretare la norma di interpretazione autentica” dilatandone al massimo gli spazi operativi.
Secondo quanto precisato dalla circolare n 99 del 2011, infatti, il fatto di versare all’ente di previdenza di categoria contributi integrativi o contributi di solidarietà, non correlati alla futura percezione di un trattamento pensionistico, non esclude l’obbligo di versare la contribuzione alla gestione separata. Naturalmente l’interpretazione contenuta nella circolare non costituisce una fonte normativa primaria ma solo l’unilaterale interpretazione della norma di legge e non sembra essere l’unica possibile, specie considerando che il comma precedente del medesimo decreto ha fatto esplicito riferimento al contributo soggettivo, sicchè l’omessa precisazione della natura del contributo nel comma successivo potrebbe significare l’inclusione di tutti i tipi di contribuzione previsti nella previdenza categoriale.
Danilo
ReplyNon solo, ma sarebbe stato assurdo che il comma 12 avesse specificato l’esclusione di coloro che pagano il contributo integrativo e anche quello integrativo, in quanto questa fattispecie è già esclusa a priori. Maurizio, spero che il tuo fosse soltanto uno sfogo, io trovo questo forum utilissimo, grazie alla rete possiamo confrontarci, e soprattutto acquisire informazioni preziose. Ognuno dà il suo contributo, il problema è complesso e in evoluzione, e ognuno ha una situazione differente da altri.
nicola s.
Replyè vero DANILO ma non si può solo mettere sul tavolo i problemi e non trovarne soluzione che peraltro non tocca a noi trovarla, vista la mancanza di competenza. è fisiologico che ognuno vada per conto suo per il fatto che non ci conosciamo, a volte siamo lontani e manca il contatto diretto ma sarebbe il caso di non abbandonare il forum quando si trova anche una probabile via d’uscita o si fanno alcune scelte. CONDIVISIONE!
ad es. CRISTIANO che ha già cominciato il ricorso, non può dire su cosa e come lo ha impostato? non teniamo le informazioni per noi, rendiamole pubbliche per quello che si può. FORZA
Attilio
ReplyIo rendo pubblico la prima campana che ho sentito. Mi ha detto di andare all’INPS e di regolarizzare con rateazione dal 2006 ad oggi chiedendo di non pagare le sanzioni. Peraltro INPS da la possibilità, sul suo sito, di richiedere la riduzione delle sanzioni ai soli interessi legali. Chiaramente non è che mi piace molto questa soluzione.
nicola s.
Replyattilio ti hanno detto una cosa falsa. l’inps non ti dirà mai di non pagare le sanzioni a meno che non gli fai causa pagando la quota parte di contributi.
e se aspettassimo le cartelle esattoriali?
Tore
ReplyINARSIND: iscrizione all’Ordine riservata solo ai soli liberi professionisti e tutti gli altri potranno esercitare solo per gli enti di appartenenza se dipendenti pubblici, per nessuno se docenti e per privati se dipendenti di aziende private e sempre previo consenso del datore di lavoro.
http://www.inarsind.org/blog/2012/06/08/inarsind-vuole-una-riforma-delle-professioni-vera-coraggiosa-e-realmente-innovativa/
ma…….
nicola s.
ReplyE’ la GUERRA TRA I POVERI….sono avvilito, veramente avvilito….
Attilio
ReplyScusate ma la proposta di INARSIND mi sembra veramente una boiata. Dovevano pur dire qualcosa, se no che ci stanno a fare? Chiaramente è veramente deludente vedere che una categoria di colleghi possa portare avanti una proposta del genere. Il titolo e l’esame di stato che abbiamo sostenuto non ci differenzia dai liberi professionisti puri per cui non esiste una cosa del genere. Lascerei cadere la cosa per darle la giusta importanza, cioè nulla
agostino
Reply19/06/2012 – Comunicazioni dell’Ordine
Gestione separata: azione congiunta tra ingegneri e architetti
L’Ordine degli Ingegneri e l’Ordine degli Architetti della Provincia di Roma, hanno da alcuni mesi avviato azioni congiunte, anche con il supporto dei consulenti legali e fiscali, per la tutela dei propri iscritti dipendenti che sono stati raggiunti dalla richiesta dell’INPS per la Gestione Separata così detta “Operazione Poseidone”.
A tal fine il Presidente ing. Francesco Rossi con l’Arch. Schiattarella hanno inviato formale richiesta, che si allega, al Presidente dell’INPS dott. Antonio Mastropasqua e al dott. Paolo Puglisi – Direttore del Ministero delle Finanze, Direzione Legislazione Tributario – per avviare un tavolo di lavoro per cercare soluzioni a tutela dei propri iscritti.
agostino
Reply19/06/2012 – Comunicazioni dell’Ordine
Gestione separata: azione congiunta tra ingegneri e architetti
L’Ordine degli Ingegneri e l’Ordine degli Architetti della Provincia di Roma, hanno da alcuni mesi avviato azioni congiunte, anche con il supporto dei consulenti legali e fiscali, per la tutela dei propri iscritti dipendenti che sono stati raggiunti dalla richiesta dell’INPS per la Gestione Separata così detta “Operazione Poseidone”.
A tal fine il Presidente ing. Francesco Rossi con l’Arch. Schiattarella hanno inviato formale richiesta, che si allega, al Presidente dell’INPS dott. Antonio Mastropasqua e al dott. Paolo Puglisi – Direttore del Ministero delle Finanze, Direzione Legislazione Tributario – per avviare un tavolo di lavoro per cercare soluzioni a tutela dei propri iscritti.
VEDI ALLEGATO su facebook:
-INPS blog
-Istituzione Gestione Separata INARCASSA
agostino
Reply“REPETITA IUVANT”.
locuzione latina che, tradotta letteralmente, significa “le cose ripetute aiutano”.
CARI AMICI E COLLEGHI,
RITENGO CHE, AL DI LA’ DEI PESANTI PROBLEMI PERSONALI IN CUI OGNUNO E’ INCORSO SUO MALGRADO (mi riferisco alle problematiche INPS/INARCASSA), SI DEBBA GUARDARE ALL’INTERESSE DI TUTTI PER POTER POI GIUNGERE A DELLE EFFETTIVE CONCLUSIONI.
DI CHE TIPO DI CONCLUSIONI STO PARLANDO?
DELLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI SOPRAMENZIONATI!
E’ CHIARO CHE LE COSE SI RISOLVERANNO IN MODO POSITIVO.
PERCHE’ COSI’ NON SI PUO’ ANDARE AVANTI !!!
E’ COSA NOTA A TUTTI IVI COMPRESI I VERTICI DI TUTTE LE ISTITUZIONI INTERESSATE!
ALLORA CHE SI DEVE FARE?
COLLABORARE, COLLABORARE UNITI E COESI PERCHE’ ACCOMUNATI DAGLI STESSI INTENTI!
FORTUNATAMENTE CI SONO PERSONE/COLLEGHI, VERAMENTE IN GAMBA, CHE STANNO LAVORANDO, INTENSAMENTE ED IN SILENZIO, PER LA RISOLUZIONE DELLA NOSTRA CAUSA !
ATTENDIAMO FIDUCIOSI !
cristiano
Replyil mio ricorso si basa su due fatti:
1 ho ricevuto gli avvisi a prescrzione avvenuta, anzi per la precisione me li hanno già spediti a prescrzione avvenuta.
2 la norma di intepretazione autentica mi esclude dall’iscrizione a GS etc etc…
ci vorranno anni ha detto l’avvocato….
nel frattempo, ogni anno unifico gli avvisi che ricevo al ricorso.
Antonio F.
ReplyCristiano,
ma come ti comporti con gli avvisi, li paghi?
agostino
ReplyCari colleghi,
penso che il grande problema sia all’interno della nostra categoria infatti manca la coesione, la giusta motivazione, la reale voglia di partecipazione (al di la’ dei proclami) nonche’ il fondamentale spirito di corpo.
Ci sono tra noi persone/colleghi, capaci e motivate e generose perche’ altruiste, che stanno impegnandosi veramente per la nostra causa cercandone la sua risoluzione.
INARCASSA non penso sia cosi’ ostile al nostro ingresso, anche perche’ all’interno di essa ci sono due linee contrapposte: la favorevole al nostro ingresso e quella invece contraria.
Se dimostreremo compattezza, guardando all’interesse di tutti e non solo ai seppur pesanti problemi personali, e partecipazione attiva con spirito di corpo riusciremo sicuramente nel nostro intento.
Ad INARCASSA servono/servirebbero i nostri contributi specie adesso che il sistema pensionistico e’ di tipo “contributivo” e con noi inclusi (siamo in tantissimi) diventerebbe potentissima politicamente,
Chiaramente le nostre istanze, se si giungera’ ad un accordo, dovranno essere concordate a livello gerarchico dal C.N.A.P.P.C. e dal C.N.I. con INARCASSA in funzione delle giuste e sacrosante aspettative proposte dalla base (noi tutti).
Coraggio, partecipiamo tutti uniti attivamente con fiducia!
Una ultima cosa.
Adesso il problema contingente e’ quello di far ridurre le spropositate ed assurde sanzioni INPS.
A Roma stanno lavorando proprio ed anche per questo!
Bravi questi nostri colleghi !
A loro la mia/nostra massima stima !
agostino
ReplyCONCLUSIONI !
INVECE DI CONTINUARE A RIMUGINARE I PROPRI PROBLEMI PERSONALI, PER QUANTO GRAVI POSSANO ESSERE, OCCORRE, A GIUDIZIO DI TUTTI,CAMBIARE STRATEGIA!
ANDIAMO/ANDATE AD INFORMARE ED INTERESSARE, DELLE SOPRAMENZIONATE E NOTE QUESTIONI, GLI ORDINI PROFESSIONALI DELLE NOSTRE/VOSTRE PROVINCIE COME PERALTRO STANNO FACENDO A ROMA (vedi sopra)!
IN MODO CHE GLI ORDINI SOPRACCITATI AGISCANO EFFICACEMENTE IN DIFESA E A TUTELA DEGLI INTERESSI DI TUTTI !
QUESTA E’ LA VIA !
NE SEGUIRANNO ALTRE, MA COMINCIAMO/COMINCIATE A FARE COSI’ !
E BASTA LAMENTELE E RIMUGINAZIONI !
Attilio
ReplyIo ho scritto una lettera al presidente dell’Ordine di Bari cui sono iscritto, allegando il link dell’Ordine di Roma. Attendo…..
nicola s.
Replyattilio io sono di andria e sono finalmente contento di trovare qualcuno della mia zona. sentiamoci per mail ingselvarolo@tiscali.it poi ci scambiano i cellulari. non credo ci siamo problemi per il diverso ordine di appartenenza.
BARVO AGOSTINO. AVANTI TUTTA!!!
nicola s.
Replyper CRISTIANO. ma hai coinvolto il commercialista in qualche modo?
nicola s.
Replysapete spiegarmi il nesso tra ricorso per l’iscrizione d’ufficio a gs e il comma 12 dell’art. 18 del dlgs 98/2011 (interpretazione autentica)?
Attilio
ReplyCiao Nicola, il nesso, a mio modo di vedere, sta nella frase “ovvero attivita’ non soggette al versamento contributivo agli
enti di cui al comma 11, in base ai rispettivi statuti e ordinamenti”
Qui si parla solo di versamento contributivo senza distinguere tra soggettivo ed integrativo. Lo statuto di Inarcassa ci chiede solo l’integrativo, che non è a fini pensionistici, ma sempre versamento contributivo è. Il legislatore non ha specificato il tipo di versamento contributivo, e questa non sembra una dimenticanza in quanto al comma 11 dello stesso articolo, menziona espressamente il termine contributo soggettivo. L’INPS ha, con sua circolare interna, specificato che il termine versamento contributivo è relativo al soggettivo e quindi, secondo lei, noi che non lo versiamo, dobbiamo andare in GS.
La vedo un po debole come base per un ricorso, considerato che, alla fine, il contributo integrativo (che inps chiama di solidarietà) non da diritto a nessun trattamento pensionistico.
Tore
ReplyScusate se mi intrometto, Nicola S. e Attilio, ma me lo chiedo già dallo scorso anno la norma parla di attività, ma esiste l’attività libero professionista e dipendente ?
Attilio
ReplyNon esiste una attività libero professionale dipendente, si svolgono due attività, una da dipendente e una di lavoro autonomo che nel nostro caso diventa libero professionale. Cioè noi siamo per un certo tempo dipendenti e per un certo tempo liberi professionisti, cioè svolgiamo due attività diverse. Almeno questa è l’idea che mi sono fatto io
Tore
ReplyPer cui leggendo la legge, almeno io avevo capito così ( perchè il soggetto della frase è attività) l’attività libero professionale non può non rientrare tra le attivita’ non soggette al versamento contributivo agli enti di cui al comma 11…., però questo punto non è stato mai tanto evidenziato e sinceramente mi ero quasi convinto di aver interpretato male la cosa, del resto la legge dice “ovvero attivita’ non soggette al versamento contributivo agli
enti di cui al comma 11″ e non “ovvero soggetti non soggetti al versamento contributivo perchè……..
Attilio
ReplySe fai un’attività autonoma, ancorchè non esclusiva, il contributo previdenziale va versato alla tua cassa previdenziale, se questa, per statuto, accetta il tuo versamento. Inarcassa non ci accetta e quindi diventiamo professionsti iscritti all’albo ma senza cassa previdenziale, cioè rientriamo in GS. Senza la legge 98/2011, che ha specificato questo particolare, la 335/96 ci escludeva da GS in quanto professionisti che hanno l’obbligo di iscrizione all’albo per esercitare. Curioso è questo particolare: se fai una perizia balistica, anche se sei un professionista puro, in teoria dovresti iscriverti alla GS e pagare il contributo a loro invece che ad inarcassa per il reddito fatto, in quanto una perizia balistica non è attività che rientra tra le competenze dell’ingegnere, ma può essere svolta anche da altre figure professionali e quindi non adrebbe assoggettata ad INARCASSA.
Ragazzi questa è materia complessa, e neanche chi dovrebbe conoscerla riesce a districarsi bene. Ormai con tutto ciò che ho letto, riesco anche a capire se l’avvocato di turno o il commercialista di turno ne capiscono o meno, e devo dire che la maggior parte non sanno quasi niente.
Attilio
ReplyComunque, a rileggere per bene quella parte di legge 98/2011, potrebbe in effetti intendere proprio il caso della perizia balistica, che ho preso ad esempio perchè c’è una sentenza contro inarcassa proprio per questo motivo. Cioè, quell'”ovvero” potrebbe significare che se l’attività non rientra nell’ambito della tua professione, non devi pagare ad Inarcassa ma a GS. Se interpretato così, noi continuiamo ad essere esclusi da INPS in base a quanto scritto prima dell'”ovvero”…..
Maurizio
ReplyVolevo dirvi anche se penso che continuerete a pensare a come non ritirare le raccomandate che non serve, a come fare i ricorsi amministrativi che servono a nulla, o a dire che le sanzioni si possono pagare ridotte altra cosa IMPOSSIBILE allo stato attuale delle cose; che l’arch. Bernini di Federachitetti di Milano ha preso in carico la ns documentazione per proporre nel prs incontro con Inarcassa il 25 e 26 pv l’istituzione di una gestione separata in Inarcassa.
Invece di pensare ai casi singoli bisogna risolvere il problema alla radice essendo uniti e coesi non avendo paura di esporsi, bisogna muoversi a 360°. Tanto di cappello a chi lo stà già facendo, agli altri non sò che dire. Date retta ad Agostino.
PAOLO C.
ReplyINTERESSANTE
DATE UNA SBIRCIATA A QUESTI SITO:
http://www.previdenza-professionisti.it/gestione-separata-e-professionsiti
IN OGNI CASO A MIO AVVISO, BISOGNEREBBE INTRAPRENDERE UNA AZIONE GUDIZIARIA NEI CONFRONTI DELL’INARCASSA E PORTARLA DAVENTI AL GIUDICE DEL LAVORO PER LA SUA POSIZIONE DISCRIMINANTE NEI NOSTRI CONFRONTI, IN QUANTO CI OBBLIGA A VERSARE IL 4% DEL CONTRIBUTO INTEGRATIVO MA NON CI CONSENTE DI DI VERSARE IL CONTRIBUTO SOGGETTIVO PER MATURARE UNA EVENTUALE DIGNITOSA PENSIONE AGGIUNTIVA A QUELLA DELL’IMPIDAP. NON CI CONSENTE DI BENEFICIARE DEI PRIVILEGI CHE GLI ISCRITTI IN TOTO HANNO(PRESTITI, MUTUI,PREMI MATERNITA’, ECC.
LA QUASTIONE E’SICURAMENTE POLITICA.
IL NOSTRO INGRESSO A PIENO TITOLO AD INARCASSA, CON DIRITTO DI VOTO PER I DELEGATI, ROMPEREBBE SICURAMENTE GLI EQUILIBRI “POLITICI” RAGGINTI PER LA GESTIONE DEGLI INTERESSI DELLA STESSA. (A BUONI INTENDITORI POCHE PALORE)(IL PESCE PUZZA SEMPRE DALL’ALTO).
PERTANTO IL NOSTRO PROBLEMA E’ E RESTA POLITICO PER LA CASSA,
MENTRE PER L’IMPS E’ UN PROBLEMA DI “CASSA”, VOGLIONO FAR SOLDI AD OGNI COSTO A DISCAPITO DELLE NOSTRE TASCHE E DELLA NOSTRA SALUTE.
HO DATO MANDATO ALL’AVVOCATO PER INTRAPRENDERE UN’AZIONE LEGALE NEI CONFRONTI DELL’INPS PER RICHIESTA INDEBITA, PRIVA DI FONDAMENTO GIURIDICO.
SARA’ UNA BATTAGLIA DURA E DOLOROSA FORSE ALL’ULTIMO
SANGUE (SCUSATE VOLEVO DIRE ALL’ULTIMO CENTESIOMO DI EURO)
SPERO DI CUORE CHE QUALCUNO DI NOI POSSA SPUNTARLA QUESTA SSURDA BATTAGLIA, IN QUEL CASO SAREBBE LA VITORIA DI TUTTI, DI TUTTI NOI CHE ABBIAMO SEMPRE PAGATO LE GIUSTE TASSE.
PAOLO C.
ReplySPERO DI FARE COSA GRADITA
Al Comitato Amministratore del Fondo
per la Gestione speciale di cui all’art.2
c.26 legge 335/1995
tramite
INPS di ……………………
Oggetto: Ricorso del Dott. Ing. ……………………, residente a ……………… Via ……………………. (cod.fisc. ………………………….)
Atto impugnato: lettera Inps ……………………………… del 31 maggio 2012, n. con richiesta di versamento alla gestione separata di cui all’art. 2 c.26 L.335/95, .
Fatto:
In data …06.2012 al sottoscritto, Dott. Ing. ……………………………. (cod. fisc. …………………..) perveniva da parte dell’Inps di …………………….. un lettera invito a pa-gare entro 30 giorni dal relativo ricevimento la somma di €…………….., comprensiva di € ………….. a titolo di sanzioni per omesso versamento contributi alla gestione separata di cui all’art.2,c.26,L.335/95 (vedasi Allegato A);
Il ricorrente per l’intero anno 2006:
– era iscritto all’Albo degli Ingegneri della Provincia di …………………..; (vedasi Alle-gato E)
– era insegnante di ruolo presso l’ISII di ………………………….;
– era iscritto in qualità di dipendente pubblico all’Inpdap; (vedasi Allegato C)
– svolgeva attività di ingegnere libero professionista;
– era munito di partita Iva;
– versava regolarmente il contributo all’Inarcassa (Matricola n. ……………). (vedasi Allegato D).
Contestualmente all’attività di docente a tempo indeterminato attività peraltro pre-valente (vedasi Cud riportante le giornate lavorative effettuate) svolgeva di fatto l’attività di ingegnere libero professionista percependo un reddito superiore a € 5.000,00 regolar-mente denunciato all’Inarcassa e all’agenzia delle entrate.
Sul reddito derivante da attività professionale di ingegnere prodotto nell’anno 2006 ha corrisposto ad Inarcassa la contribuzione previdenziale obbligatoria richiesta per legge nella misura di € …………… (vedasi allegato D).
In via generale, tra gli ingegneri/architetti liberi professionisti, contemporaneamente insegnanti a tempo indeterminato, era diffuso il convincimento che non fosse dovuta la contemporanea iscrizione alla Gestione separata dell’Inps, in quanto trattavasi di soggetti:
– provvisti di partita Iva, la cui attività professionale richiedeva e richiede necessaria-mente l’iscrizione ad un apposito albo professionale (Albo Ingegneri) per poter essere espletata;
– sottoposti a contribuzione obbligatoria verso Inarcassa, cioè nei confronti della pro-pria cassa professionale;
– titolari di una posizione assicurativa continuativa presso Inpdap, conseguente al rapporto di lavoro a tempo indeterminato con l’amministrazione scolastica.
Tale convincimento era avvalorato dal fatto che l’Inps non aveva mai avanzato o sollecitato pretese di contribuzione prima dell’invio della lettera in oggetto e che, in tal senso, era la posizione dell’Ordine degli Ingegneri di ……………………….
Diritto:
Il presupposto del reddito di lavoro autonomo professionale dichiarato nel previsto “quadro E” della dichiarazione dei redditi 2006 (UNICO 2007) non assoggettato a contri-buzione obbligatoria presso la Cassa professionale viene asserito immotivatamente dall’Ente medesimo nella lettera impugnata,non essendo stata svolta preventiva istruttoria che avrebbe consentito di acclarare come tale circostanza sia destituita di fondamento per i motivi che seguono:
1. L’art. 21 Legge n.6/1981 e ss.mm. disciplina l’iscrizione alla Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli ingegneri e architetti professionisti precisando che questa è obbligatoria per tutti gli ingegneri/architetti che esercitano la professione con carattere di continuità. La continuità dell’esercizio di fatto della professione è quindi l’elemento imprescindibile e fondante per l’insorgere dell’obbligo di iscrizione ad Inarcassa;
2. Sussiste, per il professionista/lavoratore dipendente pubblico, al pari del semplice professionista, l’obbligo del versamento del contributo integrativo di cui all’ art. 10 legge succitata e art. 7 Statuto Inarcassa che oggi è pari ad una percentuale del 4% dei corrispettivi rientranti nel volume di affari, rilevante ai fini dell’Iva ;
3. Con il versamento obbligatorio del contributo integrativo di natura previdenziale alla propria cassa, ovvero ad Inarcassa e con l’annuale denuncia del volume d’affari e dei redditi professionali si è sempre ritenuto di aver assolto compiutamente agli obblighi previsti dalla propria cassa previdenziale che esonera dall’obbligo del versamento del contributo soggettivo gli iscritti ad altre forme previdenziali (es. INPDAP);
4. Nel 1995, nell’ambito della riforma del sistema pensionistico è intervenuta la Legge n.335, che, per assicurare una tutela previdenziale a tutti i soggetti che esercitano in via abituale ma non esclusiva attività di lavoro autonomo e quindi privi di copertura previdenziale, ha istituito con l’art.2 comma 26 la Gestione separata presso l’Inps a cui versare appunto contributi previdenziali. Per quanto il testo di legge non consenta d’individuare quali soggetti siano tenuti all’iscrizione “Gestione separata Inps” emerge chiaramente come tale “Gestione” debba essere intesa come fondo pensionistico “residuale”, destinato a tutelare i “soggetti privi di una propria cassa previdenziale” e, nel caso specifico, gli ingegneri non iscritti all’Albo Professionale con redditi derivanti da attività estranee al proprio ordinamento professionale;
5. Nel 1996 il D.Lgs. 103, emanato in attuazione della delega conferita dall’art. 2 comma 25 Legge 335/95, anziché dettare una norma di collegamento tra le due di-scipline istitutive di Casse previdenziali (una privata, l’altra pubblica) ha, con il comma 2 art. 1, in modo distorto rispetto alla ratio della stessa legge delega, am-pliato la sfera dei soggetti destinati all’assoggettamento all’obbligo contributivo alla gestione separata Inps, comprendendo anche “coloro che esercitano contempora-neamente attività di lavoro dipendente”;
6. La mancanza di una qualsiasi norma di raccordo tra le disposizioni istitutive delle due Casse sopraccitate incomincia quindi, sin dal 1996, a generare grande confu-sione e disomogeneità di comportamenti, dovuti proprio a interpretazioni diverse ad ogni livello;
7. Ma, in materia previdenziale, come confermato da un chiaro e consolidato orientamento della giurisprudenza (vedasi sentenza Cassazione Sezione unite n. 3240/2010) vige il principio di “esclusività” in forza del quale l’iscrizione ad una gestione previdenziale esclude l’obbligo di contribuzione ad altro fondo per la stes-sa attività. Di conseguenza, vien da sé che, nel caso specifico, qualora si volesse aderire alla pretese dell’Inps, automaticamente dovrebbe venir meno l’obbligo con-tributivo presso l’Inarcassa. Anche argomentando al contrario, anche ammettendo cioè al contrario la doppia imposizione, ne deriva che i soggetti che esercitano con-temporaneamente attività assoggettabili a diversa forma di contribuzione, dovreb-bero essere iscritti alla cassa prevista per l’attività alla quale gli stessi dedicano prevalentemente la propria attività professionale. Del resto quanto sopra è insito nel principio secondo il quale il regime di tutela previdenziale dev’essere identico per tutti coloro che esercitano la medesima attività libero professionale, ossia per tutti gli appartenenti alla medesima categoria professionale, anche per quelli che contemporaneamente svolgono attività di lavoro dipendente. Eloquente a tal fine è il particolare che detto principio sia stato ribadito dall’art.18, c.11 decreto legisla-tivo n. 98/2011 e come sottenda alla formulazione del successivo comma 12 D.L.98/2011 convertito in legge 111/2011 ;
8. Recentemente, infatti, con la manovra 2011 – D.L 98/2011, convertito in legge 111/2011, per arginare l’elevato numero di contenziosi, il legislatore ha sentito l’esigenza di fare chiarezza intervenendo in materia e fornendo per la prima volta una interpretazione autentica dell’art. 2, c. 26, L. 335/95, laddove appunto al c. 12, art. 18 cosi precisa: “ l’art. 2 comma 26 della Legge 335/95, si interpreta nel senso che i soggetti che esercitano per professione abituale, ancorchè non esclusiva, attività di lavoro autonomo tenuti all’iscrizione presso l’apposita gestione separata Inps sono esclusivamente i soggetti che svolgono attività il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali, ovvero attività non soggette al versamento contributivo agli enti di cui al c.11…”. In forza di tale interpretazione sono tenuti all’iscrizione presso l’apposita gestione separata Inps tutti i soggetti la cui attività professionale non richieda l’iscrizione ad appositi albi professionali istituiti per legge (Ingegneri, architetti, etc); ovvero coloro che, pur essendo iscritti ad un Albo, svolgono una attività non correlata all’obbligo di iscrizione a detto Albo in quanto estranea a quelle previste dal relativo ordinamento professionale come, per esempio, nel caso in cui un ingegnere libero professionista/dipendente pubblico svolga presso una società privata o un diverso Ente pubblico un’attività diversa da quelle proprie dell’ingegnere.(es amministratore). Alle stesse conclusioni perviene l’editorialista del quotidiano economico “Sole 24 Ore” che, nell’articolo apparso a pag.32 del giorno 08-07-2011 in “termini semplificati”, ma non meno “significativi” sostiene che “Restano iscritti all’apposita gestione separata Inps tutti i soggetti la cui attività professionale non ha una cassa previdenziale propria” (vedasi Allegato F). Sulla stessa linea è il parere degli esperti di detto quotidiano come da allegata richiesta formulata da un iscritto (allegato G).L’Inarcassa resta quindi l’unico ente previdenziale titolato a richiedere contribuzioni per le attività professionali previste nell’ordinamento professionale degli ingegneri iscritti agli Albi;
A tal fine giova evidenziare come l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di …………………………. stia prendendo posizioni presso l’Inarcassa perché ac-colga le pressanti richieste dei professionisti/lavoratori dipendenti di poter esercitare l’opzione di versamento dei contributi previdenziali eliminando così le disparità di trattamento della categoria.
9. L’Inps di ……………. ha sempre sostenuto la non obbligatorietà dell’iscrizione alla gestione separata per i professionisti/lavoratori dipendenti pubblici a tempo inde-terminato con una propria cassa professionale e titolari di una apposita posizione previdenziale pubblica; sulla stessa linea è sempre stato anche l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di ……………… cui il ricorrente è iscritto, come è confermato anche dal fatto che detto Ordine, nell’assolvere all’obbligo previsto dall’art.8, c.1 del dlgs.103/96.,ha individuato, non a caso, come forma gestoria cui trasmettere l’elenco dei nominativi degli iscritti l’Inarcassa e non l’Inps;
10. Ma nonostante l’emanazione del succitato art. 18 c. 12 decreto legge 98/2011 conv. L. 111/2011, l’INPS, ignorando la relativa ratio sintetizzabile nell’assioma “ad ogni attività una Cassa”, tesa a garantire a tutti i lavoratori autonomi una copertura prevendenziale, con un’interpretazione “di parte” a difesa della cosiddetta operazione Poseidone, giocando sul significato letterale delle parole, fa rientrare nel novero dei soggetti tenuti all’iscrizione alla gestione separata “tutti coloro che, pur svolgendo attività iscrivibile ad appositi albi professionali non sia tenuti al versamento del contributo soggettivo presso la Cassa di appartenenza o abbiano esercitato eventuale facoltà di non versamento/iscrizione in base alle previsioni dei rispettivi statuti o rego-lamenti”.
L’INPS fonda quindi la sua pretesa contributiva su un’arbitraria distinzione tra contributo soggettivo e contributo integrativo che nella norma non è dato rin-venire, vanificando così l’intenzione del legislatore di intervenire per fare chiarezza e ridurre l’ampio numero di contenziosi in corso; né si preoccupa di rivedere la propria posizione alla luce delle recenti sentenze della Corte di Cassazione anche a Sezioni unite che ribadiscono il divieto di doppia imposi-zione contributiva in presenza di contributi da versare al Fondo della Gestione Separata INPS.
11. Fermo restando che il contributo integrativo è un contributo previdenziale a tutti gli effetti come stabilito dalla risoluzione del Ministero delle Finanze n. 109 dell’11 luglio 1996(Allegato H), versare contemporaneamente il contributo integrativo all’INPS e alla propria Cassa equivale a pagare due volte il contri-buto di solidarietà (integrativo) in quanto parte dell’aliquota INPS è contributo di solidarietà.
12. L’attuale richiesta contributiva dell’Inps, contraria quindi alla posizione pre-cedente, priva di preventiva istruttoria con il ricorrente, nasce da circolari in-terne che disattendendo il vero significato delle norme regolatrici della materia si ostinano a dare interpretazioni non corrette non circoscritte al momento dell’emanazione, ma con effetto, addirittura, “retroattivo” (contrariamente ad ogni regola di ermeneutica);
13. L’obbligatorietà del versamento dei contributi alla gestione separata, però, al di là delle circolari, non può valere per il pregresso o quanto meno non può dar luogo, per le motivazioni che seguono nei successivi punti 11,12,13, ad applicazione di sanzioni;
14. L’elemento soggettivo è determinante al fine di stabilire se, in una specifica fatti-specie, vi sia stata o meno l’intenzione di evadere. Ciò si evince anche dalla ratio della disposizione di cui al c.5, art.2 dlgs.218/1997 che così recita: ” sulle somme dovute a titolo di contributi previdenziali e assistenziali di cui al c.3 non si applicano sanzioni e interessi”. E’ evidente la preoccupazione del legislatore volta a garantire che, nelle varie forme di accertamento, il comportamento del contribuente assurga sempre a elemento imprescindibile di valutazione; nella fattispecie mancano fatti concludenti che possano prefigurare a carico del ricorrente qualsiasi forma di responsabilità o colpa tali da comportare l’immediata irrogazione di sanzioni;
15. Tutto ciò senza considerare che il calcolo delle sanzioni applicate dall’Inps e desu-mibile dal prospetto allegato alla richiesta in oggetto è stato effettuato in violazione dell’art.116,c.8,lett.b della legge 338/2000 che appunto stabilisce”La sanzione civile non può essere superiore al 60% dell’importo dei contributi non corrisposti entro la scadenza di legge”.Nel caso specifico l’importo delle sanzioni determinato in €………….è superiore al 60% dell’importo del contributo ritenuto “omesso” € …………….;
16. Va infine evidenziato un ulteriore aspetto che porta a ritenere non legittima la ri-chiesta oggetto della presente impugnativa e cioè la decadenza dei termini prescri-zionali. Sono stati violati l’ art. 4 della legge n.153/1969 e l’art.3 commi 9 e 10 della legge 8 agosto 1995 n.335; I contributi pretesi si riferiscono al reddito professionale conseguito nell’anno 2006, il versamento dei medesimi doveva essere effettuato entro il termine previsto per il versamento dell’Irpef (18.6.2007) Infatti,giusto quanto disposto dall’art.3 commi 9 e 10 legge 335/1995, i contributi si prescrivono in cin-que anni decorrenti dal giorno di scadenza del versamento. La richiesta di paga-mento è pervenuta in data … giugno 2012, a prescrizione intervenuta. (vedasi Al-legato B)
L’azione dell’Inps per il recupero dei contributi riferiti all’anno 2006, quindi, non può essere esercitata.
Conclusioni
1) L’intervenuta interpretazione autentica del controverso art. 2, c. 26 della L. 335/95, fornita dal comma 12 art. 18 del D.L. 98/2011 convertito in legge 111/2011 che stabilisce l’esclusione dalla iscrizione alla gestione separata dell’Inps non solo per gli ingegneri pensionati, ma anche per i soggetti iscritti agli albi con cassa previdenziale propria, determina ipso iure l’infondatezza della pretesa dell’Inps contenuta nella nota in oggetto e quindi la relativa ine-sistenza,( è assodato che il ricorrente, ingegnere libero professionista /lavoratore dipendente è iscritto all’albo ingegneri di ……………….. ed ha una propria cassa previdenziale per i redditi che a tale titolo produce, sia pure non come attività prevalente);
2) La pretesa contributiva dell’INPS, priva di qualsiasi contraddittoria con l’interessato, ignora il principio dell’esclusività dell’iscrizione ad una sola ge-stione previdenziale spettando, quale destinataria dei contributi, solo quella relativa alla gestione presso la quale l’attività del soggetto risulta prevalente (il ricorrente è iscritto all’INPDAP dal ________)
3) La richiesta dell’Inps datata 31 Maggio 2012, notificata in data … giugno 2012, deve intendersi prescritta per decadenza del termine entro il quale la pretesa del relativo diritto poteva essere fatta valere (18 giugno 2012);
4) La mancanza di fatti concludenti che possano prefigurare in capo al ricorrente la volontà di sottrarsi al pagamento di quanto richiesto dall’Inps, se e in quanto dovuto, vuole che le sanzioni non vadano applicate;
5) L’erroneità del calcolo effettuato ai fini della determinazione della sanzione applicata configura un vizio di legittimità per difformità dalla disciplina prevista dall’art.116 c.8,lett.b – legge 338/2000;
6) L’ assenza di contraddittorio e quindi di un giusto procedimento costituisce un vizio patologico proprio della lettera inviata a sorpresa dall’Inps che dal 1995 non aveva mai avanzato pretese in tal senso;
Costituiscono circostanze che concorrono tutte a dimostrare la presenza del “fumus boni iuris” e del “periculum in mora “ e che portano
Il ricorrente a
chiedere
al Comitato Amministratore Fondo Gestione Speciale
1) In via principale:
a) dichiararsi, per i motivi sopra addotti e sintetizzati nelle conclusioni, la nullità assoluta della lettera dell’Inps di ……………………… n…………….. con il presente ricorso impugnata, e comunque l’illegittimità in quanto in aperto contrasto con la disciplina vigente a riguardo e conseguentemente dichiararsi non dovuto il contributo preteso;
b) sospendere il pagamento delle somme richieste al fine di evitare un danno grave, ingiusto e irreparabile per il ricorrente;
c) dichiararsi la nullità della pretesa contenuta nella impugnata lettera per intervenuta prescrizione del termine entro il quale il relativo diritto poteva essere fatto valere;
:
2) In via subordinata
a) annullarsi le sanzioni applicate e ciò per l’accertata insussistenza di un comporta-mento doloso o colposo dello stesso ricorrente.
Quanto sopra con l’obbligo di notifica dell’avvenuta esecuzione della cancellazione con avvertenza che trascorso invano il termine di cui alla L.241/90,seguirà costituzione nelle sedi più idonee per la tutela dei propri diritti con Vs addebito degli oneri tutti correla-ti,ravvisando estremi di lite temeraria.
Elegge domicilio per comunicazioni e notificazioni presso la propria residenza come sotto riportato e chiede comunque di essere sentito allorché codesto Comitato esaminerà il presente ricorso.
………………….. ,li ………….2012
Con osservanza DOTT. ING. ……………………………
Allegati :
A) Lettera Inps -raccomandata
B) Timbro postale di ricevimento raccomandata
C) CUD 2007
D) Versamento Inarcassa per l’anno 2006
E) Iscrizione all ‘Ordine degli Ingegneri di …………………….
F) Articolo “sole 24 Ore”
G) Parere Ufficio legale “sole 24 Ore”
H) Determina Ministero delle Finanze
Recapito:
Dott. Ing. …………………………. – residente in Via ………………. ………………………
Tel. …………….. – Fax …………………… – Cell. ……………………. –
E-mail: …………………………………….
PAOLO C.
ReplyALTRO
http://www.lavoroitalia.eu/?p=1383
Angelo
ReplyAnchio come tutti voi il 13/06/2012 ho ricevuto una lettera Inps dove mi chiedono di pagare circa € 1.400 di contributi per l’anno 2006 e circa € 1.000,00 di sanzioni. Nel 2006 io ero un precario della scuola fin dal 2001, mentre sono entrato di ruolo nel 1/9/2008. Allora, ioignaro del tutto, e ne il mio consulente mi aveva avvisato ero iscritto regolarmente all’INARCASSA e pagato regolarmente i contributi minimi, per poi integrare entro il 31/12 dell’anno successivo. Soltanto verso la fine del 2007 un colega mi avvisò che quando hai un contratto di lavoro dipendente anche a tempo determinato devi cancellarti da INARCASSA per poi riscriverti. Ricevendo gli opportuni delucidazioni da parte del servizio informazioni di INARCASSA, feci domanda di cancellazione per i periodi di lavoro sotto contratto da dipendente e mi spiegarono che solo il contributo minimo era frazionabile, e quindi anche se durante l’anno eri scritto per solo 15 giorni se avevi un reddito superiore a quello minimo devi pagare l’intera contribuzione, e tal senso mi adeguai (ignaro di qualsiasi iscrizione alla GS INPS). Alla fine del 2008 mi arriva un e-mail da parte dell’Ordine della provincia di Agrigento ove sono iscritto, che parlava di una interpellanza ai sensi ex art. 9 D.L. 23/04/2004, n 124 che spigava la situazione dei docenti precari, tramite questa e-mail vengo a conoscenza della doppia contribuzione INARCASSA e GS INPS. A questo punto mi vengono i brividi in quanto scopro che sono scoperto verso la GS INPS per gli anni precedenti. Decido cosi di pagare la contribuzione sul reddito di lavoro autonomo all GS INPS a partire del 2009. Cosi ho pagato il 2009 e il 2010 e quanto prima il 2011. Premesso ciò, sono attanagliato dai dubbi se pagare il 2011 o no. Ma quello che assurdo che essendoci un’interpellanza ai sensi del decreto di cui sopra, per chi si adegua non dovrebbe pagare quantomeno le sanzioni. Qualcuno mi può dare validi consigli.
PAOLO C.
ReplyPER GLIALLEGATI AL RICORSO VISITA IL SITO DELL’ORDINE DEGLI ING DELL’AQUILA
http://www.ordingaq.it/?p=1337
PAOLO C.
ReplyA CONFERMA DI QUANTO DETTO SOPRA DETTO, QUALORE CE NE FOSSE BISOGNO
LEGGETE E CAPIRE IN CHE MANI E POSTO IL NOSTRO DESTINO AD INARCASSA.
AIUTIAMOCO A VICENDA A PORTARE QUESTA CROCE.
LEGGETE COSA SCRIVE L’Ing. Giuseppe DE SALVO SU
NOTIZIARIO INARCASSA – Luglio 2011
http://www.ordineingegnerics.it/spaw2/uploads/files/bacheca/mail_/INARCASSA%20-notiziario%20Luglio%202011.pdf
Dal gennaio 2010 , l’INPS di concerto con l’Agenzia delle Entrate ha
avviato accertamenti – Progetto Poisedione- su professionisti titolari o
meno di Partita IVA, che producono redditi di lavoro autonomo per
verificare se su tali redditi siano versati i contributi previdenziali previsti
pere legge con l’eventuale iscrivibilità alla Gestione Separata INPS .
Molti colleghi , interessati da questa problematica , mi stanno chiamando in
questi giorni per avere chiarimenti in merito , in genere la richiesta di
chiarimento e la mia risposta sono del tipo :
Il chiarimento richiesto dal collega :
Dal 1997 sono soggetto ad altra forma previdenziale (INPDAP) in qualità di
dipendente di un Ente pubblico ed esercito anche l’attività di libera professione, in
alcuni anni anche in maniera saltuaria, pertanto ricadendo nella tipologia di soggetto
non iscritto ad INARCASSA ho versato regolarmente il contributo integrativo del 2% .
Nel mese scorso mi è giunta da parte dell’INPS una lettera, notificata sulla mia casella
di posta certificata, in cui mi si comunicava che il reddito professionale per il 2005 non
era stato assoggettato a contribuzione obbligatoria presso l’INARCASSA, per cui mi si
comunicava l’iscrizione d’ufficio alla gestione separata presso l’INPS ed al conseguente
pagamento di una somma (compreso sanzioni) relativa a contributi su detto reddito .
Volevo sapere se sono tenuto al pagamento di tale somma ed alla iscrizione nella
gestione separata dell’INPS, essendo io dipendente .
La mia risposta
Per avere chiarezza dobbiamo partire dobbiamo partire da questo concetto “Il
reddito ricavato da attività di libera professione deve sempre
Ing. Giuseppe DE SALVO – ingdesalvo@alice.it 0981 58508 – 328 8687984
essere assoggettato a contribuzione previdenziale” , contributo integrativo e
contributo soggettivo . Tutto questo dall’introduzione della Legge 335/95 che ha
instituito la Gestione Separata INPS .
Pertanto noi ingegneri siamo tenuti :
a) Casi di Ingegnere Libero professionista non assoggettato da altra forma di
previdenza obbligatoria ( in poche parole chi svolge esclusivamente la libera
professione : E’ obbligato all’iscrizione ad INARCASSA – versa il contributo integrativo
( 2% ora 4% ) ed il contributo soggettivo
b) Libero professionista assoggettato ad altra forma di previdenza obbligatoria (
dipendente che esercita anche attività di libera professione) : E’ escluso
dall’iscrizione ad INARCASSA alla quel versa il solo contributo integrativo -, è’
obbligato ( Legge 335/95) all’iscrizione alla Gestione Separata INPS , alla quale
versa il contributo del 17% ( una volta 10%) del reddito professionale netto
Nel 2009 l’INPS ha avviato una azione di recupero – Operazione POSEIDONE –
dell’evasione contributiva in due direzioni
– dalla verifica delle denunce dei redditi , nelle quali debbono risultare i versamenti
delle contribuzioni sui redditi da lavoro
-2 incrociando i dati sulle iscrizioni alle Casse Previdenziali di Categoria .
L’azione di recupero parte dal 2005 , ultimo anno utile in quanto la prescrizione è
quinquennale ma l’obbligo di iscrizione parte dal 31.08.1995 .
Per completezza si riporta che a seguito di interpello del Consiglio Nazionale
Ingegneri , l’INPS ha chiarito che l’ingegnere o architetto , che
esercita in via non esclusiva la libera professione affiancandola ad
attività di lavoro dipendente , deve versare alla gestione separa il
contributo obbligatorio con la possibilità di addebitare al committente il
4% del fatturato lordo a titolo di rivalsa . Alla gestione Inarcassa , invece ,
sempre nell’ipotesi formulata di lavoro dipendente affiancata da lavoro
autonomo , si versa il contributo integrativo del 4% dei corrispettivi IVA . Se
termina il rapporto di dipendente , l’ingegnere o l’architetto è tenuto a
iscriversi a Inarcassa a decorrere dalla data di inizio dell’esercizio
professionale con carattere di continuità .
INUTILE RIBADIRE IL DISCORSO DELLA DOPPIA TRATTENUTA E L’ALIQUOTA IRPEF A CUI SI DEVE ASSOGGETARE IL PRIMO EURO DI INCASSO LORDO DELL’ATTIVIATA’ PROFESSIONALE.
LEGGETE E CAPIRE IN CHE MANI E POSTO IL NOSTRO DESTINO AD INARCASSA.
AIUTIAMOCO A VICENDA A PORTARE QUESTA CROCE.
cristiano
Replyl’interpretazione di attilio è giusta, e diversi legali la confermano.. ora si deve fare le cause al giudice del lavoro.
francesca
ReplyLa cosa più singolare e che Inps spara nel mucchio, precari docenti ingegniri biologi avvoccati ecc, non sa nulla delle loro posizioni personali degli statuti delle casse ma si accontenta della “mancata” secondo INPs contribuzione, e in pià vuole le sanzioni mah
Attilio
ReplyInfatti, l’avviso del 2006 che ho ricevuto io, non parla di iscrizione d’ufficio alla gestione separata, ma solo di contributi previdenziali non versati. Cioè, loro non hanno la certezza dell’iscrizione e chiedono chiarimenti, ma nello stesso tempo ti chiedono i soldi. La prossima settimana ho appuntamento con INPS e mostrerò i versamenti fatti ad INARCASSA…so già come mi risponderanno, ma ho anche intenzione di parlare delle sanzioni. In base a quello che mi risponderanno prenderò la decisione se ricorrere o altro.
Attilio
ReplyAllora vi lascio un link, della sentenza della Cassazione contro INARCASSA del 2012.
http://www.previdenza-professionisti.it/contributi-Inarcassa-dovuti-solo-per-attivita-riservata
E’ l’idirizzo che la cassazione da’ alla norma di interpretazione autentica che ha scatenato l’aggresione da parte di inps, ed il fatto che sia datata 2012 è una novità rispetto all’orientamento precedente.
Leggetela con attenzione, perchè, anche se rappresenta una caso opposto al nostro in realtà ci chiarisce tutto. In parole povere dice che se l’attività svolta dall’Ingegnere non è riservata alla categoria degli ingegneri ed architetti(nel caso specifico perizia balistica che non rientra nell’attività riservata agli ingegneri) la norma di interpretazione autentica fa si che il professionista non deve pagare niente ad INARCASSA ma a gestione separata. Quindi quell'”ovvero attività….” della norma di interpretazione autentica è riferito a quelle attività che con gli ingegneri non hanno nulla a che vedere. Questa sentenza conferma che noi siamo ancora esclusi dalla Gestione separata per quei redditi che rientrano nella professione riservata agli ingegneri. Questo ribalta tutto ciò che INPS si ha costruito.
Attilio
Reply*nell’ultima frase cancellate il “si”
Attilio
ReplySe ci iscrivono a GS dobbiamo chiedere indietro i soldi ad INARCASSA, e allora vederete come si muoveranno per cambiare lo statuto ed iscriverci.
agostino
ReplyMESSAGGIO PER PAOLO C. di Reggio Calabria.
Puoi inviarmi la tua mail al seguente indirizzo: ing.august@gmail.com
Ho necessità di comunicare con te per la questione di cui si tratta.
Grazie.
Tore
Replyhttp://ordine.architettiroma.it/
Questionario Gestione Separata INPS La vicenda “Gestione Separata INPS” coinvolge moltissimi colleghi iscritti al nostro Ordine ed in tutta Italia. Approfondendo l’argomento, però, l’Ordine degli Architetti di Roma si è reso conto che non esiste una sola ed univoca problematica ma situazioni diversissime ed articolate che richiedono una seria ricognizione sulle specificità delle diverse situazioni e del suo impatto economico sui colleghi (architetti iscritti all’Ordine, dipendenti a tempo indeterminato e/o a part-time e che svolgano attività professionale), con partita IVA, coinvolti. Parliamo di tutti quei colleghi interessati dalla contribuzione all’INPS per la Gestione Separata (L. 335/95 art.2c 26), non iscritti ad INARCASSA, secondo le attuali disposizioni statutarie di questa.
Per questo avviamo questa ricognizione; per avere un quadro sintetico e chiaro delle molteplici casistiche attualmente presenti sull’argomento e per valutare come agire al meglio sempre nell’interesse generale della collettività..
PAOLO C.
ReplyFATEMI SAPERE CORTESEMENTE SE QUALCUNO E’ VENUTO A CONOSCENZA DI QUALCHE COMMISSIONE DELLA G.S. INPS CHE ABBIA ESPRESSO UN PARERE IN MERITO AI RICORSI PRESENTATI NEL 2011.
IL MIO AVVOCATO MI DICE CHE IL RICORSO AMMINISTRATIVO SI INTENDE RESPINTO CON IL SILENZIO RIFIUTO SE L’INPS NON SI ESPRIME ENTRO 90 GG.
PAOLO C.
Replyposizione sulla VICENDA dell’O.A. ROMA
http://www.architettiroma.it/notizie/14379.aspx
cristiano
Replynessuna notizia dei ricorsi dell’anno scorso.. li cestinano tutti in automatico col silenzio rifiuto dopo 90 giorni.
Per Paolo C. il tuo ruicorso è veramente ben scritto e documentato
agostino
ReplyANDATE A LEGGERE ALTRE IMPORTANTI NOTIZIE E NOVITA’ ANCHE SUI SITI:
-FACEBOOK INPSBLOG
https://www.facebook.com/pages/gestione-separata-inps-blog/206889999360608
E
-FACEBOOK ISTIFUZIONE GESTIONE SEPARATA INARCASSA
https://www.facebook.com/previdenza
agostino
ReplyISCRIVIAMOCI TUTTI, BRAVI QUELLI DELL’ORDINE ARCHITETTI DI ROMA, FORZA
http://ordine.architettiroma.it/notizie/14469.aspx
Tore
ReplySeguite Agostino e anche
gestione separata inps blog
Istituzione Gestione Separata Inarcassa
Tore
ReplyIMPORTANTE
Istituzione Gestione Separata Inarcassa
Istituzione Gestione Separata Inarcassa Alla presente allego missiva ricevuta dall’Arch. Si rende necessario raccogliere un elenco di adesioni con i recapiti tefonici ed internet evidenziando l’intenzione di sottoscrivere la missiva. Forza con i recapiti! E’ urgentissimo avere la lista con la conta di quanti siamo! Dobbiamo valutare il peso delle nostre azioni!
Attilio
ReplyTore puoi spiegarti meglio? Che devo fare per aderire?
Attilio
Replynon trovo l’allegato di cui parli, lascio la mia mail dontworry@iol.itù
Tore
ReplyAndate su Gestione Separata Inarcassa
dove viene illustrata la proposta dei “sanzionati”
e se condividete …. aderite
sembra una buona, molto buona iniziativa
Attilio
ReplyStamattina sono stato da INPS. Il funzionario non mi sembra fosse molto preparato. Gli ho mostrato i versamenti inarcassa e mi ha risposto che non è un versamento fatto sull’imponibile?????? Gli ho spiegato che è il 2% del volume d’affari quindi su base imponibile (forse immaginava una sorta di quota annua fissa). Ma la domanda secondo me più importante è quella relativa al significato della lettera che ho ricevuto. Non è una iscrizione d’ufficio alla GS. E infatti mi ha confermato che l’iscrizione si completa al momento del pagamento! In altre parole, il pagamento è come una nostra richiesta d’iscrizione (questo lo suppongo io) e implicitamente ammettiamo di aver evaso e diamo ragione a loro. Confermato che le sanzioni non le tolgono alchè gli ho fatto notare che un avviso bonario in genere ha sanzioni ridotte. A questo punto che pago a fare subito? Aspetto la cartella, sempre se non faccio ricorso amministrativo. Però una proposta molto vantaggiosa me l’hanno fatta. Se prendo in cosiderazione tutta la situazione, cioè anche eventuali anni non ancora contestati, mi concedono una rateizzazione di 24 mesi, ma solo sul totale. WOW!!! Allora io ho deciso! Arriverò in Cassazione se necessita! Non sono un evasore, sono ancora escluso dall’applicazione di quella beffa di legge, anche se versassi non prenderei una lira di più di pensione. Corvo Rosso non avrai il mio scalpo!!!!!
Sabrina
ReplyAnche io mi trovo nella stessa vostra situazione, sono iscritta all’ordine degli architetti della provinia di Palermo, ho ricevuto la raccomandata il 16 giugno scorso, sto valutando come impostare il ricorso. Se c’è una lista a cui iscriversi fatemi sapere, se siamo tanti ci dovranno ascoltare.
Attilio
Replyhttp://www.anclsu.com/public/news/enti_istituzioni/Messaggio%2022%20giugno%202012-.pdf Nuovo messaggio INPS, con iscrizione d’ufficio alla gestione separata per codici ATECO. Forse ci arriverà un’altra richiesta??? Non ci capisco più niente.
PAOLO C.
ReplyAGGIORNATA NELLA TABELLA PERCENTUALI
(Graze al prezioso suggerimento di Nicola BUSIN)
Scusate se la lettura vi porterà via del Vostro prezioso tempo, ma credetemi, la sua lunghezza e pari alla mia RABBIA, ma che spero possa esservi di AIUTO anche pe affrontare il Vostro/Nostro problema, ricordiamoci:
“UNITI SI VINCE SEMPRE! DA SOLI SEMPRE SI PERDE!”
Scrivo pertanto in merito alle notifiche di pagamento, tramite raccomandata, da parte dell’INPS che mi sono pervenuti a me e a mia moglie , in questi giorni per il 2006, che si aggiungono a quelle dello scorso anno per il 2005, alla GESTIONE SEPARATA per un importo di complessivo di circa 10.000,00 euro.
Siamo due insegnati iscritti dal 1988 all’O.P. di Reggio Calabria e titolari di P.I.
Al 31 dicembre 2011, ESAPERATI E TERORIZZATI per gli scenari futuri, abbiamo chiuso la P.I. ed effettuato la cancellazione all’Ordine di mia moglie, spero di non dover fare altrettanto al 31 dicembre p.v. sarebbe il fallimento di una vita e di un sogno quello di continuare a fare, finché DIO lo vorrà, la professione??? di “ARCHITETTO”.
Tanto io che mia moglie abbiamo sempre e comunque pagato regolarmente le TASSE giuste o ingiuste imposte dalle Leggi del “Sistema Italia” e anche il 2% ora 4% all’INARCASSSA per quel poco di lavoro professionale che abbiamo svolto di cui il 99% per gli enti pubblici evasione ZERO, per far quadrare il bilancio familiare con 3 figli, di cui 2 già studenti Universitari fuori sede con tutti i problemi che ciò può implicare, tasse (con l’aliquota MAX ovviamente si ricorre al prestito cessione del quinto per poterle pagare, 2 stipendi da insegnante e non da Parlamentare o Dirigenti, e un il pò reddito da lavoro autonomo), vitto alloggio viaggi, ecc.
Ma da quando è arrivata, lo scorso anno, la prima comunicazione di pagamento dell’INPS, vi posso garantire che è iniziato un calvario, non abbiamo più pace, solo al pensiero che dobbiamo pagare per tutti questi anni qualcosa come 40 50 mila euro tra il dovuto, sanzioni al 60% e interessi, non riusciamo più a trovare pace.
Se ha questo si somma la crisi generale e quella che ha investito il nostro settore, non riesco ad aggiudicarmi un lavoro pubblico da almeno 3-4 anni (i colleghi concorrono con il 70% di ribasso) e non riesco ad incassare un Euro dagli Enti, ho una fattura emessa dal 2007 (15.000,00 euro ) nemmeno con decreto ingiuntivo, è la FINE, almeno potessi beneficiare del credito per pagare il debito.
Il mio ex commercialista ha sempre sostenuto la tesi che non dovevamo pagare la G.S. in quanto eravamo già assoggettati al sistema pensionistico INPDAP (ora INPS!!!!!).
Comunque lo scorso anno nel mese di agosto inoltrammo, tano io che mia moglie, il ricorso amministrativo in duplice copia raccomandata con A.R. al Comitato Amministratore del fondo di Gestione dell’INPS, così come specificato nella comunicazione di avvenuta iscrizione d’ufficio, con decorrenza 1 gennaio 2005 alla Gestione Separata.
I ricorsi ci sono stati restituiti il mese scorso con la motivazione che non potevano essere accettato in quanto CARTACEO e pertanto IMPROCEDIBILE e che dal 26 aprile 2011 il ricorso deve avvenire esclusivamente a mezzo del canale telematico in ottemperanza della Circ. INPS n. 32/2010. (Assurdo come un cittadino comune possa essere a conoscenza delle circolare interne di un Ente).
Oltre ovviamente al caso personale e familiare tale situazione farà sicuramente una “CARNEFICINA” che interesserà centinaia di colleghi architetti e ingegneri della Provincia e migliaia a livello nazionale.
Se non si corre ai ripari molto probabilmente gli iscritti ai vari ordini subiranno un drastico calo (Magari è il vero scopo e finalità di questa stupida e discriminante Legge).
Ho chiesto al Presidente dell’Ordine coordinarsi con gli altri Ordini d’Italia Architetti e Ingegneri e di diramare un comunicato a tutti gli iscritti per individuare coloro che svolgono la professione in concomitanza di altro rapporto di lavoro che, così come afferma INARCASSA, non possono iscriversi ad essa (Ancora mi sfugge il motivo- forse è una questione di architetti di serie “A” o di serie “B”) e magari incaricare congiuntamente un legale per poterci patrocinare in questa disavventura.
Forse per lo STATO e meglio alla fine, lavorare MENO e lavorare in NERO, facendo concorrenza SLEALE a colleghi, magari molti già lo fanno e pochi fessi che ci siamo messi nelle mani delle varie rappresentanze ISTITUZIONALI avremo sicuramente il BENSERVITO.
Aliquote fattura per i primi 100 EURO fatturati:
4% INARCASSA
18% Gestione Separata (4+14) 2012 che passerà al 24% nel 2018
36% IRPEF media (da € 28.000,01 a € 55.000 euro da 30% a 38%)
4.2% IRAP
5.2% ADDIZIONALE IRPEF COMUNALE E REGGIONALE
15% SPESE per l’attività (non sempre portate in detrazione a causa dei famigerati “STUDI DI SETTORE”. Ho già subito due cause in commissione tributaria da parte dell’Agenzia delle Entratefortunatamente si sono concluse positivamente, è stato un altro incubo)
82.4% TOTALE
17.6% RESTO (Salvo conguaglio)
Sicuramente quello che rimane o che è rimasto del lavoro svolto in questi ultimi anni non sarà sufficiente a pagare le cartelle dell’INPS. In parole povere si è lavorato a PERDERE – SOPRATTUTO LA SALUTE .
Perché e per chi LAVORARE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Spero che questa non sia una battaglia già persa dall’inizio, perché le armi sono sicuramente impari.
La Giustizia dovrebbe essere Giusta e non le Leggi vessatorie che impongono imposte ingiuste ai suo Cittadini.
VIVA la DEMOCRAZIA quella VERA di uno Stato Libero, Giusto, Democratico e LEALE con i suoi CITTADINI, nel rispetto dei principi di UGUAGLIANZA, FRATELLANZA E LIBERTA’.
Pagare le tasse è sicuramente cosa giusta, ingiuste sono i soprusi a cui un popolo è assoggettato è questo che stiamo subendo TUTTI è sicuramente, anche se alla fine ci costringeranno a PAGARE, è TRA QUESTI.
Grazie
Paolo C.
Paolo C.
ReplyNON RIESCO A TROVARE IL CONTENUTO DELLA DELIBERA, SE RIUSCITE A TROVARLA CORTESEMENTE LA POTETE METTERE IN RETE, per capire di cosa si tratta.
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI – COMUNICATO – Approvazione della delibera adottata dal Comitato nazionale dei delegati della cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti in data 24 e 25 maggio 2012. (12A06974) – (GU n. 145 del 23-6-2012 )
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
COMUNICATO
Approvazione della delibera adottata dal Comitato nazionale dei
delegati della cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli
ingegneri ed architetti liberi professionisti in data 24 e 25 maggio
2012. (12A06974)
Con ministeriale n. 36/0009148/MA004.A007/ING-L-109-110 del 5
giugno 2012 e’ stata approvata, di concerto con il Ministero
dell’economia e delle finanze, la delibera adottata dal Comitato
nazionale dei delegati della Cassa nazionale di previdenza ed
assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti
(INARCASSA) in data 24 e 25 maggio 2012, per la parte concernente il
«Regolamento generale di previdenza».
Alessio
ReplyBuongiorno a tutti,
qualcuno sa quanto tempo ha a disposizione il Comitato per decidere e se opera il silenzio-rigetto? nel caso, sapete entro che termine si può impugnare il provvedimento di rigetto (espresso o per silenzio-rigetto) davanti al Tribunale del Lavoro?
non vorrei che il Comitato non mi comunicasse mai alcuna decisione e, nel frattempo, spirassero i termini per impugnare…
Grazie a chi potrà aiutarmi…
Attilio
ReplyDa quello che so io, sono 90 giorni, decorsi i quali il ricorso si intende rigettato. A quel punto ti iscriveranno le somme a ruolo e ti arriverà la cartella di pagamento che potrai impugnare dal giudice. Se è sbagliato chiedo di essere corretto da chi ne sa più di me.
nicola s.
Replyse scorrete lungo gli interventi di questo forum, non emerge nessuna proposta concreta per la risoluzione del problema. c’è che insiste sul fatto che l’istituzione di una gestione separata inarcassa possa rappresentare la soluzione di tutti i nostri problemi (non credo sia proprio così), chi, come me, insiste sulla risoluzione della questione pagamento contributi e illegittimità dell’iscrizione d’ufficio, chi ha cominciato autonomi ricorsi senza sapere per cosa e come, chi ha proposto una class action (MAURIZIO) con la possibilità di avviare una causa tutti insieme con il proprio avvocato facendo riferimento ad un capogruppo. ma dopo esattamente un anno, non è cambiato nulla, non siamo riusciti a prendere nessuna decisione sul da farsi, ci siamo fatti, forse, illudere da coloro che hanno partecipato agli incontri con inarcassa. e andiamo avanti così mantenedo un atteggiamento che non è proprio consono alla nostra professione. io mi sono stufato e adesso con qualcuno o da solo cerco di seguire una strada autonomamente. ne abbiamo perso tanto di tempo, non vi sembra? nunzio, nicola, dove siete? su inps blog? e cosa c’è di nuovo? dobbiamo aspettare? e cosa? ho proposto varie volte agli amici (o ex) con cui mi sono sentito telefonicamente o per mail, di incontrarci personalmente, anche se siamo di località anche parecchio distanti. ma facciamolo se credete sia utile. è un anno che ci piangiamo addosso, dai.
agostino
ReplyRISPOSTA AD UN POST che ritengo riportare perchè, a mio giudizio può essere interessante per tutti.
Caro Nicola, ti ringrazio degli apprezzamenti ma non sono stato io il redattore del commento sopra riportato.
Posso invece commentare questo.
DOBBIAMO ESSERE SODDISFATTI DI QUELLO CHE TUTTI INSIEME ABBIAMO FATTO E STIAMO FACENDO, SPECIE AL DI FUORI DEI BLOG, PER LA RISOLUZIONE DEGLI INGIUSTI E ASSURDI FATTI IN CUI SIAMO INCORSI.
NON BISOGNA ESSERE DISFATTISTI MA PROPOSITIVI E POSITIVI.
OVVERO FORSE E’ ORA DI UNA AZIONE COMUNE (per dare massima forza alla cosa e per ridurre al minimo le spese di ognuno) MA PROBABILMENTE, secondo la mia modesta visione, RIUSCIREMO A RISOLVERE BONARIAMENTE CON INARCASSA LE COSE CHE CI AFFLIGGONO ovvero penso che verra’ istituita una GESTIONE SEPARATA INARCASSA.
Per quanto invece attiene alle SANZIONI ed agli INTERESSI c’e’ in moto una azione molto intelligente e condivisa che porterà, anche questa, a ridurli al minimo se non alla loro piena ELIMINAZIONE. IN ULTIMO DEVO DIRE CHE QUESTA ESPERIENZA, per quanto sia stata negativa sotto i profili conosciuti, SIA STATA, invece per me, MOLTO POSITIVA PERCHE’ HO AVUITO IL PIACERE DI RELAZIONARMI CON TANTISSIME PERSONE ONESTE, LEALI, POSITIVE, CAPACI E CORAGGIOSE.
TUTTE FIERE E A TESTA ALTA PER IL SOLO FATTO DI SAPERE CHE QUANTO E’ SUCCESSO E’ COSA INIQUA ED ASSURDA, cosa che può capitare solo nella nostra ATTUALE Italia.
FINITA QUESTA STORIA DOVREMMO CERCARE DI CAMBIARE TANTE ALTRE COSE RELATIVE ALLA NOSTRA bella ma alquanto VITUPERATA PROFESSIONE !
In fede.
Agostino Lertora
agostino
ReplyHo scoperto proprio adesso che il POST, a cui mi sono riferito nel mio precedente commento e riportato su facebook INPS blog, è quello sopra scritto dall’amico Nicola S..
Paolo C.
ReplySOLE 24 ORE
Mercoledí 27 Giugno 2012
Gestione separata: iscrizioni d’ufficio
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Norme%20e%20Tributi/2009/casse-previdenza-bilanci/cassa-commercialisti/2012/06/28/24_D.shtml?uuid=f426f6a6-c0e4-11e1-91d6-65aa0b754c1e&DocRulesView=Libero
ROMA
Continua l’operazione Poseidone, con i controlli che hanno portato all’iscrizione alla Gestione separata Inps di contribuenti che, nel modello Unico 2007, hanno dichiarato redditi provenienti da arti e professioni denunciate secondo i codici Ateco relativi a studi legali, studi di architettura, studi di ingegneria, servizi di ingegneria integrata, servizi forniti da dottori commercialisti, servizi forniti da ragionieri e periti commerciali, attività professionali paramediche indipendenti. A comunicarlo è l’Inps con il messaggio 10550 del 22 giugno.
Contestualmente all’iscrizione d’ufficio nella gestione separata, l’Inps ha inviato le lettere con la richiesta di contribuzione dovuta a chi è già iscritto alla gestione separata per i quali non risulta versata la contribuzione dovuta. Dall’invio delle lettere sono stati esclusi coloro che sono in regola con il pagamento dei contributi alla Cassa di riferimento, i pensionati di quegli enti, i pensionati che svolgono attività professionale per i quali vige l’obbligo di contribuzione alle Casse private (articolo 18 della legge 111/2011) e i professionisti iscritti a Casse esclusive.
Nel messaggio l’Istituto invita le sedi a porre attenzione alle istanze di revisione o annullamento dell’iscrizione presentate da liberi professionisti che:
– esercitano l’attività propria della Cassa e, in presenza di altra Cassa previdenziale obbligatoria, assolvono l’obbligo contributivo integrativo o di solidarietà e non sono tenuti al pagamento di quello soggettivo;
– continuano a esercitare l’attività professionale propria della Cassa anche se titolari di pensione;
– svolgono attività diversa da quella propria della Cassa ma che per specificità possono essere attratte;
– svolgono attività professionale propria o attratta della Cassa e in contemporanea percepiscono compensi per rapporti parasubordinati per i quali potrebbe verificarsi l’assoggettamento della contribuzione alla Cassa professionale di appartenenza.
Tore
ReplyE’ stata inviata una richiesta email all’ INPS e purtroppo la loro intepretazione è a noi sfavorevole..la risposta è stata
“Proprio perchè paga il solo coontributo integrativo Lei è obbligato al pagamento della contribuzione alla GS applicando l’aliquota inferiore (per l’anno 2006 era del 10%)….
Il Presidente della Commissione Lavoro, ha predisposto la richiesta per la calendarizzazione dell’audizione. E’ necessario, in tempi stretti, riuscire a coinvolgere il maggior numero di colleghi interessati, in modo da dare forza alle nostre richieste. Sulla data dell’audizione bisogna preventivare la metà di luglio
Andate su Gestione Separata Inarcassa per aderire
nicola s.
ReplyAGOSTINO sai che sono sincero e sai che non mento quando dico che grazie a questa storia ho avuto anch’io la possibilità di conoscere te, MAURIZIO (che non si fa sentire più…), danilo, cristiano, nunzio, nicola e ultimo attilio.
non voglio essere disfattista, nella maniera più assoluta. sono a conoscenza degli sforzi che tu e gli altri state facendo per risolvere questa situazione, credi non lo sappia.
la mia lamentela, però, aveva come oggetto che parallelemente a questa problematica, ci sono gli avvisi bonari del 2011 e l’ultimo del 2012 che hanno, forse, priorità nella risoluzione (almeno credo) rispetto a chi ha pagato o iniziato a pagare che, giustamente, pensa a risolvere altre problematiche che farà comodo a tutti noi.
nessuno ad es. ha scritto circa la prescrizione di quanto richiesto finora dall’inps e dei provvedimenti messi in atto.
FACEVO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE RIFERIMENTO A QUESTO. del resto, AGOSTINO, sai come la penso! ti chiamo al più presto per chiarire. E CHIAMERO’ ANCHE MAURIZIO
Salvo B.
ReplySto preparando il ricorso secondo lo schema riportato da Paolo C. in questo forum, avrei bisogno di un chiarimento in merito al punto 9 che qui riporto:
9. L’Inps di ……………. ha sempre sostenuto la non obbligatorietà dell’iscrizione alla gestione separata per i professionisti/lavoratori dipendenti pubblici a tempo indeterminato con una propria cassa professionale e titolari di una apposita posizione previdenziale pubblica; sulla stessa linea è sempre stato anche l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di ……………… cui il ricorrente è iscritto, come è confermato anche dal fatto che detto Ordine, nell’assolvere all’obbligo previsto dall’art.8, c.1 del dlgs.103/96, ha individuato, non a caso, come forma gestoria cui trasmettere l’elenco dei nominativi degli iscritti l’Inarcassa e non l’Inps.
La mia domanda è: quale sede dell’Inps ha sostenuto la non abbligatorietà dell’iscrizione alla gs? Ci sono carte scritte che lo provano? Ed inoltre la comunicazione degli iscritti all’Inarcassa è obbligatoria per tutti gli Ordini professionali, quindi potrei citare anche l’ordine della mia Provincia?
Grazie in Anticipo
Salvo B.
Paolo C.
ReplySicuramente gli Ordini Professionali hanno l’obbligo di trasmentte, non solo l’elenco degli scritti, ma ogni minima variazione, iscrizione o cancellazione, lo posso affermate per esperienza diretta perchè lo scorso anno, al 31 dicembre, si cancellò dall’Ordine degli Architetti di RC mia moglie e la comunicazione di avvenuta cancellazione era indirizzata per conoscenza ad INARCASSA, anche se era già stata fatta la richiesta di cancellazione ad INARCASSA (Oltre ad aver chiuso la PARTITA IVA).
Per quanto concerne la domanda specifica per la compilazione del punto 9, non ti posso esere di aiuto, perchè ancora non lo compilata, ma prova a contattare la sede dell’Ordine degli Ingegneri dell’Aquila che sono stati gli autori dello schema del ricorso (io non ho nessun merito).
cristiano
Replyse avete notizie su questa sede INPS scrivetele qui, grazie mille!!
Maurizio
ReplyInvito tutti a guardare costantemente il sito blog gestione separata inps, ci sono continui sviluppi alla risoluzione del problema, inoltre è richiesta la vs collaborazione tutta per comunicare al maggior numero di Ordini provinciali delle inziative in corso volte ad essere ricompresi in Inarcassa. dateci una mano per favore. Uniti si vince. Ciao
Alberto
ReplyUn saluto a tutti i colleghi.
Vorrei informarvi che la XI commissione nella risoluzione 7-00929 dell scorso giovedì ha impegnato il governo a risolvere il problema generato con l’operazione PoseidOne, chiedendo all’INPS di sospendere l’invio ilteriore e bloccare le richieste già inviate. Ho il testo della risoluzione in formato pdf e se autorizzato potrei qui pubblicarlo. Attendo vostre indicazioni,
grazie
Salvo B.
ReplyAlberto, grazie per la segnalazione, il testo è già in rete al seguente link
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.asp?highLight=0&idAtto=56129&stile=7
GAETANO DIPIETRO
Replysalve
sono un ingegnere/docente iscritto all’ord. di Torino e iscritto d’ufficio alla GS INPS con cartella per il 2005 ( da pagare 9800 € ) e cartella 2006 arrivata 11/06/2012 ( 8500 €). oggi mi è stata mandata, su richiesta, una mail dove mi si dice che il mio ricorso per i contrinuti e sanzioni del 2005 è all’Esame della direzione Generale INPS dal 22/03/2012. Sono del parere di continuare a fare ricorso per ogni cartella che arriva e quindi di non pagare nulla sino a quando non ci danno un parere definitivo e chiaro sulla questione…
Chiedo ai colleghi Ingegneri/architetti se hanno avuto risposta dal ricorso presentato?
per contatti
studio.ing.dipietro@fastwebnet.it
Nicola Cava
ReplyPer Gaetano Dipietro.
Che schema, hai utilizzato per il ricorso?, quello che circola in rete e proposto da qualche collega e dall’ordine degli ingegneri della provincia dell’Aquila?
Inoltre sempre a Gaetano vorrei chiedere se il ricorso lo ha inviato via telematica o cartaceo?
Sono molti i quesiti, ma possono essere utili anche a molti altri colleghi che si trovano nelle stesse nostre condizioni: quelle di non pagare ma fare ricorso, ricorso e ancora ricorso.
Saluti Nicola
Maurizio
Replyquando vi accreditate con Inps per presentare il ricorso avete a disposizione una sorta di casella della posta in cui potete vedere tutta la documentazione intercorsa (mi sembra negli ultimi 4 anni), quindi anche gli accertamenti ed il loro esito. Io l’ho fatto ed il ricorso risulta in carico alla sede della gestione separata dall’anno scorso. Preciso inoltre che il ricorso amministrativo và comunque sempre fatto con la procedura online entro 30gg. Il pin viene dato su richiesta del richiedente ed inviato in parte con sms e la differenza con invio per posta da parte di inps, quindi fatelo per tempo.
Ciao. Maurizio
agostino
ReplyRIPORTO UN POST DA FACEBOOK INPS BLOG MOLTO IMPORTANTE PER LA NOSTRA CAUSA
Dice benissimo Leda.
Ora è il momento cruciale.
Non solo non bisogna mollare ma dobbiamo raccogliere tutte le persone con il questionario, con il telefono, con facebook, con twitter, con le email, etc..
Dobbiamo far capire che siamo migliaia.
Che siamo una parte del paese che:
-lavora
-paga le tasse
-vota
-non si rassegna a questa furbata della GS a 5 anni di distanza con sanzioni da criminali e con una aliquota (21%) che può essere solo il frutto dell’ ubriacatura di un folle e di disprezzo assoluto della vita e della dignità delle persone.
S.C.
agostino
ReplyTRATTASI DEL QUESTIONARIO GESTIONE SEPARATA INPS
POSTO SUL SITO DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI ROMA AL LINK:
http://ordine.architettiroma.it/notizie/14469.aspx
La vicenda “Gestione Separata INPS” coinvolge moltissimi colleghi iscritti al nostro Ordine ed in tutta Italia. Approfondendo l’argomento, però, l’Ordine degli Architetti di Roma si è reso conto che non esiste una sola ed univoca problematica ma situazioni diversissime ed articolate che richiedono una seria ricognizione sulle specificità delle diverse situazioni e del suo impatto economico sui colleghi (architetti iscritti all’Ordine, dipendenti a tempo indeterminato e/o a part-time e che svolgano attività professionale), con partita IVA, coinvolti. Parliamo di tutti quei colleghi interessati dalla contribuzione all’INPS per la Gestione Separata (L. 335/95 art.2c 26), non iscritti ad INARCASSA, secondo le attuali disposizioni statutarie di questa.
Per questo avviamo questa ricognizione; per avere un quadro sintetico e chiaro delle molteplici casistiche attualmente presenti sull’argomento e per valutare come agire al meglio sempre nell’interesse generale della collettività..
agostino
ReplyRIPORTO UN POST DA FACEBOOK INPS BLOG MOLTO IMPORTANTE PER LA NOSTRA CAUSA
Dice benissimo Leda.
Ora è il momento cruciale.
Non solo non bisogna mollare ma dobbiamo raccogliere tutte le persone con il QUESTIONARIO (http://ordine.architettiroma.it/notizie/14469.aspx), con il telefono, con facebook, con twitter, con le email, etc..
Dobbiamo far capire che siamo migliaia.
Che siamo una parte del paese che:
-lavora
-paga le tasse
-vota
-non si rassegna a questa furbata della GS a 5 anni di distanza con sanzioni da criminali e con una aliquota (21%) che può essere solo il frutto dell’ ubriacatura di un folle e di disprezzo assoluto della vita e della dignità delle persone.
S.C.
agostino
ReplyTRATTASI DEL QUESTIONARIO GESTIONE SEPARATA INPS
POSTO SUL SITO DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI ROMA AL LINK:
http://ordine.architettiroma.it/notizie/14469.aspx
La vicenda “Gestione Separata INPS” coinvolge moltissimi colleghi iscritti al nostro Ordine ed in tutta Italia. Approfondendo l’argomento, però, l’Ordine degli Architetti di Roma si è reso conto che non esiste una sola ed univoca problematica ma situazioni diversissime ed articolate che richiedono una seria ricognizione sulle specificità delle diverse situazioni e del suo impatto economico sui colleghi (architetti iscritti all’Ordine, dipendenti a tempo indeterminato e/o a part-time e che svolgano attività professionale), con partita IVA, coinvolti. Parliamo di tutti quei colleghi interessati dalla contribuzione all’INPS per la Gestione Separata (L. 335/95 art.2c 26), non iscritti ad INARCASSA, secondo le attuali disposizioni statutarie di questa.
Per questo avviamo questa ricognizione; per avere un quadro sintetico e chiaro delle molteplici casistiche attualmente presenti sull’argomento e per valutare come agire al meglio sempre nell’interesse generale della collettività..
GAETANO DIPIETRO
Replyper Nicola Cava
ho inviato il ricorso per via telematica su un modello presentatomi dal mio commercialista assistito da un avvocato. se mi dai una mail te lo giro.
saluti gaetano
Antonio.F
ReplyGaetano,
Per cortesia puoi girarlo anche a me.
afrigoli@msn.com
Grazie
Tore
ReplyGAETANO – ANTONIO F. FACEBOOK INPS BLOG STA LAVORANDO MOLTO PER TUTTI NOI AIUTATECI METTENDO A DISPOSIZIONE, SE POSSIBILE, IL RICORSO E ATTUANDO ANCHE LE ALTRE INIZIATIVE
grazie
Nicola Cava
ReplyPer Gaetano Dipietro,
Ti ringrazio anticipatamente
Mail: giocava1966@libero.it
Nicola Cava P
GAETANO DIPIETRO
Replyper tore
non sono ancora iscritto a facebook. scusate.. sono per una lotta serrata e senza timori perchè nei nostri confronti c’è una ingiustizia da corte internazionale…. andiamo pure a Roma Ministero, inarcassa a protestare… noi il 17% (+4% a fondo perduto) e loro il 10%….e ora di finirla….
cmq aspetto notizie anche per il nuovo ricorso relativo al 2006.. mentre per questo anno è mia intenzione continuare a non pagare nulla alla GS inps.
saluti
Alberto
ReplyPer il dott. Gaetano Dipietro.
Gentilissimo, gradirei anche io avere in privato il testo del ricorso, il mio indirizzo:
alatego60@gmail.com
Ti ringrazio anticipatamente e ti terrò aggiornato presto sugli sviluppi in Puglia.
Tore
ReplyPER GAETANO DIPIETRO , ANCHE SE NON SEI iscritto a facebook, SPERIAMO CHE PRESTO LO SARAI, AL MOMENTO PERO’, TI RIPORTO ALCUNE CONSIDERAZIONI RIPORTATE SUI DUE BLOG :
-QUESTA E’ LA FASE PIU’ IMPORTANTE E DELICATA DELLA NOSTRA VICENDA.
-DOBBIAMO LAVORARE TUTTI INSIEME, COESI E UNITI PER L’INTERESSE DI TUTTI NOI E PER QUELLO DEI NOSTRI COLLEGHI ARCHITETTI E INGEGNERI DI TUTTA ITALIA, ANCHE PER QUELLI CHE NON VOGLIONO E/O NON AMANO ESPORSI.
E MI RACCOMANDO CERCHIAMO, SEMPRE GUARDANDO ALL’INTERESSE DI TUTTI, DI MUOVERCI IN MODO COORDINATO E CONDIVISO !
nicola s.
Replycerco colleghi pugliesi. scrivete a ingselvarolo@tiscali.it per eventuali azioni locali (sono della bat)
Luigi
ReplyBuon giorno, sarei grato se qualcuno mi può girare anche a me un modello di ricorso da presentare all’INPS
Ringrazio anticipatamente
silvestri-s@virgilio.it
Angelo Dichio
ReplyBuon giorno a tutti,
ho ricevuto una cartella dall’INPS che riporta un contributo per gestione separata relativo all’anno 2006 di € 1.400,00 e sanzioni per € 1.300,00; perchè SANZIONI cosi elevate? con queste sanzioni l’inps ha tutto l’interesse a ritardare l’invio delle cartelle?
Qualcuno ha una bozza di ricorso?
Grazie
Angelo
email: dichio.a@tiscali.it
Tore
ReplyCome già anticipato, il gruppo de “I SANZIONATI” è riuscito ad ottenere l’audizione presso il Presidente della Commissione Permanente XI (lavoro pubblico e privato) On. Silvano MOFFA.
La sopracitata audizione è prevista per giovedì 12/07/2012 alle ore 14:00. Con anticipo a tale data, è necessario che tutti inoltrino la propria adesione a sottoscrivere il documento comune, all’indirizzo di posta
vedete
gestione separata inps blog
Istituzione Gestione Separata Inarcassa
agostino
ReplyIMPORTANTE COMUNICAZIONE.
Come già anticipato, il gruppo de “I SANZIONATI” è riuscito ad ottenere l’audizione presso il Presidente della Commissione Permanente XI (lavoro pubblico e privato) On. Silvano MOFFA.
La sopracitata audizione è prevista per giovedì 12/07/2012 alle ore 14:00.
Con anticipo a tale data, è necessario che tutti inoltrino la propria adesione a sottoscrivere il documento comune, all’indirizzo di posta
nunzio.dicastelnuovo@gmail.com.
Allo stesso indirizzo potrà eventualmente comunicare la propria volontà a partecipare all’incontro.
Un riconoscimento che palesa una erronea interpretazione delle norme a proprio favore, al solo scopo di fare “Cassa”.
N. Di C. – A.L. – M.B. – N.B. – S.C. – N.S.
Sabrina
ReplyPer Gaetano,
Ho letto del tuo ricorso, ti sarei molto grata se potessi girarne anche a me una copia. Ti ringrazio anticipatamente. Email: sabririx@hotmail.it
ciao e grazie Sabrina.
Angelo
ReplyPer Gaetano
Puoi girarmi una copia del tuo ricorso.
Ti ringrazio anticipatamente. Email: angelo.lamarca6@gmail.com
ciao e grazie Angelo.
saverio
ReplySalve,
ho ricevuto in data 21/06/2011 la richiesta INPS per pagamenti contributi previdenziali evasi, inerente l’anno d’imposta 2005 e in data 21/06/2012 quella inerente l’anno 2006.
Per l’anno 2005 ho effettuato sia ricorso al comitato amministratore del fondo gestione separata, sia istanza di autotutela all’inps, entrambi per prescrizione dei termini quinquennali.
Per quanto riguarda il ricorso non ho ricevuto alcuna risposta; mentre per l’istanza presentata, l’inps ha risposto che i termini non erano prescritti, in quanto la presentazione della dichiarazione dei redditi era avvenuta in data 12.10.2006 e quindi entro i cinque anni, per come disposto dall’art.1 del D.lgs. n.462 del 1997.
Detta risposta, non convincente, mi ha indotto a prendere la decisione di impugnare l’eventuale cartella esattoriale che dovesse arrivare.
Tale convinzione scaturisce da tre fattori:
1) la scadenza del versamento era fissata al 20/06/2006 come da loro indicato;
2) tale convinzione è suffragata dalla sentenza del Tribunale di Roma Corte Suprema di Cassazione Sez. unite civili (Cassazione civile sez. un., 6 aprile 2012, n.5572;
3)di non far parte della gestione separata, in quanto iscritto Inarcassa come contributi previdenziali (integrativi), la Legge 335/95 non specificava quali contributi previdenziali servivano per l’iscrizione alla Gestione Separata INPS, se si era iscritti ad altra forma previdenziale obbligatoria di categoria.
Analogo ricorso, ho intenzione di produrre in merito all’avviso del 2006.
Sarei grato a Gaetano, per avere una copia del suo ricorso, al fine di poterlo confrontare.
Si ringrazia anticipatamente.
Saverio
Email: saverio.canino@gmail.com
Maurizio
ReplyBRAVO SAVERIO, TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO E’ GIUSTO. IL PASSAGGIO SUCCESSIVO E’ ADERIRE AL GRUPPO DEI SANZIONATI INSIEMA AGLI ALTRI UTILIZZATORI DEL PRESENTE SITO PER RISOLVERE DEFINITIVAMENTE L’ANNOSA QUESTIONE SIA ATTRAVERSO L’AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE LAVORO DEL 12/7 E SIA ATTRAVERSO LA RISOLUZIONE CHE DOVRA’ ESSERE DATA TRAMITE IL MIN. GIARDA. CIAO. MB
Paolo C.
ReplyGESTIONE SEPARATA NUOVE ALIQUOTE
Per quel che riguarda la contribuzione relativa alla gestione separata, le aliquote sono cresciute dell’1%. Chi è obbligato a pagarle sono coloro che non versano il contributo soggettivo alla propria Cassa.
http://www.professionefinanza.com/scheda.php?id=6210
C’è da uscire PAZZI
CREDETEMI
edino valcovich
Replyper Gaetano di Pietro
chiedo, per cortesia, di girarlo anche a me. Grazie.
Nicola Cava
ReplyPer Gaetano Dipietro
Mi avevi chiesto l’indirizzo al quale inviarmi la copia del ricorso.
il mio indirizzo è:
giocava1966@libero.it
Sarei lieto se me lo girassi.
Grazie anticipatamente
Nicola
Angelo
Replyper Gaetano Dipietro
grazie
lo schema del ricorso è valido
anche se a parere del sottoscritto la vicenda si
concluderà con il pagamento dei contributi senza
le sanzione, il che non è poco.
Maurizio
ReplyNon è vero che chi paga solo il contributo integrativo (e non il soggettivo) rientra nella gestione separata inps!!!!!! e’ una forzatura dell’inps, il contributo integrativo è a tutti gli effetti un contributo previdenziale sul quale viene calcolata l’iva, quindi fà reddito!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Capite???????????????????
Giovambattista
Replyper Gaetano di Pietro chiedo, per cortesia, di girarlo anche a me. Grazie.
giannisebastianelli@libero.it
Francesco
ReplyPurtroppo ho ricevuto anch ‘ io comunicazione INPS in forma di avviso bonario in quanto come libero prof non ho pagato i contributi previdenziali per l’ anno 2006. Ma la sanzione mi sembra un po altina, infatti a fronte di un importo contributo pari a 6059,70 Euri ricevo sanzione di ben 4574,98 Euro, pari al 75,49%. Alla faccia dell’ “avviso bonario”.
Ma è legale chiedere tanto?
Si puo tentar in qualke modo di abbassare tale sanzione?
..come?
Giuseppe D.T.
ReplySi sa qualcosa dell’audizione in corso a Roma (Parlamento)?
Tore
ReplyOttimo incontro oggi a Roma con l’on. Moffa ….DA INPS BLOG
agostino
ReplyNOTA:
SE OGNI LETTORE DI QUESTO BLOG AVESSE PROFUSO LO STESSO IMPEGNO CHE HANNO DEDICATO ALCUNI NOSTRI ENCOMIABILI COLLEGHI ALLA VICENDA, MOLTO PROBABILMENTE, GLI OBBIETTIVI AUSPICATI, OVVERO G.S. INARCASSA con la risoluzione positiva di tutte le problematiche connesse a G.S. INPS, SAREBBERO GIA’ STATI RAGGIUNTI !
QUANTO SOPRA DESCRITTO HA IL SOLO SIGNIFICATO DI FAR COMPRENDERE A TUTTI CHE LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DI TUTTI E’ COSA FONDAMENTALE!
SPECIE IN QUESTO MOMENTO!
agostino
ReplyNOTA:
SE OGNI LETTORE DI QUESTO BLOG AVESSE PROFUSO LO STESSO IMPEGNO CHE HANNO DEDICATO ALCUNI NOSTRI ENCOMIABILI COLLEGHI ALLA VICENDA, MOLTO PROBABILMENTE, GLI OBBIETTIVI AUSPICATI, OVVERO G.S. INARCASSA con la risoluzione positiva di tutte le problematiche connesse a G.S. INPS, SAREBBERO GIA’ STATI RAGGIUNTI!
QUANTO SOPRA DESCRITTO HA IL SOLO SIGNIFICATO DI FAR COMPRENDERE A TUTTI CHE LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DI TUTTI E’ COSA FONDAMENTALE!
SPECIE IN QUESTO MOMENTO!
Giuseppe D.T.
ReplySono un ingegnere iscritto all’Ordine prov.le di Matera e interessato a risolvere la vicenda G.S. INPS.Tramite questo blog lancio un messaggio ai colleghi del mio Ordine prov.le (nonchè degli Architetti)a segnalare almeno che si trovano in analoga situazione,al fine di poter intraprendere iniziative comuni in sede provinciale nonchè con altri colleghi, ad es. di questo blog,che sono documentatissimi e stanno mettendo in difficoltà l’INPS.
Pertanto segnaliamioci,in questo blog,come Ordine di appertenenza, poi troveremo il modo come contattarci.
PAOLO C.
ReplyCredo che bisogna far capire al MONDO ECONOMICO che graviata intorno alla professione di migliaia di LIBERI PROFESSIONISTI INGEGNERI e ARCHITETTI che il gioco al massacro, in questi ultimi tempi,un po tutti siamo coinvolti, non come spettatori, ma protagonisti nel ruolo di VITTIME, non giova certo all’ECONOMIA del PAESE.
Non si copreranno più libri, riviste, aggiornamenti intesi come corsi o seminari, software, ardwere, polizze professionali, spese macchina, materiale di consumo, ecc.
Io ho iniziato nel mio piccolo una tale forma di protesta, so di essere una goccia in un mare, ma è anche vero che tutte le nostre gocce costutuiscono circa il 50% di questo mare.
Ha pienamente RAGIONE AGOSTINO ad esternare quanto sopra.
Dobbiamo dare tutti un contributo costruttivo per la NOSTRA GIUSTA CAUSA.
QUESTA E’ LA NOSTRA CAUSA.
SAPPIAMO CHE TUTTO SI PUò E SI DEVE CAMBIARE, MA OCCORRE MOLTA FATCICA E IMPEGNO.
PERCHE’ DOVE NON C’E’ LOTTA NON C’E’ STORIA, E NOI IN QUESTA VICENDA SICURAMENTE SIAMO ORMAI PARTE DI QUESTA STORIA.
SUCURAMENTE QUESTA STORIA HA AVUTO UN INIZIO E AVRA’ SICURAMENTE UNA FINE, MA COME SCRISSE RUDYAERD KIPLING “NULLA PUO’ DIRSI CONCLUSO, SE NON E’ CONCLUSO CON GIUSTIZIA”.
Paolo Ceravolo
francesca
ReplyMa sono solo ing e architetti in questa situazione? Nn ci sono anche altre libere professioni?
francesca
ReplyMa sono solo ing e architetti in questa situazione? Nn ci sono anche altre libere professioni?
Tore
Replysegnalo
http://www.architettibrescia.net/gestione-separata-inps-i-sanzionati/
Maurizio
ReplySignori se non ci diamo una mano, e stiamo alla finestra a guardare, credo che a breve ci sarà a chiudere la partita iva. a ognuno le sue scelte e valutazioni. saluti.
nicola s.
Replynon so voi, ma io ho difficoltà a pagare le tasse sin da ora, figuriamoci se l’inps dopo 7 anni viene a chiederci i contributi. se poi dobbiamo lavorare per aiutare l’italia a rimanere nell’euro, vuol dire che andremo a mangiare a bruxelles volo incluso!
rendiamoci conto che la nostra professione è finita e noi non siamo capaci neanche di pensare di fare quello che hanno fatto i taxisti quando si parlava di liberalizzazione.
CHI è CAUSA DEL SUO MALE PIANGA SE STESSO
GAETANO DIPIETRO
Replysalve
oggi ho preso contatti col segretario dell’Ordine ing. di torino e con il referente della commissione ingegneri dipendenti pubblici/privati. ovviamente loro ne sanno ben poco del nostro problema e degli ultimi sviluppi, lettere/comunicati etc… Chiederò di istituire presso l’Ordine ing. di torino una sottocommissione solo per ingegneri dipendenti con partita iva per iniziare una azione serrata e immediata col solo obiettivo di trovare giustizia e pari dignità di trattamento nello svolgimento della professione. Mi allaccio al motto dell’illustre collega ing. Agostino. UNITI SI VINCE. io aggiungerei e si ottiene GIUSTIZIA. Chiedo ai colleghi architetti/ingegneri di torino di farsi sentire.
Come ho già detto per l’anno 2006 presenterò nuovamente ricorso..ricorso e ricorso…
saluti gaetano
studio.ing.dipietro@fastwebnet.it
nicola s.
Replybene gaetano. diamoci dentro con tutte le nostre forze visto che ci ascolteranno solo se saremo un gruppo numeroso
Maurizio
Replygrazie Nicola del tuo contributo.
agostino
ReplyNOTA:
PARTENDO DALL’ASSUNTO CHE RECITA: “LE COSE RIPETUTE GIOVANO!”
VOGLIO QUI RIPETERE CHE:
*SE OGNI LETTORE DI QUESTO BLOG AVESSE PROFUSO LO STESSO IMPEGNO CHE HANNO DEDICATO ALCUNI NOSTRI ENCOMIABILI COLLEGHI ALLA VICENDA, MOLTO PROBABILMENTE, GLI OBBIETTIVI AUSPICATI, OVVERO G.S. INARCASSA con la risoluzione positiva di tutte le problematiche connesse a G.S. INPS, SAREBBERO GIA’ STATI RAGGIUNTI!
*QUANTO SOPRA DESCRITTO HA IL SOLO SIGNIFICATO DI FAR COMPRENDERE A TUTTI CHE LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DI TUTTI E’ COSA FONDAMENTALE!
*SPECIE IN QUESTO MOMENTO!
nicola s.
Replynon c’è di che, maurizio, sai che ho lavorato molto per questa causa come anche te, d’altra parte.
sono convinto di quello che dici agostino e credo ci voglia ancora molto impegno. concediamoci pure una “piccola” pausa estiva e poi ripartiamo alla grande. vorrei riproporre un incontro generale con tutti quelli che scrivono su questo forum e su inpsblog di facebook.
nicola s.
Replysono 6 giorni che su questo forum non scrive nessuno. siete in ferie o cosa?
agostino
ReplyNOTA IMPORTANTE
E’ PUBBLICATA SU:
https://www.facebook.com/INPSBLOG
https://www.facebook.com/previdenza
L’IMPORTANTISSIMA DELIBERA DEL 25/LUGLIO/2012 DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI PIACENZA IN MERITO ALLE PROBLEMATICHE LEGATE AD INARCASSA.
INVITO TUTTI I LETTORI A DARE MASSIMA PUBBLICITA’ E SOLLECITA DIFFUSIONE AI COLLEGHI INGEGNERI ED ARCHITETTI AFFINCHE’ SI FACCIANO PORTAVOCE DI CIO’ PRESSO I PROPRI ORDINI PROVINCIALI.
stiba
ReplySalve, vorrei specificare che nel caso in cui si paghi la richiesta di contributi vantati dell’inps, questi possono comunque essere portati in deduzione sulla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo, comprese le sanzioni.
Maurizio
ReplyCaro Stiba qui non siamo a capire se e come portare in detrazione le sanzioni, ma che innanzitutto non è giusto pagare Inps per i motivi che potrai leggere in questo sito e per il quale non voglio dilungarmi, inoltre le sanzioni come avrai capito sono abnormi scorrette ed ingiuste.
Art.co.
ReplyHo letto l’articolo e tutti i commenti, ma non ho trovato una sola buona ragione per non pagare.
Tore
Replyhttp://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/03/dopo-esodati-contributi-silenti/202081/
angryman
ReplySiamo alle solite, come sempre i furbetti vinceranno!
Io è dal ’95 che pago onestamente la mia GS e adesso saltano fuori tutti questi distratti e ignari che alzano la voce per non pagare niente. E le mie decine di migliaia di euro chi me li restituisce? Certo, visto che i coglioni come me che sono in regola da sempre si conteranno sulle dita di una mano mentre gli altri saranno migliaia, è facile capire chi avrà la meglio: anche perché chi ha pagato non va i piazza a fare casino e quindi non fa paura a nessun politico.
Complimenti anche all’ordine di piacenza per la fantastica delibera.
Ma senti da che pulpito! Lo sapete che nell’ordine di piacenza e perfino nel consiglio che ha approvato la delibera ci sono docenti con p.iva che, come per magia, non sono iscritti alla GS, ma sono iscritti ad inarcassa?
Come è possibile ? E come faccio a saperlo ?
Sono schifato da questo stato e da questa mentalità.
Maurizio
Replyangryman, prendo atto del tuo disgusto, vorrei farti notare però che per quanto mi riguarda non è così, io sono di Milano e nel 2005 ho fatto la scelta di fare un part time al 50% (in quanto dipendente di un ente locale) per svolgere la libera professione, separando per bene le due attività. Ho inviato raccomandate ad Inarcassa per capire cosa dovevo fare e ho preso un commercialista sul mio territorio. Quindi ho lavorato con p. iva senza prendere gli incarichi miliardari che si potrebbe pensare di avere, e tengo a precisarlo : HO PAGATO TUTTE LE TASSE CHE IL COMMERCIALISTA MI HA RICHIESTO. Ora l’anno scorso scopro di aver omesso la GS e in effetti Inarcassa in tutte le lettere di risposta alle mie dell’epoca nulla mi diceva in merito e il mio commercialista mi ha risposto che la stessa Inps ha sempre detto che non occorreva pagare nulla in quanto già soggetto INPDAP. Adesso mi dicono che sono un evasore fiscale, ma non è vero, anche tu dici la stessa cosa perchè l’hai sempre pagata, ma non è osì non c’è dolo da parte mia ed anzi vista la situazione chiuderò entro l’anno la part. iva, però vorrei farti notare che è strano che l’inps si sia svegliata adesso con sanzioni pazzesche oltre l’80%? io sono stato da loro e mi hanno detto che è vero che la GS non è nata per i professionisti, ma la norma consente loro di inserirvisi e quindi perchè no, perchè non fare cassa a ns spese. Io sono disgustato di questa società di merda che consente a questi enti di fare quello che vogliono. Ho telefpnato all’inizio anch’io per capire e mi risposero che non dovevo pagare, ma poi no mi dissero che c’era una circolare, insomma un bel casino. Io voglio far valere i miei diritti, ma non sopporto di essere considerato un furbetto od un evasore, e in questo sito ho trovato tanta gente come me si è ignara di questa situazione, non ti sembra strano che così tanti professionisti abbiamo voluto omettere? credi di far parte di una categoria di ladri evasori? Mi spiace ma non è così anzi confrontandomi con tanti in questo sito ho conosciuto gente che ha dei valori al pari dei miei oggi messi in discussione da un Ente che crea problemi e non dà nulla. Posso dire per concludere che se dovrò parte di Inps allora si che mi vergognerò di farne parte in quanto ancora per poco credo die ssere un ingegnere ed avere diritto di scegliere di far parte della mia cassa. Scusa lo sfogo, ma quando sento dire che siamo evasori non ci vedo più. Ciao. Maurizio
agostino
Reply” … Non ragioniam di lor, ma guarda e passa …”
angryman
ReplyX Maurizio
Innanzitutto mi scuso per l’irruenza e la non premeditata generalizzazione, in quanto non era mia intenzione dire che tutti stanno facendo i furbi.
Anche nel mio caso lo sfogo nasce da un senso di frustrazione dovuto a tanti, ti assicuro, tanti colleghi che fino a ieri sfottevano spudoratamente e si atteggiavano con fare da superuomo perché loro la GS non l’avevano mai pagata e non avevano nessuna intenzione di pagarla.
I loro ragionamenti preferiti erano: “Se è andata bene per oltre 10 anni perché dovrei iniziare proprio ora a pagare?”
oppure
“Pensa che con quello che ho risparmiato ho già cambiato auto 3 volte”
Prova ad immaginare il rodimento!
Questi signori sono gli stessi che oggi, smessi i panni dei gradassi, fanno le vittime del sistema ed urlano allo scandalo, incolpando a ruota libera inps, inarcassa e commercialisti vari.
Nemmeno un briciolo di dignità ad ammettere che l’hanno sfangata per 10 anni ed ora li hanno beccati con le mani nella marmellata.
Io sono incazzato con questi opportunisti che, visto quello che dicevano fino a ieri, è evidente che oggi mentono sapendo di mentire e magari vengono pure a scrivere nei forum con il solo intento di aumentare il peso della protesta.
Quello che invece trovo vergognoso è la vigliacca furbata da parte dell’inps (ma anche dell’AG. delle Entrate) di aspettare sempre fino al limite del periodo di prescrizione, così la sanzione diventa quasi pari all’importo contestato.
Questo sì che è un vero furto di stato legalizzato.
Per quanto riguarda infine la possibilità che inarcassa attivi una sua GS, sono piuttosto scettico, anzi la mia impressione (ma non solo la mia) è che ormai da alcuni anni lo stato abbia messo gli occhi sui soldi delle casse di previdenza delle varie categorie professionali (ing, arch, geom, avv,…) e che stia tramando qualche altra carognata per accorpare tutto sotto il grande tetto dell’inps.
Ok, lo so, sono pessimista quando ci sono di mezzo politici e boiardi di stato, però con gli esempi degli ultimi 40 anni c’è qualcuno che può darmi torto?
X agostino
Immagino che il commento sia per me.
Quando ho scritto il mio sfogo sapevo benissimo in che vespaio mi andavo a cacciare e mi aspettavo un discreto numero di insulti visto che, in oltre 530 commenti, per contare le persone che dicono di essere in regola con la GS bastano ed avanzano le dita di una mano.
Ripeto ancora: quello che non sopporto sono i furbetti-gradassi (prima) e (ora) falsi indignati organizzatori di petizioni o firmatari di circolari degli ordini.
Ma è mai possibile che li conosca e li abbia incontrati solo io?
Fatico veramente a crederci.
Comunque passa pure, se non hai niente di meglio da dire ……
Maurizio
ReplyCiao, se guardi nel blog sopra trovi i miei rif. di mail, fammi avere i tuoi dati e sentiamoci privatamente.
Noi stiamo cercando di cambiare le regole anche per chi come te ha sempre pagato. Non voglio essere polemico, voglio solo cercare di risolvere il problema nel giusto sia quel che sia. Tra l’altro sopra con il mio nome trovi tutti i commenti che ho fatto e potrai capire come la penso. Non combatto per cambiare auto ma per dare dignità ad una professione.
Maurizio
Danilo
Replyla posizione di Maurizio è corretta e ineccepibile, questa è la strada giusta. Io sono indignato anche per la situazione in cui si trovano tutti quelli come angryman, al di là dei toni provocatori che come spiegato da lui stesso nel post successivo hanno più il sapore di rivalsa personale su alcuni sui colleghi. Mi chiedo come possa angryman, non dico a cambiare macchina, ma a sopravvivere: con l’attuale imposizione della GS che mi pare ora sia del 18%, il regalo ad Inarcassa del 4% le spese e le altre tasse…se la matematica non è una opinione..
Maurizio
ReplyMI SEMBRA EVIDENTE DAL BLOG CHE QUESTA SITUAZIONE HA CREATO UNO STATO D’ANGOSCIA NELLE PERSONE CHE NON SAPEVANO DI DOVER VERSARE LA GESTIONE SEPARATA, E MI PERMETTO DI EVIDENZIARE CHE ANCHE INPS DAL CANTO SUO MAI HA CHIESTO NULLA E OGGI VUOLE FARE CASSA PER COLMARE I SUOI BILANCI IN ROSSO. IO SONO UNO DI QUESTI. INPS HA DOVUTO EMETTERE VARIE CIRCOLARI PER DARE INTERPRETAZIONI DI SUO FAVORE (COME PER IL CONTR. INTEGRATIVO) PER AVVALORARE LA TESI A SUO FAVORE, MA A MIO PARERE EVIDENZIA SEMPLICEMENTE CHE VUOLE I NS SOLDI E BASTA.
QUINDI FACCIAMO SENTIRE LA NS PROTESTA AD ALTA VOCE E SENZA PAURA!!! CONTINUIAMO LA NS BATTAGLIA NON POTREMO CONTINUARE A LAVORARE CON DOPPIA RIVALSA AL 4% E CON LA PERCENTUALE DI GS. FORZAAAA.
MAURIZIO
GAETANO DIPIETRO
Replymi associo in pieno alla risposta data da danilo al collega Angryman.
Il sottoscritto è dal 2001 che dice al suo commercialista di verificare se deve pagare (iscrizione) o meno la gestione separata INPS. mi è stato detto sempre di no. che la legge non è stata fatta per noi professionisti iscritti…
Adesso secondo me chi ha pagato e continua a pagare deve lottare con noi affinchè si introduca per noi professionisti atipici un principio sacrosanto di uguaglianza e giustizia.
NOi volgiamo l’iscrizione alla nostra cassa ingegneri come tutti……
saluti
Gaetano Dipietro
studio.ing.dipietro@fastwebnet.it
nicola s.
Replyera tanto che non aprivo questo forum e vedo che qualcuno che ci considera furbi c’è ancora. mi riferisco a “angryman”. immagino la sua rabbia, ma evidentemente chi non vive in prima persona un problema, non può capire. accettiamo anche il suo parere, perchè no, l’importante che sia così intelligente di informarsi e di seguito scrivere che ha capito quello che è successo e quello che stiamo vivendo.
maurizio sei stao grande nella tua bella risposta. toni pacati, chiara e puntuale.
vedrai, angryman, che potresti anche pentirti di quello che hai solamente pensato su di noi.
a tutti gli altri, bene, abbiate fede e si risolveranno i nostri problemi.
poi ce ne saranno altri. la vita è bella perchè e varia!!
Maurizio
ReplyInvito tutti coloro che hanno scritto o semplicemente letto questo forum a contattare il proprio Ordine al fine di chiedere un riscontro alla definizione della Gestione Separata demandando al CNI (del 13/9 a Rimini). Io l’ho già fatto per la mia Regione, e devo dire che ho avuto riscontri buoni in merito all’attenzione al problema ed ai prossimi passaggi all’interno del Consiglio di ogni ordine.
Devo dire che è la prima volta che colgo un cambiamento in atto in merito all’istituzione alla gestione separata in Inarcassa.
Ciao. Maurizio
GAETANO DIPIETRO
Replyimportante circolare n.122/18/ sessione 2012 del C.N.I. ad inarcassa per richiesta gestione separata. eppur si muove..
saluti
gaetano
agostino
Reply“Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete.
Il guerriero non é chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro.
Il guerriero per noi é chi sacrifica se stesso per il bene degli altri.
E’ suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell’umanità”.
Toro Seduto
nicola s.
Replyapprofitto del forum per rispondere ad agostino, ricollegandomi a quanto da lui espresso.
il vero motivo per il quale non riusciamo ad uscire da questa crisi è perchè ognuno di noi ormai vive in un microcosmo in cui ha trovato il suo equilibrio.
non fottendosene di quello che è al di fuori, ognuno di noi pensa di stare bene e non vede che vicino a se c’è qualcuno che ha bisogno di aiuto e chiede la salvezza.
quando tutti ci troveremo nelle stesse condizioni lanceremo tutti l’allarme.
non riusciamo ad uscire dalla crisi perchè ognuno vive la sua vita rispetto agli anni passati in cui si credeva negli ideali e c’era chi dava la propria vita per salvarne altre.
riflettete gente, riflettete
agostino
Reply“L’UNIONE DEL GREGGE COSTRINGE IL LEONE A CORICARSI.”
Saggezza
agostino
Reply“L’UNIONE DEL GREGGE COSTRINGE IL LEONE A CORICARSI AFFAMATO.”
LEGGE UNIVERSALE
nicola s.
ReplyMa chi è part time di un ente pubblico riuscirà ad entrare in Inarcassa? O potranno entrare solo i docenti solo se non universitari? E se fossi stato un dipendente di una società privata (part time o meno) potrei entrare in Inarcassa… Chi risponde a queste domande?
Grazie
nicola s.
Replyprego non usare mio nome per porre quesiti che, peraltro, posso non condividere, solo per una questione di CORRETTEZZA!!! grazie
agostino
ReplyCOMNUNICATO IMPORTANTE A TUTTI I LETTORI !
FONDAMENTALE E’ RACCOGLIERE IL MAGGIOR NUMERO DI DELIBERE DEGLI ORDINI PROVINCIALI , SIA DI INGEGNERI CHE DI ARCHITETTI, A SOSTEGNO DELL’INIZIATIVA CHE COINVOLGE IL C.N.I. (CONSIGLIO NAZIONALE INGEGNERI) CHE SI STA RAPPORTANDO, IN MODO COSTRUTTIVO E PROPOSITIVO, CON INARCASSA PER RISOLVERE L’ANNOSA QUESTIONE CHE CI INTERESSA !
INVITIAMO, PERTANTO, TUTTI AD AGIRE PRESSO I RISPETTIVI ORDINI PER OTTENERE LE DELIBERE SOPRAMENZIONATE.
E’ UN ATTO CHE COMPORTA POCA FATICA MA PUO’ DARE TANTA FORZA ALL’AZIONE, LEALE E GIUSTA, DA NOI TUTTI INTRAPRESA !
CORAGGIO, NE SARETE VERAMENTE ORGOGLIOSI DI AVER AGITO PER IL BENE DI TUTTI !
Maurizio.
ReplyE se con il contributo integrativo (a tutti gli effetti contributo previdenziale) noi fossimo già a posto così? Cioè perchè dovremo far parte di Inarcassa e/o Inps? Cioè perchè Inarcassa ci matricola, ci fà versare il 4% (su cui dobbiamo anche versare l’Iva) e vuole anche sapere il ns volume di affari..? Cioè se non ci dà nulla, nessuna contropartita, perchè noi dobbiamo dare loro qualcosa…? Dato che tra l’altro vuole scaricarci in Inps che sappiamo bene vuole solo fare cassa a ns spese!!
nicola s.
Replycredo che tu maurizio abbia ragione.
ho sempre condiviso questo principio perchè credo che questa potrebbe essere la strada giusta per affrontare il pregresso.
circa il futuro, una volta ottenuta la possibilità di scegliere con chi andare, ognuno farà quel che vuole. parlare sin da ora se aderire ad inarcassa mi sembra prematuro visto che non sappiamo le condizioni che, probabilmente, saranno diverse rispetto ai ns colleghi “puri” (che cazzata sarebbe!!!).
aspettiamo.
agostino
Reply“LA VITA HA QUATTRO SENSI:
AMARE,SOFFRIRE,LOTTARE e VINCERE.
CHI AMA SOFFRE. CHI SOFFRE LOTTA.
CHI LOTTA VINCE.
AMA MOLTO, SOFFRI POCO,
LOTTA TANTO e VINCI SEMPRE.”
Oriana Fallaci
Maurizio.
ReplyL’XI Commissione Lavoro ha calendarizzato l’esito della ns questione per il prossimo 3 ottobre. Ciao a tutti.
n.selvarolo
Replyauspichiamoci una buona risposta dalla commissione lavoro.
agostino sei terribile! complimenti per la logica e la razionalità. tipica di un ingegnere!
agostino
ReplyIMPORTANTI PRECISAZIONI PER TUTTI I LETTORI.
SPECIE PER ALCUNI DUBBIOSI.
IL C.N.I. (Consiglio Nazionale Ingegneri) SI STA RAPPORTARTANDO CON INARCASSA affinché il Consiglio di Amministrazione di quest’ultima istituisca la GESTIONE SEPARATA INARCASSA.
L’azione del C.N.I. è rivolta a TUTTI I PROFESSIONISTI che esercitano in via non esclusiva la libera professione di Ingegnere/Architetto.
Ovvero il C.N.I. agisce nei riguardi di tutti i tutti i liberi professionisti che sono, allo stesso tempo, anche dipendenti, in rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, sia a tempo pieno che in rapporto di part-time e precisamente per:
• i docenti di scuola media e superiore;
• i docenti universitari ;
• i dipendenti pubblici;
• i dipendenti privati.
• ogni altra fattispecie qui, eventualmente, non descritta.
Si sta lavorando affinché anche il C.N.A.P.P.C (Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) si unisca al C.N.I. (in un lavoro istituzionale concertato) per poter dare massima valenza ed incisività all’azione, che è oltremodo sentita ed sostenuta anche dagli AMICI E COLLEGHI ARCHITETTI .
I COLLEGHI CHE STANNO CERCANDO DI RISOLVERE L’ANNOSA SITUAZIONE DELLA GESTIONE SEPARATA – COLLABORANDO OGNUNO SECONDO LA PROPRIA VESTE E MANSIONE E POSIZIONE – AGISCONO IN PIENA LEALTA’ PER COSTRUIRE UN FUTURO PROFESSIONALE MIGLIORE DI TUTTI.
OVVERO PER IL BENE DI TUTTI, MA PROPRIO DI TUTTI.
QUESTE PRECISAZIONI SONO RITENUTE ESSENZIALI AL FINE DI EVITARE QUALSIASI POSSIBILE FRAINTENDIMENTO.
agostino
ReplyIMPORTANTI PRECISAZIONI PER TUTTI I LETTORI.
SPECIE PER ALCUNI DUBBIOSI.
IL C.N.I. (Consiglio Nazionale Ingegneri) SI STA RAPPORTARTANDO CON INARCASSA affinché il Consiglio di Amministrazione di quest’ultima istituisca la GESTIONE SEPARATA INARCASSA.
L’azione del C.N.I. è rivolta a TUTTI I PROFESSIONISTI che esercitano in via non esclusiva la libera professione di Ingegnere/Architetto.
Ovvero il C.N.I. agisce nei riguardi di tutti i tutti i liberi professionisti che sono, allo stesso tempo, anche dipendenti, in rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, sia a tempo pieno che in rapporto di part-time e precisamente per:
• i docenti di scuola media e superiore;
• i docenti universitari ;
• i dipendenti pubblici;
• i dipendenti privati.
• ogni altra fattispecie qui, eventualmente, non descritta.
Si sta lavorando affinché anche il C.N.A.P.P.C (Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) si unisca al C.N.I. (in un lavoro istituzionale concertato) per poter dare massima valenza ed incisività all’azione, che è oltremodo sentita ed sostenuta anche dagli AMICI E COLLEGHI ARCHITETTI .
I COLLEGHI CHE STANNO CERCANDO DI RISOLVERE L’ANNOSA SITUAZIONE DELLA GESTIONE SEPARATA – COLLABORANDO OGNUNO SECONDO LA PROPRIA VESTE E MANSIONE E POSIZIONE – AGISCONO IN PIENA LEALTA’ PER COSTRUIRE UN FUTURO PROFESSIONALE MIGLIORE DI TUTTI.
OVVERO PER IL BENE DI TUTTI, MA PROPRIO DI TUTTI.
QUESTE PRECISAZIONI SONO RITENUTE ESSENZIALI AL FINE DI EVITARE QUALSIASI POSSIBILE FRAINTENDIMENTO.
n.selvarolo
Replyhai fatto bene a chiarire agostino
agostino
ReplyIMPORTANTI PRECISAZIONI PER TUTTI I LETTORI.
SPECIE PER ALCUNI DUBBIOSI.
IL C.N.I. (Consiglio Nazionale Ingegneri) SI STA RAPPORTARTANDO CON INARCASSA affinché il Consiglio di Amministrazione di quest’ultima istituisca la GESTIONE SEPARATA INARCASSA.
L’azione del C.N.I. è rivolta a TUTTI I PROFESSIONISTI che esercitano in via non esclusiva la libera professione di Ingegnere/Architetto.
Ovvero il C.N.I. agisce nei riguardi di tutti i tutti i liberi professionisti che sono, allo stesso tempo, anche dipendenti, in rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, sia a tempo pieno che in rapporto di part-time e precisamente per:
-i docenti di scuola media e superiore;
-i docenti universitari ;
-i dipendenti pubblici;
-i dipendenti privati.
-ogni altra fattispecie qui, eventualmente, non descritta.
Si sta lavorando affinché anche il C.N.A.P.P.C (Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) si unisca al C.N.I. (in un lavoro istituzionale concertato) per poter dare massima valenza ed incisività all’azione, che è oltremodo sentita ed sostenuta anche dagli AMICI E COLLEGHI ARCHITETTI.
I COLLEGHI CHE STANNO CERCANDO DI RISOLVERE L’ANNOSA SITUAZIONE DELLA GESTIONE SEPARATA – COLLABORANDO OGNUNO SECONDO LA PROPRIA VESTE E MANSIONE E POSIZIONE – AGISCONO IN PIENA LEALTA’ PER COSTRUIRE UN FUTURO PROFESSIONALE MIGLIORE DI TUTTI.
OVVERO PER IL BENE DI TUTTI, MA PROPRIO DI TUTTI.
QUESTE PRECISAZIONI SONO RITENUTE ESSENZIALI AL FINE DI EVITARE QUALSIASI POSSIBILE FRAINTENDIMENTO.
agostino
ReplyMI SCUSO CON GLI AMICI LETTORI SE HO PIU’ VOLTE RIPETUTO L’IMPORTANTE COMMENTO.
MA COME POTETE VEDERE, CON IL COPIA INCOLLA, SI INSERISCE MALE E PERTANTO SI LEGGE MALE.
Provo ancora una volta!
agostino
ReplyIMPORTANTI PRECISAZIONI PER TUTTI I LETTORI.
SPECIE PER ALCUNI DUBBIOSI.
IL C.N.I. (Consiglio Nazionale Ingegneri) SI STA RAPPORTARTANDO CON INARCASSA affinché il Consiglio di Amministrazione di quest’ultima istituisca la GESTIONE SEPARATA INARCASSA.
L’azione del C.N.I. è rivolta a TUTTI I PROFESSIONISTI che esercitano in via non esclusiva la libera professione di Ingegnere/Architetto.
Ovvero il
C.N.I. agisce nei riguardi di tutti i tutti i liberi professionisti che sono, allo stesso tempo, anche dipendenti, in rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, sia a tempo pieno che in rapporto di part-time e precisamente per:
-i docenti di scuola media e superiore;
-i docenti universitari ;
-i dipendenti pubblici;
-i dipendenti privati.
-ogni altra fattispecie qui, eventualmente, non descritta.
Si sta lavorando affinché anche il C.N.A.P.P.C (Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) si unisca al C.N.I. (in un lavoro istituzionale concertato) per poter dare massima valenza ed incisività all’azione, che è oltremodo sentita e sostenuta anche dagli AMICI E COLLEGHI ARCHITETTI .
I COLLEGHI CHE STANNO CERCANDO DI RISOLVERE L’ANNOSA SITUAZIONE DELLA GESTIONE SEPARATA – COLLABORANDO OGNUNO SECONDO LA PROPRIA VESTE E MANSIONE E POSIZIONE – AGISCONO IN PIENA LEALTA’ PER COSTRUIRE UN FUTURO PROFESSIONALE MIGLIORE DI TUTTI.
OVVERO PER IL BENE DI TUTTI, MA PROPRIO DI TUTTI.
QUESTE PRECISAZIONI SONO RITENUTE ESSENZIALI AL FINE DI EVITARE QUALSIASI POSSIBILE FRAINTENDIMENTO.
Maurizio.
ReplyMa tutti quelli che hanno scritto in questo blog fin dall’inizio delle sue origini, tranne i soliti noti che si sono dati da fare per far cambiare questa ingiustizia che stiamo vivendo : CHE FINE HANNO FATTO? stanno facendo i cagasotto? W l’Italia e gli italiani che se la meritano… Buona settimana a tutti..
nicola s.
Replymaurizio, ma che domande fai?! stanno tutti alla finestra a guardare cosa succede…per poi piangere, piangere, piangere…e intanto agostino continua a incitare tutti che, a quanto pare, si lasciano vivere!
Maurizio.
ReplyGli Italiani sono una razza di ….
Maurizio.
Reply7-00929 Gnecchi: Sull’obbligatorietà dell’iscrizione
dei liberi professionisti o lavoratori esercenti attività
autonome alla gestione separata dell’INPS.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione
della risoluzione in titolo.
Silvano MOFFA, presidente, avverte che
nella seduta odierna avranno luogo l’illustrazione
della risoluzione in titolo e
l’eventuale inizio della discussione, mentre
il definitivo orientamento del Governo –
anche alla luce della rilevanza dell’impegno
previsto dall’atto di indirizzo – sarà
acquisito in una successiva seduta, da
convocare in base alle determinazioni che
verranno assunte nell’ambito di una prossima
riunione dell’Ufficio di presidenza
integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Marialuisa GNECCHI (PD) illustra la
risoluzione a sua prima firma, rilevando
che, seppure sia legittimo il principio secondo
il quale ogni prestazione lavorativa
e il relativo corrispettivo debbano essere
soggetti a contribuzione previdenziale, è
altrettanto legittimo pensare che, nella
maggior parte dei casi, i soggetti in questione,
nello specifico, non hanno alcuna
responsabilità in ordine al mancato versamento
dei contributi, atteso che non fu
chiarito fin dall’inizio quali fossero i lavoratori
che dovevano iscriversi obbligatoriamente
alla gestione separata dell’INPS.
Fatto notare, peraltro, che, nella vicenda
in questione, l’Inarcassa esclude la possibilità
di iscrizione e di pagamento del
contributo soggettivo ai lavoratori autonomi
iscritti a forme di previdenza obbligatorie
in dipendenza di rapporto di lavoro
subordinato o, comunque, in presenza
di altra attività esercitata, chiede al
Governo di sospendere i provvedimenti di
riscossione emessi dall’INPS a carico di tal
soggetti, soprattutto rivedendo le attuali
sanzioni previste per questa particolare
fattispecie.
Silvano MOFFA, presidente, preso atto
che non vi sono ulteriori richieste di
intervento e attesa l’esigenza di consentire
al Governo di esprimere un orientamento
in materia, rinvia il seguito della discussione
ad altra seduta.
7-00635 Codurelli: Indennità di buonuscita
dei dipendenti di Poste Italiane SpA.
(Seguito della discussione e rinvio).
La Commissione prosegue la discussione
della risoluzione in titolo, rinviata
nella seduta del 15 maggio 2012.
Silvano MOFFA, presidente, ricorda che
la Commissione, prima della sospensione
dei lavori per la pausa estiva, ha svolto
un’audizione informale con i rappresentanti
delle organizzazioni sindacali di categoria,
al fine di fare il punto sulle
problematiche relative alla risoluzione in
discussione. Avverte, pertanto, che i presentatori
dell’atto di indirizzo in titolo ne
hanno conseguentemente predisposto una
nuova versione (vedi allegato), che viene
oggi portata all’attenzione della Commissione.
Lucia CODURELLI (PD), nell’illustrare
la nuova versione della risoluzione in
titolo, fa notare che essa, dando conto
degli utili elementi di conoscenza acquisiti
nel corso dell’audizione informale svolta
con i rappresentanti delle organizzazioni
sindacali di categoria, si prefigge lo scopo
di sollecitare iniziative tese a rendere
possibile il corretto pagamento dell’indennità
di buonuscita maturata dai lavoratori
di Poste italiane. Preso atto della delicatezza
e della complessità del tema in
discussione, sul quale ritiene che si debba
capire quale sia la posizione del Governo,
invita, peraltro, anche gli altri gruppi ad
esprimere la loro posizione al riguardo, al
fine di giungere ad una posizione condivisa
sull’argomento.
Maurizio.
Replyvale solo la 7-00929 ovviamente
a.p.
ReplyAggiungo che sembra che il governo si sia impegnato a rispondere la prossima settimana
cristiano
Replydirei non male, per adesso nulla di nuovo dai ricorsi che ho presentato, ma questo lo sapevo già.. ci vogliono anni.
Maurizio.
ReplyCristiano, se le cose dovessero andare bene potresti sempre ritirare la tua azione legale, salvo ovviamente tu rientri nella fattispecie oggetto della ns questione. Ciao
Maurizio.
Replya.p. non è un impegno, ma una procedura; bisognerà vedere poi più avanti se il governo si prenderà l’impegno di risolvere la disparità contributiva che esiste nel ns sistema. certo le prossime elezioni non aiuteranno anche perchè di carne al fuoco il governo ne ha tanta. Dobbiamo per il momento concentrarci a far aderire il maggior numero di ordini a dare mandato al CNI per richiedere la modifica dello statuto di Inarcassa. Ciao
carmine terrarossa
ReplySono indignato con la nostra situazione con l’inps,
vi dico subito che sono uno di quelli che ha pagato nel 2012 i contributi del 2006.
Perchè inarcassa non decide di avere una gestione separata interna invece di introitare ingiustamente il 4% e farci tritare dall’inps.
La cosa che mi fà incazzare terribilmente è questa: noi ingegneri e architetti non siamo tutelati ne dagli ordini ne da inarcassa, mentre i geometri che progettano di tutto alla faccia degli ingegnieri e degli architetti sono tutelati dall’ordine in varie questioni giudiziarie. E’ UN VERO SCHIFO, NON SIAMO IN UNO STATO DI DIRITTO MA DI ARRAFFONI……
SALUTI
Tore
ReplyStanno arrivando le lettere per pagare il 2010 con poche sanzioni ed anche a rate. Chiedevo di analoghe situazioni
Maurizio.
ReplySembra proprio che Inarcassa non ci sistemerà a breve, e certamente non per il passato, quindi per chi è incappato nell’accertamento Poseidone rimarrà intrappolato in Inps. Saranno contenti tutti quelli che lo sono già e che ci hanno dato dei furbetti ed evasori.
Tutto questo mi rattrista, vedere buttar via i soldi tanto sudati per aver diritto a niente…
Maurizio.
ReplyLa battaglia degli amici anche del blog di FB è fantastica, per collaborazione e direi quasi per amicizia viste le energie profuse. Sicuramente la questione si risolverà ma ci vorrà tempo e sarà utile per i giovani colleghi…
Grazie ancora a Nunzio persona dalle incredibili potenzialità e capacità interpersonali certamente oltre la media; ad Agostino riconosco la tenacia e la determinazione assoluta che poche volte ho visto nella mia vita.
Maurizio.
ReplyOre 14
RISOLUZIONI
7-00929 Gnecchi: Sull’obbligatorietà dell’iscrizione dei liberi professionisti o lavoratori esercenti attività autonome alla gestione separata dell’INPS (seguito discussione)
Maurizio
Replya Voi, bellissima notizia, tranne per chi ha oagato (e che ci ha additato evasori) e continuerà per sua somma gioia l’inps :
C.7/00929 [Sospendere i provvedimenti di riscossione emessi dall’INPS a carico degli iscritti alla gestione separata provvisti di un’altra posizione di previdenza obbligatoria]
Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00929 presentata da MARIALUISA GNECCHI
giovedì 28 giugno 2012, seduta n.658 La XI Commissione, premesso che:
sulla obbligatorietà di iscrizione dei liberi professionisti o lavoratori esercenti attività autonome alla gestione separata INPS, istituita nel 1996, non vi è mai stata un’univoca interpretazione;
già a partire dall’anno 2009, l’Inps ha avviato la cosiddetta operazione PoseidOne andando a verificare i redditi conseguiti da tali lavoratori autonomi nel 2004 e corrispondente iscrizione ad una gestione previdenziale professionale;
con messaggio Inps 20085 del 30 luglio 2010 si stabilisce che verrà iscritto automaticamente alla gestione separata INPS chi nell’anno 2004 ha dichiarato redditi indicandoli nel quadro RE del modello unico 2005 senza versare contributi previdenziali;
con la cosiddetta operazione PoseidOne 3, l’INPS ha iniziato ad inviare provvedimenti di riscossione, a circa 900.000 soggetti, applicando pesantissime sanzioni, in quanto percettori di reddito professionale, non avevano versato alcun contributo previdenziale su tale entrata;
applicare a questa fattispecie di soggetti le pesanti sanzioni previste dalla legge n. 388 del 2000 (articolo 116, comma 8, lettera b)), sembra estremamente penalizzante, poiché rappresentano oltre il 70 per cento dell’importo dei contributi dovuti;
se da un lato è legittimo il principio secondo il quale, ogni prestazione lavorativa e il relativo corrispettivo debba essere soggetto a contribuzione previdenziale, è altrettanto legittimo pensare che nella maggior parte dei casi, si tratta di soggetti vittime del fatto che con l’istituzione della gestione separata, non fu chiarito fin dall’inizio quali fossero i soggetti che dovevano iscriversi obbligatoriamente;
con il comma 12 dell’articolo 18 del decreto-legge n. 98 del 2011, si è giunti ad una norma di interpretazione autentica dell’articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995 che ha delimitato gli ambiti di competenza della Gestione separata e delle altre forme assicurative private e privatizzate, di cui ai decreti legislativi n. 509 del 1994 e n. 103 del 1996, confermando la regola per cui dipende dalla singola cassa professionale la possibilità di iscriversi anche se obbligatoriamente iscritti ad altra forma di previdenza obbligatoria perché lavoratore dipendente o per altra parte di impegno
lavorativo; ciò ha consentito a molti soggetti di risolvere la questione attraverso le proprie casse di appartenenza (Inps messaggio n. 709 del 12 gennaio 2012) versando la contribuzione omessa, ora per allora, ma senza sanzioni, ottenendo contestualmente l’annullamento dell’accertamento emanato dall’INPS, mentre chi non ha potuto fruire di tale opportunità, è costretto a pagare la sanzione come se si trattasse di evasione contributiva;
rispetto alle casse, non tutte hanno ritenuto di modificare i propri statuti ed a titolo di esempio citiamo l’Inarcassa, che a tutt’oggi esclude la possibilità di iscrizione e di pagamento del contributo soggettivo gli ingegneri e gli architetti iscritti a forme di previdenza obbligatorie in dipendenza di rapporto di lavoro subordinato o, comunque, di altra attività esercitata, anche se iscritti all’Albo ed in possesso di partite IVA,
impegna il Governo
a sospendere i provvedimenti di riscossione emessi dall’INPS a carico degli iscritti alla gestione separata provvisti di un’altra posizione di previdenza obbligatoria, per rivedere le attuali sanzioni previste per questa particolare fattispecie, ed istituire in tempi brevi un tavolo tecnico Ministero-Casse-INPS con lo scopo di risolvere in tempi brevi la contesa vicenda che sta destando una sempre più crescente preoccupazione tra i professionisti interessati, sui quali non possono gravare gli effetti di una normativa non compiutamente chiarita e definita e di differenti valutazioni da parte delle istituzioni interessate.
(7-00929) «Gnecchi, Cazzola, Poli».
nicola s.
Replybeh sì, un altro piccolo passo avanti è stato fatto e sono d’accordo con te maurizio per il ringraziamento meritatissimo ad agostino e nunzio sempre in primo piano in questa vicenda, instancabili compagni di questo viaggio, difficili da tenere a bada per la loro garnde voglia di vincere. ed è per questo che vinceremo, anche se ci vorrà ancora del tempo.
nunzio non ci abbandonare e continua così.
agostino continua anche tu su questa strada.
non pensate di non avere persone su cui contare: è solo questione di capacità. voi siete più capaci di noi e questo credo sia evidente, bisogna riconoscerlo.
intanto continuiamo nel nostro piccolo a far deliberare i nostri ordini per l’istituzione della gestione separata in inarcassa. TUTTI PER FAVORE ciascuno secondo le proprie capacità.
Nunzio
ReplyLo scrivente, con la presente, ritiene doveroso ringraziare l’On. Marialuisa Gnecchi, sia per l’attenzione che per la sensibilità mostrata rispetto alla questione dei professionisti iscritti a forme di previdenza obbligatorie in dipendenza di rapporto di lavoro subordinato o, comunque, di altra attività esercitata, manifestando il proprio ringraziamento per le soluzioni individuate, evitando che tale tipologia di lavoratori siano assoggettati a forme di copertura previdenziale eccessivamente gravose. Altresì, ritiene doveroso ringraziare, il Presidente On. Silvano Moffa, nonché tutti gli On. Parlamentari componenti dalla XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera per l’approvazione della risoluzione n. 8 -00203.
Lo scrivente, con la presente, voleva evidenziare un ulteriore valutazione circa le soluzioni prospettate nella Risoluzione n. 8 -00203. La sopracitata Risoluzione n. 8 -00203, trova presupposto giuridico nell’articolo 116, comma 15, lettera a), della Legge n. 388 del 2000: “Fermo restando l’integrale pagamento dei contributi e dei premi dovuti alle gestioni previdenziali e assistenziali, i consigli di amministrazione degli enti impositori, sulla base di apposite direttive emanate dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica fissano criteri e modalita’ per la riduzione delle sanzioni civili di cui al comma 8 fino alla misura degli interessi legali, nei seguenti casi:
a) nei casi di mancato e ritardato pagamento di contributi o premi derivanti da oggettive incertezze connesse a contrastanti ovvero sopravvenuti diversi orientamenti giurisprudenziali o determinazioni amministrative sulla ricorrenza dell’obbligo contributivo successivamente riconosciuto in sede giurisdizionale o amministrativa in relazione alla particolare rilevanza delle incertezze interpretative che hanno dato luogo alla inadempienza e nei casi di mancato o ritardato pagamento di contributi o premi, derivanti da fatto doloso del terzo denunciato, entro il termine di cui all’articolo 124, primo comma, del codice penale, all’autorita’ giudiziaria;”.
A nostro avviso, poiché l’art. 6, comma 2 del D.Lgs. n. 472/97, rivendica gli stessi presupposti giuridici della Legge n. 388/2000, conseguendo però, l’inpunibilità della violazione, e quindi LA TOTALE DISAPPLICAZIONE DEGLI INTERESSI anziché la riduzione agli nteressi legali sul contributi dovuti.
Il combinato disposto art. 6, comma 2 del D.Lgs. n. 472/97 – art. 8, D.Lgs, n. 546/92, come ribadito in diverse occasioni dalla Cassazione Civile, Sez. Tributaria, Sentenza 23.03.2012 n° 4685 (nonché: Cass., n. 24670/07, n. 7765/08, n. 19638/09). in tema di “cause di non punibilità”, concernenti l’irrogazione di sanzioni amministrative, afferma che “non è punibile l’autore della violazione quando essa è determinata da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione delle disposizioni alle quali si riferiscono, nonché da indeterminatezza delle richieste di informazioni o dei modelli per la dichiarazione e il pagamento”.
In buona sostanza, la normativa de qua offre la possibilità di disapplicare una sanzione non penale, qualora la violazione derivi da circostanze di incertezza (oggettiva), tali da ammettere interpretazioni diverse o che possano ostacolare l’individuazione certa di un significato sufficientemente definito.
Ebbene, sulla base di tale formulazione letterale, la Corte di Cassazione (con la sentenza in parola) ha colto l’occasione per definire:
a) il significato operativo delle “obiettive condizioni di incertezza” (e per effetto delle fattispecie che rientrano in tale categoria);
b) la disciplina, nonché l’area di applicabilità dell’art. 6, comma 2 citato.
In relazione al primo punto, “l’incertezza normativa oggettiva tributaria” deve intendersi una situazione giuridica oggettiva, la quale “si crea nella normazione per effetto dell’azione di tutti i formanti del diritto”, tra cui (ma non esclusivamente) la “produzione normativa”, caratterizzata sia dall’impossibilità di circoscrivere con sicurezza univoca “la norma giuridica sotto la quale effettuare la sussunzione di un caso di specie” (vedasi il Messaggio INPS n. 14490 del 12/07/2011 e successivamente con una Legge dello Stato, con lo scopo di chiarire situazioni di oggettiva incertezza riformulando l’interpretazione più aderente alla originaria volontà del legislatore, ovvero il comma 12 dell’articolo 18 del decreto-legge n. 98 del 2011, norma di interpretazione autentica dell’articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995) che dall’esito del procedimento interpretativo metodicamente corretto (si consideri: Corte di Cassazione – Sezione Lavoro – Ordinanza del 13 ottobre 2010, n. 22557, Corte di Cassazione – Sezione Lavoro – Sentenza n. 14686 del 29-08-2012, Corte di Cassazione – Sezioni unite civili – Sentenza n. 17076 del 24 maggio 2011).
Lo scrivente ringrazia sentitamente l’On. Marialuisa Gnecchi, per la serietà con cui ha affrontato la delicata problematica, manifestando la personale gratitudine per la pragmatica azione politica nella direzione di conseguire tale risultato, auspicando per il futuro, che i rappresentatnti dell’attuale Governo si impegnino proficuamente sia per chiarire l’attuale quadro normativo di riferimento che le soluzioni per superare la frustante questione come sopra evidenziata. Grazie ancora. Lanciano, lì 20/10/2012. Dr. Ing. Nunzio Di Castelnuovo
Tore
ReplyNel frattempo arrivano le lettere per il 2010, e sembra anche non possibile ricorrere come per gli anni precedenti.
Nunzio
ReplyPreg.mo Vice Ministro
Lavoro e Politiche Sociali
Prof. Michel Martone
Via Fornovo, 8
00192 Roma
Gent.mo Vice Ministro,
a mio nome e di un ragguardevole numero di colleghi, liberi professionisti nonchè dipendenti anche part time (ingegneri ed architetti), che da più di un anno, si spendono per l’iniziativa volta ad istituire presso la propria cassa previdenziale una Gestione Separata Inarcassa, hanno recentemente appreso del suo impegno assunto presso la XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera e della Sua personale benevolenza ad aprire un tavolo di confronto presso il Ministero, con gli Enti e le Istituzioni di rappresentanza della categoria, ovvero INARCASSA, INPS, CNI e CNAPPC, dichiarandosi disponibile ad assumere impegni governativi, al fine di poter individuare una soluzione plausibile, alternativa all’obbligatorietà di iscrizione presso la gestione separata dell’INPS, vagliando la praticabilità di altre forme di gestione previdenziale e valutando la possibilità di ridurre e/o eliminare l’entità delle sanzioni, così come attualmente determinate dall’INPS.
Per quanto sopra, lo scrivente ritiene doveroso ringraziarLa, sia per l’attenzione che per la sensibilità mostrata rispetto alla questione dei professionisti iscritti a forme di previdenza obbligatoria in dipendenza di rapporto di lavoro subordinato o, comunque, di altra attività esercitata. Altresì, ritiene doveroso ringraziare, per quanto finora conseguito, l’On. Marialuisa Gnecchi primo firmatario della Risoluzione, il Presidente On. Silvano Moffa, nonché tutti gli On. Parlamentari componenti dalla XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera per l’approvazione della risoluzione n. 8 – 00203.
In relazione ai contenuti della Risoluzione, ritenendo di offrire un ulteriore elemento di valutazione, evidenzia che la prima delle soluzioni riportate nella sopracitata Risoluzione n. 8 – 00203, individua quale pacifico presupposto giuridico, l’articolo 116, comma 15, lettera a), della Legge n. 388 del 2000. Anche l’art. 6, comma 2, del D. Lgs. n. 472/97, rifacendosi agli stessi presupposti giuridici della Legge n. 388/2000, con la differenza però, che rivendica l’inpunibilità della violazione, e quindi LA TOTALE DISAPPLICAZIONE DEGLI INTERESSI anziché la riduzione, peraltro significativa, agli interessi legali sui contributi dovuti (vedasi nota in epigrafe).
In riferimento alla possibilità di individuare, per la sopracitata categoria, l’inclusione in altre forme di gestione previdenziale, o alternativamente, come tutti noi auspichiamo, l’istituzione di una Gestione Separata Inarcassa, evidenziando però, come in più occasioni, il Presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua, ha avuto modo di affermare che: “l’equità resta un tema che dovrebbe essere preso in considerazione, c’è una disparità tra chi percepisce le pensioni e chi invece dovrà contare su un puro sistema contributivo. Una parte dei lavoratori oggi riceve nella pensione un’integrazione da parte dello Stato rispetto a quanto ha versato, circa il 30 – 40% in più di quanto avrebbe con un sistema contributivo. Con il sistema contributivo non sarà più così perchè si ottiene solo quanto versato. Quindi i giovani che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996, per i quali si applica il metodo contributivo, non avranno per legge integrazioni al minimo e maggiorazioni sociali”.
L’On. G. Cazzola, individua ciò che potrebbe essere fatto: “continueremo a sollecitare il Parlamento a trovare le giuste risorse: uno sforzo minimo può essere fatto anche per i professionisti che tra 1’altro, in questo particolare periodo di recessione economica, contribuiscono seriamente alla creazione di ricchezza nazionale. Riteniamo che l’accorpamento delle casse delle categorie professionali non regolamentate esistenti possa essere facilmente realizzato lasciando i versamenti contributivi già eseguiti presso l’INPS e procedendo al loro recupero solo in età pensionabile a mezzo dell’istituto della totalizzazione. I1 tutto avverrebbe a invarianza dei saldi del bilancio consolidato dello Stato. A ben vedere questa soluzione porterebbe ossigeno a più di qualche cassa professionale”.
Sulla questione, è ragionevole non perdere di vista tre condivisibili valutazioni:
1. si rende necessario evitare di accentuare ulteriormente le discriminazioni e le differenze tra le diverse generazioni, reintroducendo fino al 2019 il sistema retributivo e garantendo nuovamente l’accesso anticipato alla pensione, per i lavoratori con alcuni requisiti;
2. sempre a “saldo invariato” si potrebbe anche rimediare, all’attuale discriminazione che esiste all’interno di Inarcassa e di tutte le altre Casse privatizzate con D. Lgs 509/94, nei confronti dei liberi professionisti nonché dipendenti anche part time (iscritti all’Albo e/o Ordine), obbligati alla GS INPS, portando una “boccata di ossigeno a più di qualche Cassa professionale”;
3. lasciando ad INPS, (come previsto dall’art. 18, comma 12, del D.L. n. 98/2011, convertito in Legge 111/2011, interpretando autenticamente la disposizione dettata dall’art. 2.26 della legge n. 335 del 1995) esclusivamente la gestione assicurativa e previdenziale, dei soggetti che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo e il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali.
In particolare, si chiede, in analogia a quanto previsto per la GS INPS, la possibilità di iscrizione ad una GS INARCASSA “ora per allora” – Messaggio INPS n. 709 del 12/01/2012 – e quindi conferendo anche il contributo soggettivo relativo al quinquennio precedente alla data di istituzione della GS INARCASSA, conseguendo contestualmente la necessaria certificazione di regolarità contributiva quinquennale.
Inoltre, si chiede che lo statuto dell’istituenda GS INARCASSA ricomprenda le seguenti previsioni, come di seguito meglio individuate:
a) istituzione di una sezione interna ad Inarcassa, specifica per le società di ingegneria e revisione del meccanismo di ripartizione dell’onere contributivo nel caso di prestazioni professionali effettuate in regime di collaborazione con altri Ingegneri, Architetti, Società di Ingegneria o Società di Professionisti.
b) innalzamento delle aliquote sul contributivo da subito (dal 1 gennaio 2012) per tutti pari al 16 – 18%, con obbligo di versamento per tutti gli iscritti pensionati di Inarcassa pari al 115 % (anziché l’attuale 50 % quale aliquota minima prevista per Legge) del contributo complessivo dovuto, a decrescere di un punto percentuale ogni anno, fino a raggiungere il 100 %. Le somme introitate per effetto della sopracitata forchetta, servirà anche per costituire un fondo per forme speciali di “ammortizzatori sociali”, a sostegno del professionista e del suo nucleo familiare, da utilizzare per i seguenti fini:
b.1 possibilità di posticipare il pagamento del contributivo soggettivo all’anno successivo rimborsando capitale ed interessi maturati, applicando modici tassi di interesse (posticipazione max di 3 anni);
b.2 possibilità di traslare fino a sei mesi la data di scadenza dei contributi, comunque applicando tassi di interesse ancora più ridotti;
b.3 erogazione di piccoli prestiti (fino a €. 5.000 ad anno), fino ad un massimo di tre anni, in occasione di perdita dell’occupazione;
c) istituzione di un fondo pensionistico complementare chiuso, il cosidetto 2° pilastro, con basse spese di gestione (fino a un massimo del 8 – 10% del reddito);
d) priorità nell’erogazione di mutui e prestiti agli iscritti ed in subordine l’erogazione di mutui agli Enti locali, con meccanismo di garanzia basato su “ipoteca”, per la realizzazione di piccole opere pubbliche sull’intero territorio nazionale (opere di urbanizzazione primaria e secondaria), fino all’importo di €. 1.250.000 e massimo €. 2.500.000 per la nuova costruzione di edifici di qualsiasi genere, rispetto alle politiche di asset allocation in strumenti alternativi (hedge found, strumenti di finanza derivata).
Lo scrivente, manifestando sin d’ora, la personale gratitudine sia per la disponibilità resa nella direzione di ricercare una soluzione ragionevole alla delicata problematica, come pure convinto dell’ incisiva azione politica che saprà esplicare al fine di conseguire tali obiettivi in tempi stretti, comunque prima della prossima campagna elettorale per le elezioni del nuovo Premier, con l’occasione saluta e ringrazia distintamente.
Lanciano, lì 20/10/2012.
Istituzione Gestione Separata Inarcassa
http://www.facebook.com/previdenza
Note al D.Lgs. n. 472/97:
Il combinato disposto art. 6, comma 2 del D.Lgs. n. 472/97 – art. 8, D.Lgs, n. 546/92, come ribadito in diverse occasioni dalla Cassazione Civile, Sez. Tributaria, Sentenza 23.03.2012 n° 4685 (nonché: Cass., n. 24670/07, n. 7765/08, n. 19638/09). in tema di “cause di non punibilità”, concernenti l’irrogazione di sanzioni amministrative, afferma che “non è punibile l’autore della violazione quando essa è determinata da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione delle disposizioni alle quali si riferiscono, nonché da indeterminatezza delle richieste di informazioni o dei modelli per la dichiarazione e il pagamento”.
In buona sostanza, la normativa summenzionata offre la possibilità di disapplicare una sanzione non penale, qualora la violazione derivi da circostanze di incertezza (oggettiva), tali da ammettere interpretazioni diverse o che possano ostacolare l’individuazione certa di un significato sufficientemente definito.
Ebbene, sulla base di tale formulazione letterale, la Corte di Cassazione (con la sentenza in parola) ha colto l’occasione per definire:
a) il significato operativo delle “obiettive condizioni di incertezza” (e per effetto delle fattispecie che rientrano in tale categoria);
b) la disciplina, nonché l’area di applicabilità dell’art. 6, comma 2 citato.
In relazione al primo punto, “l’incertezza normativa oggettiva tributaria” deve intendersi una situazione giuridica oggettiva, la quale “si crea nella normazione per effetto dell’azione di tutti i formanti del diritto”, tra cui (ma non esclusivamente) la “produzione normativa”, caratterizzata sia dall’impossibilità di circoscrivere con sicurezza univoca “la norma giuridica sotto la quale effettuare la sussunzione di un caso di specie” (vedasi il Messaggio INPS n. 14490 del 12/07/2011 e successivamente con una Legge dello Stato, con lo scopo di chiarire situazioni di oggettiva incertezza riformulando l’interpretazione più aderente alla originaria volontà del legislatore, ovvero il comma 12 dell’articolo 18 del decreto-legge n. 98 del 2011, norma di interpretazione autentica dell’articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995) che dall’esito del procedimento interpretativo metodicamente corretto (si consideri: Corte di Cassazione – Sezione Lavoro – Ordinanza del 13 ottobre 2010, n. 22557, Corte di Cassazione – Sezione Lavoro – Sentenza n. 14686 del 29-08-2012, Corte di Cassazione – Sezioni unite civili – Sentenza n. 17076 del 24 maggio 2011).
Istituzione Gestione Separata Inarcassa
http://www.facebook.com/previdenza
Nunzio
ReplyLa privatizzazione degli Enti di Previdenza ed Assistenza dei Liberi Professionisti fu disposta con una delega contenute nella legge finanziaria del 1994 (L. n. 537 del 29 dicembre 1993), con le quali il Governo Ciampi si proponeva di attuare un riordino degli istituti e dei regimi previdenziali e assistenziali allora esistenti. Il riordino prevedeva un percorso di privatizzazione delle Casse di Previdenza e Assistenza dei liberi professionisti. Con il D.Lgs. n. 509 del 30 giugno 1994, fu riconosciuta la possibilità di trasformazione in soggetti giuridici di diritto privato, ferma restando l’obbligatorietà del prelievo contributivo e delle prestazioni, a quegli Enti che avevano i conti in attivo, privi di contributi statali e con una riserva legale corrispondente alla copertura di almeno cinque annualità di rate di prestazioni.
Le Casse contestano questo obbligo, ricordando di essere soggetti privati e non pubblici, pur operando secondo disposizioni normative. Il ragionamento fà riferimento, probabilmente, alla decisione del Tar del Lazio del 12 dicembre 2007. Infatti le Casse ricorsero contro l’Istat ed il Ministero del lavoro per lo steso motivo, laddove fu argomentato, e per questo ebbero ragione, che non si comprendeva come gli enti previdenziali privatizzati c’entrassero con l’obiettivo del contenimento della spesa pubblica, allora stabilita al 2%, in considerazione del fatto che essi non usufruiscono di finanziamenti o di altri ausili pubblici e che non gravano in nessun modo sul bilancio dello Stato.
Come allora contestano l’inserimento nella liste delle PP AA redatta dall’Istat per la formazione del bilancio consolidato dello Stato.
L‘Adepp, l’Associazione che riunisce e rappresenta tutte le casse privatizzate, ha impugnato la circolare della Ragioneria dello Stato inviata il 21 settembre scorso sull’adempimento dei tagli.
In effetti più realisticamente l’Adepp confida in uno slittamento della data stabilita dalla legge, perché fra l’altro la Ragioneria dello Stato sta preparando una nuova circolare nella quale si fornirebbero, tra l’altro, maggiori delucidazioni su cosa deve essere inserito nei consumi intermedi e come comportarsi con i contratti pluriennali in atto con i fornitori.
L’atteggiamento dilatorio delle Casse è facilitato dalla mancanza di specifiche sanzioni in caso di inosservanza. La legge hanno dissertato gli interessati introduce un obbligo, ma visto che non menziona quale normativa si applica al tributo, non è nemmeno specificato se proprio di un tributo si debba intendere. Inoltre, non è ulteriormente precisato, quale soggetto esegue l’accertamento.
Sempre in seno all’Adepp, ma possono essere solo illazioni, altri pensano di far trascorrere la data fissata senza chiedere nessuna proroga e limitarsi ad aspettare la decisione del Consiglio di Stato, prevista per il 30 ottobre prossimo oppure attendere una richiesta formale da parte dell’amministrazione statale di pagare il dovuto. Così, si argomenta si avrebbe un atto preciso da poter impugnare. E si sa che in Italia quando si intraprende una via giudiziaria, i tempi sono stabilente biblici, ad onta di qualsiasi buona volontà, sia dei governi politici che di quelli tecnici, dell’atto e ci sarebbe un atto preciso da impugnare. C’è però la possibilità che l’impugnazione della Circolare inviata della Ragioneria di Stato si dimostri poco efficace.
Sullo sfondo di questo braccio di ferro c’è tutta la complessa partita dei bilanci tecnici che devono assicurare la sostenibilità finanziaria per i prossimi 50 anni e la volontà dell’Esecutivo di riportare nell’alveo dell’Amministrazione dello Stato gli enti che prima aveva fatto uscire, in modo da poter procedere più facilmente sulla strada delle fusioni e degli accorpamenti. Il governo Monti sta modificando in profondità il quadro regolativo entro cui opera il lavoro autonomo. Ciò avviene tuttavia senza una riflessione più generale sulle condizioni reali in cui operano i lavoratori autonomi. Il rischio è che parte degli effetti positivi desiderati siano così vanificati e che emergano conseguenze negative inattese.
Gli obiettivi che hanno guidato l’azione del Governo nei confronti delle partite Iva sono principalmente tre:
a) aumentare la concorrenza nei settori economici dominati dal lavoro autonomo attraverso liberalizzazioni e l’eliminazione delle rendite di posizione;
b) ridurre lo spazio delle “false partite Iva” e della precarietà occupazionale;
c) offrire, in cambio, una pensione sicura sulla base di un aumento del carico contributivo.
Sui professionisti ha confermato l’abolizione delle tariffe minime, ha introdotto l’obbligo di preventivazione dei compensi, ha tolto vincoli alle forme di pubblicità e alla forma societaria. Molti nodi cruciali sono tuttavia ancora sul tavolo: essi riguardano la riforma della governance degli Ordini professionali (un riordino degli ordini professionali è stato introdotto nell’agosto scorso, ma con un impatto molto limitato) e il riconoscimento, secondo un modello accreditatorio, delle associazioni di rappresentanza delle professioni escluse dal regime ordinistico e in forte crescita negli ultimi dieci anni, dalla riforma delle pensioni e della recente riforma del lavoro.
Il primo obiettivo del Governo è stato quello di ridurre la fascia di lavoratori formalmente autonomi, ma collocati in una posizione di effettiva subordinazione, riducendo la convenienza delle imprese a fare contratti a prestazione oppure a progetto invece che assunzioni. Per quanto riguarda i lavoratori parasubordinati, sono stati introdotti vincoli normativi (l’obbligo di determinazione del progetto, senza il quale scatta l’assunzione a tempo determinato) e disincentivi economici alle imprese (la contribuzione alla gestione separata viene aumentato dal 27 al 33 per cento e il contributo da pagare per finanziare l’Aspi è più elevato che nel caso delle assunzioni), con lo scopo di ridurre la convenienza economica di questi contratti.
Tutto ciò avverrà in un contesto in cui continueranno a mancare protezioni sociali a favore dei lavoratori autonomi che rischiano la disoccupazione: l’Aspi, ma anche la mini-Aspi, non includono né i lavoratori autonomi, né i lavoratori parasubordinati, nonostante che i contratti di prestazione di questi ultimi siano gravati da un maggiore onere contributivo. Lavoratori subordinati a progetto e partite Iva avranno accesso a una indennità una tantum, di valore irrisorio, solo se mono-committenti e con un reddito annuale molto basso. Perché i lavoratori autonomi dovrebbero trovare conveniente questa situazione? Perché in cambio i lavoratori autonomi avranno una pensione certa! Ma siamo sicuri che sia proprio così? Molte partite Iva, tanto più nel nuovo regime lavoristico, hanno oggi redditi dichiarati troppo bassi per poter aspirare a una pensione degna di tale nome. Inoltre, l’incremento della contribuzione al 33 per cento, che nelle parole del ministro è la soglia necessaria per assicurare una pensione onorevole, riguarda solo i lavoratori iscritti alla gestione separata, i liberi professionisti nonché dipendenti anche part time iscritti a GS INPS (18%), mentre per gli iscritti alle Casse privatizzate le aliquote oscillano ancora tra il 10 e il 14 per cento.
Secondo i dati forniti da Inarcassa stessa, tra 26 anni (nel 2037) le entrate de contributi non basteranno più a far fronte alle uscite per prestazioni; ed ancora: secondo i dati sempre di Inarcassa, nel 2039 la Cassa non riuscirà più a far fronte a tutte le uscite con tutte le entrate.
Ma cosa è successo? Per molto tempo ci hanno fatto credere che Inarcassa fosse solida e ricca!
Il fatto è che le questioni che hanno condotto a questa situazione sono tante e diverse tra loro ed oggi è inevitabile che si sovrappongano, ma che hanno tutte una matrice comune: quella che non sono state affrontate bene e a tempo … dallo stesso Consiglio di Amministrazione.
Innanzitutto una poco edificante difesa di privilegi da parte di coloro che sono già in pensione o ci andranno nei prossimi 5/6 anni e che non subiranno quasi nulla da questa riforma, di fronte alla stragrande maggioranza di iscritti che, tra le tante penalizzazioni, si vedrà ridurre la propria pensione del 50 – 55%.
La maggior parte dei Delegati di inarcassa ha più di 30 anni di contribuzione o è già in pensione, e quando è stata votata la riforma, molti hanno pensato esclusivamente ai loro interessi personali.
nicola s.
Replynunzio è veramente avvilente leggere il tuo scritto, pieno di verità e di profonda riflessione.
il problema più grosso è che noi, inermi, continuiamo a svolgere questa professione che ormai non ci gratifica senza renderci conto che l’età pensionabile arriverà anche per noi e che non avremo nessuna garanzia su come vivere…
pensiamoci per tempo!
si parla tanto di rottamazione politica…e di rottamazione in questo ambito, no??
Maurizio.
ReplyRottamiamo i consiglieri di Inarcassa, che vadano un po’ ad occuparsi dei nipotini, ci vuole gente giovane, con nuove idee, con idee fresche, questi non hanno più niente da dire…
altrimenti noi tra qualche mese cominceremo a fare l’orto, a quarantanni, ma forse non è che sarà meglio..? ci potremo togliere da tutto Ordini, Inarcassa, Gestione Separata e addirittura con una vita sana potremo mangiare i frutti del ns lavoro senza dare niente a loro! o vorranno anche qui tutto il raccolto?
nicola s.
Replymaurizio, per opportuna conoscenza, dalle mie parti tra un pò comincia la raccolta delle olive. l’hanno scorso l’ispettorato del lavoro ha eseguito parecchie ispezioni nelle campagne: volevano i wc distinti per uomini e donne (visto che raccolgono anche loro le olive). non è una barzelletta ma non ti pare che meriti una bella risata? questi enti vanno laddove possono recuperare un pò di soldi…conviene non fare niente.
Maurizio.
Replysperiamo che tra un po’ saranno eliminati (nel vero senso della parola). eliminati!
nicola s.
Replymaurizio la tua è una speranza vana. questi enti sono lobby di potere dove poter accontentare qualche nulla facente facendogli fare la vita da nababbo a spese nostre. questi sono i veri parassiti della società, non quelli che evadono….e si permettono di fare anche una pubblicità (progresso) in televisione su chi non paga le tasse!!!
nicola s.
Replyche succede? sono 15 gg. che non scrive più nessuno!
PAOLO C.
ReplySiamo ormai giunti alla resa dei conti.
Con molta amarezza, ho preso la drastica decisione di chiudere la Partita IVA al 31 dicembre p.v. (ho dato mandato al mio commercialista di procedere).
Non c’è la posso più fare a sopportare questa situazione assurda.
Ho appena rinunciato ad un incarico pubblico di € 10.000,00, è stato, credetemi, il giorno più buio della mia esistenza, sia come Uomo che come Professionista, e come se si fosse aperto una voragine sotto i piedi e stata la fine di un progetto di vita, di un ideale, di un sogno, ed un Uomo senza sogni è un Uomo senza vita.
Non trovo altre parole che possano esternare il profondo malessere che provo.
Non so ha chi dare la colpa se darla ai politici, alla Cassa, all’INPS al mio commercialista o forse devo prndermela con me stesso, di avere intrapreso la professione di Architetto e di vivere una vita da sognatore.
In ogni caso auguro a tutti i miei carissimi colleghi, che pur trovandosi nelle mie stesse situazioni, di trovare il coraggio di andare avanti in questa assurda realtà.
E’ risaputo che tutto ciò che inizia ha una fine, ma la fine della mia professione non me l’aspettavo proprio così, è amara.
Paolo Ceravolo
agostino
ReplyCaro Paolo,
ti voglio rispondere, a nome mio e di di tutti i colleghi/amici, con una frase celebre di Jim Morrison:
“Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio.”
e con un’altra di Antonello Venditti:
” … E quando penso che sia finita, è proprio allora che comincia la salita …”.
Ciò significa:
Non ti arrendere perché tutto si risolverà in positivo.
A presto.
Maurizio.
ReplyPaolo ti capisco,
anche io sono lì lì per fare il tuo passo.
Questo sistema fatto di politici corrotti e di enti arroganti è stato creato proprio per far succedere quello che è sotto gli occhi di tutti noi.
Agostino ha ragione, ma tutti non ragioniamo allo stesso modo perchè ognuno di noi ha un orizzonte lavorativo figlio della ns età e del contesto sociale nel quale viviamo, certo è che continuare a lavorare con queste beghe e incertezze è ovviamente antieconomico.
La nostra categoria già aveva perso prima credibilità, ed ora con questo sistema è a mio parere allo sbando.
Questa è oramai diventata la guerra dei “poveri” inseriti ns malgrado nella gestione seaparata che ci farà diventare dei clochard.
la nota positiva è anche perrò che in questo blog ho conosciuto delle persone degne e valide che stanno cercando di cambiare l’ingiustizia che stiamo vivendo.
molti invece stanno a guardare e si divertono a chiamarci evsori.
In duemila anni di storia l’uomo non cambia mai, e questa è una tristezza..
ciao. MB
PAOLO C.
ReplyCaro Maurizio,
grazie per le tue parole che esprimono tanta solidarietà a me e quanti dei nostri colleghi che si trovano nelle stesse situazioni,spero proprio che questa notte buia possa lasciare presto il posto ad un barlume di luce an nuovo giorno.
I marinai dicono che quando il mare è in tempesta bisogna rifuggiarsi sottocoperta ed aspettare pazientemente che la tempesta passi magari recitando qualche preghiera, credo che in questo momento particolare la cosa più saggia e mettersi al riparo, le preghiere per il momento e meglio lasciarli da parte servirebbero a ben poco.
Magari, e qui lancio una provocazione, tutti, dico e ripeto tutti noi SANSIONATI, ad unisono, al 31 dicembre dovremmo effettuare la chiusura della Partita IVA e la comunicazione alla CASSA per la cancellazione.
Siccome i numeri sarebbero, sicuramente abbastanza rilevanti, e in politica come in economia quello che contano sono i numeri, a qualcuno potrebbe venire il dubbio che tale situazione possa arrecara un danno sia all’erario e soprattutto alla ns amatissima CASSA, alla quale verrebbe meno l’incasso, del famoso 4%, di migliai di professionisti.
Anche questa potrebbe essere una forma democratica di manifestare tutto il nostro disappunto e rivendicare i nostri diritti e tutelare la nostra professionalità.
Paolo Ceravolo
Maurizio.
Replysi potrebbe fare, ma tanti colleghi credimi non lo farebbero. tu sai quanta gente è rimasta alla finestra a vedere senza muovere un dito? te lo dico io tantissimi, perchè noi italiani siamo così, ognuno pensa al suo orticello fregandosene se le cose vanno a rotoli, lo stiamo vedendo tutti (in generale) no?
io invece vorrei che facessimo una riunione tutti insieme per anadare a manifestare davanti alle dovute sedi, siamo in tanti… e formassimo il sindacato già detto per dare ulteriore forza al ns movimento (perchè di questo si tratta).
ciao. MB
GAETANO DIPIETRO
Replyieri ho ricevuto una mail dall’inps di zona (Collegno TO)con la delibera della Reiezione (respingimento) del ricorso per l’anno 2005 presentato dal sottoscritto.
chi volesse avere questa delibera lasciatemi la mail che ve la giro..
capisco benissimo Paolo…..
saluti
gaetano
Michele
ReplyCiao Gaetano
e quindi tu devi pagare per il 2005 multa e interessi?? come intendi procedere??
Avevi fatto il ricorso secondo il modello trovato in questo forum?
fammi sapere….
GAETANO DIPIETRO
Replyho fatto ricorso per la prescrizione e perchè ho sempre pagato il contributo integrativo ad inarcassa.. come tanti colleghi sanzionati..quello che mi è arrivato non è una cartella esattoriale ma un rigetto di quel ricorso..nell’eventualità di una cartella esattoriale andrò ad oppormi in tribunale.. per questo devo sentire un avvocato…nel frattempo dovremmo intraprendere tutti una lotta seria, con una mobilitazione generale di tutti i sanzionati a Roma…non bisogna più perdere altro tempo..
saluti
Michele
ReplyIo ho interpellato un avvocato e mi ha dato poche speranze……….
Se arriva la cartella esattoriale lui mi consiglia di pagare!
Tienimi aggiornato
A presto
Michele
Maurizio.
ReplyEsiste una risoluzione della commissione lavoro che conoscete e che potrà essere utilizzata per i suoi fini. O sbaglio…?
Cosa sperate che l’Inps non farà di tutto per rubarci i soldi?
cristiano
Replyallora.. il ricorso viene rigettato in automatico, anche senza lettera, tramite una norma di silenzio rigetto. Se Arriva la cartella si fa ricorso al giudice per prescrizione avvenuta
nicola s.
Replysi dice mal comune mezzo gaudio. vi dico, però, che ormai non mi consola più leggere e sapere di colleghi nelle mie stesse condizioni.
paolo, siamo in molti ad essere avviliti per il fallimento della nostra categoria, di una professione che tanto ci piace svolgere e che tanto ci ha appassionato in questi anni, ma sono concorde con te: adesso non è più tempo, siamo imprese in continua perdita. basti pensare che i miei introiti servono solo per pagare le rate delle tasse (per poi essere considerati evasori). e la cosa peggiore è che la maggior parte di noi continua imperterrita a voler continuare.
anch’io, grazie alle lunghe telefonate con maurizio, ho pensato seriamente a chiudere la partita iva, tanto, se i soldi che guadagno devo darli allo stato…che senso ha! lo stato ci ha preso come riscossori di tasse!!!
ci vuole coraggio, però e l’unico ostacolo che rimane, è la speranza che vengano tempi migliori. siamo in un tunnel e ancora non vediamo la luce. complimenti a chi lo ha realizzato così lungo, altro che tunnel è un traforo!
io però sono giunto alla conclusione, dettata dalle (scusate il termine) inculate prese durante questi ultimi giorni.
che facciano quello che vogliono.
– se non posso essere libero di avere una automobile potente (ormai datata peraltro e che non posso cambiare per mancanza di soldi) perchè devo dare conto alla finanza che non CONSIDERA il fatto che spendo poco per gestirla
– se non posso essere curato perchè monti mette in discussione il diritto di noi cittadini di essere tutelati riguardo la sanità e se malauguratamente ci ricoverano in qualche ospedale è probabile ci sisteminino a terra sui materassi
– se i professori a scuola devono essere obbligati a lavorare di più allo stesso prezzo
– se noi ingegneri siamo i capri espiatori di tutto quello che succede in cantiere
– se LE IMPRESE DEVONO PAGARE LE TASSE E NON POSSONO ESSERE PAGATE DAGLI ENTI LOCALI PER IL FAMOSO PATTO DI STABILITA’
– se a natale devo sentirmi una merda perchè i miei figli non vedranno arrivare BABBO NATALE
– se………
MI CHIEDO
cazzo stiamo a fare in questo paese di merda?
si, potremmo chiudere tutti la partita iva, ma quanti aderirebbero a questa proposta?
e su questo che dobbiamo insistere, visto che monti ha avuto una magnifica idea, quella di salvare l’italia chiedendoci un “aiuto” economico che, a cui noi, prontamente, abbiamo risposto.
ma evidentemente ha dimenticato di chiudere il tappo della vasca in cui finiscono i nostri soldi.
concludo con una proposta.
e se redigessimo noi un patto di stabilità con delle priorità e all’ultimo posto ci mettessimo il pagamento delle tasse? non posso non pagare il mutuo della casa, non posso non fare la spesa per mangiare, non posso non pagare l’assicurazione per i miei figli a scuola, non posso non tutelarmi con una polizza profesionale. posso non pagare le tasse prendendomene la responsabilità. vedremo cosa succede quando non si vedranno arrivare da tutti noi i soldi che servono per darci i servizi. le tasse si pagano per quello!!!! o mi sbaglio?
siamo una generazione priva di iniziative, priva di capacità di pensare ad una forma di lotta e di farci sentire. ci va tutto bene: imu? te la pago. aumenta la tarsu: te la pago. aumento iva: tanto la DOVREBBE pagare il cliente.
VI PREGO DI RIFLETTERE SU QUESTE BANALITA’ CHE VI HO SCRITTO ma che come tali non vengono mai prese in considerazione.
tra un pò avremo la possibilità di decidere chi ci deve comandare per i prox 5 anni. vediamo cosa siamo capaci di fare.
ecco perchè, agostino, nunzio, maurizio e tutti gli altri miei amici con cui ho condiviso questa avventura, il problema non è solo INPS E INARCASSSA dei quali, scusatemi tanto, ma me ne STRAFREGO.
CHE ALTRO CREDETE ABBIAMO DA PERDERE?
adesso sì che mi sento meglio!!!
buona giornata a tutti
NS
Maurizio.
ReplyNicola sei molto sfiduciato, e ti capisco, i motivi per esserlo sono veramente tanti. Questo paese stà mostrando il meglio di sè. Se puoi tieni duro questa situazione deve raddrizzarsi, io ho molta fiducia in Nunzio, Agostino e Nicola B..
Ti saluto. Maurizio
agostino
Reply“Nella vita ci sono degli alti e dei bassi ma, alla fine,
chi merita e chi lotta avrà ciò che gli spetta !”
nicola s.
Replyagostino è una vita di alti e bassi, di attese, di problemi.
vedo però che la tendenza è quella di aspettare ancora e credo che stia arrivando il tempo per cominciare ad agire: SOLO PER LA NOSTRA DIGNITA’!!!
agostino
ReplyStralcio a pag. 58, del periodico trimestrale n. 4/2012, della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti.
“…
GESTIONE SEPARATA DIPENDENTI PRESSO INARCASSA
Preso atto che sono pervenute richieste da parte di alcuni ordini provinciali di istituzione di una “gestione separata presso Inarcassa”, si dà mandato all’Ufficio studi e ricerche di Inarcassa di predissporre uno studio dettagliato, rimandando la decisione finale al Comitato Nazionale dei Delegati.
…”
agostino
ReplyStralcio a pag. 58, del periodico trimestrale n. 4/2012, della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti.
“… GESTIONE SEPARATA DIPENDENTI PRESSO INARCASSA Preso atto che sono pervenute richieste da parte di alcuni ordini provinciali di istituzione di una “gestione separata presso Inarcassa”, si dà mandato all’Ufficio studi e ricerche di Inarcassa di predissporre uno studio dettagliato, rimandando la decisione finale al Comitato Nazionale dei Delegati. …”
agostino
Reply“…Il segreto è cominciare, muovere il primo passo, darsi da fare.
Il più delle volte, invece, non lo facciamo…”
e
“…Gli obiettivi ci guidano ad essere responsabili e proattivi nella vita. Quanto più gli obiettivi sono specifici e quantificabili, tanto più abbiamo la responsabilità di raggiungerli…”
Jinny S. Ditzler
agostino
ReplyInteressante ed importante è conoscere il significato dell’aggettivo “PROATTIVO” riportato nel precedente commento:
“… di chi ha la capacità di reagire agli eventi in modo consapevole e responsabile non lasciandosi condizionare dalle proprie impulsive remore psicologiche e dalle circostanze ambientali esterne.”
Maurizio.
ReplySembra però che molti ingegneri e architetti abbiano la capacità di stare a guardare, guardare, guardare e nulla fare. Forse a volte si consentono qualche fioca osservazione di giudizio : siete evasori! Meglio non curarsi di loro e lasciarli alla deriva… continuiamo come sappiamo. ciao agostino
nicola s.
Replyiuu…ci siete? io ci sono ancora eh…e voi?? state aspettando, vero? mi sapete dire cosa? attenti al voto amici miei…
Tore
ReplyPer l’anno 2013, l’aliquota contributiva e di computo per i soggetti iscritti alla Gestione separata, assicurati presso altre forme
previdenziali obbligatorie o titolari di pensione, è elevata al 20%, mentre rimane ferma al 27% quella per i soggetti privi di altra tutela
previdenziale obbligatoria, più lo 0,72% relativo al finanziamento di maternità, assegno per il nucleo familiare, degenza ospedaliera,
malattia e congedo parentale.
La ripartizione dell’onere contributivo tra collaboratore e committente è confermata nella misura, rispettivamente, di un terzo e due
terzi, salvo il caso di associazione in partecipazione, nel quale la ripartizione tra associante ed associato è pari rispettivamente al 55 per
cento e al 45 per cento dell’onere totale.
Massimale di reddito e minimale per l’accredito contributivo per il 2013 sono, rispettivamente, di 99.034 euro e di 15.357 euro.
Maggiori informazioni nella circolare n. 27 del 12 febbraio 2013.
Maurizio.
ReplyLa questione è la seguente : meglio guadagnare una cifra compresa tra 15M e 99M pagando tutte le tasse che conosciamo, la gestione separata (per non avere niente in cambio), tutte le spese, avendo studi di settore e tutte le rogne connesse, o stare sotto i 15M…? se vorrete rispondere vi ringrazio….
Mi interessa il parere della categoria. Grazie
Maurizio.
Replyper cambiare questo paese bisogna cambiare la cultura della gente, e sopratutto avere un governo che al contrario di quello che c’è rispetti i lavoratori, cosicchè i lavoratori rispettino lo stato. Oggi questo rapporto si è rotto perchè siamo qui a parlare di inps che vuole fare cassa, ma anche inarcassa vuole lo stesso, non vuole soldi senza dare in cambio nulla. vi sembra giusto..? per attuare questo cambiamento ci vorranno anni perchè purtroppo ognuno di noi per il ruolo che ha in questa società continuerà a fare le cose come è abituato a fare, ed a parte pochi mi sembra di vedere ovunque mancanza di rispetto, mancanza di rispetto delle regole, prevaricazioni soprusi, sono all’ordine del giorno, e ripeto non è solo colpa degli italiani ma dei governi che li hanno diretti. Quindi non possiamo aspettarci niente nel breve se non un ulteriore peggioramento del ns sistema paese che nell’ultimo anno ha visto un crollo dei consumi e della ns economia appesantita da un carico fiscale che rende antieconomico il lavoro. paradossale no? Poi possimao ragionare sulla mancanza di certezza della pena… i tribunali sono una follia per funzionamento, per tempi, per costi…
La burocrazia è ancora devastante e gli uffici pubblici difficlmente saranno in grado di rinnovarsi e garantire i pagamenti entro i 30gg.
Chissà che fine saremo..? e’ un periodo di incertezza e di incapacità che forse varca i confini nazionale per arrivare a quelli europei, cioè voglio dire se l’Europa và così male è ancora colpa ns o di chi l’ha coordinata e diretta..? Non mi sembra che l’Europa stia portando un gran enessere in Europa… però mi dicono anche che bisogna essere ottimisti; chi di voi ha figli? che sofferenza pensare al loro futuro ed io penso anche alla riforma della Fornero completamente sbagliata; a proposito dov’è finità? ha fatto danni e adesso si è defilata? troppo comodo non trovate…? io tra l’altro non mi ritrovo più in questa categoria così divisa, non c’è più un senso di appartenenza… che tristezza! Ciao a tutti, ho scritto questo per vedere le vs osservazioni e capire i vs dversi punti di vista, ma che sono quasi certo non arriveranno, perchè questo è un altro forte limite della categoria degli ingegneri, stare sempre alla finestra.
GAETANO DIPIETRO
Replyla sentenza del tribunale di Aosta del 4 febbraio 2011 ha annullato in quanto illegittima la cartella di pagamento INPS ricevuta da un perito industriale over 65: I professionisti in pensione che continuano una attivtà libero professionale non debbono versare i contributi previdenziali nella gs inps, ne alla propria cassa se il regolamento della cassa di previdenza prevede la possibilità di non versare i contributi previdenziali dopo il pensionamento. Mi chiedo se è una sentenza che ci può interessare? saluti
Maurizio.
ReplyCon la sentenza n 1139 del 2012, la Suprema Corte ha nuovamente confermato che l’obbligo di iscrizione e di versare i contributi ad Inarcassa postulano, quale necessario presupposto, lo svolgimento di attività riservata e non già lo svolgimento di una qualsivoglia attività per la quale possa essere utile la spendita del patrimonio conoscitivo di un architetto o di un ingegnere ma che non rientrino oggettivamente nell’alveo delle attività oggetto di riserva a mente delle disposizioni di cui agli artt. 50 e 51 del R.D. 23 ottobre 1925, n. 2537.
La conclusione cui è nuovamente giunta la Suprema Corte, e che dà così continuità alle precedenti pronunce nn. 3064 del 2001, 3468 del 2005, ha trovato peraltro un chiaro avallo normativo nella norma di interpretazione autentica contenuta nel DL n 99 del 2011 (commi 11 e 12 dell’art. 18), laddove si prevede che i contributi a Inarcassa ed agli altri enti libero professionali non siano dovuti in relazione ad attività il cui svolgimento non sia subordinato all’iscrizione ad albi professionali; per tali tipi di attività è, invece, obbligatoria l’iscrizione e la contribuzione alla Gestione Separata a mente del comma 26 dell’art. 2 della Legge n 335 del 1995 così autenticamente interpretato.
Si deve, alla luce della sentenza e della richiamata norma di interpretazione autentica, ritenere che il professionista non debba neppure maggiorare le fatture del contributo integrativo con riferimento ad attività non riservata; il cui svolgimento non sia, cioè, subordinato all’iscrizione ad albo professionale.
Ove la sola attività che l’ingegnere o l’architetto svolge sia quella non riservata, anzi, pare doversi escludere anche l’obbligo di inoltrare la comunicazione reddituale annuale all’ente categoriale. E’ doveroso, tuttavia, ricordare che Inarcassa, a livello operativo, prosegue ad esigere l’iscrizione, la comunicazione reddituale, e la contribuzione in presenza dell’iscrizione all’Albo, da parte di ingegnere o architetto e dell’apertura di una partita IVA compatibile con l’esercizio professionale.
Cassazione civile sez. VI 26 gennaio 2012 n. 1139
GAETANO DIPIETRO
Replyla mia attività è riservata cioè viene svolta grazie all’iscrizione all’ordine ingegneri “torino”. per cui, se ho capito bene, non sono obbligato all’iscrizione al GS inps?
grazie
Maurizio.
ReplyCome cambierà la ns situazione al Governo dato l’evidente stato di ingovernabilità di questo paese..?
Fare tutti una bella causa..? Dato che di motivi validi a sostenere l’evidente stato di non certezza della gestione separata..
Ciao
ps per rispondere a Gaetano la questione è che dovresti pagare inarcassa, ma se anche in ogni caso si dovesse pagare gs bisognerebbe chiedere indietro il 2/4% perchè non dovremmo più avere a che fare con un istituto che vuole soldi senza dare nulla e che tra l’altro con la doppia rivalsa ci pone in una situazione di non competititività sul mercato.
GAETANO DIPIETRO
ReplyRoma – Sabato 27/04/2013 ore 9:00 – Proposta di incontro per discutere di: “INGEGNERI ED ARCHITETTI LIBERI PROFESSIONISTI DIPENDENTI – valutazioni sull’eventuale istituzione di una Gestione Separata Inarcassa”. Ingresso a pagamento circa €. 30,00 comprensivo di pranzo di lavoro.
E’ gradita l’adesione preliminare (preventiva del numero di partecipanti al meeting). N. Di C..
Ci sarò, spero molti e tanti colleghi in massa.
saluti
agostino
ReplyE’ ovvio che INARCASSA ci debba accettare come colleghi/fratelli con ugual diritti e doveri alla stessa stregua dei nostri colleghi/fratelli Ingegneri/Architetti definiti stranamente come “professionisti puri”.
Spesso, parlando fra amici/colleghi della nostra anomala situazione , ci chiediamo se il nostro apellativo debba essere quello di “professionisti impuri”, ovvero una piena ed aberrante assurdità.
Siamo tutti perfettamente uguali !
Siamo Ingegneri e/o Architetti, senza nessun apppellativo che ci possa contraddistinguere per diversità !
Detto questo, se INARCASSA non ci volesse/vorrà accettare nella forma sopramenzionata, appare chiaro e giusto che si debbano trovare, come sicuramente troveremo, soluzioni alternative ad esempio rivolgendoci ad altre Casse Previdenziali, che sicuramente saranno disposte ad accetterci “a braccia aperte”.
Un’ultima nota mia personale: a me piacerebbe essere compreso nel gruppo dei “PROFESSIONISTI” appartenenti ad INARCASSA nella piena uguaglianza di tutti gli iscritti, in termini di dirittti e doveri !
Spero che tutti parteciperanno alla riunione a Roma.
Io ci sarò.
Vi invito a prendere posizione mettendo sotto il post: “Io saro presente”.
A presto.
Agostino Lertora
N.B. La data, in via di definizione, della riunione a ROMA la potete/potrete visionare sui siti facebook “INPS BLOG” e “GESTIONE SEPARATA INARCASSA”
agostino
ReplyIo sarò presente data l’importanza della questioni in gioco.
agostino
ReplyCari amici e colleghi,
ritengo che, a breve, riusciremo a trovare la sudata, onesta e giusta nostra posizione previdenziale.
Peccato che molti colleghi professionisti, interessati dalle medesime nostre problematiche (n.d.r.: ovvero quelle di essere iscritti “obtorto collo” sia alla G.S. INPS, pagando il 20% di contributo annuale previdenziale, che ad INARCASSA pagando il 4% di contributo integrativo), nicchino, soffrendo, e facciano capolino, per timore, senza prendere posizione.
Devo dire, sinceramente, che mi vergogno per loro.
A presto.
Nunzio
Reply1) Da tempo tutti gli amici legati a questa pagina sollecitano l’istituzione di una GS INARCASSA, risolvendo in questo modo anche la frustante problematica delle cartelle esattoriali messe a ruolo da INPS. Oltre 70 Ordini Provinciali di Ingegneri ed Architetti hanno richiesto, oramai da qualche mese, invano, un’apertura nella direzione degli Ingegneri/Architetti dipendenti. A questo punto, traendo le ovvie conclusioni, personalmente ritengo, che non necessariamente “a tutti i costi”, si è obbligati ad entrare nella “matrigna” Inarcassa. Qualora non fossimo ben accetti, come abbiamo già avuto modo di palesare al Dr. Fabrizio Fiore in occasione del 53° CNI, è possibile individuare soluzioni alternative, come ad esempio, l’istituzione di una Cassa Previdenziale obbligatoria del tutto nuova, intercettando l’adesione minima di 5.000 iscritti (vedasi Cassa Notai).
2) I giovani ed i meno giovani, non protranno mai accedere effettivamente ad una pensione (servono solo per garantire la corresponsione delle contribuzioni previdenziali ai colleghi prossimi alla quiescenza). Inoltre è facile intravedere la prossima modifica dello Statuto: chi non ha raggiunto il minimo di 20 – 25 anni di contribuzione vedrà persi i rispettivi contributi previdenziali corrisposti ad Inarcassa.
3) Le aliquote del contributo soggettivo ed integrativo utilizzate in passato, nonchè le nuove aliquote previste dalla recente riforma. Come si legge dal sito wikipedia: “In sede di approvazione dei bilanci consuntivi e di previsione, nel caso di scostamento con le previsioni del bilancio tecnico vigente, debbono essere effettuate le necessarie modifiche della gestione previdenziale (aumento dei contributi e/o dell’età pensionabile e/o diminuzione dei trattamenti pensionistici). La stabilità della gestione finanziaria dovrebbe essere valutata su bilanci tecnici sviluppati per 90 anni. Il bilancio tecnico 2006 prevedeva la stabilità della gestione finanziaria in termini di saldo totale per 15 anni. Il bilancio tecnico 2009 prevedeva la stabilità della gestione finanziaria in termini di saldo totale, per 30 anni, ma a causa della crisi economica iniziata nel 2007, non è stata mai garantita”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Cassa_Nazionale_di_Previdenza_ed_Assistenza_per_gli_Ingegneri_ed_Architetti_Liberi_Professionisti
La necessità di cambiare le regole previdenziali, non nasce tanto dal decreto “Salva Italia”, ma erano già evidenti dalla errata riforma del 2010, che era intervenuta solo dal lato delle entrate prevedendo nel Bilancio Tecnico 2009 il saldo totale positivo per 30 anni. Il sistema di gestione a ripartizione, con il mantenimento quasi inalterato del generosissimo sistema di calcolo della pensione retributivo, non è stato riequilibrato dai forti aumenti contributivi, soprattutto a causa della crisi economica iniziata nel 2008 che ha portato ad un crollo dei redditi di oltre il 20%. La riforma 2012 ha riguardato essenzialmente le regole sul lungo periodo con l’introduzione del metodo di calcolo della pensione contributivo per gli anni di contribuzione maturati dal 2013.
Quindi acclarato che non abbiamo alcuna tentazione di entrare in Inarcassa, salvo che la stessa INARCASSA ci impedisca di istituire una Cassa del tutto distinta ed autonoma da quella esistente.
Nunzio Di Castelnuovo
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Chiunque intenda segnalare la propria adesione, IN MANIERA ANONIMA, all’incontro – dibattito che si svolgerà a Roma – Sabato 04/05/2013 a partire dalle ore 9:00 per discutere di: “INGEGNERI ED ARCHITETTI LIBERI PROFESSIONISTI DIPENDENTI – valutazioni sull’eventuale istituzione di una Gestione Separata Inarcassa” potrà prenotarsi scrivendo una e-mail all’indirizzo: nunzio.dicastelnuovo@gmail.com
Si evidenzia che l’ingresso è a pagamento, prezzo stimato di ingresso pari a €. 30,00 comprensivo di pranzo di lavoro.
I lavori pomeridiani si concluderanno con la votazione delle mozioni d’ordine.
E’ gradita l’adesione preliminare (preventiva del numero di partecipanti al meeting). N. Di C.
Maurizio.
ReplyAgostino, puoi dare qualche info sulle intenzioni di Inarcassa. Ciao. Maurizio
agostino
ReplyCaro Maurizio,
come sai stiamo tutti lavorando per risolvere la nostra anomala, assurda ed annosa situazione.
Stiamo cercando di trovare la retta via e, sicuramente, la troveremo.
Questo perché le nostre istanze sono: pulite, oneste, giuste e vere.
Ecco perché riusciremo nel nostro intento!
Volevo precisare che cosa ho inteso con la parola “tutti”.
Per “tutti” intendo tutti noi, un gruppo di persone leali, oneste e chiare che cercano da tempo di trovare la soluzione.
A questo gruppo appartieni, pure, tu.
Ti ricordo che il gruppo sopramenzionato lavora per risolvere anche la situazione di TUTTI GLI ALTRI che invece nicchiano senza partecipare.
Non temere Maurizio!
Ci riusciremo.
Con sincera stima.
Agostino
Nunzio
ReplyCaro Maurizio,
innanzitutto mi preme rimarcare l’onestà intellettuale e le iniziative davvero coraggiose intraprese da Agostino, che ha saputo (come solo lui sà fare) coinvolgere e convogliare a vantaggio di quanti hanno sperato di non essere più defraudati da una Cassa matrigna ed iniqua. Con trasparenza, però, debbo evidenziare che non bisogna mai confondere gli interessi personali da quelli di gruppo(Istituzione Gestione Separata Inarcassa). Nello specifico, non è stata mai precluso a nessuno, la possibilità di adottare iniziative di qualsiasi tipo, avallando anche azioni in parallelo. Complessivamente, all’interno del gruppo è possibile, rintracciare due esigenze:
1) professionisti che già hanno ricevuto avvisi bonari di pagamento e che in tempi stretti dovranno risolvere le relative problematiche attraverso le vie giudiziarie;
2) professionisti che hanno già pagato o che potrebbero ricevere gli avvisi bonari di pagamento. All’interno di questa categoria, a mio avviso, esiste un’unica prospettiva, cioè, una cassa diversa da INPS dove si possa evitare di regalare il 4% ad INARCASSA.
Con franchezza, ritengo che il primo gruppo, difficilmente potrà risolvere le proprie problematiche con un’azione collettiva. L’unica iniziativa che potrà dare i frutti auspicati è il ricorso giudiziario individuando eventualmente un difensore unico e comune ai professionisti della prima tipologia. Ti invito, quindi, a raccogliere le necessarie adesioni affinchè si possa costituire un gruppo nutrito di professionisti e contemporaneamente, tutti gli altri dovranno inseguire l’idea di costituire una cassa obbligatoria per i professionisti dipendenti.
Ti abbraccio, Nunzio
Maurizio.
ReplyVi ringrazio, ma ho deciso di pagare e non occuparmi più di questa vicenda, l’azione legale volevo farla un anno fà, ma sono stato sempre scoraggiato da tutti. Ora la giudico irrimediabilmente in ritardo, la mancata apertura di Inarcassa è di fatto una sconfitta almeno per me. Il problema per tutti coloro che sono stati colpiti da questa vicenda doveva essere gestito e sistemato naturalmente da inarcassa, (avete passato un anno a raccogliere le 70 delibere degli ordini, ma di fatto non hanno sortito l’effetto voluto). L’accordo sottobanco tra Inarcassa ed Inps è palese e prosegue a ns spese, si paga tutti per avere nulla.
agostino
ReplyCari amici e colleghi,
sono certo che noi, appartenenti a questo blog, saremo tutti presenti alla riunione a Roma.
Come si puo’ mancare ad un appuntamento così importante?
Basta con le chiacchere, occorre passare all’azione.
La partecipazione è già un grande e lodevole gesto.
Buona Pasqua a tutti.
A presto.
Agostino Lertora
agostino
ReplyTutti presenti a Roma, pensando all’interesse di tutti, per il bene della nostra categoria.
Solo così riusciremo a risolvere le nostre pesanti problematiche.
A presto.
Agostino Lertora
agostino
ReplyA tutti i nostri cari amici, colleghi ed ai timidi lettori di questo blog e, specie, ai più timorosi e schivi penso sia utile proporre questa bellissima frase dello scrittore Carlo De Matteo:
“Il modo migliore per soddisfare gli interessi personali
è perseguire il bene comune.”
Questo perchè si possa meditare e, poi forse, agire … per se e per tutti … e per gli interessi comuni … .
Agostino Lertora
N. Di C.
ReplySe vuoi veramente dare una mano alla istituzione di nuova cassa “LiPIAD CASSA – Cassa Liberi Professionisti Ingegneri ed Architetti Dipendenti”, firma la petizione e condividila con i tuoi amici anche su Facebook(https://www.facebook.com/previdenza).
http://firmiamo.it/professionisti-dipendenti
http://firmiamo.it/lipiad-cassa-ingegneri-architetti-dipendenti
N. Di C.
ReplyINAREDIS
Sindacato degli ingegneri e architetti italiani liberi professionisti-dipendenti
https://inaredis.wordpress.com/
Angelo
ReplyScrivo per avere conferma, se qualcuno sa di una sentenza del Tribunale di Nicosia (EN) che ribadisce l’illeggittima all’iscrizione
alla gestione separata Inps per chi paga il contributo integrativo del 4% Inarcassa.
agostino
ReplyStop ai contributi retroattivi (di CRISTINA PUGLISI)
Una sentenza civile destinata a fare storia e a bloccare le richieste di pagamento avanzate dall’Inps. Le richieste di pagamento dell’Inps ai professionisti iscritti alla cassa previdenziale non sono dovuti se non associati alla gestione separata.
_____________________________________________________
Il Tribunale di Nicosia fa giurisprudenza ed emette, con giudice Riccardo Trombetta, primo in Italia, una sentenza civile destinata a fare storia e a bloccare le richieste di pagamento avanzate dall’Inps, in forma retroattiva, ai professionisti iscritti alla cassa previdenziale ma non alla gestione separata. A ricorrere, con l’assistenza legale degli avvocati Angela Anello e Anna Maria Gemmellaro, e ad ottenere ragione sono stati 9 tra architetti e ingegneri con regolare iscrizione previdenziale come insegnanti che due anni fa si erano visti recapitare accertamenti esorbitanti nell’ambito della cosiddetta operazione Poseidone. A giugno 2011 l’Inps aveva inviato delle lettere di invito al pagamento di contributi alla gestione separata a studi legali, studi di architettura, ingegneria e ingegneria integrata, commercialisti, ragionieri, attività paramediche, con le quali chiedeva il pagamento degli arretrati perché, sul reddito libero professionale, andavano pagati i contributi alla gestione separata in quanto non coperti da altra contribuzione. L’Inps aveva imposto l’iscrizione d’ufficio, quindi obbligatoria, alla gestione separata sulla base della Legge 111/2011, in maniera retroattiva a partire dal 2005. Per l’Inps si apriva la possibilità di ottenere milioni di euro per cinque anni di contributi di contributi arretrati da parte di quei professionisti che hanno svolto attività senza iscriversi alla gestione separata dell’Inps né alla cassa, perché quest’ultima prevedeva la libertà di scelta se pagare o no i contributi, o come nel caso degli ingegneri non contempla la doppia iscrizione. “Gli ingegneri e gli architetti odierni ricorrenti – scrive il giudice Riccardo Trombetta nella sentenza – già nel 2005 beneficiavano dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti, in quanto tutti iscritti all’Inpdap quali docenti pubblici dipendenti. Se è vero dunque che, giacché destinatari di altra forma previdenziale obbligatoria quali pubblici dipendenti, ai sensi dell’articolo 7.5 dello Statuto, la Cassa previdenza professionale Inarcassa non consente loro l’iscrizione e non offre pertanto i relativi trattamenti pensionistici, con conseguente esonero dei medesimi dal versamento del contributo previdenziale soggettivo, deve ritenersi altrettanto vero che un tale esonero statutario dal versamento non potesse costituire nel 2005 presupposto per l’iscrizione alla gestione separata Inps”. Il giudice ha quindi condannato l’Inps alla cancellazione dei 9 professionisti dall’iscrizione alla gestione separata, dichiarando che le somme pretese non sono dovute, e al pagamento della metà delle spese processuali.
http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/enna/dettaglio/articolo/gdsid/256974/
N. Di C.
ReplyStop ai contributi retroattivi (di CRISTINA PUGLISI)
Una sentenza civile destinata a fare storia e a bloccare le richieste di pagamento avanzate dall’Inps. Le richieste di pagamento dell’Inps ai professionisti iscritti alla cassa previdenzi…ale non sono dovuti se non associati alla gestione separata.
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Il Tribunale di Nicosia fa giurisprudenza ed emette, con giudice Riccardo Trombetta, primo in Italia, una sentenza civile destinata a fare storia e a bloccare le richieste di pagamento avanzate dall’Inps, in forma retroattiva, ai professionisti iscritti alla cassa previdenziale ma non alla gestione separata. A ricorrere, con l’assistenza legale degli avvocati Angela Anello e Anna Maria Gemmellaro, e ad ottenere ragione sono stati 9 tra architetti e ingegneri con regolare iscrizione previdenziale come insegnanti che due anni fa si erano visti recapitare accertamenti esorbitanti nell’ambito della cosiddetta operazione Poseidone. A giugno 2011 l’Inps aveva inviato delle lettere di invito al pagamento di contributi alla gestione separata a studi legali, studi di architettura, ingegneria e ingegneria integrata, commercialisti, ragionieri, attività paramediche, con le quali chiedeva il pagamento degli arretrati perché, sul reddito libero professionale, andavano pagati i contributi alla gestione separata in quanto non coperti da altra contribuzione. L’Inps aveva imposto l’iscrizione d’ufficio, quindi obbligatoria, alla gestione separata sulla base della Legge 111/2011, in maniera retroattiva a partire dal 2005. Per l’Inps si apriva la possibilità di ottenere milioni di euro per cinque anni di contributi di contributi arretrati da parte di quei professionisti che hanno svolto attività senza iscriversi alla gestione separata dell’Inps né alla cassa, perché quest’ultima prevedeva la libertà di scelta se pagare o no i contributi, o come nel caso degli ingegneri non contempla la doppia iscrizione. “Gli ingegneri e gli architetti odierni ricorrenti – scrive il giudice Riccardo Trombetta nella sentenza – già nel 2005 beneficiavano dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti, in quanto tutti iscritti all’Inpdap quali docenti pubblici dipendenti. Se è vero dunque che, giacché destinatari di altra forma previdenziale obbligatoria quali pubblici dipendenti, ai sensi dell’articolo 7.5 dello Statuto, la Cassa previdenza professionale Inarcassa non consente loro l’iscrizione e non offre pertanto i relativi trattamenti pensionistici, con conseguente esonero dei medesimi dal versamento del contributo previdenziale soggettivo, deve ritenersi altrettanto vero che un tale esonero statutario dal versamento non potesse costituire nel 2005 presupposto per l’iscrizione alla gestione separata Inps”. Il giudice ha quindi condannato l’Inps alla cancellazione dei 9 professionisti dall’iscrizione alla gestione separata, dichiarando che le somme pretese non sono dovute, e al pagamento della metà delle spese processuali.
http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/enna/dettaglio/articolo/gdsid/256974/
https://www.facebook.com/previdenza
paolo
Replyma questi sono docenti che pagano il contributo del 2% ora 4% ?
ma allora adesso che si fa? ci si appella a questa sentenza e non si paga nulla ?
N. Di C.
ReplyQual’è e in che cosa consta l’attività assistenziale di Inarcassa?
Con sentenza n. 6014/2012, il Consiglio di Stato, ribaltando due sentenze del Tar Lazio favorevoli agli enti di previdenza privati, ha stabilito che le Casse previdenziali private dei professionisti conservano una funzione strettamente correlata all’interesse pubblico, costituendo la privatizzazione una innovazione di carattere essenzialmente organizzativo.
Il carattere pubblicistico dell’attività istituzionale svolta dalle Casse trova fondamento nell’obbligo di iscrizione e contribuzione e nella natura di pubblico servizio dell’attività svolta.
Inoltre, la direttiva 2004/18/CE, include tra gli organismi e le categorie di organismi di diritto pubblico , gli “enti che gestiscono forme obbligatorie di previdenza e di assistenza”.
Tale elencazione del resto non è tassativa, giacché, la stessa direttiva citata e la normativa nazionale di recepimento rimettono all’interprete l’individuazione dei requisiti sostanziali che qualificano un ente come organismo di diritto pubblico assoggettato alle discipline pubblicistiche sugli appalti.
I giudici del Consiglio di Stato, hanno sostenuto che la privatizzazione – datata 1994 – di tali enti “ha lasciato immutato il carattere pubblicistico dell’attività istituzionale di previdenza e assistenza” .
http://www.casaeclima.com/index.php?option=com_content&view=article&id=13551:consiglio-di-stato-le-casse-di-previdenza-dei-professionisti-sono-pubbliche&catid=1:latest-news&Itemid=50
Il primo effetto immediato della sentenza del Consiglio di Stato è stata l’applicazione alle Casse dei professionisti delle regole della spending review (legge n. 135/2012).
Con l’art.8, comma 3 del decreto legge n.95 del 6/07/2012, convertito con modificazioni nella legge n.135/2012, il legislatore ha previsto per gli enti e gli organismi anche costituiti in forma societaria, dotati di autonomia finanziaria, che non ricevono trasferimenti dal bilancio dello Stato, che la riduzione della spesa per consumi intermedi sia tale da assicurare risparmi per 5% nell’anno 2012 e 10% a decorrere dall’anno 2013 della spesa sostenuta per consumi intermedi nell’anno 2010.
La relazione tecnica chiarisce che la norma è rivolta, quindi, a ridurre la spesa inefficiente mantenendo al contempo inalterata sia la qualità dei servizi resi che la stabilità della gestione.
All’epoca sosteneva l’Adepp: “La sofferenze dei giovani professionisti, le difficoltà di oltre due milioni di persone che generano quote importanti del Pil in assenza di qualsiasi ammortizzatore sociale, non possono essere superate soltanto da un atto giudiziario”. La funzione “assistenziale” delle Casse viene esplicata quando interviene in casi particolari della vita dei cittadini, sostenendo gli iscritti economicamente in determinate situazioni: periodo di disoccupazione o in pensione, periodo di maternità, malattia, contributi per i libri di testo, ecc… (vedasi artt. 13 e successivi del Regolamento di previdenza dei dottori commercialisti).
http://www.cnpadc.it/index.php?q=regolamento_di_disciplina_funzioni_di_previdenza.pdf
Altro aspetto previdenziale, socialmente ed eticamente qualificante, da sempre sottostimato da Inarcassa, è l’adeguatezza e la sicurezza delle prestazioni, come sottoscritto dalla stessa Muratorio, contemplato all’art. 4 del MEMORANDUM” PER IL RIORDINO ORGANICO DELLA NORMATIVA
CHE DISCIPLINA GLI ENTI PREVIDENZIALI PRIVATI: “La necessita di ottenere obiettivi condivisi in termini di adeguatezza dei trattamenti, come elemento sostanziale per la sostenibilita “sociale” di un sistema di previdenza del pilastro obbligatorio, richiede soluzioni legislative aventi la nalita di incrementare 1e risorse nanziarie destinabili alla funzione di tipo assicurativo previdenziale e a quella di natura assistenziale”
…… omissis ……
“La necessita di ottenere obiettivi condivisi in termini di adeguatezza dei trattamenti, come elemento
sostanziale per la sostenibilita “sociale” di un sistema di previdenza del pilastro obbligatorio,
richiede soluzioni legislative aventi la nalita di incrementare 1e risorse nanziarie destinabili alla
funzione di tipo assicurativo previdenziale e a quella di natura assistenziale. A tale proposito risulta indispensabile prevedere 1’evo1uzione verso bilanci pluriennali (triennali) che consentano una maggiore efcienza della gestione dei proli di rischio/rendimento e una conseguente maggiore redditivita del patrimonio degli Enti”.
Inoltre, Inarcassa non ha mai ricercato di istituire il cosidetto 2° pilastro (preferibilmente chiuso), la cosidetta previdenza complementare. Tale scelta è chiaramente strategica al fine di evitare diatribe/scontri con INARSIND (i cui iscritti, ad esempio i dipendenti degli studi che hanno tale facoltà).
Comunque, Inarcassa si è mossa in maniera diversa (in realtà non si è affatto mossa) da quanto specificatamente previsto dal sopracitato MEMORANDUM: ” l’eventuale estensione della platea dei destinatari a liberi professionisti non iscritti alla Cassa ma anche all’Ordine di riferimento, che istituisce la forma pensionistica complementare”.
Infine, una ultima valutazione marginale rispetto al punto considerato, ma non di poco conto rispetto alle analisi di tipo economico: il Regime scale. Le Casse sono sottoposte ad un regime scale di tassazione sul modello ETT (esenzione dalla tassazione dei contributi previdenziali, tassazione dei redditi patrimoniali, tassazione delle prestazioni previdenziali erogate), a fronte del modello EET (Tassazione dei soli trattamenti previdenziali) applicato al sistema della previdenza obbligatoria gestita dagli Enti pubblici.
http://www.itinerariprevidenziali.it/allegati/memorandum_enti_privati.pdf
GAETANO DIPIETRO
Replyvorrei adesso capire che si fa dopo la sentenza.. e la copia della sentenza? esiste? .. possiamo appellarci.. fino adesso non ho mai pagato nulla….. per favore datemi notizia..
grazie
gaetano
nicola s.
Replyla sentenza la stiamo aspettando ma ognuno dovrà fare la propria parte possibilmente unendosi ad altri colleghi proprio come hanno fatto quelli di nicosia. finalmente abbiamo un atto a nostro favore!!!
Roberto
ReplyI miei ricorsi all’inps sono stati respinti… Nel senso che sono passati i 90 giorni di silenzio diniego. In ogni caso grazie a questa sentenza credo che si sia aperta una speranza concreta. Non sono ancora riuscito ad ottenerla per intero, spero che qualcuno abbia più fortuna di me e la metta in rete al più presto. Non vedo l’ora di dare tutto in mano all’avvocato. Ma L’inps non potrebbe sospendere le richieste di pagamento a riguardo? O le sentenze non contano per loro?
Forse vorranno appellare….
Antonio F.
ReplyPerchè non ci uniamo insieme invece di andare in ordine sparso con il rischio di non ottenere nulla?
Personalmente sono disponibile
N. Di C.
ReplyAntonio F.
Penso di poter rispondere a nome di tutti, assolutamente convinti che UNITI SI VINCE. Rimango a tua disposizione per qualsiasi evenienza (nunzio.dicastelnuovo@gmail.com).
Di seguito il link del gruppo che si è costituito su facebook, per istituire una Cassa di previdenza obbligatoria specificamente destinata agli ingegneri ed architetti liberi professionisti nonchè dipendenti:
https://www.facebook.com/previdenza
GAETANO DIPIETRO
Replymi rivolgo ai colleghi Nicola, Roberto, Antonio e a tutti quelli che vogliono iniziare un’azione legale comune contro l’inps…Sono disponibile ad un colloquio . La mia email è studio.ing.dipietro@fastwebnet.it….. mi lasciate per favore i vostri indirizzi vi contatto io… Bisogna iniziare subito con un avvocato all’altezza. Non perdiamo altro tempo…
Un avvocato mi ha detto che l’inps comunque andrà avanti con le cartelle….
Saluti Gaetano
GAETANO DIPIETRO
ReplyVolevo ancora una volta confermare la mia adesione all’iniziativa per istituire una cassa previdenziale per gli ingegneri/architetti dipendenti che svolgono attività di libera professione. saluti
Maurizio.
ReplyL’unica cosa da fare, ed anche al più presto è quella d fare un azione legale contro Inps. Questo servirà in primis la sospensione di eventuali pagamenti coatti con cartelle dell’ente, ed in secundis far valere come nel caso dei colleghi siciliani il giusto per gli anni 2005 – 2010. Per quanto riguarda invece gli anni 2011 – 2012 forse c’è poco da fare nel senso che valgono le interpretazioni della cassazione che qualunque reddito debba essere assoggettato a contribuzione previdenziale obbligatoria (anche per interpretazoione autentica del 2011), cioè gestione separata Inps, dato che Inarcassa non vuole aprire a noi, io direi sia per invidia e sia perchè versiamo senza nulla a pretendere il 4% (che serve a pagare le loro pensioni e/o spese d’Ente). Tra l’altro facendo causa secondo me bisognerà necessariamente coinvolgere Inarcassa per richiedere indietro il 4%. A parere degli avvocati che hanno vinto la causa di Nicosia succitata, Inps ha forzato l’interpretazione dal 2005 al 2010 per fare cassa(a ns spese), ma la sentenza suddetta stà scardinando l’assurda pretesa di inps. E poi vada come deba andare e ci toglieremo dalla palle questo ente di ladri.
Maurizio.
ReplyDi recente, la gestione separata Inps ha intrapreso una generalizzata azione di recupero crediti nei riguardi di professionisti che, con riferimento all’esercizio di attività professionale assoggettabile a previdenza categoriale, abbiano, in concreto, omesso di iscriversi all’ente di previdenza di riferimento (per colpa o in quanto esclusi dalla possibilità di iscriversi a cagione di situazioni oggettive – ad es. in quanto iscritti ad altra forma di previdenza obbligatoria per attività contestualmente esercitata – ingegneri e architetti – o a causa dell’esiguo volume dei redditi e volumi d’affari raggiunti – ad es avvocati e commercialisti).
L’assoggettabilità a contribuzione previdenziale di redditi non assoggettati al prelievo del contributo soggettivo presso l’ente di riferimento presso la gestione separata Inps non pare, tuttavia, una conclusione certa alla luce di considerazioni di carattere generale ed in considerazione di una serie di evidenti incongruenze applicative.
La Gestione Separata, infatti, nasce come una gestione di carattere residuale che offre tutela previdenziale ad attività prive di una copertura previdenziale specifica.
In tale prospettiva, non sembra che, per effetto dell’omesso versamento del contributo soggettivo all’ente di riferimento, possa ritenersi esigibile la contribuzione previdenziale da parte della gestione seprata in quanto la contribuzione è e resta dovuta all’ente categoriale il quale potrà, nei termini e nei limiti prescrizionali, esercitare la propria potestà impositiva ed esigere il relativo credito.
Appare, in definitiva, del tutto illogico e soprattutto privo di un valido supporto normativo, ritenere che l’inadempimento dell’obbligo contributivo nei riguardi di un ente di previdenza possa, di per sè, determinare una conversione legale dell’obbligo contributivo e del soggetto creditore dell’obbligazione contributiva, se non altro per la agevole considerazione che l’importo della contribuzione e delle sanzioni è ben diverso nell’un caso e nell’altro.
Ma altrettanto controversa appare l’assoggettabilità a contribuzione previdenziale presso la gestione separata di compensi che sarebbero astrattamente di carattere professionale e come tali soggetti a prelievo contributivo presso l’ente di previdenza di categoria e che non lo sono, in concreto (ma limitatamente al contributo soggettivo) per ragioni di esclusione di carattere normativo:
1) è possibile al riguardo che l’ente previdenziale richieda, ai fini dell’iscrizione e della conservazione dell’iscrizione, il raggiungimento di determinati livelli di reddito e volume d’affari (in tal caso è dovuto il solo contributo integrativo e non quello soggettivo);
2) è possibile che l’ente di previdenza escluda la possibilità di iscriversi all’associazione a professionisti che siano iscritti a diverse forme previdenziali in dipendenza di diversa attività svolta (anche in tal caso è dovuto il solo contributo integrativo e non quello soggettivo);
3) è poi possibile che l’ente di previdenza escluda l’obbligo di pagare il contributo soggettivo successivamente al pensionamento limitandosi al prelievo del contributo integrativo.
In tutte le descritte ipotesi, non sembra che possa sostenersi che, con riferimento all’attività professionale esercitata, manchi un ente preposto alla relativa copertura previdenziale, così da rendere attuale la diversa forma di tutela rappresentata dalla gestione separata Inps.
Si tratta, infatti, di peculiari condizioni che rendono la tutela previdenziale di categoria solo temporalmente inoperante ma che certo non valgono a mutare sostanzialmente le caratteristiche dell’attività professionale tanto da determinarne la confluenza nell’ambito delle gestione separata.
Si tratta di un profilo controverso che non ha, tuttavia, ricevuto, a quanto consta, inquadramenti e linee interpretative a livello giurisprudenziale e che può compendiarsi nel seguente quesito:
se l’attuale insussistenza dell’obbligo di iscrizione e dell’obbligo di versare la contribuzione soggettiva (pur permanendo l’obbligo di versare la contribuzione integrativa) per i professionisti che svolgano attività assoggettabile alla contribuzione previdenziale presso gli enti di cui al D-Lgs. n 509/94 e presso gli enti di cui al d.lgs. n 103 del 1996, abbia l’effetto di far espandere l’obbligo contributivo alla gestione separata inps.
Alla luce del quadro normativo esistente, appare sufficientemente chiara la volontà del Legislatore di porre la tutela previdenziale di categoria come alternativa a quella di cui all’art. 2 comma 26 della L. n. 335 del 1995, da considerarsi come gestione a vocazione residuale.
Sul tessuto delle norme primarie si sono, tuttavia, innestate le asciutte norme dei decreti ministeriali attuativi che non hanno certo brillato in chiarezza forse anche ispirate da logiche di cassa.
L’art. 3 del DM del 24 novembre 1995 ha, infatti, posto l’obbligo di contribuire alla gestione separata a carico di tutti gli esercenti attività di lavoro autonomo ex art. 49, comma 1, escludendo dalla base imponibile i soli redditi assoggettati a contribuzione obbligatoria previdenziale .
Con norma formulata in chiave negativa ma ispirata alla medesima logica, l’art. 6 del successivo DM 281 del 2 maggio 1996 esclude dalla contribuzione alla gestione separata i soli redditi già assoggettati ad altro titolo a contribuzione previdenziale obbligatoria .
Le due norme regolamentari disciplinanti l’obbligazione contributiva presso la Gestione Separata Inps, se apparentemente confermano il principio dell’alternatività desumibile dai commi 25 e 26 dell’art. 2 della L. n 335 del 1995, in realtà ne alterano significativamente il baricentro in quanto le richiamate norme di legge collocavano l’alternativa sul piano della tutela assicurativa complessiva mentre le norme dei richiamati ddmm fondano l’obbligo contributivo sull’esistenza di redditi professionali non assoggettati a contribuzione obbligatoria.
In ogni caso, non è possibile conferire alla norma regolamentare l’effetto di ampliare l’ambito di applicazione della tutela della gestione separata al di là di quello fissato dalle norme primarie e ,cioè dall’art. 2 comma 26 della L. n. 335 del 1995; le norme dei decreti devono perciò essere interpretate alla luce delle norme primarie e non in contrasto con esse.
In tale prospettiva saranno assoggettabili a contribuzione presso la gestione separata solo quelle attività che non hanno un punto di riferimento nella previdenza di categoria e non quelle attività che non lo siano state in concreto o per periodi di tempo limitati in dipendenza di situazioni contingenti.
La soluzione appare confortata dalla sussistenza, anche in difetto di iscrizione all’ente di categoria, di un obbligo previdenziale sia pure dimidiato.
In tutte le indicate ipotesi infatti il professionista resta pur sempre obbligato a versare il contributo integrativo e, considerato il recente innalzamento di tale contributo al 4%, tale obbligo risulta tutt’altro che indifferente per le casse degli enti previdenziali di categoria e per le tasche del professionista.
Un’eventuale duplicità del sistema d’imposizione contributiva (che si verificherebbe ove si ritenesse dovuta la contribuzione previdenziale alla gestione separata, creerebbe, peraltro, l’anomalia di assoggettare la medesima fattura, riferita alla medesima prestazione professionale ad una duplice contribuzione a carico del committente, la rivalsa del 4% in relazione all’obbligazione contributiva dovuta alla gestione separata e il contributo integrativo del 2% (o del 4%) in favore dell’ente di previdenza di categoria.
Tale duplice maggiorazione determinerebbe, tra l’altro, effetti chiaramente distorsivi della concorrenza a svantaggio dei professionisti costretti alla doppia imposizione in fattura.
Riteniamo dunque preferibile un’interpretazione sistematica delle norme per la quale la sussistenza di una previdenza categoria pone, di per sè, fuori gioco la gestione separata inps almeno sino a che perduri l’assoggettamento all’obbligo di versamento del contributo integrativo
Maurizio.
ReplyCome dice sempre Agostino, l’unione fà la forza, quindi uniamoci contro Inps.
Maurizio.
ReplyLa Gestione Separata in Inarcassa dovrebbe potersi farsi senza differenziazioni con i colleghi già nell’Ente. Alternativamente non sarebbe opportuno entrarci come soggetti di classe inferiore (o serie B), ma questo loro non lo vogliono e non lo vorranno, perchè pensano solo a salvaguardare la loro posizione contributiva e previdenziale a scapito di qualcun’altro, è la solita forma di egoismo che non porterà a niente.
Il proverbio dice chi semina vento raccoglie tempesta ed anche per i delegati di Inarcassa arriverà il momento della raccolta. Statene certi.
Maurizio.
ReplyNON PAGARE NULLA. BISOGA FARE CAUSA ALL’INPS. TUTTI INSIEME. E’ L’UNICA STRADA PER FAR VALERE IL GIUSTO.
PAOLO C.
ReplySONO PIENAMENTE DACCORDO con MAURIZIO!!!!!!!!!!!!!
Paolo c.
tore
ReplySembra che Il tribunale di Rieti ha pronunciato un’altra sentenza rivoluzionaria :
Gli architetti dipendenti pubblici che esercitano attività libero professionale non debbono essere iscritti alla gestione separata.
Se qualcuno riesce a reperire la sentenza
Maurizio
ReplyHo sentito direttamente l’avvocato di Rieti che ha sostenuto il professore vincente in primo grado, e mi diceva che la sentenza dovrebbe essere disponibile entro una settimana dieci giorni. Per cui attenderemo per capire le motivazioni. Saluti.
tore
ReplyGrazie Maurizio
Nunzio
ReplyOpportunità e modalità per il passaggio dal sistema a ripartizione al sistema a capitalizzazione.
In primo luogo, questo passaggio implica – per la necessità di sostenere l’onere delle pensioni promesse dal preesistente sistema e al tempo stesso di costituire le riserve del nuovo – un aumento degli oneri sopportati dalle coorti che si trovano, per dir così, ad attraversare la scena della vita lavorativa nei decenni durante i quali il processo si svolge.
Una transizione soltanto parziale implica oneri minori, ma pur sempre rilevanti. Queste coorti, gravate da un doppio onere, si trovano in una situazione simmetricamente opposta a quella delle coorti vissute durante la fase iniziale del regime a ripartizione, che ottengono il rilevante beneficio di un trattamento pensionistico senza averlo pagato.
Il divario tra il tasso di rendimento della capitalizzazione e quello della ripartizione:
il tasso di rendimento della capitalizzazione dipende dalle attività nelle quali vengono investite le riserve degli enti gestori, e in particolare dalla loro suddivisione tra titoli obbligazionari (che fruttano tassi reali inferiori ma più costanti nel tempo) e azionari (dai quali si attendono tassi mediamente più elevati ma soggetti a rischi maggiori). Alcune valutazioni:
1) il rendimento della ripartizione, dipende dallo sviluppo del sistema economico, e più precisamente dalla somma dei tassi di aumento della popolazione e del reddito medio;
2) il rendimento della capitalizzazione superi quello della ripartizione è il convincimento prevalente, ma poiché questo divario dipende (oltre che dalla composizione delle riserve) da previsioni soggettive sull’andamento dei mercati finanziari e dello sviluppo. Della stima del divario varia ampiamente da studioso a studioso;
3) entrambi i rendimenti, sono incerti e variabili nel tempo.
Ne segue che un sistema previdenziale misto presenta, rispetto a un sistema fondato soltanto sulla capitalizzazione o soltanto sulla ripartizione, il vantaggio di offrire un meccanismo automatico di almeno parziale compensazione dei rischi.
Elenchiamo le principali fasi della transizione da un sistema a ripartizione a quello a capitalizzazione (adottando un sistema di transizione misto):
a) in una prima fase, le classi attive si vedranno costrette ad accettare un aumento del carico loro imposto, dovendo per un verso rispettare le promesse del vecchio sistema, e per altro verso iniziare ad accumulare le riserve del nuovo; in altri termini, continuare a pagare un’aliquota per la ripartizione e iniziare a pagare un’aliquota per la capitalizzazione;
b) in una seconda fase, una parte delle pensioni viene fornita dal nuovo sistema, ciò che permette, a parità di prestazioni complessive, di abbassare l’aliquota della ripartizione, sino a che il carico complessivo si riporta a quello iniziale;
c) in una terza fase, la riduzione dell’aliquota della ripartizione prevale sul livello dell’aliquota della capitalizzazione, così che il carico complessivo è minore di quello iniziale, e continua a diminuire sino a che sussistono solo più l’aliquota e il sistema a capitalizzazione.
Perché minore? Perché a questo punto il rendimento dei contributi previdenziali è quello del mercato finanziario, assai superiore, a quello implicito nella ripartizione.
A parità di prestazioni, è quindi sufficiente un’aliquota più bassa. Proprio in questa superiorità, sta il punto di forza dei sistemi contributivi a capitalizzazione.
La debolezza del sistema a ripartizione introdotto da Inarcassa, non è dovuta ad una connaturata e insanabile debolezza del sistema a ripartizione stesso, ma alla scarsa lungimiranza dei Consiglieri Nazionali Delegati, che hanno adottato diritti sempre più ampi a favore delle coorti anziane senza alcuna proiezione degli oneri che, nei decenni successivi, ne sarebbero derivati; senza una attenta analisi del tipo di redistribuzione operata all’interno di ciascuna coorte e nemmeno della considerazione degli effetti di una crisi dell’economia e del lavoro sulla propria categoria.
Il ritardo alla dolosa incomprensione degli aspetti intrinseci di un sistema a ripartizione, renderà solo più difficile la soluzione, per il delicato intreccio che nel frattempo si verrà a determinare tra gli interessi degli attivi e quelli dei pensionati. In un dato istante, infatti, non si verifica una semplice sovrapposizione fra due generazioni, ciascuna omogenea al proprio interno. Mentre la generazione dei pensionati può considerarsi unita dai medesimi interessi, la generazione degli attivi si distribuisce senza soluzioni di continuità fra coloro che, collocandosi all’inizio della vita lavorativa, debbono ancora percorrere per intero le due fasi del pagamento dei contributi e della percezione della pensione, e coloro che hanno già esaurito la prima fase e si trovano all’immediata vigilia della seconda. Poiché ogni attivo è titolare, in funzione dei periodi già trascorsi, di diritti previdenziali sanciti dalla legislazione vigente, ogni proposta di riforma lo trova esitante, pur quand’egli sia convinto della superiorità del nuovo sistema, per il timore di perdere quanto già promessogli dal vecchio. Questa duplicità di forze, aggiunta all’indubbio interesse dei pensionati a non vedere discussi i diritti già acquisiti, spiega l’universale lentezza con cui procedono la volontà di integrare i liberi professionisti nonché dipendenti all’interno di una Gestione Separata Inarcassa, e gli accesi contrasti che li accompagnano.
Tanto più tardi avverrà il passaggio dal sistema previdenziale a ripartizione verso quello a capitalizzazione, tanto più elevato sarà l’onere a cui debbono sottoporsi, nello spazio di numerosi decenni, le coorti in età lavorativa. Ne segue che una radicale riforma di un sistema a ripartizione, e ancor più un progetto di transizione a un sistema misto, debbono essere visti non soltanto come scelte, sia pure impegnative, delle attuali politiche previdenziali di Inarcassa, ma come forme di un patto generazionale/morale che coinvolgono più generazioni.
http://www.inarsind.org/firenze/files/2012/02/RELAZIONE-SULLO-STATO-PREVIDENZIALE-AL-PASSAGGIO-AL-CONTRIBUTIVO.pdf
N. Di C.
ReplyIn realtà, l’esempio in Italia esiste, o meglio un caso di studio interessante: http://www.regione.sicilia.it/presidenza/personale/n2/Sito_HTML/quiescenza/Vigilanza_Entrate/I%20sistemi%20pensionistici%20-%20Il%20caso%20della%20Regione%20Siciliana.pdf
Premesso, che l’autore sostiene che (pag. 42): La riforma pensionistica introdotta nel nostro paese, quindi, non introduce un sistema finanziario “a capitalizzazione”, ma, cercando di ricondurre l’attuale sistema a ripartizione in condizioni di equilibrio, mira a creare le condizioni affinché una tale scelta politica possa in futuro essere operata. Per l’introduzione del regime a capitalizzazione, è necessario vi sia un accumulo di fondi per le cosiddette riserve matematiche, cioè delle risorse finanziarie che opportunamente investite consentiranno di far fronte agli impegni assunti. In generale, quando le condizioni lo permettono (crescita demografica, crescita del PIL e dei livelli di reddito, costanza nel livello di vita media sperata) se il livello della contribuzione supera quello delle prestazioni erogate, anche nel sistema a ripartizione è possibile conseguire degli avanzi di cassa per la conformazione di riserve.
Osservando quanto avvenuto nei diversi sistemi di previdenza pubblica obbligatoria, gli avanzi di cassa vengono usualmente utilizzati per la copertura di spese di altra natura, ponendo le premesse per un’espansione delle dimensioni del bilancio (vedasi Inarcassa). Inoltre, l’aliquota di equilibrio in regime a capitalizzazione (ferme rimanendo le ipotesi di base, riguardanti fondamentalmente il tasso di rendimento), al contrario di quella del regime di ripartizione, non varia, di anno in anno, ovvero il tasso di rendimento è strettamente correlato all’andamento dell’occupazione, all’ammontare dei contributi e delle prestazioni.
Chiaramente nel caso della Regione Sicilia, il Dr. Santomauro, non avendo la possibilità di reperire nuove risorse finanziarie, è stato obbligato a proporre un sistema previdenziale basato su più livelli di copertura, come si legge alle conclusioni (pag. 82), individuando (nella riforma del sistema previdenziale dei dipendenti della regione Siciliana) per la transizione dal sistema “a ripartizione” a quello “a capitalizzazione”, un separato ed autonomo fondo di quiescenza e sperimentando, in tal modo, una esperienza unica in Italia nell’ambito del pubblico impiego.
Nel caso di Inarcassa, il patrimonio necessario per traghettare l’attuale sistema previdenziale verso quello a capitalizzazione, indispensabile per il riequilibrio dell’attuale sistema previdenziale di Inarcassa lo mettono gli Ingegneri e gli Architetti liberi professionisti nonchè dipendenti.
2) Long Care Term o welfare?
Premesso, che l’autore sostiene che (pag. 33): Le assicurazioni sociali obbligatorie dei lavoratori, quindi, erogano sia prestazioni previdenziali che assistenziali e di frequente, è possibile assistere ad una commistione nella gestione delle due tipologie di assicurazioni sociali che, almeno in teoria, dovrebbero invece restare separate.
Il principio della separazione si fonda sulla considerazione che, mentre le prestazioni previdenziali dovrebbero essere solo a carico dei lavoratori e dei datori di lavoro, le prestazioni assistenziali dovrebbero restare unicamente a carico dello stato, ovvero dell’intera collettività.
Nella realtà dei sistemi pensionistici moderni (tutti a ripartizione) la contribuzione previdenziale ha finito molto spesso per finanziare prestazioni assistenziali. Altre volte, invece, il gettito erariale ha finanziato, nell’ambito di manovre di politica economica, la quota di contribuzione previdenziale a carico dei datori di lavoro (c.d. fiscalizzazione degli oneri sociali).
Il finanziamento delle assicurazioni sociali obbligatorie, dunque, è posto in diversa misura a carico:
▫ del datore di lavoro
▫ del lavoratore
▫ dello Stato
Le risorse acquisite dal sistema pensionistico con le contribuzioni a carico di lavoratori e datori di lavoro hanno finito per finanziarie prestazioni di altra natura anche per la diversa struttura delle assicurazioni sociali rispetto alle assicurazioni private che non ne ha assicurato la perfetta separazione.
Esiste, al riguardo, una differenza fondamentale tra le assicurazioni private e le assicurazioni sociali:
Intanto, mentre la finalità delle assicurazioni private è quella di proteggere assicurativamente il singolo lavoratore (ed eventualmente i beneficiari da lui indicati), mediante l’applicazione di un premio commisurato al grado di rischio, la finalità delle assicurazioni sociali, invece, è quella di proteggere assicurativamente i lavoratori e le loro famiglie, indipendentemente dall’elevatezza del rischio, mediante l’applicazione di un premio (contributo) uguale per tutti (premio medio).
Tuttavia, il livello di contribuzione versata, comunque, deve essere tale da garantire la copertura finanziaria di tutte le prestazioni erogate.
D’altro lato, nei moderni sistemi pensionistici a ripartizione, il livello delle prestazioni erogate non è stato sempre stabilito in rapporto alla contribuzione versata e, sino a tempi non molto lontani, non ha neanche tenuto in considerazione le fondamentali mutazioni di alcune variabili demografiche.
La crisi dei sistemi previdenziali è determinata proprio da questa mancata correlazione tra prestazioni e controprestazioni (contribuzione): quasi tutte le prestazioni sono infatti stabilite con riferimento ai livelli retributivi vigenti al momento di erogazione della prestazione previdenziale o assistenziale. Al contrario, le prestazioni dovrebbero essere determinate in funzione delle risorse disponibili e quindi della contribuzione versata e accumulata.
Una breve nota di commento, alle misure scarsamente utilizzabili, in un sistema a ripartizione:
In particolare, a pag. 61: se il livello della contribuzione annuale risulta inferiore a quello delle prestazioni erogate, il sistema a ripartizione produce dei deficit patrimoniali che possono essere coperti o utilizzando precedenti riserve o facendo ricorso a un reintegro posto a carico dell’intera collettività finanziato da gettito erariale.
Come riuscire a generare accumulo da contribuzione?
riduzione della speranza di vita media al momento del pensionamento (non possibile);
riduzione del rapporto pensionati/iscritti per effetto di un aumento del numero di nuovi iscritti alla gestione pensionistica o di una riduzione del numero di pensioni liquidate a seguito di un incremento del numero di decessi in costanza del rapporto di lavoro (non possibile);
allungamento della vita lavorativa e conseguente accorciamento del periodo di pensione con aumento del numero di anni di contribuzione da un lato e riduzione del numero di anni di pensione dall’altro (possibile, ma limitatamente);
abbassamento del rapporto di sostituzione (pensione/retribuzione) per effetto della riduzione del livello della pensione o dell’incremento della retribuzione (possibile e necessario in Inarcassa);
aumento della contribuzione individuale a seguito di innalzamento delle aliquote contributive (possibile, ma limitatamente);
VARIAZIONI PATRIMONIALI NEGATIVE – DEFICIT PATRIMONIALE
accrescimento della speranza di vita media al momento del pensionamento;
aumento del rapporto pensionati/iscritti per effetto di una riduzione del numero di nuovi iscritti alla gestione pensionistica o di un aumento del numero di pensioni liquidate a seguito di un decremento del numero di decessi in costanza del rapporto di lavoro;
accorciamento della vita lavorativa e conseguente allungamento del periodo di pensione con riduzione del numero di anni di contribuzione da un lato e aumento del numero di anni di pensione dall’altro;
innalzamento del rapporto di sostituzione (pensione/retribuzione) per effetto dell’incremento del livello della pensione o della riduzione della retribuzione;
riduzione della contribuzione individuale a seguito di abbassamento delle aliquote contributive.
cristiano
Replysalve atutti, è tanto che non scrivo e leggo delle buone notizie per quanto riguarda delle sentenze a nostro favore, sarebbe possible riportar ei collegamenti dove scaricarle? occhio che fra qualche giorno arriverà dall’INPS le richieste per il 2007. che dite, si arrenderà dopo queste sentenze?
nicola s.
Replycristiano, non si capisce più niente. io controllo sempre la buca della posta. tanto…di pagare non se ne parla, visto che ormai ci considerano evasori…se sono poco poco intelligenti ci penseranno di più adesso…
aspettiamo. il tempo ci darà ragione. tanto inarcassa non ne vuole sapere di farci entrare per cui la nostra fine sarà gs inps a meno di eventuali altri scenari.
Nicola Busin
ReplyCI VEDIAMO TUTTI SABATO 15 GIUGNO 2013 A ROMA PER FONDARE IL NOSTRO SINDACATO
Roberto
ReplyVolevo comunicare a tutti che sul sito inaredis.org è riportata al sentenza del tribunale di Rieti con cui si da ragione ad un architetto che svolgeva attività di insegnamento presso l’università.
Credo che la norma sia estendibile a tutti Noi…
Fate ricorso….. fate ricorso
Antonio F.
ReplyIscriviamoci senza esitare al sindacato ingg.archh. dipendenti inaredis
PAOLO C.
ReplyL’Inps fa il punto sull’operazione Poseidone
Martedì 18/06/2013
a cura di: eDotto S.r.l.
Con il messaggio n. 9740, del 14 giugno 2013, l’Inps fa il punto sull’operazione Poseidone 2007 specificando che i soggetti già iscritti alla Gestione separata per i quali non risulti versata la contribuzione dovuta, neanche in forma rateale, o non risulti nessun accertamento da parte delle singoli sedi, sono stati raggiunti da una richiesta di contribuzione.
Inoltre è stata inviata richiesta di iscrizione anche a soggetti che hanno dichiarato redditi secondo attività individuate secondo specifici codici Ateco.
L’istituto specifica i soggetti esclusi dall’invio delle comunicazioni, invitando le sedi alla verifica del reddito dichiarato per quei soggetti che, indicando un codice attività generica, o comunque diversa da quella per la quale è obbligatoria l’iscrizione, potrebbero non essere stati esclusi.
A seguito di errori nell’elaborazione dei dati fiscali relativi al periodo di imposta 2007, alcuni professionisti sono stati oggetti di accertamenti tempestivamente annullati direttamente dal centro, la cui comunicazione di annullamento sarà inviata agli stessi tramite Pec o lettera.
PAOLO C.
ReplyDirezione Centrale Entrate
Roma, 14-06-2013
Messaggio n. 9740
OGGETTO:
Gestione separata – Operazione Poseidone 2007 –
a) reddito da lavoro autonomo anno di imposta 2007: posizioni residue
b) redditi provenienti da attività professionale denunciate con codici ateco relative agli studi legali, ingegneri, architetti, dottori commercialisti, ragionieri e consulenti tributari, fisioterapisti e attività paramediche
Nell’ambito dell’operazione di verifica delle posizioni contributive denominata PoseidOne, iniziata nel corso del 2009, e facendo seguito alla circolare 23 del 16 febbraio 2010, si comunica che si è proceduto, con decorrenza 1° gennaio 2007 ad iscrivere d’ufficio alla Gestione separata di cui all’art. 2, comma 26 della legge n. 335/1995 i soggetti che hanno dichiarato redditi derivanti da arti e professioni nel quadro RE del Modello Unico PF 2008, periodo di imposta 2007, in assenza di contribuzione alla suddetta gestione.
Contestualmente sono state inviate le lettere con la richiesta della contribuzione dovuta ai soggetti già iscritti alla Gestione separata, anche a seguito delle precedenti operazioni Poseidone, di cui al msg n. 001754 del 25/01/2011, per i quali non risulti versata la contribuzione dovuta, neanche in forma rateale, oppure non risulti effettuato alcun accertamento da parte delle singole sedi.
Inoltre sono stati individuati i soggetti che hanno dichiarato – sempre nel quadro RE del modello fiscale – redditi provenienti da arti e professioni denunciate con i seguenti codici Ateco:
– 69.10.10 (attività degli studi legali)
– 69.20.12 (servizi forniti da ragionieri e consulenti tributari)
– 86.90.21 (Fisioterapisti)
– 86.90.29 (Altre attività paramediche indipendenti)
– 71.11.00 (Attività studi di architettura)
– 71.12.10 (Attività studi di ingegneria)
– 71.12.20 (Servizi di progettazione di ingegneria integrata)
A tutti i soggetti individuati si è proceduto ad inviare una comunicazione d’iscrizione (se assente) alla Gestione separata e di quantificazione della contribuzione omessa comprensiva delle sanzioni civili calcolate ai sensi dell’art. 116 comma 8 lettera b) della legge n.388/2000.
Dall’invio delle comunicazioni sono stati esclusi dopo il controllo degli archivi del “casellario dei lavoratori attivi” e del “Casellario dei pensionati”:
– i soggetti in regola con la contribuzione soggettiva alla propria Cassa professionale,
– i pensionati delle medesime casse professionali,
– i pensionati che svolgono attività professionale per i quali vige l’art. 18 comma 11 legge n.111/2011 (vedi circ. 99/2011),
– i professionisti iscritti alle casse esclusive come i notai, i medici, i chimici, i giornalisti, gli psicologi, ecc.
Inoltre, non sono stati inviati i provvedimenti ai soggetti per i quali:
– è presente l’accertamento come PoseidSede per anno di competenza 2007,
– è presente il versamento di contributi con causale PXX/P10 per periodo di competenza 2007 in assenza di quadro RR,
– è presente il versamento di contributi con causale POC per periodo di competenza 2007,
– è stato annullato l’accertamento per gli anni precedenti al periodo d’imposta interessato con motivazione: “Obbligato presso altra Cassa Professionale : Cassa Forense o Inarcassa, ecc.”,
– risultano rimborsati i contributi da parte della Cassa nazionale dei commercialisti ai sensi dell’art. 21 della legge 21/1986.
I professionisti che hanno indicato un codice di attività generica, o comunque diversa da quella per la quale è obbligatoria l’iscrizione ad una delle Casse previste dal D.M. 103/96 potrebbero non essere stati esclusi.
Per tali posizioni la sede deve effettuare una puntuale verifica del reddito dichiarato e iscrivibilità alla Gestione separata.
Si precisa inoltre, che per i soggetti interessati agli accertamenti e per i quali sono presenti contributi versati alla Gestione separata da parte di Committenti/associanti, questa Direzione ha provveduto direttamente a quantificare il contributo dovuto sulla differenza tra il reddito imponibile di lavoro autonomo e quello da collaboratore ed entro il limite del massimale annuo previsto per l’anno d’imposta interessato.
Si comunica infine che durante l’elaborazione dei dati fiscali relativi al periodo di imposta 2007, non è andato a buon fine il controllo sul casellario dei lavoratori attivi per alcuni dei professionisti interessati (Biologi e Dottori Commercialisti) e il codice Ateco 71.12.50 (attività da Geologo) non è stato associato alla cassa professionale pluri-categoriale EPAP. Tale errore ha provocato l’emissione non corretta di alcuni accertamenti che sono stati tempestivamente annullati direttamente dal centro.
I professionisti interessati riceveranno, tramite PEC o lettera, la comunicazione dell’annullamento stesso.
Per tutte le attività di verifica, controllo e adempimenti si rinvia alle istruzioni già illustrate nei precedenti messaggi.
p. Il Direttore generale
Crudo
Roberto73
ReplyBuongiorno a tutti,
ho ricevuto oggi la comunicazione dell’INPS che mi intima di pagare il contributo “gestione separata” per l’anno 2007.
Ho così “purtroppo” avuto modo di conoscere questo sito e questa discussione.
Mi iscriverò subito al sindacato INAREDIS.
Concordo sul concetto che l’unione faccia la forza.
Ne approfitto per chiedervi un’informazione: sapere quali sono i termini di prescrizione per l’annata 2007?
Grazie mille per l’eventuale risposta.
Roberto
Nicola68
ReplyAnche io come Roberto73 ho ricevuto ieri la raccomandata INPS per il 2007. Ed ho letto questa discussione. E sono venuto a conoscenza di questa situazione veramente incredibile.
Nel mio caso si tratta di meno di 200 euro tra contributi e sanzioni, per cui il Commercialista mi ha suggerito di pagare ed eventualmente pensare con calma a partecipare ad una eventuale azione collettiva per cercare di risolvere questa questione in modo da evitare gli stessi problemi per gli anni successivi.
A mio parere il vero problema non è del contributo (che comunque ho visto raddoppiato come percentuale rispetto agli inizi di questa normativa) ma di queste sanzioni pari ad otre il 75% degli importi non versati per gli anni successivi. In una condizione di disinformazione complessiva dovuta alle norme non precise.
Mi domandavo cosa è stato fatto dai colleghi colpiti per 2005 e 2006.
Vi siete orientati per pagare, per pagare e ricorrere contro questi provvedimenti e soprattutto contro queste assurde percentuali di sanzioni? Oppure per non pagare e ricorrere? Oppure?
Avete poi iniziato a versare le quote insieme alla dichiarazione dei redditi degli anni successivi? Il commercialista mi ha suggerito di farlo a partire da quest’anno per i redditi del 2012 e poi di aspettare gli altri avvisi per gli anni dal 2008 al 2011?
Ho letto di due sentenze favorevoli ai ricorrenti di due tribunali diversi per problematiche analoghe, ma non le ho trovate in rete.
Ho letto dell’iniziativa di creare un sindacato di liberi professionisti dipendenti che possa intraprendere per tutti gli iscritti una azione che ci unisca in questa battaglia e nelle altre che senza dubbio verranno ed in questo caso vorrei verificare le modalità per poter partecipare e di iscrivermi a questo sindacato.
E’ stata organizzata già una azione legale collettiva per contrastare queste iniziative INPS in modo eventualmente da poter partecipare insieme. O si prevede di poter iniziare una azione tutti insieme una volta che abbiamo ciascuno ricevuto le proprie lettere per il 2007 con la creazione e l’iscrizione al sindacato?
Certo mi piacerebbe una INARCASSADIPENDENTI diversa e separata da questa attuale che ci attribuisce solo oneri e non avendo istituito una sezione per la gestione separata che avrebbe eliminato questi problemi per tempo.
nicola
GAETANO DIPIETRO
Replyper Roberto73
dalla sentenza di nicosia (Enna) il giudice dice che sussiste la prescrizione dei 5 anni se la notifica arriva dopo il 20 giugno..
in ogni caso i colleghi di Nicosia hanno vinto la causa contro l’iscrizione alla GS di INPS. Il giudice ha condannato INPS alla cancellazione stessa dei colleghi e quindi a non pagare nulla.. se mi mandi una mail ti invio la sentenza..
c’è anche un’altra sentenza a noi favorevole (RIETI).. stessa cosa di Nicosia…
Le sentenze si possono scaricare dal sito di INAREDIS
sindacato creato a Roma nella riunione del 15/06/2013….
saluti
gaetano
tore
ReplyFra alcuni giorni il sindacato conta di creare uno spazio riservato agli iscritti nel sito inaredis.org in cui si inseriranno tutti i documenti sensibili.
agostino
ReplyINAREDIS che cos’e’.
A TUTTI I COLLEGHI DESIDERIAMO FARE PRESENTE CHE UNO DEGLI OBIETTIVI PRECIPUI DEL NOSTRO SINDACATO E’ QUELLO DI ORGANIZZARE A LIVELLO NAZIONALE, IN TUTTE LE REGIONI, UN POOL DI AVVOCATI PER PREDISPORRE I RICORSI CONTRO L’INPS. SARA’ COSI’ POSSIBILE LIMITARE DI MOLTO LE SPESE, AVERE COME RIFERIMENTO I MIGLIORI AVVOCATI CHE HANNO GIA’ VINTO CAUSE CONTRO L’INPS SUI NOSTRI STESSI PROBLEMI.
ABBIAMO GIA’ OTTIMI RAPPORTI CON I LEGALI DELLE SENTENZE DI RIETI E NICOSIA, E RESTEREMO COSTANTEMENTE VIGILI SU QUANTO ACCADE IN ITALIA. IL NOSTRO SINDACATO CI OFFRIRA’ PROTEZIONE E DIFESA. E’ INOLTRE IN ATTO UNA CAMPAGNA INTRAPRESA DA ALCUNE SIGLE E ASSOCIAZIONI SINDACALI E DALLA STESSA FONDAZIONE INARCASSA PER TOGLIERCI LA POSSIBILITA’ DI ESERCITARE LA LIBERA PROFESSIONE. INOLTRE TRA BREVE CON LE ULTIME RIFORME PREVIDENZIALI CHI E’ GIA ISCRITTO ALLA GS INPS ANDRA’ A PAGARE IL 24 % DEL REDDITO PROFESSIONALE CONTRO IL 14,5 % DI INARCASSA.
UNIAMOCI SU INAREDIS.
http://inaredis.org/
ISCRIVIAMOCI A INAREDIS.
http://inaredis.org/iscrizioni/
agostino
Reply“INAREDIS”
che cos’e’?
E’ il “SINDACATO DEGLI INGEGNERI E ARCHITETTI LIBERI PROFESSIONISTI-DIPENDENTI”
A TUTTI I COLLEGHI DESIDERIAMO FARE PRESENTE CHE UNO DEGLI OBIETTIVI PRECIPUI DEL NOSTRO SINDACATO E’ QUELLO DI ORGANIZZARE A LIVELLO NAZIONALE, IN TUTTE LE REGIONI, UN POOL DI AVVOCATI PER PREDISPORRE I RICORSI CONTRO L’INPS. SARA’ COSI’ POSSIBILE LIMITARE DI MOLTO LE SPESE, AVERE COME RIFERIMENTO I MIGLIORI AVVOCATI CHE HANNO GIA’ VINTO CAUSE CONTRO L’INPS SUI NOSTRI STESSI PROBLEMI. ABBIAMO GIA’ OTTIMI RAPPORTI CON I LEGALI DELLE SENTENZE DI RIETI E NICOSIA, E RESTEREMO COSTANTEMENTE VIGILI SU QUANTO ACCADE IN ITALIA. IL NOSTRO SINDACATO CI OFFRIRA’ PROTEZIONE E DIFESA. E’ INOLTRE IN ATTO UNA CAMPAGNA INTRAPRESA DA ALCUNE SIGLE E ASSOCIAZIONI SINDACALI E DALLA STESSA FONDAZIONE INARCASSA PER TOGLIERCI LA POSSIBILITA’ DI ESERCITARE LA LIBERA PROFESSIONE. INOLTRE TRA BREVE CON LE ULTIME RIFORME PREVIDENZIALI CHI E’ GIA ISCRITTO ALLA GS INPS ANDRA’ A PAGARE IL 24 % DEL REDDITO PROFESSIONALE CONTRO IL 14,5 % DI INARCASSA.
UNIAMOCI IN INAREDIS.
http://inaredis.org/
ISCRIVIAMOCI A INAREDIS.
http://inaredis.org/iscrizioni/
agostino
ReplyINAREDIS.
MA COSA ASPETTATE AD ISCRIVERVI ?
E’ ASSURDO STARE ALLA FINESTRA !
PARTECIPIAMO TUTTI !
CORAGGIO !
Antonio F.
Replygià fatto
Roberto73
ReplyGia’ iscritto.
paolo
Replygià fatto
roberto64
ReplyQual è l’arco temporale per fare ricorso? Se l nota INPS è arrivata il 20 giugno 2013 bisogna considerare i 45 giorni di fermo amministrativo/giudiziario? In altre parole, temporalmente quando scade il ricorso?. Grazie roberto64
tore
Replyvai su
UNIAMOCI SU INAREDIS.
http://inaredis.org/
ISCRIVIAMOCI A INAREDIS.
http://inaredis.org/iscrizioni/
roberto64
ReplyGià sono iscritto, però questa specifica (fermo di 45 giorni dal 1 agosto al 15 settembre) non credo di averla letta (fatta eccezione dei 90 giorni dall’avviso). Grazie Roberto64
Nicola68
Replyscusate, ma nelle more che si faccia il ricorso on line che credo ciascuno debba fare per conto proprio entro i novanta giorni e poi quello giudiziario vero e proprio ho letto che si deve comunque pagare la cartella perchè questa non viene sospesa.
Nel mio caso è anche arrivata 3 giorni dopo la data di prescrizione (pagamento previsto il 16 giugno 2008 e arrivo della raccomandata il 19 giugno 2013)e cosa facciamo per ll 2012 paghiamo e poi chiediamo rimborso appena cancellati oppure non paghiamo e ci esponiamo nella eventualità di perdita ad un0altra sanzione?
Possiamo avere qualche istruzione almeno su questo punto che il tempo stringe ….grazie
nicola
Gianfranco62
ReplyCiao Nicola, mi trovo anche io nella tua stessa situazione, (pagamento previsto il 16 giugno 2008 e arrivo della raccomandata il 19 giugno 2013). Non so se procedere al ricorso in forma individuale. Chiedo anche io qualche consiglio in merito
PAOLO C.
ReplySONO MOLTO MA MOLTO PREOCCUPATO PERCHE’ ANCORA, AD OGGI, L’INPS NON MI HA NOTIFICATO IL PAGAMENTO PER IL 2007!!!
FORSE C’E’ STATA QUALCHE PROROGA?
O FORSE PERCHE’ PER IL 2005 E IL 2006 HO FATTO RICORSO, OVVIAMENTE RESPINTO PER VIA AMMINISTRATIVA DALL’INPS E IMPUGNATO DAL SOTTOSCRITTO DAVANTI AL GIUDICE E SONO IN ATTESA DI SENTENZA (OTTOBRE 2013.
P.S.
SPERO CHE IL RICORSO VADA A BUON FINE, VI DARO’ NOTIZIE.
Nicola68
ReplyPer Paolo C.
Visto che ci sei già passato, puoi dirci come ti sei comportato con le cartelle di pagamento 2005 e 2006. Le hai pagate ed anche fatto ricorso oppure non le hai pagate avendo fatto ricorso?
e come ti stai regolando per gli anni successivi alla prima notifica?stai pagando la GS 2011 o 2012 o attendi comunque l’esito del giudizio e ti esponi alle pesanti sanzioni? Grazie.
Per tutti gli altri neo iscritti al sindacato:
Io ho fatto la domanda online per l’iscrizione ed attendo notizie per il pagamento della quota tramite bonifico bancario. Siete voi riusciti a versare la quota in qualche modo? o aspettiamo?
Ci sono altri lettori di CATANIA (INPS CATANIA) che vogliono coordinarsi con me per prepararci insieme? attendo vostre notizie il mio indirizzo email è grassonicola@yahoo.it
PAOLO C.
ReplyOVVIAMENTE, AVENDO INTRAPRESO LE VIE LEGALI NON HO PAGATO UN BEL NIENTE, NE INTENDO PAGARE, SAREBBE COME AMMETTERE DI ESSERE DALLA PARTE DEL TORTO.
LOTTERO’ FINO ALLA FINE.
NEL FRATTEMPO HO CANCELLATO LA PARTITA IVA A DICEMBRE 2013.
QUESTO STATO DI INCERTEZZA E DI CONFUSIONE DELLA G.S.(DAL18%-AL 24% +70%SANSIONI+INTERESSI) PIU’ LE TASSE,PIU’ TUTTO IL RESTO,ASSICURAZIONE OBLIGATORIA, SPESE PER AGGIORNAMENTI, CONTABILITA’, ECC.,ARRIVANDO OLTRE IL 75%, MI HANNO FATTO MATURARE L’IDEA (DOLOROSA)CHE E’ MEGLIO NON LAVORARE ANZICHE’ LAVORARE SOLO E SOLTANTO PER LO STATO. (PREMESSO CHE HO SEMPRE PAGATO TUTTE LE TASSE CHE FINO AD OGGI RITENEVO GIUSTE).
DA QUESTO MOMENTO IN POI CERCHERO DI VIVERE E FAR SOPRAVVIVERE LA MIA FAMIGLIA,CON QUEI POVERI E MISERI STIPENDI DI INSEGNANTE CHE ABBIAMO IO E MIA MOGLIE (ANCHE LEI FINO A QUALCHE ANNO FA LIBERO PROFESSIONISTA E CONVOLATA DALL’OPERAZIONE “POSEIDONE”.
ASPETTANDO TEMPI MIGLIORI, SE MAI ARRIVERANNO.
GAETANO DIPIETRO
Replyciao Paolo C.
anche a me non è ancora arrivata la cartella inps relativa al 2007. Ho letto che hai fatto ricorso al giudice…ti chiedo: di dove sei? posso scambiare due chiacchere con te? il mio cell. 3293704393 e il tuo se fosse possibile averlo?
Anch’io voglio fare ricorso al giudice e nel frattempo sto vagliando una serie di ipotesi…cmq bisogna muoversi al più presto.. sono uno di quelli che è andato a Roma il 15/06/2013 per fondare INAREDIS…
grazie e saluti
Nicola68
Replyoggi è arrivato un messaggio email da inarcassa che dice che moltissimi iscritti hanno ricevuto dall’inps la lettera famosa e che si è attivata per collaborare con INPS al fine di fare rientrare ed annullare tutti questi avvisi “errati”. Saranno lettere inviate anche agli ingegneri non dipendenti e che pagano anche il contributo soggettivo?
saluti
Nicola
PAOLO C.
ReplyMAGARI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ASSOLUTISSIMAMENTE
NO – NO – E
POI NO
SOGNI D’ORO.
SI DOVRA’ LOTTARE, PURTROPPO, FINO ALLA FINE.
Nicola68
ReplyRIGUARDO ALL’INFORMATIVA INARCASSA SEMBRA CHE inps ABBIA INVIATO RICHIESTE DI PAGAMENTI ANCHE AD INGEGNERI NON DIPENDENTI E QUINDI ISCRITTI “COMPLETAMENTE” AD INARCASSA CHE HANNO PAGATO SIA L’INTEGRATIVO CHE IL SOGGETTIVO NEL 2007.
FORSE PER ERRORE?
PAOLO C.
ReplyL’INPS
HA INVIATO AGLI ISCRITTI INARCASSA LETTERE RACCOMANDATE CON TANTE SCUSE.
Maurizio
ReplyIn data 21/06/2013 ricevo invito a pagare entro 30 gg. Contributi GS Relativi all’anno 2007 (scadenza pagamento 16/06/2008). Posso fare ricorso per intervenuta prescrizione. Rispondetemi in fretta ho poco tempo per farlo
PAOLO C.
ReplyIL PROBLEMA NON E’ LA “PRESCRIZIONE” E LA SOSTANZA.
MI SPIEGO MEGLIO, TU DOVEVI O NON DEVEVI ESSERE ISCRITTO D’UFFICIO PER IL 2007 DALL’IMPS ALLA G.S.????????
PROBABILMENTE IL PRISSIMO ANNO POTRESTI RICEVERE IN DATA ULTILE LA RIRICHIEST del DOVUTO PER IL 2008 E COSI’ PER IL 2009, 2010,2011,2012,2013 ECC.
IO TI CONSIGLIO DI FARE RICORSO AMMINISTRATIVO E CHIEDERE, OLTRE LA PRESCRIZIONE L’ANNULLAMENTO DEL PROVVEDIMENTO, ALL’INPS, CHE SICURISSIMAMENTE LO RIGETTERA’, E POI FARE RICORSO AL GIUDICE,.
TI CONSIGLIO INOLTRE DI ISCRIVERTI AL SINDACATO INAREDIS
http://inaredis.org/
PER FARTI ASSISTERE
IN BOCCA AL LUPO
Michele
ReplySalve a tutti,
ho ricevuto gli scorsi anni le lettere di INPS per il 2005 e il 2006 e a tutte e due ho fatto ricorso tempestivo all’INPS seguendo i consigli di questo forum senza però avere mai avuto alcuna risposta.
Quest’anno non ho ancora ricevuto la richiesta per il 2007?? cosa è successo?? come devo comportarmi con INPS?
aiuto!!
PAOLO C.
ReplyCREDO A QUESTO PUNTO CHE NON TI RIMANE (O CI RIMANE) ALTRO CHE ASPETTERE IL 2008 E SPERARE CHE DA PARTE DELL’INPS CI SIA UN RAVVEDIMENTO SU QUESTA MALEDETTA VICENDA CHE CI HA TOLTO LA VOGLIA DI ESSERE ARCHITETTI O INGEGNERI, CRISI A PARTE.
PAOLO C.
ReplyCARO MICHELE,
ANCHE IO SONO MOLTO MA MOLTO PREOCCUPATO PERCHE’ ANCORA, AD OGGI, L’INPS NON MI HA NOTIFICATO IL PAGAMENTO PER IL 2007!!!
FORSE C’E’ STATA QUALCHE PROROGA?
O FORSE PERCHE’ PER IL 2005 E IL 2006 HO FATTO RICORSO, OVVIAMENTE RESPINTO PER VIA AMMINISTRATIVA DALL’INPS E IMPUGNATO DAL SOTTOSCRITTO DAVANTI AL GIUDICE E SONO IN ATTESA DI SENTENZA (OTTOBRE 2013.
P.S.
SPERO CHE IL RICORSO VADA A BUON FINE, VI DARO’ NOTIZIE.
Michele
ReplyCaro Paolo C. come fai a sapere che il tuo ricorso è stato respinto per via amministrativa da INPS? ti ha scritto??
Io non ho mai avuto risposta ai miei due ricorsi e quindi non ho impugnato nulla.
grazie
agostino
ReplyUNIAMOCI in “INAREDIS”.
http://inaredis.org/
ISCRIVIAMOCI a “INAREDIS”.
http://inaredis.org/iscrizioni/
TUTTI INSIEME in “INAREDIS”.
roberto64
ReplyQuesta mattina per appuntamento sono stato ricevuto da personale INPS GS per esporre il problema dell’avviso relativo al contributo 2007:il risultato è stato che loro comunque rispondono solo alla normativa cosi come da loro interpretata e cioè si deve pagare ( la pratica, se non si paga, passa automaticamente ad equitalia per la rscossione) magari rateizzando il tutto in 24 rate; contestualmente si può procedere al ricorso amministrativo il quale avrebbe comunque scarsissime (se non nulle) possibilità di essere accolto. In ultimo cioè dopo 90 gioni dal deposito del ricorso amministrativo se l’INPS non risponde scatta il silenzio diniego (coiè non ti devono nemmeno rispondere) e a questo punto rimane solo il ricorso al giudice ordinario (Tribunale). Delle sentenze che ho elencato a nostro favore mi è stato risposto che si dovrà aspettare la cassazione…… per cui non so proprio cosa fare.
Michele
ReplyCiao Roberto64
nel mio caso quindi sarebbe scattato il silenzio diniego in quanto ormai sono due anni che ho presentato il ricorsoamministrativo?!
ma a questo punto equitalia dovrebbe o avrebbe dovuto scrivermi chiedendomi il pagamento?
Devo essere io a farmi avanti o è meglio aspettare???
grazie
Michele
ReplyCiao Roberto64
nel mio caso quindi sarebbe scattato il silenzio diniego in quanto ormai sono due anni che ho presentato il ricorsoamministrativo?!
ma a questo punto equitalia dovrebbe o avrebbe dovuto scrivermi chiedendomi il pagamento?
Devo essere io a farmi avanti o è meglio aspettare???
grazie
PAOLO C.
ReplyCARO MICHELE,
OVVIAMENTE L’INPS, PER TRAMITE DEL COMITATO DI GESTIONE, IN UNA PRIMA FASE MI COMUNICA CHE IL “Ricorso definito amministrativamente per Vizi Formali, in data 31/10/2012”.
IN UN SECONDO MOMENTO, DOPO AVER FATTO RICORSO, CON IL MIO CARISSIMO AMICO AVVOCATO, AL GIUDICE ORDINARIO E AVERLO NOTIFICATO ALL’INPS, IL COMITATO DI GESTIONE SI RIUNISCE E MI NOTIFICA IL PROVVEDIMENTO CON LA SEGUENTE DELIBERA “REIEZIONE DEL RICORSO PRESENTATO DAL SIG. PAOLO C.”
QUINDI DI DO IL SEGUENTE CONSIGLIO:
FAI RICORSO AMMINISTRATIVO SE ENTRO 90 GG NON OTTIENI ALCUNA RISPOSTA RIVOLGITI O AL SINDACATO (http://inaredis.org/) O AD UN AVVOCATO E AVPROCEDI CON IL RICORSO AL GIUDICE ORDINARIO
PAOLO C.
ReplyCARO MICHELE,
CARO ROBERTO
E CARO COLLEGA
CHE PRIMA O POI ENTRERAI, MAGRADO TUTTO E CONTRO LA TUA VOLONTA’,
A FAR PARTE DELLA GRANDE UMANA FAMIGLIA DEI “SANSIONATI”
CHE IO SAPPIA L’INPS UTILIZZA LA STRATEGIA DEL TERRORISMO PSICOLOGICO PER FARE BRECCIA E CASSA NELLA NOSTRA DEBOLE CATEGORIA.
CONSIDERA CHE MOLTI HANNO SUBITO E PAGATO PUR DI NON AVERE PROBLEMI CON L’INPS, ANCHE MIEI AMICI E COLLEGHI DI LAVORO E DI SVENTURA.
A ME NON RISULTA, AD OGGI, CHE SIANO PERVENUTE A COLLEGHI OGGETTO DELL’OPERAZIONE “POSEIDONE” CARTELLE ESATTORIALE DALL’EQUITALIA.
SEMBREA STRANO MA VERO.
FORSE L’INPS NON HA TUTTI I REQUISITI LEGALI PER PROCEDERE E NON CREDO PER PIETA’ O COMMISERAZIONE DI NOI SANSIONATI.
E LA NOSTRA CASSA, LA NOBILE EPREZIOSA INARCASSA E SUE DELEGATI, STA A GUARDARE ALLA FINESTRA E GODERE, ALLA NERONE, DELL’INCENDIO CHE E SCOPPIATO NELLA NOSTRA CASA, MA COME SAPPIAMO SPESSO GLI INCENDI SI PROPAGONO, COME IN QUESTI PERIODI LE PRIMAVERE ARABE, ALLA CASA DEL VICINO.
UN ABBRACCIO
Maurizio
ReplyQuest’anno il sistema dell’inps è andato in tilt (avendo inviato lettere di riscossione anche a chi non doveva), questo è il motivo per cui non è arrivato nulla entro il termine prescrizionale annuo del 20 giugno (attenzione la racc. deve arrivare dopo il 20, vale il cedolino lasciato nella casella della pt). La reiezione arriverà sempre anche dopo anni (il silenzio dissenso dei 90gg è vera ma in questo caso arriverà nel tempo sempre). Le cartelle esattoriali potrano arrivare entro 5 anni (termine prescrittivo). chairo che poi bisognerà fare ricorso a Giudice del lavoro (ognuno per la sua sede di residenza) e si potranno avere sentenze a favore o a torto (dipende dall’interpretazione del Giudice (vedi Rieti o Nicosia).
Ciao
Michele
ReplyGrazie Maurizio
Sei stato chiarissimo, a questo punto non mi resta che attendere
Floriano
ReplyFloriano B. ha scritto:
Ho letto il presente forum di actainrete, cui mi sono appena iscritto. Non faccio parte della categoria dei liberi professionisti- docenti, sono architetto libero professionista a tempo pieno ma sono incappato anch’io in un contenzioso con INPS-Gestione Separata che potrebbe costarmi una somma
ingente se con il mio avvocato non riusciremo a trovare argomenti validi
di fronte al Giudice del Lavoro.
Il mio problema è sorto perchè faccio parte di un’associazione professionale con due membri non iscritti a nessun albo professionale.
Dopo uno scambio epistolare con Inarcassa che mi chiedeva di modificare lo statuto dell’associazione eliminando i membri non-iscritti,durato circa un anno, con il mio tentativo di dimostrare con l’avvocato la legittimità della natura stessa dell’associazione, sono stato cancellato
d’ufficio dal ruolo previdenziale Inarcassa.
Ho immediatamente presentato ricorso legale. Ho atteso a lungo la risposta, dopo un’anno è arrivato il diniego al ricorso.
Mi sono immediatamente reiscritto previa modifica dello stauto della associazione professionale (che si occupa di architettura e urbanistica)
di cui faccio parte, ed ho ripreso a versare i contributi ad Inarcassa.
Sono stato cancellato per due anni e due mesi, 2008, 2009, 2010 (due mesi).
L’anno scorso mi è arrivata la cartella INPS-gestione separata, salatissima, con il dovuto sul reddito più interessi del 30%circa, per il 2008, intanto.
Ora, non posso che essere solidale con la situazione di disagio economico che coinvolge gli aderenti al forum per il caos legislativo che regola la previdenza specifica e la ingiusta tassazione della Gestione Separata INPS. Non è la stessa barca, ma sono le stesse acque.
Dovrò anch’io gestire la cosa con l’avvocato e sto cercando colleghi
che si trovino nella mia stessa situazione. Ho parlato con molti
colleghi delegati-Inarcassa ma sembra, a sentire loro, che io e i miei soci siamo gli unici in Italia con questo tipo di problema.
Sarà mai possibile?
Un saluto a tutti e l’auspicio che le due sentenze contro l’Inps possano
far cambiare una legge ingiusta.
Floriano B.
Maurizio
ReplyPer fare valere il giusto bisogna combattere, la posizione di Inps e’ ingiusta ed iniqua; direi di si le sentenze di Rieti e Nicosia dimostrano che il problema c’è e che l’interpretazione di inps è scorretta e comincia a traballare. Continuiamo a lottare e non dico che l’avremo vinta ma avremo il giusto quanto meno per gli anni addietro, anni in cui la stessa inps ha sempre sostenuto che non occorreva versare la gestione seaparata, anni in cui la stessa Inarcassa non ha mai dato trasparenza alla questione. Per questo motivo non bisogn mollare alle pretese di questi Enti che se tutto andrà come deve andare spariranno sotto un cumulo di debiti.
Ciao
Nello Pennisi
ReplyLa responsabilità maggiore in questa assurda situazione è dell’INARCASSA che ottusamente non vuol vedere che il mondo della libera professione è profondamente mutato specie per i nuovi giovani liberi professionisti.I suddetti a causa della scarsità di lavoro sono spesso costretti ad accettare contratti co.co ,cocopro,consulenze varie,supplenze brevi e saltuarie nelle scuole, i quali volendo rispettare l’assurda normativa dovrebbero fare continui salti della quaglia(avanti e indietro) da una gestione previdenziale ad un altra,con costi ancora più gravosi e con versamenti previdenziali inutili ,nel senso che non porteranno verso alcuna pensione.INARCASSA si è chiusa a riccio a difesa dei vecchi iscritti tradendo i conclamati principi di solidarietà nei confronti degli ordini degli ingegneri e degli architetti,che la sostengono anche con il versamento .buttato al vento,del 4% di contributo integrativo.
Bisogna fare una seria pressione sugli ordini provinciali affinché intervengano decisamente su INARCASSA anche con azioni clamorose.
E’ assurdo che chi è iscritto ad un albo ed ha una cassa,per una legge demagogica di ancora dubbia interpretazione L.335/95,debba versare i propri contributi previdenziali sul reddito professionale prodotto all’INPS con la sua GS(produttrice di infime pensioni)
nicola s.
ReplyNello ti correggo. non è l’inarcassa che non ci vuole ma i suoi delegati che, come si dice in gergo, si sentono di fottere che noi abbiamo il posto fisso (io part-time)e svolgiamo la libera professione.
però sappiano che, quando prenderanno la pensione, in essa ci sarà la quota parte del contributo integrativo che noi regaliamo ogni anno il 31 agosto.
per cui, se noi per loro siamo EVASORI loro per noi sono PARASSITI.
QUESTA E’ LA GUERRA DEI POVERI CARI MIEI COLLEGHI.
ho il rigetto di questa professione, non mi gratifica più essere chiamato ingegnere. siamo una massa, oltre che di incompetenti, di persone incapaci di capire che, solo eliminando queste stupide barriere, potremo far rivalere i nostri diritti e la nostra professione che, un tempo, era rispettata!
riflettete gente, riflettete
PAOLO C.
ReplyULTIME NOVITA’ INPS GESTIONE SEPARATA
Qual’è l’aliquota 2013 per il calcolo dei contributi alla Gestione Separata INPS?
Per il 2013 aumenta al 20% l’aliquota degli iscritti anche ad altre casse
Per l’anno 2013, le aliquote per il calcolo dei contributi per i soggetti iscritti alla Gestione separata sono le seguenti :
• è elevata al 20%, per gli assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie o titolari di pensione
• è ferma al 27% quella per i soggetti privi di altra tutela previdenziale;
A questo va aggiunto lo 0,72% per maternità, assegno per il nucleo familiare, degenza ospedaliera, malattia e congedo parentale.
La ripartizione dell’onere contributivo tra collaboratore e committente è confermata nella misura, rispettivamente, di un terzo e due terzi, salvo il caso di associazione in partecipazione, nel quale la ripartizione tra associante ed associato è pari rispettivamente al 55 per cento e al 45 per cento dell’onere totale.
Il massimale di reddito oltre il quale non si versano ulteriori contributi è di 99.034 euro ed il minimo contributivo richiesto è di 15.357 euro.
PAOLO C.
Replymaternità, assegno per il nucleo familiare, degenza ospedaliera, malattia e congedo parentale
MA DI QUESTI SERVIZI, PER GLI ISCRITTI ALLA GS INPS, CHI MAI HA USUFRUITO O POTREBBE USUFRUIRE VISTO CHE DOVREMMO PAGARE OGGI CON SANSIONI E INTERESSI IL 2005,2006 ECC. A DISTANZA DI QUASI 10 ANNI??????
MI CHIEDO, E’ POSSIBILE CHIEDERE ALL’INPS IL DOVUTO CON INTERESSI E SANSIONI PER UNA EVENTUALE COMPENSAZIONE TRA IL DARE E L’AVERE.
Maurizio
ReplyLe responsabilità sono tante, in primis nel mio caso del commercialista che non mi ha detto e fatto pagare mai nulla, in secundis dell’inps che a detta sua nel tempo su richieste verbali ha sempre ottenuto risposte negative e comunque oggi si basano su un parere legale (loro) che stà per essere sgretolato dalle ultime sentenze almeno per gli anni 2005 2010, terzo di inarcassa che sopratutto per i suddetti anni non ha mai dato trasparenza al fatto di dover pagare la gs. In effetti stiamo subendo un accordo tra i due suddetti enti a ns danno per un loro tornaconto personale. per inps la gs dando niente e inarcassa dando il 4xc dando niente. ma si può andare avanti cosi? Io credo proprio di no, e fin che si faranno chiacchere tutto questo stato di cose permarrà. Bisognerà fare una vera e propria rivoluzione, ma credo, anzi ne sono certo che la ns categoria (come già ampiamente dimostrato) non ne è all’altezza. Dico io tanti pecoroni… Ciao. Maurizio
PAOLO C.
ReplyCOME SE NON BASTASSE L’INPS E L’INARCASSA!!!!!!!!!!!!!!
CONFEDERTECNICA CALABRIA
SINDACATI NAZIONALI LIBERE PROFESSIONI TECNICHE
Via Aldo Barbaro n. 25 – 88100 -CATANZARO
A tutti i liberi professionisti
Iscritti ai Sindacati di categoria
Loro sedi
A tutti i liberi professionisti
Loro sedi
OGGETTO:
Manifestazione INARSIND – Roma 23/27 Settembre 2013.
CONSEGNIAMO LE CHIAVI DEI NOSTRI STUDI AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.
Con la presente Ti informiamo che il Sindacato INARSIND (Sindacato Nazionale Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti Italiani), a seguito delle mancate concrete risposte alle nostre insistenti e mirate sollecitazioni in merito ad esempio a:
– Regolarità e chiarezza dei Bandi relativi agli affidamenti di incarichi per servizi di ingegneria ed architettura per le pubbliche amministrazioni;
– Elevata pressione fiscale e revisione degli studi di settore;
– Formazione ed assicurazione obbligatoria;
– La mancata emanazione di norme che impediscano ai professionisti di svolgere doppi e tripli lavori, come nel caso di dipendenti (pubblici e privati) e docenti. inviate sia al Governo in carica che a quello precedente, sulla precarietà del nostro settore, che riguarda i giovani Colleghi così come i Colleghi già da tempo operanti e che, se non dovessero essere accolte e affrontate in breve porteranno molti dei nostri Studi alla chiusura, ha deciso, prima che questo avvenga, di indire una manifestazione pubblica nella settimana tra il 23 e il 27 settembre p.v. dove una nostra delegazione consegnerà simbolicamente, presso Palazzo Chigi, le chiavi dei nostri Studi al Presidente del Consiglio dei Ministri.
Pertanto Ti preghiamo di aderire a tale iniziativa sia presso la sede del Tuo Sindacato compilando il modulo in allegato, oppure compilando il modulo per singolo iscritto (li trovi entrambi in allegato e scaricabili dal nostro sito http://www.inarsind.org), i moduli compilati andranno poi inviati a segreteria@inarsind.org ; in alternativa si può aderire firmando la petizione su http://www.firmiamo.it (una volta entrati si inserire “Inarsind” nella finestra di ricerca).
E’ gradita l’occasione per augurarVi buone vacanze estive.
Maurizio
ReplyE’ perfetto, ridateci i soldi versati a tutte le casse, visto che fino a prova contrario siamo gli unici “fessi” che pagano per mantenere anche loro e lasciamogli campo aperto. Dov’è il problema? però prima ridatemi i soldi versati inutilmente.
Ciao
Michele
Replyciao a tutti ..
Ho presentato ricorso il 19-09-2011 per prescrizione, ed oggi ho ricevuto via email la comunicazione della reiezione ..
Anno di riferimento 2005, data ricezione raccomandata >23/06/2011 ..
adesso non so come procedere .. Avvocato e Giudice ?
se volete visionare la lettera o discutere questo e’ la mia email ..
m.meknet@gmail.com
ciao
Maurizio
ReplyAspetta che ti mandino la cartella esattoriale. Poi si impugnerà facendo valere le ragioni (come con le sentenze a ns favore) per tutti gli anni oggetto di pseudo mancato pagamento della Gs. A mio parere non bisogna pagare niente. Ciao. Maurizio
tore
ReplyScrivo per sapere, se qualcuno sa di altre sentenze riguardanti l’illegittima all’iscrizione
alla gestione separata Inps per chi paga il contributo integrativo del 4% Inarcassa
paolo
Replyleggere articolo del 24ore di oggi !
cristiano
Replyè una bella notizia quella apparsa sul Sole 24 ore, credo che a questo punto l’INPS si arrenderà per gli anni passati e anche se la commissione INPS ha rigettato alcuni ricorsi, non farà partire nessuna cartella, pena l’essere condannata dai vari tribunali a pagare pure le spese dei vari ricorsi ai giudici
Maurizio
ReplyCristiano, mi permetto di contraddirti, l’inps non tornerà indietro, perchè dopo aver fatto quello che sappiamo andrà avanti almeno agli appelli. Una sentenza non può cambiare le cose per tutti bisogna averne tante e smontare questa artificiosa contraffazione di inps pezzo pezzo, poi c’è da dire che i Giudici potranno avere anche pareri contrastanti. Ritengo comunque che una tripla imposizione contributiva sarebbe eccessiva (inpdap, inps e inarcassa). Dico Inarcassa perchè anche se dicono che il contributo integrativo è un contributo di solidarietà dovuto, dico che è sbagliato è di fatto un contributo previdenziale (soggetto ad iva) al pari di chi lo versa e lo può utilizzare come contributo pensionistico. E semmai mi diranno che bisogna far parte della gestione separata commercianti i soldi versati ad inarcassa in questi anni dovranno necessariamente confluire in gs per utilizzarli tutti come contributi previdenziali quali sono. Ciao
PAOLO C.
ReplyHO IL PIACERE DI COMUNICARVI, E DI CONDIVIDERE CON TUTTI VOI,L’ESITO POSITIVO DEL MIO RICORSO CONTRO L’INPS,CHE CON LA SENTENZA DEL 1 OTTOBRE 2013, DEL GIUDICE DEL LAVORO DEL TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA
HA DATO RAGIONE AL RICORRENTE E HA DISPOSTO L’ANNULLAMENTO DELLE CARTELLE PER GLI ANNI 2005 e 2006.
SALVO EVENTUALE RICORSO IN APPELLO DA PARTE DELL’INPS
PER IL MOMENTO MI SEMBRA DI ESSERE RINATO.
A BUONE NUOVE
PAOLO C.
Leo
ReplyCiao Paolo, ci potresti indicare perché il Giudice ti ha dato ragione? Prescrizione dei contributi? In questo caso, che data avevi proposto come data d’intervenuta prescrizione? Grazie per tutto. Un saluto
Antonio F
ReplyPaolo
sono felice per te.
Puoi darci i riferimenti del tuo avv.to e della sentenza?
Grazie e un abbraccio
PAOLO C.
ReplyPRESTO METTERO’ IN RETE LA SENTENZA DOVE TROVERETE LE RISPOSTA ALLA VOSTRE DOMANDE.
L’IMPORTANTE E’ NON MOLLARE.
CORAGGIO CHE UNITI POSSIAMO VINCERE
QUESTA ASSURDA E INSENSATA BATTAGLIA.
PAOLO C.
cristiano
Replyscusa Paolo, a te erano arrivate già le cartelle, oltre che gli avvisi?
PAOLO C.
ReplyCARO CRISTIANO,
CREDO CHE L’AVVISO DELL’INPS E’ UNA CARTELLA DI PAGAMENTO.
L’INPS NON SI AVVALE DEL SERVIZIO DI EQUITALIA,IN OGNI CASO DEVI FARE RICORSO ALLA GS INPS DELLA TUA CITTA’ SUGLI AVVISI DI PAGAMENTO RICEVUTI.
IN OGNI CASO TI CONSIGLIO DI CHIEDERE AL TUO COMMERCIALISTA.
Maurizio
ReplyCiao Paolo, sono proprio contento per te. Aspettiamo credo tutti l’esito della sentenza in rete, sopratutto per le motivazioni. Bene!
nicola s.
Replycomplimenti paolo c.
sono contento per te per il risultato raggiunto. quanto prima…la sentenza.
in bocca al lupo
cristiano
Replyl’INPS si avvale di equitalia di cui è socia al 49%, l’altro 51 è dell’agenzia delle entrate-
Maurizio
ReplyPaolo C. potremmo sentirci telefonicamente, la mia mail è mauriziofe.bianchi@tiscali.it, anch’io ho chiuso la part iva e anch’io stò facendo la causa col Giudice del lavoro. Ciao
Maurizio
Replymauriziofe.bianchi@tiscali.it
nicola s.
Replypaolo c. credo non sia corretto dire che inps non si avvale di cartelle esattoriali e che la lettera ricevuta sia già un avviso di pagamento. tieni conto che già le cartelle esattoriali di equitalia si possono impugnare se mancanti di alcuni dati, figuriamoci le richieste mandate da inps con ISCRIZIONE D’UFFICIO alla GS…tanto è vero che, ad oggi, dopo ormai 2 anni, non è successo ancora niente (fermo veicoli o qualnt’altro). io credo debba arrivare una cartella esattoriale
cristiano
Replydeve arrivare, (se l’INPS se la sente dopo le recenti sentenze) infatti a Firenze, il mio avvocato dice che il giudice considera solo le cartelle esattoriali, quegli avvisi che ci hanno mandato sono raccomandate semplici..
lomberto
ReplyCiao
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SINDACATO INAREDIS
ReplyALTRE CONFERME ALLA NOSTRA PROPOSTA DI UN SISTEMA MISTO A PIU’ PILASTRI E/O CONTRIBUTIVO (no – prorata), da subito, per tutti.
Dal “CANOVACCIO PER STESURA DI DISEGNO DI LEGGE DELEGA” – Delega al Governo per la riforma del sistema pensionis…tico pubblico e privato e principi di collegamento con le altre riforme del sistema di welfare, datato 16/04/2007, si legge che:
http://www.astrid-online.it/amministra/-commissio/cerm-ipotesi-ddl-delega-riforma-welfare.pdf
A pag. 4, si legge:
… omissis … anche se la pressione fiscale e contributiva non è in Italia superiore alla media UE, lo è il cuneo contributivo lato impresa (il terzo nell’area OECD), la maggior parte del quale è dato da contributi pensionistici;
– inoltre, l’incidenza sul PIL è tale per cui una significativa porzione del gettito fiscale e contributivo (circa 1/3) è ogni anno assorbita dal pagamento delle pensioni e non disponibile per altri scopi (poco meno di 1/3 del gettito fiscale-contributivo ha finanziato il pagamento delle pensioni);
– tra questi scopi, non disponibile per la diversificazione degli istituti di welfare a carattere assicurativo (extra pensioni) e assistenziale (famiglia, figli, disabili, non autosufficienti, etc.)
Ma soprattutto a Pag. 7, si legge:
Tre “blocchi” funzionali per il welfare
Partendo da questa distinzione, il disegno di legge delega propone un intervento di portata strutturale sulle pensioni e una ristrutturazione del welfare system in tre “blocchi”.
Il primo “blocco” è quello delle pensioni. La compatibilità tra gli obiettivi apparentemente contrastanti che si sono citati in apertura è realizzabile quando:
– è completata la neutralità finanziario-attuariale delle regole;
– l’aliquota di contribuzione al pilastro pubblico dei lavoratori dipendenti che smobilizzano il TFR è ridotta al 25% (con 4 p.p. di decontribuzione a favore del datore e 4 p.p. a favore del lavoratore) e a questo livello sono innalzate quelle dei parasubordinati e degli autonomi;
– si sviluppano i pilastri privati, favoriti da una razionalizzazione delle regole di funzionamento, dalla revisione della fiscalità e dal definitivo smobilizzo del TFR;
– l’accesso al pensionamento è possibile a decorrere dal 57-esimo anno di età, senza vincoli di anzianità;
– la cumulabilità di pensione e reddito da lavoro è sempre piena.
Questi cambiamenti creerebbero un nuovo equilibrio tra, da un lato, la neutralità finanziario-attuariale delle regole di calcolo che tende a ridurre gli assegni e, dall’altro, la piena appropriabilità dei “frutti” dei propri contributi e del proprio lavoro che tende a incentivare il prolungamento volontario delle carriere sia prima del pensionamento sia in regime di cumulo.
L’Italia può compiere una scelta di questo tipo proprio in virtù del cambiamento di “cultura/visione” del welfare system iniziato nel 1995 e della definitiva correzione verso la neutralità finanziario-attuariale che questo disegno di legge propone. All’interno di criteri di calcolo retributivi o non perfettamente neutrali, non sarebbe praticabile l’adozione del solo requisito minimo di età anagrafica e si dovrebbe mantenere il vincolo di contribuzione (i.e. di partecipazione al sistema). È questo uno degli aspetti di quel “vantaggio comparato” cui si è fatto cenno prima: il passaggio, già compiuto ma da perfezionare, ad un sistema pensionistico neutrale mette in grado, adesso, di ottimizzare i rapporti tra le regole pensionistiche e il funzionamento del mercato lavoro, dando centralità alle scelte individuali.
A pag. 69, si legge:
Articolo 28.
(Equiparazione del contributo del lavoratore e del datore di lavoro)
1. Dalla data di entrata in vigore dei decreti delegati dalla presente legge, l’eventuale contribuzione ai pilastri privati del datore di lavoro, privato e pubblico, è considerata componente della retribuzione lorda del lavoratore dipendente;
… omissis …
3. Il Governo valuta l’opportunità di estendere l’applicazione dei precedenti due commi anche ai lavoratori già iscritti a forme pensionistiche private.
… omissis …
5. Il Governo provvede ad apportare le necessarie modifiche al Decreto legislativo n. 252 del 5 Dicembre 2005 e , in particolare, agli articoli 8 e 16.
Articolo 30.
(Prestazioni pensionistiche e prestazioni sanitarie)
… omissis …
2. I pilastri pensionistici privati possono assolvere alla funzione di copertura sanitaria o tramite l’acquisto da compagnia assicurativa di una polizza assicurativa collettiva (fondi pensione negoziali e aperti) o individuale (polizze assicurative con finalità pensionistica), ovvero dedicandovi una porzione dei benefici in accumulazione.
Articolo 39.
(Copertura finanziaria)
… omissis …
– fissare un “contributo di solidarietà” o un “contributo di sostegno alla transizione” per le pensioni e quote di pensione retributive già in erogazione; tale contributo si applica: alle pensioni superiori a 5 mila Euro lordi mensili (inclusa la tredicesima mensilità espressa in dodicesimi), e alle quote di pensione superiori al prodotto tra 5 mila Euro e il rapporto tra l’anzianità contributiva maturata all’interno del criterio di calcolo retributivo e l’anzianità complessiva;
… omissis …
– variare la progressività con cui sono riconosciute le agevolazioni fiscali ai pilastri privati, in modo tale da concentrarle soprattutto sulle fasce di reddito medio-basse;
… omissis …
– estendere in toto o per singole parti il contenuto della presente legge alle Casse dei liberi professionisti e alle altre gestioni pensionistiche autonome non interessate dalla fusione nell’Ente Gestore della Previdenza Pubblica.
http://www.astrid-online.it/amministra/-commissio/cerm-ipotesi-ddl-delega-riforma-welfare.pdf
SINDACATO INAREDIS
ReplyG.S. ENPAPI una strada già tracciata, da emulare, per implementare una G.S. INAREDIS?
ENPAPI, in attuazione dell’art. 8 del Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95, ha posto in essere tutti gli adempimenti necessari per l’istituzione della Gestione Separata ed ha sottoposto il nuovo Regolamento di Previdenza e Assistenza della Gestione Separata all’attenzione dei Ministeri Vigilanti per la consueta approvazione, intervenuta il 29/03/2013.
All’articolo 8 del Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95, è stato inserito, in sede di conversione in legge 7 agosto 2012, n. 135, il nuovo comma 4 ter, che così recita: “Nel rispetto dei principi di autonomia previsti dall’articolo 2 del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica provvede all’approvazione di apposite delibere intese a coordinare il regime della propria gestione separata previdenziale con quello della Gestione Separata INPS di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, modificando conformemente la struttura della contribuzione, il riparto della stessa tra lavoratore e committente, nonché l’entità della medesima applicando, a decorrere dal 1° gennaio 2012, aliquote non inferiori a quelle dei collaboratori iscritti alla predetta gestione separata, fermi restando gli obblighi contributivi eventualmente previsti dalla vigente normativa nei confronti della medesima gestione separata.”
http://www.enpapi.it/LinkClick.aspx?fileticket=8VDGD4mnUjQ=&tabid=326&mid=911&language=it-IT
Silvia De Feo
ReplyCiao a tutti,
Sono disperata in quanto tra le grinfie della ‘Gestione Separata’ ci sono caduta anch’io. E’ una cosa vergognosa. Tutti devono pagare le tasse ed i contributi, ed io avevo una commercialista (UNA GRANDE PROFESSIONISTA!!!) che mi doveva preparare una fattura al mese e poi la dichiarazione dei redditi. Premesso, che sono stata costretta ad aprire una partita IVA dalla mia scuola privata di Torino per cui lavoravo da un po’ di anni con il contratto cocopro (o qualcosa del genere)mi hanno detto che se non l’avesse fatto non mi avrebbero fatto lavorare. Cmq, trovo una commercialista la pago per farmi seguire ed apro questa stramaledetta Partita IVA. La commercialista mi diceva quello che dovevo pagare ed io pagavo, ed intanto pensavo a lavorare, in quanto avevo due figli ed un marito che non lavorava ed aveva una terribile dipendenza (infatti adesso è il mio EX_marito).
La mia Ex commercialista mi diceva che non dovevo versare i contributi ma solo il 4% in quanto non avendo una cassa di categoria e non avendo nessuno diritto a niente in quanto lavoratrice autonoma non li dovevo versare. Io, chiaramente non ho discusso, e neppure l’ho pensato strano in quanto già versavo il 20% di IVA ed il il 28% di tasse quindi il governo già si prendeva la metà del mio guadagno senza darmi NULLA in cambia
Spesso sento dire che IVA non centra perche è dello stato, ma se io come lavoratore non la genero, lo stato che si prende??? Ed io che l’ho generato e non chiedo nessuno sgravo, lo stato cosa mi da indietro come cittadino che ho messo nelle sue tasche migliaia e migliaia di euro senso ricevere nulla in cambio? Io facevo prestazione intellettuale per la lingua inglese, quindi l’insegnante, come potevo fare girare l’IVA? Quale spese potevo mai avere, tranne quello della benzina e l’autostrada? Nel Regno Unito, non è permesso a nessuno avere una partita IVA almeno che non guadagni più di £50.00 (circa 68.00 Euro) all’anno. Questo per tutelare il cittadino, nel senso che, le aziende sono costrette a farti un contratto e non ti possono obbligare ad aprire una partita IVA perchè lo stato lo proibisce. Se l’azienda ti vuole ti deve assumere, alla fine questo è giusto perche sono loro che fanno i veri soldi senza nessuna responsabilità e loro si che fanno girare l’IVA. Una misera insegnante, che deve fatturare fino all’ultimo
centesimo altrimenti non viene pagata ma come fa a recuperare l’IVA??? E’ possibile che deve essere solo sfruttata e derubata prima dal cosi detto datore di lavoro e poi perchè è onesta e paga tutto dev’essere crucifisso anche dallo stato?
Ha sbagliato la mia commercialista perchè è stata LEI a non dirmi la realtà delle cose, quando mi è arrivata la prima cartella dell’INPS, una settimana prima che cadesse in prescrizione e mi sono rivolta a lei pensando che ci fosse un errore, lei mi ha risposta di non preoccuparmi. L’ho richiamata per sapere il da farsi, e mi ha detto testuale parole “Se non ti beccavano non dovevi pagare, ma adesso ti hanno beccato quindi devi pagare” al sentire queste parole gli ho chiesto perchè non mi aveva fatto pagare quando si doveva pagare, e lei mi ha risposta che all’epoca nessuna pagava quindi lei aveva pensato di farmi un favore, SENZA NEMMENO CHIEDERE UN MIO PARERE!!HA DECISO LEI PER ME, MA VI RENDETE CONTO??? Chiaramente io mi sono arrabbiata tanto e gli ho detto che mi sarei rivolta ad un legale, lei mi ha riso in faccia dicendomi che la legge comunque l’avrebbe protetta,perchè lei non era responsabile. Io mi sono informata (stiamo parlando del 2008)ed in effetti mi hanno detto che lei faceva solo da persona che presentava la mia dichiarazione dei redditi, ma in effetti di ciò che stava scritto su di esso ero responsabile io. ASSURDO!!!Solo in Italia può esistere una legge che protegge l’operato di una persona che lo fa in modo SBAGLIATO.
Io posso capire se si tratta di dichiarare una somma di guadagno non corretta, allora tu dichiari il falso al tuo commercialista e quindi sei tu in difetto, ma come può essere LEGALE IN ITALIA PER UNA COMMERCIALISTA PRESENTARE UNA DICHIARAZIONE DEI REDDITI IN CUI MANCANO I CONTRIBUTI OBBLIGATORI E LO STATO LO ACCETTA??? COME PUò IL SISTEMA NON RIFIUTARLO IN QUANTO MANCA DI UNA COSA FONDAMENTALE (sai tipo quando devi compilare qualcosa da pagare e ti blocca in quanto manca qualche informazione.)PERCHE’ LO STATO, L’ENTE CHE DOVREBBE PROTEGGERE I CITTADINI ONESTI COME ME NON LO FA CON UN SISTEMA SEMPLICE CHE PURE UN NEONATO POTREBBE METTERE IN FUNZIONE??? Perchè forse lo STATO vuole questo? Poterci dissanguare in modo legale, farci suicidare senza avere beghe? Forse perchè L’INPS ha un sacco di persone che sono completamente inutili entrati tutti con il solito sistema Italiano per cui questa nazione è famosa in tutto il mondo ma cmq questa zavorra dev’essere pagata, e quindi prendiamo i cittadini e facciamoli morire di fame a loro ed i loro figli, VIA TUTTI AL MACELLO!!! CARNE FRESCA PER LA ZAVORRA!
E poi perche L’INPS sanziona quasi al 100%? Perche se una persona fotte lo stato evadendo le tasse, c’è il patteggiamento e con INPS non c’è???
Perchè una cosa che ipoteticamente servirà solo a me quando farò vecchia non si può patteggiare e chi invece froda lo Stato con la massima MALAFEDE viene agevolato?? C’è qualcuno che lo può spiegare??
E poi perchè L’INPS aspetta 4 anni 11 mesi e 3 settimane a dirtelo???
Cosa fanno questi eccellenti lavoratori dello stato, i quali avranno figli con la pancia piena, invece di lavorare??? E poi dopo quando la sanzione arriva al 100%??? PERCHE’ L’INPS NON MI HA AVVERTITA PRIMA??? PERCHE’ SLO DOPO TANTI ANNI??? Chi dovrebbe fare il ,loro lavoro di controllo il cittadino, e quindi se il cittadino sbaglia lo STATO FA IN MODO CHE DEVE MORIRE DI FAME OPPURE DI SUICIDIO???
Sto davvero male e sento che non posso andare avanti per l’ingiustizia di tutto ciò.
Leo
ReplyPer Paolo c.: Paolo, potresti inviarci la sentenza se ne sei giá in possesso?
Grazie mille.
Un saluto.